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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/28/21 in tutte le aree
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Segnalo l'uscita del n. 375 di Panorama Numismatico Questo è il sommario: Curiosità numismatiche – Pag. 3 Andrea Paoli, Compendio sulla monetazione di Aureolo – Pag. 9 Giuseppe Gasbarro, Indagine su un cavallo aragonese: è Ferrandino? – Pag. 14 Marco Pianu, Studio e ipotesi su una moneta inedita sardo-aragonese della zecca di Cagliari – Pag. 17 Giovanni B. Vigna, Michele Chimienti, Guglielmo Cassanelli, Gregorio XVI. Un monaco tra crisi economica e sfida liberale, prima parte – Pag. 23 Adolfo Marciano, Quante spìngule daje pe’ ‘nu turnese? Indagine sul potere d’acquisto delle monete del Regno delle Due Sicilie – Pag. 39 Marco Dubbini, Gli scudi d’argento coniati in Ancona durante l’assedio del 1799 – Pag. 47 Francesca Fernanda Pirera, Uno spaccato sul mercato internazionale. Intervista al dottor Francesco Pastrone, direttore della casa d’aste Éditions Gadoury – Pag. 50 Andrea Keber, Le medaglie murali di epoca carrarese – Pag. 53 Alberto Castellotti, Maccheroni à la reine – Pag. 59 Notizie dal mondo numismatico – Pag. 61 Mostre e Convegni – Pag. 62 Aste in agenda – Pag. 633 punti
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Che una discussione chiusa a causa dei flames sia una sconfitta per il forum tutto, è cosa che mi trova pienamente d'accordo. Ma al tempo stesso devo riconoscere che spesso non è oggettivamente possibile fare diversamente. La discussione in questione, chiusa da un collega del CdC, era già partita col piede, o meglio con le foto, sbagliate. L'ostinazione dell'autore a non volerne fornire altre ha portato qualcuno a reagire sopra le righe. A quel punto, vista la situazione di stallo venutasi a creare (senza nuove foto non si poteva dire nulla di più sulle monete, e sarebbero continuate solo le polemiche), non c'era altra soluzione che quella giustamente adottata. petronius3 punti
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La chiesa di San Teodoro al Palatino fu costruita nel VI secolo e dedicata a san Teodoro di Amasea, probabilmente riutilizzando un tempio circolare preesistente. La tradizione voleva che il tempio fosse dedicato a Romolo, e che qui fosse conservata la Lupa capitolina fino al 1471, prima di essere spostata al Laterano. Ricostruita sotto papa Nicola V, perse il suo status di chiesa titolare per volere di papa Sisto V. Nel 1643 fu rinnovata dal cardinale Francesco Barberini; papa Clemente XI la fece ricostruire a Carlo Fontana (1703-1705), facendo sgombrare le macerie dell'antica chiesa di san Teodoro, nei pressi del foro romano; Fontana progettò anche il cortile esterno con la piazzetta tuttora esistente. Al completamento dei lavori, la chiesa fu quindi affidata da Clemente XI alla Società del Sacro Cuore di Gesù. Clemente XI (1700-1720), PIASTRA (Munt 40), al R/ la veduta della chiesa rotonda di S. Teodoro al Palatino con grande atrio ed ingresso con gradinata a doppia rampa. La stessa chiesa in un'incisione del 1821 ed in una stampa del 1826.3 punti
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Chiudo in quanto la discussione è ampiamente andata fuori tema. @staterepegaso L'attendibilità di una risposta su autenticità/conservazione di una moneta basata su fotogrammi è proporzionale alla qualità dei fotogrammi stessi.3 punti
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Ciao,volevo fare una piccola considerazione per quel che riguarda una discussione di ieri che è stata chiusa questa mattina dal CdC. ( Greche in argento).Sono iscritto al forum da circa tre mesi e devo dire che per fortuna questa cosa è capitata poche volte ma,e qui vengo al mio pensiero, dovremmo impegnarci tutti affinché questo non accada più. Secondo me non è una cosa impossibile da farsi: educazione e rispetto da parte di chi fa richieste agli esperti del forum(che gentilmente mettono a nostra disposizione il loro sapere in maniera gratuita) ed anche un po meno permalosita' da parte di alcuni che intervengono nelle discussioni a volte anche sopra le righe mi dispiace dirlo. Quando una discussione sul forum viene chiusa ricordatevi che non c'è mai un vincitore ed un vinto, uno che ha ragione ed un altro che ha torto,ma perdiamo dal punto di vista numismatico tutti quanti! Questo ovviamente é un mio pensiero che ci tenevo ad esternare e a farvi conoscere, ovviamente senza polemiche verso niente e nessuno?. Alla prossima ed a tutti noi ad maiora semper. ANTONIO2 punti
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Ciao Rocco @Rocco68, innanzitutto bellissima la tua Piastra che presenta una patina eccellente. Ma...“Cos'è e come si forma la patina?” E' una questione non facile da affrontare. La formazione della patina è un processo estremamente complesso: la moneta in lega d'argento risente dell'ambiente esterno e delle manipolazioni, in quanto questo metallo è corruttibile e abbastanza malleabile. Le variabili sono innumerevoli e pertanto la formazione della patina non è riproducibile in maniera standard. La base è sempre l'ossidazione superficiale, che si può presentare in molti modi, strettamente legati alla conservazione ed appunto all'ambiente circostante. Pertanto una moneta posta in un luogo umido potrebbe sviluppare velocemente una patina pesante bruno-nerastra. Un'altra, in ambiente secco ed aerato, dopo qualche anno si presenterà con una patina tendente al biondo, più carico in prossimità dei rilievi ( ma non è la regola). In qualche rarissimo caso sarà visibile la cosiddetta “patina iridescente” che però, nella grande maggioranza dei casi, è una patina artefatta ( penso che tutti noi abbiamo presente le forzature con il “fegato di zolfo” o il “metodo dell'uovo”). Grande importanza ha dove si conserva la moneta. Negli anni '60 – '70 erano in commercio degli album con taschine di plastica ( mi sembra in acetato ) che rendevano l'argento macchiato con delle antiestetiche macchie verde brillante ( la moneta non respirava e l'umidità atmosferica faceva il resto). Attualmente gli album con nuovi tipi di plastiche o le capsule non hanno più questi problemi, ma “congelano” le monete senza possibilità che si sviluppi una patina (lo stesso vale per gli orribili “slab”). Come insegna l'esperienza, il metodo migliore per conservare una moneta è un vassoio ricoperto di vero velluto ( non plastica simile al velluto ) posto possibilmente in un monetiere o un cofanetto di legno. Non saprei dire perchè, però la moneta conservata in tale modo, sembra sempre in evoluzione e la patina che si crea è piacevole e naturale. Come rilevato da @QuintoSertorio, logica vorrebbe che il lato rivolto verso l'osservatore patinasse di più rispetto a quello appoggiato sul velluto ( l'aria ha sempre una percentuale di umidità, pulviscolo, fumi etc). Non sempre è così. Io mi sono fatto un'idea (del tutto opinabile): il velluto, soprattutto se di un vassoio di qualche decennio fa, ha comunque assorbito e concentrato degli elementi esterni, che poi rilascia su quel lato della moneta. Devo anche dire che è mia abitudine, ogni tanto, girare le monete proprio per cercare di uniformare la patina. Saluti a Tutti, Beppe2 punti
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Ciao @QuintoSertorio, posso confermarti quello che da tanti anni noto negli argenti della mia Collezione che riposa nei vassoi in velluto dentro valigetta. Le monete non le ho mai pulite, riposano per lunghi periodi fra un controllo ed un altro, a volte rimangono con le facce invertite d/r. Noto in tutte la formazione di una leggera patina dai riflessi iridescenti più marcata sulla faccia che poggia sul velluto.2 punti
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Il disallineamento del nastro incuso rigato si verifica solo per la zecca di Napoli e in due punti contrapposti,mentre sul conio romano è più curato e perfettamente allineato... Durante un mio studio su questo nominale non ho trovato coni napoletani allineati e coni romani disallineati...2 punti
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@Stilicho non esiste la 140b o d. Il RIC classifica questo tipo come RIC 140, poi questa può avere un busto drappeggiato o drappeggiato e corazzato. È il tipo di busto che può essere b o d con legenda 2 ma fa parte delle tavole non della classificazione.2 punti
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Allora ti faccio un esempio. Dal quinto piano di un palazzo scatto una foto sul marciapiede affollato e ti dico: ma come non dovresti capire quali sono le donne belle? Arka Diligite iustitiam2 punti
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Buon giorno a tutti i "lamonetiani". Volevo segnalare il prossimo VI^ convegno filatelico-numismatico di Venezia-Mestre nel giorno 16 ottobre p.v. dalle ore 9.00 alle 18.00 nella consueta collocazione del Novotel di Mestre, immediatamente adiacente all'uscita Castellana della Tangenziale di Mestre. Il lusinghiero successo della manifestazione del 2020, pur conscio della situazione molto particolare che stiamo vivendo, e, visto l’annullamento di tutti i convegni precedenti (adesso sta iniziando la stagione convegnistica) e la lenta ripartenza che si prospetta, mi fa considerare questa edizione ancora come una sfida. Sia alla fine del convegno precedente, sia adesso sto avendo richieste di conferma dell’effettuazione della manifestazione. Che confermo, quindi, in questa sede ed inizio a pubblicizzare oggi. La squadra che mi accompagna è sempre la stessa, collaudata: quindi sia i Circoli Numismatico di Padova e quello Filatelico-Numismatico di Noale, oltre che Andrea Melchioretto, fresco Responsabile Comunicazione e Social della NIP (https://numismaticinip.it/segreteria), che coordinerà la parallela sessione culturale-divulgativa. Al momento ci sono in programma tre memorie, contando di ampliarle, il dettaglio e l’ufficializzazione verrà fatta convenientemente in anticipo e quando avremo il panel certo di tutti i relatori. Ovviamente vi sarà da sottostare ai protocolli previsti, confidando in una definizione chiara delle modalità da parte del legislatore. Allego a tal proposito locandina dell'evento. Come sempre la lista dei partecipanti la redigerò poco prima. Sempre a disposizione. Stefano Palma – alias Sivis1 punto
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Cari Lamonetiani, buongiorno. Oggi voglio sottoporvi una moneta in mio possesso da tempo immemore che qualche giorno fa ho postato "per stare al gioco" nella simpatica discussione "Il museo degli orrori" inserita nella sezione "La piazzetta del numismatico". Del Reame colleziono unicamente le Piastre di Ferdinando II (qualcuno di voi le ricorderà in qualche discussione proprio in questa sezione). La moneta in oggetto, tempo addietro, fu periziata come Tornese "Cornucopia" 1622 sostanzialmente perché - viste le misere condizioni proprio della data - presentava il millesimo solo al D/ e quindi, per deduzione, doveva trattarsi di quell'anno perché i 1621 conosciuti (peraltro in pochissimi esemplari tutti R4 o R5) presentano la data solo al R/. Ora però, grazie proprio alla discussione dell'esimio @caravelle82 ho ripreso lo studio di questo consunto tondello perché il dubbio che sia un '21 mi è rimasto e si è rinforzato. A occhio nudo non riesco a individuare la forma del 2 finale, ma percepisco un breve tratto verticale. Qui sotto vi posto la foto presentata per l'occasione nel discussione dianzi detta dove i colori sono stati "forzati" per aumentare la visibilità dei rilievi senza però, sottolinearli con tratti aggiuntivi: Come potete vedere, la data è abbastanza leggibile nelle prime tre cifre "162...", mentre per l'ultima possiamo solo notare due "punti" allineati (che sembrano formare un tratto) e che non è visibile né l'arco superiore né il tratto orizzontale della base di un eventuale secondo "2". Mi rendo conto che Vi chiedo di giudicare da una foto e che quindi qualcuno può storcere il naso sull'emettere qualsiasi giudizio: Vi prego solo di considerare che le foto sono state fatte tramite stativo e con una camera EOS 500D, quindi con un minimo di accuratezza. Sollevato il dubbio, ho proceduto a rifare le foto con luce radente da più direzioni (le frecce gialle indicano la provenienza dell'illuminazione) e ho solo schiarito un poco l'immagine per renderla più leggibile. La figura 1 è praticamente la stessa della precedente, mentre la figura 2 si presenta ruotata di 90° presentando un cambiamento di luce interessante dove, a mio avviso, l'1 ipotizzato sembra più evidente (anche qui i segni di un eventuale 2 non appaiono). Nella figura A evidenzio la possibile intrpretazione dei rilievi, mentre nella figura B riporto l'immagine del millesimo 1622 per confronto (tratto dal catalogo "La Moneta"). Un'ulteriore rotazione (figura 3) porta - sempre a mio avviso - ad una ancor maggior evidenza del numero 1 che sembra "coprire" col proprio rilievo, grazie alla modificata illuminazione, in parte il numero 2 altrimenti ben visibile nelle precedenti immagini: Ora Vi chiedo, in via del tutto ipotetica perché stiamo ragionando sul delle immagini e non sul tondello anche se sembrano riprodurre fedelmente la moneta, potrebbe trattrsi di un inedito 1621? Ricordo che i Tornesi 1621 sono assai rari e quindi non è detto che i pochi conosciuti esauriscano tutte le varianti di un conio martello, anzi sembra più facile reperire una variante non censita che trovarne uno uguale ad un altro... a Voi l'ardua sentenza.1 punto
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Ciao Peppe e complimenti per questa spiegazione( te la rubo con uno screen e porto a casa?) .1 punto
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Ciao! Lo credo pure io autentico ma... al di la della scarsa conservazione non mi piace il ritratto. Se non chiedo troppo si può sapere quanto costerebbe? Magari in privato. Così da poter fare qualche confronto? Il questo non lo pagherei... ? ... però se proprio dovessi 50/60€ massimissimi. Ave! Quintus1 punto
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Ottima deduzione, osservando i vassoi vuoti (usati) riportano le tracce circolari scure delle monete passate in collezione nei vari anni. Gli ossidi dell'argento rimasti, aiutano a patinare le altre monete?1 punto
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Ciao,grazie per il tuo intervento. Il mio post non era assolutamente contro la decisione di chiudere la discussione(avete fatto benissimo) penso che questo sia chiaro e ci tenevo a precisarlo, ma unicamente una mia riflessione perché quando succede almeno per me non è una cosa piacevole. Concludo con l'auspicio che in future discussioni tutto questo non debba più accadere. Sono un ottimista ma tant'è ☺. Auguro una buona serata ed alla prossima ANTONIO1 punto
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Un'altro indizio potrebbe essere la posizione del numerale "IIII"del Re,nel 1621 parte dal centro della testa del Re per scendere verso la nuca, mentre nel 1622 di trova perfettamente al centro sopra la testa del Re,questo perché nei 1621 il nome del Re è trascritto in PHILIPPVS,mentre nel 1622 è trascritto in PHILIPP, quindi essendo più corto il nome il numerale rimane più arretrato... Ci sono comunque esemplari per il 1622 con nome PHILIPPVS,e altri esemplari senza data al rovescio,ma comunque,secondo il CNI,il 1621 è solo con PHILIPPVS e con data anche al rovescio divisa dalla cornucopia,quindi se consideriamo la posizione del numerale del Re nel tuo esemplare,e che non porta la data al rovescio allora si può affermare con un certo margine di sicurezza che il tuo esemplare è un 1622...1 punto
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In ricordo di Charlie Watts... Vedo una porta rossa e la voglio dipingere di nero Niente più colori, voglio che diventi tutto nero Vedo ragazze camminare con i loro abiti estivi Devo voltare la testa finché la mia oscurità non se ne va Vedo una fila di macchine e sono tutte dipinte di nero Con i fiori e il mio amore che mai ritorneranno indietro Vedo persone girare la testa e che subito voltano lo sguardo altrove Come un bambino che nasce, ciò accade proprio ogni giorno Guardo dentro di me e vado che il mio cuore è nero Vedo la mia porta rossa ed è stata dipinta di nero Forse svanirò e non dovrò affrontare la realtà Non è così facile farsi notare quando tutto il tuo mondo è nero Mai più il mio mare verde tramuterà in un profondo blu Non potevo immaginare che ciò sarebbe capitato a te Se io guardo intensamente dentro il sole che tramonta Il mio amore riderà con me prima che venga la mattina Vedo una porta rossa e la voglio dipingere di nero Niente più colori, voglio che diventi tutto nero Vedo ragazze camminare con i loro abiti estivi Devo voltare la testa finché la mia oscurità non se ne va Hmm, hmm, hmm Vedo una porta rossa e la voglio dipingere di nero Nera come la notte, nero come il carbone Voglio vedere il sole uscire fuori dal cielo Lo voglio vedere dipinto, dipinto, dipinto, dipinto di nero Si!1 punto
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Buon pomeriggio Arka, non era la mia intenzione lasciarvi così, a volte ci sono cose più importanti da fare, come per esempio portare i propri cari per gli ospedali, non è perché non voglio rispondere,1 punto
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Ciao, La discussione chiusa è sotto analisi dal @CdC. Quindi invito a mantenere i toni pacati e a ponderare bene cosa si scrive, per evitare che questa discussione diventi il seguito di quella chiusa. Grazie1 punto
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La moneta è autentica, zecca di San Francisco millesimo comune oltre 300K pezzi coniati conservazione sul BB, valore dell'oro con leggero plusvalore, difficile da realizzare se venduta ad un professionista del settore. Saluti TIBERIVS1 punto
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Forse può aiutare... ? ...consiglio di leggere gli aspetti editoriali e tecnici. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Cento_vedute_famose_di_Edo1 punto
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TAGLIO: 50 cent NAZIONE: San Marino ANNO: 2006 TIRATURA: 408.880 CONSERVAZIONE: SPL LOCALITÀ: Città di San Marino (RSM)1 punto
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Mi domando chi glielo fa fare al Cdc di occuparsi di tutti i problemi inerenti a questa sezione, pulire i post e i discorsi piu' strampalati che vengono esposti, evitare risse conseguenti, problemi in genere quasi sempre dovuti a motivi di opinioni politiche, non si farebbe prima a introdurre regole piu' stringenti per questa sezione ? Ci sono forum specifici di politica (ad esempio sulla piattaforma forumfree) ....1 punto
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Ciao! Bella particolarità che io ascriverei proprio come tale; navigando per internet ho visto esemplari di "Gazzette" sia con la Giustizia inscritta, sia sovrapposta al cerchio. https://sites.google.com/site/moneteedintorni/venezia-monetazione-anonima saluti luciano1 punto
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Ma allora ci prendi per il c*** ? 1- sai che le monete sono buone o riproduzione, perché le hai postate? Per divertimento? 2- ecco perché le foto sono scadenti e mancano i dati, per farsi gioco di noi! Bravo. 3- dovresti vergognarti, e questo te lo dico IO. Scusa dopo questo @CdC non intervieni? Eddai @matteo951 punto
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Non sei stato assolutamente polemico,anzi ... Non hai preso una fregatura,diciamo che hai pagato uno scotto che ti aiuterà nei prossimi acquisti,come è successo a tutti...1 punto
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Ciao,mi permetto di consigliarti di rileggerti il mio intervento su cui hai fatto questo tuo post. Puoi dire tutto ma tranne che ho fatto l'avvocato del diavolo. Non so da dove tu l'abbia estrapolato! Va bene che è la tua opinione ma non la puoi fare su cose che io non ho pensato ne tantomeno scritto. Nel mio post ho attaccato staterepegaso e non l'ho difeso,spero che le cose per te ora siano chiare....?1 punto
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La mia non è una critica,ma vuole essere un imput per fare capire che non sempre ciò che dice il venditore è corretto,dici che il cartellino non l'ha scritto lui e quindi non gli si può dare torto,mi dispiace ma non condivido,un venditore deve garantire ciò che vende e soprattutto essere oggettivo sullo stato di conservazione delle monete che vende, se la moneta fosse stata un vero BB ma con un cartellino che la dichiarava MB è molto probabile che tu quel cartellino non l'avresti neanche visto.... Quando ho detto principiante non mi riferivo al significato assoluto del termine,ma come tu stesso hai affermato non sei tanto preparato sulle monete borboniche e questo ti ha portato a fare un acquisto compulsivo come tu stesso affermi,ma vedrai che con il passare del tempo le tue conoscenze si affineranno e di conseguenza non avrai bisogno di nessun cartellino che ti dica in che conservazione si trova la moneta... Comunque buon per te che sei soddisfatto del tuo acquisto...1 punto
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Ciao, la questione è piuttosto complessa ed articolata. Dal punto di vista monetario, la manifestazione più evidente della crisi era la inarrestabile fuoriuscita di moneta dallo Stato Pontificio: le cause di questa fuoriuscita erano essenzialmente due, entrambe collegate fra loro e dipendenti dalla stessa debolezza economica dello Stato: 1) lo "sbilancio" (come dicevano i contemporanei) del commercio, per cui la moneta usciva in pagamento di merci e servizi che venivano importati e che non erano compensati dalle esportazioni. A questo proposito, anzi, si registrano continui lamenti dei contemporanei circa il fatto che lo Stato, privo di manifatture e con una produzione agricola ritenuta scarsa, era costretto ad importare tutto dall'estero. 2) i cambi monetari con l'estero sfavorevoli, per cui le monete pontificie di valore intrinseco pari a quello delle monete estere venivano valutate, in moneta di conto, meno di esse. Per quanto riguarda gli strumenti di intervento, in tutti quei casi in cui occorreva ristabilire la parità fra le monete, le autorità avevano due sistemi a disposizione. Il primo consisteva nel variare, con un provvedimento di legge, i rapporti di cambio tra la moneta nazionale e quella estera, oppure variare il valore della moneta reale nazionale in termini di moneta di conto; il secondo sistema consisteva nell'intervenire direttamente sulla moneta reale variandone il peso, la lega o entrambi. Per approfondire ti consiglio il volume "Moneta Pontificia: da Innocenzo XI a Gregorio XVI" di Silvana Balbi de Caro e Luigi Londei. Michele1 punto
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Può benissimo esserlo. Non credo che cambi il valore in generale, ma essendo stata emessa in maniera molto più limitata rispetto alle 2 ed alle 4 gazzette è una variante interessante.1 punto
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Ciao, capisco il tuo risentimento verso l'autore del topic ma sinceramente perché te la prendi con chi ha cercato di dare una risposta? L'intervento fatti dagli esperti potrà non servire al diretto interessato ma può servire ad altri appasionati che seguono la discussione quindi sono sempre utilissimi. Questo te lo dico naturalmente senza vena polemica da parte mia,sia ben chiaro ?. Alla prossima ANTONIO1 punto
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Ciao, premetto la mia scarsa conoscenza della zecca di Pisa. Scorrendo il MIR la classificherei come grossetto (MIR 411) visto il peso di 0,77 g. Quindi fra le monete a nome di Federico II, periodo 1316-1325. Riportata R4. Ci dovrebbe forse essere un simbolo di zecchiere a lato della Vergine difficile da interpretare... Direi tipo la prima del link: https://www.sixbid-coin-archive.com/#/de/search?text=pisa grossetto Correggetemi così da imparare qualcosina su questa zecca...1 punto
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Quando la acquistai anni fa (1998) non aveva questa patina iridescente, si presentava spatinata. La sua posizione nel vassoio è con il Busto rivolto in alto e il rovescio poggia sul velluto, forse per questo motivo è più marcata nel rovescio?1 punto
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Ciao! Proprio così; è una monetina anonima veneziana. Precisamente un quattrino da 4 bagattini. Saluti Luciano1 punto
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Russia, 10 rubli 2002, della serie ДРЕВНИЕ ГОРОДА РОССИИ, Antiche città della Russia. al rovescio : la città di Staraya Russa1 punto
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A Cipro, pur essendoci molti turisti (di area euro ma non solo), le monete locali sono facilmente reperibili dome cambio al supermercato, al bar o sui mezzi pubblici. Ovviamente nei negozietti tipici da turisti è più facile ricevere di resto euro tedeschi, spagnoli o italiani. Discorso a parte naturalmente per i centesimini, che ormai solo i supermercati danno ancora di resto (ci sono stato 3 volte e ne ho ricevuti alcuni, misti tra ciprioti e non, e tutti in pessime condizioni di conservazione). Per ovvi motivi di limitazioni covid, sono rimasto solo nei dintorni di Pafos, dove alloggiavo, quindi in zona “sud”. La natura (mare, spiaggia, ecc.), i monumenti, la cucina, e la gente si presentano alquanto simili alle isole greche più famose, per chi c’è stato. Una grossa differenza è il boom edilizio (ma anche di strade e infrastrutture) favorito negli ultimi anni dal turismo “ricco” inglese, russo e anche israeliano, e ora in sofferenza a causa della pandemia (moltissime nuove abitazioni sono in evidente stato di abbandono a metà dei lavori, che stanno riprendendo solo ora a fatica dopo un anno di stop). Nelle isole greche giravo in motorino su strade poco trafficate e non esattamente ben tenute, a Pafos la strada costiera è a 4 corsie, e percorsa costantemente da molte auto, spesso nuove e di lusso. Ultimo ma non ultimo, aleggia spesso nell’aria - all’occhio attento - la nota situazione “politica” dell’isola, che però è un tema da trattare con le pinze (so che tu Art sei un euro-entusiasta, in senso positivo dico; io lo sarei idealisticamente e lo sono anche stato, ma vuoi per l’età, vuoi per quello che ho già visto spesso durante i miei viaggi, sono assai scettico sulla possibilità di un mondo felice e senza frontiere, cosa che mi sembra più un’utopia che una reale possibilità).1 punto
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Ciao a tutti, Questo è indubbiamente quello che ogni Collezionista dovrebbe fare... lasciar crescere con lui le patine in un ambiente ideale, composto da velluto, buon legno, e da una temperature scevra da umidità e da sbalzi termici. Mi piace la patina della tua piastra del '48, sembrerebbe avere piacevoli iridescenze. Andrebbe valorizzata con una foto professionale... Allego un mio esemplare che ha una patina di vecchia collezione. Da quello che si vede, le patine da collezione attraenti sono davvero molto rare; il più delle volte perchè le monete vengono lavate (mi è capitato di vendere una piastra, con gradevole patina da collezione, che è stata puntualmente lavata e rivederla qui sul forum). A volte si vedono inizi di una (sottile) patina, o di una patina che ricopre solo parzialmente la superficie delle facce della moneta. Questo, di nuovo, spesso dipende dai trascorsi della moneta; lavaggi impropri provocano un blocco del processo ossidativo che inizierà dopo molto tempo, e quando lo farà, la patina ne risentirà, sia dal punto di vista dell'estensione che della conformazione delle varie tonalità di colore. Poi non parliamo delle patine "aiutate" nei modi più disparati... Personalmente la reputo un po troppo pesante, anche se non mi dispiacciono affatto patine con tonalità scure. Ti ho modificato solamente le ombre e le luci della tua foto, ottenendo il risultato che ti allego. Non so se il risultato sia reale o meno perchè dipende dalle condizioni di scatto. Da queste modifiche vedo una tonalità giallastra al D/...1 punto
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La mia preferita però di questa piccola pescata pisana è questa corona in zinco del Protettorato di Boemia e Moravia del 1942. Moneta storica che cercavo da tempo e finalmente ho scovato anche in una piacevole conservazione.1 punto
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Ciao a tutti, vorrei intanto ringraziare quanti fin ora hanno partecipato ed integrato la discussione! Quindi andiamo avanti! Non solo Roma e i suoi monumenti sono stati protagonisti delle raffigurazioni in moneta che possiamo ritrovare nei tondelli papali. Clemente XI, al secolo Giovanni Francesco Albani, di Urbino, proprio alla città marchigiana riservò preferenze specialissime. Una lapide murata nel palazzo ducale nel 1710 annovera i benefici che la città ebbe da Clemente XI: oltre al restauro del palazzo ducale e di quello arcivescovile, si ricordano la cancellazione di debiti, la costruzione di un istituto educativo per la gioventù, la decorazione della cattedrale con dipinti ed un magnifico altare, il restauro delle mura, la fondazione di una biblioteca pubblica, la costruzione di una chiesa e di un convento, l'erezione di un obelisco e di un monumento all'antenato del papa, Alessandro VIII, ed infine i privilegi all'Università. Ecco dunque due monete coniate a Roma (nessuna moneta venne coniata infatti ad Urbino), la mezza piastra e il testone, che tuttavia proprio alla città marchigiana fanno riferimento. A confronto per la mezza piastra la stessa "pittorica" rappresentazione in tre stampe rispettivamente del 1757, del 1861 e del 1891. Per il testone RESTITVISTI MAGNIFICENTIAM (Ne hai restituito la magnificenza) il medesimo prospetto del palazzo ducale restaurato, in una stampa del 1891. Clemente XI (1700-1720), MEZZA PIASTRA (Munt 52), al R/ la veduta della città di Urbino. Clemente XI (1700-1720), TESTONE (Munt 80), al R/ prospetto del palazzo ducale di Urbino. Vi invito in particolare su questa moneta a notare la precisione della rappresentazione, confrontando proprio la stampa: nella facciata, all'ordine superiore si notano le due piccole finestre spostate sulla sinistra; all'ordine intermedio, le quattro grandi finestre e tra la terza e la quarta si nota lo stemma araldico appeso al muro, che si vede anche nella moneta rappresentato come un piccolo rilievo. Infine, all'ordine inferiore le tre grandi porte, intercalate da quattro finestroni, il primo dei quali in epoca successiva alla moneta è stato murato, come di vede bene dalla stampa.1 punto
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Clemente XI (1700-1721), MEZZA PIASTRA (Munt 55), al R/ veduta del porto di Ripetta e del Tevere, con la via omonima e le chiese di S. Rocco e S. Girolamo degli Schiavoni: ai lati due figure sdraiate, figuranti il Tevere e l'Aniene Il porto di Ripetta (così chiamato per distinguerlo da quello di "Ripa Grande" accanto a Porta Portese, 1706), o Porto Clementino, era uno scalo fluviale di Roma situato lungo il Tevere. Nel XIV secolo, esisteva un piccolo porto rudimentale utilizzato per lo scarico di legname, carbone e vino. Solamente all'inizio del Settecento papa Clemente XI approvò il progetto per la realizzazione di un nuovo porto dall'aspetto monumentale, dotato di banchine, scalinate e piazzali. Il disegno fu affidato all'architetto Alessandro Specchi, che si avvalse della collaborazione di Carlo Fontana. L'opera, per la cui costruzione furono impiegati materiali di spoglio provenienti dal Colosseo, fu inaugurata il 16 agosto 1704. La costruzione, significativo esempio di architettura tardobarocca, era caratterizzata da due ampie scalinate curve, che collegavano le banchine al livello del piano stradale; al centro si apriva un emiciclo, dove era collocata una fontana per abbeverare gli animali da soma impiegati nel trasporto delle mercanzie. Ai lati dell'emiciclo si innalzavano due colonne, le quali furono utilizzate per indicare il livello raggiunto dalle alluvioni del Tevere. Un testo coevo così recitava: "Fatto costruire con saggia provvidenza da N.S. Clemente XI nel 1704 su le amene rive del Tevere per pubblico beneficio ed ornamento". Nel tempo il porto subì un rapido degrado, e fu infine demolito a seguito della costruzione dei "muraglioni" del Tevere, la cui necessità fu stabilita dopo la piena del 1870. La legenda LAETIFICAT CIVITATEM si traduce con "Rallegra la città". Ecco la moneta e a confronto due incisioni del 1754 e del 1760, ed infine una foto del 1865, pochi anni prima della sua scomparsa.1 punto
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