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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/24/21 in tutte le aree
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Anni fa mi fu proposta dal grande Morello, Numismatico di Latina, per conto di un suo cliente una Piastra di Ferdinando II del 1842 con due contromarche BOMBA . La richiesta mi sembrò alquanto ridicola e per questo motivo mi feci mandare le foto della piastra, sicuro che le contromarche fossero tarocche e sicuro che il cliente di Morello avesse lo stesso mio dubbio. Dovetti aspettare una settimana le foto via posta e appena viste non ci pensai due volte a chiamarlo per comprare la moneta! ? Conservo ancora il cartellino e la ricevuta del bollettino postale di 150,00 euro.5 punti
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Buonasera signori. Vi invio un paio di immagini della mia '34. Per me è esente da varianti ed errori. O almeno penso... ?4 punti
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Grazie @Rocco68 per questa nuova Discussione che fa affiorare tanti ricordi... ASPETTANDO IL “TESTONE” DI CARLO EMANUELE Ero agitato ormai da parecchi giorni. La questione cominciava a diventare una vera e propria ossessione. Quando sentivo il rumore di un'auto mi affacciavo alla finestra e scrutavo come fossi una vecchia portinaia. Se poi l'auto era dipinta di bianco e giallo come quella delle Poste Italiane, mi precipitavo al cancello, rischiando figuracce epiche. Qualche mese prima un mio Collega mi aveva introdotto alle meraviglie del Web ed avevo scoperto la “Baia”, dove si vendeva di tutto, anche le adorate monete. Il sito era piuttosto grezzo, si trovava di tutto, le descrizioni erano inesistenti e le fotografie approssimative. I pochi Venditori che si affacciavano a questo nuovo tipo di comunicazione, erano molto “variegati”: da quello che vendeva a prezzi spropositati un brutto 50 Lire Vulcano a quello che voleva disfarsi della propria collezione a prezzi bassi ( specie ormai estinta da parecchi anni ). Trovai un bello Scudo di Carlo Emanuele III° ad un prezzo veramente ridicolo. Lo comperai immediatamente ed incominciai ad aspettare. Passavano i giorni e della Raccomandata neanche l'ombra. Sempre più agitato, temendo la classica fregatura, telefonai al Servizio Clienti che, dopo molte difficoltà, mi lasciò il recapito telefonico del Venditore. Mi rispose una voce anziana e roca con inflessione siciliana. Mi ricordò subito Camilleri quando raccontava alla Rai il suo prossimo libro. Passai quasi un'ora con lui al telefono e mi spiegò che era stato Magistrato in Piemonte per molti anni ed aveva messo insieme una bella raccolta di Monete Sabaude. La figlia non era interessata e l'aveva convinto a venderle. Mi disse infine: “...mi scusi tanto ma, per motivi di salute, non ho ancora spedito il “Testone”... vedrà che mi farò perdonare.” Quando infine la raccomandata arrivò, era tanta l'impazienza che strappai malamente la lettera, estrassi lo Scudo e lessi il bigliettino: “Mi scuso per il ritardo e come omaggio le mando anche un quarto di Scudo (..)” Mamma mia! la seconda moneta che nella concitazione non avevo visto, aveva rischiato di finire nella spazzatura! Saluti a Tutti, Beppe4 punti
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Buongiorno a tutti, Foto di gruppo dei miei 3 Cavalli di Filippo III : primo e secondo periodo. Il primo pesa 4,63 e l'ultimo in basso a destra pesa appena 1,80 grammi.4 punti
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Buongiorno Ferdinando IV, Piastra 1786 Millesimo Comune, se non fosse che sotto il Busto è riportata la sola iniziale P.4 punti
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Buona giornata a todos. Beh,quando guardo le mie cosine e cosette di svariato tipo,inizio a pensar il dove ma non tanto il quando l' ho prese?. Poi mi passa in mente il quanto??♂️. Dopo inizio a ricordar il contorno degli eventi,il caldo,una eventuale contrattazione al mercatino,le mani sporchissime causa ciotola o il sudore causato dai guanti in lattice(aimè nel tempo della zona arancione li ho usati per rovistar). Gli acquisti perciò ti collegano a tante situazioni,anche spiacevoli,la pandemia ad esempio,ma anche le cose belle( il regalo di mia moglie con fotocopiata la 50€ con su scritto" da spendere in monete") ecc... Diciamo a livello di fortuna,mi è capitato solo una volta di prender un gettone ad un prezzo vantaggioso in quanto R2,ma per il resto,il giusto o il giusto per me?. Ricordo volentieri le diverse emozioni per l' acquisto,tipo la suonata del campanello di casa del corriere che ti consegna una bella piastra 120 grana Ferd.ll ? oppure la brama nel ritirare quello che hai adocchiato al mercatino e via dicendo. Ricordo bene le mie prime Caravelle,come la mia prima piastra come detto sopra e le emozioni che si provano e i ricordi che ti innescano?. Non ci sta nulla da fare,abbiamo una " malattia" incurabile??♂️ Saluti3 punti
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Contrariamente a quanto riportato dai “sacri” testi, Luigi Cigoi nacque il 6 agosto 1811 ad Udine, in luogo del 5 agosto 1811. Più precisamente, nacque il 6 agosto 1811 alle ore 5 pomeridiane mentre la denuncia di nascita fu fatta il giorno 7 agosto 1811 davanti all’Ufficiale dello Stato Civile del Dipartimento di Passariano, Udine, Comune di Udine, come si legge dall’atto di nascita. Il Dipartimento di Passariano, costituito nel 1806 nell'ambito del Regno d'Italia e che cessò di esistere nel 1814, prendeva il nome dal paese di Passariano, piccolo borgo sorto presso la Villa Manin, residenza estiva dell'ultimo doge della Repubblica di Venezia. Aveva come capoluogo Udine ed era suddiviso in 4 distretti (Udine, Tolmezzo, Cividale e Gradisca). La nascita fu denunciata dal padre, il sig. Francesco Cigoi del fu’ Gregorio, e al neonato fu “imposto” il nome, allo stato civile, di Luigi-Valentino. Luigi nacque a Borgo Grazzano, nella casa del padre, antichissimo borgo di Udine. Sua madre si chiamava Anna Maria Puppino, figlia dei defunti coniugi Giacomo Puppino e Maddalena Celotti, entrambi quest’ultimi sarti di professione. In sede di denuncia di nascita, il sig. Francesco Cigoi dichiarò di svolgere la professione di “acconcia pelli”, mentre la di lui moglie quella di “incannatrice di seta”, che in pratica consisteva nella trasformazione della matassa, realizzata nella trattura della seta dal bozzolo, in rocchetti di filo di seta. Sempre in sede di dichiarazione, il sig. Francesco Cigoi dichiarò di avere 31 anni (nacque il 30 ottobre 1781 nell’allora Comune di Cernizza), mentre la moglie sig.ra Anna Maria Puppino doveva avere 46 anni, età che è dedotta dalla lettura dell’atto di matrimonio (civile) avvenuto in data 4 settembre 1810 presso il medesimo Dipartimento di Passariano. Il sig. Francesco Cigoi era figlio di Gregorio e di Marianna Budigna, entrambi “agricoltori”, e domiciliati nell’allora Comune di Cernizza “presso Gorizia”. Oggi, Cernizza è un paese della Slovenia, frazione del comune di Aidussina, e durante il dominio asburgico fu comune autonomo, appartenente alla Contea di Gorizia e Gradisca. Dopo la prima guerra mondiale passò, come tutta la Venezia Giulia, al Regno d'Italia; il Comune venne inserito nel circondario di Gorizia della provincia del Friuli, con il nome di Cernizza Goriziana. Nel 1927 passò alla nuova provincia di Gorizia, e dopo pochi mesi vi furono aggregati i comuni di Camigna, Goiaci e Vertovino. Dopo la seconda guerra mondiale il territorio passò alla Jugoslavia. Quando si sposò il sig. Francesco Cigoi, la sig.ra Anna Maria Puppino era vedova del sig. Urbano Martinis, morto il 28 dicembre 1805. Era nata il 26 luglio 1765 nell’allora Comune di Lumignaco, sempre del Dipartimento di Passariano, oggi Lumignacco, frazione di Pavia di Udine. Fu comprovato il “fermo domicilio” dello sposo, Francesco Cigoi, nel Comune di Udine, “da dodici anni in poi”. Corretta, invece, la data di morte del Cigoi collezionista avvenuta ad Udine il giorno 23 maggio 1875; per precisione, nell’atto di morte, il decesso avvenne alle ore 3 pomeridiane esatte. Morì celibe. Saluti, ? P.S. - Allego della documentazione ufficiale tratta dallo Stato civile e liberamente consultabile sul sito Internet istituzionale di riferimento.2 punti
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Il 6 aprile 2010 a seguito di alcuni lavori di ristrutturazione a Epfig, un operatore della ditta che stava effettuando alcuni lavori di sterro in un terreno, con la pala del mezzo urtò qualcosa di duro frantumandolo. Si trattava di un vaso contenente circa 14000 monete romane prevalentemente del IV secolo (sebbene risulti una rappresentanza di monete del III secolo dato che il ripostiglio dovrebbe aprirsi con esemplari di Probo). Il tesoro rimase "custodito" per circa 10 anni prima di finire all'asta nel 2019. Nel mentre fu occasione prima di uno studio preliminare, poi di una perizia nel 2012 che ne stimò il valore commerciale a 100.000€ e infine di una diatriba giudiziaria terminata nel 2016 in quanto uno dei tre scopritori rivendicava la paternità assoluta della scoperta, paternità però respinta e pertanto rimasta condivisa. Di nummi provenienti da questo tesoro se ne vedono spesso ultimamente in vendita su vari siti numismatici. L'asta ha venduto l'intero tesoro in un unico lotto (eccettuata una piccola parte trattenuta dal locale museo) e successivamente il compratore ha iniziato a disperdere in lotti multipli il tesoro che ora si trova a sua volta disperso in altri lotti o esemplari singoli... lo vedremo circolare ancora un po' salvo poi scomparire nelle collezioni numismatiche tra qualche tempo come accade puntualmente ai vari ripostigli commercializzati che dopo il boom iniziale di vendite e disponibilità di materiale, scompaiono per poi riapparire saltuariamente in occasione di successive dispersioni di collezioni. La storia di questo ripostiglio e la sua composizione rimarrà a disposizione di tutti gli interessati grazie allo studio di MD Walton, "À propos d'un trésor monétaire tardo-antique découvert fortuitement à Epfig (Bas-Rhin)", in Cahiers alsaciens d'archéologie, d'art et d'histoire 55 (2012). Recentemente sono riuscito ad acquisire una manciata di esemplari provenienti da questo ripostiglio: nell'ordine, da sinistra a destra e dalla prima fila alla seconda: CONSTANTINVS IVB NOB C PROVIDENTIAE CAESS, /PLC RIC 229 - 2.46 gr - 18 mm CONSTANTINVS PF AVG SOLI INVICTO COMITI, T|F/PTR RIC 47 - 3.19 gr - 20 mm VRBS ROMA **, /TRP* RIC 547 - 1.99 gr - 17 mm CONSTANTINVS IVN NOB C GLORIA EXERCITVS, /TRP· RIC 527 - 2.64 gr - 17 mm CONSTANTINOPOLIS /TRP RIC 554 - 1.97 gr - 16 mm Si tratta di monetine molto comuni, niente di che... tuttavia la provenienza aggiunge quel "quid" che non guasta e che mi garba assai! Mi sento molto come il sindaco di Epfig (sulla sinistra) che custodisce soddisfatto parte del ritrovamento! Infine, un ritaglio di giornale francese che parla del ripostiglio:1 punto
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Marco Aurelio Marco Aurelio Antonino Augusto (in latino Marcus Aurelius Antoninus Augustus; nato a Roma il 26 aprile 121 e morto a Sirmio il 17 marzo 180, meglio conosciuto semplicemente come Marco Aurelio, è stato un imperatore, filosofo e scrittore romano. Su indicazione dell'imperatore Adriano, fu adottato nel 138 dal futuro suocero e zio acquisito Antonino Pio che lo nominò erede al trono imperiale. Nato come Marco Annio Catilio Severo (in latino Marcus Annius Catilius Severus), divenne Marco Annio Vero (in latino Marcus Annius Verus), che era il nome di suo padre, al momento del matrimonio con sua cugina Faustina, figlia di Antonino, e assunse quindi il nome di Marco Aurelio Cesare, figlio dell'Augusto (in latino Marcus Aurelius Caesar Augusti filius) durante l'impero di Antonino stesso. Marco Aurelio fu imperatore dal 161 sino alla morte, avvenuta per malattia nel 180 a Sirmio secondo il contemporaneo Tertulliano o presso Vindobona. Fino al 169 mantenne la co-reggenza dell'impero assieme a Lucio Vero, suo fratello adottivo nonché suo genero, anch'egli adottato da Antonino Pio. Dal 177, morto Lucio Vero, associò al trono suo figlio Commodo. È considerato dalla storiografia tradizionale come un sovrano illuminato, il quinto dei cosiddetti "buoni imperatori" menzionati da Edward Gibbon. Il suo regno fu tuttavia funestato da conflitti bellici (guerre partiche e marcomanniche), da carestie e pestilenze. Marco Aurelio è ricordato anche come un importante filosofo stoico, autore dei Colloqui con sé stesso (Τὰ εἰς ἑαυτόν nell'originale in greco). Alcuni imperatori successivi utilizzarono il nome "Marco Aurelio" per accreditare un inesistente legame familiare con lui. (Wikipedia) Valore nominale: Sesterzio Diametro: 30,50 mm circa Peso: 25,71 gr Dritto: M ANTONINVS AVG - TR P XXVIII (Marcus Antoninus Augustus Tribunicia Potestate duodetricesimus), busto laureato drappeggiato e corazzato a destra Rovescio: IMP VI - COS III (Imperator sextum Consul tertium), Iovi seduto a sinistra, tiene una vittoria nella mano destra ed un lungo scettro nella sinistra, S - C in esergo Zecca: Roma Officina: 4 Anno di coniazione: 174 Riferimento: RIC 1098, Cohen 252, BMC/RE 1470 Rarità: R1 Note: Coniato nel 174, quando Marco Aurelio era impiegato in una massiccia offensiva in territorio sarmatico (174-175), forse ha voluto chiedere a Giove protezione per le sue guerre. Marco Aurelio, uno dei miei imperatori preferiti insieme al padre Antonino Pio. Sesterzio in discreta conservazione. Meglio in mano. Al solito attendo commenti! Grazie! Ave! Quintus1 punto
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Credo che possiamo affermare che siamo giunti almeno alla conclusione che si tratti di Giano Bifronte. ? Ora ci resta di tirare fuori la prora o le prore. Saluti Alberto1 punto
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Anche a me sembra esserci un punto alto, ma io soffro di puntite acuta , li vedo ovunque. ?1 punto
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Questo vuol dire conoscere ogni millimetro della moneta ed essere Esperto con la lettera maiuscola!1 punto
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Grazie per i complimenti! A te e a tutti quelli che sono stati così gentili da farne! ? Interessante. Oppure tutte e due. ? Ave! Quintus1 punto
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Buongiorno a tutti cari amici, volevo comunicarvi che sono stato accolto nello staff dei curatori per la zona preunitarie e dintorni. Molti di voi già un pochino mi conoscono, ma per chi fosse interessato a sapere qualcosa di più mi ri-presento. Parlo di "preunitarie e dintorni" (ma non solo) perché i miei interessi spaziano praticamente dalle origini della moneta fino all'altroieri. Amo le monete di ogni epoca, con l'eccezione degli euro; la mia collezione principale al momento è comunque quella di nominali in argento di medio e grande modulo di area italiana del XVIII-XIX secolo (scudi e mezzi scudi, per intenderci). Prima che un collezionista sono uno studioso: sono laureato in Numismatica antica, specializzato in monetazione romana imperiale e ho lavorato per qualche tempo in ambito accademico. Questo ha influenzato molto il mio approccio anche al collezionismo. Andando decisamente controtendenza rispetto al mercato, non mi interessa lo stato di conservazione delle monete, e arrivo anzi spesso a prediligere monete che hanno avuto vicissitudini di reimpiego (amo le monete forate e appiccagnolate). Spero di poter essere utile, nel mio piccolo, a questa splendida comunità.1 punto
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Potrebbe essere il nome di uno dei monaci basiliani venuti in terra di Calabria, forse nel periodo dell'iconoclastia . E questo nome potrebbe essersi trasmesso a Papasidero, piccolo comune nell'entroterra di Scalea sulla costa tirrenica . Papasidero conserva l'antico, attraente aspetto di borgo medievale, con resti del castello normanno-svevo e delle mura urbiche unitamente al reticolo di stretti vicoli : oltre il fiume Lao, contro il monte, è interessante il santuario di N. S. di Costantinopoli, complesso semi-rupestre del XVII sec. . La città, con altre nell'area, è tra quelle ipotizzate come sito della antica Scidro, insediamento grecizzato attorno al VII sec. a.C. da parte di Sibari come uno dei suoi presidi sul Tirreno per i commerci verso l'Etruria, Massalia e la iberica Tartesso . Nelle vicinanze di Papasidero, si trova la spettacolare grotta del Romito che offre importanti testimonianze dal Paleolitico Superiore al Neolitico : tra queste spicca la lastra in pietra con il graffito di un Bos Primigenius . In Papasidero ha probabilmente circolato la moneta di Bisanzio, alla quale la zona era soggetta fino alla conquista normanna nel XI sec. : potrebbero, ad esempio, esservi state note le monete in oro ed in argento di Costantino IX, imperatore in Costantinopoli dal 1042 al 1055 .1 punto
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Ciao Peppe È una storia bella e un pò triste a mio avviso? Bella perchè hai ridato vita ad un gran pezzo bello e pregiato,un velo malinconico perchè penso al signore gentilissimo che l' ha venduta e la figlia non interessata?,i problemi di salute.... Sicuramente questa persona ha avuto la fortuna di vendere il pezzo a te che so quanto ci tieni e la passione che ci metti?. Salutoni?1 punto
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Buona sera, le tue monete sono autentiche, i FERT sul taglio sono buoni. Peccato che siano in bassa conservazione. saluti1 punto
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Oggi bisogna aggiungere uno zero, sempre se la si trova originale... Complimenti bel colpo... Un saluto Raffaele.1 punto
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Buongiorno, potrebbe essere effettivamente un Asse Repubblicano, un Giano Bifronte con prora navis, @Rotek per favore puoi postare foto dell'altra faccia? Saluti Alberto1 punto
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Ciao gionnysicily Nell’altra discussione tu sei stato chiamato in causa da Matteo per le monete postate da Nibbi e io ne ho approfittato per chiederti un parere sulla mia moneta della discussione “Apollonie” di apollonia autentiche o false?, titolo che sottintendeva l’esistenza di un dilemma senza bisogno di aggiungere altro. Volevi che dicessi che la moneta era stata riconosciuta falsa da Ilya? La tua risposta non ha escluso la possibilità che la dramma non fosse autentica e ti ho ringraziato per il tempo che hai dedicato alla questione. Per quanto concerne la mia opinione, come ho detto mi sono preoccupato dell’autenticità della moneta all’atto dell’acquisto di molti anni fa in un negozio di numismatica a Monaco di Baviera, quando per tutelarmi dall’enorme quantità di falsi di origine bulgara sul mercato, mi ero accordato che se i conii si fossero trovati negli archivi di quelli delle monete di Apollonia falsificate, avrei potuto restituire la moneta ed essere rimborsato. Qualche anno dopo ho trovato la foto di esemplari del tutto simili alla mia moneta sui libri di Ilya Prokopov, di cui puoi prendere visione anche qui https://independent.academia.edu/IlyaProkopov Ho interpellato direttamente l’autore che ha confermato la provenienza della moneta dal laboratorio Varna 1. Che dire? Non ho restituito la moneta che ho voluto conservare per l’interesse storico come “Conio Varna 1” del New York Hoard. Colgo l’occasione per precisare che il mio occhio non è affidabile per riconoscere un falso da una fotografia sulla base delle caratteristiche di conio, mentre può esserlo sulla base di caratteristiche di stile. Per esempio, nel caso di combinazioni “impossibili” di diritto e rovescio di zecche diverse sulla moneta. Non è questo il caso della dramma in discussione e sarebbe interessante sottoporla all’analisi SEM-EDS. Vedrò al ritorno delle ferie se ciò è possibile e, sulla base dei risultati, ti darò il mio parere in merito. Saluti, Giampiero1 punto
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Grazie @Arka, strana concezione dell’interesse di un forum numismatico. Lascierò perdere la prossima volta. ?1 punto
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Non so cosa ne pensi ma vedo piuttosto l’altro duovir Ti. Claudius Anaxilaus ,con legenda TI CLAV (legatura AV) ANAXILAO IIV(I) Un esemplare Gallica:1 punto
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@Enki fa così abbastanza spesso. Lancia un sasso di forma monetale e di solito di un certo interesse e valore, poi ci guarda sguazzare intorno.... ? Arka Diligite iustitiam1 punto
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a me sembra più un argento dei Tectosages , puoi cercare su Acsearch, ti metto un link per esempio https://www.acsearch.info/search.html?id=280920 Tribu celtica dei Volci originaria del sud della Francia, fonti narrano che un ramo di questi celti fu assoldato come mercenari in Bitinia e successivamente si stabilì in Frigia dando origine a una una confederazione celtica che si insediò in Galatia con capitale Ancyra, l'odierna Ankara in Turchia-1 punto
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Gli unici Tornesi di Filippo IV del 1621 riportano questo millesimo solo nel rovescio, ai lati della Cornucopia.1 punto
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Ciao a tutti, posto il mio 6 Tornesi 1803 che oltre ad avere il "taglio" sul bordo ha anche una serie di dentellature al R/ in corrispondenza di questa anomalia. Vi sarei grato se qualcuno potesse fornire un ipotesi al riguardo. La stessa moneta ha anche una depressione circolare sul collo del Re. (Acquistata da Nomisma ) Grazie e saluti, Beppe1 punto
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Ciao Apollonia, propongo una provinciale di Corinto (esergo COR ?) sotto Nerone, RPC I, 1208. https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/12081 punto
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Non ho la certezza assoluta che sia un 1621 e neppure che sia un 1622☺️ Ho un esemplare simile al tuo in collezione in cui, nonostante la ribattitura, la data (1622) si distingue benissimo.1 punto
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Ciao Rocco @Rocco68 moneta veramente meravigliosa come sempre! Posto la mia ( ex Inasta ) molto più modesta per confrontare i conii, che molte volte forniscono delle informazioni preziose. Saluti a Tutti,1 punto
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La mia Napoletana di oggi è un Carlino del 1835 in conservazione eccezionale, millesimo che spesso viene scambiato per 1833 per via della forma del 51 punto
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Clemente X (1670-1676), PIASTRA (Munt 20): al R/ il porto di Civitavecchia con l'arsenale in fondo a sinistra e la fortezza a destra; nel bacino un veliero e barchette. Il porto di Civitavecchia fu costruito per volere dell'imperatore Traiano intorno al 106 d.C.. Dopo la caduta dell'impero romano il porto di Civitavecchia assistette ad un susseguirsi di dominazioni e passaggi di mano, contesi tra il papato, varie potenze comunali e frequenti incursioni saracene. Nel XV secolo, dopo che la città fu rientrata definitivamente sotto il controllo papale, il porto di Civitavecchia riprese vigore e importanza. Fu dapprima costruita la Rocca, una fortificazione quadrangolare; poi nel 1508 Giulio II affidò al Bramante i lavori di costruzione del Forte Michelangelo, che sarebbe sorto su antiche rovine romane. Il forte venne completato nel 1537 grazie forse al contributo di Michelangelo. Nel 1608, sotto il papato di Paolo V, fu eretto un fanale (il Faro), sulla estremità meridionale dell'isola frangiflutti, alto ben 31 metri. Il 26 novembre del 1659 venne posta la prima pietra dell'arsenale disegnato dal Bernini, che per lungo tempo avrebbe coagulato buona parte dell'economia cittadina. Fu poi edificata la cinta muraria merlata opera di Pier Paolo Florian voluta da papa Urbano VIII nel 1630. Alcune di queste strutture sono andate distrutte a causa dei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale. In particolare nel 1943 furono distrutti il Faro, l'Arsenale, il Forte del Bramante e la Rocca vecchia. La legenda VT ABVNDETIS MAGIS (Perchè abbiate più abbondanza), si riferisce all'arrivo a Civitavecchia a forti quantità di grano. Ecco la piastra e a confronto nell'ordine un dipinto del XVIII secolo, una xilografia del 1860 e una del 1891.1 punto
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Leggo con stupore e dispiacere quanto capitato a @Devant81 ed a @sabaudo59 Ad oggi, fortunatamente, sono le uniche lamentele inerenti la rilegatura. Che le impressioni in oro non siano sempre omogenee é vero, anche la mia ha quelle del piatto più "spente" di quelle del dorso, ma é un difetto che non peggiora col tempo: era così un anno fa ed é tale e quale ora.... Molto strano anche il rilascio di colore; se fosse un problema di lavorazione della pelle penso che dovrebbe presentarsi su tutte le copie. Proverò a chiedere, non sono esperto in materia. Non avendo altre copie disponibili non posso purtroppo cambiargliela ma terrò presente la cosa in occasione di futuri acquisti da parte sua. Grave che la copia di sabaudo59 si sia scollata dopo brevissimo tempo; é innegabile che i testi con tante pagine di carta patinata pesante siano più delicati ma scollarsi dopo solo 2 volte é eccessivo. Probabilmente un difetto di produzione. Mi invii il volume a settembre che provvederò a cambiarglielo Buone vacanze1 punto
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sono un cultore di libri pregiati e frequento diversi rilegatori. Il loro lavoro - quando fatto bene - e’ una vers e propria arte. La scelta dei materiali ( oggi sempre piu’ difficile trovare materiali buoni naturali - pelli che non perdano il colore con il tempo) ricorda il cuoco che va al Mercato du persona per scegliere i migliori ingredienti per i propri piatti. il processo poi di rilegatura - che puo’ assumere varie forme a seconda del tipo prescelto - implica conoscenze tradizionali che sono in pericolo di perdersi in un’ industria che e’ sempre piu’ automatizzata. Quelli ad esempio che sanno fare i “nervi” ( i piccoli ‘rialzi’ che sul dorso in pelle separano i ‘tasselli’ dove si riportano il titolo del volume, l’anno etc) sono sempre meno ed e’ un’operazione che richiede non solo conoscenze ma anche molte ore di lavoro per ciascuna rilegatura fatta a mano. un libro rilegato a mano , con pelli di prima scelta e ben stampato e’ uno dei piaceri della vota che va gustato centellinandolo come un gran vino di ottima annata… ?1 punto
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