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  1. pietrocv66

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/28/21 in tutte le aree

  1. Grazie per il tuo bel commento! Come ho specificato questo acquisto mi serviva più che altro per un approccio "fisico" con quel tipo di moneta... Ho preferito un investimento da pochi euro per poi, eventualmente, pensare a investimenti più importanti in futuro. Diciamo pure che alla fine questo post l'ho scritto per salutare tutti i vecchi amici che avevo sul forum
    4 punti
  2. Ciao, se può essere d’aiuto.. anche se dice poco/niente comunque complimenti per l’acquisto! Ho seguito l’asta anche io!
    4 punti
  3. PRUTAH EMESSA DA ERODE AGRIPPA I NELL’ANNO VI DEL SUO REGNO TIPO DI MONETA Prutah METALLO Bronzo AE TECNICA Coniazione AUTORITA’ / PERSONAGGIO / FAMIGLIA Erode Agrippa I , re di Giudea dal 37/39 al 44 d.C. EPOCA Romana – Giudaica ANNO ANNO VI del regno di Erode Agrippa I , 42 o 44 d.C. ZECCA Giudaica (Gerusalemme?) DIAMETRO 16,91 mm PESO 2,92 gr RIFERIMENTI BIBL. Sear, 5567 ; B.M.C. , 27, 1 ; Meshorer, 120; Hendin, 1244; R.P.CI. , 4981 DRITTO ΒΑCIΛЄⲰC ΑΓΡΙΠΑ e canopo VERSO L - ζ con tre spighe di grano CONSERVAZIONE E GRADO DI RARITA’ Mbb / R (50/100) PROVENIENZA (Collezioni / aste) Ex Moruzzi Numismatica Claudia 2008 n. 187 ERODE AGRIPPA I ( Marcus Iulius Agrippa , 10 a.C. - 44 d.C. ) Dopo l’assassinio di suo padre Aristobulo ( 7 a.C. ), il giovane Agrippa venne mandato da Erode il Grande alla corte imperiale romana. Qui, il futuro imperatore Tiberio ( 14 – 37 d.C. ) ebbe molto ad affezionarsi a lui tanto da considerarle eguale al figlio Druso ( 14 a.C. - 23 d.C. ). Causa i suoi eccessi, Agrippa venne allontanato da Roma, per ritornarci in un secondo momento dopo una perentesi della sua vita in Giudea, dove lo zio lo nominò, per poi togliergli la nomina stessa, “agoranomos” in Tiberiade. Tiberio ebbe ad accoglierlo bene e qui fece amicizia con il futuro imperatore Caligola, tanto che , ascoltato in segreto da Eutiches (liberto) Erode Agrippa disse che avrebbe preferito al trono Gaio anziché Tiberio. Godendo dell’amicizia di Caligola (Gaio), dopo la morte di Tiberio, Agrippa venne nominato governatore di quei territori che dapprima erano sotto il controllo di Filippo “il tetrarca”; quindi la Iturea, l’Aurantide, Batanea, Gaulanitide e la Traconide) . Con il ritorno in Roma nel 39 con il titolo di “re” , Caligola gli assegnò anche la Parea e la Galilea . Elargendo consigli a Claudio, dopo la morte di Caligola ( 41 d.C. ), questi gli affidò il governo della Provincia Romana di Giudea. Il Regno di Agrippa I poteva essere paragonato, per territorio, a quello di Erode il Grande, suo nonno. Benché aperto agli influssi ellenistici che da Alessandro Magno erano molto sentiti in terra di Palestina (anche se così venne chiamata solo dopo, sotto Adriano), Agrippa fu un sostenitore, sia nella sua sfera privata che pubblica, ed osservatore del giudaismo dell’epoca. Ciò gli procurò il bene placido rabbinico come anche quello popolare. Agrippa I morì nel 44 d.C. a cinquantaquattro anni. Si era recato in Caesarea per celebrare dei giochi in onore dell’imperatore Claudio . Giuseppe Flavio ci dice , nel libro XIX di “Antichità Giudaiche”, che indossava un manto intessuto in argento nella sua totalità; riferendo inoltre che accusò da subito un forte dolore allo stomaco “fin dall’inizio”. Del libro XIX Giuseppe Flavio cita anche dei documenti ufficiali romani: In merito alla morte di Agrippa I : ANTICHITA’ GIUDAICHE, Libro IX, 346-350 Libro XIX:346 Il re non li rimproverò e non respinse, come empia, la loro adulazione; ma di lì a poco guardò in alto e vide un gufo posarsi su una fune al di sopra della sua testa. Subito lo riconobbe come nunzio di tristi presagi, come un'altra volta lo fu di liete notizie, e sentì una fitta al cuore. Sopraggiunse anche un dolore allo stomaco che subito si diffuse dappertutto, acutissimo fin dall'inizio. Sussultando, prese a dire ai suoi amici: Libro XIX:347 << Io, “il vostro dio”, ora sono costretto ad abbandonare la vita, poiché il fato respinge in modo immediato le parole bugiarde dette, or ora, da voi. Da voi sono detto immortale, ed eccomi ora condannato a morire. Io, però, debbo accettare la mia sorte come Dio vuole. In realtà non ho vissuto un'esistenza ordinaria, ma un'esistenza in grande stile, salutata come una vera benedizione”. Libro XIX:348 Mentre pronunciava queste parole era sopraffatto da un dolore sempre più profondo. Si affrettarono quindi a trasportarlo al palazzo; e presso tutti corse voce che era sul punto di morire. Libro XIX:349 Immediatamente il popolo, con donne e bambini, secondo la loro usanza ancestrale, sedettero vestiti di sacco supplicando Dio per il re; e ovunque risuonavano pianti e lamenti. Il re, che giaceva nella sua vasta camera da letto, guardava giù il popolo prostrato e non poté trattenere le lacrime. Libro XIX:350 Straziato dal dolore al ventre, dopo cinque giorni morì. Aveva cinquantaquattro anni d'età e sette di regno.
    3 punti
  4. Nessuno. Però è stato sicuramente pubblicizzato dopo. Per carità sono eventi di taglio differente ma comunque dispiace.
    3 punti
  5. Buongiorno amici potevo aggiungerla alla discussione che ho aperto appunto su questa tipologia monetale, ma secondo me si meritava un post a se! Se lo merita per via della sua conservazione, del tipo con asterischi è la più bella che ho visto...sicuramente alcuni veterani della numismatica ne hanno viste di migliori e se qualcuno ha immagini di esemplari con questi simboli da postare li guardo molto volentieri ma questa è davvero un gioiellino senza contare la rarità, che come ho già scritto, nei manuali è sottostimata, da NC andrebbe passata almeno a R. Ecco le foto, molto graditi saranno i vostri commenti. Buon Lunedì amici. Come al solito nella variante con asterischi troviamo il rombetto dopo GRANA. Saluti ancora.
    3 punti
  6. Voglio far vedere questo ultimo arrivo in collezione, si tratta di un Cavallotto del 1618 di Carlo Emanuele I del IV o V tipo, se classificato con il mir o con il Cudazzo. Fra le più rare di questa tipologia monetale, ancor più raro è trovarli con la data perfettamente leggibile come in questo caso. Questo millesimo è considerato meno raro sui vari cataloghi rispetto all'anno successivo, ma ho avuto l'occasione di vedere più date del 1619 rispetto a quelle del 1618, quindi personalmente lo ritengo più difficile da rintracciare. Aggiungo che in questa tipologia la data è spesso fuori dal tondello e spesso si vede solo la parte superiore dell'ultima cifra non rendendo possibile capire se si tratta di un 8 oppure di un 9. Con questa moneta colgo l'occasione di scrivere qualcosa di più sui cavallotti, perché secondo me c'è un poco di confusione sui vari cataloghi... Consumata, ribattuta ma per fortuna con la data chiara e con un peso di 1,83 gr. ecco l'ultimo cavallo aggiunto al branco
    2 punti
  7. Da amante delle alte conservazioni, dico che non tutti possiamo collezionare solo FDC (o quasi). Anche perché nel mondo non ce ne sono abbastanza per accontentare le richieste di tutti ? Quindi, ben venga chi compra anche le monete in bassa conservazione. Detto ciò, complimenti per questo esemplare di Gioacchino Murat e che possa essere il primo di una lunga serie!
    2 punti
  8. Sì, io non ho fatto il servizio militare, però mio fratello fece lì il giuramento (doppio passaporto entrambi). Siamo Ebrei. Ho acquistato questa moneta, ma anche altre due. Una la posterò fra qualche secondo, l'altra domani. Amo molto la storia della Palestina, specialmente dal VI sec. a.C. al Medioevo tutto. Ovviamente non sono di parte per quel che concerne la storia ebraica ehehe
    2 punti
  9. Concordo con @eliodoro, hai fatto bene a prenderla. Ben centrato, bei rilievi e legende leggibili, vista la tipologia non è cosa così scontata, anzi. Ho letto anche l'altra discussione... e al prossimo giro ti consiglierei di puntare su un così detto "Masada Type" della prima guerra giudaica. È una tipologia che potremmo definire molto "patriottica". In ottica ebraica, per il periodo, penso sia seconda solo alle stupende emissioni riferibili a Bar Kochba. Ancora oggi le reclute dell'esercito israeliano prestano giuramento in quel di Masada. L'esemplare che avevi notato non era tuttavia un gran che, con un po' di pazienza ne troverai di maggiormente appaganti.
    2 punti
  10. E’ ormai una lunga storia quella dei Gazzettini, direi una bella storia, che ci ha accompagnato in questi anni e che continuerà a Dio piacendo ...ma si potrà valutare anche altro magari degli Speciali e a oggi ne abbiamo già due importanti fatti. Giusto ....il Gazzettino ha tenuto compagnia a tanti in questi anni anche in digitale sul nostro sito di Academia.edu ma poi allietando materialmente col mio trolley tanti tanti appassionati nei vari Convegni oltre a Milano, da Verona a Mestre a Capua a Piacenza a Pistoia a Castellammare a tanti Convegni siciliani, se farà piacere lo faremo ancora per chi vorrà e riterrà ...certo tutto questo comporta fatiche, oneri e tanto impegno e passione da parte di tanti ovviamente meglio dirlo senza nulla avere e in pieno volontariato e senza alcun motivo commerciale e di lucro ...
    2 punti
  11. Il Gazzettino #8, poi, seguirà la strada dei suoi predecessori. Dopo qualche tempo finirà on line e chi, non avrà potuto riceverlo da Mario in cartaceo, potrà consolarsi col PDF...
    2 punti
  12. 6 Ottobre ore 10 Prezzo 120€, con spedizione presumo 150. Fonte MTM
    2 punti
  13. Le tempistiche di ossidazione variano moltissimo in base alle variabili in gioco, come ad esempio quelle accennate da @El Chupacabra (modalità di conservazione e luogo, inteso anche [e soprattutto] come località abitativa; ad esempio una zone di mare influisce tantissimo). Ma non dimentichiamo anche molta differenza la gioca anche la storia stessa della moneta, che inizia all'atto della sua creazione (quindi, tutte quelle molteplici variabili che entrano in gioco per tutto il lungo processo produttivo). Tradotto in parole povere, significa che due monete, ad esempio, lavate nello stesso modo e messe in un monetiere una affianco dell'altra, potranno sviluppare tempistiche e modalità di ossidazione differenti. Dopo aver visto diverse monete di @tonycamp1978, ad esempio, mi sono fatto l'dea che il suo ambiente influisce notevolmente nel processo ossidativo delle sue monete (ricordo ad esempio, quel 2 Lire "Valore" di VEII, con una patina molto particolare, un po sulla falsariga di questa per le tonalità "elettriche" di alcune iridescenze). Da quello che vedo da queste foto, il suo esemplare di 2 Lire 50nario presenta zone maculate non patinate e tonalità "elettriche" che, solitamente, sono riconducibili a un lavaggio precedente. Nel mio primo commento accennavo alla resa fotografica delle foto oggetto del post. Se @Horussone riuscisse a fare foto più nitide, si potrebbe "capire meglio" (chiaramente, sempre con tutti i limiti di una fotografia) lo stato del metallo che, ripeto, da quel poco che si vede sembrerebbe attestarsi sul BB/Spl e aver ricevuto (sempre da quello che mi sembra dalla foto) qualche "strofinatura meccanica" da maldestra pulitura. Ciò premesso, onestamente la patina non mi sembra malvagia; parlando in toni franchi, la preferisco di gran lunga a quella di Tony. Sorvolo sugli esemplari di @QuintoSertorio e Chupa dal momento che la loro patina è assai delicata (e la foto è in risoluzione più contenuta) e non ci consente di farne una disamina analoga a queste due ora in esame. Anche io ho un esemplare di questa tipologia e ha sviluppato una patina da monetiere molto lentamente (più di un decennio). Se riesco (ma non garantisco) provo a fare una foto dignitosa per confronto.
    2 punti
  14. Ho sempre pensato che gli eventi e’ bello farli ma anche raccontarli prima, durante e dopo ...certamente viverli in prima persona, ora che in fondo e’ possibile, e’ la soluzione migliore. Ci sono volutamente tanti spunti, tanti ingredienti, l’appassionato troverà il suo o i suoi, certamente il nuovo Gazzettino e’ il primo ed e’ quello che farà partire la giornata. 18 sono stati gli autori, di fatto e’ un libro, verranno loro i protagonisti in 7/8 a raccontarlo con un abstract del loro articolo. Il Gazzettino e’ un lavoro di tanti, e’ giusto che siano loro a raccontarlo, dispiace essendoci stata partecipazione di autori di ogni parte d’Italia che alcuni non ci possano esserci per motivi geografici, ma so che in molti ci penseranno quel giorno ....
    2 punti
  15. Ci sono troppe variabili in gioco. Certamente (giudicando dalle foto, naturalmente) è una patina che s'è formata molto velocemente ed in modo non uniforme: anche per me sembra abbia subito un trattamento di lavaggio/pulizia. La velocità della patina è dovuta all'ambiente in cui si forma e può essere volontaria o no: infatti, la presenza di inquinanti nell'aria e sul velluto (e dalla loro quantità e tipo) può essere voluta o meno e sono quelli che ossidano la moneta nei punti più sensibili all'azione chimica creati da un precedente intervento. Qui sotto, la mia moneta a lentissima ossidazione in album sistematico di platica:
    2 punti
  16. Per caso la moneta era stata lavata con qualche prodotto prima di essere messa sul velluto? Dalla mia breve esperienza, ho notato che tempi brevi di patinatura e la presenza di macchiette non patinate (o patinate in modo diverso) sono sintomi compatibili con un lavaggio recente. Per quanto riguarda le macchiette io le avevo attribuite ad un risciacquo approssimativo post liquido magico Io ho questa moneta da 18 mesi sul velluto ed è rimasta assolutamente identica Saluti!
    2 punti
  17. Hippalektryon, chi era costui? La storia comincia (o meglio ricomincia) nel 1868. Nei pressi delle mura di Volterra viene rinvenuto un ripostiglio costituito da alcune verghe d'argento, una statuetta a forma di leone, sempre d'argento, un tondello non coniato e 65 minuscole frazioni arcaiche, il tutto contenuto in un recipiente ceramico, probabilmente di bucchero (IGCH 1875). La scoperta viene immediatamente messa in relazione con quella avvenuta l'anno precedente ad Auriol, a pochi chilometri da MarsIglia, dove, sempre in un contenitore ceramico, erano state rinvenute 2130 frazioni arcaiche, per la stragrande maggioranza di tradizione ionica (IGCH 2352). Il ritrovamento del "Tesoro di Auriol" aveva fatto un certo scalpore, avendo per la prima volta portato alla luce in maniera imponente quella che è considerata una delle prime monetazioni d'occidente, realizzata dai coloni focesi, fondatori di Marsiglia, durante il VI sec. a.C. All'epoca del rinvenimento, proprio in ragione di questa stretta relazione, ci sarà anche chi arriverà a mettere in dubbio la genuinità del ripostiglio di Volterra, ipotizzando un'operazione speculativa messa in atto da qualche commerciante. In effetti la coincidenza è curiosa, ma ancora più curioso è che gli altri due più importanti rinvenimenti contenenti frazioni di tipologia riconducibile a quella dei pezzi di Auriol si situano in quella stessa manciata di anni: nel 1862 era stato rinvenuto il tesoretto di Morella (Spagna centromeridionale, IGCH 2311), contenente 21 monete di cui alcune di quello che sarà successivamente definito "tipo Auriol", e nel 1868, stesso anno di Volterra, quello di Pont de Molins (Catalogna, IGCH 2313), contenente 46 monete e, proprio come a Volterra, alcune verghe d'argento grezzo. Sulla base di questi rinvenimenti monetari, e di altri epigrafici ed archeologici, prenderà consistenza la conoscenza di quel milieu culturale che dalle coste dell'Etruria a quelle spagnole, passando per la Provenza, vedeva nel VI secolo l'incrociarsi di mercanti Etruschi e Ioni, lungo rotte commerciali punteggiate di scali ed empori, che facevano perno sulle colonie focesi di Marsiglia, Aleria, probabilmente Emporion, e l'Etruria settentrionale costiera (la pesenza di una comunità di ioni è attestata a Populonia), in quello che all'epoca può considerarsi l'estremo occidente, il Far West appunto, della colonizzazione greca. Ma torniamo all'Hippalektryon, e a Volterra. Il ripostiglio fu smembrato, quindi in parte ricostituito presso il medagliere di Firenze, successivamente "perso" in seguito all'alluvione dell'Arno, ricercato inutilmente a più riprese dal Pautasso per conto del Furtwaengler, finalmente ritrovato e pubblicato nel 1975 dalla Cristofani Martelli. La composizione superstite (52 pezzi) è la seguente: a) 1 es. con foca natante a d. e globetto b) 1 es. con testa di foca a s. c) 3 es. con testa di foca a d. d) 1 es. con testa di ariete a d. e) 1 es. con protome di capro rampante a s. f) 1 es. con testa di rapace a d. g) 3 es. con testa femminile a d. h) 2 es. con elmo ionico a s. i) 17 es. con Hyppalektryon a s. l) 7 es. con Hyppalektryon a d. m) 15 es. con Gorgoneion Fin dall'epoca del rinvenimento le monete furono generalmente attribuite a Marsiglia, per similitudine (e in alcuni casi identità) con in pezzi di Auriol, fino al 1973 quando il Furtwaengler (il principale studioso della monetazione arcaica di Marsiglia) sulla base dei tre pezzi pubblicati dal Gamurrini nel 1874 proponeva un'attribuzione "etrusca" della maggior parte dei pezzi di Volterra. Nel 1975 finalmente le monete venivano ritrovate nei magazzini di Firenze e pubblicate, e la Cristofani Martelli proponeva le seguenti attribuzioni: a) 1 es. con foca natante a d. e globetto - Focea? b) 1 es. con testa di foca a s. - Focea? c) 3 es. con testa di foca a d. - Focea? d) 1 es. con testa di ariete a d. - Provenza (Auriol) e) 1 es. con protome di capro rampante a s. - "imitazioni occidentali" f) 1 es. con testa di rapace a d. - "imitazioni occidentali" g) 3 es. con testa femminile a d. - imitazioni locali di imitazioni provenzali h) 2 es. con elmo ionico a s. - imitazioni locali di imitazioni provenzali i) 17 es. con Hyppalektryon a s. - Etruria (Populonia?) l) 7 es. con Hyppalektryon a d. - Etruria (Populonia?) m) 15 es. con Gorgoneion - Etruria (Populonia?) con una datazione tra la metà del VI e quella del V sec. Quasi in contemporanea alla pubblicazione del ripostiglio da parte della Cristofani Martelli, nel 1976, usciva l'opera monumentale del Furtwaengler sulla monetazione arcaica di Marsiglia che, del tutto indipendentemente, confermava in sostanza queste attribuzioni, escludendo la pertinenza provenzale di tutti i tipi di Volterra con l'esclusione del pezzo a testa d'ariete. Negli anni succssivi, soprattutto a causa di ricerche clandestine col metal detector (rispetto alle quali in territorio francese, pur essendo illegale, c'è purtroppo una certa tolleranza di fatto) una ventina di esemplari dei vari tipi "Volterra" (compreso qualche esemplare di Hyppalektryon e Gorgone) venivano rinvenuti in Provenza, ma anche in Catalogna, e da parte di alcuni numismatici francesi veniva proposta una riattribuzione Marsigliese o provenzale. Tesi rifiutata nel 2002 dal Furtwaengler, in ragione della massiccia diffusione nelle zone oggetto dei rinvenimenti di importazioni etrusche di VI sec. (bucchero e ceramica etrusco-corinzia), nonchè dalla presenza stabile, attestata epigraficamente, di mercanti etruschi che effettuavano scambi argento monetato (Pech Maho ed Emporion). L'attribuzione è quindi mantenuta in ambiente etrusco, forse nell'ambito di una comunità di mercanti Ioni residenti a Populonia, l'utilizzazione nell'ambito di una rete commerciale greco etrusca che copriva la zona costiera tra la Toscana e la penisola Iberica. Ma l'Hippalektryon? Eccolo l'Hippalektryon, in tutto il suo orrore (anche la foto ci mette del suo...) gr. 0,98 E' proprio roba da Far West... Siamo agli albori della monetazione etrusca, o si tratta dell'opera di coloni focesi installati in Provenza? Certo è che guardando la gorgone (o ciò che ne resta) nel sottomultiplo, l'ipotesi Populonia non sembra poi così remota.... gr. 0,48 Fatto sta che tanto l'Hippalektryon che la gorgone di Volterra hanno trovato posto nella SNG di Firenze.
    1 punto
  18. Ho iniziato da qualche mese con le monete di Venezia e fissandomi con il Doge Michele Steno (1400 - 1413) e con un pò di fortuna ho completato, o quasi, la collezione di monete da lui emesse.- La monete sono: Grosso con le stelle, Mezzanino per VR e VI, Soldino con la stella dietro il Doge e come da indicazioni di Adelchi Benetton, nel suo nuovo libro, di tipo E, sotto classe C, massaro Marco Navager, Ducato, Denaro scodellato, Denaro per VR e VI, Tornesello (moneta per l'oltremare); le monete finirebbero qui ma intendo procedere completando con i vari soldini dei vari massari (sei in tutto).- Per me è storicamente interessante il Doge Michele Steno in quanto nel 1402 ha accorpato il colognese (Cologna Veneta e paesi limitrofi) a Venezia, e poi è stato il primo writer della storia ? A breve metterò anche le foto delle singole monete.-
    1 punto
  19. Buonasera, vorrei chiedere il vostro parere sull'autenticità di questo 20 lire del 1927. grazie
    1 punto
  20. @Litra68 @caravelle82 grazie ragazzi! Bentrovati
    1 punto
  21. Buonasera 1000 lire horror G.Verdi. Occhio a non dormir la notte?
    1 punto
  22. Ciao,perché bastian contrario, hai espresso la tua opinione che è piu' che rispettabile, cosa che ho fatto anche io. Lo stiamo facendo attraverso delle foto che non è una cosa semplice, ma noi perlomeno ci stiamo provando(forse anche sbagliando)?.
    1 punto
  23. Una grande chiave per arrivare al giovane✌️
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  24. Salve a tutti, vi posto la foto di una mia moneta a cui il mio amico Pierpaolo Irpino ha magistralmente rimosso la patina artefatta. Cosa ne pensate?
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  25. 1 punto
  26. Le discussioni sono state unite, ma non con quella che avevi detto tu, che parla di tutt'altra cosa... stai perdendo colpi vecchio mio? Ho lasciato il titolo della tua discussione (diritto di anzianità), ma ho spostato tutto in Piazzetta, dove l'altra ha avuto maggiore visibilità. Segnalo la cosa anche a @Oppiano petronius
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  27. Peccato, che come al solito, per vederle (sono già passati 3 anni, nei quali dovevano decidere.... si, perché si deve vivere con eterne decisioni..), si dovrà aspettare almeno alla primavera del 2022 (Numa, non scommetto una pizza sul vederle in questa data.....la perderei sicuramente..). Pare vogliano esporle all interno di una chiesetta nel museo civico. Ovviamente, devono ristrutturate chiesetta ed ambienti .....siamo a ottobre ... mah ...
    1 punto
  28. Grazie per l'informazione @vaio4ever, l' acquisterò alla fonte, ma la reputo veramente sgraziata e ripetitiva. Da 0 a 10 la giudico 4- per non essere cattivi.
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  29. ......Montichiari appena stato insieme a Capua.......Bologna ci si e' impegnati per metterlo insieme a Torino....era scontato che pure questo fosse in abbinamento con un altro evento!!!!!!!!
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  30. Ciao,la moneta è autentica, io colleziono però denari e antoniniani percui dal vivo non ho mai visionato assi o sesterzi anche se li seguo come monetazione. Ci sono molti collezionisti di bronzi esperti che sicuramente interverranno per esprimere il loro parere? Alla prossima ANTONIO
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  31. 1 punto
  32. Ecco il mio Mezzanino. Salvo errori dovrebbe essere il 20 del CNI sebbene attualmente il peso (da confermare con controprova) sia stato dichiarato in 0,54 gr.
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  33. Troppo gentili, ringrazio tutti, e ringrazio per le aggiunte e gli approfondimenti che avete allegato e che mi sono ben segnato.- Il mio soldino è quello in foto nel Montenegro e il Ducato è stato aggiudicato alla Nac 108 come da foto con n. 196.- Credo sia d'obbligo cercare un grosso migliore e le varianti del soldino con i vari massari.- A BREVE LE FOTO
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  34. Salve, a me più che oro sembra oricalco. Forse l'anima di un denario suberato per le campagne partiche di Lucio Vero.
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  35. Grazie, grazie mille @Vici94. Ha sempre un fascino il mondo delle “tessere”. Molto utile il tuo contributo che ne farò tesoro per la classificazione dell’oggetto. Solo per completezza, da dove è tratto il testo che hai pubblicato? Grazie ancora e buona giornata. Domenico
    1 punto
  36. Caro Talpa il Modesti completo sono XX volumi in XII tomi (se non ho fatto male i conti) cui occorre aggiungere i 2 vol. delld medaglie annuali + i 3 del Miselli per i pontefici (1600-1700) non coperti dal Modesti e infine il vol. di Boccia sulle medaglie delle sedi vacanti. Il CNORP e’ un’opera che rivaleggia con il CNI in quanto a stazza ? per le medaglie con soggetti di chiese e basiliche ti consiglio l’agile volumetto di Giancarlo Alteri ( ex conservatore gabinetto Vaticano di monete e medaglie) Mirabilia Urbis in Nummis e il catalogo NAC 118 che presentava l’importante collezione Modesti di medaglie con soggetti di chiese ed edifici religiosi. Li fu esitata la bellissima medaglia di Giulio II con al rovescio il primigenio progetto del Bramante per la basilica Vaticana ( non realizzato come tale) del quale questa emissione resta l’unica testimonianza in quanto non ci sono pervenuti disegni o altri schizzi del progetto. per San Pietro ti divertirai a vedere le molteplici rappresentazioni dei vari progetti da quello iniziale del Bramante appunto (1506) ai successivi del Sangallo, Raffaello, Michelangelo, fino al completamento da parte del Maderno e la sistemazione finale del Bernini della facciata e della piazza e all’inaugurazione avvenuta sotto Urbano VIII nel 1626 ben 120 anni dopo la prima pietra! bellissima la tua medaglia e intrigante il tuo “Ulisseggiare”… ma attento ai Proci ? Bramante non lasciò un unico progetto definitivo della basilica, ma è opinione comune che le sue idee originarie prevedessero un rivoluzionario impianto a croce greca (ideale richiamo ai primi martyria della cristianità), caratterizzato da una grande cupola emisferica posta al centro del complesso. Tale configurazione si può desumere, in parte dall'immagine impressa su una medaglia del Caradosso coniata per commemorare la posa della prima pietra del tempio, il 18 aprile 1506 puo’ desumere, in parte,dall'immagine impressa su una medaglia del Caradosso coniata per commemorare la posa della prima pietra del tempio, il 18 aprile 1506
    1 punto
  37. Salve sono Roberto il nipote del Cav. Uff. Walter Bisca. Se posso esservi utile
    1 punto
  38. 2007 Stati Uniti d'America - quarter dollar Moneta dorata (oro 24k ?) da privati successivamente l'emissione e venduta a prezzo maggiorato, personalmente l'ho trovata in ciotola.
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  39. Un caro Saluto a tutti gli amici del Forum. Premetto che non sono un esperto di Araldica, sono solo un appassionato di Piastre ed in particolare del 1834. Con l'amico @Raff82 ci stiamo dedicando ad un'analisi delle anomalie innumerevoli che presenta questo millesimo. Posto una Piastra 1834 che ha una particolarità, di per sé conosciuta e descritta ( ad esempio dal Pin nel suo pregevole lavoro) : il Leone di Castiglia-Leon senza coda. Il Leone, con l'Aquila, è l'animale più rappresentato nei blasoni, simbolo di coraggio, forza e nobiltà. Il successo del leone e la causa della sua eccessiva diffusione e quindi banalizzazione, è spiegata bene dal detto araldico: "Chi non ha un blasone, porta un leone". Di solito il Leone è rappresentato “Rampante” appoggiato alla zampa sinistra, con la zampa anteriore destra in alto e gli artigli, la lingua e la coda ben rappresentati. In molte Piastre di Ferdinando II anno 1834, il Leone non ha questa caratteristiche, in quanto privo di coda e con postura non “Rampante” ma in Araldica definita “Passante” ( poco fiero, quasi reclinato o sottomesso) due segni inequivocabili di quella che si definisce “Arma Diffamata “. G. DI CROLLALANZA – Enciclopedia Araldico – Cavalleresca – Pisa 1878 Il problema del Leone senza coda è anche trattato in uno studio estremamente interessante di P. Irpino: https://storianumismatica.wordpress.com/2019/04/10/il-regno-di-sicilia-capovolto-o-cancellato-punizione-imposta-dal-re/ Ma in qualche Piastra c'è di più: sotto le zampe posteriori del Leone una specie di “accumulo” che sicuramente fa pensare. Non solo Leone senza coda, passante, ma pure, mi sia concesso, “incontinente”. Vediamo la Piastra in oggetto: ed altri particolari di Piastre 1834 simili che ho trovato sul Web: Molti potrebbero dire: “E' un esubero di metallo dovuto ad usura del conio” Ma se guardate bene si tratta di 4 conii diversi ( l'unica caratteristica comune è il puntino in basso a dx probabile punto di compasso) e pertanto presumibile che effigiare il Leone “diffamato” ed “incontinente” sia stata un'azione volontaria e politica, di spregio nei confronti del Regno di Castiglia-Leon, l'ambito territoriale più importante della Spagna del tempo. Perchè i Borboni di Napoli ( ed in particolare Ferdinando II ) avrebbero avuto questo atteggiamento? Dopo tutto la madre del Re era una Borbone, Maria Isabella di Spagna. Forse proprio il rapporto burrascoso e poco affettuoso madre – figlio potrebbe portare ad una spiegazione di queste Piastre “anomale”? Oppure, a maggior ragione, il sostegno del Re a favore dello zio Carlos nella guerra di successione spagnola che vedeva contrapposto quest'ultimo alla nipote Isabella? Appoggio che politicamente si dimostrò un notevole errore. In attesa dei vostri pareri, Cari Saluti, Beppe
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  40. Ecco le tessere illustrate. Arka Diligite iustitiam
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  41. Lunga Vita All' Euro fisico!!! Morte alle Criptovalute!!! Pensare di tornare ai vari, Marco, Lira, Franco, Fiorino ecc ha la stessa Lungimiranza e Freschezza del Congresso di Vienna del 1815.....seguito da un bel 48 Economico.
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  43. Vorrei ora parlare un po' di Cavallotti. Come spesso succede su varie monete sabaude, anche su questa tipologia vi è un po' di confusione nei testi e nei cataloghi, anche negli ultimi. Tralasciando quelli del primo tipo del 1587 su cui c'è poco da dire, vorrei approfondire un po' il discorso per quanto riguarda le altre tipologie. Questi Cavallotti, o pezzi da tre Grossi, si iniziarono a coniare quasi un quarto di secolo dopo quelli del primo tipo e subirono una notevole svalutazione, i primi coniati ad una bontà di 3,1 denari, questi successivi ad una bontà di 2 denari fino ad arrivare a quelli del 1628 a 1,12 denari. Anche il peso diminuisce notevolmente, i primi tagliati a 82 pezzi al Marco e i seguenti a 96, 118 o 120 pezzi al Marco. Il Cudazzo sul suo nuovo testo inserisce un tipo nuovo di Cavallotto, sempre con la data 1587, classificandolo come secondo tipo, è comunque un primo tipo con una variante nella leggenda. L'altra tipologia, indicata sul Cudazzo al 751 del terzo tipo e sul Mir come secondo tipo, è quella con nulla ai lati dello scudo e una V fra le gambe del cavallo. Questa dovrebbe essere spostata, come periodo di coniazione, dopo l'altra tipologia, quella con i nodi ai lati dello scudo, perché le date segnalate del 1608 e del 1610 sono probabilmente degli errori di lettura o degli errori di coniazione e queste monete dovrebbero seguire l'ordinanza del dicembre 1618 per Vercelli come sono le due date, 1618 e 1619, che si possono trovare sui pezzi rintracciati. L'ordinanza per Vercelli del dicembre 1610 ha probabilmente portato la coniazione dei cavallotti con i nodi ai lati dello scudo con la scritta VERCEIL in esergo sotto al cavallo. L’altra tipologia, quella con i nodi, dovrebbe essere la prima che si è tornati a produrre, infatti si possono trovare date che vanno dal 1610 al 1616, è segnalato un esemplare datato 1619, ma potrebbe essere una errata lettura. Un'ordinanza successiva dell'ottobre 1628 ne fa riprendere la coniazione con una netta svalutazione come già detto. A Giugno 1630, causa peste, la zecca di Vercelli venne spostata a Santhià, dove dovevano essere coniati altri cavallotti, ma questo non è certo che abbia avuto luogo, anche se l'esemplare presente sul nostro catalogo datato 1630 potrebbe essere uno di questi. Infine esiste l'ultima tipologia coniata a Torino, quella con i rosoni ai lati dello scudo, con date 1618, 1619 e 1620, questa ultima data inedita inserita dal Cudazzo nella sua ultima pubblicazione, per questo tipo viene segnalata come zecca di produzione anche Vercelli, per un esemplare con una V fra le gambe del cavallo, ma il Traina segnala una errata lettura per questa moneta, essendo questa del tipo senza rosoni ai lati dello scudo. So che sono stato prolisso e forse poco chiaro, ma non è facile spiegare alcuni errori che si ripetono sempre in questa complicata monetazione sabauda, anche perché per le monete “grosse" e importanti c'e più interesse di chiarezza, mentre le monete "piccole" suscitano meno interesse… ma ho voluto provare a fare qualcosa che rimanga.
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  44. Lodevole l’iniziativa. Dispiace tremendamente che viene fatta in contemporanea al convegno di Venezia. Già pubblicato da un bel pezzo sul portale e già presente da qualche anno sempre al terzo sabato di ottobre Per l’ennesima volta non ci si riesce a coordinare…
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  45. Grazie per la risposta Gallienus, ho preso in un'altra asta delle monete comuni solo per il cartellino compilato probabilmente nella seconda metà dell'800. Purtroppo non sono riuscito a capire da che collezione provenissero le monete. Saluti
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