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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/01/21 in tutte le aree
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Treboniano Gallo Gaio Vibio Treboniano Gallo (In latino Gaius Vibius Trebonianus Gallus, nato a Monte Vibiano Vecchio nel 206 e morto a Terni nell'agosto 253) è stato imperatore romano dal 251 al 253 insieme al figlio Volusiano, che Treboniano associò al suo trono insieme al figlio di Gaio Messio Quinto Traiano Decio (Decio), Ostiliano. Il suo regno fu caratterizzato da una lunga serie di disastri, come la peste che colpì l'Impero romano per anni, le incursioni delle popolazioni barbare oltre i confini dell'impero e la perdita (secondo alcune fonti avvenuta durante il suo regno) della Siria in favore dei Sasanidi ed il saccheggio di Antiochia. Uomo di indubbie qualità amministrative, il suo programma fu impresso nella dicitura di molte monete che fece battere: Pax aeterna. Treboniano nacque ad Ubianum (oggi Monte Vibiano Vecchio, frazione del comune di Marsciano, in provincia di Perugia) da una famiglia dell'aristocrazia senatoriale, i Vibii, a quanto pare d'origine etrusca; tra i suoi antenati vi era un Vibio Veldumniano (205 circa, ILS 6616), mentre era forse parente di Giunio Veldumniano, console del 272. Sposò Afinia Gemina Bebiana, da cui ebbe due figli: Volusiano che associò al trono e Vibia Galla. La sua carriera precedente all'ascensione al trono era stata il normale cursus honorum con molti incarichi sia politici che militari. Dopo essere stato console nel 250, fu nominato governatore della provincia della Mesia, un incarico che dimostrava la fiducia che l'imperatore Decio riponeva in lui. In quella provincia si rivelò una figura chiave nel respingere le frequenti invasioni dei Goti sul Danubio e divenne molto popolare nell'esercito: durante la campagna di Decio, Treboniano difese con successo la città. Il 1º luglio 251, gli imperatori Decio ed Erennio Etrusco morirono nella battaglia di Abrittus per mano dei Goti; Treboniano fu allora acclamato imperatore dai soldati sul campo di battaglia. Alcune fonti affermano che Gallo ritardò volontariamente i rinforzi per causare la morte di Decio, o che fosse in qualche modo d'accordo con i Goti. Appena salito al trono fu tuttavia costretto a stipulare con i Goti una pace che concedeva loro il bottino e i prigionieri ottenuti con le incursioni (in particolare quella a Filippopoli) e che prevedeva anche un versamento annuo d'oro da parte dei Romani; ottenuta la pace a termini poco onorevoli, Treboniano fu libero di tornare a Roma. Qui si trovava l'altro figlio di Decio, Ostiliano, che era troppo giovane per seguire il padre in battaglia e che era cesare; assieme a questi si trovava pure l'augusta Erennia Cupressenia Etruscilla, moglie di Decio. Treboniano decise di adottare Ostiliano ed elevarlo a co-augusto e, contemporaneamente, di elevare il proprio figlio naturale a cesare. All'epoca dell'arrivo di Treboniano, Roma era stata colpita dalla peste, nella quale sembra morì anche Ostiliano. Zosimo invece insinua che Ostiliano fu eliminato da Treboniano per timore della rivolta. In seguito a questi eventi, elevò al rango di co-augusto il figlio Volusiano. Di fronte all'emergenza della peste, Treboniano agì con decisione: ordinò che lo Stato si incaricasse di fornire un funerale e una sepoltura appropriati a tutti coloro che erano troppo poveri per permetterselo, e ottenne in questo modo il favore popolare. "Non meno della guerra, scoppiata ovunque, anche la peste si diffuse in città e villaggi, eliminando quanti erano scampati [alla guerra], e generando una tale moria di uomini quale mai era accaduto in precedenza." (Zosimo, Storia nuova, I, 26.2.) Per il resto, non si dimostrò all'altezza del compito, non riuscendo ad affrontare con energia i problemi che si trovò davanti, sia interni che esterni. In particolare non ostacolò le scorrerie di Goti, Borani, Carpi e Urgundi che tra il 252 e il 253 compirono saccheggi fino a Pessinunte ed Efeso. Le fonti cristiane parlano di una persecuzione dei cristiani ad opera di Treboniano; confermate dall'unico evento attestato anche da altre fonti: l'arresto e l'incarcerazione di papa Cornelio nel 252. La situazione in oriente precipitò: probabilmente a causa di una disputa per il controllo dell'Armenia, da sempre oggetto di contesa tra l'Impero romano e i Sasanidi, Sapore I risalì l'Eufrate e nel 252 sconfisse l'esercito romano nella battaglia di Barbalissos, invadendo e conquistando gran parte della provincia di Siria, compresa la stessa capitale Antiochia (fine del 252-inizi del 253). "[...] intanto i Persiani attaccavano l'Asia, occupando la Mesopotamia ed avanzando fino in Siria, addirittura ad Antiochia, che conquistarono, metropoli di tutto l'Oriente romano. E dopo aver ucciso una parte della popolazione e portato via come prigionieri l'altra parte, tornarono in patria con un immenso bottino, dopo aver distrutto tutti gli edifici della città, sia pubblici che privati, senza incontrare alcuna seria resistenza. I Persiani senza dubbio avrebbero conquistato tutta l'Asia con facilità se, felici per la ricca preda conquistata, non avessero ritenuto di portarlo in patria salvo con soddisfazione." (Zosimo, Storia nuova, I, 27.2) "[...] l'insolenza dei Persiani che bruciarono ogni cosa stesse in piedi." (Libanio, Oratio XV, 16.) "Ecco ciò che accadde ad Antiochia, quando la città era perfettamente tranquilla. Un attore comico stava compiendo una rappresentazione con sua moglie, rappresentando la vita di tutti i giorni, mentre gli spettatori ne erano deliziati e la moglie aveva esclamato: "Sto sognando o ci sono qui i Persiani?" Il pubblico immediatamente si voltò e fuggì in ogni direzione nel tentativo di evitare le frecce che erano state riversate su di loro. La città fu bruciata ed un numero di suoi cittadini fu ucciso, come chi, come succede in tempo di pace, era a passeggio con noncuranza, e tutti i luoghi del quartiere furono bruciati e devastati." (Ammiano Marcellino, Storie, XXIII, 5.3.) Malgrado questa grave perdita, Gallo non organizzò alcuna controffensiva contro i Sasanidi. Frattanto, sul Danubio le tribù gote continuarono le loro incursioni fino a saccheggiare i territori romani della Cappadocia, giungendo sotto mura di Pessinunte ed Efeso. Il nuovo governatore della Mesia Superiore (Pannonia secondo Zosimo), Marco Emilio Emiliano, si rifiutò di pagare il tributo dovuto, interpretando in questo il malcontento dell'esercito, contrariato dalla pace frettolosamente stipulata. I Goti reagirono attaccando il basso Danubio, ma Emiliano li intercettò e li sconfisse sonoramente: l'esercito lo acclamò allora imperatore (forse anche perché corrotto da una distribuzione di denaro dello stesso). Emiliano raccolse le truppe danubiane e marciò sull'Italia pronto a combattere per il trono. Treboniano prese con sé Volusiano e le truppe a disposizione e si mise in marcia verso nord; contemporaneamente ordinò a Publio Licinio Valeriano di prendere le legioni poste a protezione della frontiera del Reno e portargliele. Treboniano e Volusiano marciarono verso nord molto lentamente, forse intendendo rinviare il più possibile il momento dello scontro in attesa dei rinforzi (che non sarebbero mai giunti): ad agosto erano giunti appena a Interamna, dove avvenne lo scontro. Emiliano risultò vittorioso, e Treboniano e Volusiano fuggirono con pochi seguaci, le loro guardie, fino a Forum Flaminii, dove però furono uccisi dai loro soldati, i quali tornarono da Emiliano per ricevere una ricompensa. Treboniano aveva 47 anni e aveva regnato per due. Il mese successivo Emiliano uscì da Roma per scontrarsi con Valeriano, finalmente giunto con le legioni settentrionali; lo scontro sarebbe dovuto avvenire vicino a Spoleto, ma i soldati di Emiliano passarono al nemico e uccisero il proprio imperatore. Valore nominale: Sesterzio Diametro: 29 mm circa Peso: 17,02 gr Dritto: IMP CAES C VIBIVS TREBONIANVS GALLVS AVG, busto laureato, drappeggiato e corazzato a destra Rovescio: APOLL SALVTARI, Apollo con ramo nella mano destra e mano sinistra appoggiata su lira a sinistra sopra roccia, S - C in campo Zecca: Roma Officina: n.c. Anno di coniazione: 251-252 Riferimento: RIC 103 Rarità: NC Note: L’esercito romano, al rientro dalla guerra contro i Goti, diffuse un’epidemia di "peste" a Roma. L'epidemia ebbe una grande diffusione ed uccise anche Ostiliano, figlio del suo predecessore Traiano Decio, al momento co-augusto. Nel novembre 251 venne eletto al suo posto il proprio figlio Volusiano il quale coniò due sesterzi (RIC 247 e 248) del tutto analoghi a quello di suo padre. Secondo alcuni studiosi queste monete hanno verosimilmente un carattere evocatorio verso Apollo in quanto SALVTARIS (guaritore). Interessante la presenza del ramo, probabilmente di alloro, albero sacro di Apollo, rivolto verso il basso, come nell’atto di “spazzare”. Conservazione non eccelsa ma ancora abbastanza piacevole e ricca di storia. Voi che ne dite? Ave! Quintus4 punti
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Non credo che ne io ne altri, cerchiamo " la pistola fumante ". Mi limito soltanto a mettere insieme, dettagli che in questo caso di un solo conio di dritto, ci siano ( solo sui falsi ), dei dettagli evidenti che meritano l'attenzione. Cosa che nelle GENUINE, i dettagli ci sono, e sempre al loro posto. Vedi l'esempio che segue su 9 monete che sono state coniate dal conio originale, durante la successione dell'usura. In GIALLO, sempre e solo 17 perline, sempre nello stesso punto di riferimento; Cerchietto ROSSO, il taglio del collo è sempre lo stesso; Quasi su tutti i tetradrammi Genuini, sono evidenti espansioni di metallo sul perlinato, caratteristica di una coniazione a martello, con piattello caldo. Cosa che il Fichera coniava a pressa e su piattelli somiglianti, ma mai come gli originali. Poi io ho la mia opinione, chi legge ha occhi ed intelligenza di recepire.3 punti
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Anche se in bassa conservazione il R/ è in parte leggibile e credo che siamo di fronte ad un altro esemplare di tornese di Filippo IV con legenda al R/ NEAPOLIS REX. Legenda che si trova nello stesso orientamento degli esemplari già noti, a conferma che non si tratta di frutto di una ribattitura. Sperando di fare cosa gradita. Integrazione_alla_monetazione_di_rame_ba.pdf Alcune_precisazioni_sul_tornese_di_Filip.pdf Se ne discusse anche qui:3 punti
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Buongiorno amici in attesa di sentire altri pareri posto un esemplare con rosetta disposta però 1 2 2. Confrontando questo esemplare con il Magliocca 409c cioè, lo GNAND con rotella a 5 raggi, i due simboli in realtà sono identici. Chiunque abbia il testo potrà constatare ciò. L'unica cosa che rende diverse le rosette di questo esemplare e dell'esemplare fotografato nel libro è che sono si disposte 1 2 2 ma sono leggermente inclinate verso destra. Forse questo ha indotto a dare un altro nome al simbolo? Quindi "rosetta 1 2 2 inclinata" sta per "rotella a 5 raggi"?!. Personalmente ritengo si possa sempre parlare di rosetta disposta 1 2 2 . Poi dal testo sembra che l'abbinamento GNAND rotella a 5 raggi sia fisso, in realtà, e il mio esemplare lo dimostra, sta "rotella a 5 raggi" si trova anche in esemplari con legenda normale. Guardando bene però l'esemplare che posto qualcosa di diverso in legenda ce l'ha!!! Nessuno lo nota?? Buon sabato mattina a tutto il forum. Cristiano.3 punti
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Signori, mi verrebbe voglia di chiedervi un sunto... ma ho paura che il tutto rinizierebbe dalla prima pagina in un loop infinito ? Questo per dire che alcuni criteri sono soggettivi e comunque interpretabili in vari modi.2 punti
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Scrivo con prudenza perché a volte le foto ingannano, ma se quanto ho osservato fosse corrispondente al vero, credo che sarebbe un'incongruenza da pesare attentamente, e di certo non trascurabile. Per cui non capisco il commento, ma non volermene. Per il discorso del numero delle perline: se vi è una moneta con numero diverso di perline da quelle che sono sull'unico conio genuino, da ciò non deriva che ogni moneta con il numero corretto di perline sia genuina, no?2 punti
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Grazie per il tuo intervento @fedafa, appena riceverò la moneta farò nuove foto e comunicherò i dati ponderali.2 punti
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Un secondo conio Falso del Fichera e stato riprodotto con un'altra moneta genuina, anch'essa stretta di conio, o probabilmente, incompleta del perlinato. Questo lo indico conio ( C ), Anche qui, il perlinato è stato rifatto interamente, coniando a pressa monete molto larghe di flan. Bordi e codoli similari. Alcuni esempi che sono apparsi nelle aste passate.2 punti
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Ora se confrontiamo con un NAC 2019, ( sicuramente genuina ), ci imbattiamo a dei dettagli, che come NAC altre decine e decine di tetradrammi ( genuini ), di prima battitura e successivi. non corrispondono. Tema .......se non c'è un altro conio è un problema.2 punti
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Isole Falkland 1 penny (pinguini) 2 pence (oca di Magellano) 19982 punti
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Cari Lamonetiani, eccomi con la solita monetina trovata nell'album dei "rottami". Questa volta si tratta di una moneta commemorativa della giornata FAO del 16 ottobre 1981 in lega al 50% d'argento. Il Dollaro dei Caraibi Orientali (East Caribbean Dollar) è la valuta ufficiale di otto dei nove membri dell'Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali (OECS). Il cambio fisso col Dollaro statunitense è di 2,70 ECD. L'Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali o OECS (Organization of Eastern Caribbean States o Organización de Estados del Caribe Oriental) è un'instituzione internazionale a carattere regionale che promuove la cooperazione tecnica e lo sviluppo sostenibile di sei Stati indipendenti e tre territori d'oltremare del Regno Unito. L'organizzazione venne creata il 18 giugno1981 con la firma de Trattato di Basseterre, la capitale di Saint Kits e Nevis. La capitale amministrativa dell'Organizzazione è Castries (capitale dello stato insulare Saint Lucia). L'attuale presidente è Ralph Gonsalves, primo ministro dello stato di Saint Vincent e Grenadine e leader del Partito di Unità Laburista (dal 6 dicembre 1998) e soprannominato "il Compagno Ralph" in carica dal 28 marzo 2001. Otto dei nove membri dell'OECS adottano il Dollaro dei Caraibi Orientali come valuta ufficiale mentre nelle Isole Vergini Britanniche si utilizza il Dollaro statunitense. Il 2 dicembre 2004, all'Organizzazione, le è stato riconosciuto lo "status di osservatore" all'Assemblea delle Nazioni Unite. [fonte: Wikipedia] Ralph Everard Gonsalves (il Compagno Ralph) nato a Colonarie l'8 agosto 1946.1 punto
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Altre discussioni nelle sezioni giuste,cosí da aver anche una buona visibilitá? Per le foto,potresti provar ad adagiare il telefono su una " torretta" improvvisata ,di libri o qualcosa che dia la giusta distanza fotocamera- moneta. Appoggiati su un piano che sia davanti una bella fonte di luce naturale ed infine per far la foto metti l' autoscatto( cosí da evitar l' effetto tremolio). Cosí vedrai uscirá una foto amatoriale buona? Saluti1 punto
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Il ricordo di Roma, attorno al 780, da parte del longobardo Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum ( II , 16 ) una buona serata1 punto
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Foto migliori male non fanno. Almeno per me che posso far concorrenza sleale alle talpe.1 punto
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Wooden Nickel - Five Points Ceramics https://en.numista.com/catalogue/exonumia137906.html1 punto
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A me sembra siamo fermi a diversi messaggi fa. Continuiamo a girare attorno a 2-3 idee fisse che ci dividono. Sorpassato lo scoglio del valore commerciale su cui siamo tutti d'accordo, Siamo fermi a: rarità come qualità di un dato oggetto seriale o rarità come attribuzione e giudizio? Non si tratta qui di cercare di spaccare il capello in 4, nemmeno di negare con sofisticato sillogismo il concetto di rarità. Se propendiamo per rarità come qualità dell'oggetto seriale (mi sembra importante la precisazione di @numa numa sulla serialità dell'oggetto) in un dato intervallo cronologico (1 anno?) e in uno spazio circoscritto come l'Italia, allora ragioneremo più o meno come numa numa stesso, se invece crediamo che la rarità sia in ultimissima istanza indeterminabile secondo criteri oggettivi e fattuali, anche in un determinato spaziotempo, e che quindi essa sia una descrizione (attribuzione di rapporti) a posteriori, allora seguiremo la via di @GallienusGallienus e @QuintoSertorio. Io ho molti dubbi. Io propendo per la linea di numa numa, rimango d'accordo con @DOGE82 per cui sarebbe possibile avvicinarsi per approssimazione a un calcolo dell'indice di rarità. Tuttavia la mia contrarietà verso chi dice che lo scudo del '14 è comune e di facile reperibilità quasi fosse un 10 centesimi del 1863 rinvenibile più o meno presso ogni rigattiere (al di là di quanti soldi io possieda per fare acquisti), mi fa propendere obtorto collo a seguire Gallienus e QuintoSertorio nella loro riluttanza a scorgere margini di obiettività. Oltre ciò, continuo a non capire la ragion d'essere di un discorso secondo cui 100 esemplari noti/studiati/commerciati di scudo 1901 non possano essere definiti di difficilissima reperibilità sulla stessa lunghezza d'onda di 100 esemplari dei 37,5 rubli (100 franchi) in oro di Nicola II di Russia o di 100 esemplari di un certo tipo di aes libbrale fuso, qualora la scala di riferimento sia la globalità dei collezionisti terrestri. Se la scala di riferimento diventasse solo il mondo collezionistico italiano, probabilmente il 100 franchi oro di Nicola II sarà tra le 3 tipologie quella forse più rara (meno disponibile). Dov'è il problema ad avere una scala unica? Dov'è il problema a ipotizzare un grado di rarità di tutte le monete del granducato toscano che di default sia maggiore del grado di rarità delle nostre amate lire che ancora oggi ritroviamo nei nostri cassetti? Avere un'unica scala di riferimento (per quanto imperfetta) all'interno della quale io possa affermare in assoluto che un banale bronzetto macedone sia un pochino più raro di un marco tedesco del 1995, non vi sembra una semplificazione che toglierebbe tanta parte di soggettività e aleatorietà al concetto di rarità? Perché sarebbe inopportuno stabilire secondo convenzioni concordate precedentemente da, per esempio, la NIP che 7 pezzi noti/studiati/commerciati hanno la qualità di essere mooooltissimo rarissimissimi (superlativo del superlativo del superlativo) e che 96 pezzi noti/studiati/commerciati hanno la qualità di essere "solo" molto rari e che 20.070.429 di pezzi noti/studiati/commerciati hanno la qualità di essere mooooltissimo comunissimissimi (superlativo del superlativo del superlativo) ? Non ravvedo, a mio modesto avviso, alcuna utilità a dividere le scale di rarità per tipo di monetazione.1 punto
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L'esempio non mi pare molto calzante. In ogni caso una scala che voglia riflettere la effettiva reperibilità sul mercato non può prescindere da quella che abbiamo chiamato "rarità assoluta", costituendo un mero affinamento di questa, sulla base dei dati di mercato. Detto altrimenti: per qualunque moneta della quale si voglia stabilire (o attribuire) il grado di reperibilità sul mercato (rarità commerciale) occorre preliminarmente stabilire il grado di rarità assoluto: numero di esemplari conosciuti giunti fino a noi alla data odierna. Una volta appurato ciò, la rarità commerciale sarà giocoforza un sottoinsieme della rarità assoluta, in quanto solo una parte più o meno grande di tali esemplari potrà essere contendibile sul mercato.1 punto
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Ma non deriva neanche , a maggior ragione, che ogni moneta col numero diverso sia non autentica , allora… se non sono probanti neanche quando sono in numero corretto, figuriamoci un po’… il commento si riferisce a quanto hai scritto sul mancato effetto della gravità … se i riccioli sono diversi, e se la perlinatura identica non è indice di autenticità, allora se ne deduce che i conii sono più di uno… non se ne esce…. Più che altro, a questo punto, non è un criterio e basta…1 punto
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Matteo95 ha introdotto un giusto concetto:, quello dei pezzi non solo conosciuti, ma anche disponibili sul mercato... e la disponibilità dipende anche dal numero di collezionisti che fanno sparire la moneta, magari per generazioni. Numa numa obietterà che così si confonde la rarità con la reperibilità; ma raro non significa solo che ne esistono pochi, ma anche che è difficile a trovarsi (in questo senso è il dizionario Treccani). Per cui Il concetto di rarità non va scisso da quello di richiesta per una determinata moneta. Per un collezionista non è solo una questione economica se una moneta apparentemente comune non la trova.1 punto
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Io non riesco a vederci nulla, dal peso e dalle 3 lettere potrebbe essere un asse dell’epoca di Augusto se fosse effettivamente una moneta romana1 punto
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Sono le due facce della stessa medaglia: quando un giovane sbaglia, seppure lo fa con la propria testa, è in parte il risultato di un fallimento educativo, anche se il o i genitori hanno fatto di tutto per dargli una giusta , sana e corretta educazione. Quindi in generale non demonizzerei solo i genitori e neppure solamente i ragazzi, piuttosto credo che quando ci siano eventi negativi sia un fallimento di gruppo , ma lo stesso vale per i casi positivi , cioè potremmo parlare di un successo di gruppo. Nessuno nasce "imparato" , nessuno apprende tutto e da solo, ma tutti siamo stati "allievi" di qualcuno ed abbiamo appreso qualcosa (giusto o sbagliato che sia). Mia madre quando conseguivo un successo, lo sentiva in parte suo come quando (ed è accaduto anche a me) accadeva qualcosa di negativo da me causato, e se ne sentiva responsabile, forse anche più di me.1 punto
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Portogallo - 200 Escudos 1998 Serie "Le Scoperte Portoghesi" - L'Arrivo di Vasco da Gama in India Alfredo Gameiro ( 1898 ) L'Arrivo di Vasco da Gama a Calicut Lisbona - Biblioteca Nazionale del Portogallo1 punto
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Ciao a tutti Sto seguendo questa lezione del prof. Barbero, è molto lunga, sto circa al quarantesimo minuto; Al momento, il prof. Barbero fissa alcuni paletti: - La caduta riguarda ovviamente, come già ben detto nei precedenti post, riguarda solo l'Occidente, in Oriente, dura ancora dieci secoli; - La definizione di impero bizantino è moderna, i romani d'oriente si condiserano pienamente romani; -l'impero Romano è una dittatura spietata e non riconosce altro autorità che se stesso; - I confini dell'Impero non sono fissi ed inamovibili, ma sono solo temporanei, in quanto l'imperatore si riserva sempre il diritto di arriva di conquistare territori di tuto ciò che c'era all'esterno dei confini (Il Barbaricum) - I Romani trattavano normalmente con i barbari in primo luogo con i goti, - I Goti, ormai civilizzati e quasi tutti cristiani, oppressi dagli Unni chiedono di entrare nei territori dell'Impero per evitare di essere massacrati - I Romani normalmente accoglievano e gestivano queste masse di popolazioni che venivano, i giovani in particolare, arruolati come soldati e le famiglie come coloni1 punto
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Autentica anche per me, e le foto sono ottime. Un antoniniano molto comune di Filippo l’Arabo, RIC IV 28c, come questo: https://www.acsearch.info/search.html?id=2739818 Ti ricordi per quale motivo questo tuo amico la considera un falso?1 punto
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A Portaportese dai 60 ai 2000 hanno girato questo "tipo" di copie fatte in argentone o alpacca che ora chiamano argento tibetano o altro. Queste, le 20 Lire Impero, le 20 Lire Littore erano ovunque sui banchetti dei "numismatici" e non. Lo so scotta venire a sapere che è solo una copia moderna per tappabuchi o coniata per fregare qualche inesperto ma è la realta e di molte persone, che se le sono trovate nei cassetti o in mezzo ad altre anticaie,posti che mai sarebbero state se in mano ad un conoscitore o almeno a chi consapevole della sua originalità e valore.? PS: aggiungo una particolarità di queste "copie" solitamente pesano di più dei g.20,00 degli originali nonostante l'usura mentre i falsi d'epoca pesano meno sui g.15,00,se riesco ne posto uno che ho.1 punto
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Io ho 32 anni, non sono né giovane né anziano, diciamo che sono in mezzo e vedo da fuori entrambe le generazioni. È vero i giovani non hanno la manualità degli adulti, ma questo non è colpa loro, è colpa in primis dei genitori che gli fanno la pappa pronta senza insegnare, in secundis del fatto che esiste sempre meno necessità di usare le mani in favore dei computer: un meccanico 35 anni fa "sentiva" un motore per capire il problema, ora un meccatronico (si chiamano così i meccanici nel nuovo secolo) collega un PC per capire il guasto. Servono sempre meno cacciaviti e più conoscenze informatiche. Ho un collega nuovo, un ragazzo di 22 anni; pochi giorni fa aveva bisogno di un disco del flessibile per tagliare il ferro. Ha chiesto il mio aiuto per togliere il disco che c'era montato e per capire quale fosse il disco da taglio. Ma la colpa è sua? O del fatto che è sempre sui social? Oppure di chi non gli ha mai fatto vedere un flessibile? I giovani non mancano di manualità, mancano di esempi da seguire per imparare i lavori manuali. Forse perché i genitori sono più impegnati con i loro followers che non a seguire i loro figli nella vita reale. La sindrome di Hikikomori da te citata è solo colpa dei giovani? O è colpa dei genitori che non sanno più dare esperienze ai figli? È facile accontentare i figli con i beni materiali, molto più difficile è vivere momenti con loro.1 punto
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In attesa e bene sottolineare, che anche personaggi Numismatici "autorevoli", ci possiamo anche sbagliare, e non è la prima volta. Il filo sottile (per alcune monete di Leontini ) è la ottima riproduzione fedelissima dei coni del Fichera. Anche se quasi tutte quelle larghe di flan, si riconoscono con più facilità. Una moneta ristretta di flan, ha più probabilità di sfuggire, anche ad occhi "autorevoli". Dallo stesso conio, un tetradramma incapsulato da NCG in asta CNG ex Heritage.1 punto
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Buongiorno a tutti,Cristiano @Asclepia, bella moneta, sulla rondella non mi esprimo, sarei tentato di dire che manca una delle M di Ammiraglio, ma potrebbe essere solo consumata, azzarderei, forse sbagliando, che la leggenda al rovescio è fatta con due Font diversi, caratteri piccoli e grandi, quindi una parte, quella superiore con caratteri grandi e quella inferiore con caratteri piccoli. Perdonatemi se ho scritto fesserie. Saluti Alberto1 punto
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RARO è qualcosa di cui si conoscono pochi esemplari. Rarissimo è un oggetto di cui si conoscono pochissimi esemplari. Potremmo anche aggiungere "estremamente raro" se se ne conoscono ancora meno, diciamo 4 o 5 ? Poi c'è Unico. Se di una moneta rara ci sono più collezionisti che la vogliono il prezzo salirà. Ma questo non la fa diventare rarissima. Resta rara.1 punto
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Si giusto e‘ una variante rara di moneta non rara se aprismo il discorso di rarità alle varianti allora troveremo sempre un piccolissimo particolare ( soprattutto nelle monete battute a mano) che le distinguera‘ dalle altre andando a costituire una rarità particolare. qui pero‘ parliamo di rarità ‚tipologica‘ senza addentrarci nelle ‚varianti‘ per non complicare il discorso1 punto
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Ma sei un collezionista di euro o che? Giusto per capire, la moneta è stata periziata e dal grado di conservazione che gli è stato dato risulta anche circolata molto, percui è uscita sicuramente dalla Zecca insieme ad altre normali. Non sappiamo da quale Paese ma è senz'altro cosi. Mha!!!?1 punto
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Ciao,ma la discussione l'hai letta dall'inizio? Quello che stai dicendo tu è stato già detto e discusso. LO SAPPIAMO GIÀ. Sei ritornato sul caldo un'altra volta?a questo punto mi arrendo....Ti consiglio di leggere la discussione dall'inizio,perché da questa tua risposta penso che non lo hai fatto. Se non è così e cioè l'hai letta allora mi sento in obbligo di invitarti a rileggerla,rileggerla,rileggerla,rileggerla,rileggerla,rileggerla.....prima o poi.........1 punto
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Lesotho, 1 Loti 1998 Kenya, 20 shilling 19981 punto
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Da lunedì 2 agosto sino al 8 agosto domenica si passa all'anno successivo. ╠═►1999◄═╣ Nella discussione originaria furono postate da: n.3 Beard1961 - n.1 bavastro - n.2 miza - n.5 nando12 - n.8 nikita - n.1 villa66 Gilson Willets, compilatore del libro 1899 Governanti del Mondo a Casa (Come Appaiono e Come Vivono) riporta la seguente po ' di gossip sul Wilhelm II—nella foto su questo 1899 pezzo di 5-contrassegno prussiano dell'Impero tedesco—"fuma un gran numero di luce sigari olandese, che è costato circa tre [u.S.] cents". Dato il tasso di cambio al momento, che doveva essere circa 12 pfennig al sigaro, o circa 40 sigari olandese che potrebbero essere acquistati da questo grosso pezzo d'argento. Mi chiedo se i sigari olandesi fossero un'abitudine che persisteva dopo essersi trasferito nei Paesi Bassi a rimanere quelli 20-dispari anni dopo questo 1899 pezzo di 5-marchio fu coniato... v. ----------------------------------------------------------------- Gilson Willets, compiler of the 1899 book Rulers of the World at Home (How They Look and How They Live) reports the following bit of gossip about Wilhelm II—pictured on this 1899 Prussian 5-mark piece of the German Empire—“he smokes great numbers of light Dutch cigars, which cost about three [u.S.] cents each.” Given the exchange rate at the time, that must have been about 12 pfennig per cigar, or about 40 Dutch cigars that could be bought by this big silver piece. I wonder if it the Dutch cigars were a habit that persisted after he moved to the Netherlands to stay those 20-odd years after this 1899 5-mark piece was coined…. v.1 punto
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Ecco la moneta "libera". Qualche segno la montatura l'ha lasciato: al dritto ha danneggiato la "L" di LIBERA e ha fatto un segno sopra la "I" di ITALIA, mentre al rovescio ha consumato "PR" di PROVVISORIO. Anche se temo che il difetto più visibile sia la botta sul bordo sotto la data. Mi sapete dire qual è, secondo voi, il livello di conservazione? MB? Grazie1 punto
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Nomos AG > Auction 22 Auction date: 22 June 2021 Lot number: 321 Price realized: 1,100 CHF (Approx. 1,195 USD / 1,004 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Caracalla, 198-217. Diassarion (Bronze, 24 mm, 9.04 g, 7 h), Isaura in Cilicia, circa 205-208. AY K M AY ANTΩNЄINOC Laureate and cuirassed bust of Caracalla to right, with sideburns but no beard, drapery over his far shoulder and aegis on his cuirass. Rev. MHTPOΠOΛЄΩC ICAYPΩN Tetrastyle temple with arched pediment, and, within the center intercolumniation, low column topped with a bust of Herakles to right. SNG France 496 (same obverse die) and 498 (same reverse die). A splendid coin with a dark black/green patina and an elegant portrait of the young Caracalla. The obverse slightly double-struck, otherwise, good extremely fine. From a Swiss collection, ex Nomos 18, 5 May 2019, 317. The relatively minor mint of Isaura was the capital of a district of Cilician Trachea of the same name. This area was known, since the time of Alexander, for its unpleasant, aggressive and fractious population; the Isaurians were definitely not good neighbors! They supported the famous pirates of Cilicia and, in 75 BC they were severely defeated by the proconsul Publius Servilius Vatia (who, in 74, was given the agnomen Isauricus in recognition of his feat; somewhat amazingly, he kept none of the booty for himself, an action considered remarkable by his contemporaries). In fact, they continued being menaces to one and all throughout the Roman period; in 404 they launched a major series of raids, which were defeated by an expedition sent by Arcadius under the comes rei militaris Arbazacius, who himself was either an Isaurian of Armenian descent, or an Armenian of Isaurian descent. In any event, after accumulating a great deal of booty Arbazacius settled down to a life devoted to wine, women and money (he escaped prosecution because he bribed the empress Aelia Eudoxia). His greed was so well-known that the wits of Constantinople mockingly changed his name to Harpazacius = Grabber! Estimate: 400 CHF1 punto
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Buona sera a tutti, vado un po a memoria perché non ho dietro il volume della Baldassarri, è comunque un quattrino a nome di Federico II che reca al verso la sola parola IMPERATOR. 1350-1370 rileggendo qui sul forum una vecchia discussione direi che lo si può catalogare come Baldassarri A.XIV.3 MIR 416. Rarità secondo Montagano (MIR) = R. Moneta a mio avviso difficile da trovare in conservazione soddisfacenti, io ne ho 3 o 4 ma messi maluccio anche loro.1 punto
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Figlio del vincitore di Poitiers Carlo Martello, Pipino il breve ( 714-768 ) anch'egli maestro di palazzo, nel 751 depone Childerico, ultimo re dei Merovingi ed assume il potere regale : quello che sarebbe un colpo di stato, avviene anche con l'aiuto di Wynfrith, l'anglosassone che sarà poi San Bonifacio, che prepara le basi legali per il riconoscimento da parte del papa Zaccaria . Il buon rapporto così iniziato con la chiesa di Roma, diventa alleanza con l'incoronazione di Pipino da parte del papa Stefano II che concorda con il re dei Franchi il suo aiuto contro i Longobardi del re Astolfo che insidiano i possedimenti della Chiesa . La buona valuta internazionale di quel tempo è la moneta di oro di Costantinopoli, e 12.000 solidi bizantini sono l'offerta di Pipino ad Astolfo per riscattare i possedimenti che interessano al papa : Astolfo non accetta la transazione e Pipino scende in armi 2 volte in Italia, fino alla sconfitta definitiva del re longobardo . Pochi anni dopo, 14.000 sarebbero i solidi bizantini che il figlio di Pipino, il nuovo re dei Franchi Carlo magno, vorrebbe proporre al nuovo re dei Longobardi Desiderio, per distoglierlo da Roma e dal nuovo papa Adriano : il precipitare degli eventi rende inutile anche questa nuova transazione, Carlo scende in armi in Italia e nel 774 con la resa in Pavia di Desiderio, si chiude il regno dei Longobardi . Gli imperatori di Costantinopoli di quel periodo, sono Leone III l'isaurico ( 717-741 ) e Costantino V ( 741-775 ) : di loro potrebbero essere stati i solidi di oro da raccogliere per le due ipotizzate transazioni internazionali .1 punto
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La ringrazio di aver fatto un passo indietro ed aver ripreso la discussione dopo aver detto che non sarebbe più intervenuto. Questo le fa onore. Però mi sarei aspettato un post che finalmente avrebbe affrontato il problema invece ancora nulla. A volte mi viene il dubbio su chi sia il mio interlocutore. Uno studioso di Numismatica napoletana che chiede la dimostrazione dell'esistenza di una moneta dai documenti di emissione? Allora il 90% (mi tengo basso) della monetazione napoletana non esiste! La prego non scenda nel ridicolo. Comunque prendo atto della sua richiesta e mi appresto a rispondere (cosa che IO faccio sempre) a questo suo nuovo quesito che pare più dettato dalla rabbia che dalla logica. Non entro nemmeno nel merito dell'esistenza dei documenti di zecca perché lei lo sa benissimo che non esistono per questa moneta come non esistono nemmeno per le altre (anche quelle che pubblica lei lo sa?). Comunque io i documenti li ho! Ne ho ben quattro al momento ma magari nel futuro saranno destinati ad aumentare. Il primo è il tornese nella collezione reale. Il secondo è il tornese da me pubblicato. Il terzo è quello che ha dato inizio a questa discussione. Il quarto è l'esemplare ribattuto sempre presente in questa discussione. Quale ulteriore documento necessita quando di fronte ha la moneta. Moneta che per inciso non ho battuto io di notte nella cantina. E per tornare a quel suo "e facciamola finita" le faccio notare che io ho finito da tempo di dimostrare le mie tesi. È lei che continua a rispondere senza portare nessuna novità sul tema e io, che sono abituato a rispondere, trovo educato farlo anche con lei nonostante i toni usati.1 punto
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Ai miei gadget pubblicitari della ditta ho aggiunto il cofanetto in pelle a forma di libro (19 x 14,5 x 4 cm) prodotto nel 1935, predisposto per contenere delle fiches in legno di forma quadrata, rettangolare e rotonda in cinque diversi colori, un mazzo di 54 carte da gioco e cinque dadi da poker. Cofanetto, fiches e carte sono marchiate FERNET BRANCA.1 punto
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Sono passati molti anni da quando mi posi per la prima volta la domanda:chi era costui? E allora non c'era internet ,cosi non approfondii la questione. Oggi grazie al tuo post ci sono tornato su e...oplà si tratta di Echetlo un eroe greco comparso durante la battaglia di Maratona,armato di un aratro fece strage di persiani per poi scomparire a scontro terminato. Resta da scoprire cosa c'entrano gli etruschi con un semidio dell'Attica. Ah...l'urna da te postata mi ricorda o S.Giorgio o una GLORIA ROMANORUM.1 punto
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Sembra strana la mancanza di gettoni del genere, che tra l’altro sono stati utilizzati da altre ditte di liquori, per pubblicizzare i propri prodotti, per esempio il Cognac Vecchia Romagna e la China Bisleri. Un articolo che presenta il marchio aquila su globo impresso su un tondello metallico, che però non è un gettone, è questo portachiavi degli Anni ’70 in vendita sulla Baia.1 punto
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