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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/06/21 in tutte le aree
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Scusa il ritardo.... Scheda distinta nelle due sottosezioni: https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-G256/43 punti
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Splendida serie, dal design caratteristico che mi è sempre piaciuta. Ha decisamente diritto di figurare in collezione! Io ne ho recentemente acquistato una della serie precedente (che avevo già postato altrove), di cui sono felice e quindi la riposto...3 punti
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Buongiorno a tutti, non riesco a capire l'anno di coniazione di questo 3 cavalli di Filippo II,voi che dite?...2 punti
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Amici del Forum, anche se non sono presente come un tempo, sono sempre molto appassionato di Numismatica e leggo sempre questo amato spazio virtuale... non vedo tra l'altro l'ora di vederci ad un Convegno dal vivo, come è successo qualche giorno fa con qualcuno di voi a Bologna Desidero parlarvi di un'altra mia passione, che mi incuriosisce fin dalla prima adolescenza: la storia delle registrazioni sonore, in particolare degli albori di questa fantastica tecnologia, ancora importantissima, seppur con rivoluzionarie modifiche intervenute nel corso dei decenni. Quando vidi l'immagine dettagliata di un grammofono a tromba, frequentavo la terza media e fu su un libro di testo di educazione artistica. Il paragrafo parlava dello stile di tale prodotto, ponendo l'accento sulla tendenza dell'epoca di celare i meccanismi interni a favore di una notevole eleganza. Quell'immagine mi colpì ed iniziai a cercare informazioni su libri cartacei (Internet era poco diffuso) su come funzionasse questo grammofono, sulla storia dei dispositivi inventati prima e dopo ecc., chiedendo ai nonni cosa ricordassero di questi strumenti di un passato a loro vicino. Quando si parla di storia della registrazione sonora, cosa che affascinò l'uomo fin dai tempi antichi, con leggende di oggetti che potevano contenere voci e parole, molto spesso si parte da Thomas Alva Edison ed il suo fonografo. Credo però che valga la pena citare anche le invenzioni precedenti, che permettevano di registrare il suono solamente su vetro o carta, non potendo però permetterne la riproduzione. Esistevano infatti, già nella prima metà del 1800, dispositivi in grado di tracciare, tramite contatto diretto, le vibrazioni di oggetti come diapason e altri semplici generatori di suoni su un foglio di carta annerito con il fumo, uno tra questi fu ideato dal fisico francese Constant Duhamel, chiamato da alcuni testi "vibrografo". Il vibrografo registrava due fonti contemporaneamente e una di esse era sempre un diapason dalla frequenza di vibrazione nota, allo scopo di riferimento per ricavare la frequenza dell'altro oggetto posto in vibrazione. Una piccola "rivoluzione" tecnologica successiva fu ideata da Scott de Martinville, libraio ed editore francese (questa Nazione all'epoca fu al centro di queste importanti ricerche) che, osservando per lavoro l'immagine di una sezione anatomica di un orecchio umano ed interessandosi di stenografia, volle riprodurre la scrittura sonora imitando la natura; una sorta di orecchio meccanico per comprendere la struttura del suono, delle parole pronunciate. Ideò così il fonautografo, che inizialmente era composto da una sorta di grande imbuto che raccoglieva le vibrazioni sonore di qualsiasi fonte (compresa la voce umana), che terminava con una membrana molto flessibile collegata ad una setola rigida e da un meccanismo ricavato da un orologio che spostava orizzontalmente un supporto (di vetro o carta annerito con il fumo). Le vibrazioni, convogliate dall'imbuto, sollecitavano la membrana e di conseguenza la setola, che tracciava sul supporto una linea "ondulata" riproducente la vibrazione. Il suono poteva così scriversi "da sé", come riferirono con enfasi le pubblicazioni. Si conoscono fonautografi funzionanti realizzati all'epoca addirittura con le parti interne di un vero orecchio umano; ai nostri tempi questo può apparire piuttosto inquietante, ma si deve pensare alla mentalità di quel passato e che si trattava di ricerche puramente scientifiche e di strumentazioni atte a dimostrare processi del corpo umano, riservate ai laboratori. Infatti, molti testi di anatomia del 1800 citarono il fonautografo come esempio ottimale del funzionamento dell'orecchio. Inizialmente, il fonautografo era piuttosto rudimentale e necessitava di miglioramenti, al fine di trascrivere in modo più fedele le vibrazioni. Scott de Martinville collaborò così con Rudolph Koenig, uno tra i migliori studiosi e costruttori europei di strumentazioni per lo studio dell'acustica, che lo aggiunse nel suo catalogo commerciale, indirizzato prevalentemente a laboratori scientifici. Il migliorato fonautografo raccoglieva il suono mediante un dispositivo a forma di barile aperto o, in altri esemplari, di tromba, realizzato in gesso o in materiale metallico, con al suo fondo una sottilissima membrana di minugia o materiale gommoso. Alla membrana era fissato un leggerissimo ago, che trascriveva le vibrazioni su un foglio di carta annerito con il fumo, posto su un cilindro che si poteva ruotare a mano, come nel vibrografo. Completava il tutto un eventuale diapason, anch'esso collegato al cilindro, che poteva essere utilizzato, sempre come nel vibrafono, come riferimento per determinare le frequenze. Il dispositivo di Duhamel (a sinistra) e il fonautografo (a destra) in un Trattato di fisica di A. Ganot del 1875 Come già scritto, il fonautografo era riservato ai laboratori per gli studi sull'acustica; non aveva altre applicazioni pratiche, in quanto il suono non poteva essere riascoltato. Rudolph Koenig, nel suo Quelques expériences d'acoustique lo descrisse e lo studiò con l'ausilio di vari fonautogrammi, vale a dire le iscrizioni su carta delle vibrazioni, che aveva esposto nel 1862 alla Grande esposizione di Londra, fissate con un procedimento chimico. Nel 1877, Edison brevettò il fonografo, che permetteva, all'inizio in modo molto grezzo, di poter riascoltare i suoni registrati. Il principio era molto simile a quello del fonautografo; fonti dell'epoca raccontano che Scott de Martinville, che ancora svolgeva la professione di libraio ed editore, rimase molto amareggiato dalla similitudine con la sua invenzione e pubblicò un opuscolo dove descriveva il suo punto di vista; non ebbe però purtroppo molta considerazione. Non mancarono commenti negativi al fonografo di Edison, nonostante l'enfasi con cui si descriveva la sua invenzione: alcuni lo ritennero lesivo della riservatezza personale, in quanto poteva registrare, si diceva diventando sempre più piccolo ed occultabile in futuro, le conversazioni private delle persone. Una problematica molto attuale! Il resto è storia ancora più nota: dopo il fonografo (che registrava su cilindro) arrivò il grammofono, con il disco, maggiormente adatto alla copia in moltissimi esemplari. Nel 2008, alcuni ricercatori riuscirono a ricavare, grazie ad un sofisticato programma informatico, documenti sonori dalle registrazioni su carta effettuate nel 1800 con il fonautografo, probabilmente da parte del suo inventore. Attualmente, è quindi possibile ascoltare, seppure con una qualità bassissima, suoni precedenti all'invenzione del fonografo. Concludo quindi questo mio post, che spero sia apprezzato. Il Trattato di fisica nell'immagine mi è stato regalato dalla mia ragazza incuriosita anche lei dalla mia passione. Anche questa che ho raccontato è Storia, una delle nostre materie amate2 punti
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Per Hong Kong con Elisabetta II da giovane (quella piccolissima da 1 cent per intenderci) me la sono tolta molto tempo fa, le mie sono tutte molto più vecchie, come questa del 18672 punti
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Ok grazie, per iniziare proverò con 2.000 euro e se non và scenderò di volta in volta fino a 3 euro?2 punti
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Ciao, avevo preso in considerazione anch'io la possibilità che l'ultima cifra potesse essere una Z ascrivibile alla cifra 2,ma facendo qualche ricerca ho notato che spesso il 7 è leggermente inclinato verso destra come nel mio esemplare, Inoltre il taglio del collo del sovrano è più simile ai 3 cavalli con sigle IAF/C piuttosto che ai tipi con sigle GR/VP,ed è per questi due motivi che reputo il mio esemplare un 1597,e quindi appartente ai tipi con IAF/CI coniati dal 1594 al 1598... Ad ogni modo anche se fosse un 1582,un 1587 o un 1592 si tratterebbe comunque di un pezzo inedito... Peccato che le sigle non siano più visibili...2 punti
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A tutti quelli che comprano questa tipologia di banconote a lotti dico: Continuate così !!! e questa schifezzuole lasciatele a me!2 punti
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Per la medaglistica papale antica occorre studio e attenzione per imparare a distinguere le medaglie originali dai riconi del 1600/1770 opera degli Hamerani e da quelli molto più comuni del Mazio nel corso del 1800. Per le medaglie del 1800 e moderne i riconi costituiscono invece - per quanto ho potuto osservare in tanti anni - un fenomeno marginalissimo e del tutto occasionale; per fortuna non c'è la convenienza economica, perchè il nostro collezionismo è limitato e quindi sarebbe impossibile una produzione in quantità economicamente vantaggiose. In alcune occasioni certamenti i coni ex Mazio (ora conservati dalla Zecca) sono stati prestati per particolari emissioni; ma gli esemplari riconiati portano elementi identificativi della riconiazione. Come in tutti i settori del collezionismo ci sono le eccezioni. L'esempio sono le medaglie di massimo modulo delle basiliche (molto spesso uniface del rovescio), che sono medaglie affascinanti anche per chi non sia collezionista del settore. Per quanto ho potuto constatare, a mio giudizio, questi esemplari postumi non sono riconi, ma copie fuse e nelle fusioni basta la disponibilità di un esemplare originale per cimentarsi. Le medaglie dell'astuccio di giangi sono in metallo bianco bronzato e quindi in un metallo non rituale, che per le fusioni ha il pregio di essere duttile e di non determinare il restringimento del diametro. Recentemente ho visto le stesse medaglie in bronzo su ebay. ma con diametro mm. 80 anzichè mm. 82 e con le porosità caratteristiche delle fusioni in bronzo anche ben fatte. Come vecchio collezionista vorrei sostanzialmente tranquillizzare sulla bontà delle collezioni formate con attenzione e passione. Vorrei fare complimenti a robertoromano per i suoi esemplari in argento ; i massimi moduli in argento sono certamente molto rari. Le medaglie in asta Negrini sono a mio parere originali. Vorrei dire a chiconumi che i massimi moduli di Leone XIII sono certamente più rari rispetto a quelli di Pio IX, ma a mio giudizio la doratura non accresce rarità (non è difficile dorare medaglie) ed ha un limitato apprezzamento collezionistico solo perchè impreziosisce l'esemplare, venendo applicato sul medesimo un metallo nobile. L'apprezzamento delle dorature è comunque più significativo per quelle a mercurio, che di norma testimoniano una antichità dell'esemplare.2 punti
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Ciao a tutti. Dal momento che mi trovo a Napoli per motivi di studio ho cominciato a mettere in collezione anche un pezzo della banca di Napoli. Tutto sommato stiamo parlando di cartamoneta circolante in tutto il territorio italiano e quindi meritevole di fare parte della collezione. ?2 punti
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Buongiorno, visto così "al volo" direi 1597 e quindi "Inedito", almeno credo..2 punti
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Non ti preoccupare, anzi per me sono dei complimenti, io nella mia enorme collezione che comprende monete romane,bizantine e greche ho solo quei due aurei. Ma di monete antiche d'oro ho due solidi uno zecchino e quattro tremissi ma anche varie monete antiche in argento e bronzo per un totale di circa 158 monete antiche in collezione. Grazie mille zanzaretta007 LAURA2 punti
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Ancora a proposito di mappa...un bel horror made in Taiwan: Sul fronte lo statista Sun Yat-sen considerato Padre della Patria, ad Hong Kong come a Taiwan, sostenitore dei tre principi del popolo: nazionalismo, democrazia e benessere del popolo. Sul retro la Banca di Taiwan e sotto una mappa della città.2 punti
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DE GREGE EPICURI Perchè e da chi sia stata venduta non sono fatti nostri, però dopo 31 post avrei voluto conoscere almeno il peso della moneta.2 punti
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Segnalo l'uscita del n. 377 di Panorama Numismatico questo l'indice: Gianni Graziosi, Monete da primato, Pag. 3 Roberto Diegi, La Fenice nelle monete dei Costantinidi – Pag. 9 Alberto Castellotti, Un red carpet per Elena – Pag. 13 Renzo Bruni, Le medaglie della scultrice ferrarese Mirella Guidetti Giacomelli – Pag. 17 Roberto Caccuri, Una prova tra le aquile – Pag. 37 Giuseppe Carucci, Ritratti e monete, quarta parte – Pag. 45 Mirella Comino, L’omaggio a Dante di Piero Monassi – Pag. 50 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 52 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 631 punto
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A giorni in asta Num.Naumann 110 al lotto 377, da Knidos un attraente esemplare di dracma ( 465-449 a,C, / 6,08 g / 17 mm ) di stile ancora arcaico con testa di leone / testa di Afrodite e etnico1 punto
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Qualcuno forse ha fatto cader il caffè? Oppure se le stavano giocando a carte sorseggiando un caffè?1 punto
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Eccola , 1 Cent , cartamoneta di questo taglio venne usata durante l'occupazione Giapponese per sopperire alla mancanza di moneta metallica, un po come i nostri miniassegni.☺ Saluti Alberto1 punto
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...ma è possibile una banconota del Katanga ....ragazzi ora mi manca soltanto che il pescatore @nikita_ mi posta la banconota di E.T. e lancio il raccoglitore dal balcone e lo faccio arrivare su Marte?1 punto
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William Morris, segretario al tesoro degli Stati Uniti l'avevo presentato per la prima volta qui: inc@@to nero!1 punto
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Siamo ora su Panorama Numismatico cartaceo di novembre 2021 con Milano Numismatica, buona lettura !1 punto
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No fermate? L' ultima volta che ho sentito parlar di un razzo era quello cinese che per fortuna finí a mare..... Girava sul web la foto col razzo che evidenziava la scritta : " andlá tutto bene" ?1 punto
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Non sono un collezionista o un esperto di monete greche. Acquistata solo per il suo fascino.1 punto
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Ciao @FlaviusDomitianus , sono andato a rivedere ed hai ragione sulla datazione; d'altra parte sei il mio riferimento sul Forum per quanto concerne i Flavi. ? Purtroppo non ho conservato la fonte dove era riportato l'accenno alla volontà di esaltare la discendenza dando a Giulia delle fattezze strettamente simili al padre. Viceversa ho trovato un accenno al fatto che una parte potrebbe essere una produzione di una non meglio precisata "Thracian mint" (Perinthus?) dallo stile abbastanza caratteristico. ROMAN EMPIRE. Julia Titi (daughter of Titus). Orichalcum dupondius (13.21 gm). Auxiliary mint in Thrace. IVLIA IMP T AVG F AVGVSTA, draped bust right, rows of locks in hair lead to high chignon at back / CERES AVGVST S C, Ceres standing left, holding wheat ears and torch. BMCRE 255. CBN 266. Cohen 2. RIC 177. RPC 509. Extremely sensitive portrait of the young Augusta. Greenish-brown patina. Nearly extremely fine The letter forms, particularly the long serifs, show that this coin belongs to the auxiliary mint for bronzes in Thrace, possibly situated at Perinthus. https://www.wildwinds.com/coins/ric/julia_titi/RIC_0392.2.txt È corretto? Illyricum1 punto
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Ho valutato attentamente anche la possibilità della Z ( 2 ) come ultima cifra ma poi, osservando attentamente, sia la direzione che le proporzioni della stessa, mi sono convinto della possibilità che l’ultima cifra possa davvero essere un 7. Allego due ritagli con le "possibili alternative", così, giusto per avere più spunti di riflessione. Le foto non aiutano in quanto la risoluzione é troppo bassa.1 punto
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Grazie!!! Lo sarei stato in ogni caso, ma ora un pochino di più1 punto
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L'ultima cifra mi ricorda una "Z" e in buona parte delle monete con data "2" finale tale cifra è rappresentata appunto da una "Z" (vedi mezzo carlino 1582, carlino 1572 e via andare...). Questa moneta, purtroppo non si distinguono le sigle, mi sembra molto simile al tipo di 3 cavalli rappresentato dal Magliocca dai numeri 158 al 165. Direi quindi che potrebbe essere un 1582 ricordandomi dell'omologo due cavalli, però molto raro... Le mie chiaramente sono solo congetture...1 punto
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Dall'antica Iberia, un attraente asse in bronzo di Carmona con al diritto una bella testa con elmo a calotta e piumato : 200-150 a.C. / 21,40 g / 33 mm . Passerà domani in asta LECERNAE TERTIA III al lotto 131 punto
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Uhm?....quindi se la voglio a 35 € mi tolgono il trenino? No la voglio con il treno e anche il controllore?!!!1 punto
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Ciao, sono d'accordo che le O sono differti, ma essendo monete coniate a martello qualche differenza si trova sempre. Per me le due monete che ho messo a confronto sembrano appartenere alla stessa coppia di conii. ANTONIO1 punto
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Medaglia interalleata della Vittoria con allegata l’autorizzazione ufficiale a fregiarsi della stessa.1 punto
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Fare un buon affare, è diretta conseguenza di un altrui cattivo affare : non immaginando un mercante che venda sottocosto, chissà cast-ba quanto può aver pagato un aureo di Gallieno ?1 punto
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Con la stessa data abbiamo anche il Tornese e, quindi, tutto torna.. Sarebbero le ultime emissioni di Filippo ll1 punto
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Buongiorno a tutti, si @Rocco68 sono tre , infatti ero d'accordo con @doppiopunto, sono io che devo ancora affinare le mie conoscenze sulle vicereali e soprattutto rallentare con la fantasia. ? Continuo a leggervi, trovo interessante questa discussione e sono molto curioso sul significato dei tre punti sotto lo scudo. Saluti Alberto1 punto
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Torna ( dopo 2015 ) a breve in asta NGSA 14 al lotto 134, un notevole esemplare battuto in Babilonia nella tipologia dei tetradrammi attici avviata da Mazaios, governatore in Babilonia dopo la conquista da parte di Alessandro .1 punto
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Si, proprio per questo motivo, e perchè purtroppo al retro è stato messo del nastro adesivo del tipo eliografico moderno, che ahimè debbo lasciare. Figurati che per quel biglietto del Cagayan del 1941 che ho postato nella discussione sulle guerre ho sentito questo commento "sarà una specie di miniassegno estero" e sono passati ad altro, buon per me!1 punto
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Andiamo a ripescare una di quelle banconote che ho trovato in quei lotti di cui ho parlato in precedenza, leggermente distrutta e rattoppata ma veramente storica. Caliamoci nel settembre del 1848, in una delle tante rivolte europee di quegli anni, precisamente durante la 'Rivoluzione ungherese contro la dominazione asburgica' (marzo 1848 - agosto 1849). Questo biglietto di Stato ungherese da 10 fiorini è piccolo, pressappoco quanto un 10 lire tipo Umberto I°, nonostante ciò fu piegato in otto parti. Al retro in ben 5 lingue diverse: "I falsari e gli imitatori di queste banconote possono essere puniti con quindici anni di reclusione"1 punto
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Leggi anche questi approfondimenti sul fatti: Seconda guerra mondiale Occupazione giapponese dell'arcipelago delle Filippine Nel dicembre del 1941, a pochi giorni dall'attacco a Pearl Harbour, le truppe imperiali giapponesi si lanciarono all'attacco dell'arcipelago delle Filippine, importantissimo crocevia per la guerra nel Pacifico. Le forze statunitensi liberarono le Filippine dall'occupazione giapponese solo nel luglio del 1945. Isola di Luzon - Provincia di Cagayan - cartamoneta locale Certificato d'emergenza del Tesoro - 2 pesos 1941/42 ps: per visualizzare meglio i particolari cliccare sopra le immagini per ingrandirle.1 punto
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Mi auguro che il tuo post non sia fatto per irridere..... Si vede benissimo dalla foto postata dove si individua sia il diametro che il peso, visto lo spessore della moneta.1 punto
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Si discute. Saranno fatti suoi ma qui stan tutti a chiedersi perchè è stata pagata così poco. A me piacerebbe conoscerne la provenienza ( se ce la vuole dire e se non vuole, beh me ne farò una ragione.) Urca...! pesatura a occhio.1 punto
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Buonasera @Rocco68 e buonasera a tutti. Anche io ho confrontato i conii dei rovesci degli esemplari senza le sigle e sono tutti perfettamente uguali. Quindi per me la moneta oggetto, acquistata da @Antfolle86 non è taroccata. Perciò ribadisco i complimenti al felice possessore. ? Saluti, Sergio.1 punto
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2012 Canada - 2 dollari 200° Anniversario della guerra angloamericana (1812-1815) Raffigurato il vascello da guerra HMS Shannon che lascia il porto di Halifax per partecipare al conflitto.1 punto
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Immagino di si, probabilmente in misura minore rispetto ai pezzi pesanti; guarda questa ad esempio, secondo me manca qualcosa...1 punto
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