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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/11/21 in tutte le aree

  1. Hai ragione che bisogna avere pazienza con i giovani, in tutti i campi. Limitandoci alla numismatica per imparare le monete devono essere viste dal vivo, internet può dare un valido aiuto ma solo l'esperienza diretta permette di crescere, numismaticamente parlando. Io è 30 anni che frequento convegni, aste e negozi e la passione è diventata il mio lavoro. Se ad un convegno o in negozio viene un collezionista, giovane o meno poco importa, gli faccio vedere tutte le monete che vuole se si comporta educatamente e tratta le monete con rispetto. Negli ultimi mesi ho conosciuto 2 collezionisti di 10 e 13 anni. Ogni tanto passano, chiedono, guardano, si informano e quasi mai comprano. Mi danno fastidio? Mi fa solo piacere che abbiano trovato in me e mia moglie un punto di riferimento per la loro passione. Ad entrambi ho regalato un manuale per spiegargli che prima vengono i libri e poi le monete. Non so se la loro passione continuerà, ma il nostro negozio sarà sempre aperto agli appassionati a prescindere da quanto spendono, sempre nel rispetto delle monete.
    7 punti
  2. La discussione ha dato tanti spunti interessanti di riflessione anche su aspetti correlati ai convegni però direi che ormai ci troviamo decisamente off topic rispetto al tema centrale: l'annullamento del Veronafil. Secondo me quindi, anche per non disperdere per il futuro idee e commenti tra cui quelli di @r.tino e @simonesrt che sicuramente hanno un punto di osservazione privilegiato essendo operatori del settore, sarebbe meglio continuare il dialogo in quest'altra discussione che ho appositamente creato. https://www.lamoneta.it/topic/201232-numismatica-in-salute-situazione-attuale-i-giovani-e-il-futuro/ Saluti Simone Curatore della sezione "Segnalazione mostre, incontri, mostre"
    3 punti
  3. Penso che questa Piastra nel tempo sia stata pulita, lo sporco dentro la Contromarca non è uniforme.
    3 punti
  4. Buongiorno e buon fine settimana a tutti. Napoletana di oggi è un Tornese da 6 Cavalli 1804 di Ferdinando IV. Dopo tanto tempo sono riuscito a trovarne un esemplare con dei rilievi un po più alti al dritto rispetto al mio esemplare. Le foto sono quelle del venditore del lotto di cui il pezzo faceva parte. Come lo giudichereste in conservazione? Grazie a chi vorrà rispondere.
    3 punti
  5. È tutto presunto, credo. Ormai se "trovano" o vendono un anello metallico in bronzo è sicuramente di fattura celtica con naturali funzioni monetali. Purtroppo questo mito è alimentato dalle aste e da certi venditori. Sicuramente questa tipologia di reperti è molto comune trovarla nei territori con presenza celtica/barbarica, ma questo non equivale ad una certezza. Anche i Romani utilizzavano anelli in bronzo per certi fini, così come i Celti li utilizzavano non tanto e non solo come monete ma con altri scopi. Un esempio è questo: "These are part of a form of belt buckle. They are not a dragon, but an S. Very few have the dots and most are actually round in cross-section. They link to plain round rings (as here), or buckle plates, either D-shaped or square with perforated decorations and a loop on one side. The are found in northern Serbia, northern Bulgaria, eastern Romania and the Crimea. They are generally dated to the second half of the 5th century (but were used into the 6th) and are associated with the Ostrogoths who migrated into the lower Danube at that time from the Crimea region."
    3 punti
  6. Lucius Artorius Castus, le vere origini di Re Artù? Immagine dal film King Arthur (2004), regia di Antoine Fuqua. Lucio Artorio Casto (in latino Lucius Artorius Castus, luogo/data di nascita sconosciuti e morto a Pituntium, nei pressi di Salonae Palatium nel II secolo) è stato un militare romano e successivamente procurator centenarius della Liburnia. Tutto ciò che sappiamo su Lucio Artorio Casto proviene essenzialmente da un'epigrafe, alquanto lacunosa, trovata in due frammenti a Podstrana, sulla costa della Dalmazia. Si tratta certamente di una lastra del sarcofago di Lucio Artorio Casto. Una seconda iscrizione, più breve, probabilmente una targa commemorativa ritrovata nella stessa località dalmata, riporta solo pochi dati simili a quelli del sarcofago. Una terza iscrizione, recante il solo nome di Lucio Artorio Casto, riferibile allo stesso personaggio o a un suo omonimo, fu ritrovata a Roma e attualmente è esposta al Louvre. Dalle iscrizioni conservate, tuttavia, non è consentito ricavare dati cronologici certi relativi al personaggio, che dubitativamente viene collocato verso la fine del II secolo. Membro della gens Artoria, ci sono varie teorie sulla sua origine. La prima a essere avanzata è che fosse di origine etrusco-retica, ma la latinizzazione in Artor è alquanto forzata. Un'altra teoria è che fosse originario dell'odierna Valle d'Aosta (dal nome nobile gallo-romano "Artois"). Un'ulteriore teoria, la più accreditata, è che fosse probabilmente originario della Campania visto che, da numerose altre epigrafi e reperti archeologici, si evince che Lucio Artorio Casto apparteneva a una famiglia campana, ben attestata a Capua, Nola, Pompei e Pozzuoli. Discendente del medico di Augusto, Artorio Asclepiade. Un Artorio aveva anche partecipato alla repressione della prima guerra romano-giudaica (66-73/74), quando fu distrutto il tempio di Gerusalemme. Secondo il lungo testo dell'iscrizione del sarcofago, Lucio Artorio Casto aveva servito Roma prima come centurione della “Legio III Gallica”, poi passato alla “Legio VI Ferrata” e ancora alla “Legio II Adiutrix” e alla “Legio V Macedonica” sul Danubio, della quale fu anche nominato primo pilo. Divenne poi preposito della flotta di Miseno (cioè la forza navale di stanza nella Baia di Napoli) e infine fu prefetto della “Legio VI Victrix”. Nel periodo compreso tra il 183 e il 185, i caledoni oltrepassarono il vallo di Adriano, ragion per cui l'imperatore Commodo avrebbe inviato Lucio Artorio Casto in Britannia al comando della cavalleria della “Legio VI Victrix” e altre truppe, comandate da Ulpio Marcello (probabilmente suo parente, dati gli stretti legami fra la famiglia Artoria e quella Ulpia) con il compito di presidiare il Vallo mediante la legione ai suoi ordini, rinforzata da un contingente di 5.500 cavalieri pesanti sarmati. I Sarmati avevano come stendardo un drago, che fu poi adottato dalla cavalleria romana, i "draconari", dando origine, alcuni secoli più tardi, anche al termine dragone per indicare un tipo di truppe a cavallo. Dopo che i caledoni irruppero oltre il Vallo di Adriano, uccidendo anche il comandante romano a Eboracum (York) Lucio Artorio Casto guidò le sue truppe a cavallo a nord, sconfiggendo i caledoni. Come ricorda Cassio Dione, ottenendo la vittoria contro i Caledoni, l'imperatore Commodo poté avvalersi l'appellativo di Britannicus. Dopo essere stato alto ufficiale nella “Legio VI Victrix”, ebbe il titolo di "dux", riservato a chi si era distinto per imprese eccezionali, la definizione di Lucio Artorio Casto nel testo dell’epigrafe come "dux leggionum .. Britaniciniarum" indica che successivamente ottenne un ampio comando in Britannia o fu a capo delle legioni stanziate in Britannia. Le parole "adversus Arm...", ricostruite come "Adversus Armoricos", suggeriscono che Lucio Artorio Casto sia stato anche a capo di una spedizione militare in Armorica (corrispondente alle odierne Bretagna e Normandia) al comando di più coorti di cavalleria per sedare una ribellione. Lucio Artorio Casto si ritirò dall'esercito e divenne procurator centenarius (cioè governatore, con una provvigione di centomila sesterzi annui) della Liburnia (la parte settentrionale della Dalmazia), dove certamente concluse la sua vita, erigendo un mausoleo funebre a Pituntium, nei pressi di Salonae Palatium. Non si conosce altro su di lui. Secondo alcuni studiosi questa interpretazione porterebbe all'identificazione del personaggio con il "Re Artù" storico: l'ipotesi di identificare Lucio Artorio Casto con Artù fu avanzata per la prima volta da Kemp Malone nel 1924. Sebbene infatti Lucio Artorio Casto non visse al tempo delle invasioni sassoni in Britannia (V secolo), si potrebbe pensare che il ricordo delle gesta di Casto, tramandate nelle tradizioni locali, andarono crescendo col tempo fino a formare le prime tradizioni arturiane. Tale ipotesi è stata rafforzata dal parallelismo tra i racconti mitologici degli Osseti del Caucaso, ultimi discendenti dei Sarmati (un cui consistente nucleo fu trasferito dai Romani in Britannia), e i racconti arturiani. La prima apparizione del personaggio "Arthur", qualificato "dux" così come il Lucio Artorio Casto nell'epigrafe, nella Historia Brittonum del IX secolo, secondo lo storico Leslie Alcock era tratta da un poema gallese, originariamente privo di un riferimento cronologico preciso, come pure di una indicazione degli avversari contro cui combatté le sue dodici vittoriose battaglie. Alcuni studi (Xavier Loriot e altri) tendono tuttavia a leggere nell'epigrafe "Armenios" in luogo di "Armoricos", modificando il quadro spaziale (spedizione in Armenia e non in Armorica) e temporale (III secolo secondo Loriot, anteriore al 170 secondo altri) della vita e delle gesta di Lucio Artorio Casto, tentando di slegare le sue gesta dal rapporto con i Sarmati stanziati in Britannia. Guido Migliorati ha successivamente confutato questa interpretazione, ritenendo poco probabile che la spedizione sia avvenuta in Armenia anziché nell'Europa occidentale e riportando la carriera del personaggio al periodo commodiano. (Varie fonti su Internet) Ave! Quintus
    2 punti
  7. L’anello di Silvianus L'anello di Silvianus, conosciuto anche come anello di Vyne, è un anello d'oro databile al IV secolo, ritrovato in un campo arato nei pressi dell'antica città romana di Calleva Atrebatum (moderna Silchester nell’Hampshire in Inghilterra), nel 1785. Originariamente di proprietà di un antico romano britannico chiamato Silvianus, sembra che l'anello sia stato poi rubato da una persona chiamata Senicianus, su cui Silvianus invocò una maledizione. Dopo la sua scoperta, l'anello divenne di proprietà della famiglia Chute, la cui casa di campagna, sempre situata nell'Hampshire, era nella tenuta chiamata The Vyne. L'anello di Silvianus ha un diametro di 25 mm e un peso di 12 g (fu probabilmente pensato per essere indossato sopra un guanto) e ha una forma decagonale. Sull'anello è inoltre presente una smussatura quadrata si cui è incisa un'immagine della dea Venere, ai lati della quale sono state incise le lettere "VE" e "NVS", in scrittura capovolta. In questo modo, quando l'anello è utilizzato come sigillo, le lettere e l'immagine appaiono in bassorilievo e scritte nel senso giusto. Sulla cintura dell'anello è incisa la frase "SENICIANE VIVAS IIN DE", che riporta erroneamente una doppia "I" non lasciando spazio alla "O" terminale. L'iscrizione, che sembra essere stata incisa posteriormente al ritratto di Venere, avrebbe infatti dovuto finire con la frase "VIVAS IN DEO", una comune iscrizione romana cristiana che in latino significa "viva in Dio". Come dicevo l'anello di Silvianus è stato scoperto nel 1785 nel campo di una fattoria vicino a Silchester, una città di origine romana, sito dove si sono concentrate molte scoperte archeologiche. Non si sa con certezza come l'anello sia finito nella tenuta The Vyne della famiglia Chute, ma si presume che il contadino che lo ha trovato debba averlo venduto alla suddetta famiglia, al tempo nota per avere un certo interesse nei reperti storici e nelle antichità. Quello che si sa per certo è che nel 1888 tal Chaloner Chute, proprietario della tenuta, scrisse dell'anello in una storia della casa da lui redatta. All'inizio del diciannovesimo secolo (1929), nel sito di un tempio romano dedicato al dio Nodens, vicino a Lydney nel Gloucestershire, a circa 130 km da The Vyne, fu scoperta dall'archeologo Sir Mortimer Wheeler una defixio (una lamina di piombo incisa a graffio), databile anch'essa attorno al quarto secolo e recante una maledizione inerente ad un anello, che recita: “devo nodenti silvianvs anilvm perdedit demediam partem donavit nodenti inter qvibvs nomen seniciani nollis petmittas sanitatem donec perfera vsqve templvm dentis” ovvero “Per il dio Nodens. Silvianus ha perso un anello e ne ha donato una metà [del suo valore] a Nodens. Tra tutti quelli chiamati Senicianus non sia concessa buona salute fino a che esso non sia riportato al tempio di Nodens.” L'archeologo dedusse il collegamento tra l'anello recante il nome di Senicianus e la defixio con inciso lo stesso nome. Wheeler interpellò allora Tolkien, al tempo professore di filologia anglosassone presso l'Università di Oxford, per indagare sull'etimologia del nome del dio "Nodens", citato nella maledizione. È stato ipotizzato che Wheeler, nella sua discussione con Tolkien circa il nome di Nodens presente sulla lamina di piombo, abbia anche menzionato dell'anello di The Vyne, con cui aveva una certa familiarità. Proprio da questo anello, Tolkien, potrebbe aver tratto lo spunto per l'ideazione dell'Unico Anello, che nel Legendarium di Tolkien era stato forgiato da Sauron per schiavizzare gli abitanti della Terra di Mezzo. Tra l'altro, l'anello e la maledizione a esso associata non sarebbero gli unici elementi dell'area archeologica di Lydney ad aver dato lo spunto a Tolkien per i suoi romanzi più famosi. Lo scrittore, infatti, potrebbe aver tratto ispirazione anche da un forte presente nell'area e risalente all'età del ferro, conosciuto come Dwarf's Hill, ossia "la collina del nano". Nell'allestimento della "Ring Room" alla tenuta di The Vyne nel 2013, è stata coinvolta anche la The Tolkien Society e così, nella stanza dove è esposto l'anello sono presenti, oltre a una teca girevole contenente il gioiello, anche una prima edizione de Lo Hobbit e una copia della già citata defixio, il tutto circondato da immagini di paesaggi rappresentanti la Terra di Mezzo. (Liberamente tratto da Wikipedia ed altre fonti) Ave! Quintus
    2 punti
  8. Amici oggi voglio sottoporvi una mia banconota “repubbliche Marinare”. Pareri? ☺️
    2 punti
  9. L'età anagrafica, è ovvio, non è indice di sapere. La numismatica pretende un continuo studio di aggiornamento, per molte monetazioni teorie di 25 anni fa sono più che superate. L'esperienza di aver visto molte monete? Sicuramente può contare per riconoscere un falso ma non è l' ancora di salvezza e non significa "sapere". D'altro canto, in generale, si scrive molto, su tutto e spesso inutilmente, ribadendo concetti più che assodati o addirittura (appunto) superati. Ma forse meglio cosi che il vuoto. Come detto sopra l'importante è avere la capacità di discernere la paglia dal fieno. Quanto detto dal giovane più sopra dovrebbe essere sprono per incontrare questo differente modo di vedere la numismatica che noi "vecchi" non vediamo o capiamo, ma l'errore è solo nostro.
    2 punti
  10. Forse in parte è anche x questo atteggiamento di superiorità, x "esperienza anagrafica", che i giovani preferiscono dialogare tra loro.. Del resto, chi glielo fa fare di arrivare su un forum dove vengono trattati come "pischelli"? A volte una pacca sulla spalla motiva molto di più di un consiglio elargito dall'alto. ( @ARES III, non mi fraintendere, non ce l'ho con te, mi riferisco principalmente ai molti post chiusi d'ufficio x ragioni discutibili, o risposte secche e sgarbate se le foto non sono in HD ecc.., e mi ci metto pure io che spesso sul forum tendo a usare un registro non colloquiale..)
    2 punti
  11. È un raro ducato ossidionale della guerra dei trecento secoli fra gli esuli di Nettuno e gli Akkroniani. Da tenere stretto e non vendere assolutamente.
    2 punti
  12. Prima di tutto dovresti evidenziare se questa "storiella" è stata partorita dalla tua fantasia (cosa alla quale io propendo) o se corrisponde a verità. Se è il primo caso, si sta perdendo tempo in voli pindarici, se è il secondo, il buon Ugo e un bel c@@@@@@e, in quanto come collezionista di euro doveva sapere cosa aveva in mano, e doppiamente c@@@@@e in quanto il parcheggio poteva pagarlo con carta di credito, bancomat, o altre amenità.... ?????Saluti TIBERIVS
    2 punti
  13. In un lotto appena preso vi erano questi due argenti di Filippo III, un 3 Cinquine e un Mezzo Carlino o zannetta. (tosata purtroppo).
    2 punti
  14. I giovani ci sono, lo affermo con assoluta certezza. Da giovane posso riportare la mia esperienza. Esistono gruppi numismatici SOLO di giovani/giovanissimi praticamente su ogni piattaforma social (facebook, whatsapp, telegram solo per citarne alcuni). Io ne faccio parte e devo dire che siamo una bella comunità con elementi validissimi. Sicuramente ormai esistono altri canali informativi e altre modalità d’acquisto. Esempio lampante, di tutti questi giovani sono davvero pochissimi quelli iscritti su questo forum e i pochi iscritti nemmeno lo usano più di tanto . Gli acquisti li fanno solo su aste e devo riportare anche aste interne tra di loro. Non sto parlando di roba di pochi euro. Come già stato detto in precedenza in un altro post, in ogni epoca c’è stato un timore verso una “probabile fine della numismatica in Italia”. Io credo che così come non è finita all’epoca, non finirà nemmeno ora. Semplicemente stanno cambiando i tempi e anche i canali d’apprendimento e di acquisto.
    2 punti
  15. 2004 San Marino - 10 cent (ricevuta come resto)
    2 punti
  16. CONCORRENTE ESAMINATO Buona notte da Stilicho
    1 punto
  17. È una questione di soldi: quanto sei disposto a spendere ? Ho visto per 2.000€ questa https://www.vcoins.com/en/stores/london_ancient_coins/89/product/rome_republic_anonymous_rome_215212_bc_cast__as_40mm_7934g_post_semilibral_standard_head_of_janus_r_prow_of_galley/1503958/Default.aspx O quasi 5.000€ quest'altra https://www.vcoins.com/en/stores/shanna_schmidt_numismatics_inc/245/product/roman_republic_aes_grave_libral_series_rome_c_225217_bc_ae_cast_as_26780g/1439825/Default.aspx
    1 punto
  18. That would be wrong. The weight of the Republican As sank from ~328g in ~300BC down to ~12g in ~90BC. The weight then remained ~12g through Augustus. Collectors should select Asses appropriate to their period. Commence with Aes Grave ~280g; ~50g ~200BC; ~30g ~170BC; and ~12g ≥90BC. Richard
    1 punto
  19. non saprei dirtelo, vidi una soluzione simile tuttavia da Spink per la collezione del Lord Stewartby , essendo tutte le sue monete accompagnate dalle classiche bustine di carta 5x5 cm. allego un link con un video you tube in cui è possibile vederle
    1 punto
  20. Allora doveva andare a parcheggiare altrove o tornare a casa a prendere altre monete / cambiare banconote in monete. Ma mi sa che il nostro Ugo non avrebbe potuto farlo perchè aveva un appuntamento improrogabile, questione di vita o di morte, magari un colloquio per il lavoro della sua vita con buone probabilità di assunzione con ottimo livello, fatto da una responsabile del personale giovane, libera e pure gnocca. Allora avrebbe dovuto prendere coraggio e fare l'impensabile: lasciare la macchina in divieto di sosta, fregandosene delle proteste per il passo carrabile occupato e dei vigili. Avrebbe avuto una multa da euro 42 a euro 173 e il rischio di rimozione ma non sarebbe stato un alto prezzo da pagare per un buon lavoro, una fidanzata gnocca e le monete rare. Anni dopo le avrebbe fatte vedere ai suoi figli dicendo: "Queste sono capitate a un punto di svolta della mia vita che richiedeva decisioni importanti, ma io non ho ceduto al destino apparentemente avverso e ho osato. E Dio Denaro, nella sua immensa bontà e giustizia, ha apprezzato il mio coraggio e mi ha premiato. Figliuoli, dice il proverbio: la fortuna aiuta gli audaci".
    1 punto
  21. Ed ecco il suo compagno di viaggio, anch'esso un Orrore raro:
    1 punto
  22. Stai travisando le mie parole. Se leggi tutto il messaggio capisci cosa intendo, cioè che sono i comportamenti a fare l'età non l'anno di nascita.
    1 punto
  23. Mi guarderei bene dal comprare monete così impegnative se non da un numismatico di fiducia. Mi sono state proposte e non avendo la sufficiente competenza ho chiesto il Vs aiuto. Non me la sento di colpevolizzarmi perchè risultano essere riproduzioni.
    1 punto
  24. CUCINAR CALAMARI Buon pomeriggio da Stilicho
    1 punto
  25. Ciao, se vuoi informazioni su una moneta c'è l'apposita sezione e, comunque, avresti dovuto aprire una nuova discussione. Oltre a ciò le foto sono sfuocate e non hai menzionato peso e diametro, sempre molto utili per capire di che moneta si tratta. Ad ogni modo... ...io direi che questo è un bel Decenzio. In campo troviamo A e W e in esergo il simbolo della zecca potrebbe forse essere LSL(lettera mancante), il che vuol dire zecca di Lione. Se riesci a postare foto con la moneta a fuoco magari capiamo meglio. Ave! Quintus P.S. Questo è solo un esempio, zecca di Trier...
    1 punto
  26. Io non ho nessun problema con te, ho un problema con le persone che ogni volta che scrivono sembrano parlare per volontà divina, scendendo tra noi esseri umani per elargire la loro infinita conoscenza. L'età è solo una questione anagrafica, si può essere giovani a 90 anni o vecchi a 20. Io a 33 anni guardo sempre i più giovani di me con bontà, ricordandomi com'ero alla loro età e perdonando mille volte i discorsi, magari infantili, che fanno. Tu invece, mio coetaneo, parli come se avessi 100 anni di esperienza in ambito numismatico, solo perché hai avuto più capacità o più tempo di altri per studiare. Io sono un ignorante, uno di quelli col cellulare in mano al posto dei libri, eppure anche col cellulare in mano sto imparando molto riguardo alla numismatica. Ci sono vari modi per imparare, internet può essere una fonte enorme di bufale e di perle, bisogna solo saper distinguere le une dalle altre. Come ha detto un utente prima di me, io non vado ai convegni o nei negozi, bensì navigo tanto su internet perché internet è gratis! Perché devo spendere centinaia di euro per andare a Verona, quando tramite il web posso raggiungere qualsiasi negozio di mio interesse? O qualsiasi informazione io voglia? Non è la numismatica che sta morendo perché non c'è ricambio generazionale, sono solo le cose obsolete, che non si ammodernano, che muoiono. P.S.: ricordati che se vieni attaccato da tutti, il problema non sono gli altri.
    1 punto
  27. Oooooh finalmente un bel discorso da anziano! Lo aspettavo! Sai perché i giovani non chiedono aiuto a voi "vecchietti"? Perché siete spocchiosi e ci fate pesare ogni informazione che ci date, come se state rivelando il segreto di Fatima anziché insegnare qualcosa di bello ad un ragazzo. Devo ringraziare che non sono tutti così gli "anziani" del forum. Per fortuna che altri sono disponibili a diffondere la loro cultura con piacere e abbondanza. Non sapevo dell'esistenza di gruppi di soli giovani dediti alla numismatica, ma capisco perché lo fanno.
    1 punto
  28. I giovani ci sono, pochi, ma ci sono. Non molti ai classici convegni numismatici, dove alla veneranda età di 53 anni, ad occhio risulto ancora fra i più giovani (= meno vecchi), come 30 anni fa. I più giovani hanno un approccio diverso alla numismatica, anche grazie alle nuove tecnologie. La numismatica non morirà con noi "vecchi", per fortuna. Ho conosciuto diversi giovani numismatici e devo dire che li apprezzo molto, anche nella loro eventuale ingenuità (noi, io, non eravamo meglio) e il loro sincero entusiasmo è contagioso. Mi piace confrontarmi con le nuove leve, che scopro spesso umili e preparate allo stesso tempo. Non tutti i giovani lo sono, ahimè. Ad un convegno abbastanza recente, confrontandomi con un conoscente, ho scoperto che, talora la gioventù e la supponenza possono però fare danni, anche seri. Ci sarebbe pare qualche giovane numismatico che collabora con non meglio identificate ditte numismatiche di livello, non so se italiane o estere, che ogni tanto la fa fuori dal vaso. Premesso che non mi ritengo un esperto di niente, ma non posso disconoscere di avere visto tante monete nel tempo. Ebbene, questo numismatico in erba, che forse farebbe bene ad approcciarsi alla materia con un pizzico di umiltà in più, aveva irrimediabilmente bocciato una collezione, o parte di essa, un numero comunque piuttosto rilevante, perché piena di falsi. La persona che l'aveva, piuttosto delusa (ed incazzata) ha avuto la bontà di mostrarmi gli album, con decine e decine di pezzi "bocciati", del settore antico. Ebbene, pur non collezionando da anni quelle monete, non ho trovato negli album più di un paio di monete sospette o non autentiche. A quel punto, il collezionista, sempre più imbufalito, mi ha chiesto se potevo trovare un altro numismatico cui chiedere un secondo (anzi terzo) parere: gli ho indicato una persona che conosco e dopo ho ascoltato il report dallo stesso proprietario. Le monete "dubbie" erano le due modestamente indicate da me, più una terza incerta (ci sta). Cosa insegna questo aneddoto? Che nessuno di noi, giovani o meno giovani ha inventato la numismatica e che nessuno ha tutte le risposte. L'umiltà ed il confronto dovrebbe essere la regola. Il confronto "de visu", oppure virtuale come nel forum, arricchiscono.
    1 punto
  29. Sicuro no, forse sono stato poco generoso come valutazione? Mi sembrava un po' messa peggio al rovescio, ma magari è una mia impressione... in effetti guardandola meglio non è niente male! Sentiamo altri pareri... Appena torno a casa verifico la mia (che è in stato decisamente peggiore) Davide
    1 punto
  30. Non è proprio così. Il magnesio metallico contenuto nella lega Italma deve in primo luogo ossidarsi a MgO per azione dell’ossigeno atmosferico e poi interagire nelle condizioni di umidità relativa ambientali con l’acqua allo stato di vapore e con le sostanze presenti nell’atmosfera (per es., in una scatola, anche quelle cedute dal materiale cartaceo). Il risultato è che, nel tempo, là dove c’era magnesio metallico si siano formati sali di magnesio cristallini in grado di alloggiare una o più molecole d’acqua nella loro struttura con conseguente ingrossamento dei cristalli. Questa espansione a livello microscopico si manifesta a livello macroscopico con le bolle in superficie. Un esempio della versatilità dei sali di magnesio a cristallizzare con un diverso numero di molecole d’acqua di cristallizzazione è data dal solfato di magnesio MgSO4 che esiste, oltre che allo stato anidro, anche in forme idrate a diversa stechiometria con 1, 2, 4, 6, 7 e 12 molecole di H2O di cristallizzazione. Il solfato di magnesio eptaidrato è il noto sale inglese o sale amaro delle farmacie usato come purgante.
    1 punto
  31. Ecco, caro @caravelle82 per la tua discussione, un altro "Orroreraro" trovato in un lotto di monete moderne provenienti dalla Gran Bretagna. Se l'ho catalogato esattamente (e ci ho messo un bel po') è, nonostante l'usura estrema, un pezzo di storia soddisfacente per qualsiasi collezionista. Sotto è riportato il commento tratto da WildWins:
    1 punto
  32. Se Ugo colleziona Euro, ha riconosciuto le 2€ commemorative di Monaco e le spende per il valore di 4 Euro, allora é semplicemente stupido o uno scialacquatore Multimilionaro. Oltretutto La 2 Euro Fortezza é in versione Fondo Specchio!
    1 punto
  33. Buonasera Vorrei presentarvi un 6 tornesi Ferd. IV . Esso è proprio un bello scarrafuncello,meritevole di questa bella discussione di Alberto @Litra68 Salutoni Riccardo Ps: accetto pareri per la data??
    1 punto
  34. Buona serata Grazie a @matteo95 ripropongo due immagini di un Mocenigo a nome del Doge Agostino Barbarigo, estrapolate da un estratto scritto da Emanuele Ricci: Note di Numismatica Medioevale VII. saluti luciano
    1 punto
  35. @Alberto Varesi @r.tino @Monetaio @Aurora Bertrando @simonesrt @Tinia Numismatica @R-R @gpbasetti e chiedo scusa a coloro che ho dimenticato oppure non conosco come Utenti del Forum Lasciamo da parte fosche previsioni, diatribe ecc. e guardiamo al futuro. Qualcuno ha parlato di Milano, altri di Spezia... Solo mettendo in fila gli importanti Operatori che ho menzionato in questo post ci sarebbe un cartellone attrattivo per tanti altri commercianti e per tanti appassionati.
    1 punto
  36. Ciao Fabrizio non è la prima volta che appare questa tipologia di "punto segreto" tra le pieghe della veste e si è identificata col nr. 3.
    1 punto
  37. Io sono stato carpito da questa passione in giovane età, grazie a mio nonno. I giovani se non vengono stimolati da bambini, difficilmente poi si accosteranno alla numismatica, ci sono poi anche le eccezioni non discuto. Quindi è compito nostro (genitore/nonno/zio...) far conoscere la numismatica ai più piccoli, contagiandoli in questa passione che racchiude storia, arte, scienza....
    1 punto
  38. Tajikistan, 5 somoni 2004 Commemorativa del 10° anniversario della Costituzione
    1 punto
  39. Comunque la si voglia girare: i "nostri" congressi si stanno riducendo sempre più ad eventi caserecci o quasi senza picchi e senza entusiasmo, si torna a casa un po'sconcertati... Quando si riesce a presenziare! il COVID è uno squallido pretesto per deboli di spirito, non tiratelo in ballo che mi i...zzo. L 'unico traino, ahinoi, sono le aste "importanti" in cui spiccano slabbamenti vari, dai cent americani alle antiche, alla faccia della sensibilità ambientale e del buon senso che ci vorrebbe già oggi no-plastic, con aste di contorno in cui lo sforzo massimo è di proporre per cifre azzardate tondelli a conservazioni poco credibili. Io, fin che avrò un briciolo di entusiasmo, alle fiere cui riesco ad organizzarmi ci sarò, sempre con la mia insensata e immotivata freschezza di vedere , scambiare ed acquistare, ma la vena poetica ha superato il plateau e temo stia calando. fratelli lamonetiani, orsù datemi uno spunto per resistere!
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  40. Gibilterra, 2 pence 2004 Commemorativa del 300° anniversario della presa di Gibilterra, 3 agosto 1704 Nella notte fra il 3 e il 4 agosto fanti di marina olandesi, al comando del principe Giorgio di Assia-Darmstadt cominciarono l'assedio terrestre mentre la flotta inglese cannoneggiava le difese della città. Il 4 agosto il governatore spagnolo si arrese al principe di Assia-Darmstadt. Incominciò così, anche se al momento solo de facto, l'occupazione britannica di Gibilterra.
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  41. Buongiorno. Il Forum potrebbe essere una buona base per cominciare a parlarne... Gli Operatori presenti sul Forum non mancano e magari molti di loro possono essere interessati ad approdare sulla piazza di Milano.
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  42. Libia, 1/2 dirham 2004 -1372 ( 2004 = 1372 + 632, anno della morte di Maometto)
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  43. Certo, non servirà a coprire l'enorme vuoto lasciato da Verona, di cui tutti sentiamo la mancanza oramai da troppo tempo. Ma nel nostro piccolo, come Circolo Filatelico Numismatico Pistoiese possiamo garantirvi con certezza che l'edizione 2022 di Pistoia CollExpo avrà regolarmente luogo.
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  44. Buongiorno a tutti. Credo che per Veronafil suoni ormai la campana a morto e, siccome tutte le cose terrene hanno un inizio e una fine, auspico che ne possano trarre beneficio altri. Penso a Bologna, a Torino, a Bergamo in febbraio e altri che dimentico o non conosco. Qualcuno ha citato Milano e credo che il post-Covid potrebbe essere l'occasione per fare finalmente qualcosa nella "locomotiva" d'Italia: comoda da raggiungere da tutte le parti d'Italia e dall'estero, attrattiva anche per familiari, amici ecc., ricca di siti che si possono prestare a una buona organizzazione. Credo che tutto ciò possa compensare alcuni costi che a Milano sono inevitabilmente maggiori rispetto a quelli di altre realtà più piccole.
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  45. E questo è il cartoncino che accompagnava la riproduzione Cliccare sull'immagine per leggere.
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