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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/08/21 in tutte le aree
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Ciao @Raff82 è molto difficile poter comprendere i motivi di questa notevole varietà di conii del millesimo 1834. Esimi studiosi hanno cercato una risposta che per adesso, in mancanza di una documentazione, non è ancora stata trovata. In passato sul Forum la questione è stata lungamente dibattuta. Sono state avanzate ipotesi personali, alcune prive di logica ed altrettante risposte qualche volta sopra le righe, pertanto non è mia intenzione continuare o alimentare queste sterili polemiche, ma solo fornire delle ipotesi personali che sono e resteranno tali. Mario Pin nell'ottimo libro: “ Le Piastre da 120 Grana di Ferdinando II di Borbone “ - D'Amico Editore -2017 – Pag.96 scrive quanto segue: Si parla di “libertà di azione degli addetti”, ed “imprecisioni durante le operazioni di coniazione” Ed ancora di “ Effetto artigianale della produzione nella Zecca di Napoli”. Questo avrebbe portato al fatto che molti addetti manifestavano il proprio estro producendo dei conii personalizzati. Non mi permetterei di contestare ad uno Studioso della levatura di M.Pin queste conclusioni, però tale interpretazione, dal mio punto vista, mi sembra troppo “artistica”. La Zecca di Napoli al tempo non aveva nulla da invidiare alle altre della Penisola, era diretta da persone capaci e pertanto esistevano dei controlli e poco o nulla era lasciato al caso. Ne fa fede ad esempio il fatto che le Piastre abbiano un limite di tolleranza della lega d'argento sovrapponibile agli Scudi coniati in altre Zecche. Non è pensabile che tali monete uscissero dalla Zecca con anomalie di conio piuttosto vistose, senza che i Dirigenti ne fossero a conoscenza. Sicuramente l'altissima tiratura di questo millesimo poteva permettere che degli errori fossero presenti, ma sicuramente non in tale quantità e non con questa varietà. Pertanto avanzo una mia personale ipotesi: gli “errori” erano intenzionali e ben conosciuti dal personale della Zecca di Napoli. Perchè esistevano queste anomalie? Probabilmente erano un marchio. Per distinguere l'incisore e/o aiutanti che, in caso di “problemi” poteva essere identificato. Oppure per distinguere semplicemente una “partita” di Piastre derivanti dalla fusione di altre monete o poter risalire alle forniture dei metalli comprati magari in altri Stati. Vi ringrazio per l'attenzione e ribadisco che sono soltanto congetture non suffragate da elementi concreti. Saluti a Tutti3 punti
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Il concetto, così espresso, è equivoco (visto che si parla di "accusa") e mi permetto di precisare ancora una volta che nel processo penale a carico del collezionista è e sarà sempre solo l'accusa (il P.M., per intenderci) a dover offrire la prova della sussistenza di una delle fattispecie di reato eventualmente contestate (di solito si tratta di una tra quelle di cui all'art. 176 C.B.C., "Impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato", art. 648 c.p. "Ricettazione" o art. 712 c.p. "Acquisto di cose di sospetta provenienza"). E' solo dal punto di vista (diciamo) civilistico (per agevolare la comprensione del diverso regime probatorio) - ossia nella risoluzione della controversia tra Stato e privato sulla proprietà dei beni - che sarà il collezionista a dover offrire la prova della legittimità del proprio titolo di proprietà delle monete, dovendo vincere la presunzione normativa (cioè stabilita per legge) di appartenenza statale. E' questa la prova diabolica, non quella in ambito penale. Ed è sempre per questo che si possono verificare situazioni in cui nonostante l'assoluzione il collezionista si veda comunque confiscare definitivamente le monete. Spero sia ora più chiaro. Saluti.3 punti
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Ciao @Litra68, si ho una grande passione per le 34,ogni volta che ne trovo una è sempre una domanda continua, nel caso della piastra in oggetto mi sono chiesto come mai ci sia stata la volontà di non incidere nessun punto nelle abbreviazioni e nemmeno dopo il numerale ll Un saluto Raffaele.3 punti
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Io spero proprio di no... Ma basta questo perbenismo assurdo! Allora le Chiese? Le opere artistiche che ebbero come patrocinatore il Vaticano? ... Già nascondono le Guerre che mi sembra una boiata pazzesca. La Storia é fondamentale, ma ora come ora l' I phone é più importante. Male.3 punti
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L'ho scritto di fretta, in questo momento, quindi quello che ho scritto, spero si comprende è proprio quello che intendo lasciare come messaggio. Ovviamente non mi allontano dalla discussione, infatti l'ho fatto proprio qui a questo proposito, senza pensarci su. > alle pagine 321 - 322 e 323 del Manuale che ho anche avuto premura di fare dei ritagli, per chi non avesse il volume, ci sono tante, ma tante risposte, ai centinaia di quesiti, domande, risposte a cavolo che leggo spesso; ma se poi, ribadisco, non si ha volgia di leggere e scrivere la prima cosa che ci passa per la testa, il risultato sarà sempre insoddisfacente.....ed ho utilizzato un parola nella normalità....per non scrivere dell'altro....del tipo "l'asino vola".2 punti
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permettetemi una considerazione Sono decine le discussioni sul forum (e probabilmente le sottostimo) dedicate all'interpretazione delle norme che regolano il commercio, lo scambio e il collezionismo in genere delle monete - in particolare antiche. Giuristi esperti, Bizerba, Vitellio, piu' recentemente Allek si sono alternati a dare commenti o rispondere a domande riguardanti l'interpretazione delle norme. Se volessimo fare la sintesi forse pero' ancora sfuggirebbe qualche particolare, qualche elemento, qualche interpretazione della giurisprudenza che non permette - nessuna colpa sia beninteso ai ns valenti giuristi . di definire con CERTEZZA assoluta cosa è permesso e cosa no. Ma non è questa la conclusione cui intendevo arrivare bensi la lascio come mero elemento di meditazione. La mia considerazione riguarda invece come sia possibile - in un Paese culturalmente, civilmente (qualcuno magari avrebbe da ridire ed economicamente avanzato come l'Italia - che vi possa sussitere un clima cosi incerto riguardo le regole che determinano cosa si possa e cosa non si possa fare. Chiariro' meglio con un esempio: frequento quando capita diversi altri fora, UK, francesi, spagnoli, US etc. ebbene in NESSUNO di essi si perdono 'tonnellate' di ore preziose a disquisire di certificati di provenienza (al massimo di autenticità e grading - quelli si) di responsabilità civili/penali (queste ultime poi le ho lette solo in connessione a furti e ladrerie), di sentenze della corte di Cassazione (negli altri Paesi le corti Supreme si occupano di ben altro o se proprio toccano l'argomento come diritto naturale del cittadino lo fanno una volta sola non contraddicendosi in decine di sentenze che invece di dirimere la questione la complicano e basta). Insomma il mio sgomento è perché in un Paese che nulla ha da invidiare - civilmente, culturalmente, economicamente ad altri pari grado - si debba subire questi iniqui trattamenti dove alla fine ci si ritrova nostro malgrado a disquisire molto piu' a lungo di regolamenti/pratiche/sentenze legali piuttosto che di MONETE, e della loro storia e importanza culturale ed artistica, come avviene nella stragande maggioranza dei forum di discussione in tutti gli altri Paesi. Preferirei di gran lunga leggere - non me ne vogliano i ns fini giuristi - al posto di virtuosistiche interpretazioni giurisprudenziali (che spesso - di nuovo non me ne vogliano - restano fini a se stessi perche le regole sono state concepite per essere soggette a interpretazioni disambigue) commenti sulle monete e sul contesto che ci permettono di rievocare o approfondire meglio.. Scusate lo sfogo ma trovo iniqua questa condizione per coloro che perseguono questa passione per diletto e amore di consocenza, senza contare i danni o le limitazione, e i costi aggiuntivi imposti a chi fa della numismatica una professione commerciale..2 punti
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Buongiorno a tutti, oggi vi voglio mostrare il mio ultimo acquisto, arrivato proprio ieri direttamente dall'ultima Inasta. Come potete ben vedere dalla foto qui sotto, si tratta di una moneta usurata, soprattutto al dritto, e forse a qualcuno, sopratutto agli amanti delle alte conservazioni, potrebbe anche non trasmettere nulla o quasi... ma in questo caso è la rarità della moneta a regalare grandi emozioni! Si tratta infatti di una tipologia diversa e più rara dalla 'classica' Lira di Francesco III con l'Aquila al rovescio (anch'essa non comune da trovare). In questo caso infatti al rovescio troviamo la Vergine ed il Bambino, iconografia per me molto bella e che si rifà alle Lire, 2 Lire e a diversi tagli in oro di Francesco I d'Este (duca dal 1629 al 1658). Il dritto si presenta usurato soprattutto dalla metà in su del busto del duca, mentre la legenda e la data rimangono integre e ben leggibili. Il rovescio è invece più godibile, con le figure della Vergine e del Bambino che emergono bene dai fondi, anche se i dettagli sono purtroppo andati persi. La moneta è classificata come R2, ed è probabilmente la tipologia più rara per quanto riguarda le monete di Francesco III. Cosa ne pensate? Che tipo di conservazione le attribuireste? (Inasta la segnalava qMB) Grazie a tutti per l'attenzione e a chi vorrà intervenire! Cioso.2 punti
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Si tratta della «Lira di Reggio», di 1/3 più leggera delle solite lire modenesi, perché ci volevano 3 lire reggiane per fare 2 lire modenesi. Allo stesso modo il «Capellone» era mezza lira reggiana, e questo spiega l'inconsueto suo valore inciso (6 Bolognini e 8 Denari). Essendo una lira reggiana, il rovescio (come le più famose serie in oro e argento di Francesco I) riproduce la Madonna della Ghiara (di cui esiste la Basilica a Reggio), a cui i duchi estensi furono sempre molto devoti, a partire da Francesco I che le diede il merito di avere salvato lui e la sua famiglia dalla terribile peste del 1630.2 punti
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Ma chi nei locali della R. Zecca svolgeva queste successive operazioni ?; sia al dritto che al rovescio, ad eccezione dell’effige e dello stemma, tutto il lavoro come la composizione della legenda al dritto ed al rovescio, la data del dritto, il valore, non sempre veniva personalmente fatto in prima persona dall’incisore del rovescio; questi lavori, non impegnativi e di secondaria importanza, sotto un profilo artistico, venivano effettuati dall’aiutante che suppliva, e dal personale identificato come “alunno”. Riguardo questi ultimi, e dei quali negli anni a seguire (almeno tra il 1835 ed il 1859) non si conoscono ancora ad oggi, alcuni altri nominativi, ritengo che questi hanno assunto un ruolo non poco trascurabile rapportato a queste successive operazioni sulle monete stesse ed è a loro che vanno attribuite le centinaia di varianti generate in questo periodo della monetazione di Napoli. Il regolamento all’art. 6 enunciava i compiti che i ragazzi dovevano assumere, ma fu molto vago: “gli alunni si occuperanno dei bozzi e dei disegni sotto l’ispezione del Direttore e si istruiranno a bolino presso quegli incisori che il Direttore stesso crederà di assegnare loro”; ma a cosa effettivamente si dedicarono? quali i compiti loro assegnati per imparare ad operare di cesello? prima di arrivare ad essere “bravi artisti incisori” occorreva formarli e credo che queste mansioni da semplicistiche operazioni siano state le incombenze che assunsero i ragazzi nei locali della zecca nella produzione dei coni. A questa domanda che mi sono sottoposto, ho fornito anche un’interpretazione logica, soprattutto visionando una elevatissima quantità di monete e fornendo una spiegazione a quelli che effettivamente considero degli errori involontari, casuali, provocati proprio dalla loro inesperienza di apprendisti; essendo dei giovani in fase di addestramento non sempre la precisione e la sicurezza della mano fu un risultato apprezzabile; logicamente essendo queste delle attività di secondaria importanza, non veniva data un’eccessiva rilevanza alle imperfezioni occorse durante le operazioni di punzonatura (punteggiatura compresa).1 punto
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Se a me una moneta piace sono disposto a pagarla anche più del “prezzo di mercato”. Sinceramente almeno per me non sono le monete più belle presenti in collezione che mi emozionano di più, ma quelle che ho più desiderato o che mi sono capitate in un momento particolare della vita1 punto
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Spagna - 100 Pesetas 1995 50° Anniversario della Fao1 punto
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Condivido il pensiero di @numa numa. E' davvero frustrante che i collezionisti italiani di monete antiche debbano vivere perennemente con l'angoscia di questa spada di Damocle sulla propria testa. Tra l'altro si tratta di una situazione che non ostacola soltanto il "povero" collezionista ma, per una serie di elementi, finisce col danneggiare lo stesso stato italiano. Pertanto, pur aberrando molto spesso certi discorsi "esterofili", credo che in questa circostanza il nostro Paese farebbe bene a prendere esempio da sistemi virtuosi, in cui si è creata una serena e proficua convivenza tra interesse pubblico e privato. A tal proposito, mi permetto di citare un breve passaggio presente nella prefazione di un'importante asta tenuta alcuni anni fa a Milano: "Crediamo che anche in Italia sia arrivato il momento di sviluppare un corretto rapporto di collaborazione tra pubblico e privato, i cui interessi, a differenza di quanto pensino alcuni funzionari del Ministero dei Beni Culturali, non sono affatto contrastanti, ma anzi collimano. E' interesse delle Istituzioni tutelare e incoraggiare il collezionismo privato che è, da sempre, il più grande bacino da cui attingere per le collezioni pubbliche. Rendere difficile il collezionismo e regolamentare in maniera irragionevole la libera circolazione delle monete è un'operazione miope e di finta tutela; ci chiediamo che senso abbia negare il permesso di libera circolazione per monete che sono presenti in moltissimi esemplari nelle collezioni pubbliche e, soprattutto, è logico interrompere quel processo virtuoso che negli ultimi anni aveva portato all'emergere di così tante collezioni? Noi crediamo di no e sappiamo che queste considerazioni sono condivise da moltissimi studiosi sia all'interno dei musei sia nelle Università, ma purtroppo l'Italia è un paese strano, dove spesso la burocrazia assume posizioni del tutto inspiegabili". Da allora ad oggi, purtroppo, sono trascorsi quasi 9 anni ma, a quanto pare, la situazione non è migliorata particolarmente...1 punto
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Israele, 10 new sheqalim 1995-5755 al rovescio la leggenda dice : "per la redenzione di Sion”. La leggenda e il rovescio, si riferiscono alle monete coniate durante la rivolta degli Ebrei contro i Romani del 66-70 d.C. Qui un articolo che ne parla :http://www.ilgiornaledellanumismatica.it/monete-gerusalemme-rivolta-ebraica/1 punto
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Siria, 25 pound 1995-1416 Commemorativa del 25° anniversario del colpo di Stato del 1970 al rovescio: Presidente Hafez Al Assad1 punto
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Ciao @Stilicho, ho letto con interesse quanto scritto dall'amico @Pablos, conoscevo già la battaglia di Harzhorn (ed il bel video dell'amico Trizio che seguo fin dalla nascita del suo canale YT) e sono d'accordo visto che la suddetta battaglia fa parte della campagna del 235-236. "A tale scopo tra il 235 e il 236 l'imperatore condusse la sua prima campagna contro la federazione germanica degli Alemanni, utilizzando come "quartier generale" Mogontiacum e oltrepassando i confini imperiali nella zona del Taunus presso Saalburg-Zugmantel." "Massimino riteneva che fosse una priorità dell'Impero la guerra "antigermanica", continuò a combattere gli Alemanni, riuscendo non solo a respingere le loro incursioni lungo il limes germanico-retico, ma anche a penetrare profondamente in Germania per circa 300-400 miglia romane (450-600 chilometri) e a battere sul loro terreno gli Alemanni, nella regione del Württemberg e Baden (cfr. battaglia di Harzhorn). Campagne archeologiche di scavo, condotte dal 2008 al 2011, hanno rivelato tracce di uno scontro militare tra l'armata romana (composta anche dalla legio IV Flavia Felix) e i Germani presso l'Harzhorn, nell'area boschiva nei pressi di Kalefeld (in Bassa Sassonia), databile al 235." "Sembra che le foreste e le paludi della Germania Magna, bloccarono i Romani, costringendo Massimino a far ritorno in territorio romano. Prima però, lo stesso Imperatore si rese protagonista di alcune battaglie, quando affrontò in persona il nemico con grande coraggio, lanciandosi nella mischia e uccidendone numerosi." "A questa campagna apparterrebbero alcune vestigia archeologiche, che testimoniano le devastazioni compiute anche lungo il limes del Norico. Per questi motivi ricevette dal Senato l'appellativo di "Germanicus maximus", mentre sulle monete appare la dicitura "Victoria"." Fonte Wikipedia. Non mi pare ci siano VICTORIA GERMANICA coniate prima del 236... sbaglio? Ave! TWF1 punto
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Continuano le stranezze: rigori concessi all'Inghilterra ma non alla Danimarca, il pallone che ai sdoppiata, Var inesistente,... La domanda è: cosa succederà contro l'Italia? Ecco i possibili accorgimenti studiati dalla UEFA per aiutare, ma solo un pochino, a vincere l'Inghilterra: per la serie ti piace vincere facile!1 punto
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Grande Raffaè! Le trentaquattrenni ,come dicevi tu,hanno un fascino particolare? Anche questa è una bella variante,oltre che bella monetazza. Sta patinando che è na bellezza? Salutoni1 punto
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Ciao @Leiandros, sì ho visto anche l’altra cumana e mi sono aggiudicato anche quella, con Glauco. È corretto considerarle delle monete greche.1 punto
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Buonasera a tutti, @sdy82, bravo, quindi sono in buona compagnia. Devo confidarti che io amo tutte le monete, in qualsiasi conservazione, ma devo essere altrettanto sincero che quelle messe meglio non mi dispiacciono affatto, ci vuole un po' di tutto in raccolta e ognuno deve fare come si sente, il bello è proprio questo . Il tuo due Tornesi anche se di conservazione bassa, conserva tutte le parti (passami il termine) che sono previste per questa tipologia, data leggibile, leggenda completa, valore anche, a me piace. ? Se hai altri ramini attinenti a questa discussione postali pure. Saluti Alberto1 punto
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Da La scuola medaglistica veneziana nel Rinascimento attraverso le collezioni del Museo Correr Cristina Crisafulli, Leonardo Mezzaroba 20091 punto
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Ciao a tutti, Altra piastra della mia raccolta, diritto e rovescio senza nessuna punteggiatura, unico punto quello presente tra la G e 120. Un saluto Raffaele.1 punto
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Carissimo forse lei non e’ informato ma di lettere, iniziative, petizioni, delegazioni , e financo sussurri alle orecchie che contano negli ultimi 40 anni ( per tenermi stretto) ne sono state fatte regolarmente e ad abundantiam . e non parlo di petizioni che hano poca anzi nulla efficacia in questo contesto, parlo invece di iniziative di professionisti con la P maiuscola ( ricordo tra tutte l’iniziativa drl dr. Bernardi uno dri ns numismatici piu’ esimi) di diversi anni fa che non venne neanche presa in considerazione. purtroppo vi e’ un muro ( diciamo di cristallo) che non permette non dico di sedersi attorno ad un tavolo che gia’ sarebbe fantascienza ma anche solo di avviare un dibattito serio con il Ministero su questi temi. non viene danneggiato solo il collezionismo ( con le conseguenze esposte nei messaggi sopra) bensi anche danneggiata tutta una categoria di commercianti che aspirerebbero solo ad avere regole chiare e sperabilmente eque per poter esercitare la propria attività cond avviene in TUTTI i paesi del mondo tranne che in questo dove le regole per questo ambito sono tenute appositamente vaghe in modo da poterle applicare come si vuole…1 punto
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Grande @ART!!! Pur lavorando nel settore informatico, fino ad oggi pensavo di essere l'unico fuori dal mondo non avendo alcun account social e limitandomi all'utilizzo delle funzioni fondamentali dello smartphone (chiamate, e-mail, ricerche internet, mappe, forum lamoneta) .... ma a quanto pare hai raggiunto un livello superiore al mio....ammetto che è alquanto difficile rinunciare alla comodità dello smartphone. Comunque hai tutta la mia stima ed ammirazione....sei mitico?1 punto
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Il fatto che non abbiano i testi a disposizione non li autorizza a scrivere unknown. Ti documenti o chiedi a colleghi più competenti. O cambi mestiere. Arka Diligite iustitiam P. S. Sono stanco e stufo dei commercianti improvvisati, si capisce..?1 punto
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Forse un piccolo bronzo di Erice, Campana 48b? https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3568&lot=145 C’è una variante del Campana 48b con una foglia davanti al cavallo, mi chiedo se non sia il caso per la tua moneta?1 punto
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Infatti il Gigante dovrebbe eliminare almeno la foto di riferimento perchè non è della vera variante (se mai c'è) ma una sbavatura di conio di una T ed anche un bimbo la vede,poi si vuol chiamare Variante anche il difetto di conio........ Un catalogo può commettere un'errore,spero di scelta,un Perito meno per come la vedo io. L'onesta numismatica per me ha la precedenza su tutto. Un BB per me puo essere un BB+ o qBB, per un'altro ma una P è questa una T è quest'altra.1 punto
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Buonasera a tutti, Finalmente è entrata in Collezione Litra68 una moneta da tempo desiderata, l'ho presa perché ho trovato il giusto rapporto qualità prezzo secondo i miei canoni. Piastra Francesco I 1825 Francesco I di Borbone (Francesco Gennaro Giuseppe Saverio Giovanni Battista; Napoli, 19 agosto 1777 – Napoli, 8 novembre 1830) fu Re delle Due Sicilie dal 1825 fino alla morte. Cercavo sul Web un qualcosa che potesse accompagnare la moneta, perché ritengo che attraverso la ricerca fatta in questo modo ci si possa arricchire di nuove conoscenze e di cose che anche se piccole sono interessanti. Magari non sono note prettamente Numismatiche ma aiutano a capire la persona dietro la Corona. ? Voglio riportare qualcosa che riguarda l'uomo non il Re. Un uomo appassionato tra le altre cose di Botanica. La sua passione per la Botanica lo portò a scrivere due Trattati sull’argomento: “ Istruzione sulla coltura del Cartamo” e “ Memorie sulla coltura e uso dell’erba dell’abbondanza” come riferì Giulio Genoino poeta napoletano. Ma cosa è il Cartamo? Il Cartamo è una pianta dai molteplici utilizzi. I semi (contengono il 40-45% di olio) vengono utilizzati per la produzione di olio ricco di acidi insaturi (soprattutto linoleico 75% e oleico 10%), utilizzato soprattutto nell'industria farmaceutica e nella produzione di vernici. I panelli di cartamo vengono impiegati nell'alimentazione degli animali per il loro elevato contenuto di fibra e proteine. Dalla corolla dei fiori si estrae la cartamina, sostanza colorante usata in tintoria e in cosmesi. Il cartamo (l'intera pianta) viene impiegato nell'alimentazione degli ovini sia come foraggio fresco che affienato, se falciato prima della fioritura. Saluti Alberto1 punto
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DE GREGE EPICURI E' bellissima anche in foto: arci-complimenti!1 punto
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Repubblica di San Marino - 500 Lire 1995 50° Anniversario della Fao1 punto
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Aggiungo due estratti interessanti di documenti dell'epoca. Nell’articolo di Giuseppe Maria Viti “Dove e come si fabbricano i nostri soldi” pubblicato ne La Lettura 1912 viene scritto: "i tondelli assumono, dopo questa operazione, un aspetto curiosissimo: una nera zona circolare, come un fosco alone, interrompe la bianchezza del metallo. Ma un nuovo imbianchimento toglie la bruna impurità emersa dalla sottocute del tondello". Nella Relazione della Regia Zecca 1911-1912 viene scritto: “l’operazione della raschiatura, per diminuire il peso dei tondelli sopra la tolleranza, viene eseguita con macchine cosidette tornitrici , che tolgono un riccetto avente forma di corona circolare sopra una delle faccie dei tondelli pesanti”.1 punto
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Il Comitato di selezione del design delle monete in euro croate ha emesso una graduatoria dei possibili motivi: 1. Scacchiera 2. Carta geografica della Croazia 3. Kuna 4. alfabeto glagolitico 5. Dubrovnik 6. Tesla 7.-9. Cane dalmata 7.-9. Homo Volans di Vrančić 7.-9. Re Tomislav 10.-13. Cattedrale di Sebenico 10-13. Vučedol dove 10.-13. Cattedrale di Zagabria 10-13. Meštrović: Storia dei croati 14.-20. Nikola Šubić Zrinski 14.-20. Torre dell'acqua di Vukovar 14.-20. Falkusa 14.-20. Sinjska alka 14.-20. Palazzo di Diocleziano 14-20. Lepoglava o pizzo di Pag Pa 14.-20. Farfalla dalmata (Proterbia afra dalmata) 21.-41. Franjo Tuđman 21.-41. Chiesa di S. Marko a Zagabria 21.-41. Andrija Mohorovičić (padre della moderna sismologia) 21.-41. Marko Marulic 21.-41. Stemma della Repubblica di Croazia 21.-41. Usignolo 21.-41. Placca di Baška 21.-41. Ivana Brlić-Mažuranić 21.-41. "Konjić" dal sito di Biskupija vicino a Knin 21.-41. Josip Juraj Strossmayer 21.-41. Il battistero di Viseslav 21.-41. Karakà 21.-41. Orecchino di Slavonia “Đurđica” 21.-41. Orecchino Konavle 21.-41. Banovac 21.-41. Versi: “Oh bella, o cara, o dolce libertà” 21.-41. Cravatta 21.-41. Velebit degenija La graduatoria è stata inviata alla Commissione monetaria che ha deciso che i primi cinque motivi saranno valutati dai cittadini in un sondaggio online aperto dal 1° al 15 luglio su EURO HR. I cittadini avranno la possibilità di valutare ogni motivo su una scala da uno a cinque (da "non mi piace per niente" a "mi piace di più"), e potranno suggerire un motivo aggiuntivo secondo la propria opinione su quale rappresenterebbe meglio la Croazia. https://www.euro.hr/ (chi vuole votare assegni le stelle a ogni motivo e poi prema il tasto OCIJENITE) Tenendo conto dei risultati delle valutazioni dei cittadini la Commissione monetaria selezionerà almeno tre motivi alla fine di luglio e deciderà come saranno disposti sui singoli tagli delle monete. Sulla base dei motivi selezionati la Commissione monetaria pubblicherà ad agosto un invito pubblico per la progettazione grafica.1 punto
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Spagna 1995 5 pesetas Colombia 1995 100 pesos1 punto
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Spesso bisogna accontentarsi pur di mettere alcune tipologie in collezione. Quarto di Scudo Vecchio 1733 Carlo Emanuele III D/ CAR EM D G REX SAR CYP ET IER Busto del re corazzato a destra con il collare , sotto fioretto tra due punti R/ DVX SAB ET MON TISF PRINC PED Scudo completo , coronato, in un grande ornato con collare attorno e due leoni accovacciati ai lati in alto la data 1733 T/ Tondini concatenati Argento 28 mm. , gr. 7,35 Zecca di Torino , Mir Savoia 927 , Rarita' R61 punto
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Per quanto non ami le monete colorate debbo dire che sia il packaging che il lingottino (bello spesso) ha il suo fascino... Non so se per merito di Caravaggio però... aspetto la prossima emissione per pronunciarmi1 punto
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Comunque se un giorno la "scientifica" avesse bisogno delle impronte digitali degli impiegati di questo ufficio si potrà rivolgere a noi collezionisti.... Le abbiamo tutte?1 punto
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Dove invece si scade direttamente nel ridicolo è nel rovescio dove ritroviamo un altro ritratto, quello .....dell'imperatore Massimino II (accompagnato dalla legenda IMP MAXIMINUS PF AUG), vissuto "solo" più di tre secoli più tardi, alla vista del quale la schiava di Cleopatra dice che invece a lei Cesare sembra vecchio e grasso. Ma con questi 110 milioni di dollari non potevano pagare non dico un esperto di numismatica ma almeno uno che ha visto qualche volta delle monete romane in vita sua???? Oppure non potevano comprare un libro di numismatica romana con le figure da guardare????1 punto
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Carissimi, la questione dei “ certificati (?) di lecita (?) provenienza” è stata discussa nel corso degli anni numerose volte, anche grazie al prezioso contributo di @Bizerba62. In primis, non sono certificati ma ATTESTATI, termini che spesso vengono confusi tra loro ma non esattamente equivalenti, perchè, volendo dare non solo un particolare accento all'etimo ma anche a quanto prescritto nel Testo unico della documentazione amministrativa (d.p.r. 28 dic. 2000 nr. 445), il certificato è un documento "rilasciato da un'amministrazione pubblica avente funzione di ricognizione, riproduzione e partecipazione a terzi di stati, qualità personali e fatti contenuti in albi, elenchi o registri pubblici o comunque accertati da soggetti titolari di funzioni pubbliche": ha valore di qualcosa di certo (e come origine è la parte pubblica che ne fa ricognizione) mentre assegnerei all'attestato un valore di testimonianza e di rimando a uno stato, a un fatto o una qualità, ma non necessariamente determinato da parte pubblica e neanche tanto certa. Sembra una quisquilia, perchè ben si potrebbe obiettare che lo stesso legislatore (e di conseguenza la pubblica amministrazione) non sempre ha chiaro il leggero distinguo ma, forse mai come in questo caso tale distinzione aiuta a capire la portata della previsione di legge dell'articolo 64, che riporto qui per comodità : ART: 64 Attestati di autenticità e di provenienza Chiunque esercita l'attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti d'antichità o di interesse storico od archeologico, o comunque abitualmente vende le opere o gli oggetti medesimi, ha l'obbligo di consegnare all'acquirente la documentazione che ne attesti l'autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza delle opere medesime; ovvero, in mancanza, di rilasciare, con le modalità previste dalle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, una dichiarazione recante tutte le informazioni disponibili sull'autenticità o la probabile attribuzione e la provenienza. Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell'opera o dell'oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi. Quindi il commerciante Attesta ( testimonia ) sulla Autenticità e sulla Provenienza, anche in forma probabilistica.... e in mancanza di dati completi una dichiarazione con tutte le informazioni disponibili... anche incomplete...... insomma niente di simile a una certificazione. Balza all'occhio che si parla di provenienza , ma NON di “LECITA provenienza”, quella semmai verrà verificata e accertata eventualmente e posteriormente nelle sedi opportune. Per capirci bene : potete avere tutti gli attestati che volete ma se a qualcuno gira storto quel giorno, un sequestro, una verifica e quant'altro non ve lo leva nessuno, e la pratica giuridica lo dice chiaramente quanto frequentemente sia accaduto e accada. Tutt'ora. Ho presente ben due casi fotocopia di cui uno è in cassazione : documentazione di acquisto completissima e minuziosa con fatture e cataloghi, molte di provenienza estera..... beh.... assoluzione, ma al momento “confisca/ restituzione allo stato”.... vedremo come andrà…. Peraltro è chiaro che più documentazione si può apportare ( ivi inclusi i famigerati attestati e anche dichiarazioni di cessione tra privati) più agevole sarà un esito positivo completo, cosa che succede nella stragrande maggioranza dei casi, a volte anche senza troppa documentazione (dipende da vari fattori... in primis chi ti trovi di fronte e chi hai mobilitato per la difesa... anche se ... non basta sempre). Quindi niente è scontato, tutto può servire, ma..... siamo in Italia! Un cordiale saluto, Enrico P.S.In grandissima sintesi è un Attestato, che riporta dati, anche parziali, inerenti all'oggetto in relazione alla sua autenticità e alla provenienza, ma non ne certifica la lecita provenienza.... però aiuta…. P.P.S. Faccio notare che la mancanza della consegna (e a maggior ragione l'inesistenza presso il cliente finale) del famigerato attestato non comporta ai sensi del codice Urbani niente dal punto di vista penale... al massimo una sanzione amministrativa... e l'articolo di riferimento era nato ben prima del Codice Urbani a protezione dell'acquirente per preservarlo da acquisti fraudolenti (falsi) e posto su un piano civilistico, non penale.... ben altro quindi e la mancanza non dovrebbe avere rilevanza in senso penale contro il malcapitato ( ci hanno provato, ma è andata buca a quanto mi risulta! Italia....)1 punto
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Mia moglie me lo dice sempre che non sono bravo a mantenere le promesse... ma tant’è. Sig. Bassi22, quanto lei scrive (in ogni caso fuori tema), come operatore del diritto mi impone di ricordarle che il nostro sistema giuridico non si basa sulle consuetudini, sulla prassi o sul capriccio. Il suo è un concetto pericoloso da far passare. In diversi anni di professione le poche sentenze che ho avuto il dispiacere di leggere fondate sull ‘“ovvietà” hanno fatto la fine che meritavano già in appello (senza scomodare la Cassazione). La disciplina del diritto societario (che per me è pane quotidiano) è tutt’altro che lacunosa (anche con riferimento alla posizione delle persone fisiche, o ai soggetti, come li chiama lei), glielo assicuro. Ma non voglio andare ulteriormente fuori tema quindi le dico che, se vuole, avrei tutto il piacere di continuare con lei questa conversazione in privato, nel rispetto reciproco. Ció posto, tornando al tema, cercherò di spiegare a @Sirlad con una storia di fantasia perché ho inteso focalizzare l’attenzione sul tenore letterale dell’art. 64. Non dobbiamo mai dimenticare che lo scopo di questo forum è anche divulgativo e non tutti coloro che leggono dispongono degli strumenti di avvedutezza tali da rendere ovvio che in un acquisto di moneta antica da privato si dovrebbe sempre richiedere la documentazione a corredo. Questo era lo scopo del mio intervento. “C’era una volta un signore ricco e facoltoso di nome Pollo Pavone il quale, dopo aver collezionato per anni monete contemporanee come passatempo, un giorno si appassionò alle romane antiche. Il sig. Pollo, che aveva tanti soldini da spendere, decise che la sua nuova collezione sarebbe iniziata col botto: la sua n. 1 sarebbe stata una moneta davvero speciale. Così il sig. Pollo conobbe il sig. Lupo, il quale gli propose di acquistare da lui un pezzo davvero ricercato a un prezzo a tre zeri. Il sig. Pollo, che nulla sapeva sulle modalità di circolazione dei beni ai quali si approcciava, concluse l’acquisto, con una stretta di mano, e pagando rigorosamente in contanti il sig. Lupo. A distanza di poco tempo, il sig. Pollo, che, ricordiamo, di cognome faceva Pavone, mostró la moneta a un suo conoscente, pure appassionato di monete, il sig. Iena. Il sig. Iena, invidioso dello splendido pezzo, decise di denunciare al Fattore il sig. Pollo che, quindi, un bel giorno si ritrovò i improvvisamente nei guai. Allora il sig. Pollo inizió a studiare la legge e capì (in parte) che aveva commesso una grave fesseria. Studiando studiando il sig. Pollo lesse l’art. 64 e si disse: “sono a cavallo!”. Contattó allora il sig. Lupo e pretese che questi gli fornisse il certificato di lecita provenienza. Ma il sig. Lupo gli rispose: “Di che parli? Io mica vendo monete di professione! E poi chi ti conosce?” Fu allora che il sig. Pollo decise che era ora di rivolgersi all’avvocato Benedetto (inventato anche lui ovviamente) che gli spiegó come era regolamento il terreno in cui aveva deciso di muoversi e che l’art. 64 non era lui d’aiuto: Pollo, infatti, non avrebbe potuto PRETENDERE alcun certificato da Lupo, nè prima nè dopo l’acquisto incauto. Così, Pollo tentò di spiegare la vicenda al Fattore, tirando in ballo il sig. Lupo, il quale a sua volta negó tutto. Dopo numerose tribolazioni e tante sculacciate dal Fattore, il sig. Pollo ricordó che lui e il sig. Lupo si erano scambiati alcuni messaggi in merito a quella compravendita. Fu così che il sig. Lupo non poté più negare e, quindi, fu punito dal Fattore. Il sig. Pollo se la cavó ma smise per sempre di collezionare. Il sig. Lupo non fu chiuso in una gabbia dello zoo ma fu obbligato a stare per un po’ in una riserva naturale, con l’obbligo di farsi trovare sempre presente ai guardiacaccia. Oggi si narra che il sig. Lupo abbia avuto la possibilità di tornare libero nel bosco e, da quello che si dice, non gradisce più il pollo. L’avvocato Benedetto fu benedetto anche dal sig. Pollo e tutti vissero felici e contenti (o quasi)”. Saluti1 punto
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La discussione l’ho letta bene @allek e ho anche capito molto bene le sue argomentazioni, che però non condivido, trovandole confuse. La legge impone al possessore di monete antiche di interesse culturale ed artistico un certificato di lecita provenienza, cioè chi possiede queste monete deve dimostrare come le ha avute. Conseguentemente, mi scusi, ma chi sarebbe quel fesso di acquirente, che in una compravendita fra privati non si farebbe rilasciare questo certificato dal venditore..., credo nessuno. Ecco perché il suo focalizzare l’attenzione sul mero dato letterale dell’art.64 del Codice dei Beni Culturali che parla solo di esercenti il commercio non ha alcun senso, la legge impone di avere OBBLIGATORIAMENTE un certificato di lecita provenienza, quindi chiunque acquisti tali beni lo deve richiedere al venditore, anche se questo è un privato. Spero di essermi spiegato. Saluti1 punto
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