Vai al contenuto

Classifica

  1. Arka

    Arka

    Utente Storico


    • Punti

      8

    • Numero contenuti

      9864


  2. nikita_

    nikita_

    Guru


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      23185


  3. piergi00

    piergi00

    Guru


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      26217


  4. monbalda

    monbalda

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      2157


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/24/21 in tutte le aree

  1. Non avevo ancora mai postato nel catalogo Lamoneta questo scudo del 1841 G di Carlo Alberto . Pur essendo la rarita' solo R - RR nei cataloghi non si vede spesso in vendita . Infatti non era presente nella collezione dell' amico piemontese esitata all' ultima asta Montenegro. Qualcuno ha altri esemplari di 41 G da farci vedere ? p.s. devo ringraziare un amico per avermelo conservato per alcuni anni
    4 punti
  2. Buonasera a tutti, posto una delle mie Publiche. Amore a prima vista. ? Saluti Alberto
    3 punti
  3. E questo è il soldo di 3,13 g: Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  4. Ecco un'altro esemplare di 7,63 g: Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  5. Carissim* vi segnalo la prossima apertura a Genova della mostra “Il Re Denaro. Le monete raccontano Genova fra arte, lusso e parsimonia” . La mostra a cura di Anna Orlando e Guido Rossi, aprirà al pubblico da Giovedì 27 Maggio a Domenica 12 Dicembre 2021. L'esposizione tematica principale è allestita presso il Palazzo della Meridiana (https://www.palazzodellameridiana.it/ ), con rimandi ad altre opere nelle esposizioni permanenti dei vicini Musei di Strada Nuova. La sottoscritta con Daniele Ricci ha curato l'esposizione, le schede di catalogo e i saggi relativi alla monetazione di Genova tra il Medioevo e gli inizi dell'Ottocento, mentre Guido Rossi si è occupato delle monete e delle medaglie del XIX secolo tra le quali una bella selezione di marenghi. Non mancano inoltre delle belle medaglie anche per l'età moderna e per il periodo napoleonico, oltre ad uno dei primi sigilli del Comune di Genova. Per alcune monete selezionate sono state messe a punto delle originali vetrine interattive: tramite dei sensori, quando il visitatore si avvicinerà alla vetrina, gli espositori cominceranno a ruotare in modo da far vedere entrambe le facce della moneta. Inoltre saranno disponibili informazioni supplementari sulle monete e sulle storie che esse raccontano grazie a dispositivi digitali: https://www.facebook.com/museidigenova/photos/pcb.1642628622589225/1642626035922817/ Le monete inoltre sono poste a dialogo con altri intressanti documenti e splendide opere che ripercorrono la storia di Genova, delle sue istituzioni e della sua società dai primi secoli del Medioevo sino alla fine dell'Ottocento. Spero che con la ripresa delle attività e degli spostamenti riusciate a vederla e a gustarvela. Buona domenica MB
    2 punti
  6. 1989 Italia 200 lire 100° Anniversario dell'inaugurazione dell'Arsenale Militare Marittimo di Taranto Quasi la stessa inquadratura riportata sulla moneta, una Corvetta all'interno del Mar Piccolo del Golfo di Taranto dove è ubicato l'arsenale tuttora adibito alle manutenzioni.
    2 punti
  7. Buonasera, riordinando la pagina dei link presenti nella Sezione monete imperiali abbiamo trovato alcuni collegamenti che propriamente possono essere interessanti a coloro che frequentano la presente Sezione. Ve li segnalo di seguito, nel caso non siano noti. https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/ https://www.asiaminorcoins.com/gallery/index.php http://www.provincial-romans.com/provincial/ http://citygate.ancients.info/index.htm http://www.diadumenian.com/ Spero di aver fatto cosa gradita... Illyricum
    1 punto
  8. Le tre monete tailandesi sono tutte del 2537 ๒๕๓๗ equivalente al nostro 1994, se ti viene comodo le puoi sostituire con altre monete modificando i post.
    1 punto
  9. Mi manca! La tua prima di venire imbustata è passata da Bolaffi, Asta 22 del 2013, qSPL/SPL https://www.sixbid-coin-archive.com#/de/single/l28620636
    1 punto
  10. ...mi rifiuto di trasformare questa discussione ne "il processo del Lunedì" e quindi (a fatica) non citerò nè commenterò alcun episodio (e ce ne sarebbero). Tornando ai fatti di ieri... la Juve ha fatto il suo dovere, il Milan e il Verona pure. Il Napoli doveva vincere... non lo ha fatto. Quest'anno ho visto cose inenarrabili da far rabbrividire un calciatore dell'oratorio, ma alla fine della stagione si fanno i conti: 2 "coppette" che ho sempre poco apprezzato (ma pur sempre 2 trofei in bacheca) e un piazzamento in Champions. Esclusa l'Inter non mi sembra che altre squadre italiane abbiano fatto meglio. Adesso che Pirlo ha finito la stagione direi che, sui nostri fegati, si è fatto l'esperienza (che per me avrebbe dovuto fare in under 23) e con gli opportuni acquisti e le opportune cessioni si potrebbe affrontare la prossima stagione (magari capendo bene dove piazzare Chiesa, Kulu, Cuadrado...). Ad ogni buon conto: Forza Juve sempre e comunque!! Guido
    1 punto
  11. Torniamo a Braunschweig. La moneta raffigura le due dee Pietae e la Iustitia. La pietas è una virtù che implica misericordia, rispetto e affetto per gli dei, la patria, i parenti e gli antenati, in particolare i genitori. La giustizia è la dea della giustizia. Sul retro c'è un ritratto di Georg Wilhelm, duca di Braunschweig di Luneburg (1624-1705) BRAUNSCHWEIG-LUNEBURG-CALENBERG-HANNOVER Georg Wilhelm, 1648-1665 Löser zu 1 1/4 Reichstalern 1662, Zellerfeld. ø 48 mm Ag 36,12gr Dav. 6531 Welter 1568
    1 punto
  12. Come si vede dalla scheda Pitotto di uno di essi, la serie completa è composta da 20 pezzi diversi.
    1 punto
  13. 1 punto
  14. Salve, è una medaglia irachena del 1978 per il10° anno della rivoluzione saluti Marco
    1 punto
  15. 1989 Jamaica - 1 dollaro Al verso Porto Antonio
    1 punto
  16. Oggi ricorre l'anniversario della battaglia di Pichincha. Artemide Aste s.r.l. Asta numismatica 36E 23/10/2016 Lotto 859: Ecuador. Medaglia per il centenario della battaglia di Pichincha, combattuta il 24 maggio del 1822, fu la battaglia che liberò l'Ecuador dal dominio spagnolo. AE. mm. 79.00 Inc. L.. Casadio. SPL. Da: Battaglia di Pichincha - Wikipedia La battaglia di Pichincha, combattuta il 24 maggio del 1822, fu la battaglia che liberò l'Ecuador dal dominio spagnolo. Antonio José de Sucre, uno dei migliori generali di Simón Bolívar, riuscì con il suo esercito a sconfiggere le truppe realiste di Madrid incapaci di sfruttare a proprio vantaggio una posizione favorevole sul terreno. I realisti perdettero le bandiere di guerra e un terzo degli effettivi.
    1 punto
  17. Ora rispondo solo se ho il completo delle informazioni. Meglio o peggio ora come ora non saprei. Ci vorrà tempo per scoprirlo. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  18. Sarebbe meglio se, di default, ordinasse per data, lasciando l'opzione di ordinare per voto.
    1 punto
  19. Da lunedì 24 maggio sino al 30 maggio domenica si passa all'anno successivo: ╠═►1989◄═╣ Nella discussione originaria furono postate da: n.1 bavastro - n.1 Beard1961 - n.1 Ciccio 86 - n.1 cinna74 - n.3 miza - n.1 nando12 - n.14 nikita = n.3 Saturno - n.1 villa66 Nelle caselle rosse le monete che avevo postato a suo tempo. Un pezzo di 5-dollari 1989 ha colpito per il Pacifico isola di Niue in rame-nichel, con questo particolare esempio è poco più di 38mm di diametro, con un peso di 38.36g. Niue è un autogoverno in libera associazione con la Nuova Zelanda e si trova circa 1.500 miglia (2.400 chilometri) al suo nord-est. Niue ha visto decenni di declino della popolazione, e di gran lunga la maggior parte di Niueans (che godono di doppia cittadinanza di Niue-NZ) in realtà vive in Nuova Zelanda. Il declino nella popolazione è sia causa ed effetto del difficile contesto economico dell'isola, e turismo consente di soddisfare le estremità. Come in molti paesi, la vendita di francobolli è un'importante fonte di fondi—e così, come indicato da questa commemorative di MacArthur 5-dollari 1989—è la vendita di monete in circolazione. E che tipo di dollaro sono monete come questo uno denominati in? Niueano, credo, nonostante il dollaro della Nuova Zelanda, essendo che l'isola di valuta in circolazione. Questo particolare pezzo, però, è tra i più localmente significativi di proliferazione di Niue delle monete commemorative. Douglas MacArthur era un generale americano a cinque stelle che durante e dopo la guerra ha giocato qualche ruolo considerevole nella produzione la storia successiva di tutti i popoli del Pacifico—dove si Niueans fra loro. Una cosa mi colpisce, guardando le insegne di cinque stelle su collari di MacArthur. Il rango di cinque stelle era raro e nuovi quando MacArthur è stato promosso nel 1944, e non c'erano insegne di cinque stelle disponibili a lui lontano fuori nel Pacifico. Per risolvere il problema, o così ho letto, MacArthur ha avuto il suo fascicolo personale giù pezzi 10-centavo filippini d'argento per rendere la sua nuove stelle. v. ___________ A 1989 5-dollar piece struck for the Pacific island of Niue in copper-nickel, with this particular example being just over 38mm in diameter, with a weight of 38.36g. Niue is a self-governing state in free association with New Zealand, and sits about 1,500 miles (2,400 kilometers) to its northeast. Niue has seen decades of population decline, and by far the majority of Niueans (who enjoy dual Niue-NZ citizenship) actually live in New Zealand. The decline in population is both cause and effect of the island’s tough economic environment, and tourism helps ends meet. As in a lot of countries, the sale of postage stamps is an important source of funds—and so, as indicated by this 1989 5-dollar MacArthur commemorative—is the sale of non-circulating coins. And what sort of dollar are coins like this one denominated in? Niuean, I believe, despite New Zealand’s dollar being the island’s circulating currency. This particular piece, though, is among the most locally meaningful of Niue’s proliferation of commemorative coins. Douglas MacArthur was a five-star American general who during and after WWII played some considerable role in manufacturing the subsequent history of all the peoples in the Pacific—Niueans among them. One thing strikes me, looking at the five-star insignia on MacArthur’s collars. The five-star rank was both new and rare when MacArthur was promoted in 1944, and there were no five-star insignia available to him far out in the Pacific. To solve the problem, or so I’ve read, MacArthur had his staff file down silver Philippine 10-centavo pieces to make his new stars. v.
    1 punto
  20. Münzzentrum Rheinland > Auction 193 Auction date: 10 March 2021 Lot number: 62 Price realized: 180 EUR (Approx. 214 USD) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: SIZILIEN. (D)ZANKLE MESSANA (Messina). AE-23mm (300/288 v.Chr.) 8,66g. Kopf der Nymphe Pelorias n.l., davor 2 Delfine PELORIAS / MESSANIWN Heros mit Speer und Schild n. r. schreitend. ANG ANS 394-395, SNG Cop. 423, SNG München 679. . braune Patina ss Estimate: 150 EUR ILLUSTRAZIONE: Uno scontro armato raffigurato sulle lastre calcaree in travertino di una tomba a Paestum! Leggete l'interessantissima spiegazione esposta nel Museo Nazionale di Paestum (SA).
    1 punto
  21. È un sesterzio repubblicano.
    1 punto
  22. Arrivata in collezione questa rara tipologia : Amedeo d'Acaja Mezzo Grosso I Tipo - Mir rami collaterali di Casa Savoia 26b
    1 punto
  23. Svezia - 100 Corone 1988 350° Prima Colonia Svedese in Delaware Jacob Haag ( 1922 ) Il Veliero Kalmar Nyckel Goteborg - Museo Marittimo
    1 punto
  24. Salve Filodino, Se posso precisare: Peso e diametro, per le ultime serie FEL TEMP REPARATIO (FTR) al cavaliere caduto di Costanzo/ Costanzo Gallo da cesare, sono identici alla prima seria coniata per Costanzo/Giuliano da Cesare: 17/18mm, peso medio 2,45g. Ma questa M notata da Massenzio appare al dritto soltanto per le ultime serie del tipo FTR, cioè per Constanzo II e Giuliano da Cesare, e mi sembra, per le sole zecche di Aquileia e Lione. Il diametro rimane quello del Ae3, il peso diminuisce appena (2,25g). Le monete Ae4 FTR del tipo al cavaliero caduto sono tutte imitative. Per la testa nuda, Giuliano rimane effettivamente l’unica possibilità. E dallo stile del ritratto, direi Aquileia, ma con grande cautela: https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-68999.htm
    1 punto
  25. Ho anch’io ricordi di diversi commercianti ‘romani’ di francobolli e monete che non erano molto disponibili con i ragazzi che facevano “perdere loro del tempo” fossero stati meno miopi si sarebbero tirati su qualche colkezionista potenzialmente ‘robusto’. Mi spiace per loro ...?. Ho invece ricordi molto piacevoli di numismatici inglese e svizzeri che - molto professionalmente - perdevano il loro tempo a insegnare qualche rudimento ai giovani in erba... e che sono rimasti fedeli clienti nel tempo ?
    1 punto
  26. Caro @avgvstvs essendo da tempo interessata al fenomeno delle ribattiture e avendo anche fatto - come voi - un poco l'occhio a questo tipo di monete dai conii piuttosto crudi e per certi periodi disturbati dai segni di arrorondamento, se avessi visto qualche segno riconducibile a quanto tu dici, lo avrei registrato. Purtroppo, qualora avessero proceduto con il sistema che tu dici, ovvero cancellando del tutto l'impronta originaria prima della nuova battitura, non sarebbe possibile averne alcuna evidenza, almeno da uno studio autottico. Non so invece se si potesse registrare in qualche modo il procedimento con qualche analisi archeometrica. Comunque non è del tutto da escludere che in alcuni casi possa essere stato previsto una sorta di "spianamento" relativamente rapido della moneta soprattutto nei casi di ribattiture che mostrino il metallo che in altra discussione qui sul forum è stato definito "pasticciato" anche sui fondi (vedi i denari di Genova di primo tipo) o altre tracce che possano far pensare a qualche passaggio intermedio. Sui denari di Pisa e Lucca, però, per il momento non ne ho visto i segni. Ma come ci è chiaro oramai da tempo, più si guardano queste monete, e più si scoprono novità interessanti, quindi all'occhio (e mai dire mai...)! P.S. Ma quella moneta ribattuta alla fine dove si trova/ di chi è ...? Nel caso fosse possibile saperlo, scrivetemi in pm, grazie.
    1 punto
  27. Da tempo interessato alle monete del IV secolo, recentemente ho deciso di indirizzare la mia collezione verso i rovesci della serie FEL TEMP REPARATIO. Tra essi vi sono proprio quelli che hanno come effigie la fenice, l’animale che risorge dalle proprie ceneri. Ed ecco, quindi, la mia prima (spero!!) fenice: Costante, da Siscia. Una AE3 di 19.40 mm per 2.11 grammi: Il nome “fenice” deriva dal greco φοίνιξ (foinix) che significa “rosso porpora” o “cremisi” . Si tratta di un animale mitologico, chiamato anche “uccello di fuoco”. Era un rapace più grande di un’aquila che si caratterizzava per il fatto di essere nato in Egitto dal fuoco perenne che ardeva sul salice sacro di Heliopolis, la città del Sole. Il nome gli deriva proprio dal colore del piumaggio che richiama quello del sole al tramonto o alle prime luci dell’alba. Intorno al capo portava una sorta di aureola radiata che richiama i raggi del sole. Dopo aver vissuto per 500 anni (qualcuno dice 1000) la fenice, sentendo approssimarsi la morte, costruiva una pira con legni profumati in un luogo alto ed appartato e lì aspettava la morte lasciando che i raggi del sole la incendiassero e la consumassero. Dalle sue stesse ceneri, sempre sotto i raggi benefici del sole, la fenice poi si rigenerava, semper eadem, sempre la stessa, il suo appellativo. Proprio come il sole, che è sempre lo stesso e risorge solo dopo che il sole "precedente" è tramontato. La fenice, quindi, riprende dal sole non solo i colori, ma anche la ciclicità simboleggiando il susseguirsi continuo della vita e della morte, della resurrezione e del ritorno alla vita, in un ciclo continuo simbolo di eternità. Il mito, dunque, nacque in Egitto (non casualmente se pensiamo alla importanza del culto solare in quelle terre, alle cicliche piene del Nilo alla mummificazione dei corpi) , ma poi passò ai fenici (guarda caso!,) alla cultura greca e quindi ai romani. Qui però mi fermo. Non procedo oltre in quanto la discussione sulla fenice sarebbe molto più complessa e si andrebbe off topic. Per chi volesse approfondire l’argomento metterò un riferimento in calce. Tornando all’oggetto della nostra chiacchierata, il simbolo della fenice fu ripreso anche in età tardo imperiale. E come tale rientrò nella monetazione dell’epoca, in particolare nella serie FEL TEMP REPARATIO. Costanzo II e Constante (emittenti della serie) resisi perfettamente conto dello stato di decadenza in cui versava l’Impero da qualche tempo si auguravano di risollevare le sorti dello stesso, di restaurare un periodo di prosperità e benessere. In questo senso la fenice acquisiva un forte significato simbolico proprio per il fatto di rappresentare la rinascita, il rinnovamento, ma anche l’eternità dell’impero. A questo significato, se vogliamo, “pagano” si unisce anche un significato “cristiano”, in perfetto sincretismo. La fenice , infatti, è un chiaro richiamo alla resurrezione e quindi alla vita eterna. Infine, quale simbolo dell’eternità, Il tipo della fenice sembra particolarmente appropriata per commemorare i 1100 anni dalla fondazione di Roma che cadevano proprio nel periodo di emissione della serie. Con questi presupposti, la fenice rientra di buon grado nei rovesci delle FEL TEMP REPARATIO, sia in questa tipologia oggetto della nostra discussione, sia nella tipologia ’”imperatore su galea” dove in alcune monete si nota una fenice su globo tenuto in mano dal sovrano che naviga sulla prua di una galea spinta a remi dalla Vittoria. Ecco un esempio: Le monete con la fenice erano inizialmente le più piccole tra le FTR: Tratto dal sito: moneteromane.info Furono le ultime ad essere coniate, ma anche le prime a non essere più prodotte, coprendo una arco temporale di circa due anni, dal 348 al 350 d.C. Dicevo che erano inizialmente le più piccole. Infatti, con il passare del tempo le FTR più piccole ad essere coniate saranno poi le FTR “fallen horseman”, che raggiungeranno dimensioni addirittura inferiori a quelle con la fenice (personalmente ne posseggo una di 15.16 mm). Le “fenici” hanno di solito un diametro compreso trai 14 ed i 19 mm (fonte Coin Stuff Helvetica). Quelle più grandi sono le emissioni più precoci; quelle più piccole sono invece emissioni tardive. Nel caso della mia moneta, il diametro e’ di 19.40, rientrando per l’appunto tra le prime emissioni. Del rovescio “fenice” esistono due tipologie. Stilisticamente le differenze tra esse sono costituite dal fatto che l’animale sia appoggiato su un cumulo (effigie più comune, preferita da Costante) o su un globo (effigie meno comune, preferita da Costanzo II). La “fenice su cumulo” e’ rappresentata nel classico atto di morire e rinascere; simboleggia quindi la rinascita dell’impero dai tempi bui. Ciò su cui poggia la fenice è definito in inglese dal termine “mound” che si può tradurre appunto come cumulo o mucchio di pietre, montagnola etc. Molti, tuttavia, pensando al mito, lo traducono anche come “pira”, un termine, a mio avviso, più calzante se consideriamo la mitologia della fenice. Anche se, a ben guardare, nelle effigi sembra sia rappresentato proprio un mucchio di grosse pietre accatastate a formare una montagnola di forma conica, piuttosto che una catasta di legna. Ci torneremo. La “fenice su globo” indica invece il governo, il domino del mondo che si rinnova sotto il suo influsso benefico. Si può discutere sul significato di questo globo. Molti lo identificano con la terra, con l’orbis terrarum, ma non è escluso che possa trattarsi del cosmo, della sfera celeste. Non a caso sullo stesso compaiono spesso stelle e anche una X che sarebbe la cosiddetta croce equinoziale che identifica i due equinozi di primavera ed autunno. Sul significato del globo/sfera sulle monete consiglio un interessante approfondimento che troverete in calce a questa discussione. In entrambe le tipologie la fenice e’ rappresentata con una sorta di aureola radiata, anch’essa dal chiaro significato simbolico, con riferimento ai raggi solari, ma anche (perché no?) all’aureola di significato cristiano. Delle due fenici esistono, tuttavia, tante effigi a seconda del tipo di “cumulo”, di “globo”, di “corona”. Ecco alcuni esempi, comunque non esaustivi delle possibili varianti: Tratto da: Alberto Antwala Trivero: La Fel Temp Reparatio Ora qualche moneta: - Fenice su cumulo - Fenice su globo: Torniamo per una attimo alla mia moneta. Quando l’ho acquistata on line un paio di mesi fa (al prezzo complessivo di una pizza) sono rimasto colpito dall’aspetto del “mound”. In particolare, mi aveva incuriosito la strana forma della base e dello strato immediatamente superiore. Visto il prezzo che l’avevo pagata, dalla semplice osservazione della fotografia ho ipotizzato che potesse trattarsi di segni di usura tipo grattate come da strisciamento contro una superficie dura. Quando la moneta e’ giunta a casa, ho avuto finalmente modo di guardarla con calma con una lente di ingrandimento. E… sorpresa! Lo strato basale era caratterizzato da un vero e proprio disegno che mi ha ricordato subito un intreccio di vimini. Lo strato adiacente era invece costituito da due linee parallele che mi hanno ricordato tronchi o assi di legno più che pietre. Ecco, quindi, che la struttura mi ha fatto pensare ad una pira. Ho poi fatto una ricerca in rete, ma non ho trovato (fino ad ora) “mound” simili. Licenza artistica dell’incisore? Voi cosa ne pensate? Certo che, comunque, e’ stata una bella sorpresa. E per concludere, avete qualche FTR tipo fenice da condividere? Sempre disponibile a correzioni o integrazioni, auguro a tutti una prossima FEL TEMP REPARATIO. Ciao da Stilicho Fonti: - Alberto Trivero Antwala: (PDF) La Fel Temp Reparatio | Alberto Trivero Rivera - Academia.edu . Una bellissima monografia, molto chiara nella esposizione, da cui ho tratto spunti molto interessanti. D - Il mistero dei simboli - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo. Una discussione un po' datata, ma molto interessante che vi invito a leggere tutta, non solo per una completa disamina sulla fenice nell'antichità e sulle monete, ma anche per un ripasso sui simboli classici del mondo romano. - La serie FEL TEMP REPARATIO - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo: una discussione davvero didattica per chi vuole avvicinarsi al mondo delle FEL TEMP REPARATIO - Molnar: Symbolism of the Sphere: molnar.pdf
    1 punto
  28. Purtroppo no Sono innamorato di thaleri,piastre e in generale di grandi dimensioni monete d'argento del XVII e XVIII secolo. Per me questi sono capolavori! Il prossimo esemplare, Solms-Laubach. La moneta fu coniata a Wetheim nel 1770 in memoria del Conte Otto, il fondatore della linea Solms-Laubach. GRAFSCHAFT SOLMS-LAUBACH II. Christian August, 1738-1784. Konv.-Taler 1770 ø 40 mm Ag 28,11gr
    1 punto
  29. Ciao, ti aggiungo questo interessante scritto sul delitto politico: https://www.academia.edu/40047793/Che_sia_levato_dal_mondo_Il_delitto_politico_nella_Repubblica_di_Venezia_nel_Settecento?email_work_card=reading-history E se ti interessano i processi particolari: https://www.academia.edu/3073637/Nobiltà_giustizia_e_letteratura_un_processo_per_adulterio_a_Verona_nel_tardo_Cinquecento
    1 punto
  30. Che miglioria ? Se questo è semplificare le cose... Comunque, contenti i padroni di casa, contenti tutti (o quasi).
    1 punto
  31. Ecco il nuovo follis Londinium appena aggiudicato, un bel modulo di 29 mm che sono curioso di vedere in mano. Si tratta di un "fratello" di quello di @grigioviola , praticamente cambia solo il tipo di busto: CT 2.01.010 (2) ovvero RIC 14 o 20. Indice di rarità: comune. Uno di quei ritratti tipici cui accennavo per questa zecca. Acquistato da venditore professionale inglese. Saluti Illyricum
    1 punto
  32. In Francia, l’uso dei gettoni a scopo pubblicitario da parte dei dentisti in era particolarmente in voga nella prima metà del XIX. Un dentista parigino, il dr. Esnault, che aveva uno studio anche in piazza Duomo a Milano, si era fatto pubblicità con questo gettone. D : ESNAULT DENTISTE DE PARIS / P. DU DOME N. 3 / MILAN R : PRODUIT MAGNATEOLOGIQUE / RUE / S. HONORE / N° 20 Ottone: 2,3 g, 23 mm.
    1 punto
  33. Se capita mi sistemo bene coi caffè da 32 cent alla macchinetta a lavoro che prende anche gli 1 e 2 cent: mi aiuta molto il fatto che sono ipersensibile alla caffeina. Raramente, senza abusarne perchè fa male, la "red bull". Hai un qualche "fattore regolante", per me invece è anarchia pura come logico per gli asociali
    1 punto
  34. In Israele riemergono ‘pezzi’ di Bibbia: archeologi ritrovano un’antica fortezza dell’epoca del Re Davide Scavo archeologico in Israele riporta alla luce un antica fortezza biblica: civiltà delle quali si erano quasi perse le tracce riemergono dal passato Pezzi di storia e di Bibbia che riemergono dal passato. Di recente sulle alture del Golan, in Israele, durante scavi esplorativi prima della costruzione di un nuovo quartiere, è stato rinvenuto quello che potrebbe essere il più antico insediamento fortificato risalente all’epoca di Davide, secondo re di Israele, databile a circa 3.000 anni fa. All’interno dei resti del forte nel sito di Haspin, nel nord di Israele, datato all’XI-IX secolo a.C., sono state rinvenute le incisioni rupestri di due figure che tengono le braccia in alto, forse in preghiera e probabilmente rivolte verso la Luna. Non è ancora noto chi presidiasse la fortezza, costruita con grandi massi di basalto e muri larghi quasi un metro e mezzo. Come ha spiegato al “Times of Israel” Ron Be’eri, consulente scientifico della Israel Antiquities Authority, l’ipotesi è che la fortezza dell’era del re Davide (che rese gli israeliti, con loro capitale Gerusalemme, un popolo stanziale e organizzato) possa essere la prima prova della presenza dei geshuriti citati nella Bibbia. “Nel momento in cui gli imperi egiziano e ittita vengono distrutti si crea un grande vuoto. Non abbiamo resoconti scritti di quell’epoca e torniamo a una sorta di ‘preistoria’ in cui possiamo fare affidamento solo su manufatti fisici. Quindi si entra nel campo delle supposizioni”, ha spiegato l’archeologo israeliano. Il piccolo forte ritrovato ora venne costruito su una collina che poteva servire come punto d’osservazione in una posizione strategica, sopra il canyon del fiume El-Al. Secondo Be’eri, il forte testimonia l’era di conflitti e della lotta per il controllo iniziata dopo la caduta dell’impero ittita settentrionale intorno al 1180 a.C. Tra i popoli che si battevano c’erano i geshuriti, ovvero un gruppo di aramei la cui capitale si trovava nell’odierna Betsaida, a nord del Mar di Galilea. Come ha spiegato Be’eri, è altamente probabile che il forte di Haspin (o Hispin) appartenesse al popolo geshurita o a un altro gruppo arameo. Le testimonianze fisiche di questi popoli giunte fino a noi sono poche e nessuna documentazione testuale esterna a parte alcune citazioni nella Bibbia. I manufatti israeliti dell’epoca visibili ancora oggi sono tanti, ma vi sono molti meno resti lasciati dai popoli aramei. Gli esempi più vicini ai reperti del forte si trovano nel sito archeologico di Tel Bethsaida. Come è spiegato dalla della Israel Antiquities Authority, lo scavo archeologico del sito è stato eseguito principalmente da residenti e giovani locali. “È possibile che il forte fosse presidiato dai geshuriti, che secondo la Bibbia, governarono nel Golan meridionale e intrattenevano relazioni diplomatiche con il re Davide e la dinastia davidica. Il complesso che abbiamo esposto è stato costruito in una posizione strategica sulla piccola collina, sopra il canyon El-Al, che domina la regione, in un punto in cui era possibile attraversare il fiume – spiegano i direttori degli scavi, Barak Zin ed Enno Bron -. Durante lo scavo è stato scoperto un altro raro ed emozionante ritrovamento, una grande pietra di basalto con incisione schematica di figure a due corna con braccia aperte. Potrebbe esserci anche un altro oggetto accanto a loro. È interessante notare che nel 2019, una figura scolpita su una stele di pietra cultuale è stata trovata nel progetto di spedizione di Bethsaida, diretto dal dottor Rami Arav della Nebraska University, a Betsaida appena a nord del Mare di Galilea. La stele, raffigurante una figura cornuta con le braccia aperte, è stata eretta accanto a una piattaforma rialzata (bama) adiacente alla porta della città. Questa scena è stata identificata da Arav come rappresentante del culto del dio della luna. La pietra di Hispin si trovava su uno scaffale vicino all’ingresso e non una, ma vi erano raffigurate due figure. Secondo gli archeologi, è possibile che una persona che ha visto l’imponente stele di Betsaida, abbia deciso di creare una copia locale della stele reale. La città fortificata di Betsaida è considerata dagli studiosi la capitale del regno arameo di Geshur, che governò il Golan centrale e meridionale 3000 anni fa . Le città del Regno di Geshur sono conosciute lungo la costa del Mar di Galilea, tra cui Tel En Gev, Tel Hadar e Tel Sorag, ma i siti sono poco conosciuti nel Golan. Questo complesso fortificato unico solleva nuovi problemi di ricerca sull’insediamento del Golan nell’età del ferro. A seguito di questa scoperta, verranno apportate modifiche ai piani di sviluppo insieme al Ministero dell’edilizia abitativa e delle costruzioni, in modo che l’unico complesso fortificato non venga danneggiato. Il complesso si svilupperà come un’area aperta lungo la riva del fiume El-Al, dove si svolgeranno attività didattico-archeologiche, come parte del patrimonio culturale e di legame con il passato. Siamo sbalorditi da questi rari risultati e grati per l’opportunità di sperimentare il lavoro sul campo e rafforzare i legami delle giovani generazioni con le loro radici”. http://www.meteoweb.eu/2020/11/israele-scoperta-archeologica-fortezza-bibbia-re-davide-foto-video/1506743/
    1 punto
  35. Archaeologists Find 3,450-Year-Old Alphabetic Inscription in Israel A team of archaeologists from the Austrian Archaeological Institute and the Hebrew University of Jerusalem’s Institute of Archaeology has discovered an inscribed sherd at the site of Tel Lachish, which is located in the Shephelah region in modern-day Israel and is one of the most prominent Bronze and Iron Age sites of the Southern Levant. Dating to the 15th century BCE, the newly-discovered inscription is currently the oldest securely dated alphabetic inscription from the Southern Levant. http://cdn.sci-news.com/images/2021/04/image_9571-Tel-Lachish-Inscription.jpg The 3,450-year-old alphabetic inscription on a sherd from Tel Lachish, Israel. Image credit: J. Dye, Austrian Academy of Sciences. “This sherd is one of the earliest examples of early alphabetic writing found in Israel,” said lead author Dr. Felix Höflmayer, a researcher at the Austrian Archaeological Institute. The inscribed sherd is an approximately 4 by 3.5 cm rim fragment from a milk bowl imported from Cyprus. The inner surface of the sherd’s rim is inscribed in dark ink, with letters written diagonally. “Two lines each containing three letters can be discerned,” Dr. Höflmayer and his colleagues explained. “Two additional characters are visible on the right side of the upper line, and another is visible between the two lines.” “Our suggested reading for the top line is from right to left: The first letter can be identified as ʿayin (ע), which is based on the Egyptian hieroglyph ‘eye.’ As in most early alphabetic inscriptions from the Southern Levant, the letter is shaped like a circle, resembling an iris with the pupil missing. The second letter can be identified as bet (ב), which is based on the Egyptian hieroglyph ‘house.’ The letter has a rectangular shape with one corner open. The third letter can be read as dalet (ד), based on the Egyptian hieroglyph ‘door.’ The suggested reading for this line may therefore be עבד, meaning ‘slave,’ and could be part of a personal name.” “The suggested reading for line two is also from right to left: The first letter can be identified as nun (נ), which derives from the Egyptian hieroglyphs ‘horned viper’ and/or ‘cobra.’ This letter can also be identified between lines one and two, and on the right side of line one. The second letter can be identified as pe (פ). While it is not entirely certain from which sign this character is derived, the hieroglyph for ‘corner’ has been suggested. This sign is uncommon in Middle Kingdom inscriptions from Sinai and may represent a building tool. The third letter can be identified as tav (ת), and it is again unclear on which sign the character is based. It could be the hieroglyph for ‘crossed planks.’ The suggested reading for line two is therefore נפת, which in Hebrew means ‘honey’ or ‘nectar.’ If read from left to right — תפנ — this term could be a verb from the root פני (‘to turn’), or part of an unknown name.” The inscription is approximately 3,450 years old, making it the oldest securely dated alphabetic inscription from the Southern Levant, and may be regarded as the ‘missing link’ in the alphabet’s history. “The early alphabet developed in association with Canaanite miners in Sinai — or, at least, was taken up by them — during the Middle Kingdom in the 18th century BCE,” the archaeologists said. “We suggest that early alphabetic writing spread to the Southern Levant during the late Middle Bronze Age (with the Lachish Dagger probably being the earliest attested example), and was in use by at least the mid-15th century BCE at Tel Lachish.” “Thus, the proliferation into the Southern Levant probably happened during the Middle Bronze Age and the Egyptian Second Intermediate Period, when a dynasty of Western Asiatic origin — the Hyksos — ruled the northern parts of Egypt.” “The new alphabetic inscription from Tel Lachish provides fresh evidence to contextualize the spread of the early alphabet within the period of Hyksos domination over the Nile Delta and its still enigmatic connections with Middle Bronze Age city-states in the Southern Levant,” they added. “Furthermore, the new early alphabetic inscription dates to a period that also saw the earliest attested hieratic writing at Tel Lachish, and when Lachish is mentioned for the first time in Egyptian sources during the reign of Amenhotep II.” “We now can show that early alphabetic writing in the Southern Levant developed independently of, and well before, the Egyptian domination and floruit of hieratic writing during the 19th and 20th dynasties (the 13th and 20th centuries BCE).” The findings were published in the journal Antiquity. _____ Felix Höflmayer et al. Early alphabetic writing in the ancient Near East: the ‘missing link’ from Tel Lachish. Antiquity, published online April 15, 2021; doi: 10.15184/aqy.2020.157 http://www.sci-news.com/archaeology/tel-lachish-inscription-09571.html
    1 punto
  36. Non necessitava di pile Li-ion o al litio-camdio, era senza carica batterie e touch screen, anche se ripensandoci bene qualcosa di "touch" serviva eccome per la soluzione! Unico difetto era quello che non si poteva utilizzare al buio, il suo "display" non aveva la retroilluminazione a led.
    1 punto
  37. Caro @avgvstvs grazie per avermi risposto, ed avermi fatto individuare bene le immagini, che ho riguardato appena ho terminato l'altro impegno perchè ero davvero curiosa. Avendole osservate e avendo letto con più calma e attenzione i vostri post (alla prima lettura avevo capito che la traccia della C di LVCA fosse stata letta come segno residuo della S di Pisa, sorry...) , mi trovo in realtà d'accordo con quanto detto, ovvero: - il tipo del denaro di Lucca ricade nel tipo da me ultimamente classificato come H6c; per motivi cautelativi in base ai dati di scavo, ai ripostigli etc. ho datato i tipi H6c-e (anelletto semplice e altri tipi di anelletti variamente radiati) tra 1230-1250/60, intendendo però che il sottogruppo con lettera più "bassa" e con l'anelletto semplice sia possa essere tra i più antichi (1230-1240 circa ...?); - il tipo del denaro pisano anche secondo me è del tipo F.IV della catalogazione 2010, dove era datato genericamente alla seconda metà del XIII secolo, anche se adesso potrei distinguere almeno un altro paio di sottogruppi (un altro con anelletto semplice e un altro ancora con anelletto radiato o riquadrato all'esterno, come attestato anche nel ripostiglio di Bientina: e in effetti è una delle piccole novità riportate nella ultima pubblicazione sulla monetazione di Pisa che avete già scovato). Quindi questo tipo potrebbe essere forse datato meglio al 1250-1260 circa, con gli altri sottotipi più rari che arrivano almeno fino agli anni Settanta del XIII secolo, come da altri ritrovamenti recenti. - anche secondo me il tipo pisano è ribattuto sul tipo lucchese e dai segni emergenti dopo la ribattitura parrebbe che anche in questi tipi la faccia con il monogramma fosse nel conio di incudine e quella con la scritta PISA su quello di martello che si è impresso così meglio. Se fossimo d'accordo su tutti questi aspetti, si possono fare ovviamente varie ipotesi sulle motivazioni di tale ribattitura, tra le quali quelle avanzate da avgvstvs possono essere plausibili, anche se io in questo caso forse propenderei più per motivazioni di tipo "economico". Una ultima considerazione: nel mio recente saggio ho anticipato alcune delle novità che ho raccolto sulla zecca di Pisa successivamente alla pubblicazione della mia monografia, ovvero negli ultimi 10 anni. Queste sono discusse e presentate in modo più approfondito del fatidico volume II (che contiene anche gli aggiornamenti del tomo I) e che spero di avere a breve il piacere di presentarvi, visto che almeno per questo forse la pandemia è stata "utile". Ma mannaggia se continuate così, non finirò mai di arricchire il catalogo dei nuovi casi interessanti... Sto scherzando: ovviamente, questo denaro è un pezzo molto interessante e ringrazio tutti voi per averlo portato alla ribalta e per averlo inquadrato così bene, dando maggior senso e utilità anche i miei studi...che non finiscono mai (come per tutti e come è giusto che sia!). In attesa di vostre ulteriori riflessioni in merito, buona serata MB
    1 punto
  38. Non ne capisco nulla di bottoni, ma la corona inglese è decisamente diversa! Questa è un'immagine presa dal web, è questo il bottone della Raf con la corona inglese.
    1 punto
  39. Il primo incontro, Riccione 2005 La prima volta nel forum https://www.lamoneta.it/topic/7403-benvenuto-roth37/ Insieme per sempre Ciao Sergio
    1 punto
  40. Questa discussione è per certi aspetti chiarificatrice. E rende bene l'idea di quanto possa essere dannoso, a volte, il collezionismo. Un pezzo di metallo separato dal suo contesto è semplicemente un pezzo di metallo. Il medesimo pezzo di metallo in un contesto archeologico fornisce informazioni fondamentali e risolutive. La presenza di aes rude potrebbe, infatti, indicare una sviluppata economia già in fase premonetale. Saluti.
    1 punto
  41. Petronius: Obbedisco!! Saluti Cesare Augusto
    1 punto
  42. ....Nel frattempo anche il Brasile, che era sotto la dominazione portoghese, si rese indipendente (ma questa è un'altra storia). Finalmente tutto il Sudamerica era libero dal dominio spagnolo e portoghese L’opera di Bolìvar non era però ancora conclusa; da sempre infatti aveva sognato l’indipendenza dei paesi sudamericani accompagnata da una loro modernizzazione da un punto di viste socio-politico, seguendo il modello nordamericano. Avrebbe voluto che tutti i paesi latinoamericani, una volta resisi indipendenti, si coordinassero fra loro a costituire una vera forza nel panorama politico internazionale. Progettò prima la nascita della Gran Colombia (Colombia, Venezuela ed Ecuador) nel nord e poi di un Congreso Anfictionico, che comprendesse tutti i paesi del Sudamerica, con un esercito ed una flotta federali. Tale progetto, però, non era facile da realizzare poiché andava a scontrarsi con un rigido sistema di caste, che nessuno desiderava cambiare; le oligarchie locali non vedevano alcun vantaggio nella cooperazione di più Stati e nel dicembre del 1829 Juan Antonio Paez, a capo del movimento secessionista in Venezuela, ritirò il proprio paese dalla Gran Colombia. Poco dopo anche Juan Josè Flores fece lo stesso con l’Ecuador. Nel 1830 Simon Bolìvar moriva, con la delusione di vedere vani gran parte dei suoi sforzi: in una delle sue ultime lettere espresse tutta la sua amarezza con queste parole: “Ho governato per vent’anni e non ho ottenuto che pochi risultati certi: primo, l’America è ingovernabile per noi nativi; secondo, colui che serve una rivoluzione sta arando nel mare; terzo, l’unica cosa che si può fare in America è emigrare; quarto, questo paese cadrà inevitabilmente nelle mani della folla scatenata, per passare poi in quelle di tiranni quasi impercettibili, di tutti i colori e razze…”. Guardando alla storia successiva del Sudamerica, è fin troppo scontato dire che è stato facile profeta <_< Ma i popoli che ha liberato dal colonialismo non lo hanno dimenticato, intitolando al suo nome un'intera nazione, la Bolivia, che non ha mancato di effigiarlo su banconota, E con questo ho terminato, ma se qualcuno ha altre banconote da mostrare o vuole aggiungere nuove informazioni è, come sempre, il benvenuto petronius B)
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.