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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/31/21 in tutte le aree
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Buon giorno a tutti, vi posto un tornese di Filippo IV, preso in un lotticino, che presenta solo la sigla M dietro la testa. Saluti Eliodoro3 punti
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Ogni tanto riporto all’attenzione questa interessante discussione. Negli ultimi 3 anni ho provato tanti metodi di conservazione, con tutte le collezioni di cartamoneta che faccio ho potuto fare esperimenti su esperimenti ?. Ad oggi almeno per quanto riguarda la collezione principale, cioè la cartamoneta italiana le conservo così: Buste protettive Abafil o masterphil e infilate poi nei fogli masterphil che sono ancora più rigidi rispetto ai leuchtturm. Utilizzo fogli leuchtturm solo quando si tratta di avere fogli a 4 scompartimenti.3 punti
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Buongiorno amici in attesa di sentire altri pareri posto un esemplare con rosetta disposta però 1 2 2. Confrontando questo esemplare con il Magliocca 409c cioè, lo GNAND con rotella a 5 raggi, i due simboli in realtà sono identici. Chiunque abbia il testo potrà constatare ciò. L'unica cosa che rende diverse le rosette di questo esemplare e dell'esemplare fotografato nel libro è che sono si disposte 1 2 2 ma sono leggermente inclinate verso destra. Forse questo ha indotto a dare un altro nome al simbolo? Quindi "rosetta 1 2 2 inclinata" sta per "rotella a 5 raggi"?!. Personalmente ritengo si possa sempre parlare di rosetta disposta 1 2 2 . Poi dal testo sembra che l'abbinamento GNAND rotella a 5 raggi sia fisso, in realtà, e il mio esemplare lo dimostra, sta "rotella a 5 raggi" si trova anche in esemplari con legenda normale. Guardando bene però l'esemplare che posto qualcosa di diverso in legenda ce l'ha!!! Nessuno lo nota?? Buon sabato mattina a tutto il forum. Cristiano.3 punti
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Buongiorno @FFF,non capisco davvero perché tu debba provare pena per me.. Io stó benissimo. Personalmente non colleziono errori di conio o artefatti come altri preferiscono chiamarli, quindi non la avrei acquistata. Diré peró che non ha valore, sminuirla o far sentire il fortunato proprietario quasi un delinquente mi fà girare gli zebedei. Quello che non mi piace, é che spesso, su questo Forum, soprattutto con nuovi utenti, si é un pó catastrofisti e a volte anche saccenti, soprattutto con chi si interessa di €. Perché intimorire un nuovo utente che forse potrebbe interessarsi alla Numismatica? La moneta é autentica, é rara e particolare, ha un valore per il suo mercato, il resto é teatro.3 punti
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Buongiorno @Alexr99corse, Ti assicuro, essendo collezionista di € che ha valore, non hai ucciso nessuno e molti di quelli che ti mettono paranoie in testa, forse rosicano perché sarebbe un loro piccolo sogno umido numismatico, ritrovare una moneta di questo tipo giocando. Goditi la moneta e l'emozione del ritrovamento.3 punti
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Ringrazio per gli interventi interessanti, ma rimango della mia ipotesi, la sigla è solo M.. Vi posto anche un altro rametto interessante3 punti
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https://archive.org/details/i-dogi-omonimi-di-venezia-e-le-loro-monete N. Papadopoli I Dogi omonimi di Venezia e le loro monete. ISTITUTO ITALIANO DI NUMISMATICA Estratto dal Vol. III, fasc. I degli "Atti e Memorie" ROMA presso la sede dell'Istituto - Via Ripetta, n. 219 MCMXVII3 punti
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Anche se in bassa conservazione il R/ è in parte leggibile e credo che siamo di fronte ad un altro esemplare di tornese di Filippo IV con legenda al R/ NEAPOLIS REX. Legenda che si trova nello stesso orientamento degli esemplari già noti, a conferma che non si tratta di frutto di una ribattitura. Sperando di fare cosa gradita. Integrazione_alla_monetazione_di_rame_ba.pdf Alcune_precisazioni_sul_tornese_di_Filip.pdf Se ne discusse anche qui:2 punti
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RARO è qualcosa di cui si conoscono pochi esemplari. Rarissimo è un oggetto di cui si conoscono pochissimi esemplari. Potremmo anche aggiungere "estremamente raro" se se ne conoscono ancora meno, diciamo 4 o 5 ? Poi c'è Unico. Se di una moneta rara ci sono più collezionisti che la vogliono il prezzo salirà. Ma questo non la fa diventare rarissima. Resta rara.2 punti
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Beh Rocco ha parlato infatti di studio. Se fosse stato in alta conservazione,c' era poco da studiá?2 punti
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Il punto è proprio questo. E' possibile stabilire questi parametri? Possibile sì, e qualcuno A TITOLO PERSONALE lo fa, ma non si tratta di parametri universalmente riconosciuti, altrimenti potremmo dire per esempio che una moneta nota in 5000 esemplari è NC. Quello che contestavo a @Sirlad e @numa numa non è il fatto che si possa conoscere per alcune monete il numero di esemplari esistenti - ho fatto il ricercatore numismatico in università, un'idea di come funzionino queste cose ce l'ho - ma l'inesistenza di un parametro OGGETTIVO che porti a dire: "posto che la moneta X è nota in un numero di esemplari Y, ha una rarità Z". Questo non è possibile perché la RARITA' (ripeto: RARITA', non numero di esemplari noti) è una categoria che cambia su base COLLEZIONISTICA, tant'è vero che le definizioni di C, NC, R, R2 eccetera sono puramente commerciali.2 punti
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Ragazzi faccio una premessa: sono del parere come molti di voi che le monete andrebbero lasciate intonse o quasi, una semplice pulizia non invasiva , senza arrivare ad intaccare la patina e ciò che sta sotto.. non sono un fanatico di alte conservazioni, cerco soltanto conservazione dignitosa specialmente per imperatori comuni, difatti è raro che faccio un acquisto.. però non dobbiamo nasconderci dietro un dito: il mercato è invaso da pezzi ritoccati più del dovuto ed il piu delle volte deturpati con tecniche e manualità scadenti, fondi abbassati, legenda bulinata, ecc ecc, tutto ciò sarebbe stata soltanto una moda del momento e sarebbe morta nel giro di pochi anni, decenni, ed invece non sta andando così, perché? Perché tra noi collezionisti ci sono pure persone poco navigate ma piene di quattrini che apprezzano tali trasformazioni, ad esempio l immenso bacino di utenti asiatici che si stanno affacciando sul mercato .. quindi finché la moneta bulinata si venderà meglio di quella intonsa e meno appariscente ( per ovvi motivi), il settore continuerà a produrre questi mostri, è una legge di mercato, c' è poco da fare purtroppo! Sta a noi sperare di beccare il venditore o cmq la moneta trattata con serietà e venduta a prezzo onesto, e diventa sempre più difficile purtroppo.. anch io come quintus per nerone ho optato per un'asse , di qualità BB , piuttosto che andare a prendere con lo stesso budget un sesterzio B o fortemente manipolato..2 punti
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Ciao,complimenti per il tuo intervento, la penso esattamente come te. Alla prossima Antonio2 punti
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A volte mi chiedo se sia il caldo o semplicemente non si abbia idea di come funzionano i macchinari di una zecca. Naturalmente sarà il caldo......2 punti
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Buongiorno. Io ci vedo MC.. Magliocca - La moneta napoletana dei re di Spagna nel periodo 1503-1680 n. 96. anno 1622, grado di rarità R4 Saluti2 punti
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Ciao @modulo_largo. Certamente il fine è di vendere, ma c'è modo e modo di trattare una moneta. Sicuramente questo sesterzio è stato sfortunato, a causa delle evidenti corrosioni sul dritto in NERO, corrosioni che dopo una pulizia dilettantistica, son venute fuori e lasciando concrezioni che non sono state del tutto eliminate. Sul rovescio in GIALLO. Chi l'ha pulita, non aveva le competenze di migliorarlo. Rifugiandosi alla pulitura chimica (spatinandola ) e ripatinandola, tra l'altro non omogenea in ambedue le parti. Moneta che in buone mani, si sarebbe presentata in condizioni migliori.2 punti
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Dì la verità, quale sei tra costoro che stanno cercando di comunicare con le monete passate a "peggior vita"? ?2 punti
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Ho completato quello che potevo fare con le immagini del mio archivio. Ora il catalogo della zecca di Venezia de Lamoneta perlomeno è decente, spero... Arka Diligite iustitiam2 punti
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Buongiorno a tutti gli amici del forum. Con piacere condivido questo ennesimo 3 grana 1810 per Murat. Mi mancava la variante con la "rosetta" disposta 2 2 1 Il taglio è a serpentina e gli assi a medaglia Il peso è di 17,18 grammi La moneta presenta debolezze e una mancanza al rovescio ma come potete vedere dalla basetta ha circolato poco. Davvero felice di averla inserita in collezione ecco a voi le foto. Graditi i pareri. Saluti Cristiano.1 punto
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Mi auguro un giorno,spero vicino,di incrontrarvi in uno di questi splendidi eventi?1 punto
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Personalmente per le rinascimentali sono draconiano R5 : da 1 a 3 ( sarei tentato 2) R4 : da 4 a 8/12 R3 : da 13 a 251 punto
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Rara ed interessante moneta. Il primo impatto fa supporre che sia presente la sola sigla M del mastro. Ma osservando bene, almeno da questa immagine, forse c'è anche la C. La convessità sulla dx dovrebbe essere la parte interna della lettera C. L'ipotesi monogramma avanzata da @Rocco68 non sembrerebbe campata in aria osservando la sigla ma, vado a memoria, non ricordo l'uso di un monogramma per indicare questo mastro ma resta valida ed interessante. La mia idea invece è che l'incisore abbia prima punzonato la lettera C e successivamente la lettera M. Nel punzonare la M potrebbe il punzone essere scivolato di poco verso destra (o un doppio colpo con spostamento del punzone) andando a coprire parte della C. Ovviamente è una mia ipotesi. Spero al primo incontro di poterla osservare dal vivo.1 punto
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Ciao Giovannisolee, è uno dei vantaggi della moneta unica, un Euro in tutti i Paesi Europei che lo hanno adottato vale un Euro, a prescindere dallo Stato che lo ha emesso, quanto meno per le monete in libera circolazione (un discorso diversova fatto per quelli emessi in tiratura limitata da alcuni Paesi per mera speculazione commerciale, di fatto reperibili solo presso i Numismatici) : perché pensi possa valere di più ? Certo, se fai collezione di Euro e ti manca un determinato esemplaro, magari nuovo di Zecca, e ti rivolgi ad un negozio di Numismatica, il Commerciante ti chiederà qualcosa di più, come è ovvio che sia. Ma per le monete circolate, il valore - come ha già detto Miroita - è quello indicato sulla moneta. Saluti. @giovannisolee1 punto
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Ho monete antiche che sono uniche e che ho pagato qualche decina di euro e che, se dovessi venderle forse non riprenderei quanto ho speso. Ho uno scudo d'oro di Luigi XII con errore nella legenda vi lascio scoprire quale.... L'ho mostrato a numismatici e commercianti francesi e tutti mi hanno detto che non ne avevano mai visti altri con quell'errore, e il responso è stato: Può interessare a chi colleziona errori e ciò potrebbe darle una piccola plusvalenza.1 punto
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Si Gallienus e ti e‘ stato detto - ripetutamente / che la rarità e‘ senz‘altro oggettiva in base agli esemplari noti che si conoscono o si possono stimare ma che una scala di rarità unica per tutte le serie monetali NON ha senso. Se ne puo‘ stabilire una per ciascuna serie monetale ( piu‘ o meno aggregata) di cui si conoscano i dati. Non mi pare poi cosi impervio come ragionamento…1 punto
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Il tuo è un discorso di riferimento dei parametri monetali dei cataloghi, ma un riferimento personale oggettivo ti dirá che una moneta in più di 100 esemplari in collezioni può essere prestigiosa e magari bella, ma sicuramente ben poco rara. Saluti1 punto
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Assolutamente l‘errore concettuale sta nel pensare che un R4 abbia la stessa valenza „fissa“ di riferimento numerico ( rarità determinata dal numero di es noti) , mentre va sempre relativizzata alla serie di riferimento. vedo di spiegarmi meglio. Il grado di rarità R4 ha valore assoluto ma per una serie di aurei romani avrà come base sottostante per la sua determinazione 15/20 esemplari noti ( di cui magari un tot nei musei - ma al ns fine e‘ ininfluente), una moneta del Regno sara‘ ( invento perche questa serie non la conosco a sufficienza) R4 con 100 es noti e infine un ducato del 1400 sara‘ un R4 con 4/5 es noti in tutto. completamente separato e‘ il discorso commerciale che ha molti altri parametri che influiscono sulle valutazioni espresse oltre la rarità. Spero ora sia piu‘ chiaro?1 punto
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Per inciso: è sempre un bell'acchiappo ,ma ,come sostiene anche doppiopunto, le lettere dietro la nuca di Filippo IV sono MC odjob1 punto
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Di solito con le parole si è bravi un po' tutti! Sono i fatti a fare la differenza! Secondo me gli hanno dato il palco per farsi notare! Visti i tempi apparire è sempre meglio e più comodo del fare! Finalmente qualcosa in cui la vediamo in modo simile!1 punto
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Archeologia: scavi Selinunte, nuovi reperti vicino tempio R Progetto 'New York University' e 'Università Statale' Milano Quattro nuove scoperte al Tempio R di Selinunte. A portare alla luce preziose testimonianze di vita dell'antica città studenti e archeologi della 'New York University' e 'Università Statale' di Milano. La missione guidata dai professori Clemente Marconi, Rosalia Pumo e Andrew Ward ha consentito di scoprire, proprio davanti la fronte principale del Tempio R (il più antico della città, ora datato archeologicamente al 570 a.C.), parte di una piattaforma monumentale su due livelli che, con molta probabilità, serviva per ospitare l'altare principale del tempio. Si tratta di una testimonianza storica di due fasi diverse della città: la piattaforma più bassa risale agli anni di costruzione del Tempio R, mentre la piattaforma più alta, più monumentale, data al V secolo. È la stessa zona dove, nel 2010, sempre i ricercatori della missione NYU-UniMi trovarono abbondanti resti di sacrificio animale. Tra i reperti anche due punte di lancia bruciate e ritrovate incrociate. "Un caso davvero eccezionale nel mondo greco trovarle così", spiega il professor Marconi. Era tipico dei culti femminili avere dediche di armi e il ritrovamento davanti al Tempio R, dedicato a una dea, non è certo casuale. Durante lo scavo è stato portato alla luce anche un grosso corno di capra, testimonianza di un sacrificio prestigioso nei confronti della divinità. Un quarto reperto ritrovato è stato, invece, un frammento di una statua in marmo di Paros di dimensioni naturali. Si tratta di un ulteriore pezzo del braccio di un kouros, statua maschile con funzione votiva, del quale, 4 anni fa, sempre durante la campagna della NYU-UniMi fu trovato un frammento dell'avambraccio. "È la prima volta che a Selinunte viene scoperta una statua di questo tipo in marmo e a grandezza naturale - spiega Clemente Marconi - fu, con molta probabilità, dedicata nel VI secolo e poi smembrata nel IV secolo e i frammenti in parte utilizzati come calce, altri, invece, per il riempimento ellenistico". Dal 2010 la 'New York University' scava sul tempio R, il più meridionale e il più antico della città. Un interesse su questo lembo di Sicilia da parte di un Ateneo d'Oltreoceano proprio perché Selinunte è una della 5 città del mondo greco che più hanno investito nella costruzione di templi tra età Arcaica e Classica. "Per far piena luce sul tempio R sono ancora necessari altri 3 anni di scavi - spiega Marconi - per studiare al meglio la fondazione del tempio". "I risultati della campagna di ricerca appena condotta sono di grande importanza per la conoscenza del santuario urbano costruito tra la fine del settimo e la fine del quarto secolo a.C.. Un'esperienza che restituisce elementi interessanti ai fini della ricostruzione storica della Sicilia antica per una primavera dell'archeologia in Sicilia, che appare sempre di più come una stagione, non soltanto proficua, ma soprattutto duratura e in grado di consolidare solide relazioni internazionali", ha detto l'assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà. Soddisfazione per i risultati della campagna di scavi viene espressa anche dal direttore del Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria, Bernardo Agrò, per il quale "Il progetto del Parco, in linea con le direttive dell'assessore Samonà, punta alla realizzazione a Selinunte di un grande laboratorio, prodromico alla costituzione di una scuola di specializzazione in archeologia. Giovani archeologi provenienti dalle diverse parti del mondo sono già presenti nell'area del Parco archeologico e il progetto “I laboratori permanenti delle arti e delle scienze” prevede lo scambio costante di esperienze tra giovani archeologi siciliani e colleghi di altra formazione. In tal senso – evidenzia il direttore Agrò – è forte la collaborazione con l'Università di Palermo che è coinvolta in maniera diretta con il professore Aurelio Burgio e il decano Oscar Belvedere che lavora con l’Università di Berlino. Inoltre, due archeologi siciliani fanno attualmente parte della missione diretta dal professor Marconi. Si tratta di un progetto molto importante che offre ai giovani studiosi siciliani la possibilità di fare pratica sul campo con esperienza già nel periodo della formazione accademica”. Insomma, un vero e proprio "modello Selinunte" che si tradurrà anche in un allestimento di land Art e nei "cantieri della conoscenza" che saranno visitabili durante gli scavi. (ANSA). https://www.ansa.it/canale_viaggiart/it/regione/sicilia/2021/07/26/archeologia-scavi-selinunte-nuovi-reperti-vicino-tempio-r_c0776119-97cc-4c4a-a866-389249cd1cd2.html1 punto
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Ciao,grazie per la risposta. Premesso che come anche tu hai detto 'de gustibus non est disputandi' e ci mancherebbe altro,ognuno è libero di acquistare le monete che più gli garbano volevo a questo punto fare una piccola considerazione. Lo stato di conservazione di tutte le monete,dei sesterzi in particolare, ci raccontano la loro storia. Ĺ'usura,la patina,le incrostazioni... ci dicono il percorso che ha fatto nei suoi 2000 anni di vita,quanto a circolato,in quale tipo di terreno è stata trovata, se è stata conservata in un luogo non a contatto con agenti atmosferici(a tal proposito ho visto in internet in questi giorni dei sesterzi stupendi praticamente intonsi) in sintesi ci raccontano la loro vita... Percui e con questo concludo per me le monete manomesse (anche se come si dice per renderle più belle) sono come un bel libro di cui si leggono 20 pagine e se ne strappano 30, così facendo alla fine del libro il suo contenuto viene cancellato... Ecco perché per me e sottolineo per me dovessi acquistare il sesterzio prenderei quello spatinato e corroso,pieno di fascino e di storia vissuta. Alla prossima Antonio1 punto
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Isole Falkland 1 penny (pinguini) 2 pence (oca di Magellano) 19981 punto
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Infine un brano Jazz, non poteva mancare in questa carrellata e spero tanto che, magari, si colga anche l’occasione di ascoltarla la musica, oltre che leggerla… Saluti. Somi - Two Dollar Day1 punto
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Non sono d‘accordo la rarità e‘ oggettivamente determinabile avendo i dati corretti s stimati approssimativamente a disposizione. La rarità e‘ pero‘ anche relativa - va sempre messa in relazione alla serie di monete considerata e quindi un R4 del Regno puo‘ essere basato su numeri ben diversi di una tetradracma di Katane del V secolo1 punto
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Parafrasando la celebre frase di Boskov "Rigore è quando arbitro fischia", "Rara è quando non si trova". Michele1 punto
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Ciao, con questi rami d’olivo e le lettere Α-Θ-Ε (se confermi?) un’emidramma ateniese: https://www.acsearch.info/search.html?id=48951561 punto
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Simbolo triangolare dell'Anno Internazionale delle Persone Disabili Questo simbolo si trova raffigurato sulle monete commemorative emesse da varie nazioni. Yemen https://en.numista.com/catalogue/pieces45020.html1 punto
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Per esperienza, oltre alla carta pesa moltissimo anche la macchina che stamperà (e la pulizia delle testine della stessa)1 punto
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Non mi baso su ciò che dicono il Gigante o il Montenegro, per stabilire la rarità o meno di una moneta... Ritengo molto più credibile, invece, osservare e vagliare attentamente la presenza di una moneta sul mercato, come passaggi in asta, vendite tra privati, in questo modo si ha una visione, a mio parere, migliore sulla reperibilità o meno di una moneta.1 punto
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L'ultima zecca importante del Nord-Est che mancava è Merano. Anche questa zecca presenta molte difficoltà. Per esempio i Kreuzer di Mainardo II andrebbero classificati per simboli, ma ci vorrebbe moltissimo tempo da dedicarci. Rimane come obiettivo. Per ora c'è un esempio per tante emissioni. Spero che anche così possa essere d'aiuto. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Un errore così non è possibile con le macchine di coniazione attuali. Quindi speculazione 100%, Numismatica 0%. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buona sera, siccome non è la prima vicenda sconcertante di cui leggo, mi domando se non sia possibile e opportuno organizzare un gruppo di autotutela legale del forum. Utenti avvocati ce ne sono e sicuramente conoscono bene la materia nello specifico campo dei beni culturali, inoltre credo ci sia la sensibilità di tutti gli utenti per poter persino organizzare raccolte fondi per coprire le spese legali. In questo modo, il malcapitato di turno troverebbe una sponda solida presso cui appoggiarsi.1 punto
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Non è una questione di valore: io sono un numismatico accademico prima che un collezionista, tant'è vero che - come ben sa chi ha seguito i miei interventi passati - non mi interessa lo stato di conservazione dei pezzi. MA non c'è ricerca che tenga: salvo poche rarissime circostanze, normalmente non c'è modo di sapere se un pezzo di metallo abbia avuto funzione monetale o no, quindi il collezionismo di aera rudia non può esistere su basi scientifiche. Certo, uno può "immaginare" che il pezzo di bronzo in suo possesso sia stato usato come forma premonetale, ma non c'è nulla di "scienza" in tutto ciò.1 punto
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Aes rude. Al di là delle definizioni numismatiche non si tratta altro di un pezzo di bronzo informe la cui destinazione d'uso ultima (quella appena precedente al suo occultamento) poteva essere varia: dal ripostiglio di un fonditore alla tesaurizzazione personale, da funzioni cultuali a quelle sepolcrali. E può pure darsi che nel corso della sua esistenza quel singolo pezzo abbia assunto forme e valori differenti. Un pezzo informe di fusione, una patera, una fibula, poi il manico di un pugnale. E poi cambiare ancora aspetto e funzionalità. Concordo con quanto scritto in precedenza per cui solo ed esclusivamente i dati di scavo o, alla peggio, il contesto archeologico (come quello che si potrebbe desumere da una ricerca di superficie strutturata) possono definire la natura dell'oggetto. La prima cosa che mi viene in mente è il caso della tomba di Tarquinia in loc. Ripagretta con - tra le altre cose - una deposizione femminile (datata inizi III a. C.) avente un pezzo di aes rude nella mano dx ed attorno a se' 5 pezzi di aes rude e 3 pezzi di aes grave. Per quanto riguarda l'areale pensiamo che durante la I età del Ferro, la Lombardia occidentale, il Piemonte orientale e il Canton Ticino furono abitate da una popolazione di origine celtica, il cui complesso di manifestazioni culturali è denominato cultura di Golasecca. A Parre, nel bergamasco, è stato rinvenuto il ripostiglio di un fabbro deposto verso l’inizio del V sec. a.C. e formato da più di 1000 kg di bronzo sotto forma di rottami, frammenti e lingotti. E concordo pure che si gioca troppo sulla funzione "monetale" o "pre-monetale" di questa tipologia di oggetti. Personalmente ho rinvenuto frammenti bronzei ricchi in ferro assimilabili per forma (meglio sarebbe dire non forma) ad aera ruda anche in scavi archeologici in contesti postmedievali in strutture in cui è attestata l'attività di fusione e forgiatura del metallo (col bronzo si facevano anche i cannoni e le campane nel rinascimento e non solo. Volete che qualche pezzo nn sia sfuggito?). Certo, gli aera ruda avevano un valore pratico e/o simbolico per via della preziosità dell'intrinseco ma da qui a vederci sempre e soltanto delle monete, a mio modestissimo avviso, ne passa. Ma proprio giocando su questa incertezza di datazione, provenienza ed uso il mercato antiquario temo che faccia il suo lavoro.1 punto
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E comunque l'analisi del C14 non è possibile per materiali non organici. Ergo, salvo inclusioni nel tondello, non sta proprio in piedi...1 punto
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