Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/08/21 in tutte le aree
-
?? prendine una bellina anche se spendi di più… la moneta la vedi tutte le volte che la tiri fuori… se non ti piace ora non ti piacerà mai e sarai sempre insoddisfatto….il prezzo poi te lo dimentichi…5 punti
-
Il Gazzettino nasce nel 2017, in quattro anni e mezzo abbiamo prodotto 8 numeri più i 2 Speciali sul Convegno della zecca di Milano e il Catalogo delle monete esposte nel Museo dell’Ambrosiana, sono passati 50 autori da giovani a esperti Numismatici, li voglio ringraziare tutti oltre a quelli di questo numero e tutti quelli che hanno collaborato a vario titolo e ci hanno seguito e supportato nel tempo. Il Gazzettino e’ gratuito ed e’ un dono per la comunità numismatica e culturale che apprezza e gradisce in totale volontariato culturale autogestito e autoprodotto. Il vedere formarsi, crescere, svilupparsi e compiersi ogni numero porta veramente grande impegno di ogni tipo ma anche grande soddisfazione con gratifiche interiori e personali enormi per alcuni. E’ un service culturale per la comunità che essendo in volontariato ci permetterà ovviamente di raggiungere solo alcuni materialmente dove saremo e poi nel tempo andrà come tutti i numeri sul nostro sito di Academia.edu e su altri mezzi comunicativi a disposizione di tutti.4 punti
-
3 punti
-
Eccolo fresco fresco di stampa ...sta arrivando il nuovo e ottavo Gazzettino di Quelli del Cordusio cartaceo a colori con ben 18 articoli... Ecco intanto la copertina ...2 punti
-
Marco Aurelio Probo Marco Aurelio Probo conosciuto anche come Probo (in latino Marcus Aurelius Probus, nato a Sirmio il 19 agosto 232 e morto a Sirmio nel 282) è stato un imperatore romano dal 276 fino alla sua morte. Divenuto tribuno militare all'età di 20 anni, si racconta che durante l'impero di Valeriano (tra il 254 ed il 258) combatté una guerra contro i Sarmati Iazigi che si trovavano di fronte ai confini della Pannonia inferiore, e spintosi oltre il Danubio, aveva compiuto molti atti di valore. "Dinanzi all'esercito adunato, gli furono donate quattro aste senza cuspide pubblicamente, due corone vallari, una corona civica, quattro vessilli senza fregi, due braccialetti d'oro, una collana d'oro ed una coppa sacrificale di cinque libbre. In questo stesso periodo liberò dalle mani dei Quadi [ndr. che si trovavano di fronte alla fortezza legionaria di Brigetio] il giovane nobile Valerio Flaccino, imparentato con Valeriano. Per questo motivo lo stesso Valeriano gli conferì la corona civica." (Historia Augusta, Probo, 5.1-2) Al momento dell'acclamazione imperiale, dopo aver avuto una gloriosa carriera, ricopriva un alto incarico in Oriente (forse come praefectus legionis). Probo è uno dei cosiddetti "imperatori illirici" (spesso di origine plebea e nativa, che in virtù della riforma di Gallieno, la quale abolì le cariche senatoriali, assursero ai gradi più alti dell'esercito e dell'impero) espressi direttamente dal consenso delle legioni. Egli cercò con tutte le sue forze di sanare la situazione di decadenza dei suoi tempi e difese l'impero dalle sempre più frequenti invasioni d'oltre confine. Regnò poco, come quasi tutti gli imperatori di questo periodo, dal 276 al 282. Pur rimanendo un tipico esempio dell'assolutismo imperiale dell'epoca, cercò di mitigare i rapporti con il Senato, lasciando a quest'assemblea una qualche parvenza decisionale. Quando nel 276 fu proclamato dalle sue legioni imperatore contro Floriano (che fu sconfitto, a detta di Zosimo, per il diffondersi della pestilenza nel suo esercito), ricopriva un incarico in Oriente. Dopo aver vendicato la morte dei predecessori Aureliano e Tacito, intraprese nel 277 una campagna in Asia Minore contro i goti, assumendo il titolo di Gothicus maximus. Dopodiché, spostandosi in Gallia con l'esercito, sconfisse i germani ivi penetrati, respingendoli oltre il fiume Neckar e mettendo in sicurezza il settore renano, dove strinse un foedus con le popolazioni stanziate negli Agri decumates. Respinse anche i burgundi e i vandali che avevano invaso la Rezia (molti di questi, fatti prigionieri, li trasferì in Britannia), mettendo in sicurezza il limes danubiano e assegnandosi nel 278 il titolo di Germanicus maximus. Probo avviò un processo di più fitto inserimento dei peregrini nell'esercito, consentendo arruolamenti in massa di truppe tra i barbari e autorizzando il loro accesso agli incarichi civili. A conferma, se non di una accentuazione del ruolo dei barbari, almeno di un'altra considerazione del loro apporto, una lettera spedita dall'imperatore al Senato così precisava la questione: "Ormai tutti i barbari arano per voi, sono al servizio e combattono contro le tribù dell'interno [...]. Le terre di Gallia sono arate dai buoi dei barbari, i gioghi catturati offrono il collo ai nostri agricoltori; le greggi di diversi popoli pascolano per nutrire noi, i cavalli si incrociano con i nostri, i granai sono pieni di frumento barbarico." (Historia Augusta, Probus, 15) Oltre che ad arginare le sempre più frequenti scorrerie ed invasioni di popoli e tribù, Probo dovette occuparsi anche di coloro che, a vario titolo, vollero contendergli il titolo imperiale. L'imperatore infatti non volle mai nominare un co-reggente, a costo di intraprendere lunghi e dispendiosi viaggi in lungo e in largo per l'impero. Nel 280 Giulio Saturnino, governatore della Syria, fu proclamato imperatore dai soldati. Morì assediato dai fedeli di Probo, ad Apamea. Nello stesso anno Proculo, un militare di nobili origini, nominato imperatore dai suoi uomini fu eliminato da Probo. Sempre nel 280 un altro militare, Bonoso, si proclamò imperatore a Colonia, fu combattuto e ucciso da Probo. Ristabilita una certa tranquillità nell'impero, Probo si accinse a risolvere il problema del peso economico dell'esercito sulle sfinite casse imperiali e si dedicò alle questioni interne. Perseguendo una politica di accomodamento col ceto aristocratico di Roma (della quale portò a termine la cinta muraria iniziata da Aureliano), tentò dapprima di aumentare la presenza umana in alcuni territori che si erano spopolati in conseguenza dei continui conflitti, stanziando coloni barbari (bastarni, gepidi, grautungi e vandali) con lo scopo di farne, in futuro, nuovi contribuenti per il fisco. Poi, ordinò che alle legioni fossero imposte corvée al di fuori dell'impegno bellico (soprattutto in agricoltura e nell'edificazione di opere pubbliche). Fu Probo a rilanciare la coltivazione della vite, specialmente in Gallia e Pannonia, dopo che era stata proibita sotto Domiziano per evitare carestie. L'aver gravato di eccessive incombenze le legioni incentivò forse le truppe alla ribellione. Le milizie di stanza a Sirmio infatti, che erano impegnate in un'opera di prosciugamento delle circostanti paludi, si unirono ad una rivolta militare delle truppe della Rezia capitanate da Marco Aurelio Caro (prefetto del pretorio che aveva ottenuto un comando speciale sulla porzione occidentale pochi mesi prima) ed eliminarono Probo che, in quel momento, si trovava proprio a Sirmio. Pare che stesse apprestando i preparativi di una spedizione contro la Persia sasanide. (Liberamente tratto da Wikipedia) Valore nominale: Antoniniano Zecca: Roma Officina: 3 Anno: 281 Diritto: . PROBVS P F AVG (Probus Pius Felix Augustus) . Busto consolare, radiato a sinistra visto di 3/4 di fronte, tiene nella mano destra lo scipio (scettro) sormontato da un'aquila. Rovescio: . SOLI INVICTO (Soli Invicto) . Il Sol radiato in una quadriga galoppante a sinistra, tiene un globo nella mano sinistra e una frusta nella destra Campo: Esergo: R lampo gamma Conservazione: spl Rarita': Comune Metallo: Billone Peso: 3.46 gr Diametro: 22.50 mm Riferimenti/Link: RIC 203 var, Cohen 642 Note: Oggi parliamo di Marco Aurelio Probo, imperatore illirico che regnò per soli 6 anni ma cercò di sistemare i rapporti con il Senato, di dipanare le varie questioni interne, di arginare l'avanzata dei barbari sul limes e di alleviare il costo dell'esercito sulle stremate casse dell'Impero. Imperatore, secondo me, poco conosciuto ma un grande imperatore... ucciso dalle legioni scontente mentre preparava l'ennesima guerra per la sua Roma. Ave Quintus2 punti
-
2 punti
-
Aggiungo che il simbolo V del coniatore davanti al busto del Re non è censito,quindi il tuo esemplare va ad arricchire ulteriormente di un nuovo simbolo questa data...2 punti
-
2 punti
-
Ciao Colle, concordo con te, ma l'unico punto in cui la pensiamo diversamente è contenuta nella tua frase che ho citato. Un conto è la patina che si forma nel tempo, sulla una superficie della moneta che "fisiologicamente" non è mai pulita, un conto è lo sporco vero, l'unto, l'appiccicoso, l'incrostazione. Questo non mi piace, sia perchè esteticamente non è bello, sia per una questione di igiene. In questo caso un bagnetto in acqua demineralizzata e sapone neutro, a mio parere è doveroso. Però è un'idea del tutto personale che può prestarsi a molte critiche. Un Caro Saluto, Beppe2 punti
-
Complimenti a voi (e alle vostre monete )per le belle patine che avete messo in mostra in questo post. Personalmente sono un fanatico della patina e con rammarico mi rendo conto che monete con patina originale sono sempre più rare anche su monete comuni! Non nascondo anche qualche delusione per monete acquistate online che in foto mostravano belle patine che poi dal vivo erano molto meno belle o comunque diverse... quindi occhio ai magheggi degli abili fotografi. Non è facile giudicare una patina in foto ed a volte anche dal vivo. In generale vi suggerisco di osservare le zone immediatamente adiacenti i rilievi delle monete, in particolare attorno alle lettere o numeri, e negli incavi. Sono quelle che più vi racconteranno del vissuto della moneta e dei trattamenti che ha o non ha subito. Se parliamo di monete che hanno circolato e che hanno più di 150 anni di vita è logico attendersi anche delle concrezioni o "sporco incrostato" in alcuni punti della moneta che a mio avviso ne aumentano la preziosità. Diffidate delle patine leggere, "fumose" e molto uniformi su tutte le parti della moneta. Una patina originale può apparire differente fra dritto e verso della stessa moneta. un saluto a tutti2 punti
-
2 punti
-
02/2021 Ma anche altri esemplari in altre aste. Diciamo che i prezzi sono in rialzo sì, ma come sempre... Cercando e avendo pazienza, si trova qualcosa. Il prezzo rimane sempre un'incognita quando si tratta di aste comunque... Va a fortuna.2 punti
-
Cari tutti, Nuovo penny di Edoardo I entrato in collezione... Questa volta si tratta di un esemplare, classe 2b, coniato a Bristol nella prima metà del 1280 secondo i testi più autorevoli. Proveniente dalla Francia, oramai dopo la Brexit é tutto più complicato, presenta a mio avviso una buona conservazione.2 punti
-
2 punti
-
Buongiorno, grazie per aver apprezzato la mia Piastra. Anche se 10 torrette spero possa essere di aiuto per il censimento / studio che Rocco sta facendo. Per completezza di dati aggiungo le foto del taglio a treccia integro per tutta la circonferenza e il peso. Con stima, Sergio.2 punti
-
benvenuto sul forum le tirature ufficiali dei 5 cent italiani riportanti il Colosseo sono le seguenti: 2002: 1.341.442.204 2003: 1.844.000 2004: 9.925.000 2005: 69.943.900 2006: 118.951.700 2007: 84.955.490 2008: 89.956.400 2009: 84.953.900 2010: 67.618.100 2011: 36.958.000 2012: 75.971.010 2013: 79.975.180 2014: 39.975.310 2015: 29.974.660 2016: 69.978.560 2017: 79.976.000 2018: 169.977.000 2019: 89.958.000 2020: 49.978.000 sono la bellezza di quasi 2,6 miliardi di monetine... come detto da @petronius arbiter le uniche che potrebbero avere un poco più di valore, dovuto esclusivamente alla tiratura molto più bassa rispetto agli altri anni, è quello del 2003, fermo restando che oltre 1.800.000 monete non è una tiratura bassissima. se ne trovano in circolazione e lo stato di conservazione va da B a BB++ o al massimo MB, difficile trovare queste monete in condizioni qSPL o SPL. i rotolini sono stati tesaurizzati sicuramente da qualche commerciante che tra qualche tempo li tira fuori come è successo qualche tempo fa per i famosi 50 cent Italia 2007. buona navigazione nel forum e buona ricerca di monetine (p.s. chiudo discussione)2 punti
-
2 punti
-
Complimenti @dabbene a te e a tutti i tuoi redattori, con in testa @El Chupacabra, per il nuovo sforzo editoriale divulgativo, di tipo puramente volontaristico. Bravi!2 punti
-
Altro esemplare con "arco continuo", settimo esemplare di 9 Torrette condiviso, Al momento sembra essere il "meno raro" ?2 punti
-
Ciao Rocco, ciao a tutti. sono felice tu abbia aperto questa discussione perchè questo tipo di considerazioni ha incuriosito molto anche me: in particolar modo la presenza contemporanea delle particolarità da te citate (9 torrette, rigatura del sottocorona e chiusura dell'arco dello stemma). Le 9 torrette rappresentano un unicum in questa tipologia di piastre, e non ritrovarle mai associate ad un sottocorona "ordinario" è quantomeno singolare. 1798 e 1799 furono anni densi di avvenimenti e, forse come mai prima nel periodo Borbonico, fu necessario identificare delle coniazioni in momenti difficili per il Regno. Molto interessanti gli esemplari mostrati (notevole conservazione scudo1901!). Contribuisco, nel mio piccolo, con le mie due della specie. Cordialità2 punti
-
Buonasera a tutta la Sezione. Grazie @Rocco68 per avermi chiamato in causa. Il mio esemplare di Piastra del 1798 in effetti sembra abbastanza difficile da reperire in giro. Ha lo stesso conio del falso da te postato al #4, quindi un 10 torrette ma con arco continuo e sottocorona liscio. Fu un amore a prima vista, persi la testa, e il venditore gentilissimo e cortese capì e mi fece anche uno sconto. Piace anche a voi? Come vi sembra?2 punti
-
io questa storia della numismatica che godrebbe di ottima salute proprio non la capisco. Seguo anch'io le aste e mi rendo conto che le monete di elite spesso raggiungono prezzi incredibili. Ma chi non si accorge che le monete normali, i BB o più dei nominali minori tipo piccioli e quattrini che erano la passione dei numismatici normali, non dei nababbi o dei fondi speculativi, non raggiungono oggi la metà del valore ante 2010? Non credo sia solo una mia sensazione, visto che trovo riscontro nei collezionisti che incontro ai convegni da 30 anni a questa parte. Lo stesso vale per i Fusi, per le romane di conservazione BB etc. Provate a vendere una collezione messa insieme ai prezzi di 10 anni fa e ditemi se non ci perderete il 50%. Io tutto questo ottimismo non lo vedo. D'altronde Il materiale medio è tantissimo mentre gli acquirenti giovani sono sempre meno.1 punto
-
Cari tutti, Complice il periodo estivo mi sono messo a classificare una serie di monete trovate all'interno di alcuni lotti presi in varie aste. Vi volevo chiedere una conferma su questo esemplare che avrei classificato come un grano del 1637 di Filippo IV. In particolare guardando al catalogo online ho notato che ne esistono due differenti varianti date dalla forma dello stemma, questa dovrebbe essere quella più rara. Purtroppo la conservazione è piuttosto malconcia Il peso è di 10.30 gr.1 punto
-
Non ho problemi a dire che anch'io sarei rimasto inchiapettato se avessi fatto un acquisto d'istinto di questa moneta, senza poter farla visionare. io avevo fatto un raffronto con quelle presenti in questo link de lamoneta: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/47 in particolar modo con queste due foto:1 punto
-
1 punto
-
Ciao,si è un grano del 37 di Filippo IV di Spagna,con al rovescio lo stemma con cartella curvilinea, effettivamente più raro del tipo con stemma in cartella semiovale... È classificato al numero 74,pagina 228 e con grado di rarità R3 de: "La moneta napoletana dei Re di Spagna nel periodo 1503-1680" di Pietro Magliocca...1 punto
-
La discussione riguarda il convegno di Verona e non ha a che fare con la numismatica in generale,che tra l'altro gode di buona salute... Si discute dell'ennesimo convegno veronese annullato in modo "arbitrario"...1 punto
-
Io differenzio proprio la patina con lo sporco. La prima è un velo sulla moneta causato da reazioni con l' aria, il secondo è sporcizia/terra o quant' altro possa DETURPAR la bellezza del tondello. Ovviamente mio pensiero? Ciao a tutti1 punto
-
taglio: 2 euro cc paese: slovenia anno: 2015 tiratura: 1.000.000 condizioni: bb+ città: trieste taglio: 2 euro cc paese: slovenia anno: 2018 tiratura: 1.000.000 condizioni: bb+ città: trieste1 punto
-
Ciao e grazie per il bel post Io ho quella del '67 con raffigurata la vigogna, una delle mie monete più rappresentative! saluti e ancora compliementi,1 punto
-
Meglio aspettare di meglio vero? Troppo consunta.. ragazzi se avete qualcosa da consigliarmi su questa fascia di prezzo sono tutto orecchie!1 punto
-
Sito molto interessante e sempre gradita uno specchio storico sull imperatore di turno; si ha sempre fame di conoscenza!! Personalmente ritengo che la monetazione di Probo sia molto intrigante e bella e dove con relativi pochi euro si riesca a portare a casa delle monete in alta conservazione.1 punto
-
Buongiorno a tutti, aggiungo il link a due discussioni che hanno ad oggetto il carlino: M su P: S:1 punto
-
ti ringrazio, il fascino del periodo storico è proprio uno degli aspetti che mi avvicinato a questa monetazione, assieme alla quantità e qualità di pubblicazioni e dati disponibili. Mi fa piacere che ti abbia stimolato ad indagare il significato della legenda Il titolo di Francia compare solo con il nipote Edoardo III , probabilmente per via del fatto che si era iniziato a coniare moneta anche in Francia a Calais. Non che prima non lo facessero ma erano monete al tipo francese, povere di fino e svalutate rispetto alla moneta inglese di puro argento. In Irlanda invece i re inglesi coniavano monete sullo stesso metro di quello inglese qui ne avevo postato qualcuno, giusto per rendere l'idea del loro aspetto 4 penny irlandesi - Altre Monete Medievali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo1 punto
-
Ciao Massimo, fanno parte entrambi di quelle monete esattamente classificate e prezziate come l'edizione scorsa, il che puo' essere giustificato dal fatto di non avere avuto passaggi che ne attestassero forse la modifica........cio' non significa che i valori del 5 lire 1838 Torino forse non fossero esatti in precedenza, ma questo e' un mio parere personale1 punto
-
1 punto
-
Sai che c'è? Dopo la tua descrizione, mi va benissimo un 3! Grazie infinite, molto interessante!1 punto
-
Non mi piacciono i furbetti, però esteticamente parlando quelle monete sono più belle dopo quei ritocchini. Certamente quando avvengono questo genere di trattamenti, lo si dovrebbe indicare, anche per una questione economica.1 punto
-
Indubbiamente si, dal grigio al blu come colore intanto ma anche lo spessore cambia ...da 83 a 124 pagine ...1 punto
-
L'ultima banconota è un biglietto da 5 dollari del North Carolina. Uno stato in principio non troppo favorevole alla secessione, una prima risoluzione in tal senso, nel febbraio 1861, fu respinta con una piccola maggioranza di contrari. Solo dopo l'assalto a Fort Sumter e la conseguente mobilitazione delle truppe da parte di Lincoln, la Carolina del Nord entrò a far parte, il 20 maggio 1861, della Confederazione. Stretta com'era, e com'è, tra Virginia, Georgia e Carolina del Sud, non poteva fare altrimenti. Il biglietto, emesso il 1° gennaio 1863, presenta sulla sinistra una raffigurazione allegorica della Libertà in piedi, con lancia, scudo e berretto frigio. Al centro, una veduta panoramica della città e del porto di Wilmington. Al disotto della vignetta, il nome dello stato e il valore in nero, FIVE DOLLARS, e in rosso, solo FIVE. Se quello in rosso non ci fosse stato, si sarebbe trattato di un biglietto di estrema rarità, 10 nella scala citata sopra. Invece, come per l'altro, devi accontentarti di un 3 Infine, il personaggio nell'ovale sulla destra, è Jonathan Worth, durante la guerra Segretario al Tesoro del North Carolina. Come senatore dello stato Worth si era opposto alla richiesta di una convenzione per prendere in considerazione il ritiro dall'Unione, e fu uno dei soli tre uomini nella legislatura che respinsero il disegno di legge sulla convenzione nella sua forma finale. Ma, presa comunque la dolorosa decisione di sostenere il suo stato, Worth accettò la carica di Tesoriere. petronius1 punto
-
Una domanda completamente diversa: questo reperto con la raffigurazione del leone di San Marco potrebbe anche essere un contenitore teriaco? ...o la chiusura di una nave triaca? Avete mai visto qualcosa del genere?1 punto
-
Certo, non servirà a coprire l'enorme vuoto lasciato da Verona, di cui tutti sentiamo la mancanza oramai da troppo tempo. Ma nel nostro piccolo, come Circolo Filatelico Numismatico Pistoiese possiamo garantirvi con certezza che l'edizione 2022 di Pistoia CollExpo avrà regolarmente luogo.1 punto
-
O ancora meglio la pre-registrazione così non si perde tempo all'ingresso... Figuratevi che in un paesetto dalle mie parti per una semplice sagra della porchetta si sono avvalsi addirittura di uno dei più noti circuiti di vendita online di biglietti per concerti etc: costo 1,5 euro a persona. (E visti i numeri del Veronafil gli organizzatori probabilmente spunterebbero pure 1 euro a persona.) Comunque secondo me a bloccare l'evento oltre magari all'aspetto economico non bisogna sottovalutare quello di responsabilità legali degli organizzatori: visti i commenti medi che leggo ogni volta su questo o quell'evento di qualsiasi tipo esso sia il rischio di una sanzione agli organizzatori per violazioni commesse dai partecipanti (mancato uso della mascherina...green pass...assembramenti...quello che vi pare) è poco ma sicura. In particolare se fossi un organizzatore personalmente, se il gioco non vale la candela, non avrei nessuna voglia di "sbattermi" dietro al green card e relativi controlli, che forse attualmente è la disposizione che causa in assoluto più scontro e fonte CERTA di proteste in sede di fiera. Saluti Simone1 punto
-
1 punto
-
La registrazione all'ingresso.....sarebbe stata la volta buona per cominciare con questa buona cosa. Invece niente. Se aspettano 0 contagi lo rifanno tra 5 anni.1 punto
-
1 Farthing Dublin - India & China Plantation Tea Company Gettone commerciale (rame: 22 mm) da 1/4 Penny dell’Irlanda che serviva per acquistare nei luoghi elencati 1/4 di libbra di tè della ditta pubblicizzata sul diritto, con un castello sull’elefante come marchio di fabbrica.1 punto
-
Piantagione di canna da zucchero a Veracruz. Stephen Album Rare Coins, Auction 41, lot 1757, 16-19 Sep. 2021 Starting price: 240 USD - Estimate: 350 USD Lot 1757. MEXICO: AE 10 centavos, ND (1890), Rulau-Ver-25; cf. Grove-1637, token issue for the Hacienda de Tuxpango, questionable color, PCGS graded Unc details. Likely part of a series of specimens produced by the German firm Lauer in Nuremberg in the 1890s. The Hacienda de Tuxpango was a sugar cane plantation near Ixtaczoquitlan in Veracruz.1 punto
-
Molte delle lattine, molto spesso distrutte o danneggiate, non sono purtroppo riconosciute e curate dai detectoristi, ma vanno nella scatola dei rottami come rottami di piombo. Per quanto possibile, cerco di risvegliare nei forum interessati la comprensione che questi reperti sono prove che vale la pena preservare.1 punto
-
Sempre delle Indie olandesi, Sumatra, 1891, un raro gettone da mezzo dollaro della piantagione SOENGEI SERBANGAN1 punto
-
Oggi voglio parlarvi di lei: Quando la vidi, fu amore a prima vista. Era notte alta. Quando tutti dormono. Quando la città dorme, invano disturbata dallo stridore verde di qualche macchina che sfreccia solitaria con suoi fari taglienti e freddi. O dal vociare grigio e contorto di qualche relitto umano che cerca di affogare in una bottiglia problemi quotidiani, grandi alla luce del giorno, enormi nel buio delle tenebre. Anche io, come tutte le notti, non riuscivo a dormire, scavato dai tarli della mente, logorato da pensieri interrotti, che non potevo, non riuscivo a riparare. Lo sguardo asciutto, assente, a fissare uno schermo. È proprio in quei momenti che cerchi aiuto e compagnia, preso dal grigio vuoto esistenziale con cui non vuoi imparare a convivere. Stavo girando su internet, sotto la luce giallastra e asettica della lampada quando la mia attenzione fu attirata dalla sua immagine di regina d’altri tempi, affascinante nella sua acconciatura, conturbante nella sua scollatura generosa. La fronte arcuata, gli occhi leggermente infossati, il labbro superiore carnoso, il naso sottile, appena incurvato, capelli piegati in onde leggere con una ampia treccia che scendeva vivace di lato a movimentare il viso. Presi il coraggio a due mani e le scrissi. Non ero abituato a scrivere sulle chat, ma lo feci preso da frenesia compulsiva. Le dita correvano veloci sulla tastiera emettendo un lieve ticchettio azzurrognolo. L’emozione dell’incognito e l’immaginazione del non visto correvano altrettanto. Le chiesi di parlarmi di lei. Mi disse che era nata a Milano, che era di nobile famiglia. Dopo una giovinezza passata tra gli agi, aveva sposato un uomo molto potente, un vero “capo” da cui aveva avuto tre figli. Un matrimonio difficile, dove l’amore aveva presto dovuto lasciare il passo ai doveri di chi comanda, agli impegni pressanti, alle opportunità politiche. Suo marito era sempre lontano, impegnato in rosse, frenetiche attività, circondato da pochi amici e da molti nemici. Proprio uno di essi, in un giallo pomeriggio di fine estate lo aveva ucciso: il potere, i soldi, l’avidità lo avevano portato via lasciando a lei spazio solo per una nera solitudine. Pianse…un poco…. Le chiesi dove fosse. Lei, dopo una attimo di esitazione, mi disse che ora viveva in Inghilterra, in un villaggio di campagna del Lincolnshire, di nome Normanby. Senza esitazione le dissi che l’avrei raggiunta, per parlare un po'. Mi preparai, rapidamente. Mi guardai allo specchio, il volto tirato, gli occhi segnati dall’insonnia, la barba già di qualche giorno. Mi lavai con un rapido getto di acqua fredda che mi diede una fugace sensazione di freschezza; quanto alla barba… la barba no, quella non l’avrei fatta. Radermi mi avrebbe riportato ad una quotidianità che volevo dimenticare. Partii con la mia macchina, con una valigia vuota, piena solo di sogni e con una foto in mano. Arrivato in Inghilterra decisi di lasciare le strade più battute per avventurarmi nella verde campagna. Mi sentivo un po’ come il maggiordomo Stevens di “Quel che resta del giorno”. Anche io come lui facevo un viaggio per cercare lei, ma forse, soprattutto, per cercare me stesso. All’improvviso fui colpito in viso da un giallo squarcio di sole che aveva aperto il sipario delle nuvole basse del cielo d’Inghilterra. Fu allora che spalancai gli occhi. Fuori era già giorno inoltrato, io ancora seduto davanti al mio pc. Nella mano destra stringevo lei, una monetina….Salonina, old-fashoned lover Salonina da Normanby. Per una volta, finalmente, avevo dormito. La moneta che avete visto in apertura di discussione è la prima acquisizione da hoard della mia piccola collezione. Si tratta di una moneta di Salonina, moglie di Gallieno. Eccovi il suo rovescio: Le foto sono mie e purtroppo non rendono giustizia delle piccole tracce di argentatura che ancora si apprezzano moneta in mano. Antoniniano D/ CORN SALONINA AVG: busto diademato e drappeggiato di Salonina, a destra, con doppio crescente lunare R/ AVG IN PACE: Salonina seduta a sinistra, con un ramo d’olivo nella mano destra e un lungo scettro nella sinistra. ESERGO/ MS: zecca di Milano, seconda officina. Autorità emittente: Gallieno RIC V Salonina 57 var Interessante la “M” dell’esergo e che sta per Mediolanum. E’ questa una delle prime indicazioni di zecca su una moneta, cosa che diventerà molto più comune poco più tardi già con Aureliano. Quando tutte le monete erano coniate a Roma non era necessario un marchio, cosa che diventerà necessaria, invece, con l’apertura di nuove zecche sparse per l’impero. Alla M segue la S, seconda officina. La legenda del rovescio (un unicum di Salonina) ha dato origine a diverse interpretazioni. AVG IN PACE è stata considerata da molti come la prima legenda apertamente cristiana. Sarebbe un riferimento alla politica di tolleranza verso i cristiani manifestata da Gallieno e dalla stessa Salonina che , secondo alcuni, sarebbe stata addirittura cristiana. La cosa strana e’ che nessuna fonte letteraria cristiana ne parli, trattandosi di una imperatrice. E’ forse anche plausibile, invece, un richiamo ai principi del neoplatonismo di cui probabilmente Gallieno e Salonina erano seguaci, come affermato da Porfirio nella Vita di Plotino. Il neoplatonismo avrà poi, in effetti, nella tarda antichità, una certa influenza proprio sulla stessa teologia cristiana (Sant’Agostino). Una altra ipotesi plausibile e’ quella che la legenda possa leggersi come “Augusta nelle vesti della Pace”, insomma una personificazione della Pace, nel significato di celebrazione, glorificazione dell’imperatrice. E voi, cosa ne pensate di questa legenda? Avete letto o avete voi stessi qualche ipotesi alternativa? Ma la cosa forse particolare di questa monetina è che proviene dal Normanby Hoard. Ecco dove si trovava la mia Salonina….ecco dove mi stavo recando a cercarla.... Normanby è un piccolo centro del Lincolnshire, in Inghilterra. Devo dire che ho fatto fatica a capire dove fosse Normanby (e quindi il deposito), nonostante Maps. Sono quindi ricorso al testo/catalogo “The Cunetio & Normanby hoards” che indica l’hoard in un campo accanto alla Ermine Street, vicino all’insediamento romano di Owmby, a circa 11 miglia a nord di Lincoln. Sono quindi andato a cercare vecchie mappe del Lincolnshire e ho trovato il paese: È interessante il fatto che la attuale Ermine street (segnata il giallo) ricalchi una vecchia strada romana il cui nome antico è sconosciuto che collegava (con varianti di percorso) Londinium (Londra) con Eburacum (York) passando per Lindum (Lincoln): Il Normanby Hoard fu rinvenuto nel 1985 dal signor Tom Cook (allora sulla cinquantina) che con il suo metal-detector stava saggiando un terreno nella zona, di proprietà del signor Bill Margrave. Quello che saltò fuori è uno dei più grandi ritrovamenti inglesi di monete romane. Ecco i protagonisti: Il tesoro consisteva in 47912 monete radiate d’argento contenute in una vaso di ceramica di produzione locale: Fa impressione pensare che lì in mezzo ci fosse anche la mia Salonina... Il Normanby hoard copre il periodo che va da Valeriano (253) a Carausio (293). I 2/3 circa delle monete appartengono all’impero “gallico”; il rimanente, per la maggior parte, all’impero “centrale” (con un prevalere di Gallieno e Claudio II); ci sono, infine, anche monete che il testo citato sopra chiama “irregular coinages”, probabili monete imitative. Si ipotizza che le monete siano state nascoste da un ricco proprietario terriero della zona (come detto nei pressi vi era un importante insediamento romano) sotto la minaccia delle invasioni dei Sassoni. Per avere una idea della imponenza del ritrovamento, basti pensare che il quantitativo di monete e’ l’equivalente di 5-10 anni di paga di un soldato romano dell'epoca. Il personale del British Museum (sotto la guida dell’allora curatore del Dipartimento monete e medaglie, Roger Bland) spese più di un anno per la pulizia e lo studio di tutte quelle monete. Tuttavia, il Normanby hoard non fu dichiarato “Treasure Trove” per il fatto che il contenuto complessivo d'argento delle monete era troppo basso (vedi link in calce). Di conseguenza, il British Museum non fu in grado di acquisire molte delle monete del tesoro per aggiungerle alla sua collezione (ne acquistò solo 500, per di più ben al di sotto delle 1775 inizialmente prese considerazione). Le monete furono quindi restituite al proprietario del terreno Mr. Margrave che a sua volta le vendette ad una casa d’asta. E Mr. Tom Cook? Possiamo pensare che se ne sia andato a mani vuote? Lo dubito… Le monete sono quindi finite sul mercato....La mia Salonina (che evidentemente non era tra le preferite) ha iniziato a viaggiare…. Questi sono i cartellini che accompagnano la mia moneta: Trovo questi cartellini molto belli. Qui li vedete ingranditi, ma sono molto piccoli. Penso che diano un valore aggiunto alla moneta. Si legge benissimo la descrizione, la provenienza dal Normanby Hoard, nonché la altre classificazioni oltre al RIC (Sear, Cunetio, Goebl). La mia Salonina nei suoi giri e’ arrivata qui: Baldwin's of St. James's, Auction 42 - Argentum, 1 Feb 2020, lotto 15: Infine, ad un venditore inglese e ora…ora e’ nelle mie mani.. Old-fashioned lover Salonina! - Per chi volesse approfondire l'argomento del Normanby hoard, indispensabile il catalogo: “The Cunetio & Normanby hoards” - Per chi vuole conosce meglio il "Treasure Trove": https://www.tripsavvy.com/what-is-treasure-trove-1662358 - Per chi vuole leggere sugli hoard britannici (e il Normanby hoard) qui sul nostro forum: Roman-Britain Hoards - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo Britain Hoard - addenda - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo Claudio II, ex Normanby hoard - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo Nuove entrate dal Normanby hoard - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo Infine: Un ringraziamento particolare agli amici e colleghi curatori @grigioviola ed @Illyricum65. Ciao da Stilicho1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.