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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/09/21 in tutte le aree
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Portogallo 200 escudos 1995 Isole Molucche (attualmente arcipelago indonesiano) raffigurate le isole Ternate e Tidore che facevano parte delle isole delle Spezie (chiodi di garofano, noce moscata ...)4 punti
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Lucio Vero Lucio Ceionio Commodo Vero, più noto semplicemente come Lucio Vero (in latino Lucius Ceionius Commodus Verus, nato a Roma il 15 dicembre 130 e morto Altino nel gennaio 169), è stato un imperatore romano e governò insieme al fratello d'adozione Marco Aurelio, dal 161 fino alla morte. Nacque da Lucio Ceionio Commodo, fu adottato dall'imperatore Antonino Pio, insieme con Marco Annio Vero, il futuro imperatore Marco Aurelio. Per volere di questo, alla morte di Antonino Pio fu associato al trono con pari diritto, si ebbero così per la prima volta due imperatori. Lucio Vero diresse la guerra contro i Parti (161-166) ed i successi riportati dai suoi generali gli consentirono il raggiungimento di notevoli obiettivi: l'Osroene fu annessa alla Cappadocia e Carre divenne colonia romana. Marco Aurelio volle associato nel trionfo del 166 il collega, cui aveva già concesso in moglie nel 164 la figlia. Nel 168 Lucio Vero accompagnò Marco Aurelio nelle sue campagne senza che si possa precisare bene la parte da lui sostenuta nelle operazioni. Tornando dall'Illirico in Italia morì durante il viaggio. Dopo la morte fu divinizzato con il nome di Divus Verus Parthicus Maximus. Valore nominale: Sesterzio Diametro: 30,5 mm Peso: 32,02 gr Dritto: IMP CAES L AVREL - VERVS AVG, busto drappeggiato e corazzato, testa nuda a destra di 3/4 da dietro Rovescio: CONCORD AVGVSTOR TR P II, S-C in campo, COS II in esergo, Lucio Vero e Marco Aurelio in piedi faccia a faccia, si stringono la mano Zecca: Roma Officina: Anno di coniazione: 162 Riferimento: RIC 1310, Cohen 38 Rarità: R1 Note: Conservazione non certo "importante" ma il bello di questa moneta è il R/ che festeggia la concordia tra gli augusti, era la prima volta che Roma veniva governata da 2 imperatori... Marco Aurelio e Lucio Vero! ? Commenti? Approfondimenti? Vi piace? Che ne pensate? Ave! TWF3 punti
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L’obiettivo della ricerca di questo anno era quello di indagare due settori delle strutture murarie evidenziate dalle ricerche LiDAR (ma visibili anche nelle immagini aeree del 1957 e in certe condizioni di luce radente) sul colle di San Rocco/Koromacnik nel Comune di San Dorligo della Valle – Obcina Dolina al fine di tentare di comprendere la cronologia delle stesse e le tecniche costruttive. Scavi condotti dal Dott. Bernardini (Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam/ Venice Centre for Digital and Public Humanities dell’Università Ca’ Foscari di Venezia) in collaborazione con Università di Trieste, l’Istituto di Archeologia Accademia delle Scienze ed Arti/ Znanstvenoraziskovalni center Slovenske akademije znanosti in umetnosti e la Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia. In bianco area sondaggio 2019, in blu e verde le due trincee 2021 (puramente indicativo). Il colle è lambito a sud dal torrente Rosandra e si eleva in una posizione strategica a poche centinaia di metri dal punto più interno e protetto del golfo di Trieste. L’accampamento che lo occupa ha un’estensione di oltre tredici ettari e presenta una planimetria piuttosto complessa. La principale struttura di fortificazione ha una forma quasi semicircolare (larga fino a circa 600 m), mentre al suo interno si riconoscono varie murature. Le ricerche hanno permesso di mettere in luce complesse opere difensive costituite da terrapieni associati a strutture in pietra e fossati, senza confronti nei pochi siti coevi noti nella penisola iberica. Più nel dettaglio, il muro di difesa esterno, largo circa 10 m, presenta dall’esterno verso l’interno dell’accampamento un piccolo fossato che probabilmente ospitava una palizzata, una massicciata di pietre alta circa 1.5 m, un ulteriore piccolo fossato con ogni probabilità utilizzato per il fissaggio di ostacoli lignei e infine, a una quota leggermente maggiore, un camminamento largo circa 5 m composto da un muro a sacco e un terrapieno interno, in origine protetto da un parapetto ligneo. La struttura conserva tracce evidenti di un incendio che ha raggiunto temperature molto elevate. Lo studio dei materiali ceramici rinvenuti, soprattutto anfore, e degli abbondanti resti di carboni, con ogni probabilità permetterà di precisare la cronologia della struttura e di comprendere se possa essere legata alla guerra del 178-177 a.C., come recentemente ipotizzato, o a un momento successivo. Per chi fosse in zona e avesse interesse a visitare lo scavo sono state organizzate due visite guidate gratuite agli scavi. Martedì 14 luglio e venerdì 16 luglio 2021 gli archeologi responsabili dei lavori condurranno i visitatori all'esplorazione del sito. Orario e luogo di ritrovo: 17.30, piazzale davanti alla Wartsila (Bagnoli della Rosandra, 334, 34018, San Dorligo della Valle). Prenotazione obbligatoria: è previsto un numero massimo di 20 persone per visita guidata. Per prenotare scrivere a: [email protected] Struttura interna in corso di scavo. Struttura esterna in fase di scavo. https://www.ansa.it/friuliveneziagiulia/notizie/2021/07/09/archeologia-nuova-luce-su-architettura-militare-romana_012ba1d4-5154-468f-9cf3-d31bcfe99446.html https://www.facebook.com/514860465326246/posts/2536594823152790/ Grazie per l'attenzione Illyricum3 punti
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Attenzione con le parale............fischi x fiaschi ???????? Grande moneta di Katania, creata dal Maestro HERAKLEIDAS, con al dritto la bellissima testa del Dio Apollo di faccia. Questo fu il primo conio, purtroppo venne sostituito con un secondo conio di Faccia. Il primo, con lo stress delle coniature, subì una frattura, che deturpò il viso del Dio. Come si osservano le foto sotto. Di primo conio e di prime battiture, questo stupendo Tetradramma, dalla vendita LEU 2001 7 Con la frattura al viso Alla comparsa del secondo conio. Anche questo conio, subirà lievi, ma consistenti rotture. Alle labbra , sotto il mento, nei capelli.3 punti
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Buongiorno a tutti, io sono uno di quelle persone che non riesce a fissare le cose, sono a volte piuttosto ripetitivo, di quelli che chiede almeno due volte la stessa cosa. Una volta da ragazzo mi sono prodigato in calcoli matematici per arrivare a determinare la distanza dalla Terra alla Luna, salvo poi leggere la soluzione che era già scritta. ? Io non farei un dramma se diciamo e ridiciamo le stesse cose, ho visto la Sezione ferma per un bel po' di tempo. @Rex Neap ho apprezzato la tua condivisione, ma non sono d'accordo sul fatto che stiamo arrivando alla frutta, è vero che molto è già scritto, molto già si sa e basta leggere, ma allora quale sarebbe lo scopo della Sezione? Credo che il confronto sia sempre utile. Saluti Alberto2 punti
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Chiaramente sono 4 le colonne (RIC 252a) e chiaramente il pavone è assente (RIC 253a). Quindi not in RIC. Tuttavia se dovessi classificarlo scriverei RIC IV, 252a variante (senza pavone). Questo perchè così la maggior parte della descizione corrisponde e l'unica eccezione viene segnalata. Ovviamente può anche essere RIC IV, 253a variante (ma due colonne)... Arka Diligite iustitiam2 punti
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1995 Portogallo - 200 escudos La flotta portoghese nell'arcipelago di Solor e Timor2 punti
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Ciao @Archestrato, nessun conio reinciso, ma solo come ha scritto @Tinia Numismatica. Sicuramente moneta genuina, ma di conservazione "quasi BB" con un (stupido) lavoro di bulino, hanno " disegnato " il piumaggio dell'ala, come un normale disegno su carta, per ingannare otticamente all'osservatore ingenuo. Un confronto ci fa capire l'artefatto ingannevole.2 punti
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Ma chi nei locali della R. Zecca svolgeva queste successive operazioni ?; sia al dritto che al rovescio, ad eccezione dell’effige e dello stemma, tutto il lavoro come la composizione della legenda al dritto ed al rovescio, la data del dritto, il valore, non sempre veniva personalmente fatto in prima persona dall’incisore del rovescio; questi lavori, non impegnativi e di secondaria importanza, sotto un profilo artistico, venivano effettuati dall’aiutante che suppliva, e dal personale identificato come “alunno”. Riguardo questi ultimi, e dei quali negli anni a seguire (almeno tra il 1835 ed il 1859) non si conoscono ancora ad oggi, alcuni altri nominativi, ritengo che questi hanno assunto un ruolo non poco trascurabile rapportato a queste successive operazioni sulle monete stesse ed è a loro che vanno attribuite le centinaia di varianti generate in questo periodo della monetazione di Napoli. Il regolamento all’art. 6 enunciava i compiti che i ragazzi dovevano assumere, ma fu molto vago: “gli alunni si occuperanno dei bozzi e dei disegni sotto l’ispezione del Direttore e si istruiranno a bolino presso quegli incisori che il Direttore stesso crederà di assegnare loro”; ma a cosa effettivamente si dedicarono? quali i compiti loro assegnati per imparare ad operare di cesello? prima di arrivare ad essere “bravi artisti incisori” occorreva formarli e credo che queste mansioni da semplicistiche operazioni siano state le incombenze che assunsero i ragazzi nei locali della zecca nella produzione dei coni. A questa domanda che mi sono sottoposto, ho fornito anche un’interpretazione logica, soprattutto visionando una elevatissima quantità di monete e fornendo una spiegazione a quelli che effettivamente considero degli errori involontari, casuali, provocati proprio dalla loro inesperienza di apprendisti; essendo dei giovani in fase di addestramento non sempre la precisione e la sicurezza della mano fu un risultato apprezzabile; logicamente essendo queste delle attività di secondaria importanza, non veniva data un’eccessiva rilevanza alle imperfezioni occorse durante le operazioni di punzonatura (punteggiatura compresa).2 punti
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Ciao @Raff82 è molto difficile poter comprendere i motivi di questa notevole varietà di conii del millesimo 1834. Esimi studiosi hanno cercato una risposta che per adesso, in mancanza di una documentazione, non è ancora stata trovata. In passato sul Forum la questione è stata lungamente dibattuta. Sono state avanzate ipotesi personali, alcune prive di logica ed altrettante risposte qualche volta sopra le righe, pertanto non è mia intenzione continuare o alimentare queste sterili polemiche, ma solo fornire delle ipotesi personali che sono e resteranno tali. Mario Pin nell'ottimo libro: “ Le Piastre da 120 Grana di Ferdinando II di Borbone “ - D'Amico Editore -2017 – Pag.96 scrive quanto segue: Si parla di “libertà di azione degli addetti”, ed “imprecisioni durante le operazioni di coniazione” Ed ancora di “ Effetto artigianale della produzione nella Zecca di Napoli”. Questo avrebbe portato al fatto che molti addetti manifestavano il proprio estro producendo dei conii personalizzati. Non mi permetterei di contestare ad uno Studioso della levatura di M.Pin queste conclusioni, però tale interpretazione, dal mio punto vista, mi sembra troppo “artistica”. La Zecca di Napoli al tempo non aveva nulla da invidiare alle altre della Penisola, era diretta da persone capaci e pertanto esistevano dei controlli e poco o nulla era lasciato al caso. Ne fa fede ad esempio il fatto che le Piastre abbiano un limite di tolleranza della lega d'argento sovrapponibile agli Scudi coniati in altre Zecche. Non è pensabile che tali monete uscissero dalla Zecca con anomalie di conio piuttosto vistose, senza che i Dirigenti ne fossero a conoscenza. Sicuramente l'altissima tiratura di questo millesimo poteva permettere che degli errori fossero presenti, ma sicuramente non in tale quantità e non con questa varietà. Pertanto avanzo una mia personale ipotesi: gli “errori” erano intenzionali e ben conosciuti dal personale della Zecca di Napoli. Perchè esistevano queste anomalie? Probabilmente erano un marchio. Per distinguere l'incisore e/o aiutanti che, in caso di “problemi” poteva essere identificato. Oppure per distinguere semplicemente una “partita” di Piastre derivanti dalla fusione di altre monete o poter risalire alle forniture dei metalli comprati magari in altri Stati. Vi ringrazio per l'attenzione e ribadisco che sono soltanto congetture non suffragate da elementi concreti. Saluti a Tutti2 punti
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Buongiorno, Passato in asta Artemide LV del 24-25 aprile scorso al lotto 75 un didracma classificabile come Westermark 201, appartenente al gruppo III del primo periodo della monetazione Akragantina e quindi attribuita all’arco di tempo tra il 488 ed il 478 a.C. L’esemplare in questione mi aveva subito colpito per la stranezza del piumaggio nella parte superiore dell’ala dell’aquila al dritto, mi pareva infatti non essere il risultato dell’usura del tempo, quanto piuttosto l’opera di un moderno quanto disattento “restauratore”. Approfondendo il confronto con esemplari provenienti dagli stessi conii mi parrebbe di avere avuto più di qualche conferma in merito, come proverò ad illustrarvi. Le sopracitate piume nella parte superiore dell’ala hanno forma globulare, puntiforme se preferite, e sono raccolte in sei linee che procedono da in basso a sinistra ad in alto a destra. Nel pezzo di Artemide io ne conto sette invece, e due delle piume che a me parrebbero reincise sembrano essere formate da due cerchi che si intersecano (!). Inoltre la linea che separa i due gruppi di piume di forma allungata, presenti nella parte centrale ed inferiore dell’ala, non corrisponderebbe anch’essa alla posizione che dovrebbe invece avere, terminando infatti poco dopo la zampa sinistra dell’aquila invece che poco prima della stessa zampa. 1) Artemide LV lotto 75: 2) Nomos 18 lotto 45: 3) CNG Eauction 452 lotto 62: 4) CNG Triton XXIV lotto 363: Il mio occhio mi suggerirebbe che non sembra affatto un “conio reinciso” come qualcuno potrebbe sostenere. Ovviamente le mie sono valutazioni personali e quindi potrei anche sbagliarmi, nonostante sulle emissioni di Akragas e Gela un po’ la vista me la sua consumata. Chiedo in conclusione conferme o meno a quanto qui esposto agli utenti della sezione, in particolare perché di tooling o reincisioni di conio la descrizione della casa d’aste non parlava e la moneta è salita da 650 a 2100 € di hammer. So che si tratta di un argomento delicato e mi auguro potremo trattarne serenamente.1 punto
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Buongiorno, in questi giorni sono ripresi nel territorio triestino gli scavi ai forti romani già oggetto di scavo nel 2019 e in seguito rinviati a causa della pandemia. In quell’anno si era indagato sia il forte di Grociana Piccola/Mala Grocanica che quello di San Rocco/Koromacnik: il primo sia nella struttura interna che in quella esterna presenti presenti mentre il secondo era stato indagato in un’area non sommitale ma all’apparenza non troppo sconvolta da interventi successivi a quello romano. Grociana Piccola, scavo fortificazione interna, 2019 (tratta da “Il Piccolo”) In pratica si tratta degli scavi archeologici collegati a quanto già ebbi modo di presentare nella discussione https://www.lamoneta.it/topic/136278-la-vera-nascita-di-tergeste/?tab=comments#comment-1553782 e anche1 punto
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Ringrazio in anticipo chi mi aiuterà a datare e classificare questa devozionale abbastanza ben conservata, mi piace molto il lato con San Isidoro...1 punto
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Alberto, la discussione ormai non è più tua, ma di tutti; quindi non vedo perché debba essere chiusa. Io potrei chiuderla, ma è fare un torto a tutti coloro che vorrebbero ancora alimentarla.1 punto
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@ART, abbiamo gli stessi interessi, solo che io li ho coltivati al contrario: ho cominciato con le gnocche, per andar dietro a quelle ho imparato la geografia, e ora che sn invecchiato ho iniziato una storia.. ?1 punto
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In breve: in un mondo perfetto, questo genere di monete dovrebbe essere sottoposto a sequestro. Sono chiaramente degli artefatti. Ma, vista come è andata a finire la questione del centesimo "mole Antonelliana"... Detto questo, anche questi artefatti hanno mercato. Più all'estero che non in Italia. Hanno superato anche il migliaio di euro qualche anno addietro. Ora l'interesse sembra sceso (così come per altri artefatti). Comunque non credo che il proprietario avrà difficoltà a piazzarla. Una perizia non fa di certo male per stabilire il grado di conservazione. In passato se ne è già parlato anche qui: Buon proseguimento a tutti.1 punto
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Il numerale romano XIIII (=14) indica il numero del consolato rivestito da Domiziano al momento della coniazione della moneta (88-89 d.C.). Classificato come RIC 2.1 668 è un denario molto comune, il cui valore dipende strettamente dallo stato di conservazione. Servirebbero foto migliori e i dati ponderali. Nello stato apparente si trova in vendita attorno ai 150 euro.1 punto
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? Di nulla,il forum è bello per questo?http://collezionieuro.altervista.org/blog/curiosita/quanto-puo-valere-un-piccolo-errore-di-conio/1 punto
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Dimenticavo: quando avete finito di leggere tutti questi bollettini di cui vi indico un link, arrivate si e no al 10% della conoscenza di questa monetazione, ma non disperate avete una vita ancora davanti ?......l'importante e cominciare e non persistere. http://www.ilportaledelsud.org/bollettini.htm OPS...forse qui sono di più e anche ordinati per data > http://www.socnumit.org/page_46.html1 punto
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Ciao! Non sono sicuro di aver capito bene l'ultimo messaggio, penso che riguardi la presunta tessera che è stata messa all'asta? L'ho visto anche io. Devo chiarire che il pezzo non è mai stato mio né lo sarà mai. Una persona di Spagna, sapendo che colleziono Repubblica Romana, me lo ha chiesto e io ho gentilmente chiesto al forum a riguardo un parere accademico. Sono molto contento delle risposte e vi ringrazio tutti di cuore! PS: scusa per eventuali errori di battitura, io uso google translate!1 punto
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Ciao, direi che i dati ponderali e di diametro che riporti da rhinocoins sono sbagliati. I grossi vanno da 1.30 a 1.70 grammi circa con un diametro di 19 mm. I mezzi grossi da 0.60 a 0.80 grammi circa con un diametro di 14-15 mm. Michele1 punto
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Non è che mi fossilizzo sulle righine... Ma, se non capisco una cosa, per abbandonarla devo capirla. E ste righine non mi lasciano in pace. Sulle monete postate da @Poemenius non vi è traccia. Poi, capite le righine, ho altre cose da chiarire... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ciao Arka,dando per certo che l'errore di conio sia artefatto per mera speculazione ,resta comunque il fatto che trovare una di queste monete in circolazione non è un reato tanto più che hanno anche un mercato(allego foto di alcune aste) e quindi anche un valore numismatico. Se poi tu giustamente ritieni che sia una moneta che non dovrebbe esistere e beh sono più che d'accordo su questo ma il mercato dice purtroppo diversamente. A presto Antonio1 punto
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Nulla di piu’ facile arka non si fossilizzi sulle righine l’epigrafia e’ molto piu’ importante ringrazio Poemenius per il contributo1 punto
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Sono qui anche stamane per rispondere a un Sms privato, quindi approfitto: Come mai, se vi siete mai chiesti (e se a qualcuno gli è mai venuto il dubbio) nella monetazione di Francesco I non ci sono errori araldici ? imperfezioni, errori...e punteggiature corrette ? tranne un paio di casi della Piastra del 1825 e nel Tornese stessa data? La risposta è semplice, basta leggere, capire e fare 1+1 Sono tutte conclusioni, queste e tantissime altre e di argomenti svariati, a cui leggendo e studiando, ci sono arrivato almeno 10 anni trascorsi.1 punto
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Lo so ahaha I leoni han vinto la coppa,evento storico. Allora tifiamo tra cucini? Per Parlare delle differenze tra i due sport,potremmo scrivere un libro?1 punto
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Buongiorno Vuoi fare na cosa? La porti da un perito e gliela fai vedere. Ti toglierai il pensiero. Saluti Riccardo?1 punto
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Grazie per il consiglio, colleziono denari da circa 1 anno e ne ho 24(tra cui due antoniniani). I miei acquisti li faccio sempre da venditori e case d'asta serie che accettano la restituzione e rilasciano documenti o da negozi autorizzati ,percui preferisco acquistare sempre prima la moneta perché quando mi arriva la posso esaminare e quindi acquisire esperienza per quanto riguarda la sua autenticità. Io penso che questo sia il miglior modo per imparare perché è pratica pura, che nessun libro o spiegazione ti può dare se non l'esame diretto dell'esemplare. Fino ad ora ho un solo denario non autentico (di Settimio Severo di cui ho parlato in un post) e che mi sono volutamente tenuto perché è importante per me, ed un altro su cui avevo forti dubbi e che ho restituito senza problemi. Postando dopo l'acquisto la moneta sul forum, i pareri di voi esperti sono per me fonte di riflessione sempre utilissimi e quindi ben accetti1 punto
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No non un falso ne’ fatta per ingannare collezionisti, bensi una copia antica che puo’ essere coeva, all’intorno del periodo in cui fu fatta la prima fusione oppure posteriore. Piu’ le copie sono prossime al periodo dell’originale piu’ sono di valore. Copie posteriori perdono spesso il vigore del modello originale1 punto
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Buongiorno @savoiardo, è un AE4 di Costante I del tipo VOT XX MVLT XXX coniato nel 347-348 d.C., penso presso la zecca di Cizico (SMKS). D/ DN CONSTA-NS PF AVG, Testa diademata di perle a destra. R/ VOT / XX / MVLT / XXX, su quattro righe, entro corona d'alloro. SMKS in esergo. Rif. RIC VIII 51, C https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-1845.htm https://www.wildwinds.com/coins/ric/constans/t.html Se la terza lettera in esergo fosse una N la moneta sarebbe della zecca di Nicomedia (RIC VIII 51, S), ma trovo più probabile si tratti di una K per Cizico. Attendiamo conferme o smentite da parte degli esperti. Saluti Magus1 punto
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Buongiorno , si tratta di una moneta greca da 2 dracme. Coniata in argento 835, in 1.500.000 esemplari solo nel 1911. Al dritto, la leggenda dice : Giorgio I° Re dei Greci. Al rovescio, Theti con lo scudo di Achille, seduta su cavallo marino e valore (didrachmon=doppia dracma) saluti1 punto
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E' scritto e noto questo > L’effige e lo stemma (non completati e perfezionati) erano le prime due operazioni immesse sul conio; solo dopo questo iniziale procedimento si provvedeva all’incisione di legende, ornamenti, data, valore e di tutti gli altri piccoli particolari; in pratica questi venivano aggiunti in un secondo tempo, con altri punzoni oppure a mano libera; questo metodo operando, per non perdere i dettagli nel momento in cui il punzone freddo e temperato veniva battuto nel conio di acciaio reso in quel momento caldo e stemperato; il risultato di queste operazioni aggiuntive ha dato origine a numerosissime differenze tra una moneta ed un’altra variando quindi le posizioni delle legende, delle date, del valore, la spaziatura tra le lettere e gli intervalli tra le parole; anche i caratteri utilizzati erano spesso diversi da altri e venivano usati in modo promiscuo, senza contare della punteggiatura, quasi sempre trascurata e apposta in modo irregolare; quelle innumerevoli vanno registrate soprattutto nella composizione dello stemma borbonico (imprecisione araldica), non da meno anche quelli accaduti nei tagli delle monete e sul bordo.1 punto
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Buongiorno a tutti, oggi vi voglio mostrare il mio ultimo acquisto, arrivato proprio ieri direttamente dall'ultima Inasta. Come potete ben vedere dalla foto qui sotto, si tratta di una moneta usurata, soprattutto al dritto, e forse a qualcuno, sopratutto agli amanti delle alte conservazioni, potrebbe anche non trasmettere nulla o quasi... ma in questo caso è la rarità della moneta a regalare grandi emozioni! Si tratta infatti di una tipologia diversa e più rara dalla 'classica' Lira di Francesco III con l'Aquila al rovescio (anch'essa non comune da trovare). In questo caso infatti al rovescio troviamo la Vergine ed il Bambino, iconografia per me molto bella e che si rifà alle Lire, 2 Lire e a diversi tagli in oro di Francesco I d'Este (duca dal 1629 al 1658). Il dritto si presenta usurato soprattutto dalla metà in su del busto del duca, mentre la legenda e la data rimangono integre e ben leggibili. Il rovescio è invece più godibile, con le figure della Vergine e del Bambino che emergono bene dai fondi, anche se i dettagli sono purtroppo andati persi. La moneta è classificata come R2, ed è probabilmente la tipologia più rara per quanto riguarda le monete di Francesco III. Cosa ne pensate? Che tipo di conservazione le attribuireste? (Inasta la segnalava qMB) Grazie a tutti per l'attenzione e a chi vorrà intervenire! Cioso.1 punto
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Si tratta della «Lira di Reggio», di 1/3 più leggera delle solite lire modenesi, perché ci volevano 3 lire reggiane per fare 2 lire modenesi. Allo stesso modo il «Capellone» era mezza lira reggiana, e questo spiega l'inconsueto suo valore inciso (6 Bolognini e 8 Denari). Essendo una lira reggiana, il rovescio (come le più famose serie in oro e argento di Francesco I) riproduce la Madonna della Ghiara (di cui esiste la Basilica a Reggio), a cui i duchi estensi furono sempre molto devoti, a partire da Francesco I che le diede il merito di avere salvato lui e la sua famiglia dalla terribile peste del 1630.1 punto
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Hai ragione Afranio per i pezzi medi e’ senz’altro piu difficile.. riguardo la prova ‘dovrebbe’ spettare all’accusa ovvero allo Stato ma il nostro ordinamento giuridici in questo soecifuci ambito perversamente pone la ‘probatio diabolica’ sul povero collezionista . E un fine giurista riuscirebbe a intortarci convincendoci che e’ giusto cosi’ pochi altri settori hanno visto una regressione a questi livelli come quello della tutela e in parte anche della valorizzazione. se pensiamo che i nostri musei sono stati costruiti grazie alle collezioni private ( e non parlo solo di monete - ma di tutti i beni archeologici ed artistici) si puo’ immaginare l’ottusita’ dei funzionari ministeriali che si fanno vanto di spegnere le brame collezionistiche bloccando i nichelini del secolo scorso1 punto
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Concordo con @favaldar. Credo, inoltre, che siano state esposte più che chiaramente le motivazioni per le quali tecnicamente si tratta di una T e non di una P. Riguardo al catalogo Gigante, lo ritengo un ottimo volume per fornire conoscenze di base. Purtroppo, però, quando si vuole scendere nel dettaglio di determinate monetazioni, non sempre è impeccabile al 100%… Per quel che mi riguarda, come detto, non si tratta di una variante di conio ma di un difetto di conio conseguente ad una rottura. Tant’è che, se si osserva con dovuta attenzione, si nota come l’esubero di metallo non sia localizzato solo sulla T ma si estenda anche a livello delle lettere limitrofe (vedasi, ad esempio, la prima R di IMPERATORE che forse è la più vistosa). Perciò, sempre bene tenere gli occhi aperti e avere uno sguardo critico verso ciò che si ha davanti. Che poi queste “curiosità numismatiche” abbiano un loro mercato e suscitino l’interesse di alcuni collezionisti, è un altro paio di maniche.1 punto
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Infatti il Gigante dovrebbe eliminare almeno la foto di riferimento perchè non è della vera variante (se mai c'è) ma una sbavatura di conio di una T ed anche un bimbo la vede,poi si vuol chiamare Variante anche il difetto di conio........ Un catalogo può commettere un'errore,spero di scelta,un Perito meno per come la vedo io. L'onesta numismatica per me ha la precedenza su tutto. Un BB per me puo essere un BB+ o qBB, per un'altro ma una P è questa una T è quest'altra.1 punto
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Buonasera a tutti, Finalmente è entrata in Collezione Litra68 una moneta da tempo desiderata, l'ho presa perché ho trovato il giusto rapporto qualità prezzo secondo i miei canoni. Piastra Francesco I 1825 Francesco I di Borbone (Francesco Gennaro Giuseppe Saverio Giovanni Battista; Napoli, 19 agosto 1777 – Napoli, 8 novembre 1830) fu Re delle Due Sicilie dal 1825 fino alla morte. Cercavo sul Web un qualcosa che potesse accompagnare la moneta, perché ritengo che attraverso la ricerca fatta in questo modo ci si possa arricchire di nuove conoscenze e di cose che anche se piccole sono interessanti. Magari non sono note prettamente Numismatiche ma aiutano a capire la persona dietro la Corona. ? Voglio riportare qualcosa che riguarda l'uomo non il Re. Un uomo appassionato tra le altre cose di Botanica. La sua passione per la Botanica lo portò a scrivere due Trattati sull’argomento: “ Istruzione sulla coltura del Cartamo” e “ Memorie sulla coltura e uso dell’erba dell’abbondanza” come riferì Giulio Genoino poeta napoletano. Ma cosa è il Cartamo? Il Cartamo è una pianta dai molteplici utilizzi. I semi (contengono il 40-45% di olio) vengono utilizzati per la produzione di olio ricco di acidi insaturi (soprattutto linoleico 75% e oleico 10%), utilizzato soprattutto nell'industria farmaceutica e nella produzione di vernici. I panelli di cartamo vengono impiegati nell'alimentazione degli animali per il loro elevato contenuto di fibra e proteine. Dalla corolla dei fiori si estrae la cartamina, sostanza colorante usata in tintoria e in cosmesi. Il cartamo (l'intera pianta) viene impiegato nell'alimentazione degli ovini sia come foraggio fresco che affienato, se falciato prima della fioritura. Saluti Alberto1 punto
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L'idea che mi sono fatto é che in realtà quella che tu vedi come una "A" rovesciata sia in realtà una "V" in cui la stanghetta del piedino della "A" precedente battuta in maniera disallineata, sia caduto casualmente proprio a metà della "V" facendola diventare appunto una "A" rovesciata! Ci sono comunque altri casi, piuttosto frequenti, in cui il punzone della "A" sia sostituito con quello della "V" e viceversa o per svista del coniatore o perché non disponibile. Proprio in virtù del fatto che queste monete sono coniate a martello e non al torchio o con altre tecniche meccanizzate, ogni esemplare, seppur per piccoli dettagli, sarà sempre diverso da un altro della stessa tipologia. Michele1 punto
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Andorra, 25 centims 1995, 50° anniversario FAO1 punto
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Buongiorno. Amerei avere l'identificazione di questa medaglia devozionale: Metallo= Bronzo. Dimensioni=mm.23x30. Peso=g.3,64. Grazie.1 punto
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Buon giorno a tutti. Secondo me il punto di questa discussione è proprio quello che ha sollevato @Adelchi66: Tralasciando tutte le suggestioni che il pensiero di Nietzsche riesce sempre a regalare, il fulcro è proprio l'uso che riusciamo a fare dello studio della storia: in che misura conoscerla ci aiuta a vivere? Conoscerla ci aiuta davvero a evitare gli errori del passato e a costruire un futuro migliore? Conservarla e venerarla (la modalità "antiquaria", tipica del collezionista) ci aiuta ad essere felici? Ispirarci ai modelli del passato aiuta a capirci o piuttosto determina divisioni e contrasti? Forse dovremmo cercare di criticarla e staccarci da essa per superare le incomprensioni e gli schieramenti "per partito preso"? La classificazione nietzschiana dei tipi di approccio storiografico (monumentale, antiquario e critico) offre lo spunto per comprendere l'utilità e il danno che lo studio della storia può avere sulla vita presente. L'argomento ci riguarda da vicino visto che, da collezionisti, rientriamo in pieno nella modalità antiquaria, di chi si approccia alla storia per "conservarla e venerarla".1 punto
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Mi perdoni @TIBERIVS , intervengo solo perché menzionato: tentare - nei limiti del possibile - di offrire il proprio apporto nella lettura della legge a chi ne faccia richiesta qui sul forum significa polemizzare? Non è forse il forum uno strumento di divulgazione/confronto in cui poter liberamente esprimere il proprio pensiero, anche per fini meramente critici (sempre nel rispetto della dialettica) e pure senza nessuna concreta possibilità di incidere sul cambiamento dello stato dell’arte? Non crede che il suo intervento sia un perfetto esempio dell’atteggiamento che lo stesso vuole stigmatizzare? Dice che è inutile polemizzare per poi affermare “è la "testa" del singolo che interpreta, qui si apre un mare magnum, in quanto in Italia questo è uno dei tanti problemi che la stanno affliggendo, costringendola a lentezze burocratiche e lungaggini che la rendono poco concorrenziale rispetto altri stati”: in cosa questa frase differisce da un intervento polemico fine a se stesso? In altri termini, quale apporto concreto offre alla discussione il suo intervento (rispetto a quelli criticati) se non quello di far passare il messaggio che “se certe cose non si possono cambiare allora meglio non parlarne”? E’ vero, ho fatto troppe domande ed è libero di non rispondere. Una mia idea me la sono fatta comunque. Saluti1 punto
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Taglio: 20 cent Nazione: Germania F Anno: 2021 Tiratura: 36.000.000 Condizioni: qSPL Città: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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Taglio: 20 cent Nazione: Estonia Anno: 2018 Tiratura: 3.995.000 Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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