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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/17/21 in tutte le aree

  1. Ciao! E' sempre la solita problematica che nasce dalla "capacità" dei veneziani di storpiare i nomi ..... il figlio del Doge Francesco Foscari sembra "certo" che si chiamasse Jacopo, eppure in alcuni scritti viene riportato Jacomo, Iacopo, Giacomo ..... Bergamo si direbbe sia Bergamo, la città ..... eppure talvolta si trova scritto Pergamo. Ora, chiamare Zuan o Zuanne è lo stesso, ma credo che ci si riferisca in ogni caso a Giovanni; dovendo riportare l'iniziale del nome, gli antichi avranno usato una "G" o una "Z"? Penso che il risultato sia ad libitum. Da mal di testa saluti luciano
    3 punti
  2. Buon pomeriggio, oggi vi posto una new entry nella mia collezione. 120 grana 1856
    3 punti
  3. buona è buona. anche il prezzo ci stà, anche se un pelo alto.
    2 punti
  4. Ciao @Emilio Siculo l’unico conio genuino , ha 17 perline nel tratto di riferimento. Pertanto TUTTI gli altri che hanno 22, 25 o più perline, di prima battitura o successivo, sono falsi. evidentemente, le copie ex Fichera, sono state riprodotte da varie monete genuine con ottime conservazioni, ma con perlinato incompleto. come sappiamo, ci sono falsi con 22 perline e con 25 perline. probabilmente ci saranno altre versioni. le monete genuine, non si riconoscono ( solo) dalle perline, altri fattori ci svelano la manipolazione moderna. Un esempio…….. le monete genuine, hanno la perlinatura, con una espansione di metallo, che sui falsi non ci sono e che impossibile imitarli, per delle ragioni che non sto qui ad esporre. saluti caro Emilio.
    2 punti
  5. Carissimi colleghi dopo che ho potuto constatare che collezionare monete alla luce del sole sia non possibile in Italia, voglio narrarvi l’accaduto e vi chiedo di avere la pazienza di leggere quanto da me scritto e darmi consigli che saranno sempre utili e ben accettati. Ormai sono vecchio, pazienza qualche giorno di galera mi farà sicuramente bene, se non crepo prima, perché non sapevo che acquistare monete antiche presso rinomate case d’asta straniere, fatturate e pagate le imposte di importazione, quando non dei paesi dell’Ue, è ricettazione per i carabinieri coadiuvati da un valentissimo archeologo loro ausiliare, non avendo io indicato il giorno il mese e l’anno di quando la moneta ha lasciato il suolo italico. Voglio essere molto ligio ed usare le medesime parole usate dal PM tra le quali comprare monete presso una casa d’aste è RITROVAMENTO. Vorrei conoscere il Vostro pensiero riguardo la comunicazione che vorrei inviare, indirizzata al PM ed alle autorità tutte per avere il loro permesso o diniego per partecipare all’asta di cui di seguito all’ oggetto: RITROVAMENTO della moneta: BRUTTIUM. Rhegion. Circa 351-280 BC. AE (Bronze, 21 mm, 6.82 g, 5 h). PHΓINΩN” Leu Numismatik lotto 209 asta n.16 del 22 maggio 2021” Sarebbe mia intenzione partecipare all’asta di cui all’oggetto, ma essendo indagato per i delitti previsti e puniti dall’articolo 176 D. Ligs n° 42 del 2004 perché, secondo l’accusa, (si) mi impossessavo (a) di beni culturali indicati nell’art.10 dello stesso D.L.gs, appartenenti allo Stato omettendo di comunicare il ritrovamento alle competenti autorità e specificatamente 110 monete antiche di rilevanza archeologica di cui al verbale di sequestro del 06/03/2020 , munite di certificazione di autenticità, che acquistavo (a) da rinomate case d’asta pagandone il prezzo e ricevendo regolare fatturazione. Il PM usa la terza persona del verbo (..), io la prima del reato p. e p. dall’art. 648 c.p., perché al fine di procurare a sé profitto, acquistava, riceveva ed occultava numero 110 monete antiche di rilevanza archeologica provento di reato. Stavolta uso la massima diligenza comunico immediatamente la mia intenzione di partecipare all’asta “Leu Numismatik n.16 del 22 maggio 2021 e di acquistare il lotto 209” alle competenti autorità tutte. Non vorrei oltre al costo delle monete e delle relative imposte, aggiungere il costo di eventuali spese di giudizio. Per i carabinieri ed il perito non bastano le fatture ed i documenti dell’acquisto delle monete ma necessiterebbe una precisa datazione di quando le monete hanno abbandonato il suolo italiano, altrimenti devono essere sequestrate e consegnate ai Musei di …… Pensavo, errando, di essere un benemerito per la cultura italiana riportando in Italia monete sicuramenti provenienti dal territorio italiano o in ripostigli dell’Africa settentrionale, delle quali è impossibile avere precisa datazione dell’espatrio. Avevo anche pensato alla mia morte di farne dono a qualche Museo o fondazione. Evidenzio che già ai tempi del Petrarca che, fu uno degli iniziatori degli studi numismatici, esistevano nei paesi europei principalmente, Germania, Inghilterra e Francia, collezionisti di monete greco-romane oltre che nei vari stati italiani. Voglio ribadire che il concetto espresso dall’archeologo e dai carabinieri “unicità della moneta” non mi trova assolutamente consenziente. Sostenere l’unicità di una moneta è la più grande corbelleria che esiste. Carabinieri e l’archeologo parrebbero diventati, motu proprio, finissimi conoscitori dei sofismi filosofi e matematici riguardo l’unicità in generale e della moneta in particolare Si mettano in testa che la moneta può essere rara ma sicuramente non unica, la moneta è stata creata per circolare per unire i popoli non per essere unica. Tutte le 110 dieci le monete sono uniche, qual tesoro tenevo in casa? Mi sia acconsentito di scrivere che l’archeologo ed i carabinieri avrebbero dovuto prestare più attenzione alle 110 monete e non ad altro come purtroppo è accaduto. Non posso credere che un archeologo e dei carabinieri specialisti, possano commettere errori così gravi come quelli da me riscontrati nelle relazioni, altrimenti dovrebbero essere destinati ad altro incarico, specialmente l’archeologo che sostiene di aver fatto l’esame autoptico delle monete. Se hanno detto bugie per dolo o per incapacità è una questione di cui dovranno rispondere di fronte ai giudici. Il riscontro delle monete è abbastanza semplice, basta usare il portale ArchiveCoins e si troveranno le monete a me sequestrate e se in possesso delle credenziali (basta pagare) anche il prezzo di acquisto. Sarei curioso di sapere se, secondo voi, mi quereleranno per diffamazione o per il reato più grave di calunnia? Non posso entrare in particolari che spero di potervi narrare in seguito, ma vi assicuro che sono veramente gravi.
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  6. E allora per spezzare l'inquinamento carico questa foto. Chi ce le ha? Sono 2 delle poche monete americane per collezionisti che ho conservato nelle mie raccolte.
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  7. Appunto: quello che ho detto prima: L'attività sportiva è anche una professione e come tale deve essere remunerata. Così come i musicisti sono artisti ma non vivono di applausi , e tra loro ci sono i "fortunelli" o bravi (su alcuni avrei dei dubbi, ma de gustibus ...) che guadagnano molto. Il bello che la maggior parte dei diplomati nei conservatori non guadagnerà mai quanto un cantante alla moda che magari non sa neppure solfeggiare! Quindi sono sempre le leggi distorte del mercato!
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  9. Aridaje con sta vacanza alle Maldive, ma secondo te la Pellegrini, con quello che prende da spot e dalla televisione, va alle Olimpiadi perché può vincere e quindi avere ancora più visibilità e guadagno o ci va per passione pura verso il nuoto? Non preferirebbe fare il bagno alle Maldive piuttosto che in una piscina di Tokyo?
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  10. In Asta Bertolami 101 il Lotto 1554 è così descritto: “Late Medieval Jewish PB Medal, c. 14th-15th century (40mm, 16.06g). Nimbate head of Christ facing within pentagon and three concentric circles; around, Hebrew legend (including zodiacal signs). R/ Hebrew legend within two linear frames. See: Antica e singolare medaglia rinvenuta in Valle Brembana (Quaderni Brembani, n. 4, 2006). Very interesting, Good VF”. Qualcuno è a conoscenza di tale tipologia di esemplare? Si allega foto. Riporto il link del riferimento in descrizione. http://www.pesentigiuseppe.it/quaderni_brembani_01_04.html Saggi Storici Quaderni Brembani Edizioni Centro Storico Culturale Valle Brembana, Corponove, Bergamo. Giuseppe Pesenti n. 04/2006 - Antica e singolare medaglia rinvenuta in Valle Brembana. Non molto tempo fa è stata rinvenuta dal sig. Andrea Pellegrini di Zogno durante gli scavi di costruzione di una casa nel comune di Sedrina, adiacente alla mulattiera che conduce verso la contrada Clero e verso il territorio comunale di Zogno [1], una singolare medaglia di rame riportante varie figure geometriche e numerose iscrizioni in lingua ebraica su entrambi i lati. La medaglia ha una forma circolare quasi perfetta, ha un diametro di cm 3,9 e uno spessore medio di cm 0,2; inoltre è dotata di un residuo di asola che serviva probabilmente per appenderla al collo con una catenella. Il peso specifico non molto elevato e il tipo di ossidazione garantiscono in modo pressochè certo che l'oggetto è costituito di rame quasi allo stato puro con una percentuale trascurabile di stagno, il che rende la fattura di questa medaglia alquanto antica. Sul lato che si può indicare come A campeggia un pentagono che racchiude tre cerchi concentrici. Dentro il cerchio più interno appare una figura a forma di bocciolo di rosa appoggiato su una sorta di vassoio. Il significato di questa figura non è immediatamente comprensibile ad una persona che è partecipe della moderna cultura occidentale. Grazie tuttavia all’aiuto del Dr. Alessandro Meloni, assistente del rabbino capo della Comunità Ebraica di Milano della Sinagoga di via Guastalla, è stato possibile svelare in parte questo mistero. Tale strana immagine rappresenta infatti il "Pane di presentazione al tempio di Gerusalemme" detto "LECHEM PANHIM" traducendo in lingua italiana la complessa serie di suoni aspirati e gutturali che compongono l'iscrizione ebraica al centro. Questa figura può simboleggiare dunque un antichissimo rito di iniziazione alla vita religiosa e sociale del popolo ebraico attraverso l'offerta di un pane a Dio e vuol ricordare la notte precedente all'uscita degli Ebrei dall'Egitto allorchè essi mangiarono pane azzimo ringraziando Dio. E’ utile ricordare che anche dalla Bibbia risulta che dopo la liberazione dalla schiavitù e poco tempo prima di entrare nella terra promessa Mosè fece costruire un'apposita mensa di legno di acacia ricoperta d'oro e la fece porre, insieme alle tavole dei comandamenti, in una grande tenda trasportabile che costituì la primitiva "Casa di Dio" o tempio. Mosè diede queste disposizioni affinchè il rito dei pani azzimi venisse ricordato e tramandato per sempre dal popolo ebraico come segno dell'alleanza indissolubile tra Dio e il popolo prediletto (Esodo, versi 37,10 e ss.). Tra i cerchi concentrici compaiono i nomi di alcuni dei dodici segni dello Zodiaco tra i quali con certezza l'ariete, il cancro e i gemelli mentre per gli altri la corrosione delle lettere non permette di leggere in modo sufficiente. All'esterno del pentagono ci sono alcune variazioni dell'antico nome di Gesù del tipo ISHUA, IOSHUA, ESHUA e altri simili. Anche questi nomi sono ottenuti cercando di trasporre in italiano i corrispondenti suoni delle iscrizioni ebraiche alcuni dei quali non hanno una corrispondenza esatta nelle attuali lingue europee ma solo nella lingua araba. Lungo il bordo circolare della medaglia sta incisa la frase: IO SONO, QUESTO E' IL MIO NOME IN ETERNO, COSI' SARO' CHIAMATO PER SEMPRE. La traduzione non può essere letterale perchè alcune parti dell'iscrizione sono corrose e consunte dal tempo. Tuttavia le parole leggibili, che sono la gran parte, permettono di affermare con notevole sicurezza che il significato della frase è quello indicato. Essa riprende quasi alla lettera la famosa dichiarazione con cui Dio si manifestò per la prima volta a Mosè sul monte Sinai così come è descritto nel libro dell'Esodo ai versi 3,14 e ss. e che vale la pena di richiamare qui. Alla richiesta di Mosè di sapere di chi fosse la voce che emanava dal roveto ardente e che gli imponeva di liberare gli Ebrei schiavi in Egitto la voce rispose: "Io sono colui che sono. Così dirai ai figli d'Israele: Io sono mi ha mandato a voi. Così dirai ai figli d'Israele: il Signore Iddio dei padri vostri, Iddio d'Abramo, Iddio d'Isacco, Iddio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome in eterno e così sarò chiamato di generazione in generazione". Questa frase nel contesto delle altre iscrizioni della medaglia assume un significato che va oltre la semplice preghiera o inno a Dio. Essa vuole infatti sottolineare il momento cruciale in cui Dio, il Creatore, si manifesta tangibilmente a tutto il creato e in modo specifico all'uomo. In altre parole vuole sottolineare e celebrare il momento della rivelazione di Dio all'uomo. http://www.pesentigiuseppe.it/images/quaderni_brembani/quaderni_brembani_04_foto_01bis.png Le due facce della medaglia. A sinistra, il diritto: il pentagono, i tre cerchi concentrici e il pane azzimo. A destra, il rovescio: il quadrato doppio con le 12 iscrizioni del nome di Javhè (Dio) e di altre figure bibliche (foto di Franco Carminati – Prida). Sul lato opposto della medaglia in esame, B, vi sono due quadrati inscritti uno dentro l'altro che delimitano una serie di dodici caselle ciascuna delle quali contiene una variante della sequenza di 4 lettere dell'antico alfabeto ebraico che indicano altrettante versioni del nome di Dio. Questi nomi sono JAHVE', JEHOVA e altre forme derivate o declinate in pratica identiche a queste. Una delle caselle risulta quasi per intero danneggiata per sfregamento e illeggibile. Tuttavia l'unicità di significato delle 11 caselle lascia presupporre che anche il significato di questa sia il medesimo. Fra i due quadrati, su ogni lato, è ripreso ed enfatizzato sia pure in modo più sintetico il significato della frase incisa lungo il bordo del lato A. Le quattro iscrizioni si leggono rispettivamente dall'alto in senso orario: SONO, QUESTO E' IL MIO NOME PER SEMPRE; IL MIO NOME PER SEMPRE E' L'ETERNO; IO SIGNORE DELLE SCHIERE (dell'Universo); IO L'ETERNO QUESTO E' IL MIO NOME. All'esterno del quadrato più grande vi sono i nomi dei quattro angeli di più alto grado vale a dire più vicini a Dio secondo la tradizione ebraica: URIEL, GAVRIEL, ASSAEL, MICHAEL. Anche per questi nomi valgono le osservazioni fatte sopra circa l'impossibilità di tradurre letteralmente la lingua ebraica antica nella lingua italiana corrente. L'intero complesso di iscrizioni di questo lato è racchiuso da una cordicella che corre lungo il bordo, di cui però si vede solo un tratto essendo il resto scomparso per l'usura del tempo. Non c'è dubbio che questa medaglia trae la sua origine da un contesto socio-culturale ebraico essendo letteralmente ricoperta di continui riferimenti alla religione ebraica antica. Tuttavia in essa stranamente le iscrizioni religiose sono mescolate a simboli mitologici, quali i segni dello Zodiaco e altri di cui si dirà in seguito, il che sembra non avere alcun legame con il fatto religioso ebraico o cristiano in generale. E' proprio questo accostamento tra simboli religiosi e simboli per così dire profani a fare di questa medaglia un oggetto singolare e interessante dal punto di vista storico. Per capire i notevoli contenuti di questa medaglia è indispensabile procedere per gradi nell'analisi. Il pentagono che appare sul lato A vuole riferirsi con i suoi cinque lati ai primi cinque libri della Bibbia appartenenti al Vecchio Testamento: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio, detti anche nel loro insieme Pentateuco, che nella tradizione ebraica hanno un posto preminente rispetto a tutti gli altri libri componenti la Bibbia. Essi infatti hanno la caratteristica di essere stati scritti o suggeriti e quindi tramandati, in modo sostanzialmente omogeneo e unitario sia per gli scienziati cattolici che ebrei, da Mosè il quale fu ispirato da Dio. Per questo motivo tali libri costituiscono per gli Ebrei la Legge o Insegnamento per eccellenza imposto da Dio al loro popolo affinchè attraverso un loro discendente si compisse la missione della redenzione del popolo ebreo in particolare e dell'umanità in generale. Questi cinque libri sono anche detti TORAH', vale a dire la LEGGE per antonomasia, e in forma di volumi arrotolati sono costantemente presenti anche oggi in ogni chiesa ebraica o sinagoga. In conclusione questo pentagono vuole rappresentare la TORAH' o legge di Dio, in altre parole la Bibbia per gli Ebrei. I tre cerchi concentrici insieme ai segni dello Zodiaco simboleggiano per la cultura antica precristiana, ma anche per quella cristiana fino a tutto il Medioevo, la totalità e l'unità della creazione divina intesa come insieme di materia e di spirito. I cerchi infatti oltre che indicare il cosmo o l'universo sono anche simboli del sole sia come stella fisica del firmamento sia come fonte della vita vegetale, animale e umana e quindi in genere sono il simbolo della vita nel significato più elevato del termine. Nel cosmo l'uomo, offerente il pane azzimo e riconoscente a Dio, è al centro essendo la creatura prediletta [2]. Il fatto che i tre cerchi siano ancorati ai vertici del pentagono con sostegni a raggiera può essere interpretato in questo modo: i libri del Pentateuco, cioè la Legge divina, proteggono il mondo intero, lo rafforzano e lo vivificano cioè lo alimentano. Questi raggi infatti dall'esterno penetrano dentro i cerchi. E' proprio questo dettaglio dei raggi penetranti tuttavia a rivelare che l'ideologia religiosa ebraica che sta alla base di questi simboli non è quella riconosciuta in modo ufficiale ma è quella molto particolare che fa capo alla corrente del misticismo. Il misticismo ebraico intendeva e intende la conoscenza di Dio da parte dell'uomo non come un processo di razionalità e di sentimento che porta l'uomo a comprendere gradualmente l'immensa bontà e generosità di Dio, Padre, e di conseguenza a imitarne gli insegnamenti nella vita pratica, ma intende la conoscenza di Dio come un'esperienza diretta, sensoriale e istintiva della presenza divina, presenza che è concepita in modo realistico. Secondo tale dottrina il solo modo di giungere a Dio sta nella capacità di percepire in maniera assai intima, personale ed esclusiva la presenza del soprannaturale in tutte le cose animate e no che formano l'universo estraniandosi da ogni considerazione razionale e filosofica. La ragione umana infatti, secondo i mistici, nello sforzo che essa compie per descrivere con dei concetti gli attributi di Dio e per comprenderne e giustificarne l' esistenza, applicando per forza di cose dei parametri umani che sono imperfetti, non fa altro che sminuire e limitare l'immagine di Dio e di fatto anzichè avvicinarsi alla conoscenza più completa se ne allontana. Secondo queste teorie pertanto Dio si coglie soltanto in uno slancio irrazionale ed estremo che è una specie di profonda e intima sensazione o suggestione di immedesimarsi, confondersi e perdersi nell'essere soprannaturale che permea di sè ogni componente dell'universo. L'universo non solo è manifestazione di Dio ma è Dio stesso: ogni parte dell'universo, animata o no, è parte di Dio. E’ importante ricordare che i tre cerchi concentrici nell’antichità erano anche un modo per rappresentare un moto ondoso senza fine, come quello del mare, che qui diventa simbolo del pulsare incessante della vita in generale vale a dire dell’insieme di suggestioni e di emozioni, quasi vibrazioni, che ciascun uomo prova essendo partecipe del più vasto respiro dell’universo [3]. E' innegabile che in questa visione panteistica del soprannaturale c'è un richiamo e un ritorno alla religiosità arcaica dei popoli primitivi i quali tendevano a trasformare in mito e a divinizzare ogni fenomeno della natura. Non a caso nella medaglia in esame compaiono i segni dello Zodiaco che ricordano alcuni miti sorti all'alba della storia umana e che sono connessi con l'origine dell'universo cioè con la creazione. La ripetizione quasi ossessiva del nome di Dio (JAHVE’) per 12 volte, tante quante le costellazioni dello Zodiaco, sembrerebbe avvalorare questa interpretazione per il lato B della medaglia. Ora bisogna ricordare che tra i movimenti ebraici che aderivano a queste interpretazioni mistiche e panteistiche delle sacre scritture vi fu quello della KABALA, che in ebraico significa tradizione, assai importante per il consenso popolare che riscosse agli inizi dell’era cristiana grazie alla sua capacità di adattare certi principi religiosi alla sensibilità religiosa popolare fatta di semplicità, spontaneità ed emotività. Questo movimento nel tentativo quasi infantile di salvaguardare la presunta purezza originaria della dottrina ebraica ridusse l’interpretazione della presenza divina nella vita dell’uomo ad un fatto esclusivamente di suggestione, che nel corso dei secoli divenne superstizione, travisando sotto certi aspetti, anche fondamentali, il contenuto stesso degli scritti sacri mescolando nelle sue espressioni simboli e significati religiosi a quelli arcaici e pagani. In effetti dalle limitate conoscenze in materia possedute dall’autore di questo scritto, in questa medaglia si riconoscono anche simboli illustrati in studi storici che trattano le problematiche della magia e dell’esoterismo [4]. Quindi la medaglia in esame potrebbe essere anche un oggetto che si richiama a questo mondo misterioso. Di certo chi ha fatto incidere e modellare questo oggetto di rame doveva possedere comunque conoscenze non comuni del mondo religioso e culturale ebraico antico anche se in parte mistificato: doveva trattarsi probabilmente di una sorta di sacerdote all’interno del suo gruppo. Rimane ora da fare un tentativo per comprendere come questa medaglia tanto singolare sia capitata in Valle Brembana. Allo stato attuale delle conoscenze non risulta che vi fossero nei secoli passati comunità ebraiche, riconosciute in modo ufficiale o non riconosciute affatto, a Bergamo e dintorni. D'altra parte è noto che il territorio bergamasco appartenne nel passato alla Repubblica Veneta il cui governo per interessi economici si comportò sempre in modo tollerante sia nei confronti dei Protestanti che degli Ebrei per cui costoro ebbero più facilità a vivere e a svolgere attività lavorative che in altri stati italiani. Essendo la medaglia di ispirazione culturale ebraica ma di fattura tardo-medioevale, forse dell'epoca dei Comuni, è ragionevole pensare che sia stata persa da qualche ebreo in cammino da Venezia verso la Svizzera o la Germania passando lungo la Valle Brembana. E' importante sottolineare infatti che il luogo del ritrovamento è in pratica accanto alla mulattiera di origine medioevale che risaliva la Valle Brembana sul versante orografico sinistro. Questa mulattiera collegava Bergamo col colle di Bruntino, Mediglio a monte della Botta, Sedrina Alta, Clero e giungeva a Stabello in territorio di Zogno per proseguire oltre. Non è da escludere nemmeno che questo oggetto sia stato abbandonato da un ladro, perchè ritenuto senza valore essendo di rame, dopo che egli aveva assalito e forse ucciso un viandante ebreo in quel luogo e dopo averlo spogliato di ogni denaro. Si potrebbe anche pensare che questa medaglia sia stata un oggetto affettivo di famiglia, tramandata per generazioni, e persa o buttata da uno dei famigliari in fuga sui nostri monti per sottrarsi alle persecuzioni naziste durante la seconda guerra mondiale. Contro questa ipotesi c'è però il fatto che la medaglia è stata ritrovata in un terreno vergine a una discreta profondita', circa 2 metri, il che lascia presupporre che gli smottamenti del terreno che l'hanno gradualmente ricoperta si sono ripetuti nel tempo per ben più di sessant'anni. Infine si può ipotizzare che questo oggetto, ricoperto di simboli misteriosi e incomprensibili alla gente comune, già a partire dal tardo Medioevo sia stato utilizzato da una persona di scarsa cultura, non necessariamente ebrea, come strumento magico di protezione per sè e la propria famiglia, vale a dire come amuleto, o addirittura usato per compiere riti magici. Nelle opere storiografiche riguardanti la magia e in genere le attività esoteriche, come accennato sopra, appaiono di frequente figure simili specie per quanto riguarda il pentagono e il duplice quadrato, anche se mai con la ricchezza e la completezza di dettagli di quelle qui illustrate e soprattutto concentrate in un solo oggetto. Potrebbe anche essere accaduto che il tipo di sacerdote di cui si è detto prima, passando in Valle Brembana secoli fa, si sia liberato di questo oggetto ritenendolo un pericolo per la propria vita essendo considerato dalla ideologia prevalente della società di quel tempo un simbolo di eresia cioè di peccato grave e quindi perseguitato. Naturalmente mancando riscontri oggettivi si possono fare solo delle congetture al riguardo, anche se interessanti. Indipendentemente da chi sia stato il possessore di questa medaglia è importante ricordare comunque che per tutto quanto è stato detto la nascita e l'utilizzo di questo oggetto testimoniano un fatto assai singolare accaduto in Valle Brembana non meno di cinque o sei secoli fa. BIBLIOGRAFIA 1) L'esatta localita' del ritrovamento e' in via Fienili, contrada di Somasedrina. 2) Varie relazioni dal Centro Italiano di Studi sull'alto Medioevo sul tema: Simboli e Simbologia nell'alto Medioevo. Spoleto, 1976. 3) Carl Gustav Jung: I Simboli della Trasformazione, Zurigo 1952. Cairo Giovanni: Dizionario ragionato dei simboli - Storia e Mitologia Universale, Milano 1922. 4) Gershom G. Scholem: Les grands Courants de la Mystique Juive, Gerusalemme 1946. Sante Pagnino: Epitome Thesauri Linguae Sanctae, secolo XVI,(Cinquecentine della Biblioteca Civica Bergamasca A. Maj). Michel Meslin: Misteri e Simboli dell'immaginario occidentale, Milano 1988.
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  11. Ciao! Non ho evidenze di questa medaglia o di altre simili. Certamente la Bergamo veneziana (e anche prima) era collegata con la Valtellina ed i Grigioni tramite la Via Mercatorum prima e la via Priula poi; quest'ultima passante nei pressi dell'oderno Comune di Zogno. Attraverso queste vie venivano facilitate le entrate nella Repubblica veneziana di centinaia di migranti di lingua tedesca e di religione spesso protestante o ebrea; molto facile che questo manufatto fosse al seguito di qualche famiglia di religione ebrea che voleva stabilirsi a Venezia. saluti luciano
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  12. Ciao, non colleziono sesterzi ma sinceramente ne ho visti di migliori. Continua a cercare, ne troverai altri a prezzi più bassi... Antonio
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  13. Sierra Leone 10 leones 1996 dedicati a Madam Yoko donna africana del 19esimo secolo che ha avuto molta influenza nella storia quì potete leggere la sua storia in inglese https://en.wikipedia.org/wiki/Madam_Yoko
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  14. Si però Giordano non si può sentire, pare il nome del proprietario di un'azienda vitivinicola ? Si chiama GORDIANO ? E il prezzo a mio parere è veramente troppo alto, non ci spenderei più della metà... ma questa è ovviamente un'opinione personale.
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  15. Credo di averla trovata : https://www.numisbids.com/n.php?p=sale&sid=1963&cid=&pg=5&so=2&search=sikhp=sal e' il lotto 2733.....
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  16. Qua come al solito si fa un po'la volpe e l'uva. Se un calciatore gioca molto bene, diventa ricco. Perché? Semplice: il calcio è lo sport più seguito al mondo! Se io sono un fenomeno delle freccette non diventerò mai ricco, perché non mi si fila nessuno! Anche a me piacerebbe che Tony Cairoli, che ha vinto 9 campionati mondiali di motocross, portasse a casa i milioni di CR7, ma purtroppo il motocross lo guardiamo in 100mila il calcio in 100milioni. Se uno sport richiama un tale seguito mediatico, con conseguente investimento da parte degli sponsor, è ovvio che un fenomeno del calcio pretenda 15 milioni di euro all'anno, perché alla società ne farà guadagnare il doppio di introiti legati alla sua sola presenza nella squadra. Poi per quanto riguarda i giri loschi citati da @ART, se non ci fosse il calcio la mafia troverebbe altro a cui aggrapparsi per fare soldi, così come i tifosi violenti troverebbero altri motivi per picchiare la gente in altri posti che non sarebbero lo stadio. Il problema è legato alla componente umana spesso foriera di disonestà, violenza e ignoranza, non allo sport del calcio o ai milioni di appassionati tifosi onesti. E tutto questo lo dico da NON appassionato di calcio! Anzi, sinceramente dei campionati nazionali non me ne importa una beata. Ho seguito gli europei solo perché era presente la nazionale italiana, e a dirla tutta ho iniziato a seguirli dai quarti di finale salendo sul carro dei vincitori, non dall'inizio. ART purtroppo fa sua la bandiera dell'Europa unita, ma è innegabile che ci sia sempre un'identità nazionale. C'è in USA dove sono uniti da ben più di 20 anni, figuriamoci in un'unione giovane come la nostra. Ci sono ancora i campanilismi tra Pisa e Livorno (per citare il più famoso), o tra un piccolo paese e la sua frazione ancora più piccola (esperienza personale), figuriamoci con Stati che non parlano nemmeno la nostra lingua, fanno gli spocchiosi come gli inglesi o non si lavano le parti intime come i francesi.
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  17. Se ti danno fattura e certificato fotografico , devi calcolare che hanno le loro spese e qualcosa di guadagno.
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  18. Contribuisco in perfetta par condicio con un gettone di plastica sul modello di un Woody Nickel. Il gettone (2,1 g, 38 mm) è spendibile per una birra alla spina al Chris' Place in California.
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  19. Non sarebbe più giusto aprire una discussione per ogni identificazione? Questo comunque è un dinaro serbo in AG 835 del 1915. Mi sono liberato un po' di tempo fa del mio esemplare, e poi me ne sono pentito.
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  20. 1 punto
  21. Ciao, dovrebbe essere una medaglia di Marino Grimani, 'scuola della passione' ma non sono in grado di darti riferimenti precisi. Prova col nostro catalogo. Dave
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  22. In realtà esisteva anche un Zuan Boldu praticamente coevo….. Papadopoli attribuisce a lui questa g gotica. a Zuan Barbo attribuisce invece la z gotica: di questa però nn ho trovato esemplari con questa lettera (nemmeno al correr se hanno cercato bene)
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  23. Ciao. 5 e 10 kopiyok dell'Ucraina
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  24. 1996 Siria - 10 lire Il complesso archeologico della cittadella di Palmira 5 lire con le vestigia di Aleppo e il 25 lire con la banca centrale siriana le avevo già inserite nella discussione originaria.
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  25. Ciao @Malikalkamil, premetto che non sono un esperto di restauro cartaceo, anche se mi piacerebbe saperne perché mi piacerebbe essere in grado di restaurare alcune banconote disastrate in mio possesso. Detto questo, da quel poco che so il foxing (fioritura in italiano) non è.. contagioso, nel senso che, dipendendo dalla composizione chimica della carta, non si trasmette x via aerea, come i funghi. Da quel che so, dovrebbe dipendere dall'ossidazione di elementi ferrosi dovuta all'umidità. Essendo degenerativa, secondo me hai fatto bene ad usare l'acqua ossigenata, visto che sembra avere funzionato. Comunque, non dovrebbero esserci problemi per le banconote vicine: se non hanno sviluppato la fioritura, pur in ambiente umido, è probabile che la mescola della carta di cui sono fatte non presenti elementi "a rischio" ossidazione.
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  26. Spostata sarebbe il meglio, anche per evitare di avere una discussione doppione. Se non si può fare allora rifalla nella sezione cartamoneta…
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  27. https://www.ilsole24ore.com/art/la-vittoria-europei-vale-07percento-pil-e-10percento-dell-export-AEIrpYW bisogna analizzare il fenomeno in profondità, altro che 4 tonti che rincorrono una palla c'è veramente molto di piu.
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  28. Scheda di Paolo Pitotto
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  29. Caro Augusto, durante il dogado del Foscari abbiamo avuto una grande quantità di massari ed alcuni sono ancora sconosciuti. Lo prova anche la grande difficoltà nel censire i massari dei soldini (ne sa qualche cosa @aratro). La varietà di coni e varianti è grandissima. Per rimanere al grossetto sapevi che non tutti hanno il 7 come congiunzione ET? Ecco un vero e proprio ET
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  30. Buonasera @Kikira, La moneta da 5 lire "Quadriga Briosa" è spesso citata tra le più belle del Regno d'Italia, e raggiunge cifre nelle migliaia di euro anche in medio-bassa conservazione. Purtroppo si trovano in giro anche molti falsi e riproduzioni. Eccola su catalogo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/31 Qui le immagini dell'oggetto postato e quelle di una moneta nel catalogo come ausilio per un confronto: Non sono un esperto, cito solo alcuni elementi che possono spesso aiutare a distinguere i falsi/riproduzioni dalle monete autentiche: - I falsi tendono ad avere disegni più approssimativi, meno dettagliati (si veda ad esempio la criniera del cavallo in primo piano). - I falsi hanno spesso i rilievi dei disegni "impastati", cioè meno incisi, che si "staccano" meno dal campo (ad esempio la nuca del re, il taglio del busto e soprattutto la firma "D.CALANDRA" sotto il busto. - Il bordo dei falsi è di solito più sottile e arrotondato rispetto agli originali (si veda come è spesso e "squadrato" nell'esemplare originale a destra). - Altro elemento non visibile con queste foto ma utile per scovare le riproduzioni è il taglio, che per monete come questa deve presentare delle scritte e dei simboli che hanno una grafia molto specifica. - Anche il diametro e il peso possono aiutare, se è possibile misurarli con precisione (almeno al decimo di grammo). Saluti Magus
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  31. Spagna - 200 Pesetas 1996 Serie "Maestri della Pittura Spagnola" Mariano Fortuny ( 1868 ) Idillo Madrid - Museo del Prado Ramòn Bayeu ( 1786 ) El Majo de La Guitarra Madrid - Museo del Prado
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  32. Dovrebbe essere un bronzetto di Ankyra con al dritto la dea Roma e al verso un "qualche divinità" che non identifico bene. Leggo però bene la scritta ANKYRANWN. Provo a confermare, faccio qualche ricerca. Sembra una moneta simile a questa :https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coins/1/3114A
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  33. Una domanda che può sembrare semplice ma che invece a mio avviso non lo è. In primis perché vi è poca documentazione a riguardo ma soprattutto perché nei pochi documenti a noi pervenuti va distinto se il tarì è da considerarsi come moneta di conto o come moneta reale. Nelle transazioni quotidiane io sono del parere che il tarì d'oro fosse poco utilizzato ed al suo posto circolasse invece il denaro. Denaro che ricordo aveva un corso forzoso che prevedeva un cambio legale di 24 denari per tarì d'oro (almeno per il periodo più tardo). Un cambio molto sfavorevole per chi riceveva il denaro se si considera il rapporto fra oro contenuto nel tarì ed argento contenuto nei denari. Tarì d'oro che veniva utilizzato di certo per acquisti di importanza maggiore come proprietà, bestiame o comunque beni dal costo elevato. Infatti su molti documenti dell'epoca viene indicato, nella transazione, se si tratta di tarì d'oro o semplicemente di tarì. Una differenza non di poco conto a mio avviso. 1250-1299 - Biblioteca Statale di Montevergine (beniculturali.it) Nel link allegato si possono notare molte di queste differenze. Poi come stato scritto, il tarì era una moneta che si scambiava "ad pondum" quindi con notevoli differenze di peso fra i vari tondelli che spesso, per giungere al giusto peso da corrispondere, venivano frazionati. Mi rendo conto di non aver risposto alla domanda ma spero che dal link indicato possa essere estrapolato qualche dato interessante e mi riprometto, tempo permettendo, di cercare altro che possa soddisfare la richiesta. Buona giornata.
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  34. Buondì a tutti, stavo cercando alcuni pdf ed è saltato fuori questo. Non so se qualcuno lo abbia mai messo sul forum ma ho pensato che forse potrebbe interessare : http://www.socnumit.org/doc/MRDS/SMRDS.pdf un saluto M.
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  35. 1996 Portogallo - 200 escudos Insediamento portoghese a Macao
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  36. Ciao a tutti, La mia napoletana di oggi... Un saluto a tutta la sezione. Raffaele.
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  37. Buongiorno e buona domenica a tutti, @Litra68grazie per aver lasciato aperta questa bella discussione, discussioni come questa sono un patrimonio.... La napoletana di oggi... Un saluto a tutti. Raffaele.
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  38. Buonasera a tutti, ringrazio il @CdC e @demonetis per la stima riposta, normalmente mi sforzo di tenere fede alle mie parole, alle mie scelte, ma le vostre parole, mi hanno fatto riflettere, in fondo niente ci appartiene, come anche le monete, un giorno prenderanno una strada diversa dalla nostra, come allo stesso modo i nostri figli. Sono orgoglioso di quello che ho fatto e di quello che faccio, e giustamente devo tenere conto anche del fatto che le mie discussioni possano continuare a piacere, pertanto e lo faccio pubblicamente, torno sui miei passi. Sarà un piacere continuare a leggervi. Saluti Alberto
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  39. Curiosa ipotesi Rocco? Complimenti,conservazione spettacolare?
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  40. Ciao Paolo, ho solo altri due mezzi Sebeti, ma del primo tipo, un 34' e un 35' quindi non posso contribuire, ma terrò presente il tuo censimento se entreranno nuovi "mezzi barbuti anni 40' " in collezione . Interessante tutto ciò. Un caro Saluto Cristiano. Aggiungo però che nel mio 120 grana Sebeto del 49 con 6 gigli gli assi sono alla tedesca ....interessante anche questo , sembra avvalorare la tua tesi per cui 6 gigli, allora assi alla tedesca!!!
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  41. Io ho sempre trovato superlative le monete in rame in alta conservazione, guardate ad esempio questo 5 Baiocchi, è semplicemente fantastico.
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  42. Ed eccone un'altra che non può mancare petronius
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  43. Buongiorno a tutti e buona domenica, la mia Napoletana di oggi. 10 Tornesi 1798 Ne ho tre esemplari uno normale, uno doppio punto e questo SICILIA Sinceramente non li avevo cercati ma quando me li sono trovati davanti non ho esitato a prenderli. Ora sono in fase di studio Saluti Alberto
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  44. Ragazzi (posso usare questo termine essendo io del 61??), sono un' "appena caduto in questo mondo di passione", ve lo devo proprio dire: mi diverto un mondo! Essendo nuovo, ogni nozione, ogni discussione, ogni argomento per me sono porte che si aprono in altrettante stanze da esplorare e farne tesoro siccome poi sono anche un tecnico e appassionato anche di altri generi da collezione, per me stare su questo portale è come essere al Luna Park. Complimenti al team di gestione, ai curatori e a tutti i partecipanti perchè questo ambiente è bello anche per il fatto che il principiante colloquia e si confronta con l'esperto. Bravi tutti
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