Vai al contenuto

Classifica

  1. Oppiano

    Oppiano

    Utente Storico


    • Punti

      10

    • Numero contenuti

      7652


  2. Rocco68

    Rocco68

    Utente Storico


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      10617


  3. petronius arbiter

    petronius arbiter

    CDC


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      13622


  4. nikita_

    nikita_

    Guru


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      23131


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/30/21 in tutte le aree

  1. Ricordo dell' Asta Montenegro : Messerano - anonima dei Ferrero Fieschi - 2 gazzette venete. Anonima dei Ferrero Fieschi 2 gazzette venete o quattrino . Mir 845
    5 punti
  2. Ciao Rocco e complimenti per la bellissima moneta. Non sono un chimico, né un restauratore, posso condividere solo la mia esperienza e quindi ben vengano eventuali precisazioni e/o correzioni da chi è più esperto. Il rame è un metallo che si trova nella Tavola Periodica nello stesso gruppo dell'Argento e dell'Oro e di questi elementi ha caratteristiche simili, ma a differenza di quest'ultimo risente molto dell'interazione con elementi esterni. Infatti se posto all’aria e all’acqua, si combina con l’ossigeno contenuto in esse e forma uno strato superficiale di ossido molto resistente. Gli Ossidi rameici sono veramente tanti e presentano delle caratteristiche diverse. Tutti noi numismatici siamo abituati a quel colore bruno scuro tipico dei tondelli in lega di rame. Il primo cambiamento che notiamo, quando cambiamo ad esempio le grondaie, è che in poco tempo, da un bellissimo “rosso fiammato” vira al bruno. E' questa la prima ossidazione che, pur essendo meno bella da vedere del rame nativo, ha un effetto positivo: questo composto è resistente e ben adeso al metallo sottostante, forma una specie di "guscio" e quindi ne viene protetto. Si tratta di una “corrosione positiva” ( a differenza della ruggine del ferro ), chiamata “passivazione”. Il rame poi è particolarmente sensibile agli agenti esterni, pertanto non si combina solo con l’ossigeno, ma anche con altri elementi contenuti nell’ambiente, dando luogo a composti che possono essere diversi e cambiano da luogo a luogo. La moneta interrata per molto tempo risentirà sia dell'acidità o basicità del terreno, sia degli elementi presenti in esso. Ritornando alla nostra grondaia, che dopo molti anni sarà diventata vecchiotta, sarà ancora più scura ed in certi punti ( dove ci sono delle piccole perdite di acqua o dove è esposta maggiormente all'umidità), presenterà delle macchie verdastre dovute alla formazione di sali di rame. Pertanto Rocco, penso che la tua moneta sia stata interrata oppure esposta all'umidità per molti decenni, formando una patina di Carbonato basico di Rame detta volgarmente “Malachite” e che tu abbia avuto la fortuna di trovarne una con una patina omogenea sicuramente originale, in quanto non penso che qualcuno abbia scoperto il metodo per avere una patina di “malachite” così bella ed uniforme. Saluti a Tutti, Beppe
    4 punti
  3. Buonasera a tutti, ho abbandonato il convegno alle 15,30 circa quando i commercianti stavano ormai lasciando i banchi,ho partecipato anche venerdì e confermo che l'affluenza di visitatori è stata molto alta,ho avuto il piacere di vedere vecchi amici e conoscerne di nuovi, ero intenzionato a non acquistare nulla in previsione delle prossime aste ma alla fine ho ceduto e ho portato a casa un cospicuo gruzzoletto di monete ,tutte rigorosamente di Filippo IV di Spagna per il regno di Napoli... L'organizzazione mi è sembrata molto più efficiente rispetto alle manifestazioni precedenti e gli amici soci del circolo di Bologna sono stati sempre presenti tra i banchi per tutta la durata della manifestazione... Infine per chiudere la manifestazione si è svolta l'estrazione della lotteria dove il vincitore si è portato a casa una moneta d'oro del 2021,penso una sterlina ma non ne sono sicuro visto che c'era un po' di casino tra applausi e fischi dei partecipanti... È stato per me un bel convegno sotto tutti i punti di vista e spero sia di buon auspicio per le prossime edizioni... Ieri mi sono dimenticato di scattare delle foto,queste invece le ho scattate verso le 13 di oggi...
    4 punti
  4. Il Centro Culturale Numismatico Milanese ha il piacere di presentare, a soci ed amici, la prossima conferenza che si terrà martedì 30/11/2021 alle 20:45 sul tema Il soldino veneziano ed i suoi massari: da Andrea Dandolo ad Agostino Barbarigo. Tenuta da A. Benetton, studioso di monete veneziane, la conferenza illustrerà come questa piccola monetina introduca delle interessanti novità nella monetazione veneziana, tra le quali l’indicazione di chi aveva la responsabilità di produrli: i massari della zecca. Chi erano, con quali accorgimenti lavoravano, come ne veniva controllata l’attività, ed ancora come erano costruiti i coni, e perché sono state utilizzate sulla moneta alcune specifiche calligrafie ed alcuni simboli, sono altre domande a cui in questa conferenza proveremo a dare delle risposte basate su ipotesi, documenti e fatti accertati. la conferenza si terrà nella nuova sede di Milano,via A.Kramer 32 (in fondo al cortile, a destra; citofonare PERCORSI) Raggiungibile con: MM1 (Palestro o P.ta Venezia), tram 5 e 9; autobus 56,61,62,81,90 e 92. Treni: S1,S5,S6.Parcheggi a pagamento: verso P.zza Tricolore e P.zza Fratelli Bandiera. Si raccomanda la puntualità. Occorrerà disporre del green pass, utilizzare mascherina e rispettare il distanziamento.
    3 punti
  5. È stata presentata al pubblico la nuova stella del firmamento delle Diatrete ,dopo un restauro minuzioso e ,tutto sommato, rapido si può ora ammirare la coppa vitrea rinvenuta recentemente in Francia . https://www.finestresullarte.info/archeologia/francia-la-coppa-diatreta-scoperta-nel-2020-svela-i-suoi-segreti
    3 punti
  6. Seconda guerra mondiale Volantino propagandistico da 1 dollaro tipo 1935 (produzione tedesca del 1943/1944) Naturalmente non può mancare la regina delle banconote di propaganda antiamericana, il biglietto è stato battezzato 'bubble soap dollars', non è l'unico caso perchè ce ne sono di tanti tipi tra l'altro molto più rari (vedi link in basso) ma sicuramente è il più famoso. Stampati dai tedeschi sono stati oggetto di un massiccio volantinaggio aereo. Al retro su tre righe leggiamo: Le promesse americane sono sempre state vane Sono balle belle e buone sono bolle di sapone! (come questa banconota)
    3 punti
  7. Seconda guerra mondiale. Dopo l'occupazione della Jugoslavia tedeschi e italiani si erano spartiti le zone da amministrare. Ai tedeschi era toccata la Serbia, e dopo aver preso il controllo della Banca Nazionale Serba, per le necessità del circolante, in attesa di predisporre nuove emissioni, furono sovrastampate alcune di quelle precedenti. Si segnala per la sua bellezza questa banconota da 500 dinari, a suo tempo non emessa, che grazie alla sovrastampa ha visto raddoppiare il valore a 1000 dinari. petronius
    3 punti
  8. La cosa più preoccupante è forse la rassegnazione rispetto a tali pratiche. Perché se si tratta dello stesso bronzo (speravo più pareri ma credo proprio di sì), un inganno di quel genere (due delle più prestigiose case d’aste internazionali che propongono un medaglione totalmente rifatto senza indicare un qualsiasi « restauro » o un pedigree che consentirebbe di risalire al medaglione nel suo stato originale) sembra ormai che non commuovesse più nessuno.
    3 punti
  9. E su un Cavallo Aragonese, zecca dell'Aquila.
    3 punti
  10. Seconda Guerra Mondiale Occupazione Italiana del Regno di Albania 20 Franchi L'occupazione italiana del Regno di Albania ebbe luogo tra il 1939 e il 1943, quando la corona del Regno Albanese fu assunta da Vittorio Emanuele III, a seguito della guerra promossa dal regime fascista e dell'instaurazione del Protettorato Italiano del Regno d'Albania. Durante la seconda guerra mondiale, a seguito delle annessioni del 1941, era conosciuta anche con il nome di Grande Albania. Banca d'Italia che, su richiesta di Amedeo Gambino, Consigliere Delegato della Banca Nazionale d'Albania, si accinse a stampare banconote da 5, 20 e 100 franchi. I primi biglietti ad essere stampati, nel maggio 1939, furono i biglietti da 5 franchi e poi a seguire il 20 e 100 Franchi. In queste ultime due bancinite, Italia ha replicato il suo modo di emettere cartamoneta. Difatti nel caso del 100 Franchi fi preso a modello il fronte del biglietto da 500 Capranesi, con figura di mietitrice mentre nella filigrana troviamo l'effigie di Vittorio Emanuele III: Per una lettura approfondita sulla cartamoneta albanese e l'occupazione italiana in albania vi consiglio l'esaustiva discussione di @petronius arbiter
    3 punti
  11. Nulla di strano. Come precisato nella premessa alla prima parte, lo studio messo a disposizione su academia.edu in realtà è stato pubblicato nel corso del 2017 da Panorama Numismatico, in sette puntate. I due pdf sono l'unione delle scannerizzazioni dei singoli articoli ed è per questo motivo che la numerazione delle pagine non è susseguente e continua… ma i testi lo sono, senza mancanze. Nulla di strano nemmeno nel fatto che la legenda del tuo esemplare non compaia fra quelle descritte. Lo studio infatti rappresenta un tentativo di integrazione alle varianti descritte dal CNI, ma non ha la pretesa di essere esaustivo di tutte le varianti prodotte nè potrebbe esserlo. Tieni presente che nel corso dei primi due anni del primo appalto lo zecchiere Joseffo Teseo produsse 680.000 sesini che, riparametrati all'intero periodo, porterebbero ad almeno 1.800.000. esemplari. Se consideriamo che secondo il Sacchetti con ogni conio si potevano produrre fra 20.000 e 80.000 esemplari per un numero ipotizzabile di conii fra 23 e 90. Nello studio, fra estratti dal CNI e varianti inedite vengono elencate complessivamente 15 varianti… per cui all’elenco ne possono mancare dalle 8 alle 75 (??)… più facile che si tratti di una cifra vicina al limite inferiore. Se fai attenzione potrai vedere che le varianti descritte nello studio presentano delle troncature di legenda che evidenziano una progressione già vista in altre emissioni. La maggior parte degli esemplari elencati hanno il nome abbreviato nella sola F; 2 esemplari presentano la troncatura FR; il tuo, un altro che mostro qui sotto (purtroppo poco leggibile) e 2 degli esemplari del Periodo 1, Gruppo 2 presentano la troncatura FRA. Queste varianti e le eventuali progressioni testimoniano della sicura sostituzione del conio di dritto, con leggere variazioni introdotte probabilmente proprio per identificare fasi e periodi. Per concludere, come puoi intuire, la variante da te presentata non era ad oggi sconosciuta ma lo era al momento della stesura dello studio (2016), così come confido che altre varianti emergeranno nei prossimi anni come ne sono emerse per i giorgini e le muraiole. La rarità non può essere elevata rispetto a quella della tipologia nel suo insieme, da considerare Rara, perché sono veramente poche le notizie disponibili e pochi sono coloro che cercano di approfondire l’argomento e che ne danno notizia, per cui la reale consistenza numerica potrebbe variare in modo molto repentino. E qui mi taccio Un saluto Mario
    2 punti
  12. Ma la storia, si sa, è una ruota che gira, e non passò molto che furono gli jugoslavi a occupare un pezzo di terra dei loro vecchi occupanti. Un pezzo d'Italia, insomma. Alla fine di aprile del 1945 è occupata tutta la Venezia Giulia, e il 30 aprile gli jugoslavi entrano a Trieste, precedendo di due giorni i neozelandesi dell' 8a Armata. Inizia così un braccio di ferro tra jugoslavi e Alleati, che porta alla suddivisione in una "Zona A" e una "Zona B", delle quali la seconda sarà definitivamente assegnata alla Jugoslavia nel 1946, mentre la prima, comprendente Trieste, dopo lunghe e sofferte trattative tornerà all'Italia nell'ottobre del 1954. Ai primi di ottobre del 1945, avuta notizia che le autorità jugoslave avevano intenzione di emettere una moneta d'occupazione, il comando militare Alleato stabilisce che la sola valuta legale nella "Zona B" era da quel momento costituita dalle am-lire. Ciononostante, il governo jugoslavo, che aveva già costituito la Banca per l'Economia per l'Istria, Fiume e il Littorale Sloveno (scritto proprio così, con due T), fa emettere da questo Istituto, il 30 ottobre, banconote nei tagli da 1, 5, 10, 20, 50, 500 e 1.000 lire. Queste banconote sono popolarmente conosciute come "barchette" perchè sul retro dei tagli da 5 a 1.000 lire appariva una barca a vela. Inizialmente furono valutate, quasi clandestinamente, circa un 20% in meno della lira italiana, ma a seguito delle ferme proteste del comando Alleato, vennero tolte dalla circolazione meno di due mesi dopo la loro emissione. Furono quindi cambiate, dal 28 al 30 dicembre 1945, dall'Istituto che le aveva emesse, al corso di 30 dinari per 100 lire, con il limite massimo riscuotibile di 5.000 dinari per ogni capofamiglia. Ecco il biglietto da 1000 lire, a mio parere il più bello della serie. petronius
    2 punti
  13. Progettato da F. Rausenberg con i calcoli di Eberhard, viene costruito ad Essen negli stabilimenti Krupp, in 7 bocche da fuoco per 3 allestimenti completi : viene poi trasportato in Francia per il posizionamento in batteria nella foresta nelle vicinanze di Coucy . Si tratta di un obice che è progettato per sparare proiettili da circa 106 kg : sparati con alzo fino a 55° i proiettili raggiungono a circa 42 km da terra la stratosfera che oppone minore resistenza al loro transito, transito che è previsto concluda la propria traiettoria atterrando dopo 130 km in poco più di 3 minuti . E' la prima guerra mondiale e Parigi si trova a 120 km da Coucy : tra il 23-03-1918 ed il 09-08-1918, da 320 a 370 proiettili raggiungono Parigi . L'apporto di questo bombardamento all'economia bellica della guerra è pressochè inesistente, essendo probabilmente negli intenti dell'operazione il messaggio che Parigi è vulnerabile da parte del nemico, pur lontano ed invisibile . Il parisgeschutz, parrebbe non comparire in numismatica o medaglistica : qualche medaglia è invece stata dedicata a fleissige berta, i potenti obici anch'essi di produzione Krupp, che nella stessa guerra nel 1914 hanno pressochè distrutti gli indistruttibili forti di Liegi, Anversa, Verdun ed altri .
    2 punti
  14. Ciao @Antfolle86, Questo è un "autentico" falso d'epoca della Piastra 1859 di Francesco II
    2 punti
  15. Ho fatto una ricerca e ti giro la foto della serie completa. Quella in questione dovrebbe essere l'ultima in basso a destra.
    2 punti
  16. Certo non è una città famosa nel mondo per le sue bellezze, ma credo sia stata una scelta buona, per diversi motivi. Il fatto di aver avuto l'ultimo confine tra est ed ovest, caduto pochi anni fa. Una città piccola ma mitteleuropea, con influenze delle tre principali aree linguistiche (latina, germanica, slava), una storia recente che ha visto il riavvicinamento tra due realtà fino a pochi anni fa separate. Penso che la scelta di capitale europea della cultura ad una città in due nazioni sia un bel messaggio per il futuro. Poi ciascuno può pensarla come crede
    2 punti
  17. La contromarca ha tutto l'aspetto di quelle apposte da alcuni collezionisti del secolo scorso per identificare la loro collezione. E' forse una sorta di "identificazione" del collezionista con l'oggetto collezionato.
    2 punti
  18. Buongiorno ragazzi e ciao a @Bradi. Sul Tevere è effettivamente riportata ma in nota l'autore scrive: "da fonte non attendibile". In ogni caso il catalogo Tevere non è mai stato un punto di riferimento per il collezionista di sovrane. Va bene per un colpo d'occhio generale più che altro. I riferimenti sono lo Spink: che non cita varianti per il millesimo e quota un plusvalore numismatico solo in caso di BU (brilliant Uncirculated) lasciando in BV (bullion value) gli esemplari in conservazione minore. Altro catalogo di riferimento è il Marsh. Non vengono citate varianti, la moneta è considerata molto comune e viene riportata una tiratura di oltre 6 milioni di esemplari. Buon weekend ragazzi e grazie a @lorluke per avermi citato.
    2 punti
  19. Onestamente, sono dovuto andare a vedere di che moneta si trattava perché è da diverso tempo ormai che non seguo più gli euro. Quindi, non sono per nulla aggiornato sulle ultime emissioni. Che dire? Evidentemente, per esserci stato un incremento così repentino dei prezzi, la richiesta è molto più alta della risicata offerta di 15.000 pezzi. Tra l’altro, mi sembra che ci siano state lunghe attese e problemi durante la vendita online. Quindi, è probabile che più di qualche collezionista non sia riuscito a portarsi a casa quanto desiderava ed ora si vede “costretto” a pagare la cifra richiesta dal venditore. Comunque, senza voler offendere i collezionisti degli euro (tra l’altro lo ero anch’io fino ad alcuni anni fa), secondo me gli euro da collezione hanno finito il loro corso già da diverso tempo. Ormai, le emissioni sono sempre più ridondanti, monotone e poco ispirate. Di monete esteticamente gradevoli, piacevoli alla vista, attraenti, interessanti, se ne vedono sempre meno. Questa di Monaco, ad esempio, non ha un briciolo di personalità (e stiamo parlando di Monaco). Sarà che i principi sono invecchiati, ma sembra la brutta copia di quella del 2011… Una moneta di una piattezza unica ma, nonostante ciò, gran parte dei collezionisti la compra lo stesso perché ormai è nella “giostra” di dover tener la collezione sempre aggiornata e completa. Le zecche che emettono i 2 euro commemorativi (e non solo) sanno che possono far leva su questo fattore psicologico e, quindi, non importa più che la moneta venga bella o che si trovi chissà quale occasione da commemorare. Questo, a mio avviso ha progressivamente impigrito la creatività e ha portato al circolo vizioso che di anno in anno sta determinando il declino (morale) del collezionismo degli euro. Ormai i collezionisti vanno avanti spinti più dalla “esasperazione” che non dal piacere effettivo nel possedere quella determinata moneta… Per questo, personalmente, decisi di darci un taglio diversi anni fa e, francamente, non mi sono mai pentito di questa mia scelta. Molte delle monete che avevo le ho spese o vendute. Mi sono tenuto solo un piccolo nucleo di esemplari che trovo ben riusciti per gusto estetico, particolarità del soggetto rappresentato, stile, ecc.
    2 punti
  20. Eccola. 50 Dinar del 2018 della Macedonia, raffigurante l'Arcangelo Gariele.
    2 punti
  21. Per te @gpittini Solo per il piacere, un medaglione bimetallico del B.M « dans son jus ». Nessun ritocco, nessuna patina artificiale, che ritratto, che meraviglia.
    2 punti
  22. Buongiorno, per gli amanti del genere, ecco un esemplare dedicato alla Cattedrale di Adria, Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. In realtà, la medaglia si riferisce alla ricostruzione della Cattedrale stessa. L’esemplare è esattamente quello pubblicato dal Voltolina nel suo celebre lavoro, di cui ne riporto la descrizione. https://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_dei_Santi_Pietro_e_Paolo_(Adria) http://cattedraleadria.it/web/ https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MX495D/237 Domenico
    1 punto
  23. Buonasera, forse troppo uniforme, sinceramente sembra una patina artificiale. Ma sentiamo gli esperti.
    1 punto
  24. 1 punto
  25. Ciao! Complimentoni, una vera chicca e tenuta in maniera splendida. saluti luciano
    1 punto
  26. Buonasera a tutti , Antonio leggo tra le righe una frenesia che conosco .? Una bramosia di monete... Ma fuggi a gambe levate da ciò che non ti convince, e fai benissimo a confrontarti qui dove c'è più di uno che può aiutarti a districarti in questo affascinante mondo della Numismatica. Saluti Alberto
    1 punto
  27. Buongiorno a tutti, @angel, triste sapere che uno studioso, un Numismatico uno con la nostra passione , una persona prima di tutto, non sia più tra di noi. Ho avuto modo di leggere tempo fa lo studio di cui parli, e adesso che lo hai ricordato lo rileggerò con piacere. Saluti Alberto
    1 punto
  28. Buonasera Antonio, riproduzione Carrarmato Perugina. È soltanto un gadget. ?
    1 punto
  29. @Oppiano Come regola generale è sempre bene non accordarsi ad altre discussioni con nuove monete, peraltro di tipologia diversa. Ciò sia per non ingenerare confusione, sia per dare maggior risalto alla nuova moneta. Piuttosto, si apra una altra discussione. Chiederei pertanto al @CdC di separare, se possibile. Grazie. Stilicho
    1 punto
  30. Direi di si, le dimensioni sono più piccole delle piastre da 120 grana ma anche l'aspetto è totalmente diverso. Misura diametro e peso ma direi che non ci sono dubbi.
    1 punto
  31. Come catalogo serio occorre il Krause (cartaceo) per le monete mondiali. I siti in rete, sono utili solo per una veloce classificazione iniziale a mio modesto avviso..
    1 punto
  32. Bella domanda! il secondo dopoguerra fu il periodo in cui si hanno le ultime monete coniate per la circolazione in Europa e nel mondo. Lo spartiacque per la coniazione di monete destinate alla circolazione è il 1980. Durante quell'anno una terribile speculazione fece salire di 10 volte il valore dell'argento mettendo fuori circolazione qualsiasi moneta in argento. Il valore intrinseco della moneta era improvvisamente diventato molto superiore a quello nominale e risultava più conveniente fonderle o cederle al valore intrinseco piuttosto che al valore nominale. A partire da quella data le emissioni di argenti per la circolazione nel mondo furono sostanzialmente trascurabili e le poche monete emesse circolarono poco o non circolarono affatto. Per la circolazione ricordo le seguenti monete (mi limito per ora a discutere francia - Spagna - Greciaa e Italia): Francia: 5 Franchi dal 1960 al 1966 12 grammi argento Argento 835/1000 (dal 67 al 69 ne vennero coniate poche e non so se in queste date fossero ancora intese per la circolazione) 10 Franchi 1965 - 1973 25 Grammi Argento 835/1000 (71 - 73 coniazione scarsa) 50 Franchi 1974 - 1980 30 Grammi Argento 900/1000 (quest'ultima data molto rara e sicuramente non realmente circolante per i motivi sovra-esposti) dal 1982 in poi (dopo il ricrollo dell'argento) vennero coniate monete da 100 Franchi del peso di 15 grammi in un numero di esemplari non trascurabile (alcuni milioni per anno). Non ho mai capito la destinazione di tali monete. Spagna: 100 pesetas 1966 - 1969 19 Grammi argento 800/1000 Grecia: 20 Drachme 1960 7.5 grammi Argento 835/1000 30 Drachme 1963 18 Grammi Argento 835/1000 Italia: 500 lire Caravelle 1958-1967 11 Grammi Argento 835/100 500 lire Unità d'Italia 1961 11 Grammi Argento 835/100 500 lire Dante 1965 11 Grammi Argento 835/1000 1000 lire Roma capitale 1970 grammi 14.6 Argento 835/1000
    1 punto
  33. Buongiorno, bella patina uniforme su un altrettanto bel Cavalluccio.? Saluti Alberto
    1 punto
  34. Grazie Luciano al momento ho solo queste foto ingrandento sembra ci possa essere Ven (ma non leggibile solo per deduzione) e poi una data 151?
    1 punto
  35. Quindi possiamo dire che chi colleziona altre tipologie di monete può dormire sonni tranquilli che tanto la propria collezione non si svaluterà mai, anzi è un sicuro investimento? “...questo, non creto”
    1 punto
  36. Spettacolari??
    1 punto
  37. Vabbè, non l ha mica presa al mercatino delle pulci, ma ad un'asta internazionale.. ci sta che si sia voluto fidare.. io personalmente mai preso oro, troppo facile da falsificare, non mi fiderei al 100% di nessuno..
    1 punto
  38. Alberto di queste 1805 capelli ricci esistono 3 tipi scudo medio, grande e piccolo. Poi esistono le varie varianti sugli 1 di 120 grana riportate minuziosamente sul catalogo magliocca. Variano nella corona anche ma mi soffermerei solo sugli scudi e stop. Poi c'è la 1805 capelli lisci che si divide in testa grande e testa piccola. Altracosa che potrai vedere variata sono le lettere L D che si trovano nei lati dello scudo. Ciao e Buona collezione.
    1 punto
  39. Una estremamente piccola testa di Atena guerriera con elmo attico, su un estremamente piccolo e raro emiobolo ( 0,30 g - RRR ) da Elaia di Eolia ( 450-400 a.C. ) . E' passato oggi in asta KolnerMunzkabinett 115 al lotto 74 .
    1 punto
  40. A mio parere nonostante la pulizia per rilievi e lucentezza la moneta e' superiore al BB. Nonostante il modulo ridotto sempre piacevole a vedersi.
    1 punto
  41. Complimenti a chi si è dato da fare per organizzare un'alternativa al veronaphil. Spero in un successo e che possa dare un insegnamento a chi non fa o non ha coraggio di fare ....
    1 punto
  42. Molto interessante. Che gran lavoro che avevi fatto Petronius. Complimenti.
    1 punto
  43. Alcuni classici della numismatica pontificia dal settecento al novecento...
    1 punto
  44. Aggiungiamo ora un altro elemento al quadro indiziario, del quale era stato dato uno spunto in coda al primo post. L'immagine si riferisce infatti al così detto frontone A del “Grande Tempio” della colonia di Luna (l'odierna Luni), fondata nel 177 a.C. in territorio ligure ed il cui porto, secondo la testimonianza di Livio (XXXIV 8, 4-5), era già sotto controllo romano nell'anno 195 a.C. (dal portus Lunae si imbarcò Catone alla volta dell'Hispania). La decorazione fittile, ribattezzata “il concilio degli dei”, è costituita da cinque figure, purtroppo mutile, la cui la triade centrale è stata identificata con Apollo, Diana/Luna e Dioniso/Liber. Le due figure ai lati vengono invece interpretate come muse di un corteo apollineo o, in alternativa, potrebbero essere viste come divinità matronali. Una completa ed esaustiva disamina sul tema è stata recentemente proposta da Alessandro Coscia (Azioni rituali, prodigia e divinità tutelari romane in Gallia Cisalpina – Qualche riflessione sul caso di Luna), di cui riporto un significativo passo: “Le terracotte architettoniche riferite (e riferibili) ad edifici templari delle colonie in Gallia Cisalpina sono un vero e proprio “fossile guida” della romanizzazione. Pur nella loro frammentarietà, si è ritenuto di potere scorgere una costante tematica nell'elaborazione di tali schemi iconografichi, nelle colonie della Gallia Cisalpina: quella del metus gallicus” Sembrerebbe dunque essere di fronte ad un consesso tutelare caratterizzato da un'accezione salutare in funzione antigallica. L'Apollo di Luni è sia citaredo (vedasi la cetra ai suoi piedi) che arciere, per via dei segni del balteo sul petto, dalla spalla destra al fianco sinistro (non evidenti in foto, ma vedasi A.M. Durante, “Frontoni in terracotta del Grande Tempio di Luni”, p. 513). In ambito prettamente romano, l'Apollo arciere ha una funzionalità non certo nuova in ottica di difesa urbana (basti pensare alla seconda guerra punica ove è ad Apollo che si chiede di arrestare l'esercito cartaginese ormai prossimo a Roma), ma la figura per noi più interessante è senza dubbio quella centrale, una Diana/Luna caratterizzata da un seno scoperto, tipica di divinità legate alla sfera matronale, sensuale o della fertilità. Siamo di fronte alla dea eponima della colonia, in trono, con seno scoperto, ma analizzando con più attenzione la figura è possibile notare altri due particolari: sul braccio sinistro è ben evidente un'armilla, mentre il corpo suggerisce un movimento spiraliforme verso destra che, unitamente alla conformazione della parte bassa del torace e dell'interruzione delle pieghe del chitone, parrebbe indicare la presenza di un attributo tenuto fra le mani. In tale specifico ambito, è sempre il Coscia a sottolineare che, in una favissa del Grande Tempio, furono rinvenuti i resti di due grandi fiaccole, con molta probabilità parte del corredo della statua di culto. L'insieme iconografico parrebbe dunque delineare una divinità con valenza sia guerriera che, al tempo stesso, legata alla fecondità. Nella variante delle torques, le armille erano parte della tradizione celtica, così come devono essere viste quali oggetti ornamentali che la tradizione repubblicana lega ai trionfi militari (prima di Augusto erano solitamente donate alle truppe quale ricompensa per la vittoria). La dea Luna con accezione guerriera presenta poi numerose analogie con altre divinità affini, quali l'Artemide Soteira di Megara o l'Artemide di Salamina, che suggeriscono e consentono un specificazione funzionale ulteriore: non siamo di fronte ad una dea della guerra, ma ad una dea armata che protegge il territorio a lei consacrato. C'è poi la fiaccola, che offre una chiara sovrapponibilità a Diana Lucina, divinità tutelare dei parti: questo aspetto è particolarmente significativo. Luna è una colonia e, quantomeno nei primi decenni, per i romani che vi si stabilirono morte e calo demografico rappresentavano una concreta minaccia, in grado di compromettere l'esistenza dell'intero corpo civico. La funzione salvifica di Luna in ambito coloniale parrebbe dunque essere primaria, pertinente ed evidente.
    1 punto
  45. ...che nostalgia ma ogni volta che riascolto questo brano e guardo il videoclip mi affascina e mi conquista come negli anni '80 ....una canzone cult. Vi invito ad ascoltare la versione strumentale proposta dagli A-HA ad MTV Unplugged che è meravigliosa: Video remasterizzato in 4k: Versione strumentale Mtv Unplugged:
    1 punto
  46. Ginza Coins terrà una vendita interessante il prossimo 20/11/2021. I primi due lotti dovrebbero essere dei Wadō kaichin in d'argento; quelli dal terzo al dodicesimo lotto dei Wadō kaichin in rame (o almeno credo). Ecco il link all'asta: https://www.sixbid.com/en/ginza-coins-co/8969/page/1/perPage/100?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false Questa, invece, è una delle due monete "di punta" della vendita (Lotto 1), dal peso di 8,88g. https://www.sixbid.com/en/ginza-coins-co/8969/japan/7576850/708-8-88g-24-09mm?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false La stima è di oltre 11.000€. Il lotto 2, della stessa tipologia, ha un peso più basso, di 5,36g: https://www.sixbid.com/en/ginza-coins-co/8969/japan/7576851/708-5-36g-24-52mm?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false Queste differenze ponderali non mi sono chiarissime...
    1 punto
  47. Buonasera @Oppiano. Innanzitutto, vorrei complimentarmi con te per questo acquisto. Pur non essendo un grande estimatore delle monete ossidionali, riconosco che si tratta di importanti pezzi di Storia. A proposito di ciò, io e gli altri curatori ci siamo interrogati circa la scelta della sezione in cui inserire questa discussione. In effetti, come ha fatto giustamente notare @417sonia, non è propriamente opportuno annoverare questa moneta tra quelle della Repubblica di Venezia, che di fatto cessa di esistere col Trattato di Campoformio del 1797 (ovvero oltre 15 anni prima che questo esemplare venisse coniato). Restava, dunque, da capire se fosse più opportuno considerarla una moneta preunitaria o, a tutti gli effetti, straniera. Ancora una volta la Storia è venuta in nostro soccorso: a seguito della Pace di Presburgo tra Francia ed Austria (1805), Cattaro entrò a far parte dei domini del neonato Regno d'Italia. Tuttavia, la città rimase di fatto sotto occupazione militare russa fino al 1807, anno in cui fu stipulato il trattato di Tilsit. Cattaro rimase poi "italiana" fino al 1810, quando fu deciso d'incorporarla nei territori delle Province Illiriche dell'Impero francese, costituite all'indomani della sconfitta della quinta coalizione (come sancito dal trattato di Schonbrunn). Di conseguenza, nel 1813, Cattaro era a tutti gli effetti una città dell'Impero, facente parte dell'Illiria (e non più dei domini attribuiti al Regno d'Italia). Ecco, dunque, che abbiamo deciso di spostare la presente discussione nella sezione “monete estere”. Tutto ciò lo scrivo perché mi sembra corretto da parte nostra chiarire le motivazioni, i procedimenti logici che ci spingono a prendere queste decisioni e, ovviamente, come forma di rispetto nei confronti dell’autore di questa bella discussione. Detto ciò, auguro a tutti voi una buona serata ed un buon proseguimento di discussione.
    1 punto
  48. Il primo Coronato di Ferdinando I d'Aragona non poteva essere che il più bello della mia Collezione. Simbolo A al rovescio.
    1 punto
  49. Ciao Beppe, il mio Carlino con lo stesso "ciuffo ribelle" ?
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.