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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/09/21 in tutte le aree
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Vi segnalo la pagina da cui è liberamente scaricabile la "Sylloge Nummorum Graecorum Italia. Civici Musei d'Arte di Verona": https://museodicastelvecchio.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=58090&tt=m_museo8 punti
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In Piemonte nel fossanese, a pochi chilometri dal sito della romana Augusta Bagiennorum, nella località Ceriolo di S. Albano Stura, nel 2009 il cantiere per la costruzione della superstrada Asti-Cuneo porta al ritrovamento di una necropoli longobarda, la più estesa nota in Italia, tra le più estese di Europa . Lo studio dei corredi recuperati da 512 delle circa 800 inumazioni, tra i quali quella numerata 454 restituisce un tremisse di oro di imitazione di Maurizio Tiberio (582-602), porterebbe verso il regno di Agilulfo (591-616) il possibile periodo dell'insediamento nel basso Piemonte occidentale dei Longobardi . 14 corredi, tra i meglio conservati e più rappresentativi, sono poi collocati nel museo civico di Cuneo, come a suo tempo ben ricordato nella discussione a questo museo dedicata nel 16-Ottobre-2017 .4 punti
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Zecca di Messina, frazione di follaro o follare, battuto sotto il duca normanno Guglielmo I (1154-1166). M.I.R.,33. comune.- Ciao Borgho4 punti
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Nel 1980 lavoravo in un ufficio che era in Clerkenwell Rd vicino la chiesa italiana di San Peters, famosa chiesa ben conosciuta dalla comunità italiana di londra. Tutti i giorni lavorativi all'ora di pranzo andavo a mangiare il mio sandwich alla fine di questa strada che sbucava dopo pochi passi sulla Farringdon Road, dove si trovava la più meravigliosa incredibile bancarella di libri antichi/second-hand che io avessi mai visto. Li conobbi il propietario Mr George Jeffrey, un signore alto e grosso che indossava sempre un grembiule nero dove dal taschino del grembiule sbucavano due matite (che servivano a scrivere i prezzi dei libri). Questo signore dall'apparenza umile ma coltissimo, era l'ultimo di una famiglia di commercianti di libri antichi da generazioni in quella strada appunto Farringdon Road, sede all'epoca delle grandi testate giornalistiche, infatti era detta la strada dei giornalisti. È da considerare che il Comune di Islington dopo la morte di Mr George, non avrebbe più rinnovato la licenza di venditore neanche agli eredi. Presso questa bancarella ogni sabato mattina si tenevano le grandi vendite antiquarie, dove erano presenti i proprietari delle più prestigiose librerie antiquarie di Cecil Court e di tutto il west end, chi conosce Londra sa di cosa parlo. Dal 1980 al 1993/94 (anno in cui mori' Mr George) ho frequentato questa bancarella ogni sabato mattina , aiutando questo vecchio signore a scaricare le scatole con i libri, a coprire le bancarelle con un telo quando pioveva etcc.., fino a diventare una persona di fiducia. Non sono stato mai pagato in denaro per questo aiuto che davo, ma sono stato ripagato in amicizia, libri e cultura. Questa è la persona che mi ha introdotto al collezionismo dei libri antichi e delle stampe, che sia io che mia moglie ricordiamo sempre con grande affetto. Non riuscii mai ad invitarlo in Italia, perché la S.ra Jeffrey aveva paura dell'aereo. Ci tengo a mettere anche qui a la moneta.it questo ricordo. Una rara foto che ho trovato sul web, all'epoca non c'erano i telefonini. Ps Ho dimenticato di dire che all'epoca su quelle bancarelle si trovavano anche vecchi raccoglitori pieni di francobolli. Che tempi..!!! Ero giovane.4 punti
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@gia.monete.ud vorrei che mi spiegassi una cosa: hai postato una domanda, pubblicato una tua moneta, hai ricevuto risposte ( penso io al di là delle più rosee previsioni), come neo utente non ti puoi lamentare dell'accoglienza che hai ricevuto, e TU PER TUTTA RISPOSTA E PER RINGRAZIAMENTO TOGLI LE FOTO!!!!!! Una discussione mutilata della foto, non serve a nulla, un nuovo utente come te che deve imparare, se gli si toglie l'esempio fotografico non impara nulla, e nulla valgono i dieci e passa interventi. A volte essere disponibili e gentili si viene ripagati in questa maniera ( leggi con moneta falsa ed in un forum di Numismatica calza a pennello) TIBERIVS4 punti
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Mi sembra Sicardo e non Siconolfo. Bellissima comunque3 punti
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Buongiorno a tutti e buona domenica, in attesa di altri contributi, vado avanti con quello che ho. ? 2 Tornesi 1856 Ferdinando II Magliocca 744 o la meno rara 744a? Saluti Alberto3 punti
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Salve a tutti voi! Avevo il IV tipo con data incerta di buono stato di conservazione, adesso ho acquisto questo con data certa ma di pessima conservazione. Bisogno di rimanere filosofo!2 punti
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Ieri ho recuperato qualche piccola Savoia per tenermi un poco allenato con le sabaude, così ho inserito in collezione questo 2 denari di Vittorio Amedeo II con cui concludo le date dei due denari del periodo della reggenza, almeno sperando che non salti fuori un 1678 che sino ad oggi non è conosciuto... Adesso come obiettivo mi resta solo da migliorare la conservazione dei vari esemplari, cosa non facile visto la difficoltà di reperirli con la data visibile e ben conservati....2 punti
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TITOLO: Le Rime, di messer Francesco Petrarca EDIZIONE: Londra (ma Livorno) ; presso Gio. Tom. Masi e Comp. ANNO: 1778 FORMATO: 8° piccolo DESCRIZIOE: Il libro si presenta in ottime condizioni, con un bel frontespizio calcografico; legatura ottocentesca in mezza pelle e con piatti marmorizzati. Antiporta con ritratto del Petrarca e 6 tavole incise in rame da Pompeo Lapi "Ioan. Lapi inv. e scul. Liburn 1778". Esemplare in carta azzurrina. NOTE: Questa edizione venne dedicata a Giuseppe Alliata, al servizio di Ferdinando IV. "Tra le edizioni comuni, e direi d'uso, questa è in vero da pregiarsi per l'accuratezza e diligenza, che fu adoperata da chi presiedette alle stampe" (Marsand p. 123).2 punti
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fino aPer prenotazioni e ricevere il link per la videoconferenza inviare richiesta a [email protected] In occasione dei 500 anni dalla emissione della prima Osella avenutanel 1521, il Circolo Numismatico Patavino desidera ricordare questa importante ricorrenza con una serie di conferenze dedicate a ripercorrerela storia e la iconografia delle 275 emissioni. Questo primo incontro e’ dedicato a descrivere l’origine, il significato e le caratteristiche della Osella nonche ad illustrare la iconografica dalla prima emissione avvenuta con il Doge Antonio Grimani nel 1521 sino alla fine del dogado Pasquale Cicogna nel 1595.2 punti
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Forse una variante della legge di Godwin? ? https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Godwin2 punti
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per la proof nessun problema, per la fdc normale, molte, son arrivate con segni e ditate2 punti
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@KamiNoLoli E' evidente che, oltre a non avere alcuna conoscenza numismatica, non hai l'educazione per poter partecipare a questo Forum. Chiudo la discussione2 punti
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Nuovo arrivo : Emanuele Filiberto Soldo II Tipo 1564 A zecca di Chambery2 punti
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Perle reali o presunte come queste vengono quasi sempre dagli stati nazionali e i loro burocrati dementi nazionali al servizio delle lobbies commerciali, che sfruttano la Commissione per "rompere i c....." rimanendo nascosti dietro al paravento col solito giochetto sporco del "ce lo impone l'Europa", fagiolicchio nostro. Polemizza quanto vuoi ma non scordarti che questi particolari a noi sono ben noti, accà nisciun è fess. Ma questo da sempre e in tutti i campi, basta vedere ad esempio cosa c'è dentro certi cibi ritenuti il massimo della "sicurezza" o come vengono prodotti gli insaccati industriali. Fosse per qualcuno tornerebbe intetro di circa settant'anni. Tranquillo, nessuno vuole annacquare niente.2 punti
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Situazione ad agosto 2018, data del cambio della valuta all'epoca in corso Bs.F. (bolívar fuerte) con la nuova Bs.S. (bolívar soberano). bolívar fuerte cambio Bolívar - Dollaro USA galleria d'immagini col prezzo di vari prodotti https://stream24.ilsole24ore.com/gallery/mondo/in-venezuela-inflazione-mostruosa/AExL86cF1 punto
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Salve a tutti Da una consultazione del sito del museo della zecca ho visto che sono visibili online le immagini dei due talleri esposti al museo e quindi con una certa sicurezza di zecca Roma. Questi talleri mi paiono in tutto e per tutto identici ai talleri di Roma del così detto secondo tipo di cui tanto si è discusso in passato. Ho notato però un particolare curioso: Entrambi questi talleri esposti nel museo della zecca presentano lo 0 della data leggermente tagliato nel lato sinistro e non perfettamente ovale. Vi invito a visionare da voi le immagini da questi link non potendole riportare in questo post: https://www.museozecca.ipzs.it/collezione/monete/dettaglio.html?monetaId=722&vetrinaId=14 https://www.museozecca.ipzs.it/collezione/monete/dettaglio.html?monetaId=721&vetrinaId=14 Una caratteristica abbastanza evidente che ho riscontrato puntualmente in tutti i talleri che nel forum negli anni erano stati classificati come Roma II tipo. ad esempio in questo postato da @libeccio in questa discussione e negli altri lì presenti: Tuttavia ho notato che in alcuni talleri di Roma I tipo (II conio) questa caratteristica è assente e lo 0 risulta piuttosto perfettamente ovale e quindi chiaramente differente da quello del II tipo romano e dei talleri esposti al museo della zecca. Come in questo postato da @El Chupacabra o questo attualmente in vendita sul noto sito: https://www.ebay.it/itm/COLONIA-ERITREA-VITT-EMAN-III-TALLERO-DI-CONVENZIONE-1780-1935-39-ROMA-SPL/123798010722?hash=item1cd2efbb62:g:UhYAAOSwqktc~oEE o questo postato dall'utente @Sam di recente per un'identificazione Ho letto nella discussione precedentemente citata sul Tallero del II tipo che probabilmente i talleri del II tipo sono stati coniati prima di quelli del I tipo (ipotesi rafforzata dal fatto che come si è detto nelle medesima discussione è probabile che i talleri esposti in zecca siano tra i primi esemplari ad essere stati coniati). Inoltre i talleri del I tipo presentano la legenda eccessivamente tagliata cosa che a mio avviso è compatibile con l'altissima tiratura dei talleri romani usciti dalla zecca dal 1935 al 1939 che era finalizzata più alla necessità che all'estetica a differenza magari delle prime coniazioni di rodaggio e alle differenti dimensioni del tondello. Ora ritengo questa caratteristica dello 0 tagliato interessante in quanto secondo me potrebbe essere un valido discrimine a questo punto per distinguere i talleri Vienna 1932/5 da quelli di Roma. Infatti mi viene spontaneo immaginare che se questa caratteristica è presente nei talleri del museo della zecca e in quelli di II tipo in generale (se questi sono effettivamente stati coniati per primi) essa fosse presente già nei conii viennesi mandati a Roma e che la modifica dello 0 da tagliato a perfettamente ovale sia successiva all'arrivo dei conii a Roma. Infatti ho riscontrato anche esemplari, a questo punto mi viene da pensare coniati in una fase intermedia tra quelli del II tipo e quelli con 0 ovale, che presentano un conio di I tipo (legenda tagliata e le altre caratteristiche ben note del I tipo) ma lo 0 ancora tagliato come negli esemplari del museo della zecca e del II tipo: Ad esempio questo postato da @quattrino: Ho inoltre trovato dei talleri viennesi o considerati tali che presentano questo fatidico 0 tagliato come quelli della zecca di Roma e del II tipo, a volte come questo dal noto sito con anche il punto nello stemma e quindi inevitabilmente viennesi: https://www.ebay.it/itm/Austria-Maria-Teresa-Tallero-Thaler-1780-Vienna-Wien-1890-1900-alta-conservaz/123886737116?hash=item1cd83996dc:g:jLwAAOSwse1dEpFp Tutto ciò mi induce a pensare che i conii arrivati da Vienna nel 1935 presentassero questo 0 tagliato e che i Roma secondo tipo siano effettivamente stati i primi ad essere coniati mentre successivamente sia avvenuta la sostituzione di questo dettaglio, avvenuto però nei talleri di conio di I tipo (quindi successivamente). Dunque in buona sostanza è vero che Vienna 1932/5 è uguale a Roma 1935/9 perché è lo stesso conio ma i conii romani presentano due tipologie di 0 differenti, tagliato e non tagliato, e quello esposto in zecca presenta lo zero tagliato come anche gli altri II tipo. Quindi Vienna 1932/5 sarebbe indistinguibile al massimo solo da Roma II tipo mentre il Roma I tipo, visto che è avvenuta una modifica di conio (come minimo nello 0) rispetto a Roma II tipo esposto al museo, non sarebbe confondibile con Vienna proprio per questo particolare. Quindi secondo questa ricostruzione i Roma I tipo sarebbero di due tipologie: uno con 0 tagliato ancora come i Roma II tipo e quelli del museo della zecca e l'altro con uno 0 diverso più ovaleggiante e probabilmente più recente e a questo punto sicuramente romano senza possibilità di confonderlo col gemello viennese anni 30. Inoltre se confermato con costanza nei talleri di II tipo potrebbe rivelarsi un dettaglio chiave per identificare un Roma II tipo/Vienna 1932/5 (cioè H71 e H58) e confermerebbe ulteriormente che Roma II tipo è precedente a Roma I tipo Che ne pensate di questa ricostruzione? Mi piacerebbe riaprire un po' il dibattito e sentire cosa ne pensate di questo particolare piccolo ma secondo me significativo.1 punto
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Salve ho un timbro con lettera W e A qualcuno può aiutarmi a identificare il periodo e la famiglia appartenente ?1 punto
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Mi permetto un consiglio: andiamoci cauti a fare ipotesi di incauti acquisti, visto che in un post di giorni fa un collezionista ha raccontato di aver subito il sequestro della sua collezione composta da monete comprate nelle più importanti case d'asta italiane ed estere.1 punto
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Questo è il mio esemplare di controvalore 25 cent. (4,2 g) che però non mi risulta sia catalogato da Paolo Pitotto. Nel catalogo si trova invece il controvalore da 5 cent che finora non ho mai visto in commercio.1 punto
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Ah caspita...il 5 franchi era falso dunque...complimenti per l'occhio @Saturno le foto mi avevano tratto in inganno..1 punto
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Complimenti Aldo.....ti mancava in assoluto o è una variante ? Come dicevo qualche anno fa nel post di Apertura, la conservazione per questo tipo di monete è trascurabile....se poi si trova anche bella ancora meglio !!! Le valutazioni dei cataloghi le trascurerei. .....il prezzo in questi casi lo decide il Commerciante (che ci deve guadagnare ) e il collezionista che sarà la prima volta che la prende in mano.... Ottimo acquisto Aldo, moneta estremamente Rara..... Daniele1 punto
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Mettendo da parte il conio piatto, la moneta non è incapsulata e chi prepara le confezioni non usa i guanti, quindi già dopo qualche giorno, se non direttamente all'acquisto, iniziano ad apparire delle fastidiossisime ditate unte.1 punto
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Gioisci la ricerca, ..e' parte del piacere di questi oggetti.1 punto
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A parte che il titolo potrebbe suonare quasi offensivo perché qui ci sono fior di esperti di banconote come di tutto il resto, per la cartamoneta c'è un'apposita sezione, dove indirizzo la discussione. petronius1 punto
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Quando da giovane studente/lavoratore vivevo a londra, sono stato diciamo il ragazzo di bottega dell'ultimo bancarellaio antiquario della strada dei giornalisti/giornali. Vivevo in una stanzetta (era quello che mi potevo permettere al tempo) piena/colma di libri, ne possiedo tuttora una parete intera. Adoro le stampe antiche, e tutto il collezionismo cartaceo.1 punto
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Hai ragione Silvio! Mi fa pensare a un proverbio italiano (appena sformato!): A cavallotto donato non si guarda in bocca!1 punto
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Salve, è un bronzo di Filippopolis, Varbanov 1569. Esiste anche per Caracalla: https://www.acsearch.info/search.html?id=1039650 Entrambi sono rari, R4 per questo bronzo nel Varbanov. Jolie provinciale!1 punto
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Secondo me è stata restaurata in prossimità del bordo inferiore sinistro (notate l'irregolarità della texture appena sotto la scritta "Barbetti", confermata anche al retro). Si vede abbastanza chiaramente che è stata piegata in 3, classica piega a croce più ulteriore piega verticale. Le increspature di cui parla nikita secondo me sono dovute all'asciugatura su tavolo di ventilazione, non è stata stirata ma semplicemente restaurata professionalmente. Margini rifilati? Mah.. Cmq niente male eh..1 punto
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Salve volevo chiedere se è una variante in quanto leggo solo SAX oltre alla prua differente. Peso 24,8 gr. Allego foto di quelle che ho visto sul catalogo di questo forum e la mia. Foto catalogo1 punto
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Ciao, si tratta di un cosiddetto marchio di casa, un antenato dei moderni marchi commerciali, molto in voga nel Nord Europa a partire dal tardo medioevo-primo rinascimento, e tuttora non del tutto dismesso in quelle zone. É un segno adottato per motivi commerciali da un qualsiasi genere di imprenditore per contraddistinguere sé stesso, e soprattutto le proprie merci: per quest'ultimo motivo, ogni marchio di casa è costituito da linee intersecantesi, di modo che lo si possa facilmente tracciare su qualsiasi genere di superficie e con qualsiasi mezzo (esempio: con un carboncino su un sacco di juta). Di conseguenza, in esso predominano le linee rette ma con frequenti incroci con linee curve, spesso dal sapore vagamente religoso (croci, cuori, ecc.); le lettere, se presenti (come nel tuo caso, mi pare), sono di norma le iniziali del titolare del marchio. Come puoi immaginare, di marchi di casa ne esiste un'infinità: in Francia, se ben ricordo, avevano fatto un sito internet che ne parlava diffusamente, e in Germania non mancano testi dedicati o che ne trattano insieme ad altri strumenti simbolici.1 punto
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Quasi sicuramente l'effetto dell'acqua, lavaggio od eccessiva umidità, la lieve depressione della filigrana ne ha risentito parecchio, possibilmente un'eventuale stiratura maldestra avrebbe lasciato segnacci ben peggiori, forse è stata fatta asciugare senza alcun intervento invasivo.1 punto
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Brockage accade quando una moneta rimane incastrata sul conio superiore, e quindi la moneta successiva viene battuta sul dritto con l'impronta regolare, sul rovescio con l'impronta (che risulterà in incuso) del dritto della moneta rimasta incastrata.1 punto
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Un tipico ritratto (ed esemplare londinese) che ho in collezione: Costanzo I, Zecca: Londra (296-303 d.C.) AE; 27 mm; 10,35 gr D\ "FL VAL CONSTANTIVS NOB C" R\ "GENIO POPVLI ROMANI" RIC 14a; Toone 2.01.010 Provenienza: ex Den of Antiquites LTD (Cambridge) Quelle sopra le foto del venditore, mente in mano si presenta così: al dritto risulta ancora ben visibile l'argentatura superficiale.1 punto
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TAGLIO: 2 euro cc NAZIONE: Italia ANNO: 2020B TIRATURA: 2.993.000 CONSERVAZIONE: SPL LOCALITÀ: Milano NOTE: News1 punto
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O meglio se circolasse ufficialmente e soppiantando il bolìvar, perchè in realtà già circola.1 punto
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