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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/24/21 in tutte le aree
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Oggi è San Giovanni, patrono della mia città di nascita Firenze, vi posto uno dei miei fiorini, con al dritto il Santo ed al rovescio il giglio di Firenze. Questo in particolare è un Fiorino Nuovo III serie coniato nella seconda metà del XIII secolo, 20mm di diametro e 1,77g di peso. Saluti Marfir4 punti
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Avendo tempo a disposizione, mi son dedicato a schedare i Tarì S rovesciate condivisi in discussione, spero che il risultato sia di vostro gradimento. Inizio con il precisare che gli esemplari sono in numero di 6, che ad ogni dritto ( A ) corrisponde il suo rovescio (A) e ad ogni dritto (B) il suo rovescio (B), non ho riscontrato fra gli esemplari abbinamenti di conii A/B. Dritto A : le lettere S si intendono capovolte. FERDINAN. I (A). SICILIAR. ET. HIE. REX Dritto B : le lettere S si intendono capovolte FERDINAN. I (A) SICILIAR. ET HIE REX la differenza fra i due conii di dritto sta nella punteggiatura e nelle ciocche di capelli dietro il Busto. I rovesci presentano diverse posizioni della lettera M (sigla del Mannara), del punto e della lettera finale di HI(S) PANIAR La rarità fra i due conii si equivale in quanto risultano 3 esemplari di conio A/A e 3 esemplari di conio B/B Un caro saluto a tutti, Rocco Citraro.4 punti
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Salve a tutti,ieri per motivi di lavoro mi sono recato in una zona a circa 200km da dove abito ed ho avuto il piacere di trovare un negozio di numismatica il cui proprietario oltre ad essere una persona molto a modo mi è sembrato anche molto competente. Abbiamo fatto conoscenza e gli ho detto della mia passione per i denari imperiali e che avevo iniziato a collezionarli, nella speranza che lui trattasse queste monete ma aveva solo monete del Regno d'Italia e monete del 600/700. Abbiamo parlato di passione per la numismatica e lui mi ha detto che erano ormai piu di 30 anni che si dedicava a questo facendolo quindi per professione. Abbiamo snocciolato nei circa tre quarti d'ora di dialogo vari argomenti tra cui il riconoscimento di monete false(e aimè ed ai noi collezionisti di denari)quello che mi ha detto non e stato certamente incoraggiante. Mentre per le monete da lui trattate,a suo dire e molto più facile individuare dei falsi, per le romane la cosa è molto più complicata perché negli ultimi anni vengono praticamente coniate e quindi è molto più arduo riconoscerle. Questo però già lo sapevo perché da quando ho iniziato a comprare monete ho cercato sempre di fare i miei acquisti da venditori affidabili che rilasciano la documentazione sulla moneta e quando non sono negozi,che accettano la restituzione.La perizia sinceramente non mi interessa perché ho deciso di prendere monete (un paio al mese) senza pretese ma che siano piacevoli per quelli che sono i miei parametri e cioè tondello quanto più regolare possibile,quindi con poche fratture,dritto e rovescio possibilmente centrati ed infine le legende quando più possibile leggibili. Se ci siete ancora,io spero di si?,veniamo al motivo del mio post di oggi e cioè lo stato di conservazione di un denario romano(ma anche di altre monete imperiali) Devo confessarvi che io proprio non riesco a decifrarlo quando guardo una moneta. Bello, bellissimo, splendido secondo me valgono per monete coniate da fine ottocento ad oggi ma per monete che hanno circa 2000 anni e che hanno decine di coni diversi,come si fa.? A tal proposito volevo chiedere a tutti voi esperti, sempre se vi va di condividerlo nel forum, che cosa guardate quando acquistate o studiate (perché non tutti hanno monete) una moneta e che vi fa dire questa è bella,bellissima o splendida. A tutti quelli che vorranno intervenire chiedo(se vi fa piacere)oltre ad un vostro commento anche una foto di una vostra moneta romana ed il grado di conservazione che voi gli attribuite (indipendentemente da quanto scritto sui documenti d'acquisto). Grazie a tutti Antonio Questa è la mia (sperando che sia autentica ?) a mio parere molto bella denario di AlessandroSevero3 punti
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Gentile @prokyrator_83 è sempre un piacere seguire i suoi post e le immagini delle Monete PROVA che inserisce, che noi comuni mortali, abbiamo soltanto visto in libri specializzati e/o in rare Aste battute in passato. Per questo le esterno i miei sinceri Complimenti. Però le chiederei ( come rilevato da @TIBERIVS ) di non limitarsi a postare delle foto senza alcun commento e con una finalità che non riesco a capire. Vuole vendere le suddette monete? Non mi sembra che il Forum sia il luogo adatto. Io mi affiderei ad una Casa d'Aste seria e magari storica, sarebbe la soluzione migliore ed anche la più corretta nei confronti della nostra Comunità. Vuole semplicemente postare delle monete della sua collezione, particolarmente rare e/o chiedere un parere sulla conservazione/valutazione delle stesse? Ci sono delle Discussioni e Sezioni apposite... ma lo dica ad inizio Discussione! Poi mi scusi una domanda indiscreta ( e mi permetta di dirle che non sono uno xenofobo ? ma come hanno fatto a finire in Ucraina tutte queste monete “PROVA” ? Mah... Diamo per buono che, per un caso strano della storia, ciò sia avvenuto, non le converrebbe venire in Italia e fare un giro dai principali Numismatici Professionisti e venderle al miglior offerente? Mi dirà che è difficile x lei “esportare” le monete. Questo non è vero, è sufficiente spedire un Pacco Assicurato ( costoso ma neanche troppo ) ad una persona fidata e poi fare una bella vacanza in Italia che è il più bel Paese del mondo ( su questo non ci sono dubbi ). Cordiali Saluti e ancora Complimenti per le monete.3 punti
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Buongiorno, considerando la forma del tondello e l'assenza di simboli davanti al busto del Re si può restringere il periodo di coniazione tra il 1680 e il 1683,anni in cui la moneta fu battuta al bilanciare (da qui la forma perfettamente tonda) e non più al martello...3 punti
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Articolo interessante, però da prendere con le pinze per le deduzioni che si traggono. Il fatto d'aver trovato in G.B. una monetina cinese più antica dei tempi di Marco Polo, non vuol dire certamente che gli Angli ( o chi per loro) avessero avuto rapporti commerciali con la Cina, ( tenuto conto che all'epoca ( X secolo ) gli abitanti d' Albione, avevano ben poco da commerciare e di prezioso da poter interessare ad una civiltà raffinata ed al massimo del suo splendore come quella cinese). https://www.we-wealth.com/news/pleasure-assets/monete-francobolli/moneta-cinese-in-suolo-britannico-tracciata-una-nuova-rotta saluti TIBERIVS2 punti
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Ciao @Pxacaesar, complimenti, un denario molto bello e, a mio parere, autentico. Non è mia abitudine dare un grado di conservazione preciso alle monete antiche (sui miei cartellini scrivo di tutto ma non la conservazione...), tuttavia la tua moneta presenta un condizione molto molto buona, nonostante l'aspetto un po'granuloso tipico delle emissioni in argento del periodo dei Severi. Se proprio mi devo sbilanciare direi SPL. Per una determinazione della conservazione è necessario a mio parere, un panoramica generale della moneta con un buon ingrandimento (fotografia ben scattata come in questo caso oppure osservazione de visu con ingrandimento 10x). Va posta particolare attenzione alle parti più in rilievo e quindi più soggette ad usura (ad esempio nei ritratti di Faustina II si tratta della base dei capelli lungo la linea che unisce fronte e nuca). Alessio2 punti
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Vediamo se ho capito: siccome tra gli scavi documentati non vi sono molti Sesterzi tu ne deduci che non erano moneta circolante in certe zone e che quelle dichiarate” patina di deserto” sono artificiosamente così colorate…. conclusione logica, ma sul totale dei ritrovamenti, quanti sono registrati e di questi quanti sono dotati di report affidabili ? considerato il traffico in uscita da quelle zone , di monete romane, ( facilmente verificabile seguendo le vendite di nomi legati a quelle zone) credo che i ritrovamenti registrati siano una sparuta minoranza rispetto al reale ritrovato, quindi l affidabilità dei dati dedotti ne viene decurtata della medesima differenza che c’è tra conosciuto e sconosciuto…se in tre ritrovamenti ufficiali non c’è un sesterzio ma c’è nei 97 ufficiosi( venduti magari sottobanco) , cosa se ne deduce ? Che non c’erano o che non sono stati trovati?2 punti
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Buonasera Alain, da miei studi precedenti ho maturato la convinzione che nell'impero romano circolasse di tutto, all'occorrenza quindi venisse accettato qualsiasi cosa che fosse valorizzabile. Questa mia convinzione deriva sia dai singoli ritrovamenti, che da depositi documentati. Bada bene, dico depositi non rispostigli. per quanto riguarda il I sec. si possono prendere a titolo di esempio (ma l'elenco sarebbe lungo) il ripostiglio dell'abbondanza a Pompei, dove all'interno di uno dei dolia tra i 1400 bronzi sono state identificati diversi bronzi provinciali. Anche a Ostia per esempio, nella così chiamata teberna del muro del Castrum, piccoli bronzi di Massalia sono stati trovati insieme a quadranti imperiali del I sec. denotando come questi venissero spesi e mischiati insieme alla moneta ufficiale. Sui sesterzi, dobbiamo innanzitutto precisare che non essendo una moneta tesaurizzata è alquanto difficile trovarla in determinati contesti, ma raramente capita di trovarla appunto in depositi (come quello di pompei). Ritrovamenti ce ne sono di sesterzi in nord africa, in libia per esempio nel 1964 a GHARYAN è stato trovato un hoard comprendente 281 sesterzi imperiali databili 197-211 d.C., questo gruzzolo è stato trovato tra i resti di una statio sulla strada romana tra Oea e Mizda. In tunisia, il GAFSA-GABÈS hoard del 1940 consisteva in un deposito di 300 sesterzi, dal periodo di Traiano a Gallieno. Ovviamente si conoscono anche singoli ritrovamenti, sia in europa di moneta provinciale, che in tutto il bacino del mediterraneo di moneta senatoriale. Per quanto riguarda i liberi spostamenti all'interno dell'impero sicuramente avvenivano visto che risultano anche documentati su papiri o tavolette di cera (vindolanda per esempio), con quali modalità e rischi è difficile dirlo ma immagino che quest'ultimi potessero essere elevati.2 punti
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Per condivisione, dal Catalogo della Raccolta Numismatica Papadopoli - Aldobrandini compilato da Giuseppe Castellani. Edito dal Civico Museo Correr di Venezia 1925 - Volume 2°.2 punti
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Conio A -Ex Acm 10, lotto 313 collezione @Releo -Ex InAsta 72, lotto 2684 Collezione Rocco68 -Ex Artemide Aste, gennaio 2013 Conio B -esemplare condiviso da Pietro. -esemplare condiviso e in collezione @Francesco1984 -esemplare in mia Collezione Rocco68 Peso variabile da 2,96 a 3,20 grammi Taglio liscio per tutti Assi non allineati.2 punti
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Intanto ringrazio @Poemenius di aver raccolto la patata bollente che ho iniziato e lasciato cadere. Vorrei fare alcune considerazioni sul discorso di @Agricola e soprattutto sulla frase ''non si può fare un'autopsia scientifica come fa molto professionalmente Poemenius, evidentemente è un accademico''. Primo, perchè non si può fare un'autopsia scientifica? Anzi, vista la materia, si dovrebbe fare proprio così. Altrimenti si falsa il passato. Secondo, chi ha un tipo di approccio di questo tipo, viene classificato come ''accademico''. Non necessariamente e giustamente Poemenius, che conosco e stimo da molto tempo, dice di non essere un'accademico, ma di avere un approccio scientifico. Lo ritengo giustissimo. Per la ragione di cui sopra. E, per quanto posso, lo faccio anch'io. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Buongiorno @Salvatore Esposito, Dovrebbe trattarsi di un quattrino/viertel tirolese in mistura, coniato ad Hall. I viertel di questo tipo non sono datati, ma sono considerati successivi al 1618, quindi attribuibili ai conti Leopoldo V (1619 – 1632), Ferdinando Carlo (1632 – 1662) e Sigismondo Francesco (1663 – 1665). Ci sono molte varianti nei dettagli e nelle legende. Trascrivo sotto quella che mi sembra appaia sulla moneta in discussione: D/ + QVADRANS : NOVVS • TYR Aquila tirolese ad ali spiegate R/ + PIETAS • AD • OM • VTILIS Stemma asburgico entro ornato Allego un'interessante discussione a riguardo, che mostra anche immagini di altre varianti: saluti Magus2 punti
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Buongiorno @Salvatore Esposito, È un grano del Regno di Napoli coniato sotto Carlo II (1674 - 1700): https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-C2/4 Non riesco a leggere il millesimo sotto il busto. Dovrebbe essere comunque databile tra il 1678 e il 1683. D/ CAROLVS • II • D • G • REX • Busto del Re volto a dx, dietro e davanti il busto sigle, sotto la data R/ SICILIAE • ET • HIERVSA • Stemma partito e coronato saluti Magus2 punti
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Ciao Aristarco, ti consiglio di leggere la discussione sui "falsi nelle monete e medaglie Napoletane" nella nostra sezione del Sud, troverai interessanti post di Francesco 77 e di altri utenti riguardo a medaglie Napoleoniche, utili a riconoscere le autentiche dai riconii francesi. Grazie @sandokan per avermi citato. Un caro saluto a tutti, Rocco2 punti
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Buonasera. Mi ero perso questa discussione di @Aristarco. Premetto che l’universo delle medaglie napoleoniche è enorme e credo non si smetta mai d’imparare nuove cose. Come primo assaggio, consiglio la visione di questo video del canale “Quelli del Cordusio” in cui si accenna anche alla questione riconi postumi. Buona visione2 punti
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Pur restando moneta NC o R sia in bassa che in alta conservazione, quello che cambia (e a volte di tanto) è il valore pecuniario. Nel caso del 50 Lire 1958, il valore è dato di base dal fatto che ne sono stati coniati relativamente pochi pezzi (825.000) contro i milioni di esemplari degli altri millesimi, ma anche - e soprattutto - perché è una moneta che è stata poco collezionata all'epoca dell'emissione (come altre Lire del periodo) e si dovette arrivare al 1968 perché la zecca proponesse le proprie monete in divisionali. Le 50 Lire del 1958 hanno perciò circolato (e tanto) prima di essere prese in considerazione dal collezionismo di massa. I pochi esemplari in alta conservazione sono dovuti a quei pochi collezionisti che le misero da parte allora e nei primi anni seguenti l'emissione, mentre è - sempre "relativamente" - facile trovare gli esemplari in bassa conservazione poiché non destano particolare interesse... Qui sotto, partecipo alla carrellata col mio esemplare in buona conservazione (a dimostrazione della "facile" reperibilità, ne ho altri 4 in conservazione minore di cui 3 presi direttamente dalla circolazione):2 punti
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DE GREGE EPICURI Non credo sia S.Eliseo, ma piuttosto Sant'Elisabetta, moglie di Zaccaria e madre di Giovanni il Battista. Il ritratto è femminile. Non so dire altro di questa medaglia, nè dei cinque personaggi raffigurati al rovescio.1 punto
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ero lontano..... Beh, c'era un leone, e per di più ferito! apollonia1 punto
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Domani ci do una guardata .... ricordo che si parla dei bagattini, ma non ricordo dei torneselli.1 punto
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Ciao! Complimenti. Una consecuzione di pezzi che fa pensare; perché così pochi e ricorrenti? saluti luciano1 punto
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Bella oltre che particolare Di errori nella preparazione del conio ne facevano veramente molti! Comunque i tondelli per questa tipologia venivano prodotti con delle fustelle, ho visto molti esemplari con lo stesso difetto sul contorno come in questo caso...1 punto
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Perdonami, ovviamente senza nessun intento polemico, ma questo lo hai scritto tu, non io... Il dato oggettivo invece ti ho dimostrato che c’è eccome.1 punto
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ecco... tu rimani di quell'idea, senza averne alcuna prova, e trascinando il discorso con esempi ipotetici o generalisti... cioè così non se ne cava un ragno dal buco... se facciamo ruotare la cosa sull'idea del commerciante che va in giro e acquista merci in sesterzi (senza considerare che muovevi almeno una nave intera, quindi acquistavi imponenti quantità....), soldati che mentre sono in giro arrivano con i loro soldi in tasca e vanno al bar o a far compere, turisti che c'erano (!!!!?) etc .... purtroppo non so cosa dire... mi spiego, non posso competere con l'idea che ti sei fatto dell'impero e della circolazione di uomini e merci se io voglio parlarti archeologia e storiografia, o di studio della circolazione monetaria, e tu mi rispondi con quello che pensi....basato su quello che pensi, rinforzato da ciò che ti sembra logico... amen...1 punto
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certo... ma se non ci fosse una ricerca numismatica che ha avuto la sua evoluzione negli ultimi 150 anni almeno, col cavolo che il collezionista potrebbe semplicemente mettere un cartellino alla propria moneta... mi chiedo ... cosa è che terrorizza così tanto dello studio della numismatica? forse il fatto che in alcuni casi tolga quel romantico alone di magia? che tenti di ricondurre voli pindarici e ipotesi senza basi alla realtà? (e non parlo di questa discussione nello specifico si badi bene!) ecco, non capisco cosa ci sia di così terribile nello studiare la numismatica come una materia pertinente all'archeologia? perchè al netto del collezionismo, questo è.... non so...1 punto
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Sul fattore falsificazione non metterei (io eh) mai fine a nulla? Ho fatto quella domanda solo perchè non mi convincevano pienamente l'ampiezza delle lettere,perlinatura e bordo moneta,solo per quello,però il peso ci sta tutto.... Solo mie considerazioni?1 punto
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Sarei curioso anche di sapere il peso.. visti i precedenti, non mi stupirei se fosse il terzo di questa lista https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-V3PR/78 di cui non è presente nemmeno una foto in catalogo attualmente. Saluti!1 punto
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capire se una moneta circolasse o meno in un area fa una certa differenza quando su acsearch trovi 100 e più "sestertius desert patina" e nessuno si pone la domanda giusta... ma se piace così, non si sta mica obbligando nessuno a doversi porre domande...1 punto
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Infatti... Comunque credo che l’intenzIone sia quella di vendere le monete che propone, questo mi pare abbastanza chiaro...1 punto
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Occhio alle telecamere nascoste, magari è una candid camera per perculare chi raccoglie quei pochi €cent1 punto
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Ciao ho letto solo superficialmente il post ( sono un po' preso dal lavoro ) ma una cosa ve la posso dire ho visto tanti sesterzi, assi ecc sia in musei che in collezioni private dalla Turchia all' Algeria passando per la Siria e l'Egitto, non circolavano ( anche se ho qualche dubbio ) ma venivano regolarmente cambiate, un po' come succedeva prima dell'euro, cambiavi la tua valuta con quella del posto, ed eri obbligato a portarti il tuo nominale in quanto i cambia valute nell'impero centrale non penso avessero tutto il nominale delle province per il cambio, per cui commercianti militari turisti giravano con quello che avevano, poi il nominale che non poteva circolare o veniva rifuso o nuovamente cambiato. Questo è quel che penso su quello che poteva succedere, in fondo non è cambiato molto ai giorni nostri. Per quanto riguarda la patina è una patina che si vede spesso su monete Siriane o di quella zona. Silvio1 punto
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Buongiorno a tutti. Intervengo per fare una riflessione sull'argomento delle perizie/valutazioni. Capisco che per una persona che non ha conoscenza nel settore, in una moneta periziata/sigillata fa fede quello che viene riportato sul cartellino, ma per noi esperti (chi più chi meno), che senso ha avere una moneta sigillata in SPL, qFDC piuttosto che FDC quando sappiamo benissimo che quella moneta è stata abbondantemente soprastimata. Personalmente, se dovessi andare da un PERITO per far sigillare una mia moneta, preferirei una perizia reale e non gonfiata. Scusate se il mio intervento è stato un po fuori luogo. Un saluto1 punto
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@Rocco68 Buonasera Rocco, Aristarco mi ha rivoltouna domanda sulle Medaglie napoleoniche, di cui non so nulla, non è il periodo di cui mi occupo. Sai se qualcuno nel Sito sia in grado di fornirgli una risposta in merito ? Ti ringrazio, buona serata.1 punto
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bozzetti veloci https://www.friziodesign.it/coins24.html https://www.friziodesign.it/coins13.html ?1 punto
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Buon giorno Mitos1963. Penso che non ci sia niente di cui dispiacersi o scusarsi. Questo è un punto di riferimento ed incontro di appassionati che mettono in comune dubbi, interessi specifici e competenza, credo sia lo scopo del forum quello della partecipazione. Buona giornata. Gabriella1 punto
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La faccenda va anche al di là di queste ultime categorie, perchè ci sono anche meno menti, meno universitari, ingegneri e ricercatori che fanno periodi o rimangono. Inoltre Euronext e la borsa di Amsterdam hanno già superato Londra per capitalizzazione e mercato azionario. La Brexit è una cazzata totale da ogni lato la si guardi, ma questo era fin troppo ovvio. Le sue conseguenze saranno graduali, visibili soprattutto a medio e lungo termine, ma sono già ovvie anche quelle.1 punto
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Grazie, avevo chiesto anche in altro gruppo, e da come ho capito non era censita da nessuna parte, hanno gia inserito nel RPC online, ora capisco perchè non riuscivo a trovarla ne su wildwinds ne su acsearch1 punto
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Ripropongo Tarì 1798 “S” rovesciate, già censito e pubblicato in questo topic, evidentemente tornato sul mercato e da me acquistato di recente. Ho fatto bene o ho fatto male? Ho letto con attenzione tutti gli interventi, mi sono informato ed alla fine ho deciso di metterlo in collezione. In effetti, mi stupisce che il “Gigante” lo etichetti “ un falso d’epoca “. Da che mondo è mondo, chi falsifica cerca di rimanere il più fedele possibile all’originale: può riuscirci più o meno bene, ma quello è l’obiettivo. Quando trova delle difficoltà, si adopera per camuffare. In questo caso abbiamo una moneta che è “sfacciatamente” diversa dall’originale: tutte le “S” speculari; invece del segno “V” una “A” rovesciata; il peso notevolmente inferiore (la mia gr. 2,96); l’utilizzo di più conii... Inoltre, la lega resta l’argento. Questo tarì possiamo definirlo come vogliamo, ma non di certo “ un falso”, proprio perché ridisegnato in modo “dichiaratamente” e “ volontariamente” dissimile dall’originale. Tesi sostenuta con valide argomentazioni da alcuni esperti nel corso di questa discussione. D’altra parte, secondo me, quando le situazioni sono complesse, ci dobbiamo lasciar guidare dalla logica!1 punto
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Ciao @Cecubo, scusa se ti rispondo dopo troppo tempo. La tua Piastra ha un rovescio particolare, è il conio con una "svirgolata" di bulino sulla cifra 2 del valore. Stesso conio della mia 1834 al post #68 Un caro saluto a tutti e un invito a condividere le vostre piastre del 1834 in questa bella discussione di @Raff821 punto
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Non ho capito bene la domanda, comunque la moneta essendo molto piccola, più piccola del centesimo di euro, soffre molto di conio stanco. Comunque ti inserisco le monete della mia collezione se ti può essere utile. Saluti Marfir1 punto
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Salve a tutti. Discussione interessantissima dai risvolti da seguire con attenzione. L'esemplare in oggetto (sui nostri Cataloghi la varietà con S rovesciate è segnata alla nota 4 ed è portata come R: http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIV1/24), poi, è molto particolare: stiamo parlando di una moneta dallo stile insolito (a me sembra più rozzo rispetto agli esemplari "canonici" che siamo abituati a vedere), dal peso di gran lunga calante (di solito il peso medio si aggira intorno ai 4,58 g.) e con evidenti "errori" nelle legende. Sarei curioso di sapere com'è il taglio di queste monete, liscio o con la solita treccia in rilievo? Il peso calante è giustificato da un tondello più sottile, ma le particolarità evidenziate sono troppe per accostare queste monete alle tipologie simili, ma con caratteristiche diverse, nella "norma". Da una prima analisi, dalle foto che si vedono qui, non mi sembra che i due esemplari postati si possano considerare dei falsi d'epoca, anzi, a me danno l'impressione di essere coevi e in argento così com'erano gli altri nominali da 20 grani. Né le differenze sopra riscontrate sono sufficienti a dire che una moneta simile sia un falso. Lo stile rozzo ed il peso calante, così come gli "errori" nelle legende, secondo me, avrebbero una ragion d'essere negli avvenimenti storici di quell'anno, il 1798. Perché produrre delle monete di taglio medio-basso (quindi a largo spettro di circolazione e per usi quotidiani), di peso calante (all'epoca, pesando la moneta se ne sarebbero sicuramente accorti) e con dei caratteri così "diversi" (rozzi) da distinguersi palesemente dalle coniazioni coeve "normali"? Secondo me si trattò di necessità: in pratica, avevano bisogno di moneta sonante in circolazione e produssero altri nominali di questo tipo, ma con conii più rozzi perché incisi in tutta fretta, senza dedicare troppa attenzione ai particolari, e di peso calante (quindi di spessore più sottile) per risparmiare sull'argento in zecca. Ma quale circostanza costrinse la produzione di questi tarì così anomali? Sempre secondo la mia ipotesi, la causa scatenante fu la guerra che il Regno di Napoli aveva ingaggiato con la Francia della Prima Repubblica (settembre 1792 - maggio 1804). L'esercito francese aveva invaso l'Italia e, nel 1798, si era spinto fino a minacciare i territori dello Stato Pontificio, all'epoca alleato nonché "vicino" confinante del Regno di Napoli di Ferdinando IV, con l'obiettivo di sostenere la Repubblica Romana, nata proprio in quell'anno e quindi ancora debole di fronte alle altre potenze italiane vicine. Terni era stata occupata e la calata francese doveva essere arrestata, ma il Papa si trovava nell'impossibilità di contrastare gli invasori, poiché era stato deposto. Così, i Napoletani accorsero in armi in aiuto di Pio VI: al comando del colonnello Sanfilippo, un contingente napoletano di ben 4000 uomini, accompagnati dal micidiale sostegno di molti pezzi d'artiglieria, aveva occupato Rieti senza troppe difficoltà. Da lì, il 27 novembre 1798, la colonna si mosse per affrontare l'esercito francese del generale Louis Lemoine a Terni che contava a malapena 1500 effettivi (la guarnigione di Terni era praticamente insignificante tanto era ridotta all'osso, sia di mezzi che di uomini). Solo l'arrivo dei rinforzi al comando di Simon Dufresse riequilibrò le forze in campo, ma Sanfilippo rimaneva in netta superiorità numerica. In più, l'artiglieria era una minaccia concreta per i Francesi che dovevano sbarazzarsi subito dei cannoni napoletani per avere qualche possibilità di vittoria. Invece di asserragliarsi a Terni e di aspettare l'attacco di Sanfilippo, il generale Lemoine decise di passare all'azione: tra Terni e Papigno sorprese così la colonna napoletana in marcia e, dato che i soldati borbonici non si aspettavano un attacco così aggressivo e repentino, furono messi in fuga. La vittoria quel giorno arrise ai Francesi e il bilancio delle perdite per Sanfilippo fu tragico: tutti i cannoni del convoglio, insieme alle salmerie, erano caduti interamente nelle mani del nemico e lo stesso colonnello fu fatto prigioniero insieme a 400 dei suoi soldati. Le truppe napoletane, sbandate, si diedero alla fuga senza tentare di recuperare quanto perduto, né di salvare il proprio comandante dal nemico. Il successo francese, però, fu di breve durata perché il 14 agosto 1799 un contingente austro-russo del generale Gerlanitz cacciò i Francesi da Terni, aprendo così la strada al crollo della Repubblica Romana (cadrà il 30 settembre 1799). Secondo me, quindi, questi tarì furono coniati in quell'anno proprio per far fronte ad una simile evenienza: data la mole della spedizione napoletana in territorio pontificio (4000 uomini, cannoni e vettovaglie con munizioni), non mi sorprende se si deducesse che furono coniate altre monete di taglio medio-basso, magari per l'approvvigionamento o la paga delle truppe. Dobbiamo pensare che i soldati non venissero pagati tutti in piastre o sue frazioni (ducati e mezze piastre), ma anche con tagli di minor valore. Una cosa simile avveniva anche ai tempi degli antichi Romani se pensiamo che le paghe dei legionari o dei pretoriani erano espresse in sesterzi (unità di conto nei documenti d'epoca, oltre che moneta effettiva circolante di grande modulo e di peso consistente), ma il pagamento veniva effettuato con moneta sonante di taglio diverso, spesso molto più basso (assi e dupondi in rame) o più alto (denari in argento). Prendete le mie parole come quelle che sono, cioè delle ipotesi: ho sentito comunque il bisogno di avanzare la mia idea sul perché dell'esistenza di queste monete così particolari, poiché non mi appariva del tutto priva di senso.1 punto
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