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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/27/21 in tutte le aree
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Buon pomeriggio, La mia napoletana di oggi è una piastra 120 grana del 1857 . Che ne pensate della conservazione?8 punti
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Buongiorno riprendo questa discussione che da un po' dorme, per postare un pezzo in rame appena rimasto inveduto su Nomisma. Si tratta di una prova in rame, non sono grani, ma il pezzo da 2 once 1814, che verrà poi battuto in oro. Le somiglianze con i grani del periodo si fermano al solo ritratto che è lo stesso che troviamo nei grani del 1814 corona a sette punte e questo personalmente mi basta per inserirla in questa discussione, oltre al fatto che si tratta di una moneta indubbiamente bella e affascinante. Descriviamo questo gioiellino e poi per confronto troverete il dritto del 2 grani a sette punte affiancato a quello del 2 once in oro. Al dritto il ritratto di Ferdinando con corona radiata (a 7 punte) e in legenda FERDINAND. III. P.F.A. (Pius Felix Augustus) SICILIAR. ET HIER. REX. sotto la data 1814 Al rovescio il simbolo della Trinacria (tre gambe piegate a destra, caricate da testa alata di Medusa; dai tre angoli interni formati dalle gambe con la testa della Gorgone fuoriescono tre spighe di grano), simbolo della Sicilia, entro una ghirlanda di lauro. Sopra V.B. iniziali di Vincenzo Beninati maestro di zecca a Palermo e sotto O.2. once due. Ecco le foto della moneta prova passata da Nomisma, sotto 2 grani corona a sette punte a confronto con il ritratto del 2 once. Un saluto a tutti.5 punti
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Buon pomeriggio a tutta la sezione... '38 a confronto.... Un saluto a tutta la sezione. Raffaele.3 punti
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Buongiorno...dimenticavo di aver pure io una 92 orecchio coperto ? dimmi te!!! Che testina smemorata che ho...in ogni modo pare identica alla tua, orecchio coperto e 10 torrette, quindi esiste un conio con 9 e uno con 10 torrette per la orecchio coperto (la 9 l'ho trovata sul Magliocca). Ecco le foto un caro saluto.3 punti
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Buongiorno a tutti. Inizio questa discussione per parlare dell'ultima moneta acquistata sull'asta Ranieri. Si tratta di un 2 fiorini datato 1625 che era stato classificato del III tipo, ma, come spiegherò successivamente, era classificato male, trattandosi invece di un VI tipo. Questa tipologia era stata segnalata per la prima volta sui volumi del Biaggi con un esemplare non in perfetta conservazione, purtroppo mancavano varie parti della moneta, tanto da non riuscire neppure ad identificarla correttamente, non si vedeva la data ed era mancante della parte inferiore del diritto non permettendo quindi di vedere cosa presentava sotto il busto. Da uno studio successivo si era capito che era una variante del 2 fiorini III tipo, con data al rovescio sopra la corona, ma aveva alcune varianti di conio che lo differenziavano notevolmente da questo. Prima di tutto, e forse la più evidente, era il busto del duca, meno curato, molto diverso dai busti degli altri 2 fiorini del III, IV e V tipo, si potrebbe persino dire alquanto più "brutto". Altra particolarità si può notare sulla corona che sovrasta lo scudo, molto più grezza e meno curata nei particolari, più spostata anche verso l'alto, "schiacciando" la data verso l'esterno della moneta. Infine il busto del duca taglia in basso la legenda che comincia dalla sinistra del busto e non sotto. Ora posto le immagini della moneta, poi proseguo con i confronti...2 punti
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Medaglia per l'Ostensione della Sindone del 1898 Opus: Angelo Cappuccio / Metallo Bianco Manifesto Celebrativo dell'Ostensione2 punti
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Ora parliamo dei due fiorini... Le prime tipologie furono battute in argento, con una bontà di denari 7,12 e successivamente di denari 6. Nel 1625, essendo il duca in guerra con la Spagna che aveva messo sotto assedio la città di Verrua, vi è necessità di denaro per sopperire all'incremento delle spese, viene quindi commissionata la battitura di due fiorini "cattivi", cioè non più in buona lega di argento, ma in mistura, probabilmente abbassando la loro bontà a denari 4. A Torino era maestro di zecca tal Giovanni Domenico Bellino, ma la battitura dei due fiorini venne data a Giovanni Antonio Pollino con il consenso del Bellino. Sui vari testi è segnalata come prima data sui nuovi due fiorini in mistura il 1624, anacronistica visto che l'ordine di battitura è dell'anno seguente, io non ho mai potuto vedere o rintracciare questo millesimo, riportato sui vari testi per il disegno fatto dal Promis (n 59 delle tavole) e probabilmente non esiste, potrei però essere smentito... Quello che è noto è che l'intagliatore dei coni fu un certo Giacomo Ozegni, ma qui sorge il mio dubbio... Potrebbero essere stati coniati dei due fiorini con data 1625 (questi del VI tipo) giudicati troppo brutti e quindi incaricato Ozegni di preparare dei nuovi coni, visto che era già conosciuto come intagliatore nella zecca di Vercelli, e quindi abbiamo i due fiorini del III tipo? Questa è la mia ipotesi, anche se sempre di ipotesi si tratta, che spiegherebbe la difformità fra questa tipologia e quelle successive e il numero ridotto di esemplari conosciuti. Certamente un due fiorini datato 1624 del III tipo smentirebbe questa possibilità, ma ad oggi io non sono a conoscenza di questo millesimo.2 punti
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L'ultima zecca importante del Nord-Est che mancava è Merano. Anche questa zecca presenta molte difficoltà. Per esempio i Kreuzer di Mainardo II andrebbero classificati per simboli, ma ci vorrebbe moltissimo tempo da dedicarci. Rimane come obiettivo. Per ora c'è un esempio per tante emissioni. Spero che anche così possa essere d'aiuto. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Figlio del vincitore di Poitiers Carlo Martello, Pipino il breve ( 714-768 ) anch'egli maestro di palazzo, nel 751 depone Childerico, ultimo re dei Merovingi ed assume il potere regale : quello che sarebbe un colpo di stato, avviene anche con l'aiuto di Wynfrith, l'anglosassone che sarà poi San Bonifacio, che prepara le basi legali per il riconoscimento da parte del papa Zaccaria . Il buon rapporto così iniziato con la chiesa di Roma, diventa alleanza con l'incoronazione di Pipino da parte del papa Stefano II che concorda con il re dei Franchi il suo aiuto contro i Longobardi del re Astolfo che insidiano i possedimenti della Chiesa . La buona valuta internazionale di quel tempo è la moneta di oro di Costantinopoli, e 12.000 solidi bizantini sono l'offerta di Pipino ad Astolfo per riscattare i possedimenti che interessano al papa : Astolfo non accetta la transazione e Pipino scende in armi 2 volte in Italia, fino alla sconfitta definitiva del re longobardo . Pochi anni dopo, 14.000 sarebbero i solidi bizantini che il figlio di Pipino, il nuovo re dei Franchi Carlo magno, vorrebbe proporre al nuovo re dei Longobardi Desiderio, per distoglierlo da Roma e dal nuovo papa Adriano : il precipitare degli eventi rende inutile anche questa nuova transazione, Carlo scende in armi in Italia e nel 774 con la resa in Pavia di Desiderio, si chiude il regno dei Longobardi . Gli imperatori di Costantinopoli di quel periodo, sono Leone III l'isaurico ( 717-741 ) e Costantino V ( 741-775 ) : di loro potrebbero essere stati i solidi di oro da raccogliere per le due ipotizzate transazioni internazionali .2 punti
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Buongiorno a tutti, mi è venuta l'idea di aprire questa discussione, dove ognuno può postare una delle sue Napoletane, magari accompagnata da qualche nota a piacere. Mi sembra un modo simpatico e non molto impegnativo per condividere le nostre amate monete e magari ognuno potrà imparare qualcosa di nuovo o rievocarla con piacere. Inizio io con il mio 6 Tarì (del l'incoronazione) del 1735 di Carlo di Borbone. Il Re illuminato che amava il suo popolo e l'arte. Ricordate cosa ha fatto costruire ed è molto invidiata in tutto il mondo? ? Carlo Sebastiano di Borbone è stato duca di Parma e Piacenza con il nome di Carlo I dal 1731 al 1735, re di Napoli senza numerazioni dal 1734 al 1759, re di Sicilia con il nome di Carlo III dal 1735 al 1759, e dal 1759 fino alla morte re di Spagna con il nome di Carlo III. Fonte Wikipedia Saluti Alberto1 punto
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Popoliamo la discussione con esemplari che rievocano il rapporto imperatore-moneta veneta. Lodovico…Lotario…Corrado…Enrico…anonimi. L’idea viene dalla lettura… come qualche lamotiano suggerisce sempre!! E, in questo caso, il Papadopoli insegna. Posto i miei primi due recenti esemplari: Ludovico I e Enrico III di Franconia. Saluti, Domenico?1 punto
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Alvise II Mocenigo, 1700-1709. Ottavo di scudo della croce, AR 3,72 g. ALOYSIVS MOCENICO DVX VE Croce ornata e fogliata, accantonata da quattro foglie di vite. Rv. SANCT MARCVS VENET Leone in soldo, entro scudo ornato; all'esergo, 17 ½ . CNI 84. Paolucci 8. Collezione aggiornata con questo esemplare. Grado di conservazione e rarità? Saluti, Domenico?1 punto
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E' sempre molto difficile valutare una moneta da foto. Dal ritratto, ( soprattutto la barba e i capelli ) ed al rovescio ( gigli sullo stemma dei Medici ) direi uno Spl. Mio modestissimo parere.1 punto
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Questa discussione mi ha fatto pensare a "Susanna e i vecchioni", soggetto di tanti grandi artisti come Pinturicchio, Lotto, Tintoretto, Veronese, Rubens e moltissimi altri. La versione che preferisco è quella dipinta nel 1611 da Artemisia Gentileschi. I vecchioni spiano la nudità della casta Susanna ma poi la storia continua... Il tema è tratto dalla Bibbia. L'immagine viene da Wikimedia commons.1 punto
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È una moneta affascinante @Pxacaesar, dalla tua foto sembrerebbe autentica.1 punto
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DE GREGE EPICURI Mi sembra autentico, e non male come qualità (anche se c'è di meglio).1 punto
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E' lei. Grazie mille per l'efficienza e la rapidità1 punto
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Ciao , dovrebbe essere questa Follis imperatori, Costantinopoli - Tinia Numismatica1 punto
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Ciao magicoin, Molto bella, lettere grosse al diritto con V usuta al posto della A, lettere sottili al rovescio. Mi piace molto. Complimenti. Un saluto Raffaele.1 punto
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Aggiungo che, da non esperto di Romane, se mi fossi trovato di fronte questa moneta avrei desistito dall'acquisto proprio per la patina piuttosto strana. E' una patina che sembra nata per nascondere dettagli, e pur non essendo in grado autonomamente di valutare la presenza o meno di ritocchi, per non saper nè leggere ne scrivere mi sarei spostato su altri lidi.1 punto
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Non è un’imitazione ma un bronzo della seconda metà del V sec. di Leo I, leggenda [D]N L [EO], con Verina reggendo uno scettro e un globo crucigero, B (?)/E nel campo al rovescio. Purtroppo la zecca non è (quasi?) mai indicata per questa tipologia, Costantinopoli è quella più probabile. https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-100004.htm1 punto
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No, non ne sono sicuri.... ? ... il pezzo non credo abbia subito ritocchi evidenti, solo la patina probabilmente aiutata/ ricolorata dopo spatinatura che ha lasciato un po' di rugosità un saluto, Enrico1 punto
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1998 Gambia - 1 - 5 - 10 - 25 - 50 butut + 1 dalasi1 punto
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forse mi sono spiegato male, intendevo che la stanghetta verticale non è allungata come in altri esemplari. In pratica la F è riprodotta come una una stanghetta verticale cui si sommano due cunei, posti alla destra della stanghetta, uno in alto e uno in basso. Vi ho riconosciuto una F solo perchè non poteva trattarsi di alcuna altra lettera. Questa modalità è totalmente diversa da quello di altri esemplari, probabilmente poiché questo nominale fu coniato nell'arco di diversi decenni. Aggiungo questi due esempi per far notare i diversi modi di costruire le lettere. Sicuramente, chi avesse tempo e pazienza potrebbe costruire un piccolo corpus delle emissioni di Alfonso e dividere le emissioni in sottogruppi temporalmente basandosi sull'evoluzione stilistica delle lettere (mi sembra in altri ambiti questo lavoro sia stato fatto con successo). https://www.artemideaste.com/auction/view/487/539 https://www.deamoneta.com/auctions/view/17/15581 punto
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Carissimi, per quel che mi pare di capire siamo ancora nella fase delle indagini preliminari, forse neanche chiuse, quindi al momento le ipotesi dell'accusa hanno un solo limite, quello della astratta configurabilità del capo di accusa.... solo dopo la chiusura delle indagini e la richiesta, formulata dal Pubblico Ministero, di rinvio a giudizio ( momento in cui si passa da indagati a imputati e in cui i Capi d'accusa si chiarificano) ci sarà un primo vaglio, di fronte al G.U. P. ( Giudice Udienza Preliminare). Il vaglio ( spesso solo teorico, anche se non mancano buoni Gip che vagliano attentamente le situazioni) si fa un po' più fine e dovrebbe essere valutata la astratta sostenibilità in Giudizio delle accuse ( questo nell'ottica anche di impedire che si celebrino costosi processi sostanzialmente inutili poichè basati sul nulla . Già in questa sede credo sia affrontabile il tema principale delle fatture. Lascerei quindi all'eventuale Dibattimento la valutazione approfondita della questione dolo e quant'altro ( peraltro, con fatture ben difficilmente ipotizzabile a meno che non siano false et similia), per adesso sembra più importante capire quali siano le intenzioni dell'accusa e le sue tesi. ( anche capire chi si ha di fronte è molto importante, se ci si può chiarire e discutere) Non abbiamo tutti gli elementi per capire se l'accusa ha al suo arco solo la presunta appartenenza al territorio italiano delle monete... nel caso fosse così, credo che @ἐξετάζω46 non dovrebbe avere troppe difficoltà a dimostrare la propria buona fede e il proprio corretto agire, in considerazione del fatto che le fatture dovrebbero avere ottimo gioco ( purchè, ripeto, non ci siano retroscena poco edificanti) . Sembra fondamentale avere un buon Avvocato che abbia voglia di conoscere o che conosca già la complicata legislazione e che abbia voglia di "sbattersi" cercando di parlare con il P.M, o Il Gip Gup etc... presentando le proprie ragioni. Almeno altrettanto importante avere un ottimo Perito di Parte che esponga le basi per cui alcune tesi dell'accusa ( sia del P.M. che della P.G) siano insostenibili e lontani dal dettato normativo e fattuale della normalità del mercato numismatico ( non mi soffermo sul merito ma alcune cose scritte sono realmente surreali e in contraddizioni tra loro ). Mi dispiace che cose così avvengano, ma purtroppo sono accadute, accadono e accadranno per un bel po' , almeno fino a che non verrà fatta una seria riflessione giuridica in merito. ( che poi qualcuno ci marci sulla situazione è un sospetto fastidioso che trova terreno fertile in certi atteggiamenti, ma con questo ben poco si può combinare) Il cambio di mentalità non credo sia alle porte, purtroppo... e con grande nocumento per la numismatica italiana, che vede lo scollamento oramai totale tra pubblico e privato.... ahimè! Un cordiale saluto, Enrico1 punto
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Ti posso dare qualche numero, inserendo già il futuro numero 8, sono stati fatti 8 Gazzettini in 4 anni e mezzo, ci sono stati 50 autori diversi, alcuni con più pezzi scritti, 92 articoli esclusi gli editoriali e rubriche varie, aggiungiamo chi ha fatto editing, chi ha seguito la produzione e stampa, chi ha seguito la comunicazione e la distribuzione anche in Convegni di varie parti della nostra Penisola. I nomi si trovano negli indici dei 7 numeri finora pubblicati e divulgati sul sito di Academia.edu, certamente la partecipazione sta crescendo sempre più , nel numero 8 passeremo da 11 autori a ben 18 e vi assicuro che questa e’ una grande gratifica e soddisfazione per chi lo vede crescere e svilupparsi ogni volta, sempre pensando che dietro non c’e’ nessun editore, circolo, Associazione, sponsor o pubblicità di alcun tipo, e’ un’auto produzione di volontariato culturale, chi vuole collabora ciclicamente ...1 punto
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@417sonia Hai ragione. Si vedono più scudi che ducati. Dello scudo ci sono tre versioni che differiscono per la grandezza del leone e dello stemma al R/ e la terza quella che è considerata definitiva è molto più comune della prime. Ho lo scudo ma non ho il ducato. Le prime e il mezzo Ci sono in giro anche scudi falsi.1 punto
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Quando iniziai a collezionare ed ero seduto tra grandi collezionisti mi chiedevo chissà se riuscirò mai ad avere monete da museo. Anno per anno, seguendo un caro amico e poi altri amici che mi hanno aiutato nella crescita, nel conoscere immediatamente conservazione, varianti rare e storie di vecchi collezionisti, stando lontano da cattive compagnie e quindi ho iniziato a capire. Ricevere poi messaggi di neofiti che mi chiedono: Ciao Luca secondo te?. E poi dopo 10 anni e passa aprire il vassoio e scoprire che ogni tassello è pieno di una meraviglia, di una storia e di un chissà che giro avrà fatto prima di passare nelle mie mani. In foto Piastra o 120 grana Ferdinando IV data 1791 moneta Rara a mio avviso più rara dei moduli Commemorativi Pro Fausto e Soli Reduci. Saluti a tutti1 punto
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Visto che è domenica aggiungo ancora una moneta da 1 Peseta dello Stato Spagnolo retto da Francisco Franco e coniata nel 1944 dalla Zecca Reale di Madrid. Il materiale di cui è composta è una lega di bronzo ed alluminio ed è stata coniata in 150 milioni di pezzi (data unica). E' interessante notare come al rovescio siano presenti, intorno al valore 1 PESETA gli stemmi di tutti i regni che, unendosi, sono andati a formare il Regno di Spagna: (da ore 7 in senso orario) Regno arabo di Granada (la melagrana), Regno di Aragona (le linee orizzontali che dovrebbero rappresentare quattro giacigli), Regno di Castiglia (la fortezza), Regno di Leon (il leone rampante) e Regno di Navarra (le catene). Inoltre ad ore 5 è presente il fascio di frecce simbolo dei sovrani cattolici. Al diritto lo stemma è quello della Spagna franchista con il motto UNA GRANDE LIBRE. Spesa € 0,50.1 punto
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Ciao a tutti, La mia napoletana di oggi, Un saluto a tutta la sezione. Raffaele.1 punto
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Per condivisione, un interessante articolo/saggio del Papadopoli. ? Papadopoli.pdf1 punto
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Buon pomeriggio a tutti, Ultimo millesimo di un grande Re. Un saluto a tutta la sezione. Raffaele.1 punto
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La tua medaglia corrisponde ad una emissione privata dell'anno 1650 (anno santo). L'incisore è sconosciuto. E' citata dal Miselli nelle medaglie di Innocenzo X - anno VII - n. 445. Anche nel catalogo del forum la medaglia è presente con le indicazioni citate (pontefice,anno, classificazione Miselli). E' una medaglia originale, poichè non risulta che il conio sia stato acquistato dal cardinal Mazio per i riconi ottocenteschi. Non è una medaglia particolarmente rara.1 punto
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Ora è presente anche Treviso con qualche moneta. Piano piano cercheremo di completare anche questa zecca. Arka Diligite iustitiam1 punto
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@Acqvavitus ti regalo grazio per le belle parole. Diciamo che principalmente è la passione che mi ha mosso...senza quella, non avrei raggiunto determinati traguardi. Sul fatto che possa essere anche un investimento...ho letto tutti i commenti. Io resto convinto che lo siano, un investimento. Anche se non è il motivo per cui mi son appassionato. Chiaramente il settore cartamoneta, come altri, essendo di nicchia, non lo è tutto a prescindere da qualità e pezzi. È una “evoluzione naturale”. Lavorando nel settore Investments, ho a che fare tutti i gg. con svariati risky assets. Sono queste le principali variabili, per il settore Lusso, categoria in cui inserisco il collezionismo cartaceo : - qualità; - rarità; - reperibilità; - voi che mi sembrate particolarmente attenti, avrete notato un incremento di domanda asiatica..in tutto. Orologi, beni di consumo, auto...le Fiat non le guarda nessuno, per una Ferrari o per un Rolex c’è la lista di attesa. Secondo voi la cartamoneta italiana la comprano solo gli italiani ? Naaa... - la piramide sociale dice che all’apice c’è gente che sarà disposta a spendere sempre di più per ciò che è esclusivo. La borghesia, invece, va scomparendo...ognuno faccia i suoi ragionamenti ! - avete visto le banconote estere, nemmeno lontanamente paragonabili come bellezza alle nostre, a che prezzi vengono aggiudicate ? Per i più disfattisti, invece, dico che : - lo stesso ragionamento che fate sulla cartamoneta lo potete fare su tutto : titoli di stato, oro, immobili (io avrei preferito una mazzetta di Manzoni nel 2005, invece che comprare un appartamento) e quant’altro; - andate a vedere quanto costavano pezzi fds 20 anni fa...rispetto ad oggi; e poi, alla fine, è impagabile avere questi pezzi di storia tra le mani, la verità è questa e basta, senza calcoli, solo passione ?1 punto
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