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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/05/21 in tutte le aree

  1. Vi presento il mio ultimo pezzo Aragonese Ferdinando I d'Aragona, (1458-1494) Carlino (1458-1460). Al dritto : + FERDINANDVS : D : G : R : SI : I : V Campo inquartato con le armi d'Aragona, Gerusalemme, Napoli e Ungheria, palato nel 1° e 4° quarto, nello stemma 4 gigli ( esistono varianti con 6 gigli). Al rovescio : + DNS : M : ADIVT : ET : EGO : D : I : M ( Dio mi aiuti e disprezzero' i miei nemici). Correggetemi se non ho tradotto esattamente. Il Re coronato, raffigurato frontalmente, seduto su un trono formato da due protomi di leoni, tiene con la mano destra uno scettro Gigliato e nella mano sinistra protesa un globo crucigero. A sinistra una lettera M con le basi biforcate, iniziale del Mastro di Zecca Antonio Miroballo (1458-1460). Diametro 26-28 mm Peso grammi 3,50
    6 punti
  2. Napoletana di oggi è una Piastra di Ferdinando IV del 1798. La mancanza di una torretta nello stemma del Portogallo non è stata ancora motivata, come pure il sottocorona con le rigature oblique in entrambi i versi. Buona domenica a tutti.
    4 punti
  3. Il latinista Aldo Luisi spiega dettagliatamente l'uso improprio della termine spintriae per indicare le monete erotiche, la sua corretta flessione e quale termime appropriaro utilizzare. Anche se non sono un cultore di monetazione antica ho trovato questo studio molto interessante. Fonte: http://www.smmn.it/search/label/Studi?m=1 Luisi, Spintriae non sono Monete erotiche.pdf
    3 punti
  4. 3 punti
  5. Uscito...che faticaccia! per il momento chi è interessato lo può trovare sullo store di Youcanprint.it e Amazon. Tra qualche giorno in formato ebook. attendo discussioni ;)!!!!
    3 punti
  6. Chiamate anche drakkar per la consueta presenza sull'apice delle prue di teste scolpite di draghi o mostri, sono le tipiche navi degli scandinavi Vichinghi : lunghe anche fino a 25 m. , sono imbarcazioni snelle e di minimo pescaggio con 2 file di remi e quasi sempre un albero con vela rettangolare, per un equipaggio di guerrieri-rematori . Veloci e di agile manovra, con la possibilità di arrivare anche fino alla battigia per rapidissime incursioni, hanno portato i Vichinghi, sempre predatori, a volte conquistatori, nei mari Baltico e del Nord ed oltre nelle isole britanniche, in Islanda, in Groenlandia ed alla terra di Vinland nell'America del Nord . Verso sud alla conquista della Normandia, dalla quale si sono spinti nel Mediterraneo, all'occupazione del sud Italia ed alle crociate con il regno normanno di Tripoli di Siria . Idonei, per la loro struttura, alla navigazione fluviale, risalendo i grandi fiumi sfocianti nei mari a nord, i drakkar hanno portato i Vichinghi profondamente all'interno dell'Europa orientale fino all'Ucraina e Crimea e fino alla creazione del regno vichingo di Rus . Intimamente legati al mare ed alle loro navi, i capi Vichinghi sono spesso sepolti nei drakkar : tratti in secco od a volte anche appositamente costruiti, nei drakkar è deposto il corpo del capo guerriero, armato e circondato da ricchi oggetti e dai corpi di schiavi ed a volte animali, uccisi per comporre un corteo di accompagnamento al Walhalla : la nave, spesso data alle fiamme, è poi ricoperta con un tumulo di terra . Ahmad ibn Fadlan, importante funzionario arabo di Baghdad, nel 921 è testimone diretto di una di queste articolate cerimonie nei territori del fiume Volga e ne ha trasmessa una particolareggiata descrizione . Nei secoli ( VII-VIII ) che vedono l'allargarsi delle incursioni dei drakkar tra Danimarca, Frisia e regni Anglo-Sassoni di Britannia, in quelle stesse regioni sono battute e circolano piccole ( 11-12 mm. / 1 g, ) interessanti monete di argento con particolari e spesso fantasiose raffigurazioni, note dal settecento con la definizione di Sceattas . nota : da vedere in tema, la discussione " Nydam ships " del 03-05-2014
    2 punti
  7. Illy, il simile in numismatica vuol dire poco, e quando vuol dire, spesso, non porta buone nuove. tondello identico e particolari di poco differenti non è mai bello, salvo non siano lo stesso esemplare. Se una moneta è stata ridefinita e spatinata, non può avere lo stesso peso ( in quanto vai a togliere), e non avrebbe senso riportare metallo (dove manca), su una moneta del genere in questa conservazione.
    2 punti
  8. La prima è un denaro di Manfredi, la seconda un denaro aragonese , sono siciliane
    2 punti
  9. La moneta da L. 20 1970 può presentare in alcuni casi la P al posto del segno di zecca R. Esso nasce (pare) dall'accumulo di scorie nella gambetta della R, per cui è possibile trovare esemplari che si trovano nella fase intermedia, dove è ancora visibile in parte la gambetta della R. La moneta illustrata nella foto è senz'altro autentica.
    2 punti
  10. E' un terreno delicato ed insidioso, perchè va a toccare classificazioni già consolidate mettendo in discussione i metodi di classificazione in essere. Servirebbe innanzitutto definire bene ciò che va compreso e ciò che va escluso. A mio parere vanno escluse oltre alle coniazioni ufficiali, le monete di prova ed i progetti, le prove e i progetti coniati in officine ausiliarie alla zecca di stato, e le prove tecniche recentemente coniate (dopo il 1977) all'interno della zecca ma che non hanno quelle caratteristiche di ufficialità proprie delle monete (valore, autorità emittente, ecc,). A questi vanno aggiunti i tondelli grezzi, che per loro natura sono TONDELLI e basta; rappresentano gadget distribuiti dal Poligrafico e Zecca dello Stato in varie manifestazioni. Il discorso si fa più delicato quando si affrontano le "monete non emesse" come i primi esemplari da L. 500 1958 con le bandierine controvento, o la moneta da L. 20 1956 (senza la P - conosciuta per i 2 esemplari presso il Museo della Zecca), o per la nota moneta da L. 5 1901. Sono per me monete a tutti gli effetti anche se hanno avuto una storia particolare. Artefatti sono quei tondelli che nascono con caratteristiche non spiegabili (assenza di decreti, di sperimentazione giustificata poi da una successiva emissione, e che mostrano una chiara volontà di produrre qualcosa di non conforme) come la moneta da L. 100 1981 coniata in oro, la moneta da L. 10 doppia spiga, o la moneta da L. 200 coniata con il diritto del L. 50. E' evidente la manomissione ed il dolo. A questo si possono aggiungere tutti gli errori di conio "sfuggiti" agli addetti alla sorveglianza, che presentano variazioni meno vistose, ma sicuramente non spiegabili. L'elenco delle stranezze è sempre stato abbondante anche nel periodo del Regno d'Italia, per cui faccio gli auguri a chi si vorrà cimentare in tale impresa.
    2 punti
  11. Scusatemi, ma credo che si tratti di conio stanco quando tutta la moneta è poco impressa ma in questo caso una parte è quasi perfetta me ntre l altra non impressa per niente, di solito il conio si "stanca" abbastanza uniformemente, per cui l unica spiegazione logica è che al momento della coniazione uno dei due coni (di solito quello di martello) non fosse perfettamente in piano con il tondello per cui qu veniva coniato solo parzialmente. Posso dirvi che avendo in passato provato a coniare monete a mano in occasione di rievocazioni storiche capitava spesso nella fretta che non poggiando il conio perfettamente in piano sul tondello si ottenessero simili risultati. Saluti
    2 punti
  12. Seconda moneta pescata ad 1 euro a Riccione. 5 centesimi Napoleone III 1855
    2 punti
  13. Bravo Margheludo,non avevo mai notato questo nodino sulla lettera N, se hai fatto caso sull lato della F, sotto la croce di inizio legenda, ce' una piccola lisca non presente su le altre emissioni di questo tipo di grosso. il lotto N. 581 dell asta christie's , lo io in collezione ,il nodino sulla N e' presente, ma non la lisca sotto la croce. se non ricordo male sia la lisca sotto la croce ,che il nodino ma sulla E sono presenti nella monetazione di genova.
    2 punti
  14. Recentemente apparso nell’asta NAC AG, 123, 9.5.2021, 69 ma già noto al commercio antiquario (Künker, 182, 2011, 57) questo divisionale emesso da Sibari viene classificato dagli editori come terzo di statere nonostante il peso decisamente elevato (gr. 2,99). L’identificazione del nominale è accolta anche dalla Spagnoli (La prima moneta in Magna Grecia: il caso di Sibari, 2013) che scheda l’esemplare (fase B) al n. 1013 a rilevando identità di coni con ulteriori 3 monete: SNG Manchester, 234 (gr. 2,46) Kraay-King 1987, 10 ex ripostiglio S. Giovanni Ionico 1971 (CH IX, 599: gr. 1,81) Paestum, MAN, 905 ex Heraion foce Sele (gr. 1,75) Del resto, dracme dal peso ampiamente eccedente la norma teorica del piede acheo-corinzio risultano ben attestate all’interno del catalogo redatto della Spagnoli, seppur circoscritte alla fase B: Cat. 1004 a (gr. 3,18) Cat. 1004, 1 a (gr. 3,84) Cat. 1004, 1 b (gr. 3,74) Cat. 1004, 2 a (gr. 3,37) Cat. 1018 a (gr. 3,31) Cat. 1026 a (gr. 3,01) Cat. 1034 a (gr. 3,36) Ad esse si aggiungono i seguenti pezzi apparsi più di recente: Savoca Numismatik, 20th Silver Auction, 2018, 8 (gr. 3,12) RN 14, 2017, 15 (gr. 2,95) Künker 236, 2013, 301 (gr. 3,64) La questione era stata già al centro delle riflessioni di Lorenzo Lazzarini che riferiva ad un possibile emistatere il peso di gr. 3,84 di un esemplare in collezione privata (L. Lazzarini, Un emistatere inedito di Sibari, “RIN”, CIII, 2002, 15-9 = Spagnoli 1004, 1 a), identificazione peraltro suggerita anche a proposito di un ulteriore nominale (gr. 3,37) apparso in CNG 59, 2002, 2 (= Spagnoli 1004,2 a). Ma anche in tempi più remoti non erano mancate osservazioni e rilievi sulle eccedenze ponderali. Così nell’edizione del ripostiglio (disperso) di S. Giovanni Ionico (Kraay-King 1987: CH IX, 599), dove un divisionale sibarita tratto dagli stessi coni dell’es. sopra illustrato (NAC AG, 123, 9.5.2021, 69) e classificato dalla Spagnoli come dracma (1013 c), veniva invece identificato come “tetrobolo” dagli editori del tesoro a motivo del peso (gr. 1,81). La questione, senza dubbio complessa, viene circoscritta dalla Spagnoli alle coppie di coni 1004, 1 e 1004, 2, le uniche ad essere documentate esclusivamente da esemplari (rispettivamente 2 e 1) di peso superiore a gr. 3. Per la studiosa sarebbe possibile “una isolata battitura di un taglio equivalente ad un emistatere” (p. 153) mentre “i valori eccedenti il limite ‘teorico’ di ciascun nominale risultano spiegabili solo se si ipotizza un sistema di coniazione al marco [….]” (p. 154). La problematica andrebbe tuttavia ulteriormente approfondita anche attraverso una valutazione comparativa con produzioni coeve di altre zecche. Se infatti la coniazione al marco resta un’ipotesi certamente plausibile, che ben spiegherebbe gli scarti ponderali all’interno dei vari nominali, si osserva che l’attestazione di divisionali alquanto “pesanti”, prossimi o superiori a gr. 3, non sembra una peculiarità della monetazione di Sibari. E’ noto infatti un divisionale di Crotone, su cui si è già discusso, (https://www.lamoneta.it/topic/153025-kroton-hemistater-inedito/) del peso di gr. 4,22 (mm 26) che ripropone il problema dell’esatta identificazione di questi nominali all’interno di un sistema di partizione ternaria quale quello corinzio. Lo scarto ponderale appare infatti decisamente anomalo per un divisionale corrispondente ad 1/3 dello statere. RN 60, 2019, 98 (ex RN 30, 2016, 21) Un significativo ma nel contempo prudente confronto è invece dato dai valori che si riscontrano in ambito tirrenico, in particolare per le dracme incuse di piede foceo-fenicio di Poseidonia, colonia sibarita sul Tirreno, città alla quale Sibari appare fortemente legata sia sul piano politico che cultuale. Ne costituisce segno evidente Il toro sibarita, che oltre al fiume Sybaris, richiama l’animale che sin dall’età arcaica veniva sacrificato a Poseidon dalla madrepatria Helike e che riappare, in associazione col dio, nelle emissioni attribuite ai tentativi di rifondazione di Sibari post 510 (476, 453) e soprattutto – forse non a caso - a Poseidonia, “come segno di continuità di un culto metropolitano” (B. Carroccio, Monetazioni incuse, Pitagorismo e aristocrazie indigene: appunti per una ridefinizione del problema, in G. De Sensi Sestito – S. Mancuso curr., Enotri e Brettii in Magna Grecia, II.1, Soveria Mannelli 2017, 85). Ma anche a prescindere dal contatto con Poseidonia, per Sibari tale “anomalia” ponderale assume particolare risalto se si osserva che nella fase A, che risulta la più antica, le uniche quattro dracme registrate dalla Spagnoli (catt. 1001-1003, 1000) presentano pesi piuttosto regolari ed omogenei (gr. 2,34; 2,42; 2,42; 2,46). Questi ed altri elementi – su cui non mi soffermo per brevità – richiedono certamente una maggiore puntualizzazione. Sarebbe pertanto auspicabile una più attenta analisi di alcuni aspetti della monetazione sibarita che invece risultano alquanto sedimentati - se non "scontati" - negli studi anche recenti. In primis l’assetto strutturale della zecca e l’articolazione dei nominali anche nell’ottica di un diverso inquadramento cronologico – peraltro già ventilato (Carroccio) – delle varie fasi, in particolare di quella iniziale (ante 530 a.C.).
    2 punti
  15. Buongiorno a tutti, dopo lo stupendo 9 Cavalli postato da Cristiano @Asclepia, mi imbarazza un po' postare uno dei miei Tarì del 1798 di Ferdinando IV. ? A livello di capigliatura siamo a zero, l'effigie di Ferdinando sembra piallata, molto di più che la leggenda, quindi partiamo già con un conio con una certa debolezza al centro già all'origine. Osservavo due particolari, la P aperta sotto al busto che sembra quasi una V ma è chiaro difetto dovuto all'usura. Però vi chiedo, come vi sembra il carattere I del numerale IV? ? Saluti Alberto
    2 punti
  16. Buongiorno cari amici, e' con grande gioia che vi invitiamo alla consegna dei nuovi Gazzettini di Quelli del Cordusio che avverrà il giorno domenica 25 ottobre 2020 alle ore 10 nei tavoli esterni all'aperto del Caffè Spadari al mercatino del Cordusio in Piazza Pio XI in Milano (indipendentemente dall'apertura o meno del mercatino). Il nuovo Gazzettino arrivato ormai al numero 7 avrà una nuova veste grafica speciale in cartonato, a colori, con più pagine, esattamente 83, con 11 articoli, editoriale e rubriche varie. Ricordiamo anche che il Gazzettino è autoprodotto, autogestito, un dono di volontariato culturale per la comunità e per gli appassionati che viene dato in modo gratuito agli amici e aderenti del nostro Gruppo. Ci si augura che questo ulteriore sforzo e impegno culturale di tanti possa essere un buon messaggio di divulgazione e conoscenza per la nostra numismatica. un caro saluto a tutti, Il Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio
    1 punto
  17. Studio interessante, ma a mio parere non troppo condivisibile, a partire dall'affermazione "Quindi la moneta che il cliente di turno offriva alla prostituta era priva dell’immagine dell’imperatore, ma era pur sempre moneta, non un gettone o una tessera, come di solito hanno raccontato i commentatori". Luisi è un latinista e non un economista: una moneta per essere tale deve rispettare determinati criteri, che certo le spintrie non hanno. Il fatto che oramai con il termine spintrie venga utilizzato in numismatica per indicare le tessere erotiche è un dato di fatto; che etimologicamente fosse in origine un'altra cosa è fatto comunissimo nella storia della lingua.
    1 punto
  18. Le foto che hai postato tu non sono tanto buone. E, comunque, si è chiesto un parere e se qualcuno la/le ritenesse false è giusto che lo dica. Con educazione e senza far degenerare la discussione. Ora non è che non dobbiamo più dire la nostra per la paura che "qualcuno" possa scrivere nonsoché. Per quanto mi riguarda credo di essere stato sempre più che pacato ed educato. In ogni caso, anche se io avessi idee opposte alle tue la discussione potrebbe, anzi, dovrebbe essere sempre educata ed istruttiva. Chiudo l'OT precisando che io imparo più dalle "discussioni" dove vengono snocciolate e spiegate le varie possibilità piuttosto che dagli edulcorati coretti "ma che bella moneta"! ? Ave! Quintus
    1 punto
  19. Voi state partendo dal fatto che le monete siano state coniate, ma ne siamo sicuri???
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  20. I pedi monetali in genere riportano valori e specifiche, che qui non ci sono, com molte probabilità non un peso monetale. Saluti TIBERIVS
    1 punto
  21. Suggerimento opportuno @Adelchi66 : sono stato troppo rapido a cancellare e sono riuscito a ri-aggiungere la fotografia sbagliata che ora parrebbe finita in calce al post . Riposizionarla al posto occupato in origine ( 7° immagine ) supera però le mie disperanti capacità tecniche : chissà se un bravo curatore, magari @Stilicho che saluto, potrà intervenire una buona serata a Te
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  22. Tanti anni e non dimostrarli....? Bella bella,conservazione ? Ciao Lupo di mare Ciao Anche questa non scherza??
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  23. Ultima rappresentazione di re in trono, complimenti!
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  24. In pratica, la può fare chiunque: basta creare un cartoncino con un'immagine qualsiasi, plastificarlo con le monete ed ecco fatta la divisionale rara
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  25. Perché crede che poi glielo spaccia per un Canaletto o un Giorgione?
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  26. Confermo la P non è una vera P battuta ma una R senza gambetta dovuto ad un conio sporco o in rottura che non riusciva a marcare o solo in parte la stanghetta in diagonale della R quindi P . Per me non è una variante ma un difetto di conio.
    1 punto
  27. Ciao, si tratta di un 2 tarì (tosato visto il peso calante) di Filippo IV di Spagna (1621-1665), coniato a Messina. Al D/, busto drappeggiato e corazzato con colletto alla spagnola, al R/ aquila coronata e sigle di Giovanni del Pozzo (IP) e Mario Parisi (MP), maestri di zecca.
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  28. Su ebay c’è la possibilità di verificare le pregresse aggiudicazioni della stessa tipologia con il corrispettivo e controllare i minimi e i massimi spuntati, ma non quella di verificare i quozienti intellettivi degli acquirenti ...
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  29. Salve Meleto Medaglia di bronzo coniata nel 1898 a ricordo dell'Esposizione Internazionale di Torino e del cinquantesimo anniversario dello Statuto Albertino. È schedata sul forum in https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MY51N2/14 apollonia
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  30. Infatti parlavo della moneta da Lire 500 1958, coniata in pochi esemplari prima della decisione di cambiare l'orientamento delle vele. Tale moneta che si presenta come la prova del 1957, ma non indica la scritta Prova, fu subito sospesa la coniazione, ma qualche esemplare si salvò. E' una moneta NON EMESSA a differenza di quella 1957 che è una Prova.
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  31. Ecco un artefatto inedito (Attardi ed. 2002 non lo annovera): 100 Lire Accademia Navale di Livorno 1981
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  32. Cosa intendi con "perfezionismo romano"? Di esemplari decentrati, con schiacciature, prodotti da conii stanchi o semplicemente di pessimo stile ne esistono davvero tanti. In un sistema economico di tipo non fiduciario, questi aspetti puramente estetici non dovevano avere la massima importanza.
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  33. Così ,per curiosità ,facendo uno "scavo di magazzino" nella mia biblioteca , è saltato fuori un vecchio (1989) catalogo di una specie di mostra asta mercato che verteva sulle stampe di Hokusai . Interessanti i prezzi ,da un minimo di 1.500.000 ad un massimo di 16.000.000 di lire ,tranne qualche pezzo ,tipo l'Onda ,con un prezzo "a richiesta". A saperlo ...
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  34. io fossi in te, tirerei una bella riga rossa sul venditore..... Con tutte quelle che ci sono e il materiale offerto... troverai altrove quanto di tuo interesse ciao skuby
    1 punto
  35. Buonasera a tutti, stasera serata Borbonica. Come vi sembra la patina di questa mia Piastra? Saluti Alberto
    1 punto
  36. Buonasera, Alle definizioni di variante ed errore, per le piastre nè aggiungerei una terza, non per complicarci la vita ma soltanto per definire e dire una cosa che osserviamo di continuo: piastre che hanno delle peculiarità, più o meno ripetute ma comunque delle caratteristiche che le rendono non esattamente corrispondenti al modello "base". Il termine che propongo è "fuori standard" . Es. Ribattiture, incusi, V allungate, evanescenze ... Non sono errori e non sono varianti: segni di riconoscimento volontari, necessità di risolvere rapidamente dei problemi per rispettare gli impegni produttivi, per poi magari tornare indietro, ... Le piastre sono belle proprio perché se ne trovano tante non standard, oltre alle numerose varianti. Quelle del '34 poi sono davvero un capitolo a parte da questo punto di vista. magicoin
    1 punto
  37. Spettacolo @petronius arbiter, grazie di mettere a disposizione la tua competenza, era proprio questo il riscontro che speravo di avere: una esposizione semplice e suggestiva del contesto storico in cui sono nate. Cosa che me le fa apprezzare ancora di più! Già che ci sono, mi allargo : notizie delle ultime 2?
    1 punto
  38. Non so nulla,ma sul web girano i soliti obrobri che sappiamo a memoria,magari possono sviare ecco...,??‍♂️ Comunque parliamo di una moneta con tiratura superiore ai 105 milioni,poi metti che non vi è neanche una foto per verificare.... Sicuramente per me finisce qua. Salutoni ?
    1 punto
  39. Le altre due banconote Confederate, da 5 e 10 dollari, appartengono alla settima, e ultima, emissione, datata 17 febbraio 1864. Un'emissione di importo limitato, si stima circa un miliardo di dollari, che nelle intenzioni avrebbe dovuto sostituire le banconote più vecchie, così da ridurre la massa di cartamoneta circolante. In realtà non successe niente, tanto le banconote delle prime emissioni che le ultime continuarono a restare sul mercato, aumentando l'inflazione... tanto, ormai, per quel che valevano Fu così che un'ottava emissione, approvata dal Congresso il 18 marzo 1865, fu bloccata dal veto del presidente Jefferson Davis, con la motivazione che, visto il fallimento dell'emissione precedente nel sostituire le vecchie banconote, stamparne ancora sarebbe stata una prova che non c'erano limiti alla quantità di denaro che il Tesoro poteva emettere. E questo non avrebbe certo contribuito ad aumentare la fiducia nei confronti del governo, e di una guerra ormai persa. Meno di un mese dopo, il 9 aprile 1865, il generale Lee si sarebbe arreso a Grant ad Appomatox, e sebbene altre armate sudiste abbiano continuato le ostilità ancora per qualche settimana, questa resa è diventata il simbolo della fine della guerra civile. Rispetto alla sesta serie, nella settima manca il taglio da 50 dollari, ma si aggiunge quello da 500, oggi tra i più famosi e ricercati per il ritratto nell'ovale del generale Thomas "Stonewall" Jackson, eroe della guerra. Non è particolarmente raro, ma la sua popolarità tra i collezionisti ha fatto, inevitabilmente, lievitare i prezzi. La banconota da 5 dollari raffigura al centro il Campidoglio di Richmond, capitale della Virginia e, durante la Secessione, dell'intera Confederazione. Il personaggio nell'ovale è C.G. Menninger, Segretario al Tesoro della Confederazione dal 1861 al 1864: era lui che si occupava delle emissioni di cartamoneta. Nella banconota da 10 dollari, vediamo cavalli e soldati che trasportano una batteria di artiglieria da campo, mentre nell'ovale è ritratto R.M.T. Hunter, prima Segretario di Stato, e poi presidente del Senato della Confederazione. Entrambi i biglietti, come il precedente da 20 dollari, riportano la promessa di rimborso entro due anni dalla firma del trattato di pace. petronius
    1 punto
  40. Concordo con Rocco @Rocco68 sulla spiegazione. Questa rara anomalia ( è sempre difficile definire tali anomalie come "varianti" "errori" od altri termini più fantasiosi) nello studio che @Raff82 ed il sottoscritto portano avanti da un pò di tempo risulta presente solo in 3 casi su un campione di circa 300 Piastre 1834 con variabili ( 1% ). Ho la fortuna di avere in collezione un esemplare e lo condivido con voi in attesa di un vostro parere. Saluti a Tutti
    1 punto
  41. Intervengo qui in qualità di Curatore di sezione, dopo essermi consultato con i colleghi @grigioviola ed @Illyricum65, richiamando l'attenzione del @CdC. Rientro ora a casa dopo una lunga giornata di lavoro iniziata alle ore 5.30 e, dopo aver letto gli sviluppi di questa discussione, devo ammettere di essere rimasto basito e deluso. Mi domando come sia possibile che in un forum come il nostro, che si presume frequentato da persone di un certo livello culturale, non si riesca proprio a discutere con calma, senza alzare i toni, nel rispetto delle opinioni di tutti. Io comprendo bene il fatto che ognuno voglia sostenere (anche con fermezza) le proprie argomentazioni, ma possibile che si debba arrivare a questo punto? Invito quindi tutti, nessuno escluso, ad abbassare i toni ed a proseguire la discussione con moderazione. Altrimenti ci vedremo costretti a chiudere, cosa che vorremmo evitare perchè sarebbe il segno che non si e' arrivati a nulla. E non ci faremmo (nessuno di noi escluso) una bella figura. Est modus in rebus! Cavolo! Buona serata da Stilicho
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  42. Buongiorno a todos ecco la mia Napoletana di oggi, un 9 cavalli per Carlo III millesimo 1756 quello meno raro ma pur sempre raro. Un saluto Cristiano.
    1 punto
  43. Questo viene dall'asta Varesi 64 del 2014,lo reputo già eccezionale in questa conservazione...
    1 punto
  44. A few years ago in this thread I said that this coin was fake. Not because of the dotted border but because the overall appearance gave me the feeling it had something strange comparing to the others.
    1 punto
  45. Allora, tutte le monete da te citate sono previste anche per la circolazione, per cui in versione fdc, da rotolino probabilmente (ma non ho certezza della tipologia di emissione), con tiratura totale di 400.000 per le 2 Lettonia e 500.000 per Lituania. Per quanto riguarda la Lettonia, le 2 monete (2020 e 2021) sono state ritardate causa covid, addirittura la 2020 alla fine era stata prevista in emissione contemporaneamente alla 2021, proprio per giugno 2021, ma al momento non ho ulteriori informazioni. Lettonia, la moneta è già stata emessa e si trova in vendita tranquillamente in versione fdc da rotolino, tra l'altro ad un prezzo normale. Per quanto riguarda invece le coincard, tutte e 3 sono già state emesse nei tempi previsti, le 2 della Llituania le avevo acquistate entrambe appena uscite pagandole intorno ai 20 euro spedizione inclusa, mentre per la Lettonia 2021 attendo la ripresa di fiere e convegni di settore. Secondo me la mancanza di questi ultimi è la vera causa della deriva spropositata di questi, e molti altri prezzi.
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  46. Dopo più di un anno ricado su questa discussione, stuzzicato periodicamente dai 2€cc proof ....rileggo tutto, e mi chiedo: 1) Possiamo affermare che dopo qualche anno, troviamo gran parte dei 2€ cc proof a meno del prezzo di emissione a suo tempo? 2) Che i vari San Marino, Vaticano, primi Belgi, Monaco ecc, mantengono il livello dopo più di un lustro o aumentano in alcuni casi conosciuti? 3) Mi chiedo come facciate per le vostre collezioni dopo che ho scoperto il modus operandi della Slovacchia per le proof, dal 2017 credo (solo 1500 esemplari per usi interni bancari )...... 4) Quanti collezionisti di 2€cc Proof pensate ci siano al momento? Intendo che cerchino di completare metodicamente l' intera collezione. 5)Come stanno sopportando il passare del tempo le vostre collezioni proof? I problemi delle FDC li conosciamo abbondantemente.... 6)Più tecnicamente, la goffratura crea una patina protettiva per quanto riguarda i metalli e la loro ossidazione? o alla fine tutto arruginirà, essendo CuproNichel e non Oro ? 7) Sono l' unico a cui tutti questi foglietti, cofanetti e scatole danno un senso di superfluo, allontanandomi dall' iniziare la collezione? Io acquisterei semplicemente la moneta incapsulata molto più felicemente. Per finire ricordo a qualche anima pia che la tabella iniziale é ormai datata, vediamo se si rianima con la discussine....
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  47. Un po’ di storia su questi dollari confederati: Il dollaro confederato (CSA$), suddiviso in 100 cent è stata la valuta degli Stati Confederati d'America al tempo della guerra di secessione statunitense. All'inizio della guerra di secessione continuarono ad essere usate banconote e monete degli Stati Uniti. Verso la fine della guerra, con la svalutazione del dollaro confederato, ebbero maggior preferenza le monete d'oro francesi, inglesi e messicane. Il Sud dipendeva primariamente dalla valuta cartacea per finanziare la guerra. Ne risultò che l'inflazione colpiva il Sud sempre di più, a meno che le valute non fossero coniate in argento o in oro. Le banconote furono stampate dal 1861 al 1864. Nel 1861, quando il dollaro confederato fu introdotto, valeva 95 cents del dollaro USA. Nel 1863 veniva scambiata a soli 33 cents per dollaro. Il 9 aprile 1865, alla fine della guerra, un dollaro confederato veniva scambiato a soli 1.6 cents per dollaro. Il 1º maggio 1865 le banconote in dollari confederati furono vendute in pacchi da 1.200 banconote per $1 USA. Durante la guerra circolò più di un miliardo di dollari confederati. Sfortunatamente ne circolava almeno un altro miliardo e mezzo in banconote contraffatte. Il Nord incoraggiava e promuoveva la contraffazione della valuta confederata, per diminuirne il valore. Le banconote confederate erano stampate in color grigioazzurro ed ebbero il soprannome di bluebacks ("fondi azzurri"). Erano disponibili nei tagli da 5 cent, 10 cent, 15 cent, 25 cent, 50 cent, $1, $1.75, $2, $3, $5, $10, $20, $50 e $100. Le banconote da $10 erano le più diffuse. Nella miriade di scene illustranti il lavoro degli schiavi sulle banconote del Sud troviamo le seguenti categorie: Individui con cotone, Individui con compiti vari, Scene campestri, Scene di stile, Piantagioni di zucchero, Trasporti. Wikipedia docet... ma @petronius arbiter conferma? Per quanto riguarda il valore della banconota, dovrebbe aggirarsi sui 10 euro. PB
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