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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/08/21 in tutte le aree
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Buon pomeriggio Complimenti per questa nuova entrata @pietromoney se non sbaglio era in vendita in qualche asta di recente... condivido allora il mio 6 cavalli senza il doppio punto, moneta più comune del tuo esemplare. Doppio punto che, correggetemi se sbaglio, è la combinazione tra la punteggiatura e il punto di compasso. Scusate le foto di dimensioni diverse ma son vecchie. Un saluto.6 punti
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Ma sulla base dei regolamenti del forum forse sì. Comunque, nessuna censura neanche da parte nostra, ma sicuramente un richiamo sull'opportunità di postare notizie del genere, per le quali lo staff continua a chiedersi quale valore aggiunto possano dare a un forum di numismatica... e continua a non trovare risposte2 punti
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Buongiorno @Ludo840, L'oggetto postato è una riproduzione di un fiorino d'oro di Firenze, simile a questo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIREP/84 Come si può notare, ci sono varie differenze rispetto al fiorino autentico: - A prescindere dall'usura, i rilievi nell'oggetto postato sono meno netti e incisi. Spesso si usa l'espressione "rilievi impastati". - I disegni sono meno dettagliati e definiti, più approssimativi. - La composizione dell'originale è Au 1000 (oro puro, quindi inattaccabile), mentre sull'oggetto postato si possono vedere delle macchie scure che tradiscono la presenza di altri metalli vili, su i quali è stata forse applicata una verniciatura dorata. - Anche il colore del metallo dorato è diverso da quello dell'oro visibile nell'esemplare autentico. - Essendo di un altro metallo, con tutta probabilità una o più delle misure (peso, diametro, spessore) non corrisponderà all'originale. saluti Magus2 punti
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Buongiorno a tutti, riprendo questa discussion per postarvi l'ultima entrata in collezione. Variante con fiore o rosetta a 5 petali. Mi paicerebbe avere la vostra opinione sul grado di conservazione e sapere se glli esperti di questa monetazione ci scoprono qualche altra particolarità Grazie a tutti ed il rovescio2 punti
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Non credo che sia proprio così lineare, come probabilmente sai anche tu... Il problema è che le due azioni di: a) importare una moneta classica regolarmente acquistata in asta estera, e di b) esportare le stessa moneta per una eventuale vendita in asta all’estero sono solo apparentemente simmetriche e la b) potrebbe NON essere consentita in quanto soggetta ad una specifica autorizzazione del SUE, come già detto sopra.1 punto
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Veramente per noi veneti è un errore comune perché in dialetto si dice appunto i zii, i zechini, i scampi ecc.1 punto
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si, ho la 5000 testina e tutte le altre (una per tipo senza cercare i vari decreti). mi stai dicendo che i 2 titolo provvisorio sono i più costosi ? intendi 1000 al pezzo o per la coppia ? se queste sono le somme è allora fattibile sicuramente... sempre se non mi metto a cercare i non emessi, naturalmente...1 punto
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Aggiungerei lo Stahl per i torneselli, lo Tzamalis per la monetazione franca in Grecia. Poi ci sono altri testi di nicchia come l'articolo di Feruglio @gigetto13 sui bisanti e via dicendo.1 punto
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Biglietto catalogato da Gavello nel suo vecchio Cartamoneta Italiana del '96 con indice di rarità R3. Della stessa emissione del 18 maggio 1868 fanno parte anche i tagli da 20 e 25 centesimi. Non mi espongo sul valore. petronius1 punto
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Quando tu avevi finito le elementari io frequentavo la seconda ginnasio (così si chiamava il secondo anno di liceo classico). Se tu sei un "vecchio pedante", quale fattore di moltiplicazione al sostantivo e all'aggettivo devo mettere per me? apollonia1 punto
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@sdy82 La storia della Treccani L’Istituto della Enciclopedia Italiana nacque a Roma il 18 febbraio 1925, come Istituto Giovanni Treccani per la pubblicazione della Enciclopedia Italiana e del Dizionario Biografico degli Italiani. L’obiettivo che si posero i fondatori dell’Istituto era quello di rispondere innanzitutto all’esigenza di dare anche all’Italia una grande enciclopedia nazionale. Subito dopo la costituzione dell’Istituto iniziò dunque la fase progettuale dell’enciclopedia con la formazione del Comitato tecnico, incaricato di preparare il lemmario e garantire l’equilibrio tra le varie discipline: dal lemmario si passò poi allo schedario generale, ordinato per lemma, e a quello di assegnazione delle voci, che cominciarono a pervenire all’Istituto a partire dal 1928, e fu costituito un corpo di redattori disciplinari. Tra i moltissimi studiosi di chiara fama coinvolti nell’opera vale la pena di menzionare almeno alcuni nomi: Federigo Enriques per la matematica, Federico Raffaele per la biologia e zoologia, Roberto Almagià per la geografia, Nicola Parravano per la chimica, Enrico Fermi per la fisica, Guglielmo Marconi (presidente dell’Istituto dal 1933 al 1937) per il settore delle radiocomunicazioni, Giulio Bertoni e Bruno Migliorini per la linguistica, Ugo Ojetti e Pietro Toesca per l’arte. Finalità istituzionali della Treccani “L'Istituto ha per oggetto la compilazione, l'aggiornamento, la pubblicazione e la diffusione della Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti iniziata dall'Istituto Giovanni Treccani, e delle opere che possono comunque derivarne, o si richiamino alla sua esperienza, in specie per gli sviluppi della cultura umanistica e scientifica, nonché per esigenze educative, di ricerca e di servizio sociale.” Da https://www.treccani.it/istituto/la-nostra-storia/ apollonia1 punto
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Monete antichissime Vi vengono proposte alcune monete d’oro coniate nell’anno precedente l’uccisione di Cesare, avvenuta alle idi di marzo del 44 a C. Infatti su una faccia portano inciso l’anno di coniazione (45 a.C.) e il profilo di Giulio Cesare. Notate nulla di strano?1 punto
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1891 India Britannica, Vittoria imperatrice, 1/4 Anna in rame.1 punto
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La mia prima Caravelle viene dalla scatola "Ricordi&Preziosi" di mammà (nata nel '43), che proprio non era collezionista.1 punto
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Il numero di monete Ni presenti nella generica i-esima fila si può ricavare dalla relazione Ni = 15 + 3 (i – 1) apollonia1 punto
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Bravo @avgvstvs anche a me pare tutto molto chiaro ed evidente e non che ciò significhi necessariamente che stiamo leggendo FRERICVS o simili ma di certo non stiamo leggendo neanche ENRICVS o magari li stiamo leggendo entrambi, queste legende sono un chiaro esempio di "politicamente corretto" ante litteram. Sarebbe stato gratificante anche solo un timido accenno a queste intuizioni maturate qui sul forum, il volume mi è arrivato ma ho avuto tempo di dargli solo una sbirciata ed ho notato ad esempio che il rinforzo su un solo braccio della "T" a fungo che tu avevi ipotizzato essere il segno di contrazione della parola VVLT'(ERRA) è stato interpretato come potenziamento della "T" come se fosse presente su entrambi i bracci....... chissà, proveremo insieme a ripercorrere tutte le letture degli esemplari passati sul forum.1 punto
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E' probabile che sia semplicemente l'impronta della data, frutto di una collisione tra conii.1 punto
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La moneta oltre ad essere stralucidata non è, almeno da queste foto, autentica. Se è stato lei a lucidarla le sconsiglio in futuro di farlo su qualunque moneta... NON SI LUCIDANO MAI. Questa volta è andata bene che non si tratta di una moneta autentica ma lo fosse stata, il valore sarebbe stato ridotto di parecchio e soprattutto non sarebbe stata appetibile per la maggior parte dei collezionisti. Marco1 punto
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credo di sapere chi ha l'esemplare di Voltolina, e forse l'ha anche pubblicato in un recente libro, domani controllo, se mi ricordo!1 punto
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Eccomi, Il diametro è di 19mm e il peso è 5,5 grammi. Grazie mille ancora e scusate per l'imprecisione1 punto
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Ringrazio ancora @talpa. Mi sembra di aver capito che in pratica non c'era limite all'uso della moneta fiduciaria di rame nel regno duosiciliano. La finanza borbonica rimetteva tutto nel buon senso dei "consumatori"? Audaci, direi... ?1 punto
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Per le repubblicane : http://davy.potdevin.free.fr/Site/crawford1.html e per il primo impero http://davy.potdevin.free.fr/Site/home.html Tanto per farti una idea. E' tutto gratis...1 punto
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@Lorenzo Giammalva Ciao, ho visto che sei un nuovo arrivato. Benvenuto, innanzi tutto. Volevo fare un breve riepilogo sulla tua moneta, a beneficio tuo, di altri neofiti e anche mio (perche', per un semplice appassionato quale sono, un ripasso non fa mai male). Si tratta di un pezzo della serie FEL TEMP REPARATIO (abbreviata in FTR) una delle più note della monetazione romana imperiale, nella tipologia "fallen horseman" o "cavaliere disarcionato". E' una serie molto vasta e davvero interessante: La serie FEL TEMP REPARATIO - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo. Tornando alla tua moneta, io al dritto vedo una testa diademata. Questo esclude a priori Costanzo Gallo e Giuliano II (anche loro emisero FTR) in quanto entrambi hanno la testa nuda e non diademata; infatti, il primo non fu mai augusto e il secondo emise tale tipologia quando non lo era ancora (lo diverrà più avanti). Quindi potrebbe trattarsi di Costanzo II o Costante (ne esiste però anche qualcuna di Magnenzio), ma molto più probabilmente di Costanzo II che fece della "fallen horseman" la sua tipologia preferita. E in effetti, guardando la prima foto che hai postata (quella piccola) mi pare di leggere, prima della testa, ...TAN e questa e' la spezzatura tipica della legenda di Costanzo II (CONSTAN-TIVS). Il diametro di tali monete inizialmente era maggiore (qualcuno anche oltre i 21 mm), ma poi con il tempo calò progressivamente, arrivando anche al di sotto di 17 mm. Stilicho1 punto
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Per le monete imperiali c'è il catalogo Montenegro. Per le repubblicane il discorso è più complicato.1 punto
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Caro Pietro (mi permetto di chiamarti per nome), il mio non è che uno sfogo. Non ho tempo purtroppo per approfondire quella che considero una storia infinita, e cioè la ricorrente domanda di come siano stati prodotti i graffi presenti sulle monete. Chiedo solamente che, al di là delle pure congetture, chi ha qualche idea diversa (sempre legittima e portatrice di avanzamento in qualsiasi campo) la giustifichi con delle prove. I concetti in fondo sono sempre quelli su cui si è già detto in passato: i "graffi" mancano di slabbrature, e ciò significa che sono stati fatti prima che il tondello fosse coniato. Ciò, unito alla prassi allora ovunque diffusa di limare i tondelli per portarli a peso, fa quadrare il cerchio: si tratta di segni di aggiustamento. Ribadisco che la regola del "rasoio di Occam" (ovvero l'ipotesi più semplice è la migliore) impedisce che in mancanza di altre evidenze si possano avanzare ipotesi diverse da questa. Per quanto riguarda Napoli, è verosimile che gli operai di zecca usassero lime a grana grossa. Per quanto riguarda i pesi, 0.02 g sono pochi in confronto al peso del tondello e in genere nelle zecche interessava che da una libbra d'argento si ottenesse un certo numero di monete (e se una pesava un po' più, l'altra un po' meno a compensazione). Se pure le verifiche erano fatte sui singoli esemplari, ogni tiratura era poi pesata nel suo complesso ed il peso diviso per il numero; il problema per la fiducia in una determinata zecca nasceva se vi fossero state monete sottopeso o di titolo inferiore a quello legale; il caso opposto era tollerato a fronte di una correttezza globale.1 punto
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Oggi vi posto questa monetina da 4 Cavalli 1804 bassa conservazione, un MB+/qBB all'incirca ma abbastanza rara sopratutto in alta conservazione. Peso g.1,80 Diametro mm.18,1/2. Il Gigante li da a g.2,08 e mm.18,0 mentre Magliocca g.2,30 e mm.18,0 Strana questa differenza di peso solo per questo tipo di 1804.......1 punto
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La mia napoletana di oggi è una piccola monetina di rame in bassa conservazione, ma non molto comune (R3) 6 cavalli 1804 Ferdinando IV Rif Magliocca 397/b variante R/C: Peso e diametro sono più ridotti rispetto al solito La mia pesa 3,20 grammi e il diametro è di 19,70 mm Se vi va di fare commenti, vi ringrazio, altrimenti buona domenica a tutti1 punto
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Taglio: 1 euro Nazione: Andorra Anno: 2016 Tiratura: 2.339.200 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 50 cent Nazione: Andorra Anno: 2018 Tiratura: 890.000 Condizioni: BB Città: Milano1 punto
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Punti di vista... I dizionari non accettano tetradracma, e la cosa è inconfutabile. Non so quanto valga la perizia di "una tetradracma", un lemma inesistente nella nostra lingua. Però c'è la libertà individuale. apollonia1 punto
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Buonasera a tutti, condivido stasera la Piastra da 120 Grana del 1826, abbastanza raretta e con patina originale.1 punto
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Ops! Avevo dimenticato la mezza Piastra ? D'Incerti 104 Pagani 115 Magliocca 470 R2 Peso grammi 13,68 Taglio dritto1 punto
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Continuo con gli argenti per Francesco I presenti in Collezione con questo Carlino 1826. Riferimenti: D'Incerti 106 Pagani 117 Magliocca 472 Proviene da un listino "Primavera 1997" lotto 703 del Numismatico di Avellino: Roland Becker Peso grammi 2,29 Taglio rigato. Giudicato dallo stesso BB+1 punto
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Buonasera a tutta la Sezione, posto anch'io la mia Piastra del 1825 di Francesco I.1 punto
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Aggiungo, sempre dello stesso periodo un pò di prezzi che riguardano gli Utensili: Da Cucina: Un servizio economico di piatti da cucina da 12 costava 22 Grana, circa 2 Grana a piatto. Un bicchiere di vetro con manicoda una caraffa di capacità, veniva venduto circa 10 Grana,mentre uno comune da vino non più di 4 Grana. Un servizio da tavola per sei persone con tovaglia di 6 palmi e con tovaglioli costava da 5,50 Ducati a 8,50 Ducati. Agricoli: Un cesto, detto comunemente "Cofano" da mezzo Tomolo costava 20 Grana. Un telo di stoppa da 16 braccia 1,36 Ducati. Una forca di legno da foraggio 10 Grana. Un pettine di ferro per il lino veniva venduto un Ducato. Ciao1 punto
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