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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/30/21 in tutte le aree
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Contesto proprio questo ragionamento. il concetto di rarità ha valore assoluto tanto piu‘ si approssima allo zero. Un esemplare unico e‘ il massimo della rarità, punto. Questo concetto ovviamente lo si applica a beni di particolare interesse quali quelli numismatici, bibliofili etc ove vi e‘ una produzione seriale a monte. Non avrebbe invece molto senso per un dipinto che ha gia‘ in partenza caratteri di unicità e specificità. Non c‘entra nulla invece - per la rarità- la circostanza se quella moneta o quel libro sino piu‘ o meno richiesti. Tale circostanza ha rilevanza unicamente per il solo aspetto commerciale che non sempre si sposa con la caratteristica di rarità7 punti
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Mi unisco a questa discussione con la mia "prova" notando che si presenta in confezione (perfettamente integra) in "solitaria". L'acquistai ad un asta nel 1989. Se faccio una ricerca su internet, trovo che sono quasi tutte in confezione "doppia", cioè accanto alla prova vi è un esemplare della moneta che entrò in circolazione. Ora vi chiedo se qualcuno sa come mai. Fu fatta un'emissione con moneta singola e poi, con i due esemplari? Fu il contrario? Qualcuno sa aggiungere qualche notizia su questa differenza nella confezione?2 punti
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Ribalto la domanda....Qualcuno può definire rara una moneta che dal 2010 a maggio 2019 ha avuto 45 passaggi d'asta? (fonte catalogo lamoneta)... senza considerare le giacenti in centinaia di collezioni, le immancabili transazioni private, etc... e il sottoscritto negli ultimi 2 anni ne ha visto periziare un esemplare trovato in una piccola collezione e passare di mano un altro paio... sono io che ho c..o? Un saluto Mario2 punti
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Buon pomeriggio a tutta la sezione, '58 a confronto.... Un saluto a tutti. Raffaele.2 punti
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Buongiorno a tutti gli amici del forum. Con piacere condivido questo ennesimo 3 grana 1810 per Murat. Mi mancava la variante con la "rosetta" disposta 2 2 1 Il taglio è a serpentina e gli assi a medaglia Il peso è di 17,18 grammi La moneta presenta debolezze e una mancanza al rovescio ma come potete vedere dalla basetta ha circolato poco. Davvero felice di averla inserita in collezione ecco a voi le foto. Graditi i pareri. Saluti Cristiano.1 punto
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Il coraggioso discorso di tre giovani neolaureate della Normale di Pisa. Se queste ragazze sono il futuro del nostro Paese, allora credo proprio che siamo in buone mani... Buon ascolto.1 punto
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se la mettiamo così, credo che la vera numismatica possa anche fare a meno del possesso di monete. A me appaga anche la loro conoscenza. ho classificato monete di musei e sono rimasto soddisfatto più che a possedere una moneta inguardabile. Con tutto il rispetto per tutti i gusti estetici.1 punto
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Giustizia è fatta! https://www.lastampa.it/la-zampa/gatti/2021/07/30/news/regno-unito-5-anni-di-carcere-al-serial-killer-dei-gatti-di-brighton-ne-ha-accoltellati-sedici-senza-motivo-e-con-crudelta-1.40552508 Sono assolutamente d'accordo con la sentenza. Anche se ora non ne ho, nella mia vita ho avuto sia gatti che cani, e se uno di loro fosse stato ucciso volontariamente, e avessi trovato il colpevole, non credo mi sarei limitato a denunciarlo petronius1 punto
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Per essere un falso d'epoca ci sono alcune cosette che non tornano, quali: essere d'argento (cosa ne guadagnava il falsario?) comunque quello in foto non è un falso d'epoca, ma è uno dei soliti patacconi eseguiti a partire dagli anni ', 60 per truffare collezionisti poco esperti, significativa è la M della data tagliata. È una ", moneta" senza valore. Saluti TIBERIVS1 punto
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Ma meno male che esiste questo luogo virtuale dove siamo liberi di sproloquiare, no? Domanda spassionata: secondo voi, luoghi così... SONO RARI O NOOO???? ?1 punto
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https://archive.org/details/i-dogi-omonimi-di-venezia-e-le-loro-monete N. Papadopoli I Dogi omonimi di Venezia e le loro monete. ISTITUTO ITALIANO DI NUMISMATICA Estratto dal Vol. III, fasc. I degli "Atti e Memorie" ROMA presso la sede dell'Istituto - Via Ripetta, n. 219 MCMXVII1 punto
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No no qui si confonde la numismatica che si occupa di emissioni ufficiali di autorità sovrana con oggetti di natura privata che monete non sono e non potranno mai esserlo, al massimo si puo‘ parlare di gettoni in piu‘ privati. c‘e‘ un enorme differenza perche vengono a mancare i presupposti che contraddistinguono una moneta che ha un commercio ben regolamentato e delle consuetudini di fatto e di riferimento ( cataloghi/ aste etc).1 punto
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La condivisione è cultura. https://archive.org/details/il-ducato-doro-di-deodato-di-gozon Nicolo' Papadopoli Aldobrandini Il ducato d'oro di Deodato di Gozon Gran Maestro dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme a Rodi (1346 1353) Venezia Premiate Officine Grafiche di Carlo Ferrari 1916 Atti del Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti Anno accademico 1915-916 - Tomo LXXV - Parte seconda1 punto
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da questo articolo,fra le tante nozioni,possiamo apprendere che al tempo di Giulio Cesare lo stipendio annuo di un legionario ammontava a 225 Denarii ;mentre al tempo di Silla , il medesimo, ammontava a circa la metà ,quindi 112 Denarii. Al tempo di Cesare gli ausiliari percepivano 150 Denarii annui. Questi stipendi sono da intendersi lordi. Giulio Cesare raddoppiò gli stipendi ai militari ed ecco perchè si può stabilire ,sia pure sommariamente, quanto percepissero di stipendio annuo lordo i militari al tempo di Silla Salutoni odjob1 punto
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Ho fatto un test su carta a 90 gr opaca. La resa è buona, le monete si leggono bene (sono tutte foto in alta definizione). la 100 sarà meglio ancora. andiamo di compromesso!1 punto
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Chiedo cortesemente a @Reficul se si può riassegnare nuovamente lo status di 'Numismatico per sempre' a villa66. A seguito degli aggiornamenti gli è scomparso. grazie1 punto
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Indonesia, 50 rupie 1998 al rovescio : il drago di Komodo. E' la più grossa specie di lucertola vivente, potendo raggiungere in rari casi 3 m di lunghezza e circa 70 kg di peso. Le sue dimensioni inconsuete sono state attribuite al gigantismo insulare, dal momento che nelle isole in cui vive non vi è nessun altro carnivoro a occupare la sua nicchia (wikipedia).1 punto
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Hai ragione, o almeno, io non ho sesterzi di Nerone perché come dice giustamente @lucerio intonsi o almeno decenti costano tanto. Ma per avere una sua moneta in collezione mi sono preso 1 asse con il tempio in conservazione decente e a prezzo accettabile. Questa e la MIA idea. Altri avranno la loro. Probabilmente a questo mondo c'è anche chi si considera numismatio perché colleziona le monete di misterday oppure quello che ha scambiato la numismatica per un investimento di denaro ed una rendita. Per me la numismatica è lo studio delle monete e della storia a loro legata in primis e poi il loro possesso nello stato il più "naturale" possibile. Ave, cari amici! Quintus1 punto
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Australia, 50 cents 1998 Commemorativa del 200° anniversario della scoperta dello Stretto di Brass. Lo stretto di Bass è il braccio di mare che separa l'Australia meridionale dalla Tasmania. Il primo europeo ad attraversarlo fu Matthew Flinders, nel 1798; l'esploratore lo chiamò così in onore del medico di bordo della sua nave, il dottor George Bass, raffigurati entrambi sulla moneta.1 punto
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cerca di meglio, sicuro! dipende dalle possibilità. Meglio di quel sesterzio, ma intonso, costa un botto. un Nerone così ricco di dettagli non si trova facilmente a quel prezzo. 100 euro€ ? neanche falso.1 punto
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Ciao, Lagrange che figura sulla moneta è stato capo incisore alla zecca di Parigi sino al 1896, ma può non dir nulla. In questa discussione il buon villa66 scrive che il peso era stato ragguagliato al franco francese, ma è un'altro dato che non rivela che sia stata prodotta in Francia. Le date precedenti hanno come segno di zecca la H, riconducibile alla Heaton's Mint, ma anche la zecca di La Rochelle utilizzava la lettera H ...onestamante non saprei1 punto
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Ancora c' è chi non intende il termine raritá per il suo vero significato, ma gli attribuisce un concetto solo commerciale..1 punto
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Scusate se ritorno su questo concetto ma ahime‘ credo che quel commerciante di libri abbia detto un‘emerita sciocchezza confondendo appunto la rarità con l‘interesse commerciale ( e posso dire per esperienza che a volte la venalità di certi commercianti di libri non è seconda a nesduno ?). negli esempi fatti sopra ci si riferisce a monete del Regno di cui non si conoscono con esattezza gli esemplari ancora esistenti. se pero‘ prendiamo altre serie si monete - piu‘ studiate - sappiamo ad esempio che di un determinato aureo romano o denario ( es. Quintus Labienus Particus) ne esistono - ad oggi esattamente - X aurei e XX denarii. indipendentemente dalla richiesta/contendibilita‘/valore commerciale queste emissioni sono di esimia rarità- e‘ un dato oggettivo. un esempio commerciale piu‘ calzante ci e‘ offerto da due celeberrime monete americane. Il brasher dobloon del 1787 del quale esistono ( noti ad oggi) 7 esemplari. E il 20$ american double eagle dello scultore Sant Gaudens del 1933. esistono libri dedicati interamente a queste due specifiche emissioni che rappresentano la „summa“ delle collezioni di monete US. dei 20$ double eagle ne esistono 14 esemplari ma solo uno è contendibile sul mercato e legalmente commerciabile a seguito della complessa vicenda della sua emissione e ritiro dalla circolazione con conseguente dichiarazione di illegalità per tutti - eccetto un esemplare. ne consegue che a rigore im Brasher dobloon sia piu‘ raro della double eagle del ‚33 ma in realtà gli es. contendibili del primo sono di piu‘ ed appare relativamente piu‘ spesso ( si fa per dire) della seconda. La double esgle pero‘ quando compare l‘unico es. che puo‘ essere Legalmente scambiato sul mercato fa il record di prezzo per la moneta piu‘ cara in assoluto. E‘ successo anche recentemente con l‘unico es. venduto a giugno per 18.9 milioni di $ riagguantando il record di moneta piu‘ cara detenuto fino a gennaio di quest‘anno dopo che proprio uno dei brasher dobloon era stato venduto per 9M $ ( mentre la vendita precedente della double eagle risaliva al 2002 con 7.5M$). in quanto al commerciante ( venale) di libri antichi - con sua buona pace - un volume che è unico resta „unico“ ovvero il massimo dei gradi di rarità in barba al fatto che venga richiesto o meno.1 punto
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Certo, ognuno può dare il valore che vuole a qualsiasi cosa. Monete, tondelli e affini compresi. Credo che il buon senso implichi un limite al voler "idealizzare" il tutto in senso storico, numismatico, o statistico. Sopra certi livelli, si rischia di rasentare l'accumulo seriale... nel dare tale valenze a qualsiasi tondello coniato. E se fosse come tu affermi, nessuna moneta/banconota fuori corso sarebbe stata mandata al macero/fonderia.1 punto
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Passerà a giorni in asta Num.Naum. 106 al lotto 37, un interessante esemplare di diobolo con al dir. testa di Eracle ed al rov, leone a des. : la tipologia è abitualmente censita tra le prime emissioni della città .1 punto
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Ciao @VALTERI, sicuramente un frazionale di bello stile, Il simbolo ( foglia di edera ? ) dovrebbe essere un riferimento all'Artista. Anche il leone sul rovescio ha una sua imponenza. Bel frazionale di alto contenuto artistico, degno di stare in una raccolta di frazionali della fine del V Sec. a. C.1 punto
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Per chi la trova? O per un esperto del settore? Oppure per le FdO. E totalmente illegibile così com'è, oppure dopo svariati tentativi di pulizia? In tale ambito la penso come Sandokan. Quello che ci è stato mostrato sono dei tondelli, non delle monete. Proprio perchè non hanno nessun valore numismatico, nè storico. Non dico che Magù abbia fatto male a consegnare le monete a chi di dovere, ma secondo me è stato un "un eccesso di zelo". Tra l'altro sarei curioso di sapere se è stata redatta e consegnata una ricevuta attestante il tutto, anche per comprendere come sono state definite/descritte tali monete.1 punto
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Copertina Un consiglio: Formato A4, copertina morbida con cucitura filorefe. circa 170/180 pagine Se uso una carta opaca a 100 gr: il prezzo è di circa 30 euro se uso una carta lucida a 100/130 grammi il prezzo sale a 46/48 euro..... Che ne pensate? temo che la resa fotografica dei pezzi con la carta opaca sia pessima (aspetto la prova per vedere) ho anche dato disponibilità a ridurre il mio margine, ma non è possibile (non si capisce il perché....) per fortuna ci sarà l'ebook a prezzo ben più abbordabile1 punto
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Il concetto di rarità applicato slla numismatica affascina sempre ed e’ un tema dibattuto in maniera ricorrentd dul Forum. Sono assolutamente d’accordo con questa visione. Aggiungo solo che non vi puo’ essere un’unica scala parametrica delle rarità ma che quest’ultima va presa relativamente alla categoria di monete osservate. Alcuni aurei romani sono considerati rarissimi o eccez. Rari quando se ne conoscono 15/20 e magari 10 sono in collez pubbliche. Parimenti alcune emissioni del periodo rinascimentale sono considerate eccez rare quando conosciute in 5 esemplari di cui 2 disponibili sul mercato. Per il Regno e’ eccez rara il 5 lire del 1901 di cui non dappiamo in realtà quanti esemplari sono stati coniati ma guarda caso ne salta fuori uno ogni tre aste di Regno e potrei continuare. il concetto di tiratura e’ quello piu’ fuorviante perche non e’ importante il numero di pezzi sb origine bensi quello giunto a noi. Per il collezionista poi il vero parametro e’ quello dei pezzi disponibili realmente sul mercato. Ad esempio se di un’emissione si conoscono 20 es ma 18 sono in collez pubbliche , la considerero’ piu’ o meno rara di un’altra di cui si conoscono 12 esemplari di cui peto’ 6 sono disponibili sul mercato? infine il valore di mercato - che certamente si parametra con la rarita ‘ del pezzo non e’ indicazione sufficiente per stabilirne una relazione univoca. Il valore infatti e’ influenzato da moltissimi altri parametri. L’esempio portato sopra da Mario e’ calzante. Posso avere due monete entrambe rarissime ma per una la domanda e’ perfettamente elastica : piu’ collezionisti fanno salire il prezzo a livelli altossimi in quanto e’ una moneta celeberrima rarissima contesissima da collezionisti tra i piu’ facoltosi ( il dollaro Morgan o i 20$ del ‘33) mentre un quattrino potra’ esserd raro quanto si vuole ma gia’ in partenza il modulo della moneta, il periodo, la zecca collezionata da pochi aficionados etc faranno si che se anche disponibile - mondialmente - in pochi esemplari restera’ comunque soggetto ad una domanda di nicchia e come tale a valutazioni anche basse o bassissime che non possono essere comparate al suo grado di rarità. Rarito che puo essere comparata a quella di altri pezzi altrettanto rari ma il cui valore - per le circostanze descritte sopra - potra’ essere incomparabilmente superiore. viceversa monete snche abbastanza comuni potranno essere molto richieste e spuntare valori molto elevati a volte rispetto alla loro reale rarità.. rarita’ e valore di mercato sono quindi due concetti da tenere profondamente distinti.1 punto
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Discussione che, come per le conservazioni, andrebbe divisa in tre. Antiche, "di mezzo" e moderne-contemporanee.1 punto
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Scusami ma penso che, con tutto il rispetto e la considerazione per ogni opinione, proprio non si possa essere d'accordo con questa visione e idea di rarità. La rarità a mia parere è sempre legata ad un valore assoluto (inteso come numero); il valore commerciale è condizionato dal mercato e quindi dalla disponibilità per un eventuale nuovo compratore. Penso infatti, come scrivi tu considerandolo un assurdo, che regno e repubblica siano al 99,9% monete molto comuni, e infatti, se cacci i soldi, tanti soldi, una qualsiasi moneta te la portano fino a casa (provare per credere... ovviamente, salvo pochissime eccezioni). Tornando a quello che io considero come reale parametro della rarità: il reale numero di esemplari conosciuti come esistenti... e per partire da un esempio facile, facile... Un pezzo unico è di assoluta rarità... è unico, ce n'è uno solo, è riportato in letteratura e non ci sono dubbi, Uno è uno e basta... che sia un esemplare del dollaro 1794 capelli fluenti o un quattrino di Reggio Emilia per Ercole II... la cui rarità e ben misurabile in senso assoluto. Il valore? il dollaro è valutato 11 milioni di dollari, il quattrino forse qualche centinaio di euro... La differenza? Il mercato, il numero di collezionisti disposti a cacciare soldi... ergo? Identica rarità valutazione con differenze a 5 zeri. A mio parere la rarità non può prescindere quindi dal numero di esemplari conosciuti: Unico = 1; R5 = < di 5 esemplari conosciuti; 5<R4<10; etc. Il prezzo lo fa il mercato, la speculazione, la disponibilità economica del mercato di riferimento, la reale disponibilità di esemplari sul mercato... Riallacciandomi ad un esempio fatto sopra... se di una moneta se ne conoscono 20000 esemplari e ci sono 21000 collezionisti... 1000 sono senza. Ma se uno dei 1000 offre 1,5 volte, 2 volte, 3 volte il prezzo di mercato... si trova davanti a casa la fila di gente che gli vende il proprio esemplare... (fra 20000 un centinaio che la cede si trova...) provate a fare lo stesso per il marchesano ferrarese per Lionello d'Este (3 esemplari conosciuti, 1 esemplare in mani private) o per la terlina di Parma per Francesco Sforza (idem come sopra), potete lasciare la porta di casa aperta e offrire un rinfresco, non si presenterà nessuno. Ultima considerazione... legare la rarità ad un concetto di mera valutazione economico/speculativa (slegandolo dal reale numero assoluto di esemplari conosciuti) potrebbe esporre allo stesso rischio di collasso già vissuto dal mercato filatelico... Oggi intere collezioni si acquistano a un terzo del valore facciale e le rarità sono andate a farsi friggere come reale disponibilità e come valutazioni di mercato... Ovviamente, anche le mie sono solo opinioni personali, opinabili e, oggi, decisamente controcorrente... ma è estate, sono in ferie, ho fatto la seconda dose di vaccino, e per una volta esprimo semplici opinioni... senza note bibliografiche o pezze d'appoggio ?. buona estate a tutti Mario1 punto
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Posto una 1784 per me una dei ritratti più belli sotto Ferdinando IV e poi è un pezzo che aggiunge tanto lustro alla mia collezione. Cosa ne pensate? Attendo commenti a valanga.1 punto
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Buongiorno a tutti,posto una '34 appena arrivata? Presenti solo due punti,dopo vtr e dopo la g di grana( manca il punto anche dopo ferd. ll). Saluti?1 punto
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Ancora..le lire 500 di dante uscite nel1965....ne conservo una che mia madre ricevette di resto nel fare la spesa...UNA SOLA...eppure i pezzi coniati non furono pochi.1 punto
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Per stabilire la rarità di una moneta non basta conoscere quante monete esistono sul mercato. Questo dato da solo non significa nulla, ormai s’è capito. Una moneta potrebbe essere unica ma se non vi sono collezionisti che la ricercano, rimane invenduta, senza valore e pure di facile reperibilità (anche se unica). Può aiutare un parallelismo con la statistica medica e introdurre il concetto di “prevalenza”. In ambito epidemiologico la prevalenza è il numero di eventi osservati in un periodo K / il numero di individui nella popolazione nel periodo k. In campo numismatico la prevalenza di una moneta potrebbe essere semplicemente il numero di esemplari nel mercato (il 1 gennaio) / il numero di collezionisti disposti a comprarla (il 1 gennaio). La definizione temporale è importante perché il 2 gennaio 100 nuovi collezionisti potrebbero lanciarsi nel collezionismo di quella tipologia di moneta e la prevalenza cambiare sensibilmente (oppure un ritrovamento fortuito aumentare il numero di pezzi disponibili) Questa frazione, la prevalenza appunto, esprime la vera rarità di una moneta per il collezionista. Ovvero la sua difficoltà a reperirla e in ultima analisi, il prezzo. Quindi per prima cosa bisogna capire quanti collezionisti ci sono di una data tipologia. Si è fatto l’esempio del 5L 1914. E’ una moneta molto ambìta, interessa praticamente a chiunque bazzichi la numismatica, questo la rende quotata e “rara” perché ha una frazione di prevalenza nettamente a sfavore del collezionista (nonostante di 5L 1914 ce ne siano a centinaia sul mercato, i collezionisti sono migliaia). Il discorso si complica se si considerano gli esemplari dei musei o delle collezioni non in vendita, diciamo quiescenti, questi esemplari modificano il numero assoluto di monete (potrebbero essere tantissime e la tipologia potrebbe apparire comune) ma non la loro reperibilità per il collezionista. Quindi modificano la percezione di rarità ma non la reperibilità. Quindi: P= N/C Ove P sta per prevalenza numismatica (o indice di reperibilità) N sta per numero di monete sul mercato in un dato momento C sta per numero di collezionisti disposti a comprarla in un dato momento. Cosa ne dite? Cosi si smetterà di lamentarsi che i sesterzi di Nerone sono comuni come fanno a costare così tanto … ;)1 punto
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