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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/22/21 in tutte le aree
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Rimango sul rame di Ferdinando IV, per farvi vedere questo 6 Tornesi 1803 con doppia battitura. Di solito la seconda battitura era quella che doveva correggere la prima andata male.... Mentre qui è il contrario.7 punti
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Buongiorno...sono in astinenza da grani siciliani, in astinenza da rame e mi consolo postando l'esemplare della mia collezione che preferisco per conservazione... 5 grani 1815 variante senza punto dopo PVUBLICA. Mi gusto sempre gli occhi a rivederla...ecco le foto, nella speranza di estinguere a breve questa sete di rame siciliano ? . Saluti.6 punti
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Eccola, mi è rimasta solo la foto,purtroppo,pero il suo posto l'ha preso un'altro bel tondello5 punti
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Buongiorno Rocco posto il mio preso da Bertolami anni fa, anche le foto sono vecchie e pure bruttine ? ...anche questo con R.C. più piccoli. Moneta che per come si presenta non è mai stata toccata con una patina scura ma originale. Saluti.4 punti
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Complimenti @Rocco68 per il 5 Tornesi 1839 che, oltre ad essere in altissima conservazione, presenta una patina eccezionale tanto da sembrare una moneta coniata da poco tempo. La patina del rame costituisce un argomento molto difficile da trattare perchè questo metallo, pur molto resistente agli agenti esterni, tende con il tempo a diventare sempre più scuro o ad avere evoluzioni imprevedibili. In qualche caso ( molto raro ) la patina originale si può conservare ( dipende molto appunto dagli elementi presenti nell'aria e nel caso di una moneta dai contatti con le dita ed il sudore che è acido e può danneggiarla). In altri casi oltre al bruno può svilupparsi una patina verdastra molto piacevole a vedersi. Chi volesse approfondire la questione può accedere a questo link: https://copperalliance.it/risorse-professionali/programmi-per-le-scuole/la-chimica-della-patina/ Posto un mio Tornese del 1854 che ha una tonalità verdastra che a me piace molto. Saluti a Tutti3 punti
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Grazie @giuseppe ballauri, Molti pezzi in rame di Ferdinando IV invece li ho con questa patina scura nei fondi e più chiara nei rilievi, causata da usura. È piacevole, ma avrei preferito che il colore del metallo fosse uniforme per tutta la moneta. Esiste un metodo poco invasivo per togliere quella patina scura?2 punti
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Finarte 269 del 15-16 novembre 1977 Non possiedo gli esiti dell'asta.2 punti
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Superba è dire poco! Sei come un tir che scassa tutto e non si ferma mai Cristiá ? Vai alla grande,complimenti?2 punti
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Si me ne sono accorto, ho spinto anch'io per un suo inserimento Circa il grado di rarià ci sta, non essendoci dati ufficiali circa la tiratura si sarà tenuto un po' "cauto" (comprensibile). Comunque lo ritengo un buon risultato visto che Gigante è di solito "allergico" a errori e varianti.2 punti
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D'accordo, non discuto sui 2000€, faccio solo notare come la banconota che hai linkato sia pesantemente ricostruita al bordo inferiore e al bordo sinistro presenti uno strappo profondo che arriva ben dentro il design. Se restaurassimo questa in oggetto, verrebbe mooolto meglio!2 punti
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Buonasera a tutti, mi sapreste dire se la banconota in oggetto, nelle (pessime) condizioni in cui si trova può avere ancora un valore oppure se è troppo rovinata per valere ancora qualcosa? Grazie mille a chi vorrà rispondermi1 punto
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Problemi non ne vedo. Da loro ho comprato , ho anche venduto. Tutto ok. Stampati la pagina di quello che compri.1 punto
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Buonasera, mi autocito. ? Ho trovato qualcosa su Wikipedia sui Maravedi, credo possa essere interessante. Il maravedí è stata una moneta usata in Spagna per diversi secoli. Il nome viene da marabotino, una moneta araba d'oro emessa dai Mori in al-Andalus.[1] Il nome del marabotino, marabottino o moravetino a sua volta viene dall'arabo "al-Murābitūn" (gli abitanti dei ribāṭ), cioè gli Almoravidi. La coniazione della moneta era cominciata in Castiglia durante il regno di Alfonso VI, dopo la conquista di Toledo (1085); le prime monete furono il dinero e l'obolo de vellón, a imitazione degli altri re cristiani spagnoli. Alfonso VIII di Castiglia incominciò a coniare l'oro dal 1172, e poco dopo lo stesso fece Ferdinando II di León coniando pezzi in oro chiamati maravedí o morabetí, con un peso approssimato di 3,8 grammi. Sotto Alfonso X di Castiglia (1252-1284), fu coniato una moneta di biglione, il maravedí blanco dal valore di 1/60 del marabotino d'oro. Fu coniato per breve tempo ed è noto anche con il nome di maravedí di Burgos.[1] A partire 1497, sotto Ferdinando e Isabella, fu ripresa la coniazione del maravedí di bronzo. Era una piccola moneta che fu coniata fino all'introduzione del sistema decimale nel 1854. Il valore era di 1/34 di real plata.[1] Secondo le stime, nel marzo del 1518 Carlo I di Spagna finanziò il viaggio di Ferdinando Magellano intorno alla terra con 8.751.125 maravedí. Il maravedí di rame fu la prima moneta coniata per la circolazione nell'isola di Hispaniola e di conseguenza è considerata la prima moneta del Nuovo Mondo. Dei maravedí grossolani erano usati nelle colonie come frazioni per le transazioni di minor valore. Fu inizialmente prodotto in Spagna appositamente per le Indie, e in seguito si pensa che siano stati coniati direttamente a Hispaniola diversi anni prima della creazione delle zecche del Messico e di Santo Domingo. Fu coniato l'ultima volta negli anni 1850 quando la moneta spagnola fu trasformata in un sistema decimale basato sul real de vellón, che era valutato pari a 34 maravedí. In castigliano la parola maravedí ha una particolarità, possiede tre forme documentate di plurale: maravedís, maravedíes e maravedises. La prima è la più usata, la seconda è una forma caratteristica per le parole che terminano con la "-í" accentata e la terza è sconsigliata dal Diccionario panhispánico de dudas della Real Academia Española. Saluti Alberto1 punto
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La monetazione in bronzo di Neapolis è stata oggetto di uno studio datato (La monetazione di Neapolis nella Campania antica, Atti VII Conv. CISN-1980, ed. 1986, 219-373) ma nel contempo encomiabile - e a tutt’oggi privo di confronti - a firma di M. Taliercio, che attraverso l’esame di circa 2500 esemplari ha ricostruito la successione delle emissioni, l’assetto strutturale e la griglia cronologica delle varie serie enee della zecca. Si aggiunge un contributo della stessa A. (Simboli, lettere e sigle sul bronzo di Neapolis, "BdN", suppl. 4/I, 1987, 161-78) e studi relativamente più recenti che hanno prospettato ipotesi ricostruttive differenti (R. Lippi, Le serie enee di Neapolis (fasi I-III). Aspetti ponderali e cronologia, “RIN”, CIII, 2002, 21-48). A distanza di più di quarant’anni dal Convegno partenopeo su Neapolis, la documentazione si è notevolmente ampliata e non di rado proprio in questo forum sono emersi interessanti spunti di riflessione suggeriti dalla segnalazione di nuovi esemplari. Tra le monete di bronzo neapolitane recentemente apparse sul mercato antiquario vorrei segnalare un esemplare recentemente venduto da RN. Si tratta di un pezzo con testa virile, astro al D/ e cavaliere, PO al R/ inquadrabile nella fase IV.b, 10 della classificazione Taliercio che corrisponde al n. 759 nel catalogo del Sambon. RN, 88, 9.9.2021, 33 (ex coll. Vitangelo) Sul piano tipologico l’esemplare non presenta anomalie. A suscitare qualche perplessità è invece il dato ponderale (gr. 5,89), che non collima con la ricostruzione della Taliercio. All’interno della IV fase del bronzo di Neapolis, infatti, il gruppo IV.b ha un peso medio di gr. 3,18 corrispondente alla metà circa dell’unità maggiore (gr. 5,84), rappresentata dal gruppo IV.a (lira e omphalos), di cui i successivi gruppi costituiscono rispettivamente il terzo (IV.c-d: gr. 2,31; 2,43) e il quarto (IV.e-f: gr. 1,46; 1,36). Gruppo IV.a (t. di Apollo/lira e omphalos) UNITA’ (p.m.: gr. 5,84) CNG 488, 2021, 8 Gruppo IV.b (v. supra) ½ (p.m.: gr. 3,18) Gruppo IV: c (t. di Artemide/cornucopia); d (t. di Apollo/toro incoronato da Nike) 1/3 (p.m. gr. 2,31; 2,43) SNG Morcom, 180 CNG 327, 2014, 80 Gruppo IV: e (t. di Apollo/tripode); f (t. di Apollo/protome di toro) ¼ (gr. 1,46; 1,36) CNG, 327, 2014, 24 SNG Morcom 146 Se ne deduce che il peso dell’esemplare in oggetto (gr. 5,89), se corretto, appare perfettamente coincidente con quello dell’unità maggiore e non con la frazione corrispondente alla sua metà. Pur tenendo conto che il bronzo tendenzialmente presenta delle oscillazioni ponderali più sensibili rispetto all’argento, i conti non tornano. Altri esemplari del gruppo IV.b presentati in asta, infatti, non raggiungono mai un peso così elevato: gr. 3,67: CNG, 58, 2001, 32 (ex CNG 226, 2010, 27 ex NAC AG, K, 2000, 1018) gr. 3,64: Münzen & Medaillen GmbH (DE), 21, 2007, 14 (ex Lindgren) gr. 3,64: Münzen & Medaillen GmbH (DE), 17, 2005, 21 gr. 2,65: BFA, 93, 2021, 27 Vorrei pertanto chiedere se qualcuno possiede o ha notato su cataloghi di collezioni pubbliche, private o di vendite all’asta, esemplari simili a quello postato (gruppo IV.b) con peso compreso tra gr. 5 e 6.1 punto
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DE GREGE EPICURI Sembra coniata ed autentica. Ci sono discreti segni di usura, specie al diritto (insomma, la moneta ha circolato non poco), e forse anche qualche segno di stanchezza del conio (ultime lettere del rovescio). Per confronto, allego una moneta analoga in uno stato di conservazione decisamente più elevato.1 punto
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Buonasera a tutti chi non lascia raddoppia! Ecco un' altra 1000 lire Marco Polo messa come da foto? Altro che orrore,peggio? saluti1 punto
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Io lo so cos'é quella ma mi servono peso, diametro e un minimo di cortesia nella richiesta d'aiuto.1 punto
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Mi fa piacere che alla fine si sia risolto il problema. Come hanno già detto gli altri, personalmente scriverei solo delle problematiche relative alla loro azienda ( e solo eventualmente aggiungerei alla fine la vergogna che hai provato, senza infierire su loro ma mettendo l'accento sul disagio che hai subito ingiustamente).1 punto
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Ciao fabrizio Asta 5, lotto 889 stima 480.000 (base 335.000) realizzo 850.000 Asta 26, lotto 729, realizzo 1.000.0001 punto
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Consiglio la lettura di Stato e collezionismo di Domenico Luppino, dove vengono raccontate molte irregolarità compiute dalla zecca da Vittorio Emanuele III sino all'introduzione dell'euro.1 punto
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Ciao,posto foto stessa tipologia di denario con dati per identificazione. Per me la tua è una bella moneta. ANTONIO1 punto
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@dracma Un esemplare della collezione della American Numismatic Society a quanto pare pesa 4,9 grammi, il numero 539 del Sylloge.1 punto
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Assolutamente d’accordo sul fatto che la banconota del post sia molto meglio già in partenza rispetto a quella in vendita che presenta un restauro pesantissimo e che quindi in origine era certamente messa molto peggio di questa. Sul valore economico però non mi affiderei a quel sito perché notoriamente le banconote presenti su quel sito hanno un prezzo molto più vicino al catalogo rispetto al mercato per quanto ovviamente sia forse il sito numero 1 in Italia e io stesso a volte quando ricerco la qualità acquisto da loro. Però per fare un confronto di prezzo, quando acquistai la mia 1000 lire decreto a 180 euro ero convinto di aver fatto un affare e invece mi venne detto che si trattava più o meno del suo valore di mercato. Bene se si andasse sullo stesso sito a cercare una banconota della stessa tipologia della mia, NATURALE, si troverebbe qualcosa a partire dai 400 euro in su1 punto
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Sempre per la serie: importanti cataloghi d'asta di monete papali beccati in giro un po' a culo... ecco il Montenapoleone 4 con la collezione Muntoni, arraffato a 4 euro ?1 punto
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Si si, le splendide banconote che mi sono arrivate hanno di molto stemperato l'arrabbiatura iniziale. Quindi una volta stemperate le incacchiature domestiche e del lavoro proverò a scrivere io, senza il pessimo traduttore di google, 2 righe belle incisive in inglese. Grazie ancora Guido1 punto
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Milano e Avola unite nella divulgazione della numismatica, anche tra i giovani, con i Gazzettini di Quelli del Cordusio e Vincenzo Roccaro !1 punto
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Se non erro gli avevo attribuito 'meglio di mb' (in sigla mb+) che con il beneficio del dubbio, giusto perchè l'opinione proviene solo ed esclusivamente dalla visione a monitor, potrebbe anche significare qbb. Riguardo il mille lire del 1920 presentato: se tutti i pezzi spiegazzati che compongono i quattro bordi esterni sono presenti tanto da formare il biglietto intero, a mio parere siamo sul quasiMB, direi un migliaio di euro, non oltre.1 punto
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Dalla Gran Bretagna, nel 2021, 4 mesi e 6 giorni, ribadisco. Il "bello" è anche essere trattato male nei solleciti, sovente. Un tizio mi ha detto che i tempi della dogana sono ad insindacabile discrezione dei doganieri e che, per dirla con una espressione volutamente forzata, il cittadino non deve "rompere le paxxe". Preciso che la tempistica indicata nella raccomandata inviatami con richiesta descrizione e valore della merce, altra cosa medievale in un mondo smart, era di 10 giorni massimi, salvo il caso in cui ci fossero irregolarità o descrizioni fallaci da parte mia su valore e contenuto. Chiaramente, la mia dichiarazione era corretta, come da loro stessi ammesso. Fossi stato un commerciante, che doveva rivendere le cose, avrei avuto un ritardo e conseguente danno economico. Da collezionista ed appassionato danno relativo, ma rottura di scatole non sapete quanto grande. È una vergogna che le cose vadano così e che il cittadino onesto (fino a prova contraria almeno) debba solo subire.1 punto
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DE GREGE EPICURI Forse si intravvede sopra alla prora una figura verso destra, che potrebbe essere la Vittoria. Ma la moneta è davvero molto usurata.1 punto
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Napoletana del giorno, una variante che ancora mi mancava: Tornesi 8 del 1796 con le lettere R C (Regia Corte) più piccole rispetto agli altri millesimi.1 punto
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Io ci sono (SIVIS alias Stefano Palma, alias A.N.64 Studio di Numismatica)! Dal Veneto con furore ?1 punto
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Pensavo di averla pubblicata in questo thread... Invece mi par di no. Va beh, a degna conclusione dello stesso, signori e signore... Un abbraccio!1 punto
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Caro @andrea78ts, rispolvero questa discussione per informarti (nel caso non lo sapessi già) che sul catalogo Gigante 2022 è stata inserita la variante di cui in oggetto. Al pari del "testa piccola" è stata classificata rara (R), ma con una valutazione in denaro un poco inferiore.1 punto
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Più che variante/conio errato, credo si possa definire di un artefatto... uno dei tanti usciti dalla Zecca1 punto
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E' una moneta comunissima. Il venditore ti da fattura o scontrino. Non crearti paranoie.1 punto
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Segnalo che sul sito NAC è stata completata la pubblicazione dei cataloghi visualizzabili e scaricabili in PDF delle aste della ditta. In particolare sono scaricabili i cataloghi NAC 14, 16 e 81 che rappresentano un must delle collezioni papali! http://www.arsclassicacoins.com/catalogues/1 punto
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Non occorrono superperiti, La moneta e' PALESEMENTE falsa, a partire dai caratteri della Legenda del D/, per continuare sul bordo stondato, la perlinatura staccata in alcune parti, l'orecchio del sovrano e il naso. questo solo al D/ il R/ invece e'.... peggiore. non c'e' 1 particolare, ma 1 che sia giusto: ancoretta sottile, rami accanto al collare dell'annunziata che sembrano 2 cateteri, corona priva di dettaglio centrale, rami e fogliame che dio ce ne scampi e liberi. Ma sto chiodo, era sul serio chiuso da un perito????1 punto
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