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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/10/21 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, sappiamo bene che la monetazione di Pio IV, al secolo Giovan Angelo de' Medici (1559-1565), non brilla certo per originalità e varietà, risultando pertanto piuttosto monotona. Ciò vale in assoluto per i testoni coniati da questo pontefice, che ad eccezione del Munt 16 che presenta al R/ Cristo in atto di disputare con i dottori e la legenda TV AVDEM IPSE ES, si presentano con la classica tipologia stereotipata con al D/ lo stemma Medici e la legenda PIVS IIII PONT MAX e al R/ San Pietro seduto di fronte con la legenda S PETRVS APOSTOLVS, iconografia questa che si presenta assolutamente analoga per le zecche di Roma, Ancona e Macerata. Il testone che vi propongo stasera invece è una deroga completa a quanto sopra detto, è si presenta come un unicum non solo nella monetazione di questo pontefice ma anche in quella papale in genere (o quasi). Pio IV (1559-1565), AVIGNONE, Testone (Munt 62). [foto 1] D/ Stemma ovale con cornice ad intagli e volute, sormontato da chiavi decussate e doppio cordone e tiara. ° PIVS ° PAPA ° - IIII - AVENI In basso: stemma di Mons. Lorenzo Lenzi (bucranio entro piccolo scudo), vicelegato. A sinistra nel giro: stemma del Card. Alessandro Farnese, legato. R/ Busto del pontefice a destra con piviale adorno di greca e fibbia ovale. GLORIA ° IN ° EXCELSIS ° DEO T/: liscio. Peso 9.36 g. Partiamo col dire che non è esattamente una moneta che si vede tutti i giorni . Manca in tutte le principali collezioni di monete papali, e non ho registrato nessun passaggio in asta. Quella che vedete sotto è probabilmente la prima e unica foto a colori per questa moneta. Testone noto alla bibliografia, sono andato a ricercarlo nei testi che lo riportano partendo dall'opera di riferimento che è il Poey d'Avant che lo classifica al n. 4297 della sua opera "Monnaies Féodales de France" (1858-1862). [Foto 2] In nota alla classificazione, il Poey d'Avant riporta "(Revue, 1839, pag 273, n° 44)". Grazie a Google Books sono riuscito a trovare la "Revue Numismatique" del 1839 [foto 3] e a pag 273 al n° 44, ecco riportato il testone in oggetto [foto 4]! Da lì un altro riferimento bibliografico che porta addirittura all'opera di Saverio Scilla "Breve notizia delle monete ponteficie..." del 1715, dove a pag. 51 ritroviamo classificato il nostro testone [foto 5]. Consultando questo testo, ho trovato interessante ciò che questo autore riporta per questo testone, che viene definito "rarissimo" [foto 6]. L'altra opera bibliografica che riposta questo testone è il Serafini (grazie a @miroita sempre disponibilissimo ad aiutarmi con questo testo che purtroppo ancora non ho in biblioteca) che non solo lo classifica al n. 244 [foto 7], ma è anche la prima opera a riprodurlo in foto [foto 8]. Altra foto, sempre in b/n è quella del Muntoni [foto 9], riportata poi anche nel MIR, con un esemplare diverso rispetto a quello del Serafini. Entrando nel merito stilistico/iconografico questo testone presenta alcune particolarità: è infatti l'unica moneta di tutta la monetazione di Pio IV, assieme al Bianco coniato a Bologna, a rappresentare il ritratto di questo pontefice. La particolarità è che il ritratto è al R/ della moneta e non al D/ come abitualmente accade. La legenda GLORIA IN EXCELSIS DEO "Gloria a Dio nell'alto dei cieli" (Luca II, 14), è un esclamazione che deriva dal coro degli angeli che nel Vangelo esultano per la nascita del Redentore. Pur essendo questa una delle frasi più famose dei testi sacri e molto diffusa nella liturgia, oltre che su questo testone, la ritroviamo in tutta la monetazione pontifica solo su un'altra moneta e precisamente il triplice grosso, coniato sempre ad Avignone da Innocenzo VIII (1484-1492) [foto 10], moneta di enorme fascino ed estremamente rara che può essere considerata il primo testone dell'intera serie papale. Michele
    9 punti
  2. L’anello di Silvianus L'anello di Silvianus, conosciuto anche come anello di Vyne, è un anello d'oro databile al IV secolo, ritrovato in un campo arato nei pressi dell'antica città romana di Calleva Atrebatum (moderna Silchester nell’Hampshire in Inghilterra), nel 1785. Originariamente di proprietà di un antico romano britannico chiamato Silvianus, sembra che l'anello sia stato poi rubato da una persona chiamata Senicianus, su cui Silvianus invocò una maledizione. Dopo la sua scoperta, l'anello divenne di proprietà della famiglia Chute, la cui casa di campagna, sempre situata nell'Hampshire, era nella tenuta chiamata The Vyne. L'anello di Silvianus ha un diametro di 25 mm e un peso di 12 g (fu probabilmente pensato per essere indossato sopra un guanto) e ha una forma decagonale. Sull'anello è inoltre presente una smussatura quadrata si cui è incisa un'immagine della dea Venere, ai lati della quale sono state incise le lettere "VE" e "NVS", in scrittura capovolta. In questo modo, quando l'anello è utilizzato come sigillo, le lettere e l'immagine appaiono in bassorilievo e scritte nel senso giusto. Sulla cintura dell'anello è incisa la frase "SENICIANE VIVAS IIN DE", che riporta erroneamente una doppia "I" non lasciando spazio alla "O" terminale. L'iscrizione, che sembra essere stata incisa posteriormente al ritratto di Venere, avrebbe infatti dovuto finire con la frase "VIVAS IN DEO", una comune iscrizione romana cristiana che in latino significa "viva in Dio". Come dicevo l'anello di Silvianus è stato scoperto nel 1785 nel campo di una fattoria vicino a Silchester, una città di origine romana, sito dove si sono concentrate molte scoperte archeologiche. Non si sa con certezza come l'anello sia finito nella tenuta The Vyne della famiglia Chute, ma si presume che il contadino che lo ha trovato debba averlo venduto alla suddetta famiglia, al tempo nota per avere un certo interesse nei reperti storici e nelle antichità. Quello che si sa per certo è che nel 1888 tal Chaloner Chute, proprietario della tenuta, scrisse dell'anello in una storia della casa da lui redatta. All'inizio del diciannovesimo secolo (1929), nel sito di un tempio romano dedicato al dio Nodens, vicino a Lydney nel Gloucestershire, a circa 130 km da The Vyne, fu scoperta dall'archeologo Sir Mortimer Wheeler una defixio (una lamina di piombo incisa a graffio), databile anch'essa attorno al quarto secolo e recante una maledizione inerente ad un anello, che recita: “devo nodenti silvianvs anilvm perdedit demediam partem donavit nodenti inter qvibvs nomen seniciani nollis petmittas sanitatem donec perfera vsqve templvm dentis” ovvero “Per il dio Nodens. Silvianus ha perso un anello e ne ha donato una metà [del suo valore] a Nodens. Tra tutti quelli chiamati Senicianus non sia concessa buona salute fino a che esso non sia riportato al tempio di Nodens.” L'archeologo dedusse il collegamento tra l'anello recante il nome di Senicianus e la defixio con inciso lo stesso nome. Wheeler interpellò allora Tolkien, al tempo professore di filologia anglosassone presso l'Università di Oxford, per indagare sull'etimologia del nome del dio "Nodens", citato nella maledizione. È stato ipotizzato che Wheeler, nella sua discussione con Tolkien circa il nome di Nodens presente sulla lamina di piombo, abbia anche menzionato dell'anello di The Vyne, con cui aveva una certa familiarità. Proprio da questo anello, Tolkien, potrebbe aver tratto lo spunto per l'ideazione dell'Unico Anello, che nel Legendarium di Tolkien era stato forgiato da Sauron per schiavizzare gli abitanti della Terra di Mezzo. Tra l'altro, l'anello e la maledizione a esso associata non sarebbero gli unici elementi dell'area archeologica di Lydney ad aver dato lo spunto a Tolkien per i suoi romanzi più famosi. Lo scrittore, infatti, potrebbe aver tratto ispirazione anche da un forte presente nell'area e risalente all'età del ferro, conosciuto come Dwarf's Hill, ossia "la collina del nano". Nell'allestimento della "Ring Room" alla tenuta di The Vyne nel 2013, è stata coinvolta anche la The Tolkien Society e così, nella stanza dove è esposto l'anello sono presenti, oltre a una teca girevole contenente il gioiello, anche una prima edizione de Lo Hobbit e una copia della già citata defixio, il tutto circondato da immagini di paesaggi rappresentanti la Terra di Mezzo. (Liberamente tratto da Wikipedia ed altre fonti) Ave! Quintus
    8 punti
  3. Buongiorno, volevo condividere con voi il seguente articolo in cui si approfondiscono un minimo le monete di Carlo di Borbone prodotte in Sicilia. https://www.academia.edu/51594701/Approfondimenti_storico_numismatici_riguardanti_le_monete_dellincoronazione_di_Carlo_di_Borbone
    5 punti
  4. Il "ci" non ce lo devi mettere. Puoi scrivere "mi" e va bene. Può esserci chi non è seccato e chi è indifferente e perfino chi è d'accordo.
    3 punti
  5. Giustamente mi è stato chiesto di unificare le due parti dell'indice per una migliore lettura:
    3 punti
  6. Queste dai riflessi dorate sono le più belle per me.
    3 punti
  7. Siamo lieti di annunciare che a Novi Ligure (AL), dal 23 al 26 settembre 2021, si terrà la Festa della moneta e delle Fiere di cambio un evento che rientra nelle iniziative della Estate Novese e delle Giornate Europee del Patrimonio, e che vedrà la partecipazione di figure di rilievo del settore come Antonio Sanchez del Barrio, Claudio Marsilio, Luca Gianazza e Paolo Calcagno. Tra gli eventi più significativi per gli amanti delle monete che si avranno in questi quattro giorni, vi segnaliamo: - Mŏnēta. Mostra numismatica dalla collezione di Francesco Melone (Auditorium della Biblioteca Civica) - Inaugurazione del fondo librario specialistico dedicato alle fiere di cambio (Sala di Consultazione della Biblioteca Civica) - Presentazione del progetto internazionale sul mercato dei cambi tra 1580 e 1640 (Sala Conferenze della Biblioteca Civica) - Tavola rotonda sulle fiere di cambio e la moneta nella storia: il mondo delle criptovalute nel futuro (Sala di Rappresentanza di Palazzo Pallavicini) ... e tante soprese ancora! Il tutto condito da concerti di musica barocca, rievocazioni storiche lungo le vie del borgo e visite guidate gratuite ai luoghi delle fiere. Il programma ufficiale sarà annunciato nei prossimi giorni, ma intanto... SAVE THE DATE!!! Vi aspettiamo numerosi! NoviNostrae
    2 punti
  8. DE GREGE EPICURI @Vel SatiesNel volume di Chiara Marveggio dedicato alla Collezione Sabetta (MNEIA Nomismata, 2014) sono presenti 69 bronzetti "URBS ROMA", tutti diversi. Solo due hanno il ramo di palma e nessuno ha l'immagine presente sulla moneta da te postata: ritengo quindi che sia un artefatto dovuto al conio o a una sbavatura di metallo.
    2 punti
  9. ho pescato fra le mie questo bel busto consolare di Probo, ma ce ne sono un infinità di tipi...
    2 punti
  10. In realtà era Solone Ambrosoli, alla fine dell'800, a lamentarsi per la mancanza di giovani interessati alla numismatica. Ha detto bene @r.tino che i ''giovani'' in numismatica possono avere anche 40 o 50 anni. Quando io, ventenne, andavo per covegni eravamo al massimo 5 o 6 di quell'età. Ed eravamo in pieno boom numismatico degli anni 80. Infine la tecnologia. Ma voi non la trovate noiosa e ripetitiva? A chi cerca qualcosa di più di un semplice passatempo, la numismatica potrà sempre offrire qualcosa. Quindi non mi preoccuperei troppo. W la Numismatica! Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  11. Concordo in toto, iniziative come quelle di @dabbene, @El Chupacabra e dei loro collaboratori sono fondamentali per far nascere la passione numismatica in tantissimi giovani, speriamo che in tanti prendano esempio da loro.
    2 punti
  12. Non dico certo siano sedicenni, a quella eta' le possibilita' economiche, per la maggior parte, scarseggiano......ma di "giovani" (in numismatica considero tale il ventenne, il trentenne, ma per me lo e' pure il quarantenne!!!! ) che si sono avvicinati alla numismatica negli ultimi anni ce ne sono parecchi!!!!!! Poi ovvio, e mi riferisco a prima del Covid, questi non si vedono tutti ai convegni......tanti preferiscono spendere cio' che hanno a disposizione in monete tramite acquisti online diretti o in aste, anche' i soldi che dovrebbero spendere per lunghe trasferte verso i convegni . Questo non dico sia un bene, il clima dei convegni, vedere le monete in mano e soprattutto poter apprendere da chi e' presente, per me continua a rimanere fondamentale per accrescere sempre piu' la passione. E' quindi un po' cambiato l'approccio, ma di qui a dire che la numismatica va verso l' "estinzione" , direi che la mia idea non e' affatto quella assolutamente. Per rendersene conto , a mio avviso, basta semplicemente vedere la quantita' sempre maggiore di aste che vengono proposte e pensare alle percentuali di venduto che tutte riescono a fare!!!!! Poi , che oggi , sul mercato, oltre alla presenza di puri collezionisti, vi siano anche tanti "danarosi" che iniziano per investire pensando ad incrementare il loro valore una volta che decideranno di vendere , questo non lo nego....ma vi assicuro che dopo aver iniziato , diventano anche loro "drogati" di monete quanto i veri collezionisti, cambia solo il modo di iniziare, ma il risultato poi diventa lo stesso
    2 punti
  13. Ciao carissimo Io credo che i giovani ci siano,ma ormai va piú l' acquisto online,che l' acquisto dal vivo. Io credo che convegni,mercatini ed eventi numismatici facciano tanto bene,portano entusiasmo,conoscienza e si può socializzar con chi come noi ha la medesima passione. Quando questo viene meno,per qualsiasi motivo,economico,sociale,sanitario ecc,la numismatica purtroppo cala a picco. I giovani ci sono e sono pure svegli,bisogna dar loro opportunitá e quella scintilla che li faccia partire. Mio pensiero ovviamente? Ecco perchè stimo molto l' ottimo Mario e la sua squadra @dabbene @El Chupacabra e chi come loro si sforzano nella divulgazione....poi per giunta pure a gratis. Non so i veri motivi dell' annullamento di questo evento ma dobbiamo metterci in testa che se non ci sono entrate per chi ci deve campare,ovviamente non se ne fa nulla e,siccome la numismatica è passione non per molti,abbiam fatto il resto. Questo era quello che volevo dir nell' intervento sopra. È un mio personale modo di veder chiaro?,non è legge. Un caro saluto Riccardo
    2 punti
  14. Io sono nato e cresciuto a Milano ma da qualche anno vivo a La Spezia e patisco la scarsità di iniziative numismatiche: c'è un mercatino dell'antiquariato una volta al mese e di banchi con monete e banconote ce ne sono 2. Poi c'è Chiavari e... basta! Mi piacerebbe molto provare a vivacizzare un po' la cosa, in città c'è uno spazio chiamato pomposamente "SpeziaExpo", chissà che non si possa incontrare l'interesse di appassionati liguri e toscani? Con poca speranza, la butto lì... Non si sa mai
    2 punti
  15. A titolo informativo oggi a Bologna sono incominciate 3 fiere internazionali in contemporanea con 1150 espositori totali. Chi racconta che veronafil non si può fare mente sapendo di mentire, meglio dire che non si vuole fare e basta, si fa più bella figura.
    2 punti
  16. Cercando un po' sul forum ho visto che non ci sono discussioni che approfondiscono molto la monetazione irlandese. Quindi ho deciso di aprire questa discussione per poterne discutere. Vi allego le mie ricerche sul primo periodo 1928-1969. Spero sia di vostro interesse. Sentitevi liberi, come sempre, di aggiungere del vostro alla discussione. 1928-1969 Nel 1926 il governo dello Stato Libero d’Irlanda formò un comitato (il cui presidente era il poeta e senatore William Butler Yeats) per progettare il primo conio irlandese. Le decisioni iniziali furono quelle di scegliere l’arpa irlandese come simbolo nazionale sulla moneta e di utilizzare la lingua irlandese per tutte le scritte. Vennero scartate sia le raffigurazioni di personaggi politici del tempo, a causa degli scontri e delle tensioni del tempo, sia temi religiosi e culturali. Si scelse, infine, di concentrarsi sugli animali, simbolo dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca, cioè la base dell’economia irlandese. Si scelse di rappresentare l’arpa sul dritto e gli animali sul rovescio. Successivamente fu deciso dal Ministro delle Finanze che il valore delle monete dovesse essere rappresentato sia in numeri che in lettere. Il comitato organizzò un concorso (con un premio per il vincitore) a cui parteciparono tre artisti irlandesi (Jerome Connor, Albert Power e Oliver Sheppard), e altri artisti, quali Paul Manship (americano), Percy Metcalfe (inglese), Carl Milles (svedese) e Publio Morbiducci (italiano). Vinsero i progetti presentati da Percy Metcalfe e, dopo alcune modifiche, la monetazione entrò in produzione nel 1928 alla Royal Mint di Londra. Furono coniate inizialmente 8 monete, conosciute anche come la collezione del cortile (Barnyard Collection). Dritto Dal 1928 al 1937 il dritto ha raffigurato un’arpa irlandese a 16 corde (per il design si è tenuto come riferimento l’arpa di Brian Boru del Trinity College di Dublino). L’arpa è circondata dalla scritta Saorstát Éireann, che vuol dire “Stato Libero d’Irlanda” in irlandese. La data è divisa su entrambi i lati dello strumento. Nel 1938 fu promulgata una nuova costituzione (la Bunreacht na hEireann) con la quale si cambiò il nome dello stato in Eire (Irlanda). Il cambio del nome ufficiale del Paese portò quindi al cambio del dritto delle monete (introdotto l’anno dopo). La leggenda è stata modificata in Eire e la data è stata spostata sul lato destro dell’arpa. Rovescio Sul rovescio delle monete, come detto, sono raffigurati degli animali. E’ presente anche la firma dell’autore (la sigla PM in piccolo). Farthing (Feoirling, quarto di penny) - beccaccia in volo. Numerale: ¼d. La beccaccia era un importante uccello selvatico e, per i braccianti agricoli più poveri, anche un’aggiunta occasionale alla tavola. Mezzo penny (Leathphingin) - scrofa con maialini. Il maiale era un animale molto importante per la vita rurale irlandese. La maggior parte delle famiglie ne possedeva almeno uno, nutrito con i rifiuti della cucina e altri scarti vegetali e animali. Numerale: ½d. Penny (Pingin) - gallina con pulcini. Numerale: 1d. Tre pence (Leath reul) - lepre. Numerale: 3d. Sei pence (Reul) - cane lupo irlandese. Numerale: 6d. Scellino (Scilling, dodici pence) - toro. Numerale: 1s. La mucca e l’allevamento del bestiame erano molto importanti per l’agricoltura irlandese. Fiorino (Flóirín, due scellini) - salmone. Numerale: 2s. Il salmone rappresenta sia la pesca in mare che quella in acqua dolce, fondamentale per l’economia irlandese. Mezza corona (Leath choróin, due scellini e sei pence) - cavallo. Numerale: 2s 6d. Metalli Il farthing, il mezzo penny e il penny furono coniati in bronzo allo stesso modo delle attuali monete inglesi che erano in circolazione in Irlanda all'epoca. Il tre pence e il sei pence furono coniati in nichel. Nel 1942 il tre pence e il sei pence furono cambiati in cupronichel. Lo scellino, il fiorino e la mezza corona furono coniati in argento .750 legato con rame .250. La decisione di svilire le tre denominazioni d'argento irlandesi a cupronichel è dovuta all'atto di conio del 1950. Ciò si realizzò nel 1951 con l'emissione di uno scellino, fiorino e mezza corona in cupronichel in linea con la valuta inglese che era stata similmente svalutata nel 1947.
    1 punto
  17. DE GREGE EPICURI Il CCNM organizza la prima conferenza in presenza nella nuova sede di via Kramer 32, a Milano in Porta Venezia (al piano-terra in fondo al cortile a destra; citofono SEIDIPIU). La sede è raggiungibile con MM1 (fermate di Palestro o Porta Venezia),con i tram 5 e 9 e con gli autobus: 56,61,62,81,90 e 92. Inoltre coi treni S1,S5 ed S6. Si terrà martedì 19 ottobre alle 20.45; occorreranno green-pass e mascherina, e rispetto del distanziamento. Dopo mesi e mesi di video-conferenze, abbiamo pensato che fosse l'ora di vedersi anche di persona. In futuro forse saremo in grado di associare anche il video, ma per il momento abbiamo problemi tecnici. Il tema trattato dal prof. A.Cavagna è quello già proposto e poi rinviato lo scorso anno: "Un viaggio a Taranto nel 1911". Ernest Babelon, allora direttore del Cabinet des Médailles di Parigi, racconta che il 22 giugno 1911 a Borgo Nuovo di Taranto sarebbe venuto alla luce un grande ripostiglio di monete che, subito dopo la scoperta, venne diviso in tre lotti e immesso sul mercato antiquario. Un noto collezionista di origini greche, Michail Vlastos, riuscì ad acquistarne in breve tempo un primo lotto e, seguendo le vicissitudini dei restanti due, potè incorporare altre 100 monete nella sua collezione. L'ultima porzione (318 pezzi) venne invece dispersa in altre vendite. Sembra che il ripostiglio comprendesse un insieme apparentemente incongruo di emissioni da diverse aree mediterranee, accanto ad argento in lingotti ed in frammenti.
    1 punto
  18. Amici oggi voglio sottoporvi una mia banconota “repubbliche Marinare”. Pareri? ☺️
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  19. Ciao Di banconote non ne capisco quasi nulla ma mi sembra una gran bella banconota. Inoltre mi sembra che non sia sta trattata o stirata... Parere sulla conservazione? Da dilettante direi qSPL. Di nuovo complimenti.
    1 punto
  20. Secondo me siamo sul BB conservazione piu' che dignitosa per questo millesimo RR ma facile da reperire sul mercato . Collezionando per zecca e anno nel 2020 mi ero regalato questo esemplare con il punto dopo REX
    1 punto
  21. Si, lo so, ero volutamente ironico! Forse se lo chiedessimo a Lui, Ci risponderebbe : "Non in mio Nome"! Anche perché se si analizzano i testi sacri del cristianesimo (includiamo anche l'ebraismo) e dell'Islam i precetti sono quelli: rispetto verso Dio e rispetto della vita umana. Basta. Tutto il resto è un ricamo, che viene fatto per qualche convenienza di parte terrena! Uccidere (tranne che per legittima difesa), torturare, stuprare sono peccati mortali e non sono mai sanabili. Quindi nessuno venga a dire che lo vuole l'Altissimo, dal momento che Lui ha detto esplicitamente che non si può e non si deve fare! Che Dio ce la mandi buona @petronius arbiter
    1 punto
  22. 1 punto
  23. @Alberto Varesi @r.tino @Monetaio @Aurora Bertrando @simonesrt @Tinia Numismatica @R-R @gpbasetti e chiedo scusa a coloro che ho dimenticato oppure non conosco come Utenti del Forum Lasciamo da parte fosche previsioni, diatribe ecc. e guardiamo al futuro. Qualcuno ha parlato di Milano, altri di Spezia... Solo mettendo in fila gli importanti Operatori che ho menzionato in questo post ci sarebbe un cartellone attrattivo per tanti altri commercianti e per tanti appassionati.
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  24. Secondo me la numismatica è cambiata da negli ultimi 20 anni. I collezionisti "puri" cioè che comprano solo per collezionare sono molto pochi, ormai la maggioranza compra perchè poi rivendendo deve esserci un margine, quindi come se fosse un investimento. E ci sta che si guardi anche al lato economico, ma purtroppo è diventato il primo parametro per molti. Altro aspetto da non sottovalutare è quello culturale: una volta le materie umanistiche era quelle principalmente studiate e quindi collezionare monete classiche per esempio ne era una logica conseguenza. Adesso a scuola il latino ed il greco sono quasi scomparsi, purtroppo dico io, e quindi anche la collezione di quel tipo di monete, assieme ad altre problematiche non secondarie, sta scemando. Non credo che la numismatica sia destinata all'estinzione, mentre qualche dubbio in questo senso dovrebbe averlo la filatelia visto che ormai i francobolli non si usano più.
    1 punto
  25. Ha batto benissimo perché le due monete erano falsi grossolani.
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  26. 2004 San Marino - 10 cent (ricevuta come resto)
    1 punto
  27. Completano il tutto le 6 briciole numismatiche in una bella veste grafica e su tematiche direi interessanti per i collezionisti e l’editoriale che verterà in questo numero in modo particolare sulle interviste numismatiche fatte durante quest’anno.
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  28. Io sono stato carpito da questa passione in giovane età, grazie a mio nonno. I giovani se non vengono stimolati da bambini, difficilmente poi si accosteranno alla numismatica, ci sono poi anche le eccezioni non discuto. Quindi è compito nostro (genitore/nonno/zio...) far conoscere la numismatica ai più piccoli, contagiandoli in questa passione che racchiude storia, arte, scienza....
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  29. Condivido in pieno quanto dici, se non si recuperano i giovani, prima o poi tutto svanirà...
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  30. Complimenti @ZuoloNomisma anche da parte mia per l'acquisto e grazie per le sempre ottime spiegazioni che ci fornisci, che aiutano tutti (anche i meno esperti come me su questa monetazione) a crescere.
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  31. ah ecco!! Figurati, mica devi scusarti! In numismatica una volta si vince e quella dopo si perde! M.
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  32. Di nuovo complimenti per l'acquisizione. Per il resto, sempre a disposizione per ogni necessità!
    1 punto
  33. Ciao Giovanni, si è adesso nella mia collezione ma non è stato per nulla facile aggiudicarselo! Viene dalla recente Kunker e67, dove era proposto nel contesto di una piccola raccolta di monete papali per Avignone.
    1 punto
  34. Ci andrebbero foto migliori. È una moneta rara, che diventa rarissima in alta conservazione!
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  35. Riporto in evidenza questa discussione che ritengo molto interessante. Leggetela, qualora non lo abbiate già fatto. ?
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  36. Buonasera Secondo me anche. Avevo pensato la stessa cosa,ovvero una moneta fatta al tornio,proprio per quei centri concentrici( mi pare di vederli- la foto non è il massimo). Saluti
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  37. Non dubito di ciò. Ma ho notato che, prima dell'intervento di Varesi, nessun altro con esperienza pluriennale ha partecipato... A distanza di giorni, e so che dicendolo faccio peccato, può sembrare che ci si accodi. Ben inteso che non è un discorso ad personam, ma di carattere generale. MI è sembrato che anche in altri frangenti ci sia stata la corsa a esternare il proprio parere quando già la strada è ben delineata. Mi baglio? Può bene essere e se così fosse sarò ben contento che la mia sia solo una paturnia. Buona serata Scudo1901 PS: Sul riflesso, o presunto tale, cosa ne pensi?
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  38. Comunque la si voglia girare: i "nostri" congressi si stanno riducendo sempre più ad eventi caserecci o quasi senza picchi e senza entusiasmo, si torna a casa un po'sconcertati... Quando si riesce a presenziare! il COVID è uno squallido pretesto per deboli di spirito, non tiratelo in ballo che mi i...zzo. L 'unico traino, ahinoi, sono le aste "importanti" in cui spiccano slabbamenti vari, dai cent americani alle antiche, alla faccia della sensibilità ambientale e del buon senso che ci vorrebbe già oggi no-plastic, con aste di contorno in cui lo sforzo massimo è di proporre per cifre azzardate tondelli a conservazioni poco credibili. Io, fin che avrò un briciolo di entusiasmo, alle fiere cui riesco ad organizzarmi ci sarò, sempre con la mia insensata e immotivata freschezza di vedere , scambiare ed acquistare, ma la vena poetica ha superato il plateau e temo stia calando. fratelli lamonetiani, orsù datemi uno spunto per resistere!
    1 punto
  39. Buon pomeriggio. Proseguo la carrellata sui 3 grana di secondo tipo con questo con asterischi a sette punte a racchiudere la data *1810*. In questi esemplari solitamente troviamo lettere grandi al dritto e al rovescio e un rombo dopo "GRANA". Moneta più rara di quanto riportato nei manuali a mio parere. Eccovi le foto dell'esemplare proveniente dalla mia raccolta. Saluti Cristiano.
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  40. Conservazione abbastanza povera, ma è sempre un bel pezzo di storia. Questa è anche la varietà meno comune, caratterizzata dalla legenda A PV, sciolta in (EX) ARGENTO PVBLICO. L. Titurio Sabino, monetario nell'89-88, operò durante la Guerra Sociale prelevando il metallo dal pubblico tesoro in virtù della Lex Plautia-Papiria, come prova la legenda della variante 2c. Nel 79 divenne legato del proconsole Q. Caecilius Metellus Pius, partecipando alla guerra contro Sertorio. Si vantava, dal nome, di discendere dai Sabini, onde il riferimento al re Tito Tazio, re dei Sabini, che mosse contro Roma per vendicare il ratto delle Sabine. Il rovescio richiama il mito di Tarpeia, vergine vestale figlia di Spurio Tarpeio, comandante della cittadella sul Campidoglio, invaghitasi di Tito Tazio nell'assedio di Roma. I guerrieri Sabini avevano l’abitudine di indossare pesanti bracciali d’oro (armille) sul braccio sinistro e anelli riccamente ornati di gioielli, e che la ragazza fece loro promettere di darle “quello che avevano sul braccio sinistro” se li avesse fatti entrare; così, i Sabini ammucchiarono i loro scudi su di lei schiacciandola, invece dei preziosi monili d’oro. Nella raffigurazione della vicenda di Tarpeia, il crescente rinvia ai versi di Properzio (Elegie, IV, 4): "saepe illa immeritae causata est omina lunae / et sibi tingendas dixit in amne comas" (Spesso addusse a pretesto i presagi dell'innocente luna e disse di dover immergere nel fiume le sue chiome). Il riferimento all'argento publico compare solo sui denarî RRC 322/1b (EX. A. PV), RRC 324/1 (PV), RRC 325/1 (ARG. PVB), RRC 328/1 (P), RRC 344/1c e RRC 344/2c (A. PV), RRC 351/1 (P.A., che però il Mattingly scioglie in Pecunia Assignata o Attibuta), 352/1b (EX. A. P) e RRC 353/2 (EX. A. P.); inoltre, un monogramma di dubbia interpretazione (sciolto anche in Apollo o Roma) è presente sui denarî RRC 298/1 e RRC 353/1. Secondo Crawford, la sigla sulle prime quattro emissioni argentee attesta che la moneta fu prodotta con metallo pubblico in un momento di grave scontro socio-politico (gli ultimi anni del II sec.), mentre sulle ultime tre indica la monetazione dell'eredità tolemaica. Tolomeo Alessandro, sovrano d'Egitto che - come riferito da Cicerone - lasciò il suo regno al popolo romano. Secondo il Badian tale eredità fu lasciata dal primo Tolomeo Alessandro, morto nel settembre od ottobre dell'anno 88. A seguito del suo lascito un cospicuo quantitativo di metallo prezioso giunse nelle mani dei Romani e fu in parte utilizzato per coniare monete, dando modo al console dell'86, Valerius Flaccus, di ridurre i debiti di tre quarti. Secondo Cr., che accoglie la proposta cronologica del Badian, la pecunia deposita sarebbe stata monetata tra gli anni 86 ed 85 ed i relativi denarî emessi, con legenda AP (Argentum Publicum), sarebbero appunto i denarî 352/1 e 353/1. La presenza della sigla sulle serie 344, databile alla Guerra Sociale, non trova però motivazioni. Secondo Barlow, la sigla sugli argenti indica la provenienza del metallo dall'Aerarium Sanctius, in momenti di grave difficoltà finanziaria. Secondo altri studiosi, la sigla sugli argenti va sciolta in aeris pondere e fa coppia appunto con L.P.D.A.P.; entrambe andrebbero riferite alle Leges Papiriae de aere publico e de argento publico (promulgate nell'89 dal tribuno C. Papirius Carbo, proveniente da una nobile gens consolare divisa in ramo patrizio e ramo plebeo) e rinvierebbero a un prelievo dal tesoro pubblico, connesso con la difficile situazione finanziaria conseguente alla Guerra Sociale (attestata anche dai bronzi anonimi RRC 339, ritenuti una serie d'emergenza). Secondo Pedroni (Interrogativi sulla magistratura monetaria in età post-annibalica, 2000), il riferimento all'argento pubblico sarebbe una delle prove del fatto che, ordinariamente), l'argento non veniva prelevato dal tesoro dell'erario, bensì era fornito da privati che avevano preso il relativo servizio in appalto e, per questo, potevano apporre (essi, e non i monetarî) il proprio nome sui conî. Questa pratica sarebbe nata dopo la Seconda Guerra Punica dall'abitudine, maturata già in epoca molto risalente, di apporre sulla monetazione itinerante simboli (e tipi) che testimoniassero la provenienza del metallo da un determinato bottino bellico, poi anche (a partire dalla guerra annibalica) sigle (CROT, L/T, KOP, etc.) che indicassero la piazza militare dove era avvenuta la coniazione (forse per indicare che si era attinto alle risorse locali) e, infine, il nome del condottiero che aveva distribuito il bottino.
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  41. Confrontandolo con altre "dumpy" monete, non mi piace molto il bordo molto liscio e regolare.
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  42. Caravelle82, sei meglio di: ?
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  43. Di solito tengo a parte la lista delle monete con massimo un milione di pezzi di tiratura, eccola.
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  44. Approfittando delle ferie, ho sistemato un po' la mia collezione ed ho riassunto tutte le monete con tiratura sotto i 3.000.000 che ho tra le circolate....beh qualche sorpresina l'ho trovata! Certo, non ai livelli di Pino o altri fortunelli utenti del forum ma mi accontento....? PS visto l'altra segnalazione al post #301 comincio ad avere dei dubbi sull'attendibilità dei numeri riguardo il 2€ Lussemburgo 2017..... o è solo una fortunata coincidenza?
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  45. Alcuni dei miei migliori ritrovamenti 2€ CC Finlandia 2007 "Trattati di Roma": 1.400.000 pezzi, trovato ben 2 volte!!!! 2€ CC Grecia 2016 "Monastero di Arkadi": 750.000 pezzi 2€ CC Lussemburgo 2012 "Guillaume IV": 722.500 pezzi 1€ Austria 2003: 155.100 pezzi (solo divisionali), sembra aver circolato per molto 50 cent Francia 2011: 47.137 pezzi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (solo divisionali) moneta più rara che abbia mai trovato
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