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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/04/21 in tutte le aree
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Ravvivò questo post... Con due grani del 1646 di Filippo IV Ah no... 1647 ? ehm forse entrambi5 punti
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Prima guerra mondiale Campo di concentramento per prigionieri di guerra di Königsbrück (Sassonia-Germania) 5 pfennig del 1915 Al retro scritta/ricordo di un prigioniero italiano. Il campo di Königsbrück (immagine in cartolina presa nel web)5 punti
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Buongiorno a tutti! Per prima cosa voglio ringraziare tutte le persone sempre pronte ad esprimere un parere, dare un consiglio e, nel caso, muovere qualche critica. Per crescere in questo ambito (ma credo in tutti gli ambiti dello scibile umano) è fondamentale vestirsi di umiltà e cercare di apprendere da chi ha più esperienza. Fatta questa premessa, vorrei riflettere insieme a voi... Oggi mi è finalmente arrivata questa piastra da 120 Grana del 1848, moneta comune, per carità, e nemmeno in eccelsa conservazione, ma che mancava alla mia (per ora misera) collezione. Quando ho aperto il pacco sono letteralmente inorridito: la moneta era praticamente attaccata con lo scotch (A CONTATTO!) e chiusa all'interno di un libro... Ho provato faticosamente a staccare lo scotch senza romperlo, ma purtroppo qualche pezzettino è rimasto... Ora, seguendo anche alcuni consigli trovati in altri post qui sul forum, sto tentando una pulizia. Oggi provo con ammollo in acqua e sapone neutro. La speranza è di non dover intervenire in maniera più incisiva nei prossimi giorni, col rischio di rovinare patina e moneta. La riflessione che faccio è su quanti rigattieri si trovano in giro al giorno d'oggi. Gente senza alcun amore e rispetto verso le monete e che le tratta solo come un mezzo come un altro per fare soldi. Mi meraviglio come gente di tal risma riesca ad accaparrarsi monete come queste a prezzi irrisori (se vi dico quanto l'ho pagata vi viene da ridere) e a fare comunque business sulla nostra passione... Vi allego le foto della moneta, magari a intervento ultimato vi posterò altre foto...3 punti
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Cari amici la cercavo da una vita…e nel mio caso sono proprio tanti anni. ?EccoVi l’ultima entrata in collezione, un 5 lire di Gioacchino Napoleone Murat, col raro millesimo 1812. Proviene dall’asta Aurora di ottobre. Il nummo presenta una usura omogenea, fondi parzialmente lucenti nei campi al D, un bordo senza colpi e nessun graffio o difetto rilevante. Ho cercato per anni uno SPL pieno senza trovarlo, ma in questo caso alla fine aver trovato questo tipo di conservazione non lo reputo un ripiego, data la difficile reperibilità del pezzo. State tutti bene mi raccomando ?3 punti
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Buonasera Oggi mi è arrivata la raccomandata da oltreoceano dove son andato a pescare questa monetina estense che mancava in collezione. Si tratta di un soldo di Francesco III ,moneta molto comune ma non facile da trovare superiore alla media. Le foto del venditore facevano alquanto schifo ma mi pareva di intravedere una bella moneta e per fortuna così è stato. Ho provato a fare due foto con esposizioni diverse per far capire meglio la qualità. Oggi è un bel giorno.? Cosa ne pensate? Grazie a tutti e un saluto alla sezione. Marco3 punti
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Adelchi Benetton Il soldino veneziano e i suoi massari da Andrea Dandolo ad Agostino Barbarigo Torino 20213 punti
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Buonasera a tutti! Oggi, lo ammetto, mi sento particolarmente emozionato. Da poche ore mi sono portato a casa questa moneta da 3 Tornesi del 1789. La moneta non presenta le sigle, quindi se ho letto bene in giro dovrebbe essere un r3 o addirittura un r4. E' la mia prima moneta di una certa rarità e mi ha fatto veramente un certo effetto averla tra le mani la prima volta... Voi che ne dite? Si tratta di un R4? Purtroppo per la conservazione mi sono dovuto accontentare, ma credo (me lo direte voi magari) che ne sia comunque valsa la pena...2 punti
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Che le coniazioni fossero iniziate prima dell'assedio di Famagosta è assodato. Primo dalla testimonianza del Riccoboni (che non fa il nome di Nicosia ma indirettamente testimonia che iniziarono non appena gli ottomani circondarono l'isola in maggio. Quindi è altamente verosimile che furono battute nella capitale di Cipro, dove risiedeva il Bragadin e tutte le autorità veneziane), secondo da ripostigli di bisanti documentati nella città e nelle vicinanze. A rigor di logica, dato che quando i veneziani lasciarono Nicosia per rifugiarsi a Famagosta e non ci fecero più ritorno, l'unica spiegazione di questi occultamenti (peraltro tutti con pezzi riportanti esclusivamente I e nessuno I F), sta nella classica motivazione della causa dei ripostigli: nascondere del denaro dovendo fuggire, nella speranza di ritornare a recuperarlo. Cosa che, evidentemente, non accadde.2 punti
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L'altra Grecia, quella che combatteva il nazifascismo. Biglietto da 5 oka emesso dal Fronte Nazionale di Liberazione Greco. L' EAM (Εθνικό Απελευθερωτικό Μέτωπο), ovvero il Fronte Nazionale di Liberazione Greco, fu la principale organizzazione della resistenza greca contro l'invasione italo-tedesca. Fondato ad Atene il 27 settembre 1941 su iniziativa del Partito Comunista Ellenico, con lo scopo di contrastare le forze di occupazione nazifasciste, il 12 febbraio 1942 istituisce come suo braccio armato, l' ΕΛΑΣ (Ελληνικός Λαϊκός Απελευθερωτικός Στρατός), Esercito Popolare Greco di Liberazione. All'inizio del 1944 l' EAM controlla gran parte del territorio greco, ed è così quasi naturale la costituzione di un Governo Provvisorio di Liberazione, che può contare sul supporto di oltre due milioni di persone, su una popolazione di sette milioni di abitanti. Nel tentativo di contrastare l'inflazione, il Governo Provvisorio, al difuori della Banca di Grecia ancora controllata dai tedeschi, emette buoni della Resistenza in valuta OKA nei tagli da 5, 25, 100 e 500, datati 5 giugno 1944 e contromarcati al retro con otto timbri diversi, tante quante sono le regioni sotto controllo partigiano. petronius2 punti
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Buongiorno a tutti, premesso che mi fa piacere che @Antfolle86 continui ad apprezzare le Napoletane, non sono in grado di stabilire se la moneta in questione (che a me piace) nasca così come la vediamo. Sono d'accordo con @gennydbmoney, come allo stesso modo per gli altri , che la moneta vada valutata tenendola in mano. Sono sempre più convinto che il Forum debba essere una stanza Virtuale dove confrontarsi, senza mettere in dubbio quello che ognuno di noi affermi tenendo in mano la moneta, ma ragionandoci su e spiegando i propri dubbi. Riporto il link di una vecchia discussione che potrebbe aggiungere qualcosa all'analisi che si sta provando a fare. Saluti Alberto https://www.lamoneta.it/topic/159626-pubblica-da-tre-tornesi-1789/2 punti
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Straordinario @tempolibero per questo modo di interagire e fare numismatica per tutti tra più realtà e bacini geografici nel segno della divulgazione, della passione e anche un po’ di cuore che non guasta, buon convegno a tutti anche col Gazzettino di Quelli del Cordusio ?2 punti
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Buonasera Alberto e buonasera a tutta la sezione. Ho in Collezione dei falsi d'epoca Napoletani : tre pezzi suberati, una Piastra e due Tari' per Ferdinando IV. Ottenuti applicando su un tondello di metallo vile, due lamine in argento precedentemente "pressate" su ognuna delle facce della moneta da riprodurre, poi saldate lungo il taglio per farle stare ferme. Di seguito gli esemplari dei Tari', uno con data non leggibile e l'altro un 1794 "calcato" sul rarissimo SICLIAR Il SICLIAR2 punti
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Ho pensato di aprire una piccola serie di discussioni, con la stessa tematica, focalizzate su quattro Re di Spagna (Carlo V, Filippo ll, Filippo lll e Filippo lV) del periodo Vicereale che hanno fortemente caratterizzato questa importante fase storica. Ho scelto di separare le discussioni allo scopo di facilitare eventuali future ricerche da parte degli utenti interessati. Sempre da Artemide “Una collezione di monete di Filippo ll” del 2017 un raro Tornese rimasto invenduto. ( forse più raro di quanto descritto all’epoca..) Lotto n. 1066 Napoli. Filippo II (1554-1598). Tornese 1579 sigle GR/VP. P/R 70d MIR 192/7. AE. g. 6.77 RR. qSPL. Base d'asta: € 100 Osservato da: 1 Offerte asta: -. Lotto chiuso il: 2017-03-01 20:00:00 ora di Roma Invenduto1 punto
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Amici del Forum, anche se non sono presente come un tempo, sono sempre molto appassionato di Numismatica e leggo sempre questo amato spazio virtuale... non vedo tra l'altro l'ora di vederci ad un Convegno dal vivo, come è successo qualche giorno fa con qualcuno di voi a Bologna Desidero parlarvi di un'altra mia passione, che mi incuriosisce fin dalla prima adolescenza: la storia delle registrazioni sonore, in particolare degli albori di questa fantastica tecnologia, ancora importantissima, seppur con rivoluzionarie modifiche intervenute nel corso dei decenni. Quando vidi l'immagine dettagliata di un grammofono a tromba, frequentavo la terza media e fu su un libro di testo di educazione artistica. Il paragrafo parlava dello stile di tale prodotto, ponendo l'accento sulla tendenza dell'epoca di celare i meccanismi interni a favore di una notevole eleganza. Quell'immagine mi colpì ed iniziai a cercare informazioni su libri cartacei (Internet era poco diffuso) su come funzionasse questo grammofono, sulla storia dei dispositivi inventati prima e dopo ecc., chiedendo ai nonni cosa ricordassero di questi strumenti di un passato a loro vicino. Quando si parla di storia della registrazione sonora, cosa che affascinò l'uomo fin dai tempi antichi, con leggende di oggetti che potevano contenere voci e parole, molto spesso si parte da Thomas Alva Edison ed il suo fonografo. Credo però che valga la pena citare anche le invenzioni precedenti, che permettevano di registrare il suono solamente su vetro o carta, non potendo però permetterne la riproduzione. Esistevano infatti, già nella prima metà del 1800, dispositivi in grado di tracciare, tramite contatto diretto, le vibrazioni di oggetti come diapason e altri semplici generatori di suoni su un foglio di carta annerito con il fumo, uno tra questi fu ideato dal fisico francese Constant Duhamel, chiamato da alcuni testi "vibrografo". Il vibrografo registrava due fonti contemporaneamente e una di esse era sempre un diapason dalla frequenza di vibrazione nota, allo scopo di riferimento per ricavare la frequenza dell'altro oggetto posto in vibrazione. Una piccola "rivoluzione" tecnologica successiva fu ideata da Scott de Martinville, libraio ed editore francese (questa Nazione all'epoca fu al centro di queste importanti ricerche) che, osservando per lavoro l'immagine di una sezione anatomica di un orecchio umano ed interessandosi di stenografia, volle riprodurre la scrittura sonora imitando la natura; una sorta di orecchio meccanico per comprendere la struttura del suono, delle parole pronunciate. Ideò così il fonautografo, che inizialmente era composto da una sorta di grande imbuto che raccoglieva le vibrazioni sonore di qualsiasi fonte (compresa la voce umana), che terminava con una membrana molto flessibile collegata ad una setola rigida e da un meccanismo ricavato da un orologio che spostava orizzontalmente un supporto (di vetro o carta annerito con il fumo). Le vibrazioni, convogliate dall'imbuto, sollecitavano la membrana e di conseguenza la setola, che tracciava sul supporto una linea "ondulata" riproducente la vibrazione. Il suono poteva così scriversi "da sé", come riferirono con enfasi le pubblicazioni. Si conoscono fonautografi funzionanti realizzati all'epoca addirittura con le parti interne di un vero orecchio umano; ai nostri tempi questo può apparire piuttosto inquietante, ma si deve pensare alla mentalità di quel passato e che si trattava di ricerche puramente scientifiche e di strumentazioni atte a dimostrare processi del corpo umano, riservate ai laboratori. Infatti, molti testi di anatomia del 1800 citarono il fonautografo come esempio ottimale del funzionamento dell'orecchio. Inizialmente, il fonautografo era piuttosto rudimentale e necessitava di miglioramenti, al fine di trascrivere in modo più fedele le vibrazioni. Scott de Martinville collaborò così con Rudolph Koenig, uno tra i migliori studiosi e costruttori europei di strumentazioni per lo studio dell'acustica, che lo aggiunse nel suo catalogo commerciale, indirizzato prevalentemente a laboratori scientifici. Il migliorato fonautografo raccoglieva il suono mediante un dispositivo a forma di barile aperto o, in altri esemplari, di tromba, realizzato in gesso o in materiale metallico, con al suo fondo una sottilissima membrana di minugia o materiale gommoso. Alla membrana era fissato un leggerissimo ago, che trascriveva le vibrazioni su un foglio di carta annerito con il fumo, posto su un cilindro che si poteva ruotare a mano, come nel vibrografo. Completava il tutto un eventuale diapason, anch'esso collegato al cilindro, che poteva essere utilizzato, sempre come nel vibrafono, come riferimento per determinare le frequenze. Il dispositivo di Duhamel (a sinistra) e il fonautografo (a destra) in un Trattato di fisica di A. Ganot del 1875 Come già scritto, il fonautografo era riservato ai laboratori per gli studi sull'acustica; non aveva altre applicazioni pratiche, in quanto il suono non poteva essere riascoltato. Rudolph Koenig, nel suo Quelques expériences d'acoustique lo descrisse e lo studiò con l'ausilio di vari fonautogrammi, vale a dire le iscrizioni su carta delle vibrazioni, che aveva esposto nel 1862 alla Grande esposizione di Londra, fissate con un procedimento chimico. Nel 1877, Edison brevettò il fonografo, che permetteva, all'inizio in modo molto grezzo, di poter riascoltare i suoni registrati. Il principio era molto simile a quello del fonautografo; fonti dell'epoca raccontano che Scott de Martinville, che ancora svolgeva la professione di libraio ed editore, rimase molto amareggiato dalla similitudine con la sua invenzione e pubblicò un opuscolo dove descriveva il suo punto di vista; non ebbe però purtroppo molta considerazione. Non mancarono commenti negativi al fonografo di Edison, nonostante l'enfasi con cui si descriveva la sua invenzione: alcuni lo ritennero lesivo della riservatezza personale, in quanto poteva registrare, si diceva diventando sempre più piccolo ed occultabile in futuro, le conversazioni private delle persone. Una problematica molto attuale! Il resto è storia ancora più nota: dopo il fonografo (che registrava su cilindro) arrivò il grammofono, con il disco, maggiormente adatto alla copia in moltissimi esemplari. Nel 2008, alcuni ricercatori riuscirono a ricavare, grazie ad un sofisticato programma informatico, documenti sonori dalle registrazioni su carta effettuate nel 1800 con il fonautografo, probabilmente da parte del suo inventore. Attualmente, è quindi possibile ascoltare, seppure con una qualità bassissima, suoni precedenti all'invenzione del fonografo. Concludo quindi questo mio post, che spero sia apprezzato. Il Trattato di fisica nell'immagine mi è stato regalato dalla mia ragazza incuriosita anche lei dalla mia passione. Anche questa che ho raccontato è Storia, una delle nostre materie amate1 punto
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A giorni in asta Num.Naumann 110 al lotto 377, da Knidos un attraente esemplare di dracma ( 465-449 a,C, / 6,08 g / 17 mm ) di stile ancora arcaico con testa di leone / testa di Afrodite e etnico1 punto
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Buon pomeriggio volevo mostrarvi il testone di paolo iv in mio possesso mm 31 g 9,33 gradite informazzioni in piu sull esemplare e lo stato di conservazione. un grazie anticipato a chi vorra rispondere. saluti max.1 punto
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Complimenti per la moneta e complimenti per averla liberata dallo slab. Conservazione BB ma senza i soliti difetti di conio, a parte la consueta debolezza dello scudo al rovescio, grande rarità e pagata il giusto.?1 punto
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Allora un "grazie" anche a tutti coloro che hanno ripudiato questi piccoli tesori e ci hanno permesso di ammirarli con i tuoi post ....complimenti per la scelta?!!!1 punto
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Ottima pulizia @Antfolle86 e Blacklist x il venditore ?1 punto
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Cappero che conservazione! Taglienti quei segni nel campo del diritto tra i petali del giglio, che la seconda foto enfatizza molto bene. Bellissima tonalità del rame. Complimenti!1 punto
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Bellissima! Le foto diverse rendono anche giustizia alla bellissima conservazione?1 punto
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Grazie molte della risposta. È una ricerca la vostra egregia! Spero a breve di postarvi il mio, malconcio e dal peso basso, contento per quanto possibile di contribuire. Quanto alle lettere I e I F, Nicosia se non ricordo male non ha resistito molto all'assedio, un mesetto. Era mal difesa. Forse non un periodo così lungo per giustificare la coniazione di monete ossidionali...Comunque l'iconografia della moneta ha qualcosa in sé di magnetico anche misterioso...come capita per qualche moneta o forse per tutte, fissa in sé il contesto storico.1 punto
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Cosa mi hai fatto ricordare... oggetti elettronici d'epoca... una mia fidanzata di quando ero giovincello, verso la fine degli anni 90 aveva acquistato la versione del Tamagotchi con il cane virtuale (forse della americana bitbit). Comunue poco importa chi fosse il produttore di quel marchingegno infernale... il fatto fu che una sera le telefonai e, quando rispose sua madre, mi disse: Mi spiace, questa sera Ciuchina* non se la sente di venire al telefono. E' in camera sua che sta metabolizzando il lutto. Immagina cosa io pensai dopo aver sentito una frase del genere... : morosa viva, madre viva ovviamente perchè con lei stavo parlando, mancava all'appello il padre... che solitamente era colui che rispondeva al telefono di casa. A quel punto esordii con: "le porgo le mie condoglianze signora, a lei, a sua figlia e ai vostri cari". Attimo di silenzio dall'altra parte del filo. Forse più di un attimo di silenzio. Poi la signora fece una strana risata e disse: No, no, tranquillo! Nessuno in famiglia è venuto a mancare... ? Ciuchina è in camera sua, perchè le è morto il cane virtuale e non si da pace. Ci sarebbe altro da dire... ma non voglio tediarti troppo. * PS: i genitori di lei, pensavano che il soprannome Ciuchina, da me affibiatole amorevolmente, si riferisse al fatto che in matematica era proprio negata... Invece si riferiva al fatto che, la prima volta che la invitai a bere qualcosa al pub, fu anche la prima volta che si avvicinò alle bevande alcoliche. Non ero a conoscenza che fosse astemia e nessun obbligo da parte mia, ma non volle essere da meno nell'ordinare una birra al doppio malto come il sottoscritto. Per lei fu sufficiente a divenir più brilla di un Veneto e di un Friulano messi insieme ?1 punto
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Un biglietto più che centenario ridotto proprio male e per di più molto fragile, di un paese esistito solo da febbraio a maggio del 1918, si tratta della Repubblica Federale Democratica Transcaucasica, territorio che ricade approssimativamente all'attuale area che comprende la Georgia, l'Armenia e l'Azerbaigian. Piccolo orrore da 10 rubli del Commissariato della Transcaucasica del 1918, al retro il testo in armeno, azero, georgiano e ottomano.1 punto
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È stata piegata per bene...forse per riporla nel taschino panciotto messicano?!!! Comunque molto bella di un forte valore simbolico: sul fronte c'è raffigurata la Piedra del Sol ("Pietra del sole"), è un monolite azteco conservato al Museo nazionale di antropologia di Città del Messico. È un monumento dal significato molto complesso e fortemente simbolico che ruota attorno alla figura del Sole, come centro del monolito e centro dell'Universo, mediatore tra gli uomini e il cielo. Da qui si diparte l'energia che si diffonde sulla Terra e che viene messa in relazione con tutti gli altri pianeti. Sul retro troviamo La Colonna dell'indipendenza, un monumento storico che si trova a Città del Messico, proposto dal presidente del Messico Porfirio Díaz, per commemorare il primo centenario di vita del paese. La figura del monumento, in bronzo ricoperto d'oro, è la rappresentazione della dea greca Nike, la dea alata della vittoria. Porta in mano una corona di alloro, regalo offerto ai vincitori e nell'altra mano tiene una catena rotta che rappresenta la libertà dal dominio spagnolo. Questa banconota è nella mia mancolista ...complimenti @Litra68 per la scelta?!!!1 punto
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Secondo me per capire se è buona o meno si devono confrontare i coni di quelle certe con quelle dubbie...quella del post se la confrontiamo a quest'ultima foto torna!!! La foglia sulla C, il segnetto dentro la corona a sinistra, la foglia in basso vicino al bordo, il tipo di corona...etc..1 punto
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Buongiorno amici, a me pare autentica come mi pare autentica questa che posto, venduta a una quarantina di euro, il conio è il medesimo e anche il prezzo di vendita. Non credo che un falsario si prenda la briga di asportare delle lettere (in questo caso anche qualche lettera in più) per aumentare di venti euro il valore di una monetina, addirittura cercando anche un conio identico...mio personale parere...ma a logica prenderei una pubblica del 89 dello stesso conio in ottima conservazione e farei il lavoretto, allora il giochino varebbe la candela. Un caro saluto.1 punto
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Ciao Alberto, qui nessuno mette in dubbio nulla, come gli altri, ho espresso la mia opinione. Non credo che ci sia da ragionarci...su, o spiegare qualcosa. Io vedo che c'erano, così come è sparita anche la lettera "V"1 punto
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Padova, quattrino da due denari per Francesco II da Carrara. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-PDC2F2/8 ciao Mario1 punto
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Non è la cosa messa peggio che ho, ma è l'unica di cui ho una foto al momento. Il certificato di tiratore scelto del fratello di mio nonno, piegato, pasticciato e usato sul retro come foglio su cui fare calcoli a penna, probabilmente da lui stesso, e su cui io, da bambino, ho messo la ciliegina sulla torta, quel pezzo di nastro adesivo:1 punto
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Dal catalogo del British Museum, uno statere in elettro probabilmente unico noto, con l'inconsueta presenza dell'etnico di Mytilene . Come ricorda Sear nel suo vecchio manuale, la coniazione potrebbe essere legata al periodo della sfortunata ribellione della città all' imperialismo di Atene .1 punto
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???????????????????????? ?Segnaliamo a tutti gli appassionati collezionisti ? ? che durante il ? Memorial Correale ⏳ sabato 13 novembre e domenica 14 novembre 2021 ⌛presso ? l'Hotel Queen Daisy ? che si trova in via Schito n°185 a Castellammare di Stabia ? Napoli?? saranno distribuite ? gratuitamente ? le copie della rivista numismatica ?Il Gazzettino di Quelli del Cordusio ? giunto al numero 8 ?127 pagine ?18 autori ??editoriale e ? rubriche varie. ?️♂️Ricordiamo che ? il Gazzettino è autoprodotto, autogestito ?un dono di volontariato culturale per la comunità e per gli appassionati, che viene donato in modo gratuito non solo agli aderenti al gruppo, ma in modo itinerante nelle maggiori manifestazioni d'Italia ?? Ringraziamo il caro amico ❤️ Mario Limido per la disponibilità, augurandoci di ospitarti quanto prima a Castellammare di Stabia ? la città dalle acque miracolose, 28 sorgenti terapeutiche ? unica al mondo ? ???????????????????????? Quindi per chi andrà al Memorial Correale 100 copie gratuite disponibili cartacee del nuovo Gazzettino 8 ! Grazie a @tempolibero per questa collaborazione divulgativa che abbraccia la Penisola sotto il segno del Gazzettino !1 punto
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Sul sito Varesi.it trovi tutte le aggiudicazioni dall’asta 34 in poi…1 punto
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Ogni promessa è debito.... Pubbliche miste tra Coni rozzi, falsi e originali Grani...1 punto
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Buonasera tutti, state ricaricando i vostri Orrori, ne sparo subito uno dei miei, con tanto di rigature da piegamento. 1 Pesos Messicano , osservate la maschera al centro al Rovescio. Saluti Alberto1 punto
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Seconda guerra mondiale Repubblica Slovacca alleata della Germania nazista Dopo l'invasione tedesca del 1939 la Cecoslovacchia fu divisa nel Protettorato di Boemia e Moravia (vedi post#38) appartenente al Terzo Reich, e alla neo-istituita Repubblica Slovacca. Sin dall'inizio fu uno stato alleato della Germania nazista, apparentemente indipendente ma sotto la forte influenza del Terzo Reich tedesco. Era considerato un territorio strategico per i previsti attacchi tedeschi verso la Polonia e verso la Russia. La Repubblica cessò di esistere definitivamente l'aprile del 1945, quando l'Armata Rossa prese Bratislava e occupò tutta la Slovacchia. 10 corone slovacche del 19431 punto
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Attualmente, in vari siti di vendita on-line si trovano in vendita gli "Assignado Imperial" a cifre che vanno dai 200 ai 350 euro. Nella descrizione del lotto, normalmente si legge: " Asignado Imperial’ - Joseph Bonaparte - Barcellona -100 pesetas, 1813 and 1814". Fino a qui niente di male. Ma c'è un problema, gli "Assignado Imperial" non sono mai esistiti in quell'epoca, sono una fantasia moderna, stampati nella fine degli anni 60 inizio anni 70. Ho rintracciato la storia di questi pseudo assegnati in un forum di numismatica spagnolo dove il dubbio sulla loro autenticità serpeggiava già da tempo. Solo recentemente, in un articolo pubblicato su rivista specializzata di quel Paese a firma di M. Crusafont i Sabater e riportato sul forum, è stata raccontata la loro vera provenienza. Aggiungo che anche sul catalogo Edifil 2021 sono indicati come produzione di fantasia eseguita nel 1971 ma comunque valutati 50 euro... Nell'articolo non si cita il nome dell'artista, se così lo vogliamo chiamare, si racconta che questi si spacciava per un ingegnere - ma non lo era - nonchè studioso di numismatica per aver pubblicato un paio di articoli. Curiosamente l'artista, aveva inventato una storia per giustificare l'esistenza di questi biglietti: " i francesi, con l'obbiettivo di drenare moneta dalla catalugna, avevano introdotto nel paese un'importantev carico di questi assegnati, trasportati su un carro con l'intento di farlo arrivare a Barcellona. Durante il trasporto, il carico fu intercettatto da alcuni cittadini catalani, i quali, una volta scoperto il contenuto lo incendiarono. Solo alcuni bifglietti si salvarono, così da giustificarne la rarità e di conseguenza un maggior valore di mercato" La novella, fu creduta da un storico amico del nostro artista, il quale contribui alla sua divulgazione. Anche Antonio Badia storico/numismatico spagnolo, credendoli autentici pubblico un articolo sul bollettino della seconda esposizione di numiosmatica catalana. Per renderli più credibili, i biglietti furono stamapati su carta invecchiata, però, l'artista, commise un errore nel numerarli a mano con inchiostro. Gli esperti francesi della materia, ci misero poco ad individuare la falsificazione e fu lo stesso Antonio Badia a comunicare in che modo era stata scoperta la frode. Saluti. Foto presa dal web.1 punto
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Prima Guerra Mondiale, Grecia ,1 dracma 1917 . Al dritto :Omero La Grecia si unì agli Alleati dell'Intesa nell'estate del 1917, contro Bulgaria e Austria-Ungheria1 punto
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Asta Nomisma 63 lotto 814 un Carlino molto raro (non il più raro della tipologia) ma dall’indubbio fascino e con un ritratto per Filippo lll tra i più riusciti ( soggettivo..) Ha realizzato 1100 + diritti NAPOLI Filippo III (1598-1621) Carlino sigla GF GI con EGO IN FIDE (periodo di coniazione: 1600) - Magliocca 22/1 AG (g 2,08) RRRR Tosato ma con bei rilievi, al R/ il millesimo è formato 16 con due punti. L’aquila ha la corona radiata, pochi esemplari conosciuti Grading/Stato: qSPL1 punto
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1701 Regno di Sicilia - Filippo V° (1701-1713) 3 piccioli (Palermo)1 punto
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Una sezione della mia biblioteca numismatica che negli ultimi tempi ho curato molto è quella inerente le opere sulla storia monetaria e bancaria di Napoli e Sicilia, le monete infatti non vivono da sole ma fanno parte di un sistema assai complesso fatto di norme, istituzioni, strumenti finanziari, economie e mercati che hanno tutti la loro evoluzione nel tempo, per capire davvero le monete ed il loro funzionamento nei vari sistemi politici, sociali ed economici è necessario dotarsi anche di queste opere di taglio più prettamente storico economico... a tal proposito un'acquisizione libraria molto attesa e recente è quella della Storia del Banco di Napoli in 5 volumi che tratta non solo la storia di tutti i banchi pubblici creati nel corso dei secoli a Napoli e poi confluiti nell'unico banco noto come Banco di Napoli, ma è anche un affresco molto corposo di tutta la storia monetaria del regno napoletano in epoca moderna, dagli spagnoli ai Borbone, fino ad interessare anche l'epoca dell'Italia unita con le sue vicende monetarie ed in particolare le emissioni di cartamoneta del Banco di Napoli, un'opera davvero preziosa per immergersi a fondo in quei secoli e capire la moneta nelle sue vive e concrete funzioni...1 punto
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