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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/13/21 in tutte le aree
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@monetiere grazie per le belle parole! Hai descritto perfettamente il senso che ha per me "collezionare"! Il malconcio, rottame o altro che dir si voglia, per me ha la stessa dignità del fdc o del sesterzio intonso perché comunque racconta una storia! E io, ogni mese e anno che passa, mi rendo conto sempre più che non sto collezionando monete ma frammenti di Storia.5 punti
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Ciao @Moro76, ripropongo la "carrellata" dei 3 tipi creata per una passata discussione del forum: Ciao, RCAMIL.4 punti
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Nel passaggio all'euro i paesi "seri" non hanno previsto prescrizione per la vecchia valuta o termini molto lunghi, quelli "ridicoli" hanno messo prescrizione relativamente breve e addirittura qualcuno la ha pure anticipata per fare cassa......3 punti
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Cuba - Un Peso 1983 Lo stemma di Cuba si compone di uno scudo, in piedi su di un fascio littorio coronato dal berretto frigio, il tutto supportato da un ramo di alloro a destra, e da uno di quercia a sinistra. Lo stemma è stato creato da Miguel Teurbe Tolón ed è stato adottato il 24 aprile del 1906. Lo scudo è diviso in tre parti: nella testa limmagine di una chiave su uno sfondo del mare blu, con due rocce ai lati, a simboleggiare la posizione geografica di Cuba tra la penisola della Florida e Yucatan. Il sole che sorge sullo sfondo simboleggia la nascita di una nuova repubblica. La parte in basso a sinistra a strisce bianche e blu rappresenta la divisione in stati dellisola durante il periodo coloniale. La parte in basso a destra, raffigurante un paesaggio cubano con al centro un albero di palma. Stemma di Cuba Santa Clara - Mausoleo del Che Guevara3 punti
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Buon giorno. Se fosse una satira del tempo sarebbe una testimonianza fantastica! Non potrebbe essere HAI VITTO O EMANUELE che potrebbe significare la certezza di una stabilità economica con Pio nono e fame con Vittorio EMANUELE Cordiali saluti. Gabriella3 punti
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Con la caduta di Padova, Venezia diventa una potenza terrestre. Infatti le si erano già dedicate Treviso, Verona e Vicenza. Nel 1420 finisce il dominio secolare del Patriarcato di Aquileia e l'ultimo Patriarca che batte moneta è Ludovico di Tech. Venezia occupa buona parte dei suoi territori. Il doge Francesco Foscari conquista anche la parte est della Lombardia con Brescia, Bergamo e Crema. Al nord il Vescovado di Trento resta nell'area monetaria di Venezia, mentre Merano e Gorizia, dove si estinge la dinastia con l'ultimo conte Leonardo, entrano nell'area monetaria asburgica. Così Venezia diventa l'unica zecca di quest'area monetaria. Ma questa storia va al di là del medioevo e di questa sezione. Denaro di Ludovico Tech Kreuzer di Leonardo Arka Diligite iustitiam3 punti
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Va specificato che ancora nel 1940 10 lire erano una cifra piuttosto alta per una moneta metallica. Usando i convertitori che si trovano online ne esce una conversione a circa 7,5 Euro odierni, quindi ben superiore all'attuale moneta metallica di maggior valore. Nel 1943 il valore si era più che dimezzato, ma rimaneva ancora superiore a quello di un attuale 2 Euro. Risulta quindi ovvio che non fosse necessario coniare monete di valore maggiore, anzi, circolavano ancora copiosamente spezzature divisionali dal 5 cent fino al 50 cent (anche questi tagli coniati fino al 1943). In seguito l'enorme inflazione causata dal conflitto e dalla enorme massa di cartamoneta emessa dagli alleati senza alcuna copertura (le AM-lire) fece crollare in pochi anni il valore della lira, tanto che nell'immediato dopoguerra i centesimi di lira erano già in via di sparizione, e nel giro di pochi anni quelle che erano in precedenza monete di discreto valore facciale divennero presto gli spiccioli più infimi in circolazione. Non per nulla nel dopoguerra si studiò l'emissione di una nuova monetazione repubblicana in alluminio che però durò solo 4 anni. Negli anni '50 la mostruosa inflazione rese già necessaria la coniazione di tagli come le 50 e 100 lire che fino a pochi anni prima erano banconote di valore facciale anche abbastanza alto.3 punti
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Qui sul canale YouTube di Quelli del Cordusio trovate tutti, al momento, i 39 video fatti dall’ultimo con Federico Pigozzo ai primi delle inaugurazioni del Medagliere in Ambrosiana a Milano ...altro arriverà ... https://www.youtube.com/channel/UCqP7Vmgu7Afpiplbt3so2mQ/videos?view=0&sort=dd&shelf_id=03 punti
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c'è da dire che in ambito gallico i sesterzi che eventualmente possono essere confusi con gli antoniniani riguardano esclusivamente Postumo poiché con lui il sesterzio è "rinato" e "morto". Peso e stile sono senza dubbio i criteri di distinzione tra i sesterzi a modulo ridotto e gli antoniniani. In letteratura sono noti casi di coniazione di sesterzi imitativi con conii usati anche per antoniniani (ovviamente anch'essi imitativi). Se ne parla nel libro dedicato all'atelier II (scritto da Pilon) e se non erro anche in uno dei testi della serie "Tresor Monetaire" dedicati a Postumo. Esiste ad esempio il tipo di sesterzio con legenda breve sul tipo dell'antoniniano, rovescio PAX AVG e senza indicazioni SC (emissione ufficiale) che è stato ripreso a livello di imitazione anche con conii utilizzati per emettere antoniniani sempre del medesimo tipo PAX AVG. In questi casi peso e stile sono gli unici elementi distintivi. 6 grammi sono troppi per un antoniniano e pochi per un sesterzio ufficiale, specialmente se il diametro del pezzo in questione si aggira sui 20-22 mm. I sesterzi troppo pesanti sono rari, esistono ma sono rari. Mentre generalmente il peso dei sesterzi imitativi è calante, e di brutto! Come pure il loro diametro. Qui si apre un mondo! E varie sono le spiegazioni possibili. Alcuni studiosi sostengono che i minimi dovevano essere utilizzati prettamente in ambito rurale ed erano visti un po' come uno status symbol di possesso di moneta spendibile laddove regnava perlopiù il baratto. Secondo questa visione i minimi quindi non circolavano nelle zone maggiormente urbanizzate dove circolavano invece le emissioni ufficiali e le imitazioni "regular size". Ecco quindi una possibile spiegazione per una distinta tesaurizzazione dei tipi: da una parte piccoli (o anche grandi) depositi di minimi e da un'altra di monete ufficiali miste a imitazioni di dimensioni similari ai tipi imitati. C'è chi invece sostiene un uso promiscuo delle varie tipologie con dei precisi rapporti di cambio dove le imitazioni di modulo minore avevano o un valore nominale fiduciario (presentano spesso e volentieri anche una lega differente dalle imitazioni di maggior dimensione che può quindi far supporre una compensazione di valore o un'aggiunta apputo di plus valore fiduciario) o comunque un valore (e un uso conseguente) di moneta divisionale spicciola rispetto agli antoniniani ufficiali e alle imitazioni di maggior dimensione. Nello studio della tesaurizzazione poi, non sempre è emersa una fotografia della moneta circolante fedele al 100% e questo perché il proprietario del deposito generalmente operava una cernita tra il circolante per creare il suo tesoretto o mettendo da parte solo monete buone o riponendo sia le buone che le meno pregiate ma in contenitori distinti. A fronte di questa azione di differenziazione vien da sé che risultano assai rari i ripostigli con minimi frammisti a monete ufficiali o imitative di dimensioni analoghe (sebbene ne esistano eh!). Io personalmente credo siano valide e vere entrambe le teorie proposte. Molto probabilmente i minimi venivano usati con maggior frequenza nelle campagne, ma non a titolo esclusivo e, quantomeno in ambito urbano, dovevano avere un loro preciso valore di cambio (a peso? nominale? chi può dirlo!). Infine non è da dimenticare che i minimi e ancor più i minimissimi sono emissioni tardive che, sebbene imitassero i tipi gallici, vennero emesse sostanzialmente a impero gallico bello che finito! E se non bastasse va pure fatto presente come l'aureliano riformato non piacesse nei territori gallici dove emergeva invece la necessità di moneta più leggera, di tagli divisionali spiccioli per gli scambi quotidiani. Questo permise il mantenimento in circolazione delle monete galliche e delle loro imitazioni ben oltre la durata dell'impero gallico. Se poi vogliamo buttare altra carne (o benzina) sul fuoco, va evidenziato come esista un flusso ingente di moneta imitativa (per lo più minimi) che dalle gallie finirono in nord Africa e parzialmente anche in Sardegna e in sud Italia... perché questa fortuna nel bacino mediterraneo? Per penuria di circolante? Era una moneta che veniva usata per pagare merci a popolazioni più arretrate che avevano una concezione e uso differente del mezzo "moneta"? Chi può dirlo! Fatto sta che in Africa piacevano molto e dopo un primo flusso di importazione pare seguì una successiva fase produttiva in situ che riprese principalmente la serie DIVO CLAVDIO (forse perché di origine "romana" come emissione a livello ufficiale e quindi con una spendibilità maggiore anche fuori dalle gallie). Tanta roba... difficile condensare tutto in un post! Di materiale ce n'è molto e anche gli studi non sono pochi, quello che manca è una visione d'insieme globale che ancora non è stata tentata!2 punti
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A me invece sembra una papalina, identica a quella delle monete in circolazione di Pio IX nello stesso periodo, e così anche la veste mi sembra modificata per assomigliare a quella. La trovo fantastica! Motivazione ce ne sarebbero a decine visto il periodo con VEII che aveva il fiato sul collo di Pio IX per cacciarlo di casa e quest'ultimo che aveva scomunicato il Re. Edit. Interessante anche il modo in cui è stata modificata la leggenda.. Vittorio Emanuele I, con tutta la polemica del primo re d'italia che parte dal II, non capisco bene invece cosa abbiano lasciato nelle ultime lettere. Edit 2. quello che sembra la visiera del cappello, secondo me può rappresentare invece o i capelli (più voluminosi, se guardate le monete corrispondenti) di Pio IX oppure il cappuccio della veste.2 punti
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Buonasera @favaldar Il periodo della repubblica romana ha su di me un fascino irresistibile da qualche anno. Trovo questi tondelli carichi di storia anche se effettivamente non sono "belle monete"... Spero di essermi spiegato. Qualche informazione sulla repubblica firmana si trova nel bruni, nel paragrafo che presenta la zecca di fermo appunto. Si tratta di un governo che trovò spazio dopo la rivolta popolare che scoppiò in città quando rimase senza il governatore apostolico. Il popolo prese il controllo della città fino all'occupazione delle truppe francesi. È in questo lasso di tempo(tra la chiusura della zecca del 28 novembre 1797 e l'arrivo dei francesi) presumibilmente che venne coniato solo il taglio da mezzo Baiocco 1798 e in cui si distingue la variante con e senza bacche nella ghirlanda di fiordalisi del rovescio. Marco2 punti
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Questo è il mio 2 Tornesi 18392 punti
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Tornando all'area monetaria del Nord-est, nella seconda parte del XIV secolo le zecche di Verona e Merano perdono di importanza e nella parte occidentale a contrastare Venezia resta Padova. E Padova con Francesco I da parecchie preoccupazioni alla Serenissima sia militarmente (vedi la guerra di Chioggia) che monetariamente. Per esempio Venezia, che aveva abbandonato la coniazione del grosso con Giovanni Gradenigo, nella parte finale del dogado di Andrea Contarini è costretto a coniarlo di nuovo, anche se con peso e titolo leggermente inferiori. Questo perchè la zecca di Padova, approfittando di questo vuoto lasciato dal grosso, coniò un carrarese da 4 soldi che lo riempì. Padova perse la guerra, fu conquistata da Gian Galeazzo Viscoonti, risorse, fece di nuovo guerra a Venezia, la riperse e con la guerra perse anche la sua indipendenza e la zecca. Qui viene illustrata la seconda tipologia del carrarese, quella con S. Daniele, patrono di Padova, che con continue svalutazioni servì a finanziare Francesco I da Carrara nella sua guerra contro Venezia. Arka Diligite iustitiam2 punti
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è apparso in asta lui...proprio lui... un solido di Astolfo per chi non sapesse, ne esistono altri due... 1 - ex collezione Reale (Vittorio Emanuele III) ora nel museo di Roma 1 - nel museo di Vienna, noto almeno da metà '800 questo è il "terzo" .... virgoletto... eh si, perchè al netto della base d'asta di soli 3000 euro per una moneta che apparentemente è l'unica in mano a privati, la stessa è la copia esatta di quella di Vienna... https://emporium-numismatics.auctionmobility.com/lots/view/1-4E7EJU/langobarden-aistulf-749-756-av-solidus-oj-ravenna allego a futura memoria la foto... non si sa mai.... per vostro diletto, qua l'articolo che scrissi con l'amico @numa numa https://www.academia.edu/35782986/GENNARI_A_ROSSINI_F_2018_La_monetazione_di_Astolfo_per_Ravenna_un_tremisse_e_un_follis_inediti_in_NAC_Quaderni_Ticinesi_n_46_2017_pp_155_172 e da questo pdf, eccovi Vienna...1 punto
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La Prima e La classica immagine della medaglia "Miracolosa", che troverai ampiamente descritta, la data è 1830 (anno dell'apparizione). La seconda celebra i patroni d'Italia, S. Francesco d'Assisi e Santa Caterina da Siena. La prima è comunissima e molto diffusa, la seconda è comune! Ciao Borgho1 punto
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Altra medaglia da Culla del Santuario di SANTA MARIA DI OROPA, al R/: SACRI CUORI di GESU' e di MARIA.1 punto
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Filippo III - 3 Cinquine con scettro coronato 3/4 di Carlino oppure 7,5 Grana oppure 15 Tornesi1 punto
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Buonasera Renier, un magnifico pezzo ! la satira politica espressa su apposite medaglie è nota, ne abbiamo già visti diversi esemplari qui nel Sito. Per quanto riguarda la manomissione di monete per motivazioni politiche, non rare le espressioni di dissenso espresse con tagli paralleli o a croce che sfregiano il volto del Sovrano su monete italiane, francesi, russe.... Su un piano meramente artigianale non è un lavoro da poco : l'autore ha preparato un bozzetto e lo ha realizzato con mano sicura, stravolgendo la figura del Re con perizia . Il particolare dell'orecchino (un grosso anello, non un pendente) : non so quale significato possa avere, ma allora era un uso abbastanza diffuso, l'ho notato anche nel ritratto di un Colonnello dell'Esercito del Regno delle Due Sicilie, e mia nonna ricordava di averlo visto portare da non pochi vecchi. Un pezzo da conservare con cura ! Potresti mostrare anche quelle riguardanti Napoleone III ? Grazie ! @RENIER1 punto
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Mi dispiace molto per la scomparsa di tua nonna, indirettamente la banconota che hai comprato è un ricordo di Lei. La banconota ha un gran fascino.1 punto
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La vincitrice del sondaggio è la n° 6 https://www.numismatica-visual.es/2021/04/elegido-el-diseno-de-la-moneda-de-2-euros-cc-comun-2022/1 punto
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Come mia moglie insomma no scherzo, ma la battuta mi e' venuta fuori cosi'.1 punto
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Ciao, Meno di un BB. Dal mio punto di vista direi che il tuo bel centesimo si merita un bel MB+1 punto
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C'è chi li chiama (a mio avviso impropriamente) doppi antoniniani. E, sì. Se ne trovano. Non sono comuni ma nemmeno così rari. Molti hanno uno stile ottimo ma sono imitativi (su questo ad esempio ho qualche sospetto). Qualche anno fa Denant ne mise in vendita una piccola collezione. Più o meno erano tra i 4 e i 5 gr. Molti di Vittorino. Io ho un Postumo ma è di fatto è un sesterzio coniato con i conii di un antoniniano imitativo. Forse ho anche dei Tetrici pesanti, poi verifico1 punto
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Ciao, mi sembra di ricordare che VF20 sia il gradino più basso per un BB, calzerebbe quindi con un MB+ o qBB, ma è risaputo che sono una schiappa in fatto di conservazioni1 punto
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La tipologia mi sembra identificata correttamente (antoniniano di Tetrico del tipo FIDES MILITVM). Osservando gli spazi tra le lettere, ipotizzerei che la leggenda al D/ sia leggermente diversa da "TETRICVS AVG". Forse si tratta del RIC 70, con "TETRICVS P F AVG". Mi sembra anche di vedere il gambo di una lettera tra "TETRICVS" e "AVG" (segnato in arancione). RIC 70 Tetricus I Antoninianus, 272-273 AD. IMP TETRICVS P F AVG, radiate and cuirassed bust right / FIDES MILITVM, Fides standing left, holding two standards. RIC 70; Elmer 784. Non sono un esperto, quindi attendiamo pareri più autorevoli. saluti Magus1 punto
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Scusate se torno ancora sulla questione provenienza, a mio avviso oggi - che abbiamo molta piu ‘ sensibilizzazione a tutti i livelli - quindi commercianti e collezionisti - in merito a questa importantissima variabile. se infatti cento anni fa monete molto o estremamente rare - come gli stellati o queste emissioni longobarde di Ravenna - potevano ‘comparire’ sul mercato ed essere esitate senza troppe indagini sulla provenienza ( per es. dal ripostiglio in parte disperso di Mezzomerico), oggi la questione e’ ben diversa e - come vediamo nelle aste piu’ importanti - la provenienza o addirittura un pedigree che ne tracci ia storia ( qualcuno ‘creativo’ riesce anche a inventarne ma questa e’ un’altra storia ?) e’ sempre presente e testimonia la serietà della casa d’aste. per un solido di tali natali certamente la ‘best practice’ vorrebbe che si debba dare qualche elemento in piu’ , citando la letteratura aggiornata e quantomeno facendo un parallelo con gli esemplari noti. Un minimo di analisi per sustanziare l’esemplare e per rispetto delka sua rarità e importanza, evitando di farlo passare di ‘straforo’ quasi auspicando che nessuno secne accorga ? . Questo dimostrerebbe la competenza e la serietà di chi lo pone in vendita.1 punto
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Buonasera Asia_ capita spesso, anche qui nel Sito, di vedere antiche monete riconiate per celebrare qualcosa, da non confondere con le finte monete antiche che a suo tempo venivano distribuite come gadget dalla Plasmon e altre Ditte, di fattura approssimativa e realizzate in metallo vile. I riconi come quelli da lei mostrati sono spesso realizzati in argento (a me ne è stato regalato uno d'oro che riproduce una moneta mediovale, con una pin d'attacco al rovescio, commissionata da un Banca) e possono essere di dimensioni differenti dagli originali : non sono copie o peggio ancora falsi, ma sono appunto lo spunto, l'idea per creare questi oggetti ricordo. Come tali hanno anche un controvalore commerciale, determinato dal mercato : se ne vedono tra le medaglie esposte nelle Mostre/ Mercato di Numismatica e per averne una valutazione può mostrarle a qualche espositore, quando queste manifestazioni saranno autorizzate a riaprire. In ogni caso, sono oggetti da conservare, non certo per i pochissimi grammi d'argento che contengono, ma appunto come ricordo del Bimillenario Virgiliano. Buona serata. @Asia_1 punto
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Poco male : mi ricordava una mostrina metallica realizzata durante la R.S.I. per la Divisione Leoni di San Marco (Fanteria di Marina), ma su quella al posto della scritta "Venezia" compare inciso il motto "Iterum rudit Leo" (il Leone ruggisce di nuovo). Del resto è un simbolo comunissimo, magari è un semplice souvenir turistico, tuttavia avrei visto volentieri se a tergo c'era ancora il sistema di attacco, una spilla o due graffe. Buona serata. @FFF1 punto
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Visto che è un po' di tempo che non condivido qualche esemplare interessante di recente acquisizione o scoperta, oggi "rompo" questo mio silenzio con un antoniniano di Gallieno che - a oggi - è un unicum non repertoriato nelle principale opere bibliografiche di riferimento per questo imperatore (Goebl e Wolkow) né sui principali ripostigli del III secolo pubblicati a stampa o virtualmente. Questa la monetina in questione: D\ GALLIENVS AVG R\ FELICIT PVBL, /T Zecca di Roma, terza officina (rif. MIR 547 variante inedita) Ex Herm-Numismatik Gbr (DE) La moneta si presenta come una variante inedita per tipologia di busto radiato drappeggiato a destra visto da dietro. Il MIR di Goebl riporta solamente queste quattro tipologie di busto per questa emissione: Nel volumetto di C. Wolkow dedicato alle figure sedute (Les émissions dites "des figures assises" et les émissions S/P-P/II, Besançon 2018, Ed. Bnumis) le tipologie di busto sono ampliate a sei: In entrambi i testi - che rimangono i più completi attualmente consultabili - manca questa tipologia (assente anche nella collezione Holmes, una delle più vaste dedicate a Gallieno e alla sua famiglia). Una monetina "umile" quanto a conservazione che faceva parte di una piccola collezione di antoniniani di Gallieno di grande rarità che è stata messa in vendita da questo negozio numismatico con diversi realizzi importanti a differenza di questo esemplare che è passato - per mia fortuna - in sordina. Mi rendo conto che si tratta di una chicca (per me) molto settoriale e che può suscitare qualche interesse prevalentemente per gli appassionati di Gallieno, tuttavia volevo condividere anche la "possibilità" di continuare a fare piccole scoperte numismatiche che contribuiscono a implementare la conoscenza di un imperatore che ha emesso un quantitativo impressionante di monete con un programma iconografico solo in apparenza "semplice".1 punto
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Ciao @grigioviola Ammetto di non essere assolutamente competente nella monetazione tardo-imperiale ma la passione che trasmetti con i tuoi post è sempre incredibile. Capisco perfettamente che questa moneta è una chicca soltanto per esperti, anche perchè a prima vista mi sembrava un qualunque antoniniano comunissimo di Gallieno come d'altronde i tanti che passano ultimamente nelle aste e nella famigerata "baia", ma apprezzo la passione con cui ti cimenti nella tua collezione specializzata in queste particolarità. Spesso chi si dedica in specifici settori collezionistici nella numismatica come in altri tipi di collezionimo, come nel mio caso con i "ramini" papali e le votive malconcie, è difficilmente compreso dagli altri perchè certe monete potrebbero apparire rottami agli occhi delle moltitudini. Spesso purtroppo si prediligie l'esteticità in contrapposizione alla sostanza e al valore storico e basta vedere le decine di collezionisti che amano collezionare monete intonse FDC super mega strabiliante con tanto di patine artificiose piuttosto che le vere monete, ovvero quelle che hanno visto realmente la storia circolando di mano in mano. Rinnovo i miei più sentiti complimenti per la tua passione, continua a postare che a me, come penso anche agli altri della sezione e non, fa molto piacere!1 punto
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Bravo Poemenius purtroppo l’inferenza non e’ positiva. Fatto salvo il fatto che un nuovo esemplare di questa rarissima emissione avrebbe meritato ben altro commento e contesti da parte della casa d’aste ( per quelli in bronzo offerti da CNG il commento e’ stato molto dettagliato ), la replica quasi pedissequa dell’originale viennese non depone bene. sarebbe una buona cosa avvertire la casa d’aste e sentire cosa hanno da dire. Inoltre la provenienza di un tale esemplare difficilmente potrebbe non essere menzionata ..1 punto
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Ciao a tutti. Ho comprato questo large cent a 23 euro. Che ne pensate? Che conservazione gli attribuite ?1 punto
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Al museo archeologico di Torino ,da notare in alto a sinistra una borchia decorata con una croce simile a quella in questione, parrebbe punzonata ma forse ha solo perso gli smalti .1 punto
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Allora : si tratta sicuramente di uno dei classici bottoni tronco conici che guarnivano il fodero di uno Scramasax longobardo. Il mio entusiasmo deriva dal fatto che solitamente non sono decorati, mentre questo presenta una croce a lati patenti intarsiata in pasta vitrea o corallo e cerchietti decorativi che creano un contrasto cromatico,mai visto...molto interessante,sicuramente simbolo di una avvenuta è ormai matura conversione al cristianesimo. Veramente notevole. Fonte per un confronto puntuale: "La necropoli di Sacca di Goito ,i primi materiali restaurati"1 punto
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Non capisco cosa c'entra il covid con giacutuli, il mio riferimento era al fatto che il su citato utente usava spesso esprimere le sue tesi arrivando alla conclusione che erano tutti analfabeti, ma lasciamo perdere... Il dubbio gusto lo provo io quando leggo cose come quella che hai scritto tu,l'essere analfabeta non c'entra nulla con i numeri e le monete, fidati che non si sbagliavano a fare i conti con le monete, e questo è ciò che non entra in testa alle persone, gli analfabeti non sanno scrivere e leggere ma i conti li fanno bene... Inoltre io non estremizzo nulla, ma non mi sembra corretto far passare per giusto un messaggio quando non lo è...1 punto
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Vedo che il virus giacotulli continua a mietere vittime...1 punto
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50 posts per non dire niente? Non sono d'accordo. Ogni discussione ha il suo valore...giusto per rimanere in tema. Purtroppo ho sentito di dover intervenire perché non condividevo alcuni interventi ed ho voluto esprimere il mio punto di vista. Credo fermamente che il dialogo possa sempre essere costruttivo, e sono cosciente del fatto che il mio pensiero possa non essere condiviso. Viviamo in un mondo dove la maggior parte delle persone ha bisogno di certezze, come ad esempio il giusto prezzo da pagare per una moneta. Senza certezze molti non sanno su cosa basare le proprie azioni. Però non bisogna dimenticare che esiste il pensiero. Impariamo a pensare e sapremo come agire, senza bisogno di certezze precostituite.1 punto
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Azz... ma ti rendi conto di quanti problemi legali hai creato ai posteri? ? E comunque braccino corto, neanche la serie completa...1 punto
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