Vai al contenuto

Classifica

  1. jaconico

    jaconico

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      2614


  2. Litra68

    Litra68

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      3829


  3. nikita_

    nikita_

    Guru


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      23178


  4. dracma

    dracma

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      1289


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/04/21 in tutte le aree

  1. Buonasera amici. Torno dal convegno di Riccione con qualche monetina da ciotola e una New entry. La 100 lire Barbetti “azzurrina”. In attesa di foto migliori comincio a postare queste fatte di fretta in treno. Della banconota mi ha colpito il piano abbastanza pulito sia D che R della banconota ( l’ovale della filigrana è molto bianco) e in controluce le pieghe sono lievi e poco profonde. Unico difetto sono 4/5 taglietti che presenta lungo il lato inferiore. Sicuramente ha subito una stiratura ma non un lavaggio perché i colori mi sembrano abbastanza vivi. Si tratta di una tipologia che ho sempre trovato estremamente usurata e a prezzi non proprio “amici”. Pareri vostri? Che conservazione gli attribuite e che valutazione? ps. Io l’ho pagata 110
    4 punti
  2. Recentemente apparso nell’asta NAC AG, 123, 9.5.2021, 69 ma già noto al commercio antiquario (Künker, 182, 2011, 57) questo divisionale emesso da Sibari viene classificato dagli editori come terzo di statere nonostante il peso decisamente elevato (gr. 2,99). L’identificazione del nominale è accolta anche dalla Spagnoli (La prima moneta in Magna Grecia: il caso di Sibari, 2013) che scheda l’esemplare (fase B) al n. 1013 a rilevando identità di coni con ulteriori 3 monete: SNG Manchester, 234 (gr. 2,46) Kraay-King 1987, 10 ex ripostiglio S. Giovanni Ionico 1971 (CH IX, 599: gr. 1,81) Paestum, MAN, 905 ex Heraion foce Sele (gr. 1,75) Del resto, dracme dal peso ampiamente eccedente la norma teorica del piede acheo-corinzio risultano ben attestate all’interno del catalogo redatto della Spagnoli, seppur circoscritte alla fase B: Cat. 1004 a (gr. 3,18) Cat. 1004, 1 a (gr. 3,84) Cat. 1004, 1 b (gr. 3,74) Cat. 1004, 2 a (gr. 3,37) Cat. 1018 a (gr. 3,31) Cat. 1026 a (gr. 3,01) Cat. 1034 a (gr. 3,36) Ad esse si aggiungono i seguenti pezzi apparsi più di recente: Savoca Numismatik, 20th Silver Auction, 2018, 8 (gr. 3,12) RN 14, 2017, 15 (gr. 2,95) Künker 236, 2013, 301 (gr. 3,64) La questione era stata già al centro delle riflessioni di Lorenzo Lazzarini che riferiva ad un possibile emistatere il peso di gr. 3,84 di un esemplare in collezione privata (L. Lazzarini, Un emistatere inedito di Sibari, “RIN”, CIII, 2002, 15-9 = Spagnoli 1004, 1 a), identificazione peraltro suggerita anche a proposito di un ulteriore nominale (gr. 3,37) apparso in CNG 59, 2002, 2 (= Spagnoli 1004,2 a). Ma anche in tempi più remoti non erano mancate osservazioni e rilievi sulle eccedenze ponderali. Così nell’edizione del ripostiglio (disperso) di S. Giovanni Ionico (Kraay-King 1987: CH IX, 599), dove un divisionale sibarita tratto dagli stessi coni dell’es. sopra illustrato (NAC AG, 123, 9.5.2021, 69) e classificato dalla Spagnoli come dracma (1013 c), veniva invece identificato come “tetrobolo” dagli editori del tesoro a motivo del peso (gr. 1,81). La questione, senza dubbio complessa, viene circoscritta dalla Spagnoli alle coppie di coni 1004, 1 e 1004, 2, le uniche ad essere documentate esclusivamente da esemplari (rispettivamente 2 e 1) di peso superiore a gr. 3. Per la studiosa sarebbe possibile “una isolata battitura di un taglio equivalente ad un emistatere” (p. 153) mentre “i valori eccedenti il limite ‘teorico’ di ciascun nominale risultano spiegabili solo se si ipotizza un sistema di coniazione al marco [….]” (p. 154). La problematica andrebbe tuttavia ulteriormente approfondita anche attraverso una valutazione comparativa con produzioni coeve di altre zecche. Se infatti la coniazione al marco resta un’ipotesi certamente plausibile, che ben spiegherebbe gli scarti ponderali all’interno dei vari nominali, si osserva che l’attestazione di divisionali alquanto “pesanti”, prossimi o superiori a gr. 3, non sembra una peculiarità della monetazione di Sibari. E’ noto infatti un divisionale di Crotone, su cui si è già discusso, (https://www.lamoneta.it/topic/153025-kroton-hemistater-inedito/) del peso di gr. 4,22 (mm 26) che ripropone il problema dell’esatta identificazione di questi nominali all’interno di un sistema di partizione ternaria quale quello corinzio. Lo scarto ponderale appare infatti decisamente anomalo per un divisionale corrispondente ad 1/3 dello statere. RN 60, 2019, 98 (ex RN 30, 2016, 21) Un significativo ma nel contempo prudente confronto è invece dato dai valori che si riscontrano in ambito tirrenico, in particolare per le dracme incuse di piede foceo-fenicio di Poseidonia, colonia sibarita sul Tirreno, città alla quale Sibari appare fortemente legata sia sul piano politico che cultuale. Ne costituisce segno evidente Il toro sibarita, che oltre al fiume Sybaris, richiama l’animale che sin dall’età arcaica veniva sacrificato a Poseidon dalla madrepatria Helike e che riappare, in associazione col dio, nelle emissioni attribuite ai tentativi di rifondazione di Sibari post 510 (476, 453) e soprattutto – forse non a caso - a Poseidonia, “come segno di continuità di un culto metropolitano” (B. Carroccio, Monetazioni incuse, Pitagorismo e aristocrazie indigene: appunti per una ridefinizione del problema, in G. De Sensi Sestito – S. Mancuso curr., Enotri e Brettii in Magna Grecia, II.1, Soveria Mannelli 2017, 85). Ma anche a prescindere dal contatto con Poseidonia, per Sibari tale “anomalia” ponderale assume particolare risalto se si osserva che nella fase A, che risulta la più antica, le uniche quattro dracme registrate dalla Spagnoli (catt. 1001-1003, 1000) presentano pesi piuttosto regolari ed omogenei (gr. 2,34; 2,42; 2,42; 2,46). Questi ed altri elementi – su cui non mi soffermo per brevità – richiedono certamente una maggiore puntualizzazione. Sarebbe pertanto auspicabile una più attenta analisi di alcuni aspetti della monetazione sibarita che invece risultano alquanto sedimentati - se non "scontati" - negli studi anche recenti. In primis l’assetto strutturale della zecca e l’articolazione dei nominali anche nell’ottica di un diverso inquadramento cronologico – peraltro già ventilato (Carroccio) – delle varie fasi, in particolare di quella iniziale (ante 530 a.C.).
    4 punti
  3. Buonasera a tutti, stasera serata Borbonica. Come vi sembra la patina di questa mia Piastra? Saluti Alberto
    4 punti
  4. Le altre due banconote Confederate, da 5 e 10 dollari, appartengono alla settima, e ultima, emissione, datata 17 febbraio 1864. Un'emissione di importo limitato, si stima circa un miliardo di dollari, che nelle intenzioni avrebbe dovuto sostituire le banconote più vecchie, così da ridurre la massa di cartamoneta circolante. In realtà non successe niente, tanto le banconote delle prime emissioni che le ultime continuarono a restare sul mercato, aumentando l'inflazione... tanto, ormai, per quel che valevano Fu così che un'ottava emissione, approvata dal Congresso il 18 marzo 1865, fu bloccata dal veto del presidente Jefferson Davis, con la motivazione che, visto il fallimento dell'emissione precedente nel sostituire le vecchie banconote, stamparne ancora sarebbe stata una prova che non c'erano limiti alla quantità di denaro che il Tesoro poteva emettere. E questo non avrebbe certo contribuito ad aumentare la fiducia nei confronti del governo, e di una guerra ormai persa. Meno di un mese dopo, il 9 aprile 1865, il generale Lee si sarebbe arreso a Grant ad Appomatox, e sebbene altre armate sudiste abbiano continuato le ostilità ancora per qualche settimana, questa resa è diventata il simbolo della fine della guerra civile. Rispetto alla sesta serie, nella settima manca il taglio da 50 dollari, ma si aggiunge quello da 500, oggi tra i più famosi e ricercati per il ritratto nell'ovale del generale Thomas "Stonewall" Jackson, eroe della guerra. Non è particolarmente raro, ma la sua popolarità tra i collezionisti ha fatto, inevitabilmente, lievitare i prezzi. La banconota da 5 dollari raffigura al centro il Campidoglio di Richmond, capitale della Virginia e, durante la Secessione, dell'intera Confederazione. Il personaggio nell'ovale è C.G. Menninger, Segretario al Tesoro della Confederazione dal 1861 al 1864: era lui che si occupava delle emissioni di cartamoneta. Nella banconota da 10 dollari, vediamo cavalli e soldati che trasportano una batteria di artiglieria da campo, mentre nell'ovale è ritratto R.M.T. Hunter, prima Segretario di Stato, e poi presidente del Senato della Confederazione. Entrambi i biglietti, come il precedente da 20 dollari, riportano la promessa di rimborso entro due anni dalla firma del trattato di pace. petronius
    2 punti
  5. Faccio i miei complimenti a @jaconico per la banconota che, dalle foto, presenta dei colori ancora vivaci e gradevoli sia sul dritto che sul verso ed angoli e bordi non compromessi, eccetto i taglietti già segnalati ma ci può stare in questa tipologia di banconote. Forse l'unico intervento, ma non posso averne la certezza, potrebbe essere stata inumidita (non lavata altrimenti né avrebbero risentito anche i colori sbiadendosi) e pressata per renderla più apprezzabile alla vista ma ciò non cambierebbe il suo stato di conservazione che lo considero un buon BB+ ...peccato per quei piccoli taglietti che inciderebbero solo sulla valutazione, come ha precisato e ben spiegato @nikita_ . Rapporto prezzo/qualità è un un'ottimo acquisto ed è una banconota che cerco da tempo di mettere in collezione ma non sono mai riuscito a trovare l'occasione giusta senza spendere troppo. Nell'ultima trattativa con un venditore mi aveva offerto il 100 barbetti azzurrino, dichiarato SPL, in foto: ma ha rifiutato la mia offerta di € 280 mentre la sua richiesta era di € 350. In conclusione @jaconico è riuscito a portate a casa una buona banconota spuntando un'ottimo prezzo ... io per averla avrei speso anche € 130, in giro si vendono per quei prezzi banconote in condizioni peggiori ?.
    2 punti
  6. Ci sono molti pareri contrastanti sul problema, in teoria i vari difetti riconducibili esclusivamente alla circolazione che si riscontrano in una banconota dovrebbero decretare lo stato di conservazione. Mettiamo che mentre sei sonnambulo vai a tagliare un angolino su una tua banconota in assoluto fds Un trauma che colpisce un bigietto in FDS non cambia il suo stato (è pur sempre una banconota in FDS con un taglietto per esempio), ma questo trauma andrà ad influire molto pesantemente sulla sua valutazione. Una banconota spl con dei taglietti passa a bb?, dipende dal numero e dall'ampiezza dei taglietti, possibilmente rimane spl, non si può generalizzare e creare una regola fissa, in buona sostanza ogni banconota avrà una storia a se.
    2 punti
  7. La banconota si presenta bene ed è stato comunque un buon acquisto, ma se è stata portata a diventare un qspl grazie ad un intervento di lifting (forse in questo caso solo stiratura) non si può di certo affermare che la sua conservazione è un qspl, semmai ne ha solo l'aspetto. In ogni caso
    2 punti
  8. Buongiorno. Direi “Aquila” ma, considerato la chiave inglese che brandisce a sinistra, quel copricapo originale in testa e le chiazze di olio a terra, potremmo definirla come “ Aquila capo officina “??
    2 punti
  9. C'è questa moneta in un'asta ( in SLAB ) un 200 Lire 1978 che al dritto ha il conio delle 50 Lire,io non ne ho trovata traccia ne sui cataloghi ne altrove,in effetti nella descrizione specifica che potrebbe essere unica o rarissima. Cosa ne pensate? Chi la conosce? Sinceramente ho qualche dubbio ma a me sembra buona però visto il prezzo di partenza anche l'Asta ha qualche dubbio.
    1 punto
  10. Salve Ho comprato stamattina ad 1 euro questa medaglietta in un negozietto di robivecchi. Ero entrato a chiedere se aveva qualche moneta da propormi ma a parte cose comunissime aveva poco da offrire. Ho tuttavia notato la medaglietta in questione e mi ha incuriosito perchè è il tipico oggetto che per quanto malmesso facendo qualche ricerca ha la sua storia da raccontare. Anche se non colleziono medaglie ho pensato comunque di condividerla con voi appassionati di questo campo e sentire anche qualche vostro contributo sull'oggetto in questione Ringrazio anticipatamente tutti per ogni osservazione, commento, curiosità!
    1 punto
  11. Continuando con la collezione delle zecche piemontesi : Forte Bianco di Teodoro II Paleologo , zecca di Chivasso Teodoro II Paleologo (1364 – 26 aprile 1418) fu marchese del Monferrato dal 1381. Era figlio terzogenito del marchese Giovanni II (1321 – 1372) e di Elisabetta di Maiorca (1337 – 1406).
    1 punto
  12. Per fase A il peso più alto registrato per lo statere è gr. 9,27 (Spagnoli 2013, p. 138), per la fase B gr. 8,75 (p. 152), per la C gr. 9,60 (p. 168). I
    1 punto
  13. Dopo il 56 si decise di sospendere la coniazione delle 10 Lire. Tuttavia, in zecca avevano già approntato i conii ed iniziato la produzione: nessuno li aveva avvertiti. Quando arrivò l'ordine, si era già avanti con la produzione, quindi seguì una serie di lettere e documenti da chi voleva completare la produzione fino al milione d'esemplari e chi voleva che fosse tutto bloccato e mandata la produzione alla fusione. Vinsero questi ultimi: fu lo stesso Presidente del Consiglio Antonio Segni che intervenne con un decreto poco prima di dare le dimissioni (il 6 maggio 1957). Le monete vennero tutte mandate "al macero", solo una si salvò e finì in circolazione.
    1 punto
  14. Contadinotte in festa tra mandorli già in fiore
    1 punto
  15. Torno da Riccione con 2 monetine carine prese ad 1 euro l’una in ciotola. Parto con la prima. Un dos centavos Argentina 1891. ps. Da un lato ha una strana patina, secondo voi frutto di un lavaggio?
    1 punto
  16. Nella speranza che qualcuno possa indirizzarci alla soluzione corretta dell' "orrore" di cui sopra, mi permetto di ripresentare qui (già la postai in altre discussioni ) un orrore del tutto particolare:
    1 punto
  17. Per me autentica. Capitava che il martello non c'entrasse perfettamente il tondello, ma il valore era dato dal peso dell'argento.
    1 punto
  18. CHAPLIN SI È MERITATO FAMA ED ONORI Ciao da Stilicho
    1 punto
  19. Bronzo di Settimio Severo e Giulia Domna che raffigura Apollo Grynium in piedi di fronte, con patera e ramo, all'interno del tempio esastilo con uno scudo sul frontone (London Coin Galleries, Online Auction 3). Lot 50. Estimate: 300 GBP Septimius and Julia Domna (193-211), Aeolis, Myrina, Æ, 24.99g, 37mm. Laureate cuirassed bust right of Severus vis à vis draped bust left of Domna; c/m: Head of Herakles right (?) / Apollo Grynium standing facing, holding patera and branch, within hexastyle temple with shield in pediment. SNG Cop. -; SNG von Aulock 1668; BMC 44. Very fine. Very rare.
    1 punto
  20. Grazie tutti, sono contento sia ancora meglio di quanto immaginassi. I colori vivi e azzurri di questa banconota sono davvero splendidi se comparati al classico giallo Delle Sue sorelle. Anche io vorrei sapere come l’amico @wstefano quanto incidano poi alla fine dei conti i taglietti sulla valutazione di banconote tutto sommato in buone buone/buonissime condizioni. Tralasciando questo caso. Se la banconota fosse praticamente un Fds ma Presenta uno/due taglietti come nel mio caso si tratterebbe di un SPL o di scenderebbe al bb?
    1 punto
  21. Moneta splendida. Mi piace molto il rovescio articolato. Circa la storia, sul libro di Massimiliano Nuti (Costantino il Grande, un falso mito?) un aspetto interessante riguardo Massimino Daia. La guerra tra lui e Licinio e' raccontata dettagliatamente solo da fonti cristiane che la definiscono come una vera guerra di religione. Eusebio di Cesarea nella sua Storia Ecclesiastica dipinge Licinio come un personaggio positivo guidato dalla mano divina contro Massimino. In Lattanzio (De mortibus persecutorum) Dio sostiene Licinio nello scontro decisivo contro Massimino che aveva promesso a Giove di eliminare i cristiani fino a cancellarne il nome in caso di vittoria. Sarà solo al momento dello scontro con Costantino che Licinio diventerà il malvagio persecutore. Sic transit gloria mundi. Ciao da Stilicho
    1 punto
  22. Complimenti Jaconico! il prezzo è quello giusto per un bb ma secondo me siamo ben sopra. Ne approfitterei per chiedere lumi su quanto quegli strappetti abbassino davvero la conservazione. Negli anni ho sentito tutte le possibilità: da “basta un micro taglio per diventare bb” a “questa è in spl (o persino sup) con taglietto”. Qualcuno riesce a mettere un po’ di ordine?? Grazie ✌️
    1 punto
  23. Caravelle82, sei meglio di: ?
    1 punto
  24. Ciao Se segui bene il procedimento sarai ben aiutato. Ti saluto
    1 punto
  25. Da un punto di vista collezionistico, trovo molto interessanti, e ne presi una (se la ritrovo, la posto), le monete emesse durante il suo regno riferibili al "Persecution issue"
    1 punto
  26. Da quel che vedo in foto, anche per me si colloca a metà fra il BB e lo SPL. È comunque molto gradevole: a El Chupacabra piace.
    1 punto
  27. Anche a mio parere è in una conservazione migliore di BB, magari non sarà uno Spl pieno, ma il qSpl ci sta tutto. I colori effettivamente, da queste foto, sono ancora molto belli, ancora vivi, non scialbi come su quelle lavate. Mi sembra in conclusione che sia una banconota ancora al naturale, cosa a mio parere fondamentale.
    1 punto
  28. Il bronzo ipotizzato da Volf mi sembra in accordo con la ricostruzione fotografica di FFF.
    1 punto
  29. Buonasera a tutti, prima di andare a dormire mi lascio anche io andare alle visioni mistiche, stavolta al diritto. ? Saluti Alberto
    1 punto
  30. Ciao Credo si possa parlar di uno Spl ? È bellissima? Saluti
    1 punto
  31. Un bell'acchiappo @Orodicarta Conservazione più che buona, considerando che hanno 160 anni, e dovrebbero avere, almeno un po', circolato, trattandosi di banconote complete di firma, e dunque regolarmente emesse, e non di reminders (le banconote, autentiche ma senza firme e date di emissione, in quanto queste venivano aggiunte al momento dell'immissione sul mercato, trovate in grosse quantità, a partire dalla fine dell'Ottocento, nei caveau delle banche private, e che hanno fatto e fanno la gioia dei collezionisti, americani e non solo). La prima, è un 20 dollari della sesta serie di emissione, datata 6 aprile 1863. La sesta fu un'emissione, si può dire, a furor di popolo. Il governo Confederato avrebbe preferito incrementare l'uso dei bonds (obbligazioni) e ridurre l'ammontare dei circolante monetario, ma le pressanti richieste della popolazione lo indussero a questa nuova emissione, che non fece altro, ovviamente, che incrementare l'inflazione. Le banconote Confederate non erano ancora carta straccia, ma mancava poco. La serie comprende i tagli da 1, 2, 5, 10, 20, 50 e 100 dollari, e ad esclusione dei tagli più bassi, 1 e 2 dollari, su tutte le banconote compare la scritta che saranno rimborsate "Two years after the ratification of a treaty of peace between the Confederate States & the United States"... aspetta e spera Al centro è raffigurato il campidoglio di Nashville, Tennesse, il personaggio ritratto nell'ovale è Alexander H. Stephens, vicepresidente della Confederazione. Continua... petronius
    1 punto
  32. Non sarà la conferenza ma per chi non avesse potuto esserci questa e’ l’intervista con la Prof.ssa Lucia Travaini su questo specifico libro pubblicata su YouTube nel Gruppo Quelli del Cordusio, buona visione o rivisione !
    1 punto
  33. rielaborazione notturna del cervello dei fatti del giorno
    1 punto
  34. Ciao, mi sembra che la moneta in foto abbia un lato più "tagliente" e uno più "stondato", come molte dracme alessandrine (forse in questa foto si capisce di piú) Ma magari é solo una mia impressione. Ciao e buona giornata, Filippo
    1 punto
  35. Io,per le mie necessità ,ho appeso in casa questa LIM gigante ,a cristalli liquidi ,ad alta definizione ,schermo ultra piatto ??
    1 punto
  36. Buongiorno a tutti, dopo lo stupendo 9 Cavalli postato da Cristiano @Asclepia, mi imbarazza un po' postare uno dei miei Tarì del 1798 di Ferdinando IV. ? A livello di capigliatura siamo a zero, l'effigie di Ferdinando sembra piallata, molto di più che la leggenda, quindi partiamo già con un conio con una certa debolezza al centro già all'origine. Osservavo due particolari, la P aperta sotto al busto che sembra quasi una V ma è chiaro difetto dovuto all'usura. Però vi chiedo, come vi sembra il carattere I del numerale IV? ? Saluti Alberto
    1 punto
  37. Buonasera a tutti, ho notato solo ora la notifica e mi scuso per non aver risposto prima. Come diceva un "vecchio" spot pubblicitario, sono appena tornato dalle vacanze. ? Sinceramente sono un principiante a trattare le stampe giapponesi (preferisco più le monete del periodo Edo), ma comunque già diversi utenti hanno fornito qualche informazione importante. Per dire, come ha ben specificato @Adelchi66, venivano stampate diverse copie e non solo una. Un esempio? La stampa giapponese più famosa, La grande onda di Kanagawa dell'artista Hokusai, fu stampata in circa 5000 copie. Originale o no? Se non corrispondono le misure allora molto probabilmente si tratta di una ristampa. Tuttavia non tutto è perduto! Ho trovato delle cosette interessanti in un sito di vendita che tratta stampe ukiyo-e, da quelle originali fino alle ristampe moderne. In alcune ristampe di Hiroshige in vendita il sito specifica "bella ristampa del venerabile editore Takamizawa. Takamizawa era conosciuto come uno dei migliori editori di ristampe del 20° secolo e ha prodotto alcune delle ristampe di xilografie ukiyo-e di altissima qualità di tutti i tempi. Attingendo alle tradizioni e ai metodi dell'era Edo, le stampe sono state prodotte replicando i colori originali dell'epoca Edo e stampate su una bella carta fatta a mano. Gli stampatori hanno lavorato con la massima cura e grande attenzione ai dettagli, riproducendo magistralmente il colore e il lavoro di linea. Tutte le stampe recano il sigillo Takamizawa rosso o marrone sul retro che attesta la pubblicazione Takamizawa di queste stampe. Una grande opportunità per acquisire una bella ristampa di un classico design ukiyo-e." In un'altra ristampa, sempre di Hiroshige, in vendita a 14.50 dollari il sito chiarisce con "bella xilografia in miniatura dall'archivio della Uchida Art Company di Kyoto. Queste fantastiche piccole stampe presentano soggetti tradizionali a blocchi di legno, che vanno da paesaggi e scene della natura a bellissime donne. Alcune di queste stampe sono disegni originali del XX secolo, mentre altre sono piccole ristampe di opere classiche di ukiyo-e di artisti come Hiroshige. Molte stampe in miniatura sono state create come souvenir o utilizzate come biglietti di auguri o regalo, mentre altre avevano lo scopo di promuovere il lavoro di artisti contemporanei. La maggior parte di queste stampe sono incredibilmente dettagliate, dimostrando incredibili capacità di intaglio e stampa e mostrano la stessa attenzione ai dettagli delle opere a grandezza naturale. Questi piccoli tesori sono divertenti da collezionare e da mostrare e sono anche fantastici regali." Quindi è probabile che le ristampe in tuo possesso non siano dei semplici falsi... Il sito in questione è questo: https://www.fujiarts.com/cgi-bin/main.pl
    1 punto
  38. Buongiorno alla sezione, La mia napoletana di oggi.... Un saluto. Raffaele.
    1 punto
  39. In questo ritaglio, forse, si riesce a cogliere con più definizione. Non ho contornato volutamente la seconda cifra…
    1 punto
  40. Buon pomeriggio a tutti, La barretta orizzontale stilizzata della A di GRATIA secondo voi è un errore, un vezzo dell incisore, oppure una sorta segno di riconoscimento? (immagine presa dal web).
    1 punto
  41. Interessantissimo post! Allego la foto del mio 3 grana 1810, uno dei pezzi migliori della mia collezione, trattasi della variante GNAND?
    1 punto
  42. 1 punto
  43. Buongiorno a tutti, spinto dalla curiosità, e per poterlo studiare dal vivo ne ho preso uno, le foto sono del venditore, appena mi arriverà farò nuove foto. Saluti Alberto
    1 punto
  44. Vi riporto quanto affermato da Sambon: " Ludovico di Camponesco, Conte di Montorio, aveva grande possanza negli Abruzzi, e contribuì molto a che la città di Aquila fosse ridotta all’ubbidienza dell’Aragonese. Alfonso, tra i capitoli che concesse alla città, annoverò il privilegio della zecca, ed il Conte di Montorio si affrettò a chiedere al sovrano che gliene cedesse la prerogativa. Alfonso, che molto doveva al Montorio, accondiscese; e, nell’ottobre del 1442 furono redatte le condizioni, cui il Conte doveva attenersi, nell’esercizio di quel dritto. Gli si dava, cioè, facoltà di coniare carlini, mezzi carlini, trentini e bajocchi della stessa lega di quelli coniati nella zecca di Napoli; ed il Camponesco, con questa concessione, coniò di fatti i carlini (pubblicati dal Fusco e dal Lazari) ed i trentini ossia celle che descriveremo più giù. Però, nell’aprile del 1443, Alfonso modificò le condizioni del primo privilegio, e diè al Camponesco ordine formale di fondere le celle, e di smettere il conio di qualsiasi moneta straniera al reame ( [p.pecunia externa). Nello stesso tempo dava facoltà al Camponesco di coniare, ad Aquila, qualsiasi specie monetale della zecca di Napoli, e segnatamente i carlini o gigliati ed i nuovi aragonesi. Più giù descrivo due diversi esemplari di questo reale o aragonese, della zecca Aquilana. Finalmente, come già abbiamo detto, nel 1451, Alfonso, pensando fosse assai meglio rivendicasse a se ogni diritto sulla zecca Aquilana, se ne fece fare rinuncia dal Conte di Montorio, facendogli assegno vitale d’annui ducati 400. Premesse queste notizie, esaminiamo ora le nuove monete aquilane da noi rinvenute. E prima diremo della cella, o trentino, così detta perchè pari a 30 denari, che fu coniata come già abbiamo dimostrato, tra il 6 ottobre 1442 ed il 6 aprile 1443. Il breve periodo in cui furono coniate queste celle, e l’ordine emanato da Alfonso per la loro fusi(me, ne spiegano sufficientemente la rarità. Ciò nonostante ve ne sono due nella collezione di mio padre, e due nel Medagliere del Museo Nazionale di Napoli. Esaminando attentamente; i diversi esemplari di questa moneta, ho trovato che l’epigrafe del diritto era divisa a mezzo da un piccolo emblema, in forma di montagna, con cinque rialzi; e questo emblema è appunto l’arme de’ Camponeschi, che hanno in campo d’argento cinque monti azzurri Per maggior chiarezza do qui il disegno di questo stemma. Il Camponesco, adunque, non si contentò dei vantaggi pecuniarii del dritto concessogli da Alfonso, ma volle altresì, con ambizioso pensiero, che la moneta aquilana recasse manifesto segno della sua possanza, fosse fregiata del suo stemma. Fu questo il primo esempio di uno stemma di feudatario, sulla moneta napoletana; e conosciamo soltanto altri due esempi simili durante il dominio aragonese; amendue su moneta di Atri; il primo, pur troppo naturale, è fornito dai bolognini del ribelle Giosia d’Acquaviva, il secondo ha invece maggior simiglianza col caso nostro, essendo quello dei doppi bolognini di Matteo di Capua, coniati tra il 1462 ed il 1464."
    1 punto
  45. Abbandonai nel 2010, complice la scarsa qualità del materiale di cui sono realizzate e il fatto che le emissioni stavano diventando troppe e non riuscivo a starci dietro… non me ne sono pentito ma ho tenuto tutte le Monetine comprate all’epoca. D’altronde hanno segnato la mia adolescenza ?
    1 punto
  46. Adelchi Benetton IL SOLDINO VENEZIANO E I SUOI MASSARI da Andrea Dandolo ad Agostino Barbarigo
    1 punto
  47. Leggo oggi @numa numa con ritardo la discussione e notando dalla fotografia della moneta (fig. 1) una apparente differenza grafica tra le 2 A in diritto e rovescio, mi sono chiesto se la seconda potrebbe essere letta come R .
    1 punto
  48. Grazie, ma non ho fatto nulla di più che farla vedere a voi.
    0 punti
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.