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  1. Rocco68

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/07/21 in tutte le aree

  1. Chiedo scusa anticipatamente per la spinosa sincerità, ma credo che per fornire un aiuto concreto sia meglio farlo in maniera schietta e sincera, piuttosto che dire mezze verità per non lasciare l’amaro in bocca. Per me non hai fatto un buon acquisto. A parte il fatto che ne avevi già una, peraltro dello stesso anno; invece di acquistarne un’altra (che oltre alla conservazione decisamente inferiore, presenta anche un colpo d’occhio poco “entusiasmante”), magari potevi indirizzare i fondi ad altra tipologia. Dettaglio però su cui vorrei invece concentrarmi, è quello del parere peritale scritto sul cartellino: con questo secondo acquisto hai avuto nuovamente la dimostrazione che concentrarsi solo su questo non lascia esenti da sorprese, anche “piccole”; Dedicare invece del tempo nel maturare un occhio critico e un gusto personale nella valutazione individuale della qualità, anziché ricercarla nello scritto del cartellino, può aiutare non poco nella scelta in fase di acquisto e fare realmente molta differenza, specie quando ci si trova davanti a monete dal costo non proprio indifferente. Mi rendo conto che questo che ho scritto non è proprio quello che si vorrebbe sentir dire, ma è la (cruda) verità di una (spietata) realtà commerciale, già più e più volte abbondantemente discussa su queste pagine. Con cordialità, Fabrizio ps. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti anche in privato
    5 punti
  2. si può definire come un green pass storico durante la peste del 1713 a Venezia!
    3 punti
  3. La mia napoletana di oggi, è appena arrivata in collezione. 120 grana 1854, V al rovescio, al posto della A finale di "GRATIA" Peso: 27,24 g
    3 punti
  4. Una tavoletta babilonese riscrive la storia della matematica E' il più antico esempio di geometria applicata, a fini catastali È impresso su un’antica tavoletta d’argilla babilonese di 3.700 anni fa, il più antico esempio di geometria applicata del mondo: si tratta di un documento catastale stilato da un perito per risolvere una disputa relativa alla divisione di un terreno, in cui gli angoli retti sono stati disegnati usando il sistema delle terne pitagoriche oltre mille anni prima che venisse formulato dai Greci. La scoperta del significato del reperto, conservato al Museo archeologico di Instabul, si deve a Daniel Mansfield, un matematico dell’Università del Nuovo Galles del Sud in Australia, che pubblica i risultati dello studio sulla rivista Foundations of Science. La tavoletta d’argilla, rinvenuta in Iraq nel 1894 e indicata con la sigla Si.427, “è l’unico esempio noto di documento catastale dell’antico periodo babilonese: in questo caso ci racconta i dettagli legali e geometrici di un campo che è stato diviso dopo la vendita di una sua parte”, spiega Mansfield. “Con questa tavoletta possiamo davvero vedere per la prima volta perché i Babilonesi erano interessati alla geometria: serviva a tracciare i confini in maniera precisa. Questo avveniva in un periodo in cui la terra iniziava a diventare privata: le persone volevano stabilire i giusti confini per avere buone relazioni di vicinato, e questo è proprio quello che ci dice questa tavoletta”. Secondo Mansfield, la scoperta potrà avere importanti implicazioni anche per la storia della matematica, perché “nessuno si aspettava che i Babilonesi usassero le terne pitagoriche in questo modo”. Una lista di quelle utili per le applicazioni sui terreni sarebbe riportata sopra una seconda tavoletta dello stesso periodo, chiamata Plimpton 322, che i periti babilonesi avrebbero usato come una sorta di manuale per risolvere i loro problemi pratici: una strategia ben diversa dalla trigonometria dei Greci, concepita osservando le stelle nel secondo secolo avanti Cristo. https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/ragazzi/news/2021/08/06/una-tavoletta-babilonese-riscrive-la-storia-della-matematica-video_2300b0b7-e75d-45ca-92fe-ecbee954910b.html
    2 punti
  5. Buongiorno, "...finta patina..." su che base? Io ci vedo concrezioni, depositi di malachite e qualche corrosione. Fondi irregolari. Lieve consunzione sui rilievi. Poi dal momento che "so' cecato" e valuto da una immagine ... chissà! Ciao Illyricum
    2 punti
  6. Non voglio difendere il lavoro del rimpianto Tevere perchè non ne ha bisogno ma per giudicare bene una conservazione servirebbe primo non fotografarle con la bustina di plastica che le varie pieghe e rialzi sfalzano i rilievi secondo quando si vede la moneta in foto anche seè ben fatta non sara mai come chi la osserva in mano e con una lente in tutti i particolari. Inoltre, quello che per me è un BB, per un'altro può essere un BB+ o un qBB per questo quello che ha scritto @ilnumismatico mi piace, in fondo la conservazione è un parere "soggettivo" la moneta deve piacerti e sei tu che la giudichi la perizia serve per avere un parere imparziale o imparare sopratutto su monete difficili e di un certo valore o nel caso di vendita avere un giudizio di un'esperto riconosciuto se non è possibile mostrarla in mano o con foto professionali. PS: esempio quello in asta Scaligera dato in BB+ per me è inferiore o uguale a quello periziato Tevere notate il colpo al bordo con mancanza o rialzo di metallo al D/ deturpante anche se in minima parte e l'usura in generale,capigliatura,graffietti e debolezze ....al massimo sarei arrivato ad un BB
    2 punti
  7. Salve e buon pomeriggio a tutti gli utenti ottima piastra secondo il mio parere personale è superiore al BB il ricciolo si distingue perfettamente.
    2 punti
  8. Gli stemmi sono quelli delle capitali delle due Nazioni, Mosca e Parigi. Quest'ultimo è in versione "classica", ossia non nella variante napoleonica, il che fa pensare alla celebrazione di un evento anteriore alla Rivoluzione, oppure posteriore (o immediatamente connesso) al 1815. La forma degli scudi, che replica gli scudi a targa d'epoca tardorinascimentale, mi fa propendere per una datazione ottocentesca piuttosto avanzata, ossia tale da apprezzare e rimettere in voga gli stilemi antichi. Significativa la parola PAX sopra la testa dell'omonima personificazione, che a sua volta sta bene con una seconda metà dell'Ottocento.
    2 punti
  9. E' si, credo che a questo punto manchi poco alla fine del mondo... ?
    1 punto
  10. Cari Lamonetiani, qualche giorno fa, girando per la baia, sono incappato in questo annuncio: Colto dal dubbio che forse c'era un equivoco e che il simpatico venditore fosse caduto in errore, mi sono permesso di scrivergli: "Ma veramente pensi che i graffi della macchina confezionatrice di rotolini possano essere scambiati per un doppio bordo? La moneta è priva di valore." Devo dire che la risposta m'ha sorpreso non poco per la prontezza ed il garbo con cui il caro schinso-0 mi espresso il suo dotto punto di vista: "fatti i c...i tuoi" A parte le battute, ma secondo voi, esiste qualcuno che - avendo 3.000 € "da buttare" - sia così stolto da farsi raggirare da un simile individuo? Restituzione NON accettata... però la spedizione è gratis...
    1 punto
  11. Molto interessante questo articolo, https://www.ilfoglio.it/salute/2021/08/07/gallery/-a-venezia-il-green-pass-c-era-gia-nel-500-e-oggi-ve-lo-raccontiamo--2758497/
    1 punto
  12. E se istituissimo una sezione dove segnalare queste vendite-truffa in modo che, alcuni di noi del forum (spero tanti) mandassero ognuno un messaggio al venditore "segnalandogli l'errore"? Forse ricevendo messaggi da destra e da manca riterrebbe opportuno ritirare l'oggetto sentendosi scoperto e/o segnalato... Ad uno puoi rispondere più o meno educatamente, ma se i messaggi sono 10 o 20...
    1 punto
  13. Degli strisci si vedono seppur le foto siano sufocate o sovra o sottoesposte. Nel frattempo, qualche foto migliore, alla luce del giorno, non riesci a postarla? Usando l'impostazione di messa a fuoco "macro" e con lo smartphone posizionato in perpendicolare alla moneta. Se ti va ovviamente.
    1 punto
  14. Stati Uniti d'America - Quarter "State" Dollar 1999 - Connecticut Charles De Wolf Brownell ( 1857 ) The Charter Oak Hartford - Wadsworth Atheneum Museum of Art
    1 punto
  15. Un po' di considerazioni senza pretese a margine della mostra. Il titolo della mia esposizione era MONETE, PREZZI E FLUSSI DI DANARO. Per quanto riguarda i pezzi esposti mi sono concentrato su: - tutte le tipologie di lire repubblicane (1946-2001) pensate per la circolazione insieme alle ultime banconote sempre della lira; - alcuni documenti di metà '800 circa e degli anni '20-'30 del Novecento con indicazioni di compravendite o di stipendi, accompagnati da altre monete (Lombardo-Veneto, Vittorio Emanuele II e III, Napoleone II); - qualche moneta di Vittorio Emanuele II e III; - la serie filatelica (incompleta) delle province napoletane accompagnata dalle monete borboniche con i corrispettivi nominali; - una mappa dei trasporti della II METÀ dell'Ottocento raffigurante l'Europa centrale; - qualche moneta zarista, austro-ungarica e tedesca post-unitaria. Lo scopo era quello di incuriosire un pubblico generalista sul valore e sul potere d'acquisto del danaro: cosa ci facevo con quelle monete auree e argentee? Quanto guadagnava un professore? Cosa compravamo con le 10.000 Volta? Che direzione prendeva il denaro? Insomma, le solite questioni su cui dibattiamo di continuo in questa sede.
    1 punto
  16. RICORDATE I POG? ECCO LA LORO STORIA Inserito da Davide di Francesco | Giu 19, 2020 in https://www.noidegli8090.com/ricordate-i-pog-ecco-la-loro-storia/ I Pog prendono il nome da una bevanda alla frutta dal gusto tropicale, i cui tappi di cartone venivano utilizzati proprio per fare questo gioco. Si tratta di piccoli dischetti di cartone decorati che potevano essere sia collezionati, sia utilizzati per giocare. Ogni dischetto presentava da un lato un’immagine e dall’altro invece era uguale a tutti gli altri; esistevano anche dei pog speciali, generalmente di plastica, più spessi dei classici pog e chiamati “slammer” (o anche “Kini”). Acquistabili in edicola, questi gettoni di cartoncino erano venduti in apposite bustine che contenevano talvolta, insieme ai pog classici, anche i dischetti speciali in plastica. Oltre all’acquisto, era comunque possibile far crescere la propria personale collezione, mettendosi in gioco.
    1 punto
  17. Beh, questo ad esempio, che mette in vendita un 100 lire del 1978 a 2.490 euro, senza sprecare nemmeno una parola sulla sua estrema rarità https://www.ebay.it/usr/robfra_84 li ha tutti come acquirente. Idem questo https://www.ebay.it/usr/nicolasa66?_trksid=p2047675.l2559 che vende anche lui le 100 lire del 1978 (ne ha addirittura due), ma a 4.500 euro (esoso!!! ), e 15 monete da 5 lire, dal 1951 al 1955, a 3.000 euro. Di queste ne avrebbe disponibili ben 10 lotti , meno male, temevo di restare senza, invece ce n'è per tutti petronius
    1 punto
  18. Secondo me non è tanto "saperlo fare" ma avere un'idea di "come farlo". Il mio l'ho fatto con un piccolo banco sega da 80 euro, martello, cacciavite e buona volontà.
    1 punto
  19. In realtà la moneta da 2 euro commemorativi con minori tiratura dovrebbe essere quella del 2015 - 800° anniv. costruzione fortezza della Rocca. 10 mila esemplari. Poi, se per più rara intendi la più speculata/più difficile da recuperare, non ti saprei dire quale moneta si posiziona dopo GK.
    1 punto
  20. Come sono cambiati i tempi...
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  21. Di nulla! Buona fortuna per la presentazione!
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  22. Bronzo di Caracalla (Isaura, Cilicia) che raffigura sul rovescio il busto di Zeus a destra su una colonna all'interno della campata centrale ad arco della facciata del tempio tetrastilo sulla linea di base (London Coin Galleries, Online Auction 3). Estimate: 300 GBP Caracalla (198-217), Cilicia, Isaura, Æ, 8.88g, 26mm. Laureate and cuirassed young bust right, slight drapery on far shoulder, wearing balteus; gorgoneion on breastplate / Bust of Zeus right set on column set within central arched bay of tetrastyle temple façade set on ground line. SNG France 497; SNG Levante 263; SNG Cop. -; SNG von Aulock 5412 var. (bust of Zeus left)-; BMC 2. Extremely fine.
    1 punto
  23. Ciao @mty1805 ecco a te le 4 pagine in memoria di Antonio Pagani pubblicate sulla rivista Numismatica di P.& P. Santamaria (anno vi n. 1 del 1965). Sperando si leggano
    1 punto
  24. Per la Napoletana di oggi ri-presento la mia Piastra 1800, giudicata BB da Nomisma nel lontano 2006.
    1 punto
  25. Ma c'è una seconda opzione. Ricorda la mostra mondiale di Parigi nel 1900? https://it.wikipedia.org/wiki/Esposizione_di_Parigi_(1900) C'era un grande padiglione russo. Forse questo è un souvenir di questo evento. http://www.museum.ru/alb/image.asp?70080
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  26. Salve. All'inizio ero anche incline alla tua versione. Ecco esempi di tali oggetti d'antiquariato Russi dedicati a questa unione. https://violity.com/101919085-pamyatnaya-tarelka-v-chest-obrazovaniya-franko-russkogo-soyuza-franciya-1890-e https://kasliart.ru/testcatalog/interernaya_khudozhestvennaya_plastika/podsvechniki_ili_svetilniki/5033/
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  27. Continuo un po’, visto che mi piace ricordare i miei viaggi, non è certo uno stress ?. Aggiungo che se è vero che i croati sono sicuramente orgogliosi di essere parte dell’UE, montenegrini e bosniaci sono altrettanto orgogliosi della loro indipendenza e unicità; ai confini sono stati loro a controllare minuziosamente i nostri documenti, addirittura ci hanno fatto aprire tutti i bagagli, mentre i croati ci hanno lasciato passare senza problemi. Una nota ancora su Podgorica. Come faccio quasi sempre quando visito un paese europeo, sono entrato in Banca del Montenegro a dare un’occhiata e a chiedere qualche informazione, pur sapendo che non emettono euro loro, ma utilizzano quelli di altri paesi in una logica di banca commerciale. Mi hanno fermato, chiedendomi cosa cercavo, e quando ho cercato di spiegare che volevo cambiare degli euro mi hanno fermamente e un po’ sgarbatamente accompagnato alla porta, dicendomi che non fanno servizio di cambio, e, a qual che mi è parso, trattandomi con un certo sospetto. Il passaggio in Bosnia è stato abbastanza veloce, in verità; il tratto balcanico, come quello montenegrino, è piuttosto aspro e disabitato, con la sola peculiare presenza di bandiere e scritte “Sprska” che mi hanno colto un po’ di sorpresa. Poi siamo arrivati in un paese di cui non ricordo il nome, e ci siamo fatti una passeggiata e una sosta per un caffè. Sicuramente eravamo tra i pochi stranieri che passano di lì, abbiamo avuto l’impressione di un po’ di diffidenza nei nostri confronti, tra gente che probabilmente si conosce tutta, e che dà l’idea di vivere abbastanza isolata dal mondo. Era giorno festivo e i caffè del centro erano pieni di gente elegante e sorridente (per chi apprezza il tipo slavo, anche molte belle ragazze). Ma non saprei dire perché, l’atmosfera era un po’ particolare; d’altronde sono serbi (per etnia) che vivono in un paese che non è più esattamente il loro (il ricordo della guerra penso sia ancora abbastanza vivo), e formano quasi una comunità a sé.
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  28. Gettone di cartone postato in https://www.lamoneta.it/topic/84199-gettone-in-cartone/?tab=comments#comment-918516 È un gettone da gioco, su modello dello Spiel Marke di ottone 121 della scheda Pitotto
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  29. Ottimo sono libri densissimi, non tanto numismatici bensi storici ( dell’economia) con moltissime nozioni e dati che normalmente i libri puramente numismatici non possono fornire Cipolla ha in pratica ‘inventato’ la storia economica medioevale
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  30. Hai ragione, @marmo87, questa discussione sembrava davvero terminata anche se ogni maltagliato è un unicum, soprattutto per le interessanti ribattiture ed i coni sottostanti superstiti spagnoli, e quindi meriterebbe uno studio approfondito. Complimenti @dupondio, ci hai mostrato un bellissimo 10 reali di Filippo IV, I tipo, con lo stemma e la croce della moneta da 8 reales ancora abbastanza integri e con i margini taglienti. Credo che la data del 10 reali sia 1641, infatti si vede ancora una porzione del 41. Confermo inoltre che le parti superstiti dello stemma spagnolo hanno bisogno di uno studio specifico, in questo modo si potrebbe risalire alla zecca spagnola. Grazie, attendo aggiornamenti...
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  31. Un bel cimelio storico la tua coppa, sicuramente da conservare. Anche a me sembra di peltro, ma è difficile esserne certi da ciò che è visibile in una foto. Per il resto, nulla da aggiungere a quanto esaustivamente ti ha indicato ARES III. Per curiosità : probabilmente al rovescio del fondo della coppa sarà stato inciso qualche marchio : li potresti mostrare ? Grazie, un saluto cordiale. @Adelchi66
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  32. Per chi non sa l'inglese sarebbe come dire mezzo follis? ? Povera lingua nostra che si sta imbarbarendo...
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  33. http://numismaticamente.it/numismatica-antica/aes-rude "Uno studio analitico su alcuni esemplari di Aes Rude provenienti dall'abitato etrusco di Ghiaccio Forte (Scansano, GR)". Analisi chiara e ben circoscritta sul tema. Personale pensiero: Io lascerei la raccolta di questi pezzi agli esperti, altrimenti si rischia davvero di pagare a caro prezzo una massa di qualsiasi metallo di qualsiasi origine, che diversamente dovrebbe fare bella mostra di sé in un contesto museale assieme ai "pezzi fratelli" (riferendomi a ritrovamenti) con adeguata descrizione di origine, pesi e caratteristiche fisico/chimiche (che per altro non sono uniformi tra un pezzo e l'altro nemmeno nello stesso tesoretto)
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  34. Considerando la popolazione dei social e i "buongiornissimo caffè" direi che anche le generazioni precedenti non sono esenti dal perdersi nel virtuale.
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  35. Bello leggere libri che raccontano la monetazione che circolava nel tempo nelle varie identità, in questo caso Andrea Boroni con Claudio Cazzago ci portano nella sua Valle Trompia con riferimenti con Milano e Venezia ...
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  36. Charles Spencelayh ( 1933 ) No Watermark Londra - Tate Gallery
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  37. Aes rude. Al di là delle definizioni numismatiche non si tratta altro di un pezzo di bronzo informe la cui destinazione d'uso ultima (quella appena precedente al suo occultamento) poteva essere varia: dal ripostiglio di un fonditore alla tesaurizzazione personale, da funzioni cultuali a quelle sepolcrali. E può pure darsi che nel corso della sua esistenza quel singolo pezzo abbia assunto forme e valori differenti. Un pezzo informe di fusione, una patera, una fibula, poi il manico di un pugnale. E poi cambiare ancora aspetto e funzionalità. Concordo con quanto scritto in precedenza per cui solo ed esclusivamente i dati di scavo o, alla peggio, il contesto archeologico (come quello che si potrebbe desumere da una ricerca di superficie strutturata) possono definire la natura dell'oggetto. La prima cosa che mi viene in mente è il caso della tomba di Tarquinia in loc. Ripagretta con - tra le altre cose - una deposizione femminile (datata inizi III a. C.) avente un pezzo di aes rude nella mano dx ed attorno a se' 5 pezzi di aes rude e 3 pezzi di aes grave. Per quanto riguarda l'areale pensiamo che durante la I età del Ferro, la Lombardia occidentale, il Piemonte orientale e il Canton Ticino furono abitate da una popolazione di origine celtica, il cui complesso di manifestazioni culturali è denominato cultura di Golasecca. A Parre, nel bergamasco, è stato rinvenuto il ripostiglio di un fabbro deposto verso l’inizio del V sec. a.C. e formato da più di 1000 kg di bronzo sotto forma di rottami, frammenti e lingotti. E concordo pure che si gioca troppo sulla funzione "monetale" o "pre-monetale" di questa tipologia di oggetti. Personalmente ho rinvenuto frammenti bronzei ricchi in ferro assimilabili per forma (meglio sarebbe dire non forma) ad aera ruda anche in scavi archeologici in contesti postmedievali in strutture in cui è attestata l'attività di fusione e forgiatura del metallo (col bronzo si facevano anche i cannoni e le campane nel rinascimento e non solo. Volete che qualche pezzo nn sia sfuggito?). Certo, gli aera ruda avevano un valore pratico e/o simbolico per via della preziosità dell'intrinseco ma da qui a vederci sempre e soltanto delle monete, a mio modestissimo avviso, ne passa. Ma proprio giocando su questa incertezza di datazione, provenienza ed uso il mercato antiquario temo che faccia il suo lavoro.
    1 punto
  38. Senza soffermarsi troppo sulla tovaglia con i coralli, condivido gli acquisti dell'ultimo periodo (indicativamente da dicembre ad aprile): Ute Wartenberg e Peter van Alfen (a cura di), White Gold: Studies in Early Electrum Coinage, American Numismatic Society, New York, 2020. Alexander Del Mar, Storia dei Crimini Monetari, Excelsior 1881, 2010; Carlo M. Cipolla, Storia Economica dell'Europa Pre-Industriale, Il Mulino, 2009; Carlo M. Cipolla, Il governo della moneta a Firenze e a Milano nei secoli XIV-XVI, Il Mulino, 1990; Carlo M. Cipolla, Il fiorino e il quattrino. La politica monetaria a Firenze nel Trecento, Il Mulino, 2013; Carlo M. Cipolla, Moneta e civiltà mediterranea, Il Mulino, 2020; Carlo M. Cipolla, Conquistadores, pirati, mercatanti. La saga dell'argento spagnuolo, Il Mulino, 2011.
    1 punto
  39. Salve, riprendo questa discussione per postare un bel dipinto sul tema di Jacob Backer. Saluti
    1 punto
  40. @@Giov60 io credo che siano due concetti ben distinti. La RARITA', determinata dal numero dei pezzi coniati; la REPERIBILITA' dal numero dei pezzi effettivamente presenti sul mercato. Sui cataloghi dovrebbero essere riportati due indici RR e RP. L'esempio più evidente sono lo scudo del Cinquantenario coniato in 60000 pezzi considerato R e lo scudo del 1914 Quadriga, coniato in 272515 pezzi considerato R2.
    1 punto
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