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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/21/21 in tutte le aree
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Ciao,la data è incusa fino all'emissione del 1684,dal 1685 sarà in rilievo.... L'esemplare passato alla ACM 20 è di sicuro un 1683, è l'unica data dove al rovescio troviamo i triscele come segno d'interpunzione...3 punti
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Sicuramente anche questa una bella moneta, della serie FEL TEMP REPARATIO. Siamo, però, in un altro contesto. Sarebbe bene evitare l' "off topic" per non creare confusione. ? Ciao da Stilicho @Aristarco3 punti
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Convegno di VENEZIA: appuntamento a MESTRE sabato 16 ottobre 2021 (cronacanumismatica.com) Inserisco il link dell'articolo a riguardo di Cronaca Numismatica3 punti
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Milano e Avola unite nella divulgazione della numismatica, anche tra i giovani, con i Gazzettini di Quelli del Cordusio e Vincenzo Roccaro !2 punti
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Altra veduta di Napoli seicentesca con la raffigurazione dell'arsenale. Autore ignoto. Fonte: Facebook. Ingrandimento2 punti
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Escluderei che possa trattarsi di un suberato. Anche il metallo sottostante la zona esfoliata pare argento buono. Postando anche il dritto potremmo avere qualche elemento di valutazione in più e comunque, per completezza, sempre meglio inserire le immagini sia del dritto che del rovescio2 punti
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Faceva parte di un lotto di 12 Pezzi questa Piastra di Ferdinando II 1834 con contromarca BOMBA sul collo. Asta Crippa/Cambi, lotto 183 Il lotto partiva da una base di 200 euro, aggiudicato a 1700 euro più diritti. Dalle foto sembra una contromarca autentica.2 punti
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Tanto per consolare @aemilianus253, penso che anche ai tempi di Roma antica i corrieri trasportassero la posta in pochi giorni dall'Albione a Roma. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Mi scuso per il ritardo. In effetti si tratta di una moneta di grande interesse e personalmente a me sconosciuta. Non figura in Historia Nummorum. Il rovescio indica che è una tipica emissione bronzea cartaginese, ma il diritto riprende la stessa testa degli argenti locresi, coniati quando Annibale teneva parte del Bruttium (l'ultima a cadere in mano romana). Dalla foto sembra che la moneta sia stata riconiata, a meno che non ci siano fratture di conio. In ogni caso apparentemente un inedito, che va a integrare le serie puniche dell'Italia meridionale. Confesso tuttavia che non sono un grande esperto della monetazione punica.2 punti
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Buongiorno a tutti, un altro dei miei Maravedis Filippo IV. ? Non vi pare che ci sia una Torre sospesa? Saluti Alberto2 punti
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Io ho il secondo, e precisamente, questo: https://www.amazon.it/Confederate-States-Paper-Money-Currency/dp/0896897060/ref=sr_1_5?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=confederate+states+paper+money&qid=1632154417&s=books&sr=1-5 mentre questo dovrebbe essere un'edizione più aggiornata dello stesso. https://www.amazon.it/Confederate-States-Paper-Money-Currency/dp/1440230862/ref=sr_1_6?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=confederate+states+paper+money&qid=1632154417&s=books&sr=1-6 Gli altri due non li conosco, ma il mio lo considero ben fatto. Purtroppo i prezzi, da quando l'ho acquistato io, sono lievitati non poco, all'epoca credo di averlo pagato più o meno il prezzo di copertina, che è di 28 dollari. I Confederati emisero banconote a nome del governo centrale, e anche dei singoli stati (nel catalogo citato trovi anche quelle), mentre al nord circolavano Legal Tender Notes, a nome United States emesse tra il 1861 e il 1863. Ma stiamo parlando di 5 o 6 tipi, niente a che vedere col numero delle sudiste. E naturalmente, sia a nord che a sud, continuavano a circolare le numerose emissioni delle banche private, che furono regolamentate solo dopo la guerra. petronius2 punti
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1) Mandagli una raccomandata con ricevuta di ritorno scrivendo che hai pagato e allegando il bonifico; 2) Precisa che se continueranno con queste richieste tutelerai le tue ragioni in giudizo; 3) Se continuano citali in giudizio (civile) davanti al Giudice di Pace competente per dove abiti (sei un consumatore); 4) limita il risarcimento al massimo consentito per un giudizio secondo equità =1.100 € (così non possono impugnare davanti al tribunale ma ricorrere solo in cassazione); 5) usa il tantumdem per comprare un’altra moneta, ovviamente da loro. A Roma si dice: “te levo la sete cor prosciutto” Cordialita’2 punti
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Ciao a tutti! Con la 5 Euro "Zona Polare", con l'anello viola e con la 10 Euro "Sull'acqua", come al solito con il polimero trasparente e questa volta con l'anello esterno rivestito con niobio blu ho finito la serie iniziata nel 2016! Foto di Famiglia: Appena mi arriva la serie completa di tutte le zecche delle 5 Euro '21 posto poi le diverse tonalità del poilmero. E con queste ho veramente chiuso, che l'anno prossimo arrivano gli insetti: che quelli è meglio averli in giardino e non nel cassetto e poi le monete colorate non mi sono mai piaciute. Servus, Njk ============== Riassunto di tutte le puntate precedenti: 5 Euro 2016 - „Planet Erde“ (Pianeta Terra) / anello blu 2017 – „TROPISCHE ZONE“ / anello rosso 2018 – „SUBTROPISCHE ZONE“ / anello arancione 2019 – „GEMÄSSIGTE ZONE“ (temperata) / anello verde 2020 – „SUBPOLARE ZONE“ / anello turchese 2021 – „POLARE ZONE“ / anello viola 10 Euro "L'aria fa muovere" 2021 – „Auf dem Wasser“ / sull'acqua 2020 – „An Land“ / sulla terra 2019 – „In der Luft“ / in cielo1 punto
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Fare un paragone fra i due esemplari è un po' un'azzardo essendo in due conservazioni ben diverse tra le due monete,da una foto poi... Comunque posto i ritagli delle due date...1 punto
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Per me era, è e rimane uno strumento utile. Anche per farmi un'idea sui prezzi. In linea di massima. Poi ovviamente in fase di contrattazione (sia per acquisto che per vendita) si valuta ulteriori aspetti come la volontà della controparte di addivenire ad un accordo a un determinato prezzo oppure no. Per quanto concerne le aste, anch'esse non credo rappresentino la verità rivelata. A volte l'andamento segue la moda del momento. Altre volte, basta che ci siano 2 di numero disposti a tutto per accapparrarsi una determinata moneta, per farle raggiungere prezzi altrimenti fuori mercato.1 punto
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Se non erro gli avevo attribuito 'meglio di mb' (in sigla mb+) che con il beneficio del dubbio, giusto perchè l'opinione proviene solo ed esclusivamente dalla visione a monitor, potrebbe anche significare qbb. Riguardo il mille lire del 1920 presentato: se tutti i pezzi spiegazzati che compongono i quattro bordi esterni sono presenti tanto da formare il biglietto intero, a mio parere siamo sul quasiMB, direi un migliaio di euro, non oltre.1 punto
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I prezzi veri sono quelli dei realizzi delle aste. I cataloghi servono per le tirature; a volte per la rarità.1 punto
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Buongiorno a tutti, torno dopo un po all'osservatorio ritrovamenti di qualche giorno fa taglio: 1 € paese: Monaco anno: 2018 tiratura: 1.000.000 condizioni: qSPL città: Principato di Monaco taglio: 1 € paese: Monaco anno: 2018 tiratura: 1.000.000 condizioni: qSPL città: Principato di Monaco taglio: 2 € ccA paese: Francia anno: 2020 tiratura: 18.040.940 condizioni: SPL+ città: Principato di Monaco1 punto
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no querelato certamente no. Ma è molto pèiu' efficace quando si mette in risalto una LORO mancanza (inefficienza, disorganizzazione, mancanza di stile) piuttosto che SOLO il tuo rancore che spesso è solo uno sfogo personale. In questo modo metti in evidenza le loro stesse magagne risultando molto piu' doloroso che non degli insulti (con il rischio che dopo la seconda frase buttino via il mail - mentre se parli di loro lo leggeranno fino in fondo). Ma soprattutto è importante scrivere poco ma corretto sintetico e chiaro per risultare piu' efficace ?1 punto
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Dalla Gran Bretagna, nel 2021, 4 mesi e 6 giorni, ribadisco. Il "bello" è anche essere trattato male nei solleciti, sovente. Un tizio mi ha detto che i tempi della dogana sono ad insindacabile discrezione dei doganieri e che, per dirla con una espressione volutamente forzata, il cittadino non deve "rompere le paxxe". Preciso che la tempistica indicata nella raccomandata inviatami con richiesta descrizione e valore della merce, altra cosa medievale in un mondo smart, era di 10 giorni massimi, salvo il caso in cui ci fossero irregolarità o descrizioni fallaci da parte mia su valore e contenuto. Chiaramente, la mia dichiarazione era corretta, come da loro stessi ammesso. Fossi stato un commerciante, che doveva rivendere le cose, avrei avuto un ritardo e conseguente danno economico. Da collezionista ed appassionato danno relativo, ma rottura di scatole non sapete quanto grande. È una vergogna che le cose vadano così e che il cittadino onesto (fino a prova contraria almeno) debba solo subire.1 punto
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Poi parto dal presupposto che la mia mille lire decreto, assolutamente naturale, quando la postai fu considerata Mb e presenta un solo micro taglietto e lungo le pieghe la carta è ancora coinsistente. Per intenderci non ha nemmeno il classico buco centrare al centro della piegatura. Se la mia è un mb allora quella della foto per forza deve essere B1 punto
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Il castello stilizzato su una delle monete più importanti del medioevo europeo, il grosso tornese, con un esemplare coniato sotto il santo re Luigi IX1 punto
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Ferdinando II, 5 Tornesi 1839 La moneta la ricordo sempre in questo stato, nonostante non uso maneggiarle con i guanti.1 punto
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In "La monetazione della Daunia" (2011) di Vincenzo La Notte, l'autore facendo riferimento proprio alla moneta NAC 40 lotto 210 la pone, in attesa di ulteriori conferme, tra le dubbie "a parte la somiglianza del rovescio .... non vi sono elementi che inducano a reputare certa questa attribuzione". https://www.acsearch.info/search.html?id=3717761 punto
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Sostanzialmente non ha valore, in quanto moneta coniata in milioni di esemplari e presente nei salvadanai di molti italiani. Nessun commerciante la comprerà mai. Qualche collezionista interessato cui manca questa moneta può prenderla per 1 euro se in FdC.1 punto
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Buonasera, Saremo presenti anche noi con un tavolo. Nicola Sartor1 punto
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Ed ecco un piccolo castello a far da cesura della legenda su un carrarino di Conte da Carrara (1414-20) della zecca di Ascoli. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buongiorno...continuo con una mezza piastra per Ferdinando IV del 1798, anche qui le torri sono molte, ben 11e tutte al rovescio. Saluti.1 punto
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E qui una torre di un altro della Torre, Pagano (1319-32), sopra due bastoni decussati. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Solo a me sembra alluminio? "La posata, infatti, aveva stampigliata sul manico l’aquila e la svastica nazista e la sigla “G & CL 39” che significa Gerhardi & Cie, Lüdenscheid, 1939, cioè il nome della ditta produttrice dell’oggetto che aveva sede a Lüdenscheid (Renania) e l’anno di fabbricazione." https://www.unalungasciadisangue.it/unalungasciadisangue.pdf Pagina 57 Servus Njk1 punto
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Buonasera a tutti, Il mio 15 Grana Filippo III Un po' mal ridotta, ma si apprezzano bene il castello con le tre torri, dalla principale brandisce la spada il Leone che simboleggia il blasone dei Leon. Saluti Alberto1 punto
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Buongiorno amici, ritorno alle napoletane che sono più coerenti con il titolo del post del buon Alberto , la smetto con le siciliane . Allora ecco per Carlo III un 60 grana del 36 variante NEAP. Eccovi il mezzo Sebeto. Buona mattinata amici.1 punto
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Per la prima volta mi è capitato di osservare questa splendida discussione. Devo fare i complimenti a tutti i colleghi lamonetiani per i loro splendidi volumi. Devo cominciare anche io a riunire i volumi che ho in un unico luogo (attualmente sono sparsi tra Parma dove vivo e Crotone dove stanno a casa dei Miei genitori.) ammetto però che ho davvero pochissima roba a livello cartaceo ma a vedere le vostre foto è davvero un bel vedere. Vorrà dire che investirò quando mi sarà possibile economicamente anche sui volumi cartacei. Sono giovane ma ammetto che il cartaceo mi è più congeniale rispetto al digitale che uso solo per questioni economiche. Comunque per dare il mio piccolissimo contributo alla discussione. Ho da poco acquistato il volume “Monete Romane” del professore Savio. Un bel volume per chi come me si accinge a studiare le monete Romane.1 punto
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Caro Luca, grazie molte per la stima, ti confermo che sono state due ore molto piacevoli anche per me. È stato bello poter esaminare e confrontare i diversi aspetti tecnici di questa tipologia. Raccolgo il tuo invito nel rispondere a @Pxacaesar ma non in qualità di maestro, che non sono, ma come semplice studente; Mi sforzo di capire leggendo quello che riesco e confrontando quel che vedo. Per cui, la "tavola conviviale" è aperta a chiunque possa arricchire queste mie personali disquisizioni. Ciao anche a te diciamo che posta in questo modo, la domanda è un po vaga. Potrei rispondere con una risposta breve e una più articolata: Risposta breve: "NI". Una risposta più articolata invece, finalizzata alla comprensione anche a una valutazione (e comprensione) qualitativa delle tipologie, deve necessariamente prendere in esame l'ampio arco temporale delle emissioni auree di questo regnante (una 40na di anni, dall’inizio del secolo fino agli inizi degli anni ‘40) perchè risulta fattore dirimente relativamente al risultato tecnico prodotto: non solo i grandi moduli spariscono verso la fine del Regno (se escludiamo le emissioni celebrative del tipo “Fascione” e “Vetta d’Italia” e la ristampa della serie "Aratrice" ), ma lo stesso conio diventa assai più "povero" dopo le ricche grazie dello sfavillante stile "Liberty di inizio '900 (vedi appunto la serie Aratrice e Cinquantenario). Questo secondo aspetto anche se "facilita" la produzione tecnica, non è di per se un sinonimo di scontata qualità per ogni esemplare prodotto (come piccolo esempio, cito velocemente il ginocchio intatto nelle 5 Lire "Fecondità"). Per le prime emissioni invece, rimane preponderante la problematica insita nella qualità di rilievi e dei dettagli, compromessi non solo rispetto alle debolezze di coniazione, e, cito a mero esempio, proprio il caso del 2 Lire "Cinquantenario" (per approfondimento, vedi questa discussione aperta tempo fa) (problematica che in linea di principio troviamo presente in buona parte delle tipologie monetali almeno fino alle emissioni del 1917). In tutto questo, il fattore discriminante della valutazione qualitativa rimane la profondità della propria sensibilità di giudizio . Mi spiego: mentre per alcuni basta misurare la qualità semplicemente rapportandola con un grading, per altri, la semplice conservazione non è l'unico parametro qualitativo. Se collezioni (o comunque ti interessi di monetazione classica) magari per te è più facile capire cosa intendo far rientrare sotto questi altri aspetti: modulo, coniazione, stile, patina e via dicendo... Qui mi fermo perchè l'argomento è decisamente ampio, e il rischio di sconfinare nella noia è elevato (sperando di non averlo già fatto) Un saluto a tutti, Fabrizio1 punto
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Ognuno deve essere libero di scegliersi la propria strada e i propri interessi. Diffido di chi si ostina a voler passare la propria passione a figli e nipoti. Mostrare cio’ che si e. Costruito con ka propria passione si, aspettarsi ( o addosso vokere) che venga continuato no. anche perche le passioni sono esclusive e magari a me appassionato di romane capita un figlio appassionato di Regno ( anatema ?). bene che le collezioni tornino sul mercato cosi noi possiamo approfittarne per costruire le nostre ?1 punto
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Sardo Punica, servirebbe il peso per distinguere se IA Forteleoni (A-B Piras) o IB Forteleoni (C Piras) . Dallo stile direi IA 300-264 AC con testa di Core a sinistra al dritto non riesco a distinguere se collo concavo o convesso. Al rovescio protome equina con davanti sembrerebbe un simbolo, ma la foto è sfuocata e non riesco a distinguere forse un globetto?, tieni conto che ci sono oltre 100 varianti con simboli e lettere in varie posizioni del flan. Il peso dovrebbe essere attorno ai 5 grammi con un diametro di circa 19 mm. L'asse di conio è vario. L'emissione è attribuita alla Sardegna, ma oggi considerati i rinvenimenti si tende a pensare che sia stata coniata anche in altri stabilimenti dello stato cartaginese. E' plausibile che le prime emissioni (più curate) siano di produzione siciliana (Suzanne Frey-Kupper ritiene quello con collo convesso e la collana con pendenti) e poi la produzione si proseguita in Sardegna degradando sempre di più, probabilmente le maestranze locali coniavano imitando copie di copie perdendo un po' il curato stile originario, cosa peraltro avvenuta anche per la produzione nell'isola delle maschere puniche. Giusto per informazione monete con Core e protome sono state coniate anche in Spagna in epoca barcide e in Italia (Bruttium?) durante l'occupazione cartaginese, ma hanno uno stile diverso e facilmente riconoscibile da quelle sarde.1 punto
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permettetemi una considerazione Sono decine le discussioni sul forum (e probabilmente le sottostimo) dedicate all'interpretazione delle norme che regolano il commercio, lo scambio e il collezionismo in genere delle monete - in particolare antiche. Giuristi esperti, Bizerba, Vitellio, piu' recentemente Allek si sono alternati a dare commenti o rispondere a domande riguardanti l'interpretazione delle norme. Se volessimo fare la sintesi forse pero' ancora sfuggirebbe qualche particolare, qualche elemento, qualche interpretazione della giurisprudenza che non permette - nessuna colpa sia beninteso ai ns valenti giuristi . di definire con CERTEZZA assoluta cosa è permesso e cosa no. Ma non è questa la conclusione cui intendevo arrivare bensi la lascio come mero elemento di meditazione. La mia considerazione riguarda invece come sia possibile - in un Paese culturalmente, civilmente (qualcuno magari avrebbe da ridire ed economicamente avanzato come l'Italia - che vi possa sussitere un clima cosi incerto riguardo le regole che determinano cosa si possa e cosa non si possa fare. Chiariro' meglio con un esempio: frequento quando capita diversi altri fora, UK, francesi, spagnoli, US etc. ebbene in NESSUNO di essi si perdono 'tonnellate' di ore preziose a disquisire di certificati di provenienza (al massimo di autenticità e grading - quelli si) di responsabilità civili/penali (queste ultime poi le ho lette solo in connessione a furti e ladrerie), di sentenze della corte di Cassazione (negli altri Paesi le corti Supreme si occupano di ben altro o se proprio toccano l'argomento come diritto naturale del cittadino lo fanno una volta sola non contraddicendosi in decine di sentenze che invece di dirimere la questione la complicano e basta). Insomma il mio sgomento è perché in un Paese che nulla ha da invidiare - civilmente, culturalmente, economicamente ad altri pari grado - si debba subire questi iniqui trattamenti dove alla fine ci si ritrova nostro malgrado a disquisire molto piu' a lungo di regolamenti/pratiche/sentenze legali piuttosto che di MONETE, e della loro storia e importanza culturale ed artistica, come avviene nella stragande maggioranza dei forum di discussione in tutti gli altri Paesi. Preferirei di gran lunga leggere - non me ne vogliano i ns fini giuristi - al posto di virtuosistiche interpretazioni giurisprudenziali (che spesso - di nuovo non me ne vogliano - restano fini a se stessi perche le regole sono state concepite per essere soggette a interpretazioni disambigue) commenti sulle monete e sul contesto che ci permettono di rievocare o approfondire meglio.. Scusate lo sfogo ma trovo iniqua questa condizione per coloro che perseguono questa passione per diletto e amore di consocenza, senza contare i danni o le limitazione, e i costi aggiuntivi imposti a chi fa della numismatica una professione commerciale..1 punto
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[quote]La penuria di spiccioli metallici fu causata semplicemente dalla mancanza di emissione di circolante sufficiente alle esigenze del Paese. Si tratto' di un fenomeno economico complesso, legato all'inflazione. [/quote] Era abbastanza grandicello all'epoca e ricordo il fatto. Il periodo in questione è tra il 1974 ed il 1978. Un articolo sui miniassegni lo potete trovare su Panorama Numismatico 108 del Maggio 1997. In realtà semplicemente mancavano gli spiccioli, specialmente le 50 e 100 L; le 200 L. non esistevano ancora. Se date un'occhiata alle tirature di queste monete fino al 1974 e considerate che dovevano servire ad una popolazione di altre 50 milioni di abitanti vedete che in effetti non erano poi molti pezzi "teorici" a testa, ed in pratica ovviamente meno per monete andate disperse, ecc... Si parlo di incette dall'estero per casse di orologi od addirittura "anime" di bottoni per le 5-10-20 L. ma questo non aveva senso (sarebbe costato meno ordinare i tondelli non coniati) e comunque non è mai stato dimostrato. I gettoni telefonici circolavano ed erano accettati come moneta a tutti gli effetti; qualcuno ricorse ai francobolli. Fatto sta che i commercianti arrivarono ad offrire una percentuale in più per avere le monete, poi a farsi cambiare in banca il denaro con miniassegni; qualcuno emise anche buoni spendibili in negozi. Ovviamente i collezionisti si gettarono su queste emissioni ed alcune arrivarono ad un discreto valore; nell'articolo si parla di 100.000 L (dell'epoca !). Per le banche fu ovviamente un buon affare; non so quanti di questi miniassegni sono poi stati rimborsati ma non credo siano stati molti. Si aggiunga che comparvero "emissioni di fantasia" stampate da falsari. Nel frattempo la zecca adeguò con nuovi macchinari la produzione alle esigenze (i picchi di tiratura di 50-100 L. sono fra il 1975 ed il 1980). Si iniziarono inoltre a coniare anche le 200L. ed i miniassegni in breve sparirono. Oggi non credo valgano molto, sicuramente meno di allora, e non mi sembra siano particolarmente ricercati. Ultima annotazione: non è comunque l'unico caso di emissioni da parte di enti non statali per sopperire alla mancanza di moneta spicciola; in altri casi si ricorse a gettoni. Per chi ne vuol sapere di più rimando comunque all'articolo, od a una ricerca sul tema. Giuseppe1 punto
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