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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/15/21 in tutte le aree
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Volevo informarvi che non ho dimenticato Venezia e che sto (piano piano... ) procedendo anche con questa zecca, correggendo alcune imprecisioni e aggiungendo nuove schede. Sempre con la speranza che possa essere utile. Arka Diligite iustitiam8 punti
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Ciao a tutti, La mia napoletana di oggi... Un saluto a tutta la sezione. Raffaele.4 punti
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Buongiorno a tutti Denaro Debile UmbertoIII I Tipo del nuovo Cudazzo (C39) Il Tipo II per comparare (C40)3 punti
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A partire dalla metà del VIII Secolo il tema di Sicilia diviene la provincia più importante dell'impero Romano d'Oriente in Italia. Il tema, oltre l'isola, controlla le punte di Calabria e Sicilia, influenza i ducati bizantini campani e quella che resta della provincia di Sardegna. Il solido coniato in Sicilia si sgancia, già sul finire del secolo precedente, dal cambio 1:1 con il solido di Costantinopoli. Il solido di Sicilia è una moneta del peso medio di circa 3.8 grammi, con un titolo inferiore di quello di Costantinopoli. Anche il follis segue una strada tutta sua, a dimostrazione della profonda autonomia monetaria che godeva la provincia Siciliana. Il IX secolo è un periodo di generale agonia per le province romane in Italia. L'impero, diviso tra guerre civili e una debolezza militare intrinseca, è in profonda crisi. Gli arabi scorrazzano in Anatolia senza troppe difficoltà, I bulgari e gli slavi hanno mano libera nei Balcani, con l'eccezione delle grandi città e di poche enclavi. Creta cade in mano ai pirati quasi senza reazione da parte dell'autorità imperiale, rendendo definitivamente insicure le rotte che collegavano la Grecia all'Italia. Di questa situazione approfittano gli Arabi di Tunisia, iniziando nell'827 la conquista della Sicilia. La monetazione Siciliana di questi anni è rappresentata dai classici 3 nominali in oro, Solido, semisse e tremisse di Sicilia, basati sul piede del solido da 3.8 grammi, e da Folles in Rame nel range 2 - 4 grammi. L'emissione di Folles in Rame a partire dal regno di Niceforo è caratterizzata dalla Dicotomia tra folles coniati su tondello largo e folles coniati su tondello stretto. Sotto Teofilo, l'esistenza di due diverse tipologie diventa evidentissima. La prima è coniata su un tondello largo, capace di contenere l'intera figura del sovrano e permettere la piena leggibilità della legenda. Il conio del rovescio ha un'impronta di dimensioni maggiori. La seconda è coniata su un tondello striminzito, non contiene l'intera figura del sovrano al dritto e la legenda non è mai leggibile per intero. Il conio del rovescio è molto più piccolo del primo conio. Vari numismatici hanno ipotizzato che le due tipologie rappresentino 2 emissioni aventi valore differente, il follis e il mezzo follis. Seppur ragionevole, questa ipotesi cozza col fatto che per altri sovrani, la differenza tra i due nominali può essere ardua da rivelare, in quanto la differenza tra le dimensioni dei tondelli diventa minore e i tondelli risultano spesso mal coniati, rendendo difficile, per la popolazione dell'epoca, il rapido riconoscimento dei possibili due nominali. Un'altre spiegazione, più semplice, potrebbe essere che si tratti di folles coniati da differenti zecche siciliane: una militare (la più piccola), volta al risparmio, effettuata per pagare le truppe rapidamente e in loco durante le varie fasi della guerra Arabo-Bizantina. Anche questa spiegazione non chiarisce perchè questi nominali sembrano comparire a partire dal periodo di Niceforo. Qualunque sia la spiegazione all'emissione di queste due tipologie, un collezionista di monete bizantine di Sicilia dovrebbe possedere entrambe le tipologie, peraltro entrambe comuni e facilmente acquistabili in asta. Ecco le mie due monete: Follis: 5.1 g circa 20 mm diametro Mezzo(?) follis 2.2 g 16 mm diametro3 punti
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Santarpia Gennaro I biglietti dei prigionieri di guerra durante i due conflitti mondiali 20213 punti
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Parliamo ora del rovescio. Lo trovo bello. Mi piace molto la figura plastica della Pietas che mi ricorda quasi la Madonna dei pellegrini di Caravaggio: La Pietas e’ colta quasi in in movimento. E’ come se sia stata chiamata da qualcuno (o guarda indietro?): volge il capo di lato ed effettua un lieve movimento di torsione che scopre la gamba sinistra con un gesto molto sensuale, mentre il bimbo le si aggrappa al collo. La gamba stessa e’ leggermente flessa e ciò conferisce ulteriore dinamicità alla azione. In questa moneta si apprezza meglio quanto ho scritto: La Pietas, appunto. La parola che meglio descrive l'atteggiamento religioso romano è la proprio pietas che non corrisponde alla “pietà” in senso moderno ne’ alla “carità” cristiana. La pietas esprimeva il senso del dovere, del rispetto ed anche della devozione dovuto in primo luogo agli dei, ma anche alla patria e alla famiglia In questo senso il titolo di Pius (aggettivo riferito alla pietas) e’ l’appellativo che spesso vediamo associato sulle monete al titolo di Augusto (Pius Felix Augustus). Chi meglio dell’imperatore (e delle imperatrici) può esprimere meglio questo rispetto, questa devozione verso dei, patria, famiglia? Qui, nella PIETAS ROMANA, e’ espresso benissimo proprio questo concetto di devozione, di rispetto verso famiglia con questa donna che tiene in braccio un bimbo piccolo, il classico simbolo della maternità, insomma. Quindi la Pietas/Teodora esaltata come madre, ma anche come simbolo della famiglia sia in senso lato, ma sia e soprattutto in senso specifico. Come detto, la famiglia e’ quella costantiniana cui si deve il massimo rispetto, che cresce sempre di più di generazione in generazione (la donna allatta un piccolo discendente). Mi viene in mente anche una altra pietas familiare, molto toccante : quella moneta di restituzione di Traiano in cui Enea porta sulle spalle il padre Anchise: Trovo infine significativo l’aggettivo ROMANA: la Pietas e’ una caratteristica dei Romani, di nessun altro popolo Non bisogna dimenticare tuttavia il periodo in cui siamo. C’e’ già stato il cosiddetto Editto di Milano, libertà di culto per tutti, anche per i Cristiani. Anzi, il cristianesimo e’ sopravvanzato, con l’avvento di Costantino. Ebbene, la pietas calza bene anche con la religione cristiana che ovviamente esalta la maternità e la famiglia. Insomma, un messaggio trasversale. Da notare che poi, si alcune monete di Teodora, e’ possibile trovare anche una croce sul dritto: Ecco un riepilogo: Ciao da Stilicho. PS: aspetto suggerimenti sulla classificazione3 punti
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Distinti esperti di monete romane repubblicane, vorrei condividere alcune riflessioni sul denario di Lucius Manlius Torquatus e Lucius Cornelius Sulla Felix. A mio parere è una moneta che presenta diversi aspetti suggestivi. E’ sicuramente il primo denario romano che porta in legenda il titolo di “Imperator”; a seconda della datazione attribuitagli, poi, potrebbe anche essere la prima moneta in assoluto a riportarlo, mentre, se fosse esatta la datazione di Crawford (82 aC), le prime monete a mostrare questo titolo sarebbero alcuni rari cistofori emessi nell’ anno 85 aC da C. Flavius Fimbria. Altro aspetto particolare: tradizionalmente questa è considerata la prima moneta in cui vi è la rappresentazione di un contemporaneo vivente su una moneta romana. Infatti il triumphator su quadriga del R/, incoronato dalla Vittoria e reggente un caduceo, viene identificato con L Cornelio Sulla Felix. Dopo di lui molti altri metteranno il proprio ritratto su moneta, anche al D/, il chè è uno specchio fedele del passaggio dalla Repubblica al governo di uno solo. Vorrei però far notare (e qui mi rivolgo agli esperti) che nel denario di Caius Fundanius del 101 aC (Cr 326/1) sia Babelon che Crawford indicano la possibilità che il Triumphator su quadriga sia Caio Mario, l’ eterno rivale di Silla. Caio Mario avrebbe quindi scippato a Silla il primato sulla prima raffigurazione di vivente ritratto su moneta. Questo rende il denario di Manlio e Silla ancora più intrigante, come se Silla avesse voluto dimostrare che i tempi erano cambiati e che era lui, al momento, il primo uomo di Roma, emettendo un denario parallelo a quello raffigurante Mario. Crawford distingue tre tipi di denario, tutti caratterizzati dalla testa di Roma a dx con elmo attico alato al D/ e da Triumphator su quadriga al passo, incoronato da Vittoria alata al R/: Cr 367/1 in cui la scritta al D/ è disposta in modo diverso dagli altri due tipi (L. M- ANLI. PRO. Q) Cr 367/5 diviso, nel nostro catalogo La Moneta, in due sottosezioni: la prima in cui il cavallo in primo piano è in posizione centrale, la seconda (R3) in cui la zampa anteriore del cavallo in primo piano sfiora il bordo del tondello con un numero di controllo sottostante. Cr 367/3 con lettera T coricata dopo MANLI nella legenda del D/. Alcuni pensano che la T in questione sia l’ iniziale di TORQVATVS, altri ipotizzano che sia invece una L rovesciata ad indicare l’ età di Silla (come nel denario di Giulio Cesare R-I2/2-1 e nei quinari di Marco Antonio e Fulvia). Quello che vorrei evidenziare è che, a mio avviso, nella catalogazione Cr 367/3 (R-G256/4-1) coesistono due diversi tipi di monete, entrambi rappresentati nel Catalogo La Moneta. La differenza sta nel rovescio e più precisamente nella posizione dei cavalli della quadriga. Vi sono infatti esemplari con il cavallo in primo piano che sfiora con la zampa alzata il bordo del tondello ed esemplari, come quello postato, in cui il cavallo in primo piano è in posizione centrale. E’ forse la scoperta dell’ acqua calda, ma non ho trovato, sui testi consultati, qualcuno che abbia segnalato questa diversità. Propongo quindi all’ esimio Curatore del sito ed ai vari esperti se non sia il caso di dividere in due sottosezioni Cr 367/3, analogamente a quanto si è fatto per Cr 367/5. Ringrazio per la cortese attenzione e spero in numerosi riscontri per chiarire alcuni aspetti per me ancora non chiari di questa affascinante moneta.2 punti
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@odjob, anche Faraglia riporta poche notizie. Afferma che, nel mese di gennaio 1240, Federico II autorizzò, per l' estate seguente, in Puglia, la vendita di 4000 salme di grano a tarì 10 la salma, ossia tarì 1 e grana 5 il tomolo. TI riporto il riferimento alle unità di misura: https://it.wikipedia.org/wiki/Unità_di_misura_storiche_della_Sicilia Saluti Eliodoro2 punti
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Ciao @Lucani56 , purtroppo solo adesso ho letto il tuo post e ho fatto una ricerca sul catalogo di Crapanzano vol.II. Ti allego la foto del catalogo: Spero ti possa tornare utile. Se vuoi ti posso dare anche altre info su tutta la serie con la relativa descrizione del Crapanzano.2 punti
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Ciao @Saturno, Se non erro questi gettoni dovrebbero essere riconducibili alla Caille Bros. Manufacturing Company o ad aziende collegate a essa. https://en.wikipedia.org/wiki/Caille_Bros. La Caille Bros. (esistita dal 1893 al 1932) era un'azienda statunitense che fabbricava macchinari come bilance e distributori automatici, ma il suo core business era la produzione di slot machine meccaniche e altre macchine da gioco: https://www.arcade-museum.com/manuf_detail.php?manuf_id=222 Chiaramente, associati alle macchinette vi erano anche dei gettoni con il logo dell'azienda, alquanto simili a quello visibile nell'immagine postata da @caravelle82: Qui altri gettoni della Caille Bros.: https://www.ebay.com/sch/i.html?_from=R40&_trksid=p2380057.m570.l1313&_nkw=caille+token&_sacat=0 Da una breve ricerca su EB e numista mi risultano poi almeno due aziende con nomi e loghi variabili ma molto simili tra loro: 1. La Compagnia Caille - Milano: https://www.ebay.it/itm/254360173565 2. La Compagnie Caille - Paris: https://en.numista.com/catalogue/pieces42464.html Ecco altri gettoni per entrambe: https://www.ebay.it/sch/i.html?_from=R40&_trksid=p2334524.m570.l1313&_nkw=compagnia+caille&_sacat=0&LH_TitleDesc=0&_odkw="la+compagnia+caille"&_osacat=0 Mi manca l'anello di congiunzione tra la Caille Bros. d'oltreoceano e le varie Caille europee, ma posso immaginare che queste fossero in qualche modo affiliate alla prima. Data la somiglianza tra i loghi e la simile funzione come gettoni da consumazione, mi risulta facile pensare che ci fosse del DNA condiviso. Saluti Magus2 punti
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INDICE RINGRAZIAMENTI pag. 11 ABBREVIAZIONI pag. 12 INTRODUZIONE pag. 13 I CLASSIFICAZIONE DEI SOLDINI pag. 15 II LA ZECCA DI VENEZIA pag. 23 III: LA NASCITA DEL SOLDINO E LA SUA EVOLUZIONE NEL CONTESTO STORICO DEL XIV° E XV° SECOLO pag. 29 IV: I MASSARI ALL’ARGENTO NELL’EPOCA DEL SOLDINO VENEZIANO pag. 49 Grafia e lettere pag. 52 I simboli convenzionali: il 9 e la stella o asterisco pag. 54 Realizzazione dei coni e presenza di punti nei campi del soldino veneziano pag. 59 Metodo di identificazione pag. 67 V I DOGI E I LORO MASSARI Andrea Dandolo (04/01/1343 – 07/09/1354) pag. 69 Marin Faliero (11/09/1354 – 16/04/1355) pag. 73 Giovanni Gradenigo (21/04/1355 – 08/08/1356) pag. 77 Giovanni Dolfin (13/08/1356 – 22/07/1361) pag. 81 Lorenzo Celsi (16/07/1361 – 18/07/1365) pag. 85 Marco Corner (21/07/1365 – 13/01/1368) pag. 91 Andrea Contarini (20/01/1368 – 05/06/1382) pag. 95 Michele Morosini (10/06/1382 – 16/10/1382) pag. 103 Antonio Venier (21/10/1382 – 23/11/1400) pag. 107 Michele Steno (01/12/1400 – 26/12/1413) pag. 115 Tommaso Mocenigo (07/01/1414 – 04/04/1423) pag. 119 Francesco Foscari (15/04/1423 – 01/11/1457) pag. 125 Pasquale Malipiero (30/10/1457 - 07/05/1462) pag. 133 Cristoforo Moro (12/05/1462 - 09/11/1471) pag. 137 Nicolò Tron (25/11/1471 - 28/07/1473) pag. 141 Nicolò Marcello (13/08/1473 – 01/12/1474) pag. 145 Pietro Mocenigo (14/12/1474 – 23/02/1476) pag. 149 Giovanni Mocenigo (18/05/1478 – 04/11/1485) pag. 151 Agostino Barbarigo (30/08/1486 – 20/09/1501) pag. 155 APPENDICE A: SUCCESSIONE TEMPORALE DEI MASSARI ALL’ARGENTO CHE CONIARONO I SOLDINI pag. 159 BIBLIOGRAFIA pag. 1752 punti
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Adelchi Benetton IL SOLDINO VENEZIANO E I SUOI MASSARI da Andrea Dandolo ad Agostino Barbarigo2 punti
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Ciao, confrontala con questa del link: https://en.numista.com/catalogue/pieces130986.html2 punti
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Buonasera a tutti, non sono presente molto "fisicamente" nel forum ma sono un appassionato collezionista da oltre 20 anni, ne avevo meno di 18 quando cominciai... Volevo renderVi partecipi del mio ultimo acquisto ?1 punto
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Stiamo bene… e ora siamo anche impazienti, in passato ci hai abituato troppo bene ?1 punto
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Buondì a tutti, stavo cercando alcuni pdf ed è saltato fuori questo. Non so se qualcuno lo abbia mai messo sul forum ma ho pensato che forse potrebbe interessare : http://www.socnumit.org/doc/MRDS/SMRDS.pdf un saluto M.1 punto
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Spagna - 100 Pesetas 1996 Madrid - Biblioteca Nazionale di Spagna1 punto
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Per agevolare i pagamenti, il Commissario Montecuccoli decise di emettere Viglietti di valore inferiore al taglio di 30 lire. Con Notificazione dell'11 giugno 1849 venne decisa l'emissione dei seguenti tagli: - 5 lire 1.026.800 pz - 10 lire 612.798 pz - 15 lire 296.000 pz Il taglio da 15 lire fruttava un un'interesse del 3%. Come accade per la cartamoneta, i primi tentativi di falsificazione provocarano le prime contromisure; la Notificazione del 6 agosto 1849 disponeva che tutti i Viglietti del tesoro venissero presentati per l'apposizione di una doppia timbratura a secco, una con la legenda "Camera di Commercio di Milano" e l'altra "Cassa Centrale di Milano" Alla data del 31 marzo 1850 in circolazione risultavano i seguenti quantitativi: - 5 lire 612.635 pz - 10 lire 417.899 pz - 15 lire 238.850 pz La Notificazione del 18 aprile 1851 firmata dal Generale Radetzky che i Viglietti del Tesoro cessassero di avere corso forzoso per cui nessuno era più obbligato a riceverli in pagamento neppure le casse pubbliche. Dopo tale data l'ammontare dei Viglietti in circolazione diminuì in modo considerevole ma rimasero convertibili per altri otto anni, fino al 31 ottobre 1857. Questo fa capire solo pochissimi esemplari siano giunti sino a noi, in particolare dei tagli superiori ai 10 lire sono quasi introvabili, mentre non è noto nessun esemplare emesso nei valori di 120, 600, 1.200 e 2.400 lire ma sembrano esistano alcune prove di stampa (fonte: Crapanzano). In conclusione si evince che R5 è stato attribuito perché tali Viglietti risultano estremamente rari per quel taglio (15 lire)1 punto
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Fantastico. Dove si potrà trovare? Non vedo l'ora di metterlo in biblioteca e leggermente.1 punto
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Io non posso accodarmi, dal momento che sono pure stato ripreso dalle tv locali mentre festeggiavo la vincita del campionato europeo. ? Però plaudo a @littleEvil che è stato spassosissimo ad aprire questa discussione. ?1 punto
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Ciao @Arka, non ho letto ancora lo studio ma probabilmente una spiegazione è opportuna. Il MEC indica per Trento una cronologia, relativamente ai soldi da 12, quelli con la T,assegnati al periodo podestarile. che va dal 1236 al 1255; dopo di che si avvia la coniazione dei grossi con la F a seguito di una più o meno recuperata piena sovranità per il vescovo Egnone.1 punto
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Ciao Stilicho, E sicuramente per lo stile del ritratto una moneta di Treveri, con l’esergo [T]RP• o [•T]RP• Non è affatto sicuro che questa tipologia incontrata a Treveri, Costantinopoli e Roma per Teodora sia da considerare come un’intenzione « espiatoria » da parte dei figli di Costantino ormai augusti, dopo la strage avvenuta a Costantinopoli. Se è l’ipotesi ritenuta da Hill e Carson, Bruun e Lafaurie, invece per Jean Pierre Callu, queste serie postume per Teodora e Elena (con la tipologia PAX PVBLICA) potrebbero essere state iniziate durante vita di Costantino I, forse già nel 335 (l’anno dell’elevazione di Dalmazio al rango di cesare e dei matrimoni di Annibaliano con la figlia di Costantino, e di Costanzo, futuro augusto, con la figlia di suo zio Giulio Costanzo). Si tratterebbe allora piuttosto di serie di riconciliazione tra i due rami della famiglia di Costantino. Due rispostigli di Renania (Weeze e Ollmuth) mostrano in effetti la probabile contemporaneità di queste tipologie con delle monete della zecca di Treveri per i tre figli di Costantino ancora da cesari. Nessuna moneta di questi due ripostigli li rappresenta da augusti. Rimane pure possibile a Treveri (controllata da Costantino II, poco o non coninvolto nella strage) e a Roma, il proseguimento di queste tipologie per qualche settimana o mese dopo l’assassinio dei parenti di Teodora. (Ad esempio l’emissione con il segno alla croce di Treveri, che non esiste durante la vita di Costantino I)1 punto
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13 g sono pochi per una moneta autentica che pesa sui 17 g. Probabilmente si tratta di un falso per fusione di scuola bulgara.1 punto
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Salve @Viki63, Il tipo del rovescio e le scritte presenti corrispondono a un denario di Giulio Cesare del 46 a.C. https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-I2/37 D/ Testa di Cerere a destra, con corona di spighe di grano. COS • TERT - DICT • ITER R/ Culullus, aspergillum, brocca e lituus. A destra: D (oppure M) AVGVR - PONT • MAX Rif. Crawford 467/1 https://www.acsearch.info/search.html?term=AVGVR+PONT+MAX&category=1-2&lot=&thesaurus=1&images=1&en=1&de=1&fr=1&it=1&es=1&ot=1¤cy=usd&order=1 Chiaramente però il metallo non è congruo. Invece che d'argento, l'oggetto postato si direbbe di bronzo. Attendiamo altri pareri. Nel frattempo sarebbero utili peso, diametro e una foto del D/. Saluti Magus PS: Abbiamo risposto insieme @ImmensaF?1 punto
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Numismaticamente non vale nulla, a nessun collezionista Numismatico potrebbe interessare, fatto salvo un "collezionista nostalgico", se d'oro e in buona lega vale il metallo, merita solo il crogiolo. Saluti TIBERIVS1 punto
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Se sei certo che è in oro la cosa migliore è portarla da un compro oro. Di tutto c'è bisogno fuorchè di paccottiglia (in metallo vile o prezioso che sia) ad esaltazione di certi personaggi.1 punto
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Ciao, quella piccola lettera A, posta al fronte delle tue banconote da 500 e 1.000 franchi, indica che sono attribuibili alla Costa d'Avorio e non al Togo che utilizza una T. Per queste emissioni degli stati dell'Africa occidentale con la stessa iconografia: COSTA D'AVORIO (A) BENIN (B) BURKINA FASO (C) MALI (D) MAURITANIA (E) NIGER (H) SENEGAL (K) TOGO (T) GUINEA-BISSAU (S)1 punto
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Quando posti una moneta e chiedi se è autentica, dovresti fornire il maggior numero di dati possibili (peso, diametro, ecc.) e delle foto per cui uno non debba rovinarsi gli occhi ed il collo per cercare di leggere l'immagine. Per il 5 Lire di San Marino lascio ad altri il compito di valutarla, per quanto riguarda lo Scudo di Vittorio Emanuele I, da quel che vedo si tratta di un banale falso da bancarella. Qui sotto ti posto un'immagine di un esemplare autentico per poter fare un confronto: E questo è il tuo ad immagine rielaborata e ruotata: Come puoi vedere, purtroppo, si tratta di cosa ben diversa...1 punto
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Continuiamo! Il Lavoro è la Roccia su cui si costruisce la Chiesa del Futuro vabbè che anche l'Italia è fondata sul lavoro (si mormora degli altri) ma pure qui non si scherza! Nuova medaglia in collezione (dello stesso incisore di quella di sopra) ca. 38 mm / 7 g; alluminio, di quello bello morbido che si graffia solo a guardarlo (il bronzo allora era troppo caro): è del 1925 ma ricorda l'inflazione del '23 "In memoria del periodo peggiore della Germania. Ricordatelo!" 1 libbra di carne costava 3200 milioni, 4 libbre di pane 840 miliardi, 1 quintale di patate 5000 milioni, "3 milioni di disoccupati" in esergo Qui è la prima volta che su queste medaglie vedo far riferimento non solo ai prezzi, ma anche alle conseguenze dell'inflazione. Direi che questa è una medaglia "di transizione": non viene rappresentata la miseria, bensì una mano operaia, e si dà un messaggio chiaro ed orientato al futuro, che poi non fu roseo - ma questa è un'altra storia. Servus, njk1 punto
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Forse per la grande mole di monete coniete qualcosa poteva sfuggire1 punto
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Proprio perché in zecca c'erano persone di elevata caratura penso che non siano state semplici "falli".... Magari la fretta? Ma la fretta crea altro1 punto
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Beh la mia soffre un pò al D/ e il ritratto è un pò "piallato", ma per le mie finanze va bene così. La posto comunque. Ciao1 punto
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Grazie Rocco, la mezza del 92, la più comune è già in raccolta... Presa da un grande amico nonché grande collezionista (che ringrazio), gli altri nominali per il momento non ho intenzione di aggiungerli alla raccolta, almeno per il momento. Grazie, un saluto. Raffaele.1 punto
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Buon giorno a tutti, Grazie Riccardo, le 34enni hanno una marcia in più ?. Un saluto Raffaele.1 punto
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Carissimi amici ed appassionati delle medaglie partenopee, quest'oggi sono lieto di mostrarvi l'ultimo pezzo entrato in collezione. Come da titolo, si tratta della medaglia in argento per la distribuzione delle bandiere alle Legioni Provinciali, probabilmente una delle medaglie in argento di Murat più abbordabili per rarità (i cataloghi la danno come R2) e prezzo. Ciononostante, devo dire che si tratta di un esemplare che ho sempre apprezzato molto per gusto estetico e storia. Note storiche: L'istituzione delle Legioni Provinciali, avvenuta nel maggio del 1806, fece seguito ad un'importante riforma di carattere amministrativo che coinvolse l'intero regno. Sotto Giuseppe Napoleone, infatti, il Regno di Napoli venne suddiviso in 14 province: Abruzzo Ultra I, Abruzzo Ultra II, Abruzzo Citra, Principato Ultra, Principato Citra, Terra di Bari, Terra d'Otranto, Calabria Ultra, Calabria Citra, Molise, Foggia, Terra di Lavoro (con capoluogo Capua), Napoli e Basilicata. A protezione e controllo di ciascuna di queste province venne assegnata una Legione Provinciale, una sorta di milizia civile i cui compiti ricordano per molti aspetti quelli di un attuale corpo di polizia. Il loro scopo era, infatti, quello di "proteggere le persone e le proprietà e di mantenere il buon ordine interno nelle singole province del Regno" (cit. Salvatore D'Auria). Veniamo ora al motivo per il quale venne coniata questa medaglia. Il 26 marzo 1809 ebbe luogo a Napoli, nei pressi della Villa Reale, la benedizione e distribuzione delle bandiere ai Corpi dell'esercito ed alle Legioni Provinciali. Per tramandare ai posteri la cerimonia, con Decreto del 29 marzo 1809, Murat ordinò la coniazione di una medaglia da distribuirsi a ciascuno dei Legionari che presenziarono alla festa. Secondo i dati ufficiali, vennero coniati un totale di 1000 esemplari in argento e 2000 in bronzo. Descrizione: Al dritto troviamo il ritratto riccioluto del buon Gioacchino, chiaramente ispirato a quello del 12 carlini del 1809. Al rovescio, invece, abbiamo un fascio di 14 bandiere (una per ciascuna Legione) sormontate da aquile e tenute strette da un sottile nastro. Sulla prima bandiera a sinistra è riportata la parola SICUREZZA, mentre sull'ultima a destra INTERNA. Al centro, una corona in rilievo. Detto ciò, senza ulteriori indugi, vi lascio alle foto. Come sempre, ogni commento o integrazione a quanto detto, è ben gradito. Buona visione.1 punto
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Mi sembra che questo post riassuma con estrema semplicità il problema di fondo. La questione dell'intolleranza, termine già di suo indicativo dell'impostazione distorta di chi non comprende, ma "tollera" xké in qualche presunta maniera "superiore", non sta nella creazione di neologismi politicamente corretti o nella censura di ciò che si reputa scorretto, ma nella comprensione del significato di certi atteggiamenti. Non si risolve una fobia cancellandone i sintomi o proibendo di parlarne; bisogna andare alla radice. E le radici qui sono nell'atteggiamento, che può purtroppo essere bigotto da entrambi i lati. Finché non si trova la forza di affrontare le proprie paure si continuerà a nascondere la testa sotto i sassi. L'atteggiamento ottuso si rinnova in numismatica dove, ad esempio, si vieta la vendita di monete con la svastica xkè, in qualche modo, offendono la sensibilità di qualcuno. Omero era "razzista", Dante un integralista bigotto? E se anche fosse? Non sarebbe un'ottima occasione di capire perché? Dopo tutto, la storia non offre forse l'opportunità di scavare nelle proprie radici culturali x capirle ed evolverci in qualcosa di più consapevole? O lo studio si riduce a meccanica ripetizione di filastrocche (che alla lunga si trasformano in slogan..)?1 punto
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In qualità di autore della presente discussione, mi vedo costretto a fare alcune considerazioni e precisazioni. Parto col dire che, onestamente, non immaginavo che la discussione proseguisse così a lungo e in questa maniera. L'argomento principale è effettivamente l'assurdità della censura messa in atto da una certa corrente di pensiero. Tuttavia, non mi sembra molto corretto mettere sullo stesso piano l'intenzione di voler bandire dalle scuole un capolavoro assoluto quale l'Odissea di Omero (scritto più di 2.500 anni fa) con la sospensione degli account Facebook di individui che hanno fatto ricorso a termini volgari e offensivi. Si può eventualmente essere d'accordo o meno con queste prese di posizione arbitrarie ma non credo che sia questa la discussione idonea per parlarne. L'aspetto che questa discussione si prefiggeva di criticare è che è concettualmente sbagliato voler giudicare i grandi del passato con gli standard culturali del presente. Omero, Dante e Cristoforo Colombo vissero in epoche ben diverse tra loro e, soprattutto, dalla nostra. Il fatto che fossero islamofobi, sessisti, schiavisti, razzisti o altro non significa che debbano essere demonizzati (dato che, alla fine, rispecchiavano la mentalità della gente del loro tempo) e non deve sminuire quanto da loro è stato fatto. Anche perché, se volessimo applicare questi rigorosi metri di giudizio all'intera Storia dell'umanità, non saprei veramente quanto e cosa potrebbe salvarsi... Spero di aver così chiarito la questione, almeno dal mio punto di vista.1 punto
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Grazie @Sirlad...sarebbe bello intervenisse ma mi pare che sia davvero tanto tempo che nel forum non si fa vivo e aggiungo purtroppo!!!1 punto
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Anni fa acquistai una piastra papale sigillata in questa plasticaccia, la prima cosa che feci appena ricevuta, mi armai di cacciavite e pinze e l'aprii..... con tanti saluti all'NGC. salti TIBERIVS1 punto
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Ciao @@sandokan se nel motore di ricerca digiti: medaglia i protagonisti del millennio e vai nelle immagini troverai una certa quantità di "medaglie" con identico rovescio e dritto differente: più che di medaglie o gettoni (che dovrebbero presentare un valore per essere tali) si tratta di una serie pubblicitaria credo della Ditta Despar, comprendente i seguenti personaggi: - William Shakespeare - Henri Ford - Leonardo da Vinci - Michelangelo - Tazio Nuvolari - Albert Einstein - Sigmund Freud - Wolfgang Amedeus Mozart - Le Curbusier - Vincent Van Gogh - Cristoforo Colombo - Madre Teresa - Sigmund Freund - Live Aid Feed the World - Tazio Nuvolari - Mahatma Gandi - Bill Gates - Neil Armstrong - Henry Ford - Charlie Chaplin1 punto
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