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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/13/21 in tutte le aree
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Posto il mio 6 Tornesi 1803, una new entry che ho acquisito per alcune particolarità. Innanzitutto per il tondello “maltagliato” ma dove sono ben presenti le impressioni del bordo. La seconda è quella che mi sembra una contromarca sul collo del sovrano. La terza è l'ultima cifra che sembra ribattuta ( 3 su 2 ? ). Per la nostra “indagine numismatica”, anche questa presenta il taglio “ a treccia”. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate di questa moneta piuttosto anomala. Saluti a Tutti3 punti
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Tornese da 6 Cavalli 1792 con forte decentratura. Peso e diametro nella norma. Un caro saluto, Rocco.2 punti
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@RWS2012 don’t hesitate to write in English if you want to take part to the discussions in this section, eventually it will be a pleasure to translate your writeups2 punti
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Ciao @Jack98. Innanzitutto, complimenti per l'acquisto. Da amante del periodo napoleonico, devo dire che non è mai semplice dare un giudizio univoco su questo tipo di monete. Farò, dunque, alcune osservazioni. Partiamo dal rovescio: gli elementi sono bene o male tutti riconoscibili (cosa non proprio scontata su 1 lira di Napoleone). Addirittura, si riesce a distinguere quasi la "N" del collare della Legion d'Onore. Gli unici punti "critici" sono le stelline sotto le due alabarde, che comunque bisogna dire che tendono a mantenersi ben visibili solamente negli esemplari in alta conservazione, e il fiocco interno a destra. Ho cerchiato questi punti per cercare di essere più chiaro. Dovendo dare un giudizio sul rovescio, personalmente direi qSPL. Veniamo ora al dritto, certamente non a livello del rovescio. Il metallo è insolitamente screpolato in diversi punti, cosa che raramente mi è capitata di osservare in altri nominali in argento di Napoleone. Quel taglio verticale, purtroppo, deturpa il fascino complessivo del pezzo. Potrebbe essere il risultato di un conio difettoso ma, in tal caso, mi sarei aspettato magari qualche traccia anche al rovescio. Invece, l'altro lato si presenta nella norma. Che sia, allora, uno sfregio causato volontariamente? Chissà... Rimango un po' perplesso. Concludo dicendo che i capelli sono un po' troppo piatti per uno SPL. In ragione di ciò, guardando esclusivamente al dritto, mi manterrei sul BB.2 punti
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Mio gettone pubblicitario della distilleria di grappa Tebbenhoff (Villaggio di Settrup, Hannover) da 5 pfennig. Scheda Pitotto del gettone Esemplare su fondo arancio2 punti
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Ragazzi non litigate,dobbiamo aiutarci tra di noi...Non siete d’accordo su alcune cose ma stop va bene cosi, il mondo è bello proprio perche non abbiamo tutti la stessa testa2 punti
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Non preoccuparti, è umano farsi domande e anche avere curiosità. Avete una bella passione su questo forum x che dedicate tanto tempo allo studio di storia di ogni moneta. Quindi bisogna essere trasparente su tutto.2 punti
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Salve a tutti, è da qualche anno che ho iniziato una collezione di monete/medaglie/gettoni che si caratterizzano per avere un filo conduttore comune: la stretta di mani. Al riguardo, segnalo due libri che ho acquistato e di cui posto le copertine e i relativi indici. Per obiettivi diversi, i due lavori celebrano la stretta di mani, presenti molte raffigurazioni. Magari, chi fosse interessato ad avere qualche articolo, mi rendo disponibile a postarlo o inviarlo previa scannerizzazione. Provvederò a caricare degli esemplari con le relative descrizioni. ?1 punto
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Buonasera a tutti gli appassionati. Con immensa gioia volevo condividere la mia nuova chicca che ho aggiunto in collezione. Non ho saputo resistere perché la mia collezione è partita da questa moneta ritrovata in un como' che apparteneva a mio Nonno. Ovviamente la 1000 lire in questione non era Prova... Ho voluto mettere in collezione qualcosa di speciale...e spero di riuscire ad aggiungere in futuro altre prove.1 punto
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Già postata in altri lidi, ma ne approfitto per pubblicarla anche qui. Vi presento questo argento del periodo spagnolo acquistato quasi un anno fa, nel luglio 2020. Carlo II d’Asburgo (1674-1703) o “Carlo lo stregato”, ultimo Asburgo di Spagna. Filippo 1676 Ag - 27.84g Crippa 3 Cosa ne pensate? Desidero ringraziare anche @ilnumismatico per i suggerimenti di postproduzione fotografica, nella speranza di rivederlo all’opera presto su qualche nuovo catalogo d’asta. un saluto al forum, N.1 punto
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Dall’Asta Inasta S.p.A. n. 86 E-Live del 3-5 marzo 2020 Lotto 2543 MEDAGLIE - PERSONAGGI - Alvise IV Mocenigo (1701-1778) - Medaglia (1771-1796) Collegio di San Marco a Padova - COLLEGIUM DIVI MARCI Scritta in tre righe /R S(ENATUS) C(ONSULTO) Voltolina 1597 RRR AE dorato Ø 37 Dalla vendita The Serenissima Collection III, Arsantiqua 11 dicembre 2003, lotto 92. Un bel esemplare di Medaglia di Benemeranza soprattutto per la "storia" che la incorpora. Allego le due foto dell'asta e il riferimento Arsantiqua, nonché quanto riportato dal Voltolina che dedica all'esemplare due belle pagine. Non ho trovato altra bibliografia sull'esemplare. Sono alla ricerca del Gullino. ?1 punto
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Arrivata in collezione questa rara tipologia : Amedeo d'Acaja Mezzo Grosso I Tipo - Mir rami collaterali di Casa Savoia 26b1 punto
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Nuovo arrivo ; POMPONESCO - Giulio Cesare Gonzaga - Bianco - 1583/93 - Mistura - 4,22g. - MIR.8711 punto
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Mio gettone pubblicitario di cartone, ad uso monetario durante la guerra civile spagnola 1936-1939. Scheda Pitotto del gettone1 punto
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Sì, e qualcuno mi è stato donato. Se ne trovano anche in eBay. Ciao apollonia1 punto
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Ciao Jack98, non entro nel merito di questa bella moneta perché non è il mio campo. Mi limito solo ad osservare che il taglio ben preciso che solca l'intero volto dell'Imperatore non credo sia casuale, vista l'assoluta precisione con la quale è stato tracciato : anche qui nel Sito sono state mostrate molte monete dell'epoca con il volto di un Sovrano sfregiato, Russo, Austriaco, Francese o Italiano che fosse. Le Monarchie si avviavano su un cammino discendente e anche per me questi sfregi - che ovviamente deturpano e deprezzano le monete su cui sono stati tracciati - esercitano un notevole fascino in quanto documenti storici e le raccolgo volentieri. Un saluto cordiale. @Jack981 punto
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Salve a tutti, ecco il mio 2 Tornesi 1853, saluti.1 punto
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Per il 338/1: 8 decimi di grammo sono un'inezia. Potrebbero mancare a causa della consunzione della tua moneta (e comunque sei sicuro che la tua moneta pesi proprio 9,0 grammi? oppure è un arrotondamento della tua bilancia?) Per il 339/1: non è vero che il tetto è (sempre)piatto, nella variante 1b è a punta; e comunque la serie 339 è un calderone di molte emissioni fatte in un periodo di emergenza (si era in pieno bellum civile) con molte varianti, non credo che si possano escludere altre versioni con tetto a punta. In sintesi: non puoi basarti su questi pochi elementi per escludere un'emissione piuttosto di un'altra. Io comunque propenderei per 338/1, ma solo da un punto di vista statistico. Ti sottolineo che @RWS2012, a differenza mia, è un vero studioso (io sono solo un amatore), e anche lui ha indicato le medesime possibilità (337/5, 338/1 o 339/1)1 punto
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Ti ringrazio molto per il tuo parere molto esauriente e completo. Mi affascina molto la possibilità che possa essere stata volontariamente sfregiata, chissà quante storie potrebbero raccontare certe monete se solo ne avessero la possibilità. Per quanto riguarda la valutazione, seppur oggettivamente declassabile dallo SPL, mi ritengo comunque molto contento del pezzo acquistato. Grazie ancora e buona serata1 punto
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Perfetta l'analisi di Iorluke. Altri la venderebbero con la dicitura "graffio sul viso altrimenti qSPL"1 punto
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Mi piace questa decentratura.1 punto
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La mia prima asta con offerta scritta è stat nel '90 Asta del Titano mi sono aggiudicato tre lotti di monete Siciliane abbastanza comuni. E' stato l'inizio di una serie lunghissima di partecipazioni molte senza successo! Purtroppo in sala solamente una volta ma devo dire che è tutta un'altra cosa l'eccitazione è massima.1 punto
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Prima punzonata.... Poi spatinata.... Infine scavata. Fine di un nominale raro e in gran conservazione.1 punto
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Il peso è compatibile con tutti gli assi della riduzione semionciale, datata al 91 a.C. Parliamo quindi, secondo la catalogazione del Crawford, degli assi da Cr. 337/5 in poi. In effetti, in questo periodo si afferma l'iconografia al R/ di una prua di nave un po' allungata, che mi sembra compatibile con la tua. Anche lo stile di Giano e la presenza dei due codoli di fusione sui bordi del tondello (indizio di un tondello tagliato da una barra, composta di più tondelli fusi tra loro) mi sembrano coerenti con la datazione al 91 a.C. Le due emissioni più abbondanti furono, proprio nel 91, la 338/1 ( http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B64/1 ) e la 339/1 ( http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-B65/1 ); la differenza sta nella legenda, "LPDAP" in un caso, "ROMA" nell'altro. La tua moneta sembrerebbe non avere legenda, ma questo forse è dovuto solo all'usura. Un particolare interessante della tua moneta è il tetto spiovente sopra la prua, molto ben visibile. E' un particolare tipico delle emissioni del 91 (di solito la struttura della nave viene raffigurata con tetto piatto): lo trovi infatti sempre sulle Cr. 337/5 (come quella postata da #Agricola) e 338/1, più raramente sulle 339/1 (lo conosco solo sulla variante 339/1b, piuttosto rara). Complessivamente, io direi che la tua moneta sia probabilmente una Cr. 338/1 e che avesse quindi la legenda LPDAP, ormai consumata. Forse una bella foto con luce radiante ci permetterebbe di individuarne le tracce. In alternativa, potrebbe essere una 339/1 con legenda ROMA consumata. Cerca di mandarci fotografie migliori!1 punto
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Ho preso il rovescio dall'anteprima. La moneta è un follis di Costanzo I del tipo GENIO POPVLI ROMANI, con CONSTANTIVS NOB CAES al dritto, una stella nel campo al R/ e il segno di zecca PT (Ticinum) in esergo. Dovrebbe quindi essere la Ticinum RIC VI 32a, P Ticinum RIC VI 32a, P Constantius I, Ticinium, AE follis, 27-28mm. constantivs nob caes, laureate head right / genio popvli romani, Genius standing left, modius on head, naked but for chlamys over left shoulder, holding patera and cornucopiae. Star in left field. Mintmark pt. RIC VI Ticinum 32a; Sear 14047. https://www.wildwinds.com/coins/ric/constantius_I/t.html Attendiamo ulteriori pareri da parte degli esperti. saluti Magus1 punto
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Caro @417sonia ti confermo i 3 pallini + anellino come verifica con lente d'ingrandimento a 20x e foto di dettaglio del particolare1 punto
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Complimenti @dabbene, come al solito ti confermi un grandissimo divulgatore, grazie per tutto ciò che fai per la numismatica.1 punto
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Francia, 10 franchi 1987 Commemorativi del Millenario Capetingio (987-1987). Ugo Capeto Re di Francia dal 987 al 996. La dinastia da lui fondata, regnò in Francia dal 987 al 13281 punto
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Wiesbaden è la seconda città più popolosa del Land Assia in Germania di cui ne è anche il capoluogo ed è nota fin dall'antichità per le sue terme contando ben 26 sorgenti. In epoca romana la città assunse una discreta importanza e nei suoi pressi venne edificato un importante forte militare. Questo breve cappello introduttivo è per inquadrarvi geograficamente e storicamente la zona di provenienza di un paio di monete di recente acquisizione di cui in questi giorni ho avuto modo di ricostruire attentamente il pedigree. Si tratta di un paio di antoniniani di Vittorino che nel 1966-67 il numismatico R. Weiller ebbe modo di rilevare nel mercato acquisendone un lotto di 274 esemplari: tutti di questo usurpatore gallico e tutti provenienti da un tesoro appunto scoperto nei dintorni di Wiesbaden nel 1936-37. Le informazioni riguardanti questo ripostiglio sono molto scarne e Weiller le ha raccolte in un piccolo articolo pubblicato nel numero 7 di Numismatic Chronicle del 1967 grazie anche ad alcune informazioni raccolte dagli studiosi Maria R. Alfoldi e Marcel Thirion. Il deposito, di cui non si ha una lista esaustiva degli imperatori, copriva un periodo che andava dal regno di Postumo a quello di Costantino (259 - 337), constava di diversi chilogrammi di monete e conteneva anche 5 antoniniani di Leliano. Weiller nel suo studio non lo dice, ma data la relativamente elevata presenza di antoniniani di questo raro usurpatore, la presenza di antoniniani di Postumo e di almeno 274 antoniniani di Vittorino appare verosimile, a mio avviso, che il termine di chiusura con Costantino possa essere falsato dal ritrovamento sparso nei pressi del ripostiglio di monete in realtà non facenti parte del deposito che doveva invece essere un classico ripostiglio di antoniniani del III secolo. O ancora, che si trattasse di due distinti ripostigli interrati in zone vicine in epoche distinte salvo poi essere rinvenute assieme e contestualmente immesse nel mercato numismatico. Weiller a tal proposito afferma "no further details are known to me except that the coins were dispersed soon after the discovery, so making a complete description impossible". Dall'analisi di questa sola porzione superstite di antoniniani di Vittorino, Weiller ricava una presenza percentualmente superiore di antoniniani attribuibili alla zecca che Elmer identifica con Colonia (circa 2/3 contro la porzione rimanente attribuibile alla seconda zecca di Trier). Inoltre, all'interno di questo gruppo maggiore lo studioso osserva come vi siano relativamente molti legami di conio e uno stato di conservazione superiore con diversi esemplari apparentemente accantonati senza aver circolato a lungo. Gli esemplari in mio possesso sono quelli catalogati rispettivamente al numero 74 e 132 del report pubblicato da Weiller: D\ IMP C VICTORINVS°P°F°AVG R\ PAX AVG, V|*, ramo di palma 2,70 gr - 20 mm - or. assi 7h cat. n. 74 D\ IMP C VICTORINVS°P°F°AVG R\ INVICTVS AVG, *| 2,60 gr - 18 mm - or. assi 1h cat. n. 132 La ricostruzione del pedigree che sono riuscito a ottenere è la seguente: 1936-37 Wiesbaden hoard - 1966-67 ex R. Weiller (274 antoniniani di Vittorino) - 1968 ex Seaby - 2021 ex Baldwin of St. James auction 56 (from an english gentleman collection) - 2021 ex Den of Antiquity La cosa che rende questi pezzi per me ancor più interessanti, è anche il corredo documentale che li accompagna e che è stato creato dall'ultimo proprietario (il cosiddetto english gentleman citato nell'asta Baldwin): Le monete sono corredate dal caratteristico ticket rotondo tanto caro ai collezionisti d'oltremanica, da una scheda descrittiva in cui sono indicati i dati relativi alla provenienza e alla catalogazione e da una foto-ingrandimento in bianco e nero d'epoca. Tutto questo corredo mi fa pensare a un collezionista molto meticoloso, appassionato e studioso. Per chi volesse approfondire, il breve articolo su questo ripostiglio che ho citato in precedenza, lo potete leggere per intero qui: https://www.jstor.org/stable/42664462?seq=11 punto
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Wieller non dice come sia entrato in possesso di questo nucleo, è lecito supporre che il ripostiglio sia stato smembrato e immesso nel mercato a lotti suddivisi per imperatore e che conseguentemente Wieller abbia acquistato uno di questi lotti. Non c'è alcun modo di sapere se tra i vari chili di monete che costituivano il ripostiglio la percentuale di esemplari di Vittorino fosse rilevante o meno. A mio avviso ne mancano molti all'appello di esemplari di Vittorino: è irragionevole pensare che in un ripostiglio che copre un arco temporale da Postumo a Costantino (?) ci siano diverse tipologie di esemplari di Vittorino assenti. È un dato assolutamente parziale che non offre alcuna idea della struttura del ripostiglio nel suo insieme. Come pure la percentuale maggioritaria della zecca di Colonia (tenendo la classificazione di Elmer) andrebbe vista in relazione anche alle altre emissioni galliche per vedere se la provenienza del ripostiglio poteva essere legata in qualche modo proprio a questa zecca. Trier e Colonia sono pressappoco alla stessa distanza da Wiesbaden, quindi non è nemmeno ipotizzabile un ripostiglio geograficamente posto più vicino a una zecca piuttosto che all'altra. Tuttavia in base all'utilizzo o alla destinazione d'uso del ripostiglio si potrebbe scoprire il motivo di questa percentuale maggiore. Più che il quantitativo in sé riferibile a Colonia, è interessante l'aspetto qualitativo (maggior conservazione) e la presenza di legami di conio: come se queste monete appena emesse venissero già messe da parte "nei pressi" della zecca. Sì trattava di denaro mai fatto circolare e accantonato per il pagamento delle truppe? ... ricordiamoci della presenza del forte romano in città....a son tutte congetture che non avranno mai risposta. I miei due esemplari sono attribuibili alla zecca di Colonia (classificazione classica di Elmer).... Ma anche qui sulle zecche, ce ne sarebbe da dire!1 punto
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Buona sera. La moneta che ho postato è quindi da attribuire ad Azzone Visconti per Como e non ha niente a che fare con la repubblica abbondiana? Attribuzione sbagliata quella di Nascia e un po' un pasticcio quello dell'asta Aurora? Cordialità Gabriella Ps. Ringrazio mariov60 aleale ed Arka per la partecipazione.1 punto
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Riporto in alto questa vecchia discussione per segnalare la comparsa sul mercato di questa "moneta" nella prossima CNG, asta 117, lotto 360: https://www.sixbid.com/en/classical-numismatic-group/8452/central-asian/7021883/india-pre-mauryan-gandhara-period-of Tra tutti gli esemplari di queste emissioni, questo è sicuramente il più enigmatico, dal momento che si discosta da tutti gli altri tipi noti. Lot 360. INDIA, Pre-Mauryan (Gandhara). Period of Achaemenid Rule. Circa 5th century BC. Cast AR (15.5x25mm, 6.58 g). Cast teardrop-shaped flan with radiate oval punchmark / Blank. M. Blet-Lemarquand, “Premières frappes locales de l’Inde du Nord-Ouest; L’apport des analyses élémentaires” in Trésors d’Orient: Mélanges offerts à Rika Gyselen, SD1 (this coin); otherwise unpublished. Lightly toned, traces of porosity. As made. Apparently unique. Si tratta dello stesso esemplare che avevo censito nel mio "catalogo", al numero 43 (pagina 32). Nella pubblicazione originale non erano indicati i dati ponderali, per cui non li avevo riportati. Ora finalmente sono noti anche questi: https://www.academia.edu/34581872/An_attempt_to_classify_the_so_called_Monnaies_dune_espèce_nouvelle_minted_in_Kabul_valley_during_the_Achemenian_period1 punto
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Buongiorno, Si direbbe un difetto di stampa. Non è la prima volta che questo errore appare sul forum. Allego due conversazioni riguardanti casi simili che potrebbero interessare: saluti Magus1 punto
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Concordo con @Corbiniano, sicuramente un atto pubblico con la firma e il timbro del notaio. Ma chi era questo notaio? Ho cercato di decifrare il documento, che penso si possa leggere così: Actum in ipso(?) Communi Ripuli loco vocato ... Sevuzze(?), Domi Habitationis d : emptoris, ... in quadam mansione superiori, lumen ... vien(?) a meridie, et sept(entrio)ne : ibidem ... Ad Rome(?) : S : Ioanne Bapta olim Ioannis Bru... ...fori Paroco Ecclesie Montis Ferdentis, at ... ...ano olim Dominici Ruggieri de Cassini... S. Andreas Vallis Sambri, qui ambo discen... defribus(?) ... De ptis rogatus fui ego Paulus filius olim F. Ioannis Serra Notarius pub. Bo= nonie, In quonem fidem Se non erro si direbbe quindi un atto di acquisto immobiliare. Ad ogni modo, ciò che più ci interessa è il nome del redattore. Grazie alla parte finale dell'atto si può evincere che il notaio in questione sia: "Paulus filius olim F. Ioannis Serra Notarius pub. Bononie", quindi Paolo Serra, figlio di F. Giovanni Serra, di Bologna. Ne consegue che le lettere P e S nel timbro siano le iniziali del notaio, come ipotizzato da @sandokan Eventuali commenti, precisazioni o correzioni sarebbero da me gradite. Spero di essere stato d'aiuto. saluti Magus1 punto
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https://www.youtube.com/channel/UCqP7Vmgu7Afpiplbt3so2mQ/videos un aggiornamento del canale YouTube di Quelli del Cordusio con anche l’ultima intervista al dott. Elia Pampanin recente vincitore del Premio Mario Traina per le tesi di numismatica organizzato dall’Accademia Italiana di Studi Numismatici che ci permette di parlare di numismatica e i giovani1 punto
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Buonasera a tutti, rispolvero la discussione, per dare un po' di brio cosa meglio di un vivace cavallino con circa 400 anni sulle spalle. ? Non l'ho ancora studiato a fondo, facevo un osservazione, paragonandolo agli esemplari 145,146, 147 del Libro '' La moneta Napoletana dei Re di Spagna nel periodo 1503 - 1680'' trovo delle leggere differenze nella postura del cavallo e della Zampa anteriore, a proposito della zampa, è stato usato lo stesso punzone per i simboli sui grani? Cosa ne pensate ? Saluti Alberto1 punto
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Questi razzetti difficilmente si trovavano nei veri negozi di giocattoli, tanti giochini super economici da tabaccaio o da negozietti che vendevano di tutto un pò passavano di moda velocemente e sparivano presto, erano delle vere e proprie meteore. Si utilizzavano sino allo sfinimento, si distruggevano, per poi essere dimenticati... Anche questa mini pistola (circa 4 cm.) tutta in metallo generava un unico colpo, ma che botto! Dopo un'utilizzo continuato il percussore si usurava, la molla di carica si indeboliva, impedendo al grilletto di dare la forza necessaria che aveva in origine per fare esplodere la capsuletta detonante, era il momento dell'abbandono... o si doveva provvedere ad un nuovo acquisto.1 punto
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Scozia: un’impronta digitale di 5.000 anni fa scoperta su un frammento di ceramica L’impronta digitale è stata rilevata su un frammento di vaso portato alla luce nel Ring of Brodgar, un antico cerchio di pietre nel nord della Scozia. Un’impronta digitale risalente a oltre cinquemila anni fa è stata individuata da team di archeologi in Scozia, su un frammento di ceramica recuperato dall’Anello di Brodgar, un antico monumento neolitico nelle Isole Orcadi, considerato patrimonio culturale dell’Unesco dal 1999. L’antico marchio, che si sospetta sia stato impresso nell’argilla mentre l’artigiano modellava il vaso, è stato scoperto dall’archeologo Roy Towers durante l’analisi di un ampio campione di materiale ceramico neolitico portato alla luce già nel 2006. Attraverso una tecnica chiamata riflettanza di trasformazione imaging, gli esperti sono riusciuti, tramite un programma informatico, a combinare più fotografie scattate con differenti illuminazioni, creando un modello molto preciso dell’oggetto ed in grado di rivelare dettagli non sempre visibili a l’occhio nudo. Ora gli archeologi sperano di continuare con le analisi dell’impronta per determinare il sesso e l’età della persona che ha creato il vaso, il che potrebbe fornire preziose informazioni sulle popolazioni neolitiche che abitavano l’area. “Sebbene la scoperta dell’impronta digitale non avrà un grande impatto sul nostro lavoro di ricerca, ci fornisce un collegamento molto personale e commovente con gli abitanti delle Orcadi neolitiche di 5.000 anni fa“, ha affermato Nick Card, direttore degli scavi. https://www.scienzenotizie.it/2021/04/26/scozia-unimpronta-digitale-di-5-000-anni-fa-scoperta-su-un-frammento-di-ceramica-2245264/amp1 punto
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Contribuisco anche io alla discussione con un bel libro che tra tante monete credo possa creare maggiore ricchezza e varietà di spunti... Si tratta della "Storia dei prezzi in Napoli dal 1131 al 1860" di Nunzio Faraglia, un testo cercato da tempo e finalmente reperito in originale ad un ottimo prezzo, è un bel volumone ricchissimo di informazioni sulla storia economica, monetaria e dei prezzi a Napoli dal medioevo alla fine del Regno delle Due Sicilie, con tante tabelle e documenti trascritti... Una di quelle opere che io definisco assai "saporite" ?1 punto
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Scusate l' --------- ma penso che sia lei il mio migliore acquisto per il 20201 punto
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