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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/28/21 in tutte le aree
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Lo sapevo - mi sono svenato. Mai ero arrivato a spendere 1000€ per una banconota (diritti di asta compresi). Secondo voi ci arriva al BB/SPL come dichiarato dal Bolaffi ? ? Ditemi di sì. Ho bisogno del vostro conforto... Ecco il fronte6 punti
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Bella moneta Alberto, @Litra68, questa tipologia mi piace molto perchè il Rame di Murat nacque come moneta coniata sui Tornesi di Ferdinando IV ( il 3 Grana sui 6 Tornesi, il 2 Grana sui 5 Tornesi ) e circolò molto ( cosa piuttosto strana ma documentata ), probabilmente fino all'Unità. Infatti la scarsa conservazione è la regola, unita molte volte a mancanza di metallo dovuto ai tondelli che non erano vergini. A mio parere hanno una grande storia e mi sono particolarmente care. Qualche mese fa, grazie alla segnalazione di un grande amico, ho acquisito questo Grana 2 che presenta la particolarità di avere la perlinatura del bordo solo sul R/ . Penso sia una Tipologia piuttosto Rara, ma naturalmente sarei felice se gli amici del Forum fornissero qualche commento in proposito. Grazie.4 punti
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L'oncia del 1750 coniata a Palermo a nome di Carlo di Borbone è decisamente curiosa. La peculiarità sta nella legenda del D/ dove si legge CAROLVS D G SIC ET HIS REX, che significa 'Carlo per grazia di Dio re di Sicilia e di Spagna' al posto di HIE REX, ossia 're di Gerusalemme'. L'aspetto bizzarro è che Carlo nel 1750 non era (ancora) re di Spagna, bensì re di Napoli e di Sicilia. Solo nel 1759 ascese al trono spagnolo lasciando le due corone al figlio Ferdinando e portando con sè a Madrid il secondogenito maschio Carlo, poiché il primogenito Filippo fu dichiarato "demente". Per una S al posto di una E si è commesso un grave errore nella titolatura del sovrano e ha fatto sì che la moneta divenisse di esimia rarità. Ma forse lo zecchiere aveva doti divinatorie... L'esemplare che posto proviene dall'asta Nomisma n. 54 del 30 e 31 agosto 2016, lotto1640, aggiudicato a 12000 €. Così il compilatore del catalogo la descrive: PALERMO Carlo di Borbone (1734-1759) Oncia 1750 – MIR 566 (indicato R/5, senza valutazione) AU (g 4,42) RRRRR Ex collezione Spahr. Moneta di estrema rarità tanto che, come si legge nel MIR, potrebbe trattarsi di una prova. Grading/Stato: SPL Aggiungo l'interessante scheda, con relativa nota, del volume Attardi-Gaudenzi, Le monete italiane dal 1700 all'Unità d'Italia - Regno di Sicilia. Siracusa - Palermo. 1734-1759. Seconda parte. La nota degli autori del catalogo andrebbe aggiornata aggiungendo l'ulteriore passaggio in asta della Nomisma del 2016.3 punti
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Ciao a tutti! Ho sempre sognato di mettere una moneta nella collezione, e questo sogno si è avverato! Scudo stretto 1670 con la Madonna Repubblica di Genova periodo Domenico II Contarini. Diametro 44 mm , peso 37,9 gr. * ET * REGE * EOS * 1670 * I . S . S. La Beata Vergine di fronte sulle nubi, coronata di stelle, col Bambino in grembo e lo scettro diritto. Rev \ DVX ET GVB REIP GENV Croce con una stella a sei punte in ogni quadrante in cerchio perlinato tra due cerchi lineari. Dav 3901 . CNI 20/26 MIR 294/30 . Lunardi 260 (R1)* Solo negli anni 1654, 1665, 1666, 1668 e 1670 fu battuta la serie completa (scudo stretto, mezzo, quarto e l’ottavo)2 punti
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ROMA COLLEZIONA si terrà il 5-6 Giugno 2021 presso il Complesso Scolastico Seraphicum Via del Serafico, 3 – Roma EUR2 punti
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Ciao, complimenti per l'ottimo pezzo. Se posso fare un po' l'antipatico ti segnalo che il Contarini in quel periodo era doge di Venezia mentre a Genova vigeva la regola dei "Dogi biennali" e in quel biennio era doge Francesco Garbarino. ... Come diceva il grande filosofo Massimo Buscemi ..."Tutto questo, per la precisione"2 punti
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Miglioramento ... Foto molto pesanti ... Se qualcuno è interessato, posterò una foto del bordo2 punti
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Repubblica Democratica Tedesca, 5 mark 1989 Celebrativa del 500° anniversario della nascita di Thomas Müntzer. Chiesa di S.Maria (Marienkirche) a Mühlhausen in Turingia.2 punti
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Ciao @fagiolino, la risposta alla tua non comprensione sta al post #1; ove, come da titolo, si chiede cosa si stesse ascoltando mentre si è connessi al forum, qualora lo si stesse facendo. Certo che scrivere un commento è un buon suggerimento, ma come sicuramente comprenderai, le emozioni che suscita la musica, non sempre si riescono a spiegare... La musica fa sognare e volare capire La musica da la forza di reagire La musica fa viaggiare senza partire La musica fa capire ciò che vuoi capire2 punti
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Complimenti per lo splendido gesto... Questo è quello che si intende con il "condividere la conoscenza"2 punti
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L’attecchimento della romanizzazione nella pars orientis dell’Impero fu in un certo senso minore (se preferiamo “più superficiale”) che non in quella occidentis (e il mantenimento della lingua greca può esser letto come una prova) in quanto il mondo ellenizzato, l’Egitto, la Mesopotamia e la Siria erano già in possesso di culture ben radicate e sviluppate che andavano sostituite; ciò non di meno i cittadini di queste aree si sentivano meno Romani se è vero che in un periodo più tardo gli stessi bizantini chiamavano sé stessi “Romaioi”(Ρωμαίοι) o “Romioi”(Ρωμιοί) ovvero “Romani”. Attecchì invece meglio nella parte occidentale, salvo nella Britannia dove forse un clima meno favorevole e la relativa lontananza, oltre il “naturale” confine della Manica (l’isola era considerata “ai confini del mondo” dai latini, paragonabile quasi all’Oceania della Britannia vittoriana con i debiti rapporti) portò ad un minor afflusso di coloni, soldati e funzionari di origine latina e quindi ad un minore attecchimento della romanizzazione (che si limitava principalmente alle aree urbane e alle villae diffuse in ambito rurale e degradava verso nord). In merito alla romanizzazione della Britannia pre-neroniana Tacito riporta che “…venne ai Britanni l'abitudine alla nostra foggia di vestire e l'uso frequente della toga; a poco a poco essi si abbandonarono anche alla seduzione dei cibi, alle raffinatezze dei portici, dei bagni, dei conviti: ignari, essi chiamavano civiltà tutto questo, che null'altro era se non un aspetto della loro servitù” da cui si evince che essa fu tentata ma in modo fallimentare se è vero che vi fu la ribellione guidata da Boudicca degli Iceni. Laddove non esisteva una struttura urbana risultava più complesso far attecchire dello stile di vita romano a scapito di quello tradizionale locale: l’esempio paradigmico è la situazione della Germania a oriente del Reno, dove la distribuzione umana risultava contraddistinta dall’esistenza di piccoli villaggi distribuiti nella foresta. La struttura “città” era fondamentale nel promulgare la romanizzazione: nelle città si innalzavano statue e stele marmoree inneggianti all’Imperatore, mentre lungo le strade extraurbane il suo nome compariva scolpito sulle pietre miliari, a ricordare a tutti chi fosse la massima autorità. RIB 2224, Britterne, Britannia. Pietra miliare riutilizzata. mp caes m | a[nt] gord… e sovrapposta ipm c ex|svvio | tetric|vs p f avg (si noti l’errore IPM anziché IMP). Gordiano III, 238-244 d.C., Tetrico I, 270-3 d.C. La costruzione di un sistema stradale efficiente, di solito compiuto dai genieri dell’esercito quando non già presente all’atto della conquista del territorio, è un altro punto fondamentale al fine di permettere gli spostamenti in modo agevole e fa parte di quel complesso di opere pubbliche di cui si accennava prima. In contrapposizione alla romanizzazione, ovvero alla “Romanitas” avevamo poi l’esatto contrario, il c.d. “Barbaricum”, che contraddistingueva tutto ciò che stava oltre il Limes e che non era “romano”.2 punti
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Buonasera a tutti, la mia Napoletana di oggi.. Grana 2 Gioacchino Napoleone. ? Saluti Alberto2 punti
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Francamente non m’interessa molto che sia stata io a dare una soluzione, ma rimango perplessa... Spesso non è la soluzione, ma il cammino, le esitazioni diverse, gli scambi, addirittura gli errori, che possono interessare i lettori curiosi nell’identificare una moneta. Cambiando la cronologia, si capisce poco di tutto questo. Basterebbe un simbolo che segnalasse il post più « utile » per l’utente frettoloso? Ma forse mi sbaglio.2 punti
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buongiorno a tutti, sto per ricevere questa moneta di Carausio classificata come Cohen 237, ma controllando non mi corrisponde e non sono riuscito a trovare una legenda simile neanche sul RIC. Io ci vedo IMP C CARAUSIUS P I P F IN AUG e sul rovescio PAX AUGGG - S P nel campo e C in esergo (Camulodunum). grazie sin d'ora maumo1 punto
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Complimenti per il pezzo super, proprio ieri stavo cercando notizie su questa banconota molto rara. ps. Ti capisco... sono arrivato anche io al punto dove per mettere qualcosa di nuovo in collezione devo partire sempre da almeno 100 euro ?1 punto
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Numismatica Felsinea presente e ti aspetto al nostro tavolo per due chiacchiere numismatiche1 punto
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Ho tolto il colore per visualizzarla meglio Si intravede la data islamica 1362 ١٣٦٢ quindi è del 19431 punto
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Complimenti Beppe, questa con il perlinato al rovescio non è semplice da mettere in collezione...oltre questa da te postata ne ho viste altre due se non ricordo male. Un saluto a tutti.1 punto
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Concordo con la valutazione espressa da @nikita_ bel pezzo petronius1 punto
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Anno 1889 avaro di monete per Regno d'Italia, quindi non me ne voglia @nikita_ ma lo copio... Posto il mio 50 Cent. 1889 - REGNO D'ITALIA - UMBERTO I° Ciao e Buona Serata,1 punto
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Consiglio una ricerca sul forum, visto che si tratta di un argomento già trattato centinaia di volte. La rarità non è certo data dalla tiratura, che è quella iniziale della moneta e non tiene sicuramente conto di tutti gli avvenimenti avvenuti da quando è stata coniata ad oggi. Ci sono monete emesse in milioni di esemplari che però sono stati ritirati/demonetizzati/distrutti per motivi di vario genere, che diventano quindi decisamente più rare rispetto a monete che inizialmente hanno avuto tirature inferiori. Quello che fa la rarità è l'attuale reperibilità sul mercato di oggi, non certo la tiratura dell'epoca.1 punto
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Il gettone raffigura su una faccia lo stemma della città di Calais e sull’altra la scultura Les Bourgeois de Calais (I Borghesi di Calais) di Auguste Rodin dedicata a un episodio della guerra dei cent’anni. In basso una piccola cornucopia, simbolo della Zecca di Parigi. La scultura, commissionata dalla città a Rodin nel 1884, commemora la resa di Calais agli inglesi dopo un assedio di undici mesi. Il cronista contemporaneo Jean Froissart (1337 circa - 1405 circa) narra che, dopo la resa, Edoardo si offrì di risparmiare la gente della città se sei dei suoi leader si fossero consegnati a lui, presumibilmente per essere giustiziati. Edoardo pretese che uscissero con un cappio al collo e che portassero le chiavi della città e del castello. Uno dei più ricchi capi della città, Eustache de Saint Pierre, si offrì volontario per primo, e altri cinque borghesi si unirono a lui. Saint Pierre guidò questo inviato di volontari fino alle porte della città. Fu questo momento, e questa struggente miscela di sconfitta, eroica abnegazione e volontà di affrontare la morte imminente, che Rodin catturò nella sua scultura, in scala un po' più grande del vero. Secondo il racconto di Froissart, i borghesi si aspettavano di essere giustiziati, ma le loro vite furono risparmiate dall'intervento della regina d'Inghilterra, Filippa di Hainault, che persuase il marito ad esercitare pietà sostenendo che la loro morte sarebbe stata un cattivo presagio per il suo bambino non ancora nato.1 punto
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Nomos AG > Auction 22 Auction date: 22 June 2021 Lot number: 86 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: THRACO-MACEDONIAN TRIBES Orreskioi (?). Circa 500-480 BC. Stater (Silver, 18 mm, 9.62 g). Bearded centaur galloping to right, his head turned back to left and with his long hair streaming out to right behind him, holding a stone (here partially off the flan) in his upraised left hand and raising his open right hand to left. Rev. Quadripartite incuse square. Apparently only two other coins of this type are known, both probably struck from the same obverse die. They are: 1) Macdonald, Hunterian I, p. 266, 1 and pl. XIX, 15 = AMNG III, p. 134, 4 and pl. XXVI, 1 = Babelon, Traité II, 1, 1559 and pl. L, 1 = Svoronos, HPM, p. 38, 1a and pl. VI, 4. 2) Svoronos, HPM, p. 38, 1b and pl. VI, 1 (struck from a different reverse die than that of HPM 1a, but from the same reverse die as the coin here). Of great rarity, with a remarkably vigorous type of a centaur preparing to hurl a stone at an enemy following behind him. Nearly extremely fine. From a European collection, formed during the 1980s in southern Germany. The centaur here is rushing along, running before a pursuing enemy but turning to throw a large stone at him. This scene is very similar to that shown on an Attic Black Figure amphora at the Getty (Malibu 88.AE.24), which is attributed to the Medea Group and dated to c. 530-520 BC. Estimate: 30000 CHF ILLUSTRAZIONE: Attic lekythos, archaic period (575-550 BC), centaur battling a warrior - The Metropolitan Museum of Art, New, York1 punto
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Caravelle, sono daccordo con i tuoi pensieri. Personalmente ritengo inoltre che per noi che attualmente ci interfacciamo tramite questo forum, quale migliori monete da valorizzare nelle nostre collezioni se non quelle con cui ognuno ha vissuto la propria infanzia e non solo? "Nostalgia della nostra vecchia Lira".1 punto
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Per esempio per le monete comuni puoi usare eBay, inserisci la moneta oggetto di ricerca e nelle opzioni spunti la casella per vedere quelle vendute, così vedi anche i prezzi di vendita. Anche su AC Search mi pare se possano trovare dati relativi alle aste, ma è a pagamento. Infine, anche se poco aggiornato, trovi dei passaggi in asta sul catalogo di questo forum. Poi volendo spulciare su portali tipo Bidinside puoi vedere le aste passate con realizzi e invenduti. Diciamo che con tanto tempo a disposizione Google ti fornisce parecchie risposte. Buona giornata!1 punto
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Per il rovescio, sarà questo? Più che raro, in realtà questo sesterzio non esiste. Purtroppo una monetina per turisti, brutta copia di una fantasia rinascimentale. https://www.acsearch.info/search.html?id=66175581 punto
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Carissimi amici, oggi ho avuto un’idea che desidero mettere in atto; apro una discussione del tipo “Rubrica” nella quale ognuno di noi potrebbe inserire informazioni, notizie, novità, documenti e qualsivoglia comunicato poco noto, poco conosciuto o semplici curiosità, in maniera tale da formare un contenitore nel quale nel corso del tempo ed in qualsiasi momento ognuno potrebbe attingere, facendo magari anche riferimento al numero dell’intervento che potrebbe interessare; ritengo questo un buon lavoro, da lasciare anche alle future generazioni. Spero che vi piaccia e faccio subito degli esempi: Enrico Catemario di Quadri ebbe l’incarico della revisione dei Vol. XVIII, XIX e XX del Corpus Nummorum Italicorum, incarico adempiuto con la massima competenza e scrupolosità: a) nel Vol. XVII riguardante le zecche minori dell’Italia Meridionale Continentale sono descritte 224 (duecentoventiquattro) monete della Collezione Catemario; b) nel Vol. XIX riguardante Napoli, dal Ducato Napoletano a Carlo V sono riportate 136 (centotrentasei) monete della Collezione; c) nel XX Vol. che tratta delle monete Napoletane das Filippo II alla chiusura della Zecca sono descritte 244 (duecentoquarantaquattro) monete della Collezione. Totale 604 (Seicentoquattro) monete descritte. Nella sua abitazione di Caserta, ai visitatori soleva regalare un esemplare della Medaglia della Ferrovia di Caserta, dei quali ne possedeva un certo numero. BCNN Anno XXXII - gennaio/dicembre 1947; BCNN Anno XXXIII – gennaio/dicembre 1948.1 punto
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Non ci trovate qualcosa di magico, di “scritto nel destino”, nel fatto che un villaggio di pastori sia divenuto nel tempo un impero egemone che dominò in pratica tutto il mondo classico antico? Ben presto i discendenti degli occupanti di un gruppo di capanne costruite su una serie di colli crearono un popolo che si trovò a scontrarsi con quelli vicini preoccupati dalla loro espansione. Popoli più numerosi o con tradizioni più antiche che nel tempo vennero da loro sconfitti, dimostrando in più di una occasione una costanza ed una irriducibilità incredibile. Magno Greci, Etruschi, popoli italici… tutti finirono sotto il controllo di Roma, fino ad espandere i suoi domini fuori dalla penisola italiana. “Sotto il controllo di Roma”… non da oppressi ma entrando essi stessi a farne parte integrante, divenendo nel tempo pienamente “Romani” a tutti gli effetti pur non essendo nati nell’Urbe. Grazie alle gesta dei suoi generali l’esercito conquistò e sottomise gran parte dell’Europa, dell’Asia (quella allora conosciuta con tale nome) fino alla Mesopotamia e la parte costiera del Nord Africa. Ma se già la conquista militare di tali spazi è di per sé quasi incredibile, a mio avviso la cosa che ancor più desta stupore è come sia riuscita a controllare e ad amalgamare la gran messa di popoli con cui entrò in contatto. Si tratta di un fenomeno noto con il termine “romanizzazione” che intendeva diversi processi quali la acculturazione, l’integrazione e l’assimilazione delle popolazioni vinte dai Romani. Vi furono popoli che furono annessi in modo assolutamente pacifico e progressivo (vedasi il “caso Noricum” dove grazie a scambi commerciali la popolazione locale fu progressivamente infiltrata dall’arrivo di mercanti aquileiensi e in genere italici) e quelli che invece contrastarono il nemico romano (ad esempio i fieri Germani che rigettarono la romanizzazione). Di norma comunque l’appartenenza all’Impero fu accettata in modo più o meno veloce e radicale, salvo appunto le eccezioni Germania e Caledonia; le popolazioni venivano poi distinte in dediticie e foederate a seconda se fossero state conquistate in seguito di eventi bellici o se fossero entrate nella sfera di dominazione romana come alleate. Le prime dovevano accettare regole imposte dal Senato che si riservava la proprietà del territorio e della popolazione; le seconde conservavano una sorta di autonomia, dovevano fornire uomini all’esercito romano e in cambio ricevevano protezione militare dallo stesso. Entrate a far parte dell’Impero, quale fosse la loro condizione, conservavano la maggior parte degli usi: la romanizzazione era un fenomeno successivo di integrazione economica, politica e culturale che si esprimeva nel corso di più generazioni. Il tema è tuttora dibattuto. La teoria più comunemente accettata in principio era che la romanizzazione di un territorio conquistato avvenisse mediante la creazione di colonie abitate da cittadini romani (ex-militari) e quindi parlanti latino, assieme alla costruzione di opere pubbliche, che fungevano da promulgatrici dello stile di vita romano (p.e. Mommsen). L’Impero come “faro” della civiltà è stato uno stereotipo utilizzato dai regimi coloniali e in genere, totalitari. Successivamente questo impianto è stato ridiscusso e sono stati evidenziati altri punti e metodiche: incoraggiamento della elite indigena ad accrescere il prestigio sociale mediante l’adozione di abbigliamento, linguaggio, alimentazione e alloggio dei conquistatori e garantendone in cambio potere. la romanizzazione doveva tenere conto delle differenze presenti tra provincia e provincia. Ciascuna aveva economia, culti religiosi e una propria identità culturale e talvolta l’elite non era favorevole a Roma. spesso la romanizzazione comportava una assimilazione di fattori culturali tra vinti e vincitori. Una classica prova è costituita dall’inserimento nel tempo di divinità estranee a quelle del Pantheon classico (p.e. Iside, Giove Ammone, Sol, etc…) creazione di una società con diversi elementi provenienti da più culture a seconda di quante ne sono coinvolte (c.d. creolizzazione) Conseguenze della romanizzazione: - adozione di nomi romani - graduale adozione della lingua latina, favorita dal fatto che i documenti ufficiali e la burocrazia imponevano la conoscenza del latino (anche scritto). Tendenzialmente i greci mantennero la loro lingua e se il greco era la lingua franca della parte orientale dell’Impero (salvo alcune eccezioni tipo la colonia di Berytus), il latino fungeva da lingua comune in quella occidentale. - Sostituzione delle leggi tribali con il diritto romano - Diffusione di istituzioni tipicamente romane come terme, culto dell’Imperatore (in quanto massimo rappresentante dell’Impero) e giochi gladiatori Pragmaticamente, a Roma interessava, come riconoscimento del Potere dell'Imperatore, il pagamento dei tributi e delle tasse spettanti allo Stato.1 punto
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1989 Liberia - 5 dollari Curiosità: Al retro in piccolo vi è raffigurata il diritto ed il rovescio di una moneta da 50 cent della Liberia degli anni '60 -'70, è stata scelta dalla National Bank of Liberia per inglobarla nel suo logo, è attualmente ancora in uso. (il logo accanto ad una mia moneta)1 punto
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Complimenti per questa discussione assai corposa e interessante che più che una discussione è un piccolo saggio divulgativo sul concetto di "romanitas" e sulla seduzione che quest'idea aveva nelle popolazioni limitrofe che vedevano in Roma un modello se non addirittura un "richiamo di legittimazione". E proprio su quest'ultimo aspetto di ricerca di legittimazione si va a sovrapporre un altro punto focale citato in chiusura da @Illyricum65: L'idea di Romanitas che viene quindi chiamata in causa a legittimare un potere di per sé illegittimo che anziché porsi in antitesi al potere sovrano ufficiale (e quindi ROMANO per eccellenza) si pone non soltanto in piena continuità, ma addirittura soccombe al fascino più "puro" della Romanitas richiamando quell'idilliaca età dell'oro celebrata dal poeta per eccellenza dell'Impero: Virgilio. Uno degli esempi più emblematici in tal senso ce l'abbiamo durante il III secolo, in Britannia, dove troviamo Carausio: un comandante militare romano ma originario della Gallia Belgica che si ribella, nel 286 d.C., contro l’Impero Centrale retto da Diocleziano. Crausio, partito come generale rivoltoso nel nord della Francia, colse subito l'opportunità di oltrepassare il canale della Manica e creare in Britannia un nuovo regno indipendente da Roma. Tra le innumerevoli emissioni di Carausio se ne distinguono alcune caratterizzate da legende emblematiche riprese su medaglioni (quindi di assoluto carattere celebrativo) e su emissioni d'argento (destinate a donativi) e in biglione (a uso e consumo del popolo). I medaglioni succitati sono due e sono conservati al British Museum: Il primo, acquistato nel 1967, porta al dritto la legenda “IMP C M CARAVSIVS P F AVG” e la raffigurazione del busto a sinistra dell’imperatore con corona laureata, abiti consolari e uno scettro sormontato da Vittoria alata. Al rovescio la raffigurazione della Vittoria su carro andante verso destra e la legenda “VICTORIA CARAVSI AVG” e all’esergo la sigla “INPCDA”. Il secondo, acquistato nel 1971, vede una similare rappresentazione al dritto dell’imperatore, stavolta con scettro sormontato da un’aquila, con legenda IMP C [M A]VR CARAVSIVS AVG GER”. Al rovescio l’imperatore stante a sinistra in abiti militari con globo e lancia e a fianco la Vittoria con palma e corona. La legenda riporta “VICTOR CARAVSIVS AVG GERM MAX” e all’esergo la sigla “RSR” presente anche citate emissioni argentee e in biglione di cui parlavo prima. La sorprendente similitudine dei due medaglioni è prova inconfutabile che queste due emissioni dovevano avere una matrice comune e di conseguenza anche le sigle all'esergo “INPCDA” e “RSR”. Lo studioso Guy De La Bedoyere ha l’intuzione vincente mettendo in relazione le due sigle con la legenda “EXPECTATE VENI” presente in numerose emissioni di Carausio e abbinata anche alla sigla “RSR”: il tutto sembra portare senza ombra di dubbio alcuno a Virgilio e in particolar modo alla Egloga IV6-7 dove troviamo il passaggio “Redeunt Saturnia Regna, Iam Nova Progenies Caelo Dimittur Alto” in cui si palesa un ritorno all’età dell’oro e alla discesa di una nuova progenie celeste. Il legame del messaggio politico di Carausio con i rimandi virgiliani messo in relazione con l'altra sua famosa serie “CARAVSIVS ET FRATRES SVI” porta a ipotizzare con una buona dose di certezza che l'identificazione di questa “stirpe celeste” non può trovare altra individuazione se non nei tre sovrani dell'epoca ovvero Carausio, Diocleziano e Massimiano portatori e diffusori della Romanitas più pura nonché quindi fautori del ritorno dell’età dell’oro. http://www.kenelks.co.uk/coins/carausius/carausiusetfratres.jpg E il Virgiliano "Regno di Saturno" quale doveva essere? In un pensiero romano-centrico non può che essere Roma, ma stiamo parlando di Carausio e quindi, mettendo a fuoco e calando in concreto il suo messaggio, il Regno di Saturno altro non può essere che la Britannia, neonato impero che il suo reggente pone con pari dignità e in perfetta continuità culturale con l’Impero Centrale. Chiudo qui il mio intervento per non divagare ulteriormente su Carausio e andari fuori tema, ma mi premeva evidenziare un caso palese della qui discussa "sottile seduzione della romanitas".1 punto
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1989 Portogallo, 100 Escudos. Commemorativa circolante 550° anniversario della colonizzazione delle Azzorre.1 punto
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Ciao. Purtroppo secondo me si può ipotizzare un range di valore, ma l'incognita più grande nell'acquisto di monete, specialmente in asta, la fanno gli acquirenti.1 punto
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Per mia esperienza so che vi è un continuo torrente di "Caravelle" che viaggia verso la fusione. Alcune finiscono addirittura in Polonia per essere trasformate in lingottini. Molti negozi numismatici, quando ritirano collezioni o semplici "tesoretti", avviano a centinaia queste monete (escluse le più belle) ad operatori che provvedono alla fusione o a venderle a chi le fonde. Oggi, con la Repubblica in ribasso, con l'interesse sopito e con la crisi economica, molti le cedono o non le cercano: questo porta alla distruzione in sordina. Senza clamore e col continuo depauperamento del numero, se dovesse continuare così, fra una ventina d'anni - se non prima - queste monete cominceranno a scarseggiare. Ovviamente è solo un'ipotesi, ma io, gli esemplari in buona conservazione (dallo SPL-FDC in su) quando capita l'occasione, li terrei...1 punto
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Giovanni Beltrani, Le monete battute dalla Repubblica Napoletana nel 1799, pp.161-166. Allego il testo dato che nella biblioteca numismatica non è più possibile scaricarlo. Ottobre6.pdf1 punto
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Difatti non so se pulirla o meno. Da una parte vorrei ammirare la sua bellezza senza concrezioni dall'altra vorrei lasciarla così, per come il suo vissuto e la sua storia l'ha trasformata. La mia paura più grande è riuscire a togliere tutto il materiale che vi si è posato/creato sulla superfice, per poi scoprire che sotto il metallo è tutto "mangiato". Non lo so, magari un giorno deciderò cosa farne. Nel frattempo gironzolerò in questo forum, magari è la volta buona che inizio ad addentrarmi in questo1 punto
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Fratelupo, grazie per l'aiuto! Il traduttore ha davvero deciso di scherzare! Un altro Thaler. Oggi E ' Ottingen. Contea di Ottingen Principato del Sacro Romano Impero . I primi conti di Ettingen, di cui ci sono informazioni-i fratelli Ludwig I e Conrad I, sono menzionati in 1147. Il diritto di coniare le monete esisteva dalla fine del 14 ° alla metà del 18 ° secolo. La contea durò fino al 1806 e fu inclusa nel Regno di Baviera OETTINGEN - OETTINGEN Ludwig Eberhard, 1622-1634. Taler 1624, mit Titel Ferdinand II. ø 42 mm Ag 29,44gr1 punto
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Io temo una cosa. Se dovessimo passare alla moneta elettronica in modo esclusivo, rinunceremo a una bella fetta di libertà. Non sono sicuro che ne valga la pena. Già adesso, ogni volta che vado al supermercato, mi chiedono se ho la loro tessera. Io rispondo: No, perchè tengo alla mia libertà. Ma avrebbe degli sconti, mi dice la cassiera. La rinuncia a questi sconti è il prezzo che pago per la mia libertà, rispondo io. Qualche cassiera è d'accordo con me. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Grazie a @grigioviola ed @Illyricum65 siete fenomenali, penso che sia proprio lei. Ho trovato l'articolo del Bourne del 2009 ed in effetti non è riportata, provero' a scaricare l'aggiornamento del 2020 se riesco, ma in effetti la moneta presente al BM me la conferma. Immagino che PI sia PIUS, FE sia FELIX ed IN sia INVICTUS. Sono contento finalmente di avere un pezzo sicuramente non comune e grazie a @vietminin per i complimenti. saluti maumo1 punto
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