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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/18/21 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, è da tanto tempo che avevo in mente di aprire questa discussione, il titolo rende l'idea di cosa ci si aspetti. Ho usato volutamente un titolo semplice e abbastanza generico, per dare a tutti la possibilità di partecipare. Sono ben accette monete di tutte le epoche e metallo. Il soggetto è il Castello e le Torri in tutte le sue forme. Magari per ognuna chi vuole può accompagnarla con qualche nota. Credo che la maggior parte di noi ne ha visto o visitato qualcuno, e ne è rimasto affascinato. Essi sono la rappresentazione e manifestazione di quello che doveva essere il potere all'epoca alla quale risalgono. Sono stati per lunghi anni il punto fermo, il luogo sicuro dove rifugiarsi per il popolo che viveva sul territorio. Ne approfitto per riportare una nota da fonte web in merito alla funzione delle torre che andava via via evolvendo, '' la casatorre :' (o casa torre) è una costruzione fortificata, una rocca con funzioni sia militari che abitative in auge nel medioevo a partire dal X secolo. Ora non vorrei avviarmi e perdermi nei meandri dei Castelli e dell'incastellamento, di cui lessi tempo fa una bellissima discussione di Mario, @dabbene. Magari sarebbe interessante mettere qui il link. ? Vuole essere la mia, la proposta, di una discussione leggera piacevole, alla portata di tutti. Potremmo approfittare per aggiungere qualcosa alle nostre conoscenze. Sicuramente io sono di parte perché Amo molto questo soggetto nelle monete ma anche in altre '' opere''? La moneta che voglio proporvi è : 9 Cavalli Ferdinando IV millesimo 1790 Sul rovescio viene riportata una Bella Torre, in questo esemplare è a lati curvi, ma dello stesso nominale c' è quella a Lati Diritti(magari la postera' qualcuno di voi). Perchè mi direte (e mi sono chiesto anche io più volte nel passato) la scelta della Torre in una moneta da 9 Cavalli? Una risposta sicuramente ci viene in aiuto dall'araldica, il Castello rappresenta il regno di Castiglia che insieme a Leon erano le due regioni più importanti della Spagna, è lì che affonda le radici la casata dei Borbone. Aggiungerei che non era da tutti potersi far costruire un castello, solo le famiglie illustri potevano. Ovviamente invito i più esperti a correggermi laddove riporto delle inesattezze. E invito il cdc a chiudere la discussione nel caso il tema fosse già stato affrontato. Saluti Alberto
    9 punti
  2. Vi posto una delle mie monete preferite, follaro longobardo di Gisulfo II con al rovescio la veduta di Salerno dal mare con annesse fortificazioni
    7 punti
  3. Buon sabato a tutti... oggi un 8 tornesi 1817 con stella sotto il busto, se non mi ricordo male è R2. Presa dagli UK qualche tempo fa. Le foto sono bruttine, la moneta invece è in buona conservazione. Chiedo a chi è più ferrato di me su FERDINANDO I : esiste anche la variante SICILIARVM con stella sotto il busto o si presenta sempre con U? Grazie. Saluti e a voi le foto.
    5 punti
  4. Se può interessare segnalo l'articolo a firma di Pasquale Natella e Paolo Peduto "Tipi di fortificazione medievale da monete campane" in Castellum, 6, Roma 1967. Viene fatta una descrizione di diversi castelli in area campana affiancati da monete caratterizzate dalla presenza di iconografie rappresentanti castelli, per la maggior parte della zecca di Salerno.
    2 punti
  5. Buonasera Non potevo non postare il mio @Litra68. Salutoni?
    2 punti
  6. Su alcuni dettagli, che allego con queste foto, sono evidenti le lievi rotture di conio, espansioni del metallo, l'usura, ecc.
    2 punti
  7. Ciao, ho temporeggiato a postare il mio esemplare perchè fotografare questi ninnoli non è assolutamente facile. Poi alla fine per contribuire ho deciso di farlo. Si tratta di una moneta con bella patina verde, dal diritto abbastanza abraso ma un buon rovescio. Misura 12 mm di diametro. Flavius Victor, Lyons, 36 b. DN FL VIC-TOR P F AVG / SPES ROMANORVM, Campgate with two turrets. LVGP in essergo. Non fu un acquisto mirato ma lo trovai misconosciuto in un lotto da studio tardo imperiale. Un bel colpo di fortuna perchè di rating fa "R"! Ciao Illyricum
    2 punti
  8. Spagna - 2 Euro Commemorativo 2005 400° del "Don Chisciotte" di Miguel de Cervantes Gustave Doré ( 1863 ) Don Chisciotte e Sancho Panza La libertà, Sancho, è uno dei doni più preziosi che i cieli abbiano concesso agli uomini: i tesori tutti che si trovano in terra o che stanno ricoperti dal mare non le si possono eguagliare: e per la libertà, come per l’onore, si può avventurare la vita. Miguel de Cervantes ( 1605 - 1615 ) El Ingenioso Hidalgo Don Quixote de La Mancia - Tomo II°, Capitolo LVII
    2 punti
  9. Se "6: 3 4 = gangli: qui date" ci può stare, la soluzione è "gang liquidate". Alternative non ne vedo. apollonia
    2 punti
  10. Riguardo al titolo di questa discussione, volevo far notare a @zoudra che una moneta di bronzo o di rame che ha circolato è ossidata in quanto il rame reagisce con l’ossigeno atmosferico in presenza di umidità già a temperatura ambiente, formando uno strato superficiale di ossido rameoso (cuprite) che protegge il metallo sottostante da un’ulteriore ossidazione. La patina di cuprite può subire nel tempo trasformazioni ad altri prodotti di ossidazione del rame come carbonati e solfati, responsabili delle patine variamente colorate che hanno sempre un’azione protettiva nei confronti del metallo sottostante. Invece, un prodotto di ossidazione potenzialmente pericoloso che si forma nelle monete interrate in suoli ricchi di cloruri è il cloruro rameoso che non dà problemi quando la moneta è sotto terra, ma ne crea di seri quando la moneta entra in contatto con l’umidità atmosferica in presenza di ossigeno perché dalla reazione si sviluppa acido cloridrico che attacca il metallo non corroso trasformandolo in cloruro rameoso. Questo reagisce a sua volta con l’acqua e la reazione procede fino a completa distruzione del rame. apollonia
    2 punti
  11. Libro arrivato stamattina. Prime impressioni... Ottimo il catalogo e tabella finale dei massari molto utile. E, finalmente, chiarezza su alcune emissioni dubbie. Complimenti all'autore @aratro !!! Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  12. Ciao, a me sembra una prua
    1 punto
  13. Ciao,purtroppo dei denari e degli antoniniani romani imperiali(monetazione a cui sono interessato) in mio possesso non ci sono raffigurati castelli o torri. Pero' posto foto di una 500 lire in argento della Repubblica di San Marino regalatemi da un mio zio quando ero piccolo a cui sono molto affezionato per la particolarità del rovescio che rappresenta la Festa del Lavoro del 1 maggio.
    1 punto
  14. Bella discussione complimenti, ti metto anche il link di quella “ sull’incastellamento “ che fu una discussione anche di spessore...ma fai conto che ero un ragazzino ?
    1 punto
  15. 1 punto
  16. autentica, coniata su tondello fuso.
    1 punto
  17. Questa medaglia fu assegnata nel 1968, per il 50 esimo anniversario della fine della I guerra mondiale, ai reduci o alle vedove. È una medaglia in oro 750 mill, ha più valore "storico" che collezionistico, in quanto in caso di vendita si potrà ricavare poco più del valore del fino, ( ad essere ottimisti) poiché per chi investe in oro, non interessa, in quanto non rientra nei parametri dell'oro da investimento. Saluti TIBERIVS
    1 punto
  18. anche per me autentica. Unica cosa a ore è 3 del dritto è una semplice incrostazione o potrebbe essere cancro del bronzo?
    1 punto
  19. Che opera, sembra una fotografia di quel momento …
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  20. E va be dai. Giá è una soddisfazione molto bella?
    1 punto
  21. Le catalogo in questo modo : - Divise per continenti ( un raccoglitore un continente , a parte Oceania e America che sono accorpati insieme , visto il numero minore di banconote ) - Inserite in ordine alfabetico Colleziono solo stati esistenti e banconote attualmente circolanti , o di recentissima circolazione , tutte FDS
    1 punto
  22. Buona giornata al Forum; questo tipo di monete sono state prodotte per fusione o per conio? giacchè le parti lineari del contorno farebbero pensare appunto alla fusione...è un'idea; ma non vorrei distogliere il giudizio di chi ne sa molto più di me, comunque è una curiosità che mi piacerebbe togliermi; grazie e scusate l'intromissione
    1 punto
  23. Si nota decisamente meglio. Giusto che siamo in tema di falsi,posto i miei due d' epoca. Il materiale è piombo/zinco Saluti
    1 punto
  24. Ciao, è una bella moneta e ben centrata, non mi suscita dubbi, attendiamo altri pareri, ben può darsi che mi sbagli Saluti Eliodoro
    1 punto
  25. Certo felice di farlo non appena potrò....
    1 punto
  26. @ART ti dedico (senza malizia) questa vignetta, per la pazienza
    1 punto
  27. Ciao,si tratta della stessa tipologia di denario di Traiano.. Le differenze che noti sono dovute oltre che allo stato di conservazione (quella che vuoi acquistare ha circolato di più ed é più consunta)anche al fatto che i denari venivano coniati a mano in diverse Zecche di battitura sparse per tutto l'impero ed i conii di incudine e martello(incisi a mano dagli incisori) pur rappresentando lo stesso dritto e lo stesso rovescio proprio perché fatti a mano differivano sempre in qualche dettaglio gli uni dagli altri.
    1 punto
  28. Stati Uniti d'America - Quarter "State" Dollar 2005 - Oregon
    1 punto
  29. L’anello di Silvianus L'anello di Silvianus, conosciuto anche come anello di Vyne, è un anello d'oro databile al IV secolo, ritrovato in un campo arato nei pressi dell'antica città romana di Calleva Atrebatum (moderna Silchester nell’Hampshire in Inghilterra), nel 1785. Originariamente di proprietà di un antico romano britannico chiamato Silvianus, sembra che l'anello sia stato poi rubato da una persona chiamata Senicianus, su cui Silvianus invocò una maledizione. Dopo la sua scoperta, l'anello divenne di proprietà della famiglia Chute, la cui casa di campagna, sempre situata nell'Hampshire, era nella tenuta chiamata The Vyne. L'anello di Silvianus ha un diametro di 25 mm e un peso di 12 g (fu probabilmente pensato per essere indossato sopra un guanto) e ha una forma decagonale. Sull'anello è inoltre presente una smussatura quadrata si cui è incisa un'immagine della dea Venere, ai lati della quale sono state incise le lettere "VE" e "NVS", in scrittura capovolta. In questo modo, quando l'anello è utilizzato come sigillo, le lettere e l'immagine appaiono in bassorilievo e scritte nel senso giusto. Sulla cintura dell'anello è incisa la frase "SENICIANE VIVAS IIN DE", che riporta erroneamente una doppia "I" non lasciando spazio alla "O" terminale. L'iscrizione, che sembra essere stata incisa posteriormente al ritratto di Venere, avrebbe infatti dovuto finire con la frase "VIVAS IN DEO", una comune iscrizione romana cristiana che in latino significa "viva in Dio". Come dicevo l'anello di Silvianus è stato scoperto nel 1785 nel campo di una fattoria vicino a Silchester, una città di origine romana, sito dove si sono concentrate molte scoperte archeologiche. Non si sa con certezza come l'anello sia finito nella tenuta The Vyne della famiglia Chute, ma si presume che il contadino che lo ha trovato debba averlo venduto alla suddetta famiglia, al tempo nota per avere un certo interesse nei reperti storici e nelle antichità. Quello che si sa per certo è che nel 1888 tal Chaloner Chute, proprietario della tenuta, scrisse dell'anello in una storia della casa da lui redatta. All'inizio del diciannovesimo secolo (1929), nel sito di un tempio romano dedicato al dio Nodens, vicino a Lydney nel Gloucestershire, a circa 130 km da The Vyne, fu scoperta dall'archeologo Sir Mortimer Wheeler una defixio (una lamina di piombo incisa a graffio), databile anch'essa attorno al quarto secolo e recante una maledizione inerente ad un anello, che recita: “devo nodenti silvianvs anilvm perdedit demediam partem donavit nodenti inter qvibvs nomen seniciani nollis petmittas sanitatem donec perfera vsqve templvm dentis” ovvero “Per il dio Nodens. Silvianus ha perso un anello e ne ha donato una metà [del suo valore] a Nodens. Tra tutti quelli chiamati Senicianus non sia concessa buona salute fino a che esso non sia riportato al tempio di Nodens.” L'archeologo dedusse il collegamento tra l'anello recante il nome di Senicianus e la defixio con inciso lo stesso nome. Wheeler interpellò allora Tolkien, al tempo professore di filologia anglosassone presso l'Università di Oxford, per indagare sull'etimologia del nome del dio "Nodens", citato nella maledizione. È stato ipotizzato che Wheeler, nella sua discussione con Tolkien circa il nome di Nodens presente sulla lamina di piombo, abbia anche menzionato dell'anello di The Vyne, con cui aveva una certa familiarità. Proprio da questo anello, Tolkien, potrebbe aver tratto lo spunto per l'ideazione dell'Unico Anello, che nel Legendarium di Tolkien era stato forgiato da Sauron per schiavizzare gli abitanti della Terra di Mezzo. Tra l'altro, l'anello e la maledizione a esso associata non sarebbero gli unici elementi dell'area archeologica di Lydney ad aver dato lo spunto a Tolkien per i suoi romanzi più famosi. Lo scrittore, infatti, potrebbe aver tratto ispirazione anche da un forte presente nell'area e risalente all'età del ferro, conosciuto come Dwarf's Hill, ossia "la collina del nano". Nell'allestimento della "Ring Room" alla tenuta di The Vyne nel 2013, è stata coinvolta anche la The Tolkien Society e così, nella stanza dove è esposto l'anello sono presenti, oltre a una teca girevole contenente il gioiello, anche una prima edizione de Lo Hobbit e una copia della già citata defixio, il tutto circondato da immagini di paesaggi rappresentanti la Terra di Mezzo. (Liberamente tratto da Wikipedia ed altre fonti) Ave! Quintus
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  30. DE GREGE EPICURI Mi pare si tratti della stessa moneta, ma i conii sono differenti, sia al D che al R. Inoltre, quella a cui aspiri è in conservazione decisamente più bassa rispetto all'altra.
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  31. Effettivamente come sospettavo la moneta non c'è. La serie nimbata per il primo anno è rara, e il 20 nummi ad esempio è noto, ma il deca non lo era. Se riesci a farmi avere una foto migliore con peso e diametro, sarei felice di farla inserire negli addenda dell'opera di D'Andrea... Merita... Probabilmente non è unica in senso stretto, perché sono monete non troppo studiate, ma certamente è molto rara e interessante e di fatto per ora un'altra non l'ho mai vista
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  32. Buonasera a tutti, tranquillo Cristiano, mi piacciono molto le monete che posti, questo mezzo Sebeto (anche se non sono un esperto ) lo trovo veramente bello, normalmente si presentano con i rilievi molto più bassi e poco nitidi, la tua moneta invece è veramente ben conservata e sembra aver circolato veramente poco. Saluti Alberto
    1 punto
  33. Ciao, nello specifico Non so di cosa si tratta ma ho già potuto osservare la stessa linea anche su altre banconote di questa tipologia o da 100 lire Barbetti in condizioni eccellenti come la tua.
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  34. In effetti quello che si vede all’incirca ad ore due del rovescio parrebbe essere il picciolo della foglia di Selinos. Quel fiorellino poco più in basso potrebbe invece essere la traccia residua dello spazio vuoto tra le parti della foglia. Tornando all’argomento storico, mi chiedevo grazie agli spunti offerti dagli interventi di dracma, se non possa essere ipotizzabile che la presenza di nominali sicelioti tra Bruzio e Lucania sia attribuibile al rientro di truppe mercenarie in seguito ad uno dei travagliati episodi che segnarono l’arco di tempo compreso (a grandi linee) tra le vicende che portarono alla battaglia di Himera del 480 e la sconfitta di Akragas nel conflitto con Siracusa degli anni 446-440 a.C. (passando per la caduta delle tirannidi Dinomenide ed Emmenide e per gli eventi che coinvolsero Ducezio ed i Siculi). In maniera similare a ciò che avvenne a Creta con le emissioni cirenaiche nel IV-III secolo a.C.
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  35. Editions V. Gadoury > Auction 2021 Auction date: 22 October 2021 Lot number: 100 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Judée, Herod Agrippa II 56-95 Bronze, AN 26, 86-87, AE 11.23 g. Avers : Buste lauré de Titus à droite Revers : Nike à droite, tenant une branche de palmier et une couronne, inscription dans le champ Ref : Hendin 612 var; AJC II, 254, Ex Vente Triton XV lot 1437 Conservation : Superbe et Rare Starting price: 600 EUR
    1 punto
  36. "da 12.000 a 10.600 pezzi della serie speciale composta da 8 pezzi, nella versione fior di conio; da 10.000 a 7.800 pezzi della serie speciale composta da 9 pezzi, nella versione fior di conio; da 2.000 a 1.600 pezzi della serie speciale composta da 10 pezzi, in versione proof." Interessante non ci avevo fatto caso.
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  37. Grazie Raffaele per aver condiviso la tua 1831. Dal nominale più "vistoso" al nominale più piccolo..... Ferdinando IV Cavalli 3 1790 Busto inedito. Un miracolo che sia giunto fino a noi in questa conservazione. Un caro saluto, Rocco.
    1 punto
  38. Buongiorno a tutti amici, La piastra è stata la moneta principale del Regno di Napoli , che circolava nella parte peninsulare del regno. Ecco la prima emessa di un grande Re. Saluti Raffaele.
    1 punto
  39. Ciao Rocco, Si, sono veramente affascinanti, io mi sono avvicinato alle borboniche proprio grazie a questo carlino, è stata la mia prima borbonica,piano piano ne metterò altri in collezione e li condividerò con voi. Saluti Raffaele.
    1 punto
  40. Ciao Raffaele..... Non solo Piastre! Visto che belli i Carlini di Ferdinando IV? Insieme ai Tarì sono i nominali che più mi piacciono.
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  41. Buongiorno a tutti amici, Carlino è il nome di monete emesse tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo a Napoli e in altre zecche dell'Italia meridionale. I primi carlini furono emessi da Carlo I d'Angiò, Re di Napoli e di Sicilia nel 1278. Saluti Raffaele.
    1 punto
  42. Salve Mi aggrego volentieri con il mio vissuto Grano Cavalli 1789 di Ferdinando IV Siciliae Rex Rame: 5,7 g, 25 mm
    1 punto
  43. ottima spiegazione molto esaudiente.Bravo,Rocco
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  44. Buonasera, posto il primo dei miei Grani 1790 Sigla R. 12 C.
    1 punto
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