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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/17/21 in tutte le aree
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Esatto! isolo questo concetto per dire che l'oro sarebbe meglio arrivarci dopo un certo periodo di pratica. Meglio iniziare con monete in argento molto comuni (5 Lire aquilotto, Biga del '27** o il bellissimo 2L quadriga briosa) e poco costose, o il rame, sempre comune. Inizialmente NON acquistare nulla, ma approcciati alle monete essenzialmente esaminandole in mano, e confrontandole. Chiedi qui sul Forum, e non andare a colpo sicuro sul giudizio peritale, che rimane soggettivo; cerca di imparare a rimanerne slegato e indipendente coltivando la tua sensibilità valutativa e l'occhio critico su cosa e dove guardare della moneta. Noi siamo qui per qualsiasi chiarimento, anche in privato se vuoi Fabrizio3 punti
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Vi ricordate Le Corse Pazze, meglio note come Wacky Races? Creata da Hanna & Barbera, è stata una serie animata cult degli anni '60. Ma la domanda sorge spontanea: vi ricordate tutti i piloti (e le loro stravaganti macchine) che partecipavano alle Wacky Races? Impossibile non ricordarsi di Dick Dastardly, il "cattivo" di turno, il perdente nato alla guida della vettura 00 (insieme al simpaticissimo Muttley). E gli altri? Personaggi davvero singolari... Rufus Roughcut, detto La Spaccatutto, vettura 10. Molto più elegante e belloccio Peter Perfect (vettura 24). Alla guida della vettura 8 ecco l'Insetto Scoppiettante con tanto di caldaia. Da urlo la vettura 7, quella di Clyde e la sua banda di gangster. C'è poi il carro armato, vettura 6, denominata l'Armata Speciale. Sull'auto 4, ecco Red Max che "salta" i concorrenti. Al volante della vettura 3 c'è, invece, lo scienziato pazzo Pat Pending. E arriviamo al top con il Diabolico Coupé (vettura 2) con tanto di drago e i fratelli Slag (vettura 1) che guidano la Macigno Mobile... Manca qualcosa? Certo, manca all'appello la splendida Penelope Pitstop, la più affascinante del gruppo Wacky Races. Pronti alla gara? E allora partiamo con il meraviglioso ed indimenticabile doppiaggio di Ferruccio Amendola:3 punti
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E' un pezzo di carta a righe incollata, della stessa natura della carta marrone che ha lasciato quelle righe. In quanto ai colori sono molto delicati e non marcati, è una prerogativa delle banconote francesi di quel periodo, evanescenti come questa di seguito qui ci hanno spento una sigaretta, forse... potevano evitare di aggiungerci quest'altra nota di colore.2 punti
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Stessa descrizione e stesso valore da 5 yen come la banconota riportata nel precedente post ma con diverse sovrastampe. Seconda guerra mondiale Occupazione giapponese della Cina Con sovrastampa che va a coprire la dicitura 'Banca del Giappone' e con l'aggiunta di una nuova sovrastampa che recita: 'Banconota Militare'2 punti
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Trovata ! Niente a che fare con Panormos, Arpi o Paroreia.... il monogramma ΠAP si riferisce al magistrato per cui chiedo un aiuto, grazie AEOLIS. Kyme. Ca. 1st century BC. AE (13mm, 12h). NGC Choice XF. Horse forepart right; dotted border / Bow and quiver tied together; ΠAP, monogram above. BMC 85.2 punti
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Per fornire un minimo di contesto alle emissioni normanne dell'Italia meridionale e in particolare di Salerno occorre rifarsi al contesto storico che vide i Normanni inserirsi nelle lotte per il territorio tra i sovrani bizantini, gli arabi e altri potentati locali. Nella monetazione del periodo se l'oro imita e si ispira ai tari' arabi (si vedano le prime emissioni iniziate sotto Gisulfo 946-977; e proseguito con Gisulfo II e il Guiscardo per culminare con i rarissimi e affascinanti tari di Ruggero II e Guglielmo II e chiudersi con quelli di Tancredi) la monetazione enea invece riprende, sotto il Guiscardo, i tipi della la produzione dei follis anonimi dell'XI secolo avvenuta a Costantinopoli per poi distaccarsene ed elaborare follari e frazioni con tipi assai originali e caratteristici di una produzione stilisticamente innovativa e di elevata qualità che forma una serie a sè stante nella numismatica medioevale meridionale. Restando sui tipi che a noi interessano per questa indagine è interessante notare che sembra esservi stata una produzione di follis anonimi locali prodotti da alcune non meglio determinate zecche meridionali che riprendono tipi e metrologia degli esemplari battuti a Costantinopoli, come messo in evidenza da Bendall (BENDALL S. 1989, Western Type C Anonymous Folles, ‘‘Numismatic Circular’’ 97, pp. 290-291) sotto il regno di Michele IV (1034-1041). Posto qui sotto un esempio di follis anonimo (di classe A2) in condizioni particolarmente buone di conservazione (generalmente non si distingue mai bene il volto del Cristo) All'inizio della discussione avevo identificato, erroneamente, il Cristo raffigurato nella frazione del follis come 'Pantokratore', in realtà credo sia l'Antiphonetes , illustrato in una icona lapidea del XIV secolo qui sotto (courtesy del Metropolitan Museum NY), che riprende una famosa immagine posta su una delle porte d'ingresso di Costantinopoli e particolarmente venerata. L'ipotesi che tali folleis siano stati prodotti localmente per finanziare l'esercito la spedizione in Sicilia del generale Maniace inviato a riconquistare i territori contesi all'autorità centrale di Costantinopoli da parte degli arabi (1042). menziono questi particolari, per mostrare l'affinità stilistica della frazione di follaro della discussione con il tipo del Cristo Antiphonetes e con le emissioni di folleis anonimi dell'XI secolo dei quali oggi sappiamo essere stati coniati anche esemplari 'occidentali' prodotti da una zecca meridionale indeterminata (alcuni suggeriscono Reggio) . Appare tuttavia evidente nel confronto stilistico il dettaglio della maggiore vigoria espressiva delle produzioni salernitane rispetto ai modelli originari bizantini e anche rispetto alle supposte produzioni coeve occidentali.2 punti
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Bellissimo esemplare. Questo denario è datato da Mattingly al 123, da Crawford al 113 o 112, da Grueber al 99-94. Al D/, Roma è raffigurata raramente volta a sinistra. La presenza del crescente vale, secondo Belloni, a sottolineare la superumanità della dea Roma, in connessione con il suo atteggiamento marcatamente guerresco. Il R/ riporta una scena, molto complessa, di votazione. Tre personaggi togati stanno attraversando i saepta del foro. Uno a destra è già arrivato in fondo e sta depositando la scheda elettorale nell'urna. Uno è a metà strada e porge o riceve la scheda elettorale, il primo (di una lunga fila di elettori) si sta accingendo al complesso itinerario degli altri due. I saepta sono schematicamente rappresentati da una transenna reticolata, un ponticolus e in alto a destra l'urna elettorale. La scena rappresenta quindi la strada fatta dai votanti per giungere a deporre la scheda nell'urna, strada che non era facilissima, a quanto pare. Si intuisce che passando nel recinto dei saepta dovessero salire uno alla volta su una scala per giungere al ponticello e poi all'urna elettorale. Il significato del R/ è difficilmente interpretabile. Secondo Belloni, c’è una connessione con il dritto (elementi fondati della grandezza di Roma sarebbero sia il suo valore militare che i suoi sforzi di ordinamento civico). Carney e Crawford hanno ipotizzato un riferimento a Gaio Mario, che durante il suo tribunato, nel 119, “pontes … angustos fecit”. L’ipotesi più seguita (Mommsen, Babelon) è che si rievochi un avo del monetario, C. Licinius Crassus, tribuno della plebe nel 145, al quale si attribuisce il merito di avere raccolto per la prima volta tutte le tribù nel foro per votare nei comizi. Egli inoltre aveva proposto una legge per attribuire al popolo l’elezione dei sacerdoti, ma l’iniziativa era naufragata per l’opposizione di Gaio Lelio Sapiente (Rotondi); richiamarla, benché fosse stato un insuccesso, potrebbe aver avuto un intento polemico (Belloni). Se, infine, la datazione del denario è più bassa di quella proposta dal Crawford, potrebbe essere un riferimento alla lex Coelia, datata al 106. Altro problema è l’interpretazione della P incisa sulla tavoletta. Secondo Crawford, identifica l’area di votazione. In alternativa, è stato proposto che stia per provoco, “in previsione della legge de prouocazione” (Belloni)2 punti
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2 punti
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Premesso che il FdC di questa tipologia è cosa veramente molto molto difficile da trovare (scriverei utopica…), con queste foto (in bassa risoluzione) non è proprio il massimo per valutarne un eventuale acquisto. Ho riconosciuto la paternità della foto (questo commerciante fotografa l’oro con una tonalità fredda che a me non piace), per cui ti consiglierei di postare anche le foto delle facce singole, perché sono più grandi. Da quel che si vede, mi sembra un gradevole esemplare che si assesta sul “non circolato”, grading che personalmente preferisco usare su tipologie “particolari” come questa al posto della classica scala valutativa (specie quando le foto mi lasciano qualche dubbio). Il punto debole di tutta questa tipologia è il dritto, perché sempre molto molto delicato. Si vedono due graffi non indifferenti (specialmente quello che attraversa il campo) e un “cambiamento di colore” nel metallo sullo zigomo-guancia. Contatti evidenti sulla veste al rovescio, è un graffio nel campo sulla destra (uno minimo al ciglio del dritto a h. 7 del D/). Raccomanderei una visione diretta per appurarne meglio lo stato della brillantezza del metallo specie nei punti sopra evidenziati del dritto (l’oro non è facile da fotografare, e questo implica uno scarto qualitativo maggiore tra la foto e la moneta reale). 1400€ è un prezzo invitante per un qFdc (che personalmente considero questo grading già difficile da trovare) per cui consiglierei cautela e sangue freddo. Dipende che qualità ricerchi: se un esemplare intorno allo spl-fdc/qfdc ti va bene, oppure se ricerchi una qualità più alta.2 punti
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Un denario repubblicano con belle ed interessanti figurazioni sarà a giorni in asta Chaponniere&Firmenich 14 al lotto 53b .1 punto
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Giusto, allora che si prendano la abilitazione, non dovrebbero avere problemi se :” Esistono professionisti che hanno livelli di conoscenza e professionalità che possono tranquillamente svolgere lavori e diversi ed avere un grado di serietà ed affidabilità che nessuna abilitazione può dare, e senza problemi possono svolgere la funzione di tecnici numismatici senza nulla da invidiare ad un NIP.“….. se invece sono farmacisti o macellai senza quella preparazione, che smettano di fare danni…. Io per primo ho rivestito il doppio ruolo di imprenditore e di CTU e perito NIP. Ma ero anche un numismatico professionista e come tale CTU e perito NIP …… non facevo l’idraulico per professione e il numismatico a tempo perso. Facevo tutti e due professionalmente… Vuoi fare il perito, il CTU? Bene, facciamo che ci sono dei paletti in cui ti devi muovere, qualitativi , professionali e legislativi…. Per avere lo stesso peso dei CTP in contraddittorio…..Altrimenti non va bene e si fanno solo pasticci.1 punto
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Perchè un farmacista non può fare anche il numismatico professionista ? Cosa hanno i farmacisti, i macellai e altre professioni domenicali che male si conciliano con la professione del C.D. PROFESSIONISTA NUMISMATICO. Che facciamo come il professore frustrato di chimica che ribadisce che è un professore ? Se sei ciuccio sei ciuccio anche se hai una cattedra e sei un NIP. Io in quanto farmacista sono risentito, ma non offeso e ribadisco : In una nazione dove un mediocre avvocato è ministro, un ambulante può fare il ministro e addirittura un ministro mente circa le accuse di aver copiato la tesi di" lauretta", quale grado di affidabilità può avere un perito solo perchè è NIP patentato ? Esistono professionisti che hanno livelli di conoscenza e professionalità che possono tranquillamente svolgere lavori e diversi ed avere un grado di serietà ed affidabilità che nessuna abilitazione può dare, e senza problemi possono svolgere la funzione di tecnici numismatici senza nulla da invidiare ad un NIP. Eppoi con il Green PASS , io ce l'ho, si può fare tutto.1 punto
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Un personaggio assolutamente mitico, ma nella versione italiana era doppiato male (anzi, era doppiato, cosa che non serviva): lo facevano parlare un po' quando in originale emetteva solo versi e mugugni, e purtroppo raramente la sua storica risata, l'unica in grado di competere con quella di Woody Woodpecker (Piacchiarello), veniva lasciata in originale. Ma più ancora di Wicky Races a me piaceva:1 punto
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Ecco le foto del mio esemplare, proviene da un Listino della Numismatica Rinaldi, settembre 2002, lotto 60 Peso grammi 24,93 Pagani 58/a1 punto
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Sicuri che non sia un falso? mancano le iniziali M C C.1 punto
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scusami le misure sono 12mm di lunghezza x 10 mm di larghezza, perdonami, ho sbagliato con i dati di un'altra moneta che devo ancora identificare1 punto
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Faresti cosa buona e giusta a chiedere un preventivo direttamente a loro ?1 punto
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Uno strano piombo monetiforme è recentemente apparso sul mercato antiquario. Definito “tessera” dagli editori, esso ricalca abbastanza fedelmente il tipo di Hera Lacinia (associato a Pan sul R/) degli stateri di Pandosia e ancor più delle rare dracme a cui peraltro si aggancia anche per il modulo (mm. 16) ma non per il peso (gr. 4,74). RN 89, 5.11.2021, 36 Greek Greek PB Tessera. Circa 4th century BC. Head of Hera Lakinia facing slightly to right, wearing necklace and stephane; Π..ΩΔ-A (sic) around. For similar depictions of Hera Lakinia, cf. HGC 1, 1611-3 (Pandosia) and HN Italy 2159ff (Kroton).4.74g,16mm. Condition as seen. From the Vitangelo Collection, collector's ticket included. The depiction of the Hera Lakinia on this tessera suggests that it may have intended for use in connection with the worship of the goddess whose cult centre was situated 10 kilometres away from Kroton at Lakinion, now Cape Colonna. The site takes its name from the sole surviving column of the temple built upon that spot in around 470 BC, which was largely intact until the sixteenth century when it was extensively quarried. Theocritos' Korydon sings the praises of the 'Lakinian shrine that faces the dawn', and Livy 24.3.3-7 tells us that it was 'a building more famous even than the city itself and held in reverence by all the peoples there around' and that within was a column of solid gold dedicated to the goddess. By the time of Livy's writings however, the temple had long been plundered. BM 1872-0709-22 Pandosia, statere (t. di Hera Lacinia/Pan) https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1872-0709-22 Negli studi, non particolarmente numerosi, questa emissione è stata considerata di piede italico-tarantino (N. Parise, Le emissioni monetarie di Magna Grecia dalla fondazione di Turi all’età di Archidamo, in S. Settis (ed.), Storia della Calabria antica, II, Roma-Reggio Calabria 1994, 403 seguito da M. Taliercio, Intervento, in Mito e storia in Magna Grecia - Atti del XXXVI CSMGr, Taranto 1996, ed. Taranto 1998, 358) e inquadrata negli anni della Lega italiota (inizi IV sec.) per la presenza del tipo di Hera Lacinia che ricalca l’analoga rappresentazione su serie di Crotone (e di altre città italiote). Quest’ultima, come ben noto, fu a capo della lega il cui centro politico-amministrativo era proprio nel santuario lacinio. La ripetizione del medesimo tipo su emissioni di Pandosia e di Crotone è stata pertanto intesa quale “espressione di quel clima unitario che collegò le poleis magno-greche nella lotta contro Dionigi di Siracusa e le popolazioni italiche” (A. Stazio, Problemi della monetazione di Crotone, in Crotone - Atti del XXIII CSMGr, Taranto 1983, ed. Taranto 1984, 390 seguito da Taliercio 1998, 359). Allo stesso orizzonte politico e culturale è stato ricondotto il tipo di Pan seduto su roccia - che rievoca l’immagine di Herakles oikistas delle monete di Crotone alludendo forse al mito di fondazione – ripreso su alcuni esemplari di Messana datati al 415 a.C. ca., su due serie enee di Medma dell’inizio del IV secolo e per il quale (come per Hera) è stata addirittura evocata l’influenza di Zeuxis, pittore attivo a Crotone e autore di un dipinto con Pan e le Ninfe, donato al re Archelaos di Macedonia (v. da ultima Taliercio 1998, 360 con bibl. prec.). Resterebbe tuttavia da definire la funzione di questo oggetto para-monetale che secondo RN sarebbe una tessera in qualche modo connessa con le attività connesse al culto di Hera Lacinia il cui santuario, come è ben noto, è stato portato alla luce in località Capo Colonna a Crotone. In Magna Grecia monete in piombo sono ampiamente attestate e sin dalle fasi più antiche della monetazione. Da Crotone proviene l’imitazione in Pb di una dracma incusa di Metaponto rinvenuta in contesto votivo (santuario di Vignanova: A. Siciliano, Monete in piombo rinvenute in Messapia, “RIN”, XCV, 1993, 147). Un ulteriore terzo di statere metapontino in Pb a R/ incuso è stato invece rinvenuto a Cavallino nell’edificio Fondo Pero (A. Siciliano, Rinvenimenti monetali, in F. D’Andria, Cavallino. Pietre, case e città della Messapia antica, Mottola 2005, 88-91). Si deve invece ad Attianese la segnalazione di un Pb di Caulonia (Apollo/cerva: gr. 10, mm. 23) intenzionalmente forato proveniente dal territorio di Metaponto (P. Attianese, Uno strano tondello coniato con leggenda e tipi della zecca di Kaulonia nel Bruttium, “Panorama Numismatico”, 133, 1999, 12-3). Ancora da Crotone, scavi condotti nel territorio urbano hanno restituito due monete in piombo di cui l’una imita tipi siracusani (D/ testa femminile a s.; R/ tondello liscio: gr. 21,15), l’altra invece (gr. 10,79) presenta una superficie liscia su entrambi i lati (E.A. Arslan, Archeologia urbana e moneta: il caso di Crotone in R. Belli Pasqua - R. Spadea (edd.), Kroton e il suo territorio tra VI e V secolo a. C. Aggiornamenti e nuove ricerche (Crotone 2000), Crotone 2005, 108 e 142, catt. 425-6). Di notevole interesse, benchè pi tardi, gli esemplari di Taranto (Vlasto 713 = Evans, per. VII, A3: 281-272 a.C.) che tuttavia a differenza dei precedenti presentano peso e modulo delle emissioni argentee. Artemide, 52, 2020, 541 Leads from Ancient World. Greek Italy. Southern Apulia, Tarentum. D/ Warrior on horseback right, holding shield and spears and spearing downward. R/ Phalantos astride dolphin left, holding cornucopiae and Nike; to right, thunderbolt. For prototype, cf. Vlasto 713. PB. g. 7.27 mm. 20.00 RR. Very rare and interesting. Lovely light tan patina. VF. Le ipotesi interpretative restano varie e ben riassunte da Siciliano (monete di culto, ex voto; monete fiduciarie; offerte funerarie; prove di conio) ma ancora aperte ad ulteriori sviluppi.1 punto
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Ma tanto non c' è traccia di essi?♂️ Gli errori di conio non sono frequenti,se intendiamo quelli veri,usciti dalla zecca. Non di eccessi,sbavature,occlusioni o debolezze di conio. Qui non si parla neanche di questo. Qua vi è usura e " botte" che ha subito la moneta nell' uso?1 punto
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Buona sera agli appassionati di Filatelia. Ne posto una che Ritengo molto bella e che penso possa appartenere alla stessa serie e periodo. @PostOffice o @ART volevo chiede se ve ne sono altre di simili Un cordiale saluto e grazie1 punto
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Buongiorno, se quel poco che mi pare di leggere è "THE ° REG", ci sono buone possibilità, che sia questo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTPC/01 punto
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Mi attacco qua per postare le mie due lire consorziali che avevo promesso a Nikita e per farmi perdonare anche quelle già consorziali, più tendenti al blu, come spero sia il caso nelle lire autentiche… Buona giornata e complimenti a tutti!1 punto
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Dopo aver visto il bordo e lo spessore di questa moneta, mi pare che ormai possiamo escludere del tutto una produzione bizantina, dato che non ci sono tracce di tosatura. Questo mi fa pensare che la moneta possa essere una produzione salernitana o anche una imitazione di quest'ultima, coniata in un posto incerto. Sono d'accordo con Numa su una probabile zecca itinerante o qualche zecca decentrata del principato. Ricordo che nel salotto numismatico di casa Bellizia, di questo argomento se ne parlava spesso. Ci si chiedeva infatti perché molti follari erano più rozzi rispetto ad altri che erano coniati in maniera fine. E qui si aprivano discussioni sul come, o perché o quando. I follari più discussi erano quelli di Gisulfo, soprattutto gli OPULENTA SALERNO e i motivi non mancavano visto che questo fu l'ultimo principe longobardo che dovette subire interferenze da Pandolfo di Capua o assedi da parte del Guiscardo. Adesso però mi fermo perché sto andando fuori tema.1 punto
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Stessa descrizione della discussione ma valore diverso. Seconda guerra mondiale 50 Groschen (0.50 ATS)1 punto
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Prima guerra mondiale Coinvolgimento dell'Impero Ottomano nel conflitto L'Impero ottomano nell'ottobre del 1914 entrò nella prima guerra mondiale effettuando un attacco a sorpresa sulla costa russa del Mar Nero, con la conseguente dichiarazione di guerra della Russia del novembre del 1914. Le forze ottomane combatterono nei Balcani e nel teatro mediorientale della prima guerra mondiale, nell'ottobre 1918 fu firmato un'armistizio ponendo fine al coinvolgimento ottomano nel conflitto mondiale. La sconfitta fu cruciale per la successiva dissoluzione dell'Impero avvenuta nel 1921. 5 piastre del 1916 da Wikipedia: Senza l'entrata ottomana in guerra è probabile che la vittoria degli Alleati sarebbe stata più rapida. Inoltre, è anche probabile che senza la partecipazione ottomana non si sarebbero verificate né la rivoluzione russa né l'ingresso degli Stati Uniti nella prima guerra mondiale.1 punto
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Si Dareios l'esemplare è chiaramente una fraz. di follaro (Cappelli lo descrive come 'mezzo follaro' per il quale riporta un peso medio attorno ai 2 gr.). L'attribuzione a Guglielmo parrebbe in effetti la piu' verosimile per i tipi ripresi dal follaro di dimensioni maggiori (Cappelli n. 38 con pesi tra i 4 e i 5 gr.) e per la forma del flan. Per l'attribuzione al Guiscardo invece la Travaini parla di follari ribattuti dal ripostiglio del San Salvatore da dove provengono ben 51 esemplari del tipo del follaro che nel rovescio riportano la legenda (X) CRE (tipo 25b del D'Andrea - Contreras. La fraz di follaro in questione è stato anche descritto nel volume del Bellizia: "Le monete della zecca di Salerno" (Moliterno) 1992, al n. 70 pag. 37. Bellizia lo descrive come il follaro con i tipi simili - descritto al n. 69 dello stesso testo - ma con i bordi ritagliati, appunto per ridurne il peso creando di fatto una frazione. Anche Bellizia lo attribuisce a Roberto il Guiscardo. L'esemplare è al di là di ogni dubbio autentico.1 punto
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Buonasera, ho riletto alcuni passaggi di questa discussione riguardando l'ultima pubblica entrata in collezione. Pubblica 1622 "Gruppo A", con corona chiusa, giusto?1 punto
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In giurisprudenza la consulenza tecnica di ufficio (ctu) è una valutazione di fatti in ausilio della decisione del giudice (sto semplificando). La regola (c’e) e quella di ricorrere agli iscritti all’albo dei ctu del tribunale dive pende la causa, ma la nirma consente di investire anche esteanei all’albo previa adeguata motivazione. Uno delle ipotesi è di affidare un incarico a un soggetto che non abbia alcun collegamento diretto o indiretto con le parti: immaginate una peruzua in materia di responsabilità medica di particolare complessità e di elevato valore. Ma nessuna norma preclude al giudice di ricorrere a un “non ctu” perché particolarmente esperto quale un professore universitario, un critico d’arte o altro. il valore della perizia non vincola il giudice e soprattutto ho visto abitualmente perizie di ctu (nominati dal giudice) e di ctp ( nominati dalle parti) dire l’esatto contrario. Per concludere: il valore della perizia è pari alla autorevolezza e fama del perito o di chi esprime la valutazione...1 punto
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Francia - 2 Euro Commemorativo 2014 70° Anniversario dello Sbarco in Normandia La frase incisa sull'onda che sta per cancellare le impronte degli scarponi sulla spiaggia, è la prima strofa della poesia "Canzone d'Autunno" di Paul Verlaine ed è stata utilizzata da Radio Londra per comunicare alla resistenza francese l'inizio delle operazioni militari. Les sanglots longs Des violons De l'automne Blessent mon cœur D'une langueur Monotone ------------------------------------- I lunghi singhiozzi Dei violini D'autunno Feriscono il mio cuore Con monotono Languore1 punto
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1912 MILANO E PROVINCIA LEGA MIGLIORAMENTO M. S. LAVORANTI PANETTIERI1 punto
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I tradimenti di Ade Dopo tutta questa fatica per tenersi Persefone, uno si aspetterebbe un po’ di fedeltà alla moglie da parte di Ade, ma invece questi l’ha tradita con due ninfe, Menta e Leuce. Menta o Minta era una bellissima ninfa partorita nel fiume infernale Cocito, affluente dell’Acheronte, e viveva nel regno infernale comandato da Ade di cui era la concubina. Persefone, gelosa del marito, si dispiacque dell'unione e si infuriò quando Minta proferì contro di lei minacce spaventose e sottilmente allusive sul suo modo di amare. La dea degli Inferi, sdegnata, perse la pazienza e fece a pezzi la giovane ninfa. Ade le consentì di trasformarsi in erba profumata, la menta, ma Demetra la condannò alla sterilità, impedendole di produrre frutti. Un'altra versione del mito, citata anche da Ovidio nelle sue Metamorfosi, suggerisce che fu Persefone stessa a trasformare Minta in pianta, scegliendo una forma insignificante che non destasse attenzione né potesse essere paragonata ad altre piante per bellezza o utilità. Un'altra versione ancora racconta che Zeus (o Zeus Katactonio, cioè Ade stesso), innamoratosi di Minta, ebbe da lei un rifiuto in seguito a una proposta. Sdegnato del comportamento, la tramutò in una pianta fredda così come la bella ninfa era stata con lui. Leuce era la più bella delle ninfe figlie di Oceano e di Teti, amata da Ade che la rapì portandola con sé nel regno delle ombre. Qui visse per tutta la vita e quando morì, il dio infernale cercò consolazione creando un memoriale adatto del loro amore: nei Campi Elisi, dove i pii trascorrono la loro vita dopo la morte, la fece rinascere sotto forma di pioppo bianco presso la fontana della Memoria. Sulla via del ritorno dagli Inferi, Eracle si intrecciò una corona con le fronde di quest'albero. Le foglie marginali di tale corona rimasero nere perché questo è il colore dell'Oltretomba; ma le foglie che aderivano alla fronte dell'eroe furono tinte in bianco-argento dal suo sudore. Per questo il pioppo bianco gli è sacro in quanto il significato del colore delle sue foglie a due facce, una bianca e una scura, è che Eracle ha compiuto le Fatiche in ambedue i mondi.1 punto
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Il popolo della cultura della ceramica cordata - II millennio a.C. Ascia da battaglia svedese-norvegese trovata nel sud della Svezia Lon Scot Nel II millennio a.C., la cultura della ceramica cordata occupava vasti territori in Europa, dal Reno alla regione del Volga. Le usanze di questo popolo - considerato il progenitore delle tribù baltiche e slave - affondano le radici nella cultura Jamna. La cultura della ceramica cordata si distingueva per due caratteristiche principali: gli uomini venivano sepolti con un'ascia da battaglia, e la ceramica cordata di diversi tipi era ampiamente utilizzata. Ceramica cordata, Svezia Aslar73 Questa cultura proto-europea ha generato molte sottoculture di origine regionale. I membri di questo popolo cacciavano, addomesticavano gli animali della foresta e spesso combattevano tra di loro. Nei campi, lontano dalle aree di sepoltura, sono state trovate diverse asce da battaglia, il che indica scontri militari. Popoli Uralici (VI-IV millennio a.C.) Una donna samoieda oggi Aleksandr Ryumin/TASS Completamente indipendenti dai popoli indoeuropei, nel VI-IV millennio a.C., da qualche parte nelle montagne degli Urali, emersero persone che parlavano l'antica lingua uralica (Proto-Uralico). Questa lingua aveva parole per indicare l’abete rosso, il pino, il cedro siberiano, la renna, lo zibellino, la martora… elementi che ovviamente descrivevano il loro habitat. Queste persone erano pescatori e cacciatori. Usavano reti e costruivano argini, così come archi e frecce. Non avevano ancora imparato ad addomesticare gli animali, ma avevano dei cani. Come mezzo di trasporto, usavano barche e sci rudimentali, così come slitte per trasportare le loro prede. I popoli che parlavano il Proto-Uralico si sono poi divisi dando vita alle lingue ungrofinniche e samoiede. Queste tribù occupavano la Russia centrale e orientale, oltre alla zona a est degli Urali. Nel II-I millennio a.C., iniziarono a comunicare con le tribù balto-slave dell'Europa centrale. Sciti (I millennio a.C.) Ricostruzione di un cavaliere guerriero scita, VII-VI secolo a.C. Janmad (CC BY 3.0) Gli Sciti erano un antico popolo nomade che dominava la steppa pontica nel VII-III secolo a.C. Si distinguono per il metodo di seppellimento dei loro cavalieri guerrieri, che comprendeva la cosiddetta triade scita: armi, briglie dei cavalli e gioielli. Rovine di una torre-fortezza nella Neapoli Scita Dmitrij Van'kevich (CC BY-SA 3.0) Il nome degli Sciti si traduce approssimativamente come “arcieri”. Sono ampiamente menzionati nei documenti storici del Vicino Oriente e della Grecia antica, in particolare scritti da Erodoto. Nel VII secolo a.C., gli Sciti invasero la Media (una vasta regione dell'antica Persia nord-occidentale), la Siria, la Palestina e, secondo Erodoto, “dominarono” il Vicino Oriente. La loro patria, tuttavia, rimase la regione della steppa pontica. A parte la conquista militare, commerciavano attivamente bestiame, pane, pellicce, gioielli, oggetti di lusso e schiavi. Elmo d'oro cerimoniale di un sovrano scita, IV secolo a.C., trovato nel 1988 vicino al villaggio di Zrubne, nell'oblast' di Donetsk, ed esposto nel Museo dei tesori storici dell'Ucraina VoidWanderer (CC BY-SA 4.0) Gli Sciti formavano una congregazione di tribù governate da un re. Una delle loro capitali si trovava nella Zaporizhzhia Oblast dell'Ucraina contemporanea. Successivamente, un'altra capitale, chiamata Neapoli Scita, nacque nella penisola di Crimea, vicino all'odierna Simferopoli. Questo tardo regno scita esistette fino al III-IV secolo d.C. e fu distrutto dai Goti. Alla fine, gli Sciti si sciolsero durante le invasioni barbariche del IV-VI secolo d.C. ps://it.rbth.com/storia/86603-chi-ha-vissuto-in-russia1 punto
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Hai ragione Adelchi, sembrerebbe proprio "inedito": non ho trovato alcuna identità di conio nè per il diritto nè per il rovescio (su un database di oltre 400 esemplari). La lettera di fronte al viso pare una M (con sopra forse un altro piccolo simbolo). Non è presente il monogramma Rx sul busto. Direi però che il grado di degradazione delle raffigurazioni non è molto accentuato: c'è di molto peggio! A mio avviso a partire dagli ultimi anni del regno di Liutprando è possibile che fossero in attività anche alcune zecche periferiche: la variabilità che si riscontra nelle emissioni "degradate" è talmente ampia che mi riesce difficile pensare al prodotto di un unico centro di emissione. Del resto l'ipotesi dell'esistenza di zecche periferiche nelle ultime fasi del regno era già stata avanzata prima dal Bernareggi e poi da Arslan. Credo che la discussione potrebbe essere spostate nelle barbariche.1 punto
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Il forum in questione è stato definitivamente chiuso. E, senza vena polemica, visto che vi ho scritto per nove anni come membro dello staff, posso tranquillamente affermare che non era composto da "eletti e toccati da Dio" come sostiene qualcuno, ma da persone normalissime, seppur con qualche rara eccezione, con la passione della Numismatica e che scrivevano anche in altri forum. Io sono uno di quelli, nessun mistero, visto che non esiste un'esclusiva e con me ce ne sono tanti che continuano a scrivere con immutata passione. Non penso ci sia altro da aggiungere.1 punto
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Veramente molto bello complimenti. Bellissima anche la patina1 punto
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Ieri sera grazie ad un amico del circolo sono riuscito a migliorare la conservazione di questo millesimo... Quando le date mancanti, in una collezione tipologica come questa, sono rimaste quelle "impossibili" si cerca di migliorare come qualità, impresa non facile anche quella... Comunque con veramente poco a volte si riesce e la soddisfazione di aggiungere una bella moneta è sempre molto appagante. Spero che questa piccolina piaccia anche a chi leggerà questo post..1 punto
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https://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2012/12/24/news/enrico-il-simbolo-delle-casette-1.6250423 R.I.P.41 punto
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Seconda guerra mondiale Volantino propagandistico da 1 dollaro tipo 1935 (produzione tedesca del 1943/1944) Naturalmente non può mancare la regina delle banconote di propaganda antiamericana, il biglietto è stato battezzato 'bubble soap dollars', non è l'unico caso perchè ce ne sono di tanti tipi tra l'altro molto più rari (vedi link in basso) ma sicuramente è il più famoso. Stampati dai tedeschi sono stati oggetto di un massiccio volantinaggio aereo. Al retro su tre righe leggiamo: Le promesse americane sono sempre state vane Sono balle belle e buone sono bolle di sapone! (come questa banconota)1 punto
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Artemide Aste Auction LVI, Lot 703 Lot 703. Salerno. Guglielmo (1111-1127) (?). Gettone vitreo. D/ W e simbolo. Vetro. 5.15 g. 30.00 mm. RRR. Fratturato. La presenza su questo gettone di lettere latine e non arabe conferma il suo utilizzo nell'ambito Normanno e dell'italia peninsulare. Si può ipotizzare che la W presente sia riconducibile, come nella monetazione, al nome di Guglielmo. Nel mondo arabo, a partire dalla riforma monetaria del califfo 'Abd al-Malik nel 75 E./694 d.C. ed ispirandosi al modello degli exagia bizantini si produssero gettoni in vetro (sanagat) quali campioni ponderali per le monete d'oro (dinar) e d'argento (dirham). I gettoni in questione, dato il loro ruolo, si inquadravano, dal punto di vista ponderale, nei due vigenti sistemi aureo ed argenteo e i loro pesi corrispondevano a quelli della valuta in circolazione consentendo così agli utenti, per lo più commercianti e cambia valute, un controllo del peso delle monete più valido ed agevole. Nonostante gli scavi del Palazzo di Ruggero I a Reggio ci permettano di ipotizzare che i gettoni di vetro siano stati conservati prevalentemente in strutture dell'amministrazione civile o ecclesiastica, studi recenti portano a pensare però, visto la vastità delle tipologie, che essi abbiano avuto per un determinato periodo un ruolo commerciale di piccolo scambio, forse per sopperire alla penuria del metallo o per superare un momento di difficoltà economica. Per un interessante approfondimento vedasi De Luca, Reperti con inscrizioni arabe, capitolo VIII all'interno di Molinari Segesta II "Il castello e la Moschea (Scavi 1989-1995)" Ricerche storico archeologiche.1 punto
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L'idea in se non mi dispiace, a patto che rimanga un unicum e che il successo di vendita già raggiunto non diventi il pretesto per fare i dollari del 2022, 2023, 2024... Poi è chiaro che gli originali hanno un altro fascino, e spesso costano anche meno. Per pensare a un eventuale acquisto, bisognerà vedere cosa diventeranno, in Italia, gli 85 dollari della zecca... temo assai più dei circa 70 euro del cambio petronius1 punto
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Etichette private o chiudi lettera simili ai francobolli ma senza valore postale, il loro collezionismo si chiama 'Erinnofilia'. Sono ricercati questi erinnofili come i francobolli ed hanno un loro collezionismo. Personalmente li adoro quanto i francobolli.1 punto
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