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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/21/21 in tutte le aree

  1. Più che lenta la sezione si sta desertificando. Penso che le ragioni non stiano nella mancanza di collezionisti o studiosi di monete meridionali, bensì negli attacchi personali tra utenti, che nulla hanno che vedere con la numismatica. Quindi, gli utenti si offendono e smettono di scrivere o seguire il Forum.
    4 punti
  2. Ciao a tutti, La mia napoletana di oggi... Già postata ad essere sincero, ma sempre bella da rivedere... Un saluto a tutti. Raffaele.
    3 punti
  3. Scusate, erano anni che cercavo di aprire il cassetto del nonno. Questa sera, armato di possente grimaldello, sono riuscito a forzare la serratura... e ho trovato questa moneta. Credo la terrò anche se non l'ho trovata su nessun catalogo. Che dite varrà qualcosa?
    2 punti
  4. Potete fare tutto il sarcasmo che vi pare, ed il Vaticano può scrivere quello che vuole, ma un rettangolino d'argento con sopra un disegno appiccicato sopra (bello quanto vi pare, particolareggiato quanto vi pare) non è una moneta, ma un quadretto in miniatura con la cornice d'argento. Una moneta è il 2€ cc FS, quello sì che è spettacolare, è proprio come è stata pensata che non la rende una moneta ma un francobollo d'argento....
    2 punti
  5. Nel Segno dell'Aquila. da pochi giorni è arrivato il 3 volume di una prestigiosa collezione di medaglie napoleoniche. Che dire se non una collezione di grande pregio, belle foto, ottime descrizioni.
    2 punti
  6. Partendo dal presupposto che quello che è successo alla Diaz, come a Bolzaneto, NON ha giustificazioni, vorrei sapere quanti di quelli che sentenziano sui fatti di Genova hanno mai fatto ordine pubblico nelle forze dell'ordine? Ecco chi non lo ha mai fatto non dovrebbe dire una parola su questo argomento, non perchè non si possano esprimere opinioni, ma perchè se uno non ha vissuto sulla propria pelle cosa significa fare OP in determinate situazioni NON può capire certe reazioni. E uso a proposito il termine capire che è diverso dal giustificare. Penso di essere stato chiarissimo!
    2 punti
  7. Ultimo acquisto, graziosa e rara medaglia coniata per la prima sagra di Piacenza nel 1938, bronzo, diametro mm. 30, grammi 12,4
    2 punti
  8. La storia dell'Italia dagli inizi all'impero romano Il nome “Italia” è utilizzato fin dal V secolo a.C. quando, in varie fonti greche, ne troviamo le prime citazioni scritte a testimonianza di un uso già diffuso. L'origine del nome "Italia", secondo Antioco di Siracusa, risale ad un certo principe Italo il qual,e dopo aver sottomesso e unificato il territorio compreso tra stretto di Messina e i golfi di Squillace e Sant’Eufemia (la punta estrema della Calabria), avrebbe ribattezzato col suo nome la regione. Si tratta di una leggenda (ripresa e diffusa da molte voci illustri, iniziando con Aristotele che, oltre un secolo dopo Antioco, la riporta nella “Politica”) che però circoscrive in maniera molto precisa l’estensione geografica della regione allora chiamata Italia. Ellanico, sempre nel V secolo a.C., racconta di un’altra leggenda secondo cui Eracle, attraversando l’Italia per ricondurre in Grecia il gregge rubato a Gerione, durante la ricerca di un capo di bestiame fuggito, venne a sapere che secondo l’idioma locale la bestia cercata aveva il nome di “vitulus”. Avrebbe allora deciso di ribattezzare l’intera regione “vitalian”. Da una parte è interessante vedere che la regione in questione è la stessa menzionata da Antioco (ovvero la punta estrema della Calabria) mentre dall’altra è ancora più interessante l’origine del nome che tale mito suggerisce. Sembra infatti molto probabile come il nome “Italia” si spieghi con la mancata pronuncia della “V” iniziale da parte degli abitanti della Magna Grecia. E che derivi effettivamente dall’osco “viteliu” (poi tradotto nel greco “vitalian-italia” e infine accolto nel latino) a indicare come il territorio fosse ricco di bovini (il toro era per l’appunto l’effigie delle antiche monete osche, con l’epigrafe “viteliu”. Secoli dopo, Varrone e Timeo si riconnettono a questa strada scrivendo: “quoniam boves Graeca vetere lingua italoi vocitati sunt, quorum in Italia magna copia fuerit” ovvero “poiché anticamente in lingua greca i bovini erano chiamati “italoi”, dei quali in Italia vi era grande abbondanza”). La probabile origine osca del nome e della regione di appartenenza pare confermata dal successivo allargamento geografico del concetto che va a coincidere in maniera alquanto precisa con l’espansione degli Osci nel sud Italia. Già Erodoto, nelle “Storie”, colloca in Italia la città di Taranto, mentre nel IV secolo a.C. per “Italia” si intende l’intero mezzogiorno continentale, fino a sud di Paestum sulla costa tirrenica. Ennesimo e più consistente allargamento e determinante per la storia futura, si ebbe con la dominazione romana a partire dal III a.C. secolo. Già nei primi decenni del secolo, quando di fatto l’intera penisola fu amministrativamente unificata sotto il governo repubblicano di Roma; i molti popoli che l’abitavano (Latini, Sabelli, Etruschi, Apuli e Greci in particolare) si ritrovarono a combattere sotto le insegne romane con il comune nome di “togati” (“uomini della toga”, l’abito più usato dai cittadini di Roma), il nome Italia finì per indicare l’intero territorio compreso tra i fiumi Arno ed Esino a nord e lo stretto di Messina a sud. Ma all’unità politica del territorio non corrispondevano né l'unità culturale né un comune sentimento di appartenenza, al contrario, la maggioranza dei popoli italici sottomessi continuava a coltivare il sogno di sottrarsi al dominio romano e riacquistare indipendenza. A questo proposito, quello che accadde nella seconda guerra punica è molto più che emblematico, gli stessi popoli infatti, sfruttando lo sbandamento dell’esercito e del governo romano, colti di sorpresa dalla calata nella penisola delle truppe cartaginesi guidate da Annibale, non esitarono a ribellarsi a Roma e ad appoggiare Cartagine. Le basi per una effettiva unificazione del territorio furono poste soltanto dopo la definitiva vittoria di Roma su Cartagine, a guerra finita e ad un prezzo altissimo visto che per vendicarsi dei popoli ribelli, il governo di Roma ordinò la distruzione di molte città del sud, mentre dovunque intere comunità furono sradicate a forza dal loro territorio e deportate altrove. Infine, per completare l’opera di romanizzazione e omogeneizzazione della penisola, furono incentivati numerosi matrimoni misti tra aristocratici italici e romani. I confini politici ed ufficiali dell’Italia (stretto di Messina a sud e fiumi Arno ed Esino a nord) rimasero invariati ancora a lungo, dopo la seconda guerra punica. L’espansione di Roma a nord e la relativa conquista dei territori padano e veneto, per Italia di fatto si iniziò a intendere tutto il territorio compreso tra le Alpi e i mari Tirreno e Adriatico. Un uso che potremmo definire “allargato” del nome di cui si trova testimonianza sia in fonti greche (Polibio) sia in fonti latine (Catone). Nel I secolo a.C., al tempo di Gaio Giulio Cesare, con il confine politico spostato leggermente a nord sul fiume Rubicone, l’intero attuale settentrione anche se chiamato Italia, non rientrava ufficialmente nella provincia italica, gli abitanti a nord del Rubicone non godevano della cittadinanza romana e di tutti i privilegi che essa comportava. Fu con l’avvento dell’Impero e con la riforma amministrativa voluta da Ottaviano Augusto che il settentrione venne incluso ufficialmente nella provincia italica, vennero fatti coincidere i confini politici e geografici all’incirca con quelli attuali ad eccezione delle isole maggiori (Sicilia, Sardegna e Corsica) che vennero annesse all’Italia solo dalla riforma dell’Imperatore Diocleziano, alla fine del III secolo dopo Cristo. Nonostante questa sostanziale identità di confini è completamente priva di fondamento storico l’idea che vede nell’Italia romana l’origine dell’attuale stato unitario. Essa è una forzatura spesso dettata più che da errate valutazioni storiche da vizi ideologici e interessate manie di grandezza. Nonostante si possa identificare una certa "unità culturale" e per quanto a lungo centro nevralgico dello sterminato Impero, l’Italia romana non fu mai uno stato autonomo e sovrano. Soprattutto le sue genti non risposero mai a un’idea nazionale di “italianità” ma piuttosto a un’idea generale di “romanità” estesa ben oltre i confini della penisola. Ave! Quintus
    2 punti
  9. ? Hai toccato il punto. Sai dove si vedono le N con questo punzone? Sui torneselli. Non volevo dirlo, ma con un occhio come il tuo....inutile nascondersi. A mio modo conio fatto da un incisore ai torneselli. Tutte le lettere, compresa A P S sono tipiche dei torneselli. Se prendi il tipo 1 sono completamente diversi come scrittura. Lo sto' studiando, ma è un bel grosso.
    2 punti
  10. 1897 Regno d'Italia Banca d'Italia - Distinta di versamento alla cassa da L. 3.600 Al retro
    2 punti
  11. Ciao @sandokan esisteva davvero una grande festa dell'uva, pensavo che ti riferissi davvero a quella. Notte
    2 punti
  12. Ps : è terapeudica la foto,stimola felicitá?
    2 punti
  13. Ora tocca a Verona. Zecca difficile soprattutto per gli enriciani... Spero che possa essere utile. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  14. Francesco R. Serio, L'onciario del Regno di Sicilia - Le once e le doppie once d'oro di Carlo III d'Asburgo e Carlo e Ferdinando III di Borbone 1733-1814. Immagine tratta da FB.
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  15. È colpa tua ? se ho dovuto rivedere la collocazione delle mie lombardo-venete nel mio raccoglitore delle preunitarie! È colpa tua ? se mi tocca mettere a budget monete che prima non avrei considerato! Comunque... grazie! ? Tramite questa chiacchierata ho fatto progressi. Non avevo mai prestato attenzione al fatto che i dati intrinseci dei pezzi da 10 e 20 Kreuzer fossero identici a quelli da 1/2 e 1 lira austriaca. E quindi, seguendo le tue ipotesi, ho deciso di comprendere nella mia raccolta di lombardo-venete coniate sotto Francesco Giuseppe I anche i nominali argentei in Kreuzer precedenti alle riforme del 1857 (quando dico "comprendere" non vuol dire automaticamente "acquistare", dal momento che non ho acceso per motivi economici ai tipi più rari, vuol dire solo porre dei limiti teorici) . E ho recuperato subito un comune 20 Kreuzer 1852 Vienna con testa verso sinistra (piuttosto martoriato, come mio solito). Praticamente la mia scelta di lombardo-venete non contempla solo le zecche italiane, ma anche le zecche propriamente austro-ungariche coniate entro il 1866. Mi piace pensare che in provincia di Sondrio si usassero magari monete coniate nell'attuale Kremnica. Il 20 kreuzer (1 lira) con testa imberbe verso destra vorrei per esempio recuperarlo come "C" (Praga). Vedremo.
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  16. http://numismatics.org/ocre/id/ric.4.el.87 Credo che sia il RIC 87.
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  17. Magari lo conoscete già, ma può comunque essere utile per approfondire l’argomento. https://www.treccani.it/enciclopedia/commercio_%28Federiciana%29/
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  18. Quando la storia non solo non si conosce, ma si è anche dei mascalzoni e si meriterebbe di provare sulla propria pelle l'infoibamento..... Vergogna! Qui non c'è nessun politico che parli di razzismo, di fobia, o di legge che punisca con aggravanti chi commette questi reati di odio? Si riesce veramente a ride sulla morte di migliaia di persone? Allora inviterei veramente la celere a manganellare questa gentaglia per capire cosa si prova ! Scusatemi per questo pensiero ma per me è vomitevole tutto questo odio senza senso!
    1 punto
  19. Guarda che io c'ero.. e le cose le ho viste in prima persona. Ho visto alcuni incappucciati tirare molotov agli sportelli bancari, ricordo la vampata di calore alle mie spalle quando è esplosa una di queste molotov, e mi sono chiesto se il mondo fosse migliore dopo che avevano fatto saltare il bancomat. Ma ho visto anche, me lo ricordo chiaro e forte come un pugno nello stomaco, una signora di 60 anni che cercava la sua scarpa sul prato dello spartitraffico di Corso Italia, mentre con la mano si teneva la testa da cui grondava sangue su metà volto. Ricordo il contrasto del rosso sul bianco dei capelli. Quindi si, violenza ingiustificata da entrambe le parti, ma una cosa è quando dei teppisti spaccano vetrine e incendiano cassonetti, un'altra è la polizia che macella manifestanti pacifici ed inermi (avevamo le mani alzate). Da un lato ci sono danni a cose, dall'altro c'è il sangue. Ti ricordo che eravamo 250.000, fossimo stati tutti facinorosi avremmo messo a ferro e fuoco il G8, la città e l'Italia intera, e non saremmo qui a discutere della Diaz ma di ben altro... Già, la Diaz. Quello è un capitolo a parte. Era notte, le manifestazioni erano terminate. Nella scuola molti già dormivano. Si è trattato di un attacco a freddo, 8 minuti di violenza sfrenata e orgiastica indegna non solo di uno stato democratico ma dell'essere umano in genere. Una ritorsione in cui quelli che dovrebbero essere i difensori della legalità hanno dato libero sfogo, istigati a dovere dalle istituzioni di cui ho già detto, alle peggiori pulsioni di crudeltà ed efferatezza. Quelle erano le nostre istituzioni (e lo sono ancora, dato che nessuno è stato condannato o rimosso), e non riesco a concepire come si possa definire quello scempio un "utile palliativo". Proprio perché c'ero (non alla Diaz, fortunatamente), quando sento queste becerate mi offendo. Spero di essermi spiegato chiaramente perché vorrei che questa discussione rientrasse nei ranghi. Si è sproloquiato fin troppo quando sarebbe il caso di tacere di più e riflettere. Tutti.
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  20. Charles Spencelayh ( 1933 ) No Watermark Londra - Tate Gallery
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  21. Repubblica di San Marino - 200 Lire 1997 Jan Vermeer ( 1666 ) Allegoria della Pittura Vienna - Kunsthistorisches Museum
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  22. 1- E' un grosso errore pensare ai fatti del G8 di Genova come ad una questione interna italiana: era in corso un vertice mondiale tra i capi di stato delle nazioni più potenti, che si riunivano (si riuniscono anche ora in forma un po' più allargata) per spartirsi il mondo. E in piazza c'erano 250.000 persone, la maggior parte delle quali era straniera. Il movimento no global si ispirava ad un modello sociale nato dai summit di Porto Alegre, in Brasile, e le proteste antiglobaliste non ebbero luogo solo in Italia, ma in tutto il mondo. L'Italia fu il teatro ma la tragedia era mondiale. 2- Infatti, erano divise blu, non camicie nere. Ma erano (e sono tutt'ora) fascisti: come chiameresti tu uno che canta "faccetta nera" e "1-2-3 viva Pinochet...."? 3- A dirigere le operazioni militari (in piazza a Genova c'era l'esercito, non solo polizia e carabinieri) alla Prefettura di Genova c'era Gianfranco Fini, cresciuto nell'MSI e pupillo di Almirante. Nella sala operativa della Polizia c'era una delegazione di parlamentari di Alleanza Nazionale e Castelli aveva fatto un sopralluogo preventivo alla caserma di Bolzaneto. Non erano "quelli del Ventennio", erano i nipotini.. Tante cose che non sapevi. Ora le sai. A questo ho appena risposto (vedi punto 2). Ma quando mai? Se rileggi, noterai che ho scritto: No. C'è violenza e violenza. La violenza di chi subisce un'ingiustizia e reagisce non è minimamente paragonabile a quella del dittatore che vuole conservare e aumentare il proprio potere. Questa si chiama crimine contro l'umanità, ed è ciò che è successo a Genova nel 2001, l'altra è autodifesa, ed è sacrosanta. O sei di quelli che porgono l'altra guancia? E, anche se a me sembra inutile, lo preciso ugualmente perché non si sa mai: non sto dicendo che bruciare auto e cassonetti, o tirare molotov ai bancomat come è stato fatto a Genova, sia in nessun modo "autodifesa", ma massacrare inermi giornalisti e operatori di enti no profit fino a mandarne in coma col cranio rotto non può IN NESSUN MODO essere considerato (...com'è che ha detto?...) "un utile palliativo". Spero sia tu d'accordo con me... Ora, lasciamo stare Genova e la Diaz e torniamo alle foibe please...
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  23. Porca miseria a te @Fabry e alle lettere!!! Io mi ero fermato (ed era già tanto) al leone in moeca sullo stendardo!!! Quante cose ancora da imparare! Mo' me tocca andarmi a rivedere tutti i miei grossi, sia mai! Complimentoni per la presa!!!
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  24. Sinceramente non volevo intervenire, ma proprio per far fronte ad una mia speranza, l'avere un mondo dove la verità la faccia da padrona, ho cambiato idea. Purtroppo questo è l'esempio di quanto la storia sia stata distorta a proprio piacimento e per propria ideologia politica a totale sfavore della verità dei fatti. È assurdo che ogni volta che ci sia una rappresaglia si dia del fascista a chiunque pur di dar peso al proprio intervento. Basta approfondire un po' di quella storia non distorta da parte di chi ha voluto raccontare solo ciò che voleva. Negli anni tra la fine della Grande Guerra e l'insediamento dei Fasci di Combattimento chi faceva rappresaglie (di gran lunga peggiori di quelle fatte a Genova) con morti lasciati a terra, erano le Leghe Contadine (guidate dai partiti che oggi definiremmo a sx). Le violenze erano massive in tutta Italia e o ci si allineava al loro ideale o si rischiava la vita, propria e dei propri famigliari (oggi, probabilmente, questo comportamento lo chiameremmo "comportamento mafioso"). Oltre a tutto ciò che hanno fatto le BR. Allora ti chiedo perché apostrofi i poliziotti intervenuti alla Diaz come fascisti? Non pensi che la violenza non abbia appartenenza politica? Come puoi leggere nei post precedenti nessuno ha affiancato la violenza a questo o a quel schieramento. Perché farlo? Perché vuoi per forza dire che chi è causa di atti deprorevoli è da identificare nel proprio avversario politico? E tutto ciò lo hai confermato con la seconda citazione! Discutiamo di ciò che è l'argomento di questo topic e NON per puntare il dito contro il proprio avversario politico con accuse gratuite ed insensate. La violenza è violenza! Chiunque la faccia! Spero che sarai d'accordo con me.
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  25. Grazie Palpi per la precisazione, la grafica del manifesto è davvero bella, efficare. Certo ai Piacentini il fascio piaceva molto, ma poi credo la facesse da padrone dovunque. Nella medaglia invece, se ne è fatto un uso esagerato, tanto che non si capisce di quale evento si trattasse. La grafica del periodo è molto interessante : nella cartellonistica pubblicitaria esistono lavori davvero pregevoli, come pure nella editoria. Saluti.
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  26. Leu Numismatik AG (1991-2007), Auction 81, lot 225, 16/05/2001 The Peloponnesos, Arkadia, Pheneos. Estimate: CHF 42'500.00 Stater (Silver, 12.05 g 10), c. 360-350/40. Head of Demeter to right, wearing grain wreath, pearl necklace and elaborate boat-shaped pendant earring. Rev. Hermes, nude but for petasos and chlamys draped over his left arm and shoulder, moving three-quarters to left, holding a kerykeion in his right hand turning his head back to gaze at the infant Arkas whom he holds on his left arm; to right, in small letters, . AMK, pl. 32, 664 (this coin). BMC 13. Kraay/Hirmer 515. LIMC II, sv. Arkas, 6. Schultz 6.1 (this coin). SNG Berry 867. Very rare. Of splendid late classical style, beautifully toned and well struck. Extremely fine. From the collections of C. Gillet, 1001, F.S. Benson, SWH 3 February 1909, 586, and Sir H. Montagu, SWH 23March 1896, 420. This is a particularly fine example of one of the great rarities of 4th century coinage from Greece. The obverse is yet another version of the Persephone of Euainetos (as also found on contemporary staters issued by the Opuntians, above, 197-198, and by Messene), and shows quite how influential his products were. Pheneos and other Peloponnesian cities produced unexpectedly magnificent coinages in the mid 4th century, when the defeat of Sparta by the Boeotian League at Leuctra in 371 enabled them to throw off Laconian domination. The reverse of this coin shows a statue of Hermes carrying the ancestor of the Arkadians, the infant Arkas, son of Zeus and Kallisto, one of the nymphs accompanying Artemis. When Kallisto, turned into a bear by Hera in a fit of jealousy, was mistakenly shot by Artemis Zeus had Hermes carry off Arkas to be raised by his mother Maia. Arkas first appears in Greek art c. 370 when the Arkadian League was refounded, and the scene here seems to have been inspired by earlier works showing Hermes with the infant Dionysos. In fact, its closest parallel is the famous and nearly contemporary Hermes of Praxiteles found in the Olympia excavations. ILLUSTRAZIONE: Marble vase decorated in bas-relief of 'Hermes consigning the young Dionysus to the Nymphs of Nissa to nurse and feed him', signed by the sculptor Salpion. The work is in The National Archeological Museum, Naples.
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  27. Io invece credo che, pur condannando fermamente ogni forma di violenza, non si dovrebbero mai perdere di vista il contesto e le motivazioni per cui questa violenza si è generata. E non certo per stilare una classifica di "merito" tra questa e quella, ma semplicemente per capire. Ad esempio, per capire meglio le foibe, potrebbe essere utile la lettura di questo articolo (e di tanti altri che potete trovare nel web, o sui libri giusti). https://www.varesenews.it/2019/02/gli-orribili-crimini-italiani-jugoslavia-fra-1941-1943/792452/ Purtroppo, come dice @Josh81 petronius
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  28. Complimenti @palpi62 per la medaglia, che trovo molto affascinante come testimonianza storica di un nostro triste passato.
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  29. Cosa c'entra la Diaz con le foibe? sono due cose completamente diverse. Nel 1945 c'era una guerra, nel 2001 no. E, particolare niente affatto secondario, quella guerra l'avevamo iniziata noi. E i morti della foibe, cui va tutta la mia solidarietà, sono stati uccisi dalle truppe di un esercito straniero, non massacrati di botte dalla polizia del loro stesso paese, cosa che ritengo di una gravità assoluta, inconcepibile in un paese che si dice democratico Poi, naturalmente, sul fatto che quelli che hanno esposto quegli striscioni siano degli imbecilli non ci piove. petronius
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  30. https://www.catawiki.com/it/l/2281787-italy-unofficial-20-lire-1945-gold Offerente 3073 03-07-201514:06:23 240 €
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  31. LA TRATTA ANDORA-SPOTORNO Buona giornata da Stilicho
    1 punto
  32. Va bene che repetita juvant, ma i miei dubbi e le mie idee e priorità mi pareva di averlo espressi più che a sufficienza….. una discussione fotocopia mi sembrerebbe inutile, basta rileggere questa. La pistola fumante continuo a non riuscire a vederla e, in ogni caso, non è quella che mi interessava o mi interessa ora… mi interessava, e mi interessa ancora, non condannare un innocente, piuttosto preferisco assolvere un colpevole….non so se mi sono spiegato.
    1 punto
  33. E perché NO !!! Magari caro @Sirlad, potresti fare da moderatore "albitro". Cosi qualcuno al di fuori delle parti, possa intervenire, in un probabile inizio di polemiche. Sarei interessato a capire da @Tinia Numismatica, i suoi punti di forza a sostegno dei suoi dubi.
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  34. Trovato. E preso ? grazie!
    1 punto
  35. Ciao Raffaele,non la ricordavo? È ben conservata anche,personalmente mi piace molto,è gradevolissima e si apprezza l'arte che ci sta dietro? Salutoni
    1 punto
  36. Grazie agli amici venetici presento l'ultimo arrivo da asta Rauch. Grosso di Giovanni Soranzo 1312-1328 teoricamente del Tipo 1. Al Dritto: IOSUPANTIO / • S . M. VENETI , al centro, San Marco stante a destra, di fronte, tiene nella sinistra il libro dei Vangeli e con la destra porge il vessillo al Doge stante a sinistra, di fronte. La banderuola con la croce è volta a sinistra. Lungo l'asta DVX Al Verso, il Redentore, con nimbo crociato, seduto in trono di fronte. Ai lati del nimbo, IC / XC. La particolarità stà nella ribattitura finale del nome, l'uso di lettere non "di nuova generazione" come la P barrata o la A gotica e in special modo il leoncino in stendardo. Peccato per il segno al verso sul nimbo del Redentore. Si nota anche un segno profondo di raspa che non stona con l'insieme. Moneta di gr. 2,16 ben integra nel suo contorno,
    1 punto
  37. Altro giro altra corsa..... io qui la data la vedo anche se consumata......
    1 punto
  38. Siria, 10 pound 1997 Commemorativa del 50° anniversario della fondazione del partito Ba'ath (1947-1997) Al rovescio: mappa degli Stati aderenti alla Lega Araba, con bandiera del Partito
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  39. Salve. Anche questo tetradramma, fa parte della produzione Fichera. E non per i 6 punti da te postati, ma per i punti "b,c,", sul punto "e", come vedi il riferimento dal naso alla punta della foglia di alloro, si contano 21 perline, anzichè 17, come sulle genuine. Aggiungerei flan enorme, codoli comuni a tutti i tetradrammi falsi e nessun scivolamento parte del perlinato. Sicuramente le case d'asta, hanno dei limiti sulla conoscenza di questa coniazione. In questa lunga discussione, emerge, per chi lo vuole, un riferimento per conoscere i falsi più eclatanti. Osservando alcuni dettagli di questa foto è evidente che questo tetradramma non è stato coniato 2.500 anni fà.
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  40. Salve a tutti amici collezionisti, altro tassello per la mia collezione una 1798 SICILAR. A mio parere modulo più che soddisfacente facendo paragone conservazione Rarità. Chiedo a voi i vostri pareri un abbraccio a tutti. @rocco 60
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  41. Albania, 50 Leke 1996 Al dritto : Genzio, ultimo Re degli Illiri Sconfitto dai Romani nella Terza Guerra illirica, Genzio fu condotto prigioniero ed assieme alla moglie e ai figli fece parte del trionfo di Lucio Anicio (167 a.C.). Quindi fu inviato al confino a Spoleto, dove probabilmente morì.
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  42. DE GREGE EPICURI La moneta è splendida, la patina un po' meno (se si può giudicare da una foto, cosa un po' rischiosa).
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  43. Buongiorno e buona domenica a tutti, @Litra68grazie per aver lasciato aperta questa bella discussione, discussioni come questa sono un patrimonio.... La napoletana di oggi... Un saluto a tutti. Raffaele.
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  44. Buonasera a tutti, Finalmente è entrata in Collezione Litra68 una moneta da tempo desiderata, l'ho presa perché ho trovato il giusto rapporto qualità prezzo secondo i miei canoni. Piastra Francesco I 1825 Francesco I di Borbone (Francesco Gennaro Giuseppe Saverio Giovanni Battista; Napoli, 19 agosto 1777 – Napoli, 8 novembre 1830) fu Re delle Due Sicilie dal 1825 fino alla morte. Cercavo sul Web un qualcosa che potesse accompagnare la moneta, perché ritengo che attraverso la ricerca fatta in questo modo ci si possa arricchire di nuove conoscenze e di cose che anche se piccole sono interessanti. Magari non sono note prettamente Numismatiche ma aiutano a capire la persona dietro la Corona. ? Voglio riportare qualcosa che riguarda l'uomo non il Re. Un uomo appassionato tra le altre cose di Botanica. La sua passione per la Botanica lo portò a scrivere due Trattati sull’argomento: “ Istruzione sulla coltura del Cartamo” e “ Memorie sulla coltura e uso dell’erba dell’abbondanza” come riferì Giulio Genoino poeta napoletano. Ma cosa è il Cartamo? Il Cartamo è una pianta dai molteplici utilizzi. I semi (contengono il 40-45% di olio) vengono utilizzati per la produzione di olio ricco di acidi insaturi (soprattutto linoleico 75% e oleico 10%), utilizzato soprattutto nell'industria farmaceutica e nella produzione di vernici. I panelli di cartamo vengono impiegati nell'alimentazione degli animali per il loro elevato contenuto di fibra e proteine. Dalla corolla dei fiori si estrae la cartamina, sostanza colorante usata in tintoria e in cosmesi. Il cartamo (l'intera pianta) viene impiegato nell'alimentazione degli ovini sia come foraggio fresco che affienato, se falciato prima della fioritura. Saluti Alberto
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  45. Salve a tutti! Volevo rappresentare uno scorcio sui consumi privati di una nobile famiglia Milanese, in base al reddito e confrontato con quello ad esempio di un muratore. Il tutto si riferisce ai primi anni dell' ottocento. Innanzi tutto voglio ringraziare la dott. Giovanna Tonelli che mi ha consentito di pubblicare alcuni dati del suo studio. MEDITERRANEA N.11 - RICERCHE STORICHE ANNO IV - Dicembre 2007 - RICCHEZZA E CONSUMO: IL LUSSO DI UNA FAMIGLIA NOBILE MILANESE NEI PRIMI ANNI DELL'OTTOCENTO Lo studio dei consumi privati, è un tema poco frequentato nelle riflessioni sulla Milano d'epoca, senz'altro perchè le fonti a disposizione non incoraggiano a intraprendere ricerche sull'argomento. Le riflessioni dull'economia del tempo consentono di comprendere come il capoluogo lombardo fosse in grado di sostenere le spese di un ingente domanda di beni di "PREGIO", grazie ad una favorevole congiuntura economica , i proprietari terrieri beneficiarono dell'incremento dei prezzi dei beni agro-alimentari registrato in quel periodo, il ceto mercantile e finanziario consolidò i propri affari in una Milano divenuta capitale di un Regno. I redditi e i costi di alcuni beni di lusso in seguito descritti sono riferiti (in base agli archivi esistenti) ad una nobile famiglia milanese, le documentazioni fiscali risalenti aglia anni della Cisalpina sono della famiglia Andreani. (Il decurione Gian Mario Andreani 1760-1830 ). Questi redditi e costi di beni di lusso hanno come base di confronto la paga di un muratore che corrispondeva a 1,63 Lire/giorno nel 1805 e, di 2Lire/giorno nel 1831. Redditi annuali Ministro del Regno 50.000 Lire Italiane Prefetti 12/15000 Lire Capo divisione di un ministero 5000/6000 Lire Capo sezione 2000/3800 Commesso di I°classe 1200/2000 Lire Commesso di II°classe 900/1300 Usciere 1000 Lire Portiere 300/400 Lire Costo di alcuni beni di lusso (sempre aventi come base di confronto la paga di 1,63Lire/giorno di un muratore) Tabacco da fumo varietà Levante 5,30 Lire/oncia (poco più di 27 grammi) Tabacco da fumo varietà "del Moro" 3,30 Lire/oncia Tabacco da fumo varietà "Siviglia" 1,6 Lire/oncia Caffè dalle 5 alle 5,5 Lire/libbra (326,79 grammi) Vino Alicante del 1808 - 2,25 Lire Vino Madera del 1787 - 2,5 Lire Vino Malaga del 1802 - 3,12 Lire Vino Nizza del 1811 - 2 Lire Tocai del 1779 - 6 Lire Stoffe del periodo Mussolina (stoffa per confezionare un fazzoletto da collo per donna) 15,6 Lire/braccio (Braccio 59 centimetri) Piquet fino d'Inghilterra 11-12 Lire/braccio Panni da donna più fini dalle 36-50 Lire/braccio (tessuti a Schio, Matelica, Padova, Sedan o Louviers) Calze di cotone inglesi o quelle di lana tessute a Verona o Basilea 7 Lire/paio Mezzo Velluto 24 Lire/braccio Mezza tela d'Olanda 7,5 Lire/braccio Panno di lana 48 Lire/braccio tessuti di pregio come il Lampasso 10,76 Lire7braccio Dobletto a righe 3,5 Lire/braccio
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  46. Questa storia è kafkiana.... ma del resto, con la magistratura che ci ritroviamo ( i vari palaMara e C , assurti ultimamente all’onore delle cronache) non c’è da aspettarsi molto di diverso... purtroppo la parte peggiore la fanno coloro che indirizzano i magistrati, ovvero chi da loro notizia di reato inesistente come buona e chi si presta a sostenere ipotesi accusatorie impossibili da far stare in piedi , ma del resto, sappiamo che i nostri solerti addetti ai lavori sono dei talebani che si considerano i soli depositari della cultura...finché non verranno tutti cacciati con ignominia dai loro posti, può solo andare peggio....Le aste estere ringraziano sentitamente...non hanno mai avuto tanti conferenti come adesso, e lo si deduce dal loro incremento quadratico....
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  47. The italian coins in the British museum. Vol. I: South Italy, Sicily, Sardinia.
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  48. Simonluca Perfetto, I fiorini di conio fiorentino battuti a Napoli tra XIII e XV secolo.
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  49. Gerarluigi Rinaldi, Il fondo numismatico della Società Napoletana di Storia Patria, voll. 3.
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