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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/10/21 in tutte le aree
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Riprendo questa bella discussione di @Gallienus per condividere il mio ultimo acquisto, una mezza Piastra del 1846 secondo tipo. Mi mancava ancora questa tipologia e appena mi è capitata l'occasione non me la sono fatta sfuggire. Il Magliocca la riporta R2, ma penso sia un po più rara.6 punti
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Buongiorno, proseguo questa discussione con un altro 3 grana 1810 ,ma del secondo tipo. Il secondo tipo è risaputo è ancora più difficile da trovare privo di difetti e in alta conservazione, questo presenta dei buoni rilievi ma nel contempo diverse mancanze e debolezze. Piacevole il colore del rame. Variante più comune, con punti in legenda e nessun simbolo a chiudere la data. Il taglio presenta la treccia in rilievo. Un saluto Cristiano.4 punti
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mi è spiaciuto essermene andato dal forum, che mi ha accolto ed ospitato con simpatia e generosità, senza una parola di commiato. Ho quindi pensato di salutarlo e salutarvi con un piccolo omaggio, anche se temo non sarà utile a tanti (purtroppo non sono monete dei Savoia; ma, almeno credo, è un piacere sfogliarlo). Ho realizzato il catalogo per il gusto del colpo d'occhio e per avere, per la mia collezione, tutte le immagini sottomano, senza dover saltabeccare da una pagina all'altra del browser, e senza dover sfogliare il Davenport del 1949, che ha le foto ancora in bianconero. Ogni ulteriore informazione su queste monete le trovate in Numista, sito al quale ho rubato le immagini (mica avevo voglia di mettermi a fotografare i miei talleri !). -NOTA- essendo il file PDF un po' troppo grosso per poterlo allegare a questo messaggio, l’ho depositato presso GOOGLE DRIVE; chi vuole può scaricarlo dall' indirizzo: https://drive.google.com/file/d/1HtCgNxfGPl8L_FAncNJbyOXlPD4Ikfjr/view?usp=sharing Buona visione.2 punti
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@Rocco68, scusami, ma scrivi anche che il Gigante, che ogni anno aggiorna (?), la riporta semplicemente R ed io l'ho inserita R2 ; e poi ripeto per l'ennesima volta, che alcune monete che ho catalogato, vanno confrontate anche a livello di prezzo (tra le rarità), perche ci sono alcuni R2 con un prezzo leggermente superiore ad altri R2.... questo cosa vuol dire ? che ho valutato alcune monete un gradino in pù...a livello di prezzo, non potendo riportare un R2 e 1/2, altrimenti mi avrebbero preso per pazzo. Comunque sia, il Manuale va letto, studiato e inerpretato nella maniera corretta...per chi se ne intende. Un saluto.2 punti
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Ciao Antonio, a mio parere hai comprato bene a quella cifra, è un denario ben conservato ed autentico. Quanto alle follie che si vedono in rete, direi che uno può chiedere ciò che vuole, poi bisogna vedere se trova il pollo che compra...2 punti
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Mio errore, certo. Ho rivisto il Catalogo ed effettivamente ci sono le foto che posto. Mi scuso con @giollo2 e ringrazio @Arka.2 punti
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Concordo con @kadesh , per definire i dettagli le foto dovrebbero essere fatte nelle medesime condizioni e con il medesimo apparecchio, poi siamo tutti (o quasi) d'accordo che si gravita attorno al BB, anche se quella proposta da @r.tino sembra in effetti migliore in termine di conservazione dei dettagli. Rimango poi "turbato" nel leggere i post di @El Chupacabra, allertandoci una volta di più sul grado di incertezza che potenzialmente grava su una moneta periziata non davanti ai nostri occhi: perizia falsa e/o moneta falsa con perizia vera... La mamma dei ciarlatani è sempre incinta, non si è mai troppo attenti. di seguito , a proposto di perizie Tevere, il mio Littore '28. anche per un confronto.2 punti
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Ciao,due bei sesterzi, complimenti. Per quanto riguarda che hanno lo stesso rovescio,noi che collezioniamo monete romane, abbiamo il vantaggio che pur appartenendo alla stessa tipologia non saranno mai una uguale all'altra. Alla prossima ANTONIO2 punti
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Buonasera a tutti, il bello della Numismatica è anche questo, prendere spunto da quello che sembra essere solo un dettaglio e allargare i nostri orizzonti. In effetti soprattutto al sud sono presenti nomi di famiglie dal suono spagnoleggiante. ? Riguardo alla parola Navarra, con l'aiuto del Web, soprattutto Wikipedia, ho trovato delle note interessanti che ben si collocano a mio avviso nella discussione. Eccole.. Navarra Comunità autonoma spagnola La Navarra è una regione del nord della Spagna caratterizzata da una grande diversità geografica. Regno basco in epoca medievale, fu annesso alla Castiglia nel XVI secolo. Il territorio della regione è costellato da tanti paesini remoti, mentre la città più grande, nonché sua capitale, è Pamplona, famosa per l'annuale corsa dei tori. Qui si trovano fortificazioni del XVI secolo, la cattedrale gotica di Santa María la Real e il Museo della Navarra, dove sono esposte collezioni di arte e archeologia. La parte meridionale del regno, l'Alta Navarra, fu occupata (1512) dalle truppe castigliano-aragonesi e annessa alla corona d'Aragona, nel 1513, ed infine, nel 1515, divenne parte della Corona di Castiglia e quindi del Regno di Spagna unificato. La parte settentrionale del regno, la Bassa Navarra, rimase indipendente, ma fu annessa alla Francia con un'unione personale nel 1589, quando re Enrico III di Navarra ereditò il trono francese come Enrico IV di Francia e nel 1620 fu annessa al Regno di Francia. Saluti Alberto2 punti
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Country Barbados Queen Elizabeth II (1966-date) Type Non-circulating coin Year 2019 Value 1 Dollar 1 BBD = 0.43 EUR Currency Dollar (1973-date) Composition Titanium (.990) Weight 10 g Diameter 36.1 mm Thickness 2 mm Shape Round Orientation Medal alignment ↑↑ Number N# 298140 References KM# 214 Da https://en.numista.com/catalogue/pieces298140.html1 punto
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Buonasera a tutti, spesso mi capita di osservare le mie monete da altri punti di vista e ogni tanto si aggiungono nuovi elementi da analizzare, questa mia Piastra è quella che in assoluto mi ha dato più da pensare, per l'aspetto,per una leggera differenza di peso rispetto alla media, ma tutto il resto e molti pareri di Amici hanno confermato quello di cui ero sicuro, la sua bontà. Veniamo al dunque, osservando la corona e confrontandola con altre di esemplari dello stesso millesimo, ho notato la presenza di almeno due barre che l'attraversano, potrei sbagliarmi ed è per questo che chiedo il vostro aiuto. Avevo pensato a degli esuberi ma non ne sono convinto. Grazie a chiunque interverrà. Saluti Alberto1 punto
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Treboniano Gallo Gaio Vibio Treboniano Gallo (In latino Gaius Vibius Trebonianus Gallus, nato a Monte Vibiano Vecchio nel 206 e morto a Terni nell'agosto 253) è stato imperatore romano dal 251 al 253 insieme al figlio Volusiano, che Treboniano associò al suo trono insieme al figlio di Gaio Messio Quinto Traiano Decio (Decio), Ostiliano. Il suo regno fu caratterizzato da una lunga serie di disastri, come la peste che colpì l'Impero romano per anni, le incursioni delle popolazioni barbare oltre i confini dell'impero e la perdita (secondo alcune fonti avvenuta durante il suo regno) della Siria in favore dei Sasanidi ed il saccheggio di Antiochia. Uomo di indubbie qualità amministrative, il suo programma fu impresso nella dicitura di molte monete che fece battere: Pax aeterna. Treboniano nacque ad Ubianum (oggi Monte Vibiano Vecchio, frazione del comune di Marsciano, in provincia di Perugia) da una famiglia dell'aristocrazia senatoriale, i Vibii, a quanto pare d'origine etrusca; tra i suoi antenati vi era un Vibio Veldumniano (205 circa, ILS 6616), mentre era forse parente di Giunio Veldumniano, console del 272. Sposò Afinia Gemina Bebiana, da cui ebbe due figli: Volusiano che associò al trono e Vibia Galla. La sua carriera precedente all'ascensione al trono era stata il normale cursus honorum con molti incarichi sia politici che militari. Dopo essere stato console nel 250, fu nominato governatore della provincia della Mesia, un incarico che dimostrava la fiducia che l'imperatore Decio riponeva in lui. In quella provincia si rivelò una figura chiave nel respingere le frequenti invasioni dei Goti sul Danubio e divenne molto popolare nell'esercito: durante la campagna di Decio, Treboniano difese con successo la città. Il 1º luglio 251, gli imperatori Decio ed Erennio Etrusco morirono nella battaglia di Abrittus per mano dei Goti; Treboniano fu allora acclamato imperatore dai soldati sul campo di battaglia. Alcune fonti affermano che Gallo ritardò volontariamente i rinforzi per causare la morte di Decio, o che fosse in qualche modo d'accordo con i Goti. Appena salito al trono fu tuttavia costretto a stipulare con i Goti una pace che concedeva loro il bottino e i prigionieri ottenuti con le incursioni (in particolare quella a Filippopoli) e che prevedeva anche un versamento annuo d'oro da parte dei Romani; ottenuta la pace a termini poco onorevoli, Treboniano fu libero di tornare a Roma. Qui si trovava l'altro figlio di Decio, Ostiliano, che era troppo giovane per seguire il padre in battaglia e che era cesare; assieme a questi si trovava pure l'augusta Erennia Cupressenia Etruscilla, moglie di Decio. Treboniano decise di adottare Ostiliano ed elevarlo a co-augusto e, contemporaneamente, di elevare il proprio figlio naturale a cesare. All'epoca dell'arrivo di Treboniano, Roma era stata colpita dalla peste, nella quale sembra morì anche Ostiliano. Zosimo invece insinua che Ostiliano fu eliminato da Treboniano per timore della rivolta. In seguito a questi eventi, elevò al rango di co-augusto il figlio Volusiano. Di fronte all'emergenza della peste, Treboniano agì con decisione: ordinò che lo Stato si incaricasse di fornire un funerale e una sepoltura appropriati a tutti coloro che erano troppo poveri per permetterselo, e ottenne in questo modo il favore popolare. "Non meno della guerra, scoppiata ovunque, anche la peste si diffuse in città e villaggi, eliminando quanti erano scampati [alla guerra], e generando una tale moria di uomini quale mai era accaduto in precedenza." (Zosimo, Storia nuova, I, 26.2.) Per il resto, non si dimostrò all'altezza del compito, non riuscendo ad affrontare con energia i problemi che si trovò davanti, sia interni che esterni. In particolare non ostacolò le scorrerie di Goti, Borani, Carpi e Urgundi che tra il 252 e il 253 compirono saccheggi fino a Pessinunte ed Efeso. Le fonti cristiane parlano di una persecuzione dei cristiani ad opera di Treboniano; confermate dall'unico evento attestato anche da altre fonti: l'arresto e l'incarcerazione di papa Cornelio nel 252. La situazione in oriente precipitò: probabilmente a causa di una disputa per il controllo dell'Armenia, da sempre oggetto di contesa tra l'Impero romano e i Sasanidi, Sapore I risalì l'Eufrate e nel 252 sconfisse l'esercito romano nella battaglia di Barbalissos, invadendo e conquistando gran parte della provincia di Siria, compresa la stessa capitale Antiochia (fine del 252-inizi del 253). "[...] intanto i Persiani attaccavano l'Asia, occupando la Mesopotamia ed avanzando fino in Siria, addirittura ad Antiochia, che conquistarono, metropoli di tutto l'Oriente romano. E dopo aver ucciso una parte della popolazione e portato via come prigionieri l'altra parte, tornarono in patria con un immenso bottino, dopo aver distrutto tutti gli edifici della città, sia pubblici che privati, senza incontrare alcuna seria resistenza. I Persiani senza dubbio avrebbero conquistato tutta l'Asia con facilità se, felici per la ricca preda conquistata, non avessero ritenuto di portarlo in patria salvo con soddisfazione." (Zosimo, Storia nuova, I, 27.2) "[...] l'insolenza dei Persiani che bruciarono ogni cosa stesse in piedi." (Libanio, Oratio XV, 16.) "Ecco ciò che accadde ad Antiochia, quando la città era perfettamente tranquilla. Un attore comico stava compiendo una rappresentazione con sua moglie, rappresentando la vita di tutti i giorni, mentre gli spettatori ne erano deliziati e la moglie aveva esclamato: "Sto sognando o ci sono qui i Persiani?" Il pubblico immediatamente si voltò e fuggì in ogni direzione nel tentativo di evitare le frecce che erano state riversate su di loro. La città fu bruciata ed un numero di suoi cittadini fu ucciso, come chi, come succede in tempo di pace, era a passeggio con noncuranza, e tutti i luoghi del quartiere furono bruciati e devastati." (Ammiano Marcellino, Storie, XXIII, 5.3.) Malgrado questa grave perdita, Gallo non organizzò alcuna controffensiva contro i Sasanidi. Frattanto, sul Danubio le tribù gote continuarono le loro incursioni fino a saccheggiare i territori romani della Cappadocia, giungendo sotto mura di Pessinunte ed Efeso. Il nuovo governatore della Mesia Superiore (Pannonia secondo Zosimo), Marco Emilio Emiliano, si rifiutò di pagare il tributo dovuto, interpretando in questo il malcontento dell'esercito, contrariato dalla pace frettolosamente stipulata. I Goti reagirono attaccando il basso Danubio, ma Emiliano li intercettò e li sconfisse sonoramente: l'esercito lo acclamò allora imperatore (forse anche perché corrotto da una distribuzione di denaro dello stesso). Emiliano raccolse le truppe danubiane e marciò sull'Italia pronto a combattere per il trono. Treboniano prese con sé Volusiano e le truppe a disposizione e si mise in marcia verso nord; contemporaneamente ordinò a Publio Licinio Valeriano di prendere le legioni poste a protezione della frontiera del Reno e portargliele. Treboniano e Volusiano marciarono verso nord molto lentamente, forse intendendo rinviare il più possibile il momento dello scontro in attesa dei rinforzi (che non sarebbero mai giunti): ad agosto erano giunti appena a Interamna, dove avvenne lo scontro. Emiliano risultò vittorioso, e Treboniano e Volusiano fuggirono con pochi seguaci, le loro guardie, fino a Forum Flaminii, dove però furono uccisi dai loro soldati, i quali tornarono da Emiliano per ricevere una ricompensa. Treboniano aveva 47 anni e aveva regnato per due. Il mese successivo Emiliano uscì da Roma per scontrarsi con Valeriano, finalmente giunto con le legioni settentrionali; lo scontro sarebbe dovuto avvenire vicino a Spoleto, ma i soldati di Emiliano passarono al nemico e uccisero il proprio imperatore. Valore nominale: Sesterzio Diametro: 28 mm circa Peso: 16,62 gr Dritto: IMP CAES C VIBIVS TREBONIANVS GALLVS AVG, busto laureato, drappeggiato e corazzato a destra visto da dietro Rovescio: PIETAS AVGG, la Pietas, velata, stante a sinistra, entrambe le mani alzate, piccolo altare a sinistra, S - C in campo Zecca: Roma Officina: n.c. Anno di coniazione: 251-253 Riferimento: RIC IV 117a, Sear 9676 Rarità: Note: Sesterzio di barra Valore nominale: Sesterzio Diametro: 29 mm circa Peso: 15,52 gr Dritto: IMP CAES C VIBIVS TREBONIANVS GALLVS AVG, busto laureato, drappeggiato e corazzato a destra visto da dietro Rovescio: PIETAS AVGG, la Pietas, velata, stante a sinistra, entrambe le mani alzate, piccolo altare a sinistra, S - C in campo Zecca: Roma Officina: n.c. Anno di coniazione: 251-253 Riferimento: RIC IV 117a, Sear 9676 Rarità: Note: Sesterzio di barra Conservazione non eccelse. Vi presente le mie due Pietas. Vi pare strano che ne abbia due? Di certo qualcuno dirà... "con i soldi delle due potevi prenderne una sola messa maglio!". Qualcun altro invece dirà che averne due "uguali" non ha senso... ma non sono "uguali", tutte le monete antiche sono pezzi unici o quasi e che hanno, comunque, una "vita" diversa... e come tali le tratto! Anche perché mi piace studiarmele farne raffronti. Voi che ne dite? Ogni vostro commento o pensiero è il benvenuto. Ave! Quintus1 punto
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Due belle monete entrambe! Io colleziono FEL TEMP REPARATIO. I rovesci, in questa serie, sono poi sempre gli stessi che si ripetono, ma ho monete che, pur condividendo lo stesso RIC, si differenziano tra di loro per elementi stilistici particolari che, per l'appunto, le rendono uniche. E' quello che più mi piace di questa tipologia, solo in apparenza monotona. Buona notte da Stilicho1 punto
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Ciao Cristiano, bella moneta! Posto uno dei miei Grana 3 chiedendoti gentilmente, grazie alla tua esperienza di interpretarla. Io sono un neofita e quindi mi piacciono molto le tue spiegazioni. Il taglio è a serpentina. Grazie , Ciao1 punto
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Grecia, 500 dracme 2000 Al rovescio: Diagora di Rodi, portato in spalla dai suoi due figli. Pugile greco antico, nel 464 a.C. vinse la LXXIX olimpiade nella gara di pugilato A Rodi, gli è stata dedicata questa statua.1 punto
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Come ha detto Matteo, le falsificazioni di queste emissioni sono all’ordine del giorno e l’autenticità di una dramma Gorgone/Ancora di Apollonia pontica è in genere oggetto di discussione. Any specific reason to doubt the authenticity of this Apollonia Pontika Anchor/Gorgoneion Drachm? (Cited from: https://www.cointalk.com/threads/any-specific-reason-to-doubt-the-authenticity-of-this-apollonia-pontika-anchor-gorgoneion-drachm.362367/) Black Sea Area - Mesembria & Apollonia Pontika (Cited from: https://www.cointalk.com/threads/black-sea-area-mesembria-apollonia-pontika.235080/) L’argomento "Apollonie false" di produzione bulgara è anche trattato da Ilya Prokopov in varie pubblicazioni (V. https://independent.academia.edu/IlyaProkopov).1 punto
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Bronzo di Geta (Sebastopoli-Eraclopoli) che raffigura sul rovescio una statua di Eracle all'interno di un porticato tra due templi tetrastilo (London Coin Galleries, Online Auction 3). Estimate: 100 GBP Geta (Caesar, 198-208), Pontus, Sebastopolis-Heracleopolis, Æ, dated CY 208 (205/206 AD), 17.47g, 29mm. Bare-headed and draped bust right, seen from behind / Statue of Herakles within an arcade between two tetrastyle temples. RG 16; SNG Cop. -; SNG von Aulock -; BMC -. Good Very fine. Scarce1 punto
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Salve. Rovescio coniato due volte, no? Con moneta tornata da 180 gradi al secondo colpo.1 punto
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La patina sulle commemorative d'argento penso sia questione di gusto personale: se una moneta del '700 è "normale" che abbia la patina e non averla la svaluta, per una commemorativa repubblicana lo standard è l'aspetto di "appena uscita di zecca", non so quanto una eventuale patina possa essere apprezzata e non credo possa costituire un plusvalore. Se non ti interessa la prospettiva di una rivendita futura fai semplicemente ciò che piace di più a te.1 punto
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Sul diritto è raffigurato l’uomo vitruviano con l’indicazione delle zone del corpo umano per le protesi e i biocomposti in cui il titanio è usato come componente in medicina. Inoltre l’anno di emissione (2019), il caduceo (bastone di Ernes) e la scritta “Titanio in Medicina”. Usi del titanio in medicina, protesi e biocomposti (Bozena Losiewicz https://www.researchgate.net/figure/Fig-1-Biomedical-applications-of-titanium-and-its-alloys-10_fig1_322516421). Il caduceo (https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=662346). Il caduceo è il simbolo tradizionale di Ermes e presenta due serpenti che si avvolgono intorno a un bastone spesso alato. È spesso usato come simbolo della medicina, specialmente negli Stati Uniti, ma questo non è corretto. (Il simbolo corretto per la medicina è il Bastone di Asclepio, che ha solo un serpente e nessuna ala). Il disegno del caduceo a due serpenti ha associazioni antiche e coerenti con il commercio, i bugiardi, i ladri, l'eloquenza, la negoziazione, l'alchimia e la saggezza. L'uso moderno del caduceo come simbolo della medicina si è affermato negli Stati Uniti tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo come risultato di errori documentati, malintesi e confusione.1 punto
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Sicuramente hanno preso aria quelle chiuse nei folder cosi formano quella patina, le altre se non chiuse bene in capsule o oblo fanno lo stesso. Lavarle si può ma meglio farlo fare da un'esperto. Ridarle indietro dipende dal venditore e da come è andata la trattativa,avresti dovuto vederle tutte prima di acquistarle ed è difficile trovare dei folder FDC che non abbiano all'interno qualche monete cosi "patinata" mentre quelle in lavorazione Proof è il contrario .1 punto
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Con tutto il rispetto, credo che la tendenza sempre più diffusa a essere "di manica larga" nel grading stia ormai distorcendo sempre più il senso di cosa significhi ogni step valutativo. Se questo da te linkato è un BB (allego immagine di seguito)... beh... la situazione è più grave di quello che credevo. Un BB implica che la moneta sia pienamente leggibile, ed è pacifico che questa non solo ha perso diversi dettagli (il ritratto ha chiaramente perso molta della sua espressività, e diversi rilievi nel rovescio sono molto compromessi e leggibili con difficoltà; vedasi i numeri romani) Perchè invece di prendere a modello cosa dice tizio o caio, non ci si sofferma nel capire e nello sviluppare il proprio gusto estetico? la chiave di lettura (nel vero senso della parola ) è tutta li. Allego quello che è un buon BB, non stentato e a cui non è stato regalato niente; un buon BB insomma come si deve, degno di tale grading (tra l'altro con gradevole patina e senza colpi al bordo) Prendo a prestito le tue stesse parole prese in questa discussione https://www.lamoneta.it/topic/200661-cambi-casa-d’aste-crippa-numismatica-1962-milano-21-settembre-2021/?do=findComment&comment=2215841 Ecco perchè sempre più spesso si nutrono dubbi sul grading di monete decimali anche semplici da valutare. Più e più interventi per stabilire se un Littore è o non è BB... preciso: non è una riprensione, assolutamente e ci mancherebbe! È una semplice ma onesta constatazione di un fatto che ormai è realtà: si guarda il cartellino, (poi, se è "d'epoca" sembra valere anche di più), la firma (come se anche il migliore dei Maestri fosse un Dio non soggetto a sbagliare mai... con ogni rispetto parlando s'intende!) e via, si acquista. Quando invece, si dovrebbe guardare la moneta e basta... Perdonate la schiettezza, che diventa sempre cosa dura da accettare, ma alla fine dei conti questo è ciò che accade. Se si vuol fare numismatica seriamente, questo è... Cordialmente Fabrizio1 punto
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Ciao Michele, come ti hanno già detto, si tratta di una carabattola di nessun interesse e valore. Ma, come ha osservato Apollonia, "perché buttarle nella spazzatura" ? Certo, sarebbe un gesto logico, consequenziale. Eppure tanti di noi, interessati a Monete, Medaglie, Gettoni ecc., hanno da qualche parte una scatola, un barattolo, un cassetto, insomma un "cosàrio" in cui ammucchiano oggetti come il tuo, aut similia . Medagliette senza alcun valore, finte monete distribuite come gadget, gettoni comunissimi e di nessun interesse, monete anche antiche ormai rese del tutto illeggibili da ossidazioni e incrostazioni, il tutto a formare una paccottiglia di nessun valore.....Ma qualcosa ci trattiene da gettarle nel bidone della spazzatura, è più forte di noi....! Così, tanto per indurti ad una risata, ti riprongo il mio "cosario" : un preziosissimo scrigno (finto anche lui), contenente cianfrusaglie delle peggior specie. Saluti ! @miver1 punto
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Complimenti per il tuo ottimo esemplare, che presenta un lustro di conio bellissimo e rilievi pressochè intonsi, direi Fdc o quasi.1 punto
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Da qualche parte devo fermarmi altrimenti rischierei di collezionare di tutto dagli spilli ai transatlantici1 punto
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senza foto nitide inutile buttare lì dei giudizi. ok alta conservazione, ma vuol dire tutto e niente. Le "macchie" potrebbero anche essere carenze superficiali di metallo1 punto
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Ringrazio tutti per i suggerimenti..non essendo ancora arrivata la moneta sicuramente dal vivo avrà un effetto migliore..come da vostri consigli la lascerò stare e la aggiungerò ben volentieri alla mia collezione!1 punto
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Penso che sono entrambe due belle monete e ciò che conta è che gratifichino te! Io avrei preso due sesterzi di imperatori diversi, o al limite due sesterzi dello stesso imperatore ma con rovesci differenti,o meglio un sesterzio ed un antoniniano.. ma io sono io, e tu sei tu! Ognuno di noi ha le proprie idee, attitudini, passioni, possibilità ecc.. il mondo è bello perché è vario! La nostra è una passione che ci accomuna, ma poi ogni individuo è un caso a se..1 punto
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Albania - 100 Leke 2000 Busto della Regina Teuta Kruje ( Durazzo ) Museo Gjergj Kastrioti Skenderbeu Teuta, la Regina "pirata" del mondo illirico - Testo di Pierfranco Bruni Si racconta che Teuta, regina dell’Illiria, si tolse la vita ritenendo troppo umilianti le condizioni imposte dai romani. Siamo nel III sec a. C., in un’epoca in cui l’Illiria intrecciava il mare Adriatico a una cultura espressa attraverso la lingua indoeuropea. Teuta fu una regina che accettò la pirateria in quel lembo di mare che univa la visione adriatica delle civiltà ad un modello prettamente mediterraneo. Amava molto la sua terra e il suo popolo che aveva radici nel modello italico, rappresentante di una geografia all’interno di una dimensione in cui il senso dell’appartenenza al mare significava attribuire una ragione ad un viaggio in cui le eredità e le identità conducevano oltre il concetto filosofico di infinito. Gli Illiri esercitavano la pirateria, e questo rappresenta uno dei punti cardine per comprendere la visione di Teuta, moglie del re Agrone, entrambi appartenenti alla tribù degli Ardiaei. La capitale del loro territorio era Shkodra, l’attuale Scutari in Albania. Se si osserva la geografia dell’Albania, Scutari si trova nell’interno, in quella parte di Illiria che, insieme al territorio di Apollonia, divenne romana, latina. Una regione che continua a vivere una dimensione in cui il senso della realtà geopolitica diviene una realtà geo-esistenziale. La penisola balcanica possiede una geografia in cui gli intrecci sono sia di terra che di mare e al cui centro rimane il contatto importante con l’Adriatico. È l’Adriatico a legare la terra d’Albania con le terre latine e, quindi, anche con l’Italia. A narrare di Teuta, pur non amandola, fu Polibio nelle sue Storie. Polibio, che univa la Grecia e Roma, vedeva nell’Illiria e in Teuta una personalità di spicco ma di grande pericolosità. La regina, infatti, causò la prima di una lunga serie di guerre illiriche contro Roma, la cui prima stagione si consumò tra il 229 e il 228 a. C. Come esplose la prima guerra illirica? Polibio racconta che dopo una visita in Illiria da parte di alcuni ambasciatori romani, tra cui l’ambasciatore Lucio, questi disse a Teuta: “… cercheremo, con l’aiuto divino, di costringerti con forza e rapidamente a correggere le consuetudini dei re verso gli Illiri”. Teuta, per tutta risposta, fece uccidere Lucio proprio nel momento dell’imbarco. La reazione di Roma fu immediata. Il senato romano fece esplodere la realtà di un realtà geografica problematica (quella dell’Adriatico illirico) mediante il “casus belli”, che permise di votare al senato una risoluzione per una guerra immediata. La prima guerra illirico-romana esplose nella primavera del 229 a. C. Questi conflitti prostrarono l’Illiria e determinarono una rottura diplomatica e militare tra Teuta e Roma. I consoli che vennero inviati in Illiria furono Gneo Fulvio e Lucio Postumio, ma non ottennero la sperata pacificazione. Durante il conflitto, Teuta fu costretta alla fuga e, insieme a un gruppo di fedeli, si rifugiò a Rizone nelle Bocche di Cattaro, realtà territoriale fortificata lontana dal mare. Tuttavia ciò non bastò perché le condizioni per una pace definitiva non convinsero Teuta. Questo fu il motivo, la causa, che la spinse ad una morte “dignitosa”. La leggenda, infatti, narra che si tolse la vita. Non sappiamo come e quando, Polibio non ci lascia tracce di quando Teuta si diede la morte, però si narra che già durante la seconda guerra illirica la regina era morta, ovvero intorno al 219 a. C.1 punto
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Buonasera @giollo2, Avrei senz’altro già postato le foto. Purtroppo, per le “Monete dei Longobardi” il Catalogo non riporta alcuna riproduzione fotografica, differentemente da molti altri esemplari. Mi spiace, Domenico1 punto
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Buonasera a tutti, @favaldar, mi perdonerai ma sono in vena di collegamenti storico/numismatici, ho trovato un interessante articolo del quotidiano La Repubblica di qualche anno fa, mi ha colpito l'inquadramento storico/politico che ben si sposa con il millesimo oggetto della discussione, e del particolare delle torrette capovolte che lasciano pensare. Per carità, lavoro di fantasia, soprattutto a quest'ora. ? Magari lo trovate interessante anche voi. Saluti Alberto Spinuzza il martire di cefalù è il 1856 e la Sicilia lotta in nome della libertà, del tricolore, medita la vendetta contro i borboni che selvaggiamente reprimono ogni opposizione. Il 25 Novembre di 150 anni fa la rivoluzione arriva Cefalù, dopo essere passata da Corleone. Due storie legate a doppio filo dall' amicizia e dalla comune militanza nelle schiere dei rivoltosi, che nel 1848 aveva accomunato il barone corleonese Francesco Bentivegna e il cefaludese Salvatore Spinuzza. Allo scoppio dei disordini corleonesi Palermo non è pronta a sostenere le due nascenti insurrezioni, e non lo farà. Eppure, nonostante le evidenti debolezze di una rivoluzione senza l' aiuto della città, Bentivegna decide di andare avanti. E forse temendo di essere fermato trascina anche l' amico Salvatore in un' anticipazione della rivolta che il comitato generale antiborbonico ha programmato per il 12 gennaio del nuovo anno, in memoria dello scoppio dei moti del '48. Due sommosse che purtroppo sono destinate a durare solo poche ore. Vinta Corleone il 24 novembre e catturato Bentivegna - che il 20 dicembre, appena un mese dopo, verrà giustiziato - i borboni arrivano per via mare a Cefalù e al largo del bastione della cittadina minacciano di bombardare la riva che ha alzato il tricolore in segno di sfida. Spinuzza e i suoi quattro compagni di lotta - Alessandro Guarnera, Andrea Maggio e i giovanissimi fratelli Nicolò e Carlo Botta, di 19 e 22 anni - non hanno l' appoggio dei concittadini. Anche per questo la resistenza non è possibile, in cinque contro i borboni, contro la chiesa che condanna la rivolta e contro gli stessi compaesani, famosi nei paesi confinanti per essere tradizionalmente accondiscendenti a tiranni e potenti. Isolati e inerti. Non arriva neanche la solidarietà promessa dai centri vicini. I plotoni dei rivoluzionari pronti a partire in aiuto dei cinque giovani oppositori vengono fermati dai chierici che non permettono l' arrivo delle truppe. Ma ad essere catturate, quella notte, saranno soltanto quattro donne: la madre dei fratelli Botta, Concetta Miceli, con le due figlie Elisabetta e Giuseppina, insieme alla sorella di Spinuzza, Gaetana. A differenza di quanto accaduto a Corleone, a Cefalù i cinque rivoluzionari riescono a fuggire, spostandosi per le vicine campagne raggiungono Pettineo. Lì trovano rifugio in un casolare che li ospiterà fino a febbraio, quando verranno traditi e catturati dopo nove ore di resistenza. Un mese dopo, il 14 marzo, a soli 25 anni, Salvatore Spinuzza viene fucilato di fronte alla sua abitazione, senza il conforto della famiglia vicina - coercitivamente trasferita a Gratteri - pronunciando l' ultima frase: «Possa il sangue mio e dell' amico Bentivegna essere la salvezza della Patria». Diversa la sorte dei suoi quattro compagni, per i quali la pena capitale verrà commutata in 18 anni di lavori forzati, con un decreto di grazia a firma di Ferdinando II, datato al 30 marzo successivo. Appena 16 giorni dopo la morte dell' amico Spinuzza. Il traditore, che ha svelato alla polizia borbonica il luogo dove i fuggiaschi erano nascosti è Vincenzo Fratantoni, passato alla storia della città di Cefalù come "mercante di sangue". Aiutato da monsignor Salvatore Fertitta, che gli era vicino più per fede politica che per carità cristiana, Fratantoni si sarebbe recato nottetempo a Termini Imerese, a cavallo e sotto mentite spoglie femminili, per informare l' allora direttore di polizia Salvatore Maniscalco, nelle cronache del tempo definito «terribile». Quattro anni dopo il tradimento - nel 1861 - Vincenzo Fratantoni tenta di rientrare in città, ma il ritorno gli viene impedito da una petizione popolare intitolata "Il Mercante di Sangue Vincenzo Fratantoni", promossa proprio da Andrea Maggio e da Carlo Botta, diventato comandante dei militi a cavallo. è una pagina di storia di un Risorgimento difficile, in una Sicilia ostile ai cambiamenti. Una storia raccontata soltanto da pochissimi documenti ufficiali. Uno lo riporta Vincenzo Consolo nella prefazione de "Il sorriso dell' ignoto marinaio". è una dedica a Spinuzza scitta da Francesco Guardione nel 1906: «Lutto e pianto immenso desolarono Cefalù, la città natia, che vide passare per le armi il suo amato figliolo». Su queste vicende e sulla figura del martire cefaludese è di prossima uscita - il 3 dicembre - il nuovo libro dello storico locale Nico Marino. Titolo: "1856". Ma la storia di Spinuzza è anche diventata spettacolo teatrale portata in scena alle 21 di venerdì e di sabato a Cefalù, al cinema Di Francesca. Lo spettacolo, scritto diretto e interpretato dall' attore cefaludese Marco Manera, si intitola "1856: Storia di Pupi e di Pupari" e racconta la Sicilia più dura, quella in cui i pupari sono difficili da estirpare. Uno spettacolo senza un lieto fine immediato che vuole ricordare che «la rivoluzione è una nave destinata a navigare sul sangue di chi la fa». PAOLA CASTIGLIA 22 novembre 2006 La repubblica1 punto
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Diciamo che il VI secolo fu qualcosa di più di un brutto quarto d'ora... https://lastoriaviva.it/i-catastrofici-eventi-del-vi-secolo/1 punto
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Buonasera chi mi ha preceduto ha ragione, però a guardare bene mi sembra che la moneta sia sporca di terra, in questo caso credo che un bagno in acqua distillata per ammorbidirla non sarebbe una cosa malfatta, poi magari rimuoverla con uno stecchino, uno spazzolino morbido o con una penna d istrice saluti1 punto
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2000 Ecuador - 1 centavo Al dritto la scritta *LUZ DE AMERICA* (luce d'America), l'Ecuador è attraversata dall'equatore da cui prende il nome.1 punto
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Secondo me qui il BB ci sta. Il Gigante definisce il BB come moneta circolata con moderata usura. Moruzzi definisce il BB in questa maniera: La moneta in questo caso ha circolato e ha evidenti tracce d'usura che ne hanno già intaccato il bordo, il rilievo ed il disegno. Può avere colpi sul bordo ma non deturpanti. Ritorniamo sul "problema" della soggettività della valutazione della conservazione. Sono certo che se una stessa moneta venisse fatta periziare da 10 periti differenti uscirebbero fuori valutazioni differenti. Ho visto monete chiuse in SPL, che secondo me raggiungevano al massimo il BB. Mi rendo conto che ai fini di una rivendita questo può essere un problema. Ad ogni modo riporto qui un esemplare BB dell'ultima asta di Numismatica Ranieri che rispecchia secondo me, la definizione BB di Moruzzi. https://www.numismaticaranieri.it/archivioscheda/39352-regno-ditalia-vittorio-emanuele-iii-1900-1943-20-lire-1928-a-vi-roma-elmetto.aspx1 punto
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Questi sono molto più facili. Infatti, mentre nei rivetti che s'aprono a raggiera c'è sempre il rischio di deformarli o spezzarli (non capita mai, dovrebbero farli più sottili...), con questi rivetti di vecchio tipo è sufficiente un ferretto caldo per farli saltare. Poi si aprono e si reintroducono nel foro della bustina premendoli con una pinza. Qui sotto un esempio, dove ho inserito una moneta palesemente falsa in sostituzione di quella autentica. La parte più difficile è trovare il falso (o la moneta che si vuole inserire) con conservazione simile a quella rimossa (altrimenti è possibile rifare anche la perizia adattandola alla conservazione). Io mi diverto col mio Nip di fiducia a sottoporgli le sue perizie debitamente falsificate insieme alla moneta e... devo dire che, a volte, fa fatica a notare la differenza. Quindi, ATTENZIONE, la perizia va vista al momento in cui viene compilata e la moneta va vista in mano. Tutto il resto si basa sulla fiducia: se non c'è al 100% è meglio lasciar perdere.1 punto
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Qualche anno fa me lo ritrovo a Berna. Un gigante delle arti plastiche! Interessante vedere come le 50 lire fossero già in nuce.1 punto
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Stamattina ho ricevuto questa mail da un sito inglese (non numismatico) dal quale, peraltro, non ho mai comprato, sono solo iscritto alle newsletter: We are IOSS registered from the 1st July 2021 What does this mean for our EU based customers? 1. Orders under €150 will be delivered direct to your door 2. There will be no Customs Delays 3. There will be no Customs hold, VAT or Duty applied 4. There will be no shipping handling fees 5. All product prices in the shopping cart will show the full price including your local countries VAT rate. We will pay the UK and EU VAT directly to the appropriate authorities.1 punto
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taglio: 2 euro cc paese: grecia anno: 2016 A tiratura: 750.000 condizioni: bb+ città: trieste taglio: 2 euro cc paese: portogallo anno: 2010 tiratura: 1.035.000 condizioni: bb+ città: trieste1 punto
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