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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/10/21 in tutte le aree

  1. 5 punti
  2. Buongiorno a tutti, condivido una new entry, moneta “sperimentale” perché vinta all’asta (volevo, appunto, sperimentare questa nuova esperienza di acquisto online, anche se preferisco notevolmente da vivo - parere personale ), oltre al piacere di voler aggiungere in collezione un Tarì, in mezzo alle varie piastre. La classica occasione. Moneta che mi ha attratto subito, ma che ho voluto studiare per bene prima. Rarità diversa in vari cataloghi (R2, R, NC), pochi passaggi in aste, non semplice da trovare in generale. Probabilmente è più verso l’NC. Effige barbuta, rosette nello stemma, come da conio del 1859. Ritratto molto bello, si lascia ammirare, non ha nulla da invidiare alle sorelle più grandi. Ha il suo signor perché.
    5 punti
  3. Ti ringrazio, io invece in 30 anni non ne ho mai sentito parlare di riconi di questo esemplare (altro discorso per quello in argento, per i littori, ecc.) e infatti in tutto questo tempo ne ho visti 3 esemplari diversi in tutto. Su Acsearch per esempio c'è 1 passaggio negli ultimi 20 anni. E comunque dei 3 esemplari visti i prezzi richiesti erano assolutamente in linea con la rarità della moneta. Vediamo se qualche esperto di decimali ci porterà la sua opinione su questa presunta riconiazione.
    4 punti
  4. Buongiorno a tutti e grazie all'amico @Asclepia per avermi citato, sennò non avrei mai visto questi post. Innanzi tutto, complimenti per i vostri quattrini! Ricapitolando, avete giustamente osservato che negli esemplari con le cifre allineate, le righe oblique della corona sono orientate da destra verso sinistra \\\, mentre i pezzi con le cifre dell'anno più alte rispetto al valore, sia con le sigle R. - C. che senza, presentano la rigatura da sinistra verso destra ///, nonostante abbiano le corone diverse, come avrete sicuramente notato! PS: sull'orientamento e il riferimento concordo con @gennydbmoney e @doppiopunto esistono regole chiare e codificate, usiamole e ci capiremo tutti meglio: Torno ai miei studi sulle varianti e gli accoppiamenti dei conii e, per favore, taggatemi sempre quando si parla dei Reali Presidi, grazie!? Un caro saluto a tutti
    3 punti
  5. Ciao! Non lo sei .... anzi, devo correggermi; quella che mi sembrava una L un po' pasticciata, vista al pc con un ingrandimento maggiore si è rilevata una I .... manca infatti il cuneo che da la zampetta alla L. Faccio quindi ammenda, anche con aemilianus253 e Rambel! saluti luciano
    3 punti
  6. Tanto per essere un rompiscatole ?, a me pare un Jacopo Tiepolo. La I si confonde con la L, ma anche lo stile è dei primi grossi. Arka Diligite iustitiam
    3 punti
  7. Ciao a tutti, cavalluccio molto consunto appena arrivato, cosa vedete in esergo? Saluti Eliodoro
    3 punti
  8. Concordo. Osservate I segni di incussione sul rovescio di questo 6 Tornesi 1799 di Ferdinando IV.
    2 punti
  9. E per partecipare, questa è una delle mie cifre basse:
    2 punti
  10. Leggo solo ora la discussione e si tratta in modo evidente di Jacopo Tiepolo, lo stile è inconfondibile rispetto a Lorenzo come scritto giustamente da Arka. Bella moneta davvero, complimenti.
    2 punti
  11. Filippo IV , primo periodo Grano 1623/1623 Peso grammi 7,43 Diametro mm 28/29 Mastro di Zecca Michele Cavo
    2 punti
  12. i miei due esemplari per Cornavin a sinistra variante di leggenda REGNIT e piccola luna alla fine della leggenda a destra
    2 punti
  13. Dopo le obbligazioni Isveimer, ecco un titolo da "Una Azione" della società, anche questa campana "Compagnia Napolitana d'illuminazione e scaldamento col gas". Il titolo, emesso il 13 luglio 1959, è nominativo ( posso dire che la titolare era una signora di Napoli nata nel lontano 1895) ed è stato annullato nel 1967. La Compagnia ha iniziato ad emettere azioni ed obbligazioni sia nominative che al portatore dal 1886. Per quanto riguarda la storia di questa società, vi rimando ad una discussione del 2012 #30 di @francesco77, che ringrazio, dove la racconta con dovizia di particolari. Saluti.
    2 punti
  14. Sapevo di queste coniazioni "postume" delle 5 lire 1901 oppure del Littore 1927 A. V, ma del 20 lire dei Marescialli non ne ho mai sentito parlare. Infatti delle prime due ne sono apparsi svariati esemplari nelle aste a conferma dell'ipotesi di coniazioni postume con i coni originali, del 20 dei Marescialli no. Da dove hai preso la notizia ?
    2 punti
  15. Come correttamente scritto da @aemilianus253 è un grosso a nome del Doge Lorenzo Tiepolo (1268-1275); i dati ponderali che mi hai comunicato rientrano nel range e le condizioni di conservazione sono, a mio avviso, intorno al qSpl. C'è qualche imperfezione di coniatura (mi pare - considerato che si giudica una foto - una piccola ribattitura e/o trascinamento del conio), vedasi alcuni pallini del trono che sono diventati oblunghi, la duplicazione del pallino che sta al termine di TEVPL. Saluti Luciano
    2 punti
  16. è anche così che si impara....
    2 punti
  17. Beh, che non esista una moneta così non è corretto. Il 20 lire 1928 in oro, detto anche "Marescialli d'italia" esiste eccome! Questa moneta venne battuta in zecca con un conio modificato del tipo in argento da 20 lire, che presenta infatti alcune differenze: il motto su sei righe e non sette come l'argento, al D/ mancano i nomi di G. Romagnoli e dell'incisiore A. Motti. La moneta originale presenta la dicitura ORO PROVA che ne determina il corso non legale ma ufficioso della coniazione. Infatti il peso di 32.25 grammi aveva una corrispondenza superiore alle 400 lire. Si tratta della coniazione celebrativa del decennale della vittoria, offerta da VEIII ad altissime cariche dello Stato e appunto ai "Marescialli d'Italia", in circa 15 pezzi coniati. In merito a questo esemplare, è evidente che non si tratta di un originale! Michele
    2 punti
  18. Grazie mille davvero ho comprato anche il libro gigante 2021 ? si mi sono appassionato molto è un mondo stupendo
    2 punti
  19. Salve a tutti Da una consultazione del sito del museo della zecca ho visto che sono visibili online le immagini dei due talleri esposti al museo e quindi con una certa sicurezza di zecca Roma. Questi talleri mi paiono in tutto e per tutto identici ai talleri di Roma del così detto secondo tipo di cui tanto si è discusso in passato. Ho notato però un particolare curioso: Entrambi questi talleri esposti nel museo della zecca presentano lo 0 della data leggermente tagliato nel lato sinistro e non perfettamente ovale. Vi invito a visionare da voi le immagini da questi link non potendole riportare in questo post: https://www.museozecca.ipzs.it/collezione/monete/dettaglio.html?monetaId=722&vetrinaId=14 https://www.museozecca.ipzs.it/collezione/monete/dettaglio.html?monetaId=721&vetrinaId=14 Una caratteristica abbastanza evidente che ho riscontrato puntualmente in tutti i talleri che nel forum negli anni erano stati classificati come Roma II tipo. ad esempio in questo postato da @libeccio in questa discussione e negli altri lì presenti: Tuttavia ho notato che in alcuni talleri di Roma I tipo (II conio) questa caratteristica è assente e lo 0 risulta piuttosto perfettamente ovale e quindi chiaramente differente da quello del II tipo romano e dei talleri esposti al museo della zecca. Come in questo postato da @El Chupacabra o questo attualmente in vendita sul noto sito: https://www.ebay.it/itm/COLONIA-ERITREA-VITT-EMAN-III-TALLERO-DI-CONVENZIONE-1780-1935-39-ROMA-SPL/123798010722?hash=item1cd2efbb62:g:UhYAAOSwqktc~oEE o questo postato dall'utente @Sam di recente per un'identificazione Ho letto nella discussione precedentemente citata sul Tallero del II tipo che probabilmente i talleri del II tipo sono stati coniati prima di quelli del I tipo (ipotesi rafforzata dal fatto che come si è detto nelle medesima discussione è probabile che i talleri esposti in zecca siano tra i primi esemplari ad essere stati coniati). Inoltre i talleri del I tipo presentano la legenda eccessivamente tagliata cosa che a mio avviso è compatibile con l'altissima tiratura dei talleri romani usciti dalla zecca dal 1935 al 1939 che era finalizzata più alla necessità che all'estetica a differenza magari delle prime coniazioni di rodaggio e alle differenti dimensioni del tondello. Ora ritengo questa caratteristica dello 0 tagliato interessante in quanto secondo me potrebbe essere un valido discrimine a questo punto per distinguere i talleri Vienna 1932/5 da quelli di Roma. Infatti mi viene spontaneo immaginare che se questa caratteristica è presente nei talleri del museo della zecca e in quelli di II tipo in generale (se questi sono effettivamente stati coniati per primi) essa fosse presente già nei conii viennesi mandati a Roma e che la modifica dello 0 da tagliato a perfettamente ovale sia successiva all'arrivo dei conii a Roma. Infatti ho riscontrato anche esemplari, a questo punto mi viene da pensare coniati in una fase intermedia tra quelli del II tipo e quelli con 0 ovale, che presentano un conio di I tipo (legenda tagliata e le altre caratteristiche ben note del I tipo) ma lo 0 ancora tagliato come negli esemplari del museo della zecca e del II tipo: Ad esempio questo postato da @quattrino: Ho inoltre trovato dei talleri viennesi o considerati tali che presentano questo fatidico 0 tagliato come quelli della zecca di Roma e del II tipo, a volte come questo dal noto sito con anche il punto nello stemma e quindi inevitabilmente viennesi: https://www.ebay.it/itm/Austria-Maria-Teresa-Tallero-Thaler-1780-Vienna-Wien-1890-1900-alta-conservaz/123886737116?hash=item1cd83996dc:g:jLwAAOSwse1dEpFp Tutto ciò mi induce a pensare che i conii arrivati da Vienna nel 1935 presentassero questo 0 tagliato e che i Roma secondo tipo siano effettivamente stati i primi ad essere coniati mentre successivamente sia avvenuta la sostituzione di questo dettaglio, avvenuto però nei talleri di conio di I tipo (quindi successivamente). Dunque in buona sostanza è vero che Vienna 1932/5 è uguale a Roma 1935/9 perché è lo stesso conio ma i conii romani presentano due tipologie di 0 differenti, tagliato e non tagliato, e quello esposto in zecca presenta lo zero tagliato come anche gli altri II tipo. Quindi Vienna 1932/5 sarebbe indistinguibile al massimo solo da Roma II tipo mentre il Roma I tipo, visto che è avvenuta una modifica di conio (come minimo nello 0) rispetto a Roma II tipo esposto al museo, non sarebbe confondibile con Vienna proprio per questo particolare. Quindi secondo questa ricostruzione i Roma I tipo sarebbero di due tipologie: uno con 0 tagliato ancora come i Roma II tipo e quelli del museo della zecca e l'altro con uno 0 diverso più ovaleggiante e probabilmente più recente e a questo punto sicuramente romano senza possibilità di confonderlo col gemello viennese anni 30. Inoltre se confermato con costanza nei talleri di II tipo potrebbe rivelarsi un dettaglio chiave per identificare un Roma II tipo/Vienna 1932/5 (cioè H71 e H58) e confermerebbe ulteriormente che Roma II tipo è precedente a Roma I tipo Che ne pensate di questa ricostruzione? Mi piacerebbe riaprire un po' il dibattito e sentire cosa ne pensate di questo particolare piccolo ma secondo me significativo.
    1 punto
  20. Nepal 5 paisa २०३९ → 2039 (1982) la montagna raffigurata è naturalmente l'Himalaya
    1 punto
  21. Più che “ Judea capta type “ , che mi sembra una “acchiapparella per gli allocchi”( che hanno abboccato subito, vedo) direi una tessera sullo stile delle tante vittorie scriventi presenti sui rovesci delle monete romane..... accostarla alla judea capta ha un solo scopo......
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  22. Sono contenta di essere entrata in questa community, anche se da pochi giorni... mi complimento con tutto lo staff e chi ne fa parte. La gentilezza delle risposte non mi fa pentire della scelta di essermi iscritta su questo forum.
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  23. Richiamo questa discussione, sperando che possa contribuire alla discussione: Lucio Memmio e i Dioscuri - Storia ed archeologia - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo Ciao da Stilicho
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  24. Posto anche una la mia con cifre allineate al valore
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  25. FRASI SINTATTICAMENTE CORRETTE Ri- ciao da Stilicho
    1 punto
  26. Il regime del colonnello di morti e prigionieri ne ha fatti così tanti che metà del paese ha colto immediatamente l'occasione per rivoltarsi conto di lui... o pensiamo davvero che le primavere arabe siano "made in USA"? Gli USA non hanno fatto altro che cogliere un'occasione già esistente, mettendoci certo del loro, che però è diverso dalla teoria del complottone delle primavere inventate e manovrate dagli USA. Ma l'argomento non è la Libia, nè la Siria. Qua proprio non ci siamo. Noi non siamo affatto neutrali nella questione, perchè se entrambi fanno parte della NATO la Grecia e Cipro fanno parte dell'UE (piccolo dettaglio insignificante?), cioè del sistema di cui siamo parte anche noi. Non se la devono sbrigare da soli non solo per questo ma anche perchè il gioco della Turchia nel mediterraneo orientale (e oltre) riguarda in pieno anche noi italiani e noi europei interi. E non dimentichiamoci che la questione, aperta da decenni, va ben al di là degli idrocarburi e le acque territoriali. Ecco, allora dovremmo pensare meno a queste polemiche irrilevanti delle sedie agli incontri e un po' più a cercare di risolvere questa nostra (europea complessiva come dei singoli stati) tendenza a fare disatri , il che non si ottiene certo lavandosene le mani della condizione in cui si trovano gli altri, in particolar modo di Grecia e Cipro, o scappando con la coda fra le zampe quando il sultano agisce pro domo sua... facendogli pure complimenti e applausi fra un po'.
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  27. Tornando al discorso sulla conservazione personalmente un quasi SPL mi sembra penalizzante. Sono certo che in mano molti di noi senza ingrandimenti da foto direbbero tranquillamente SPL pieno.
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  28. Non amo e non colleziono i tagli inferiori al nominale maggiore anche se devo ammettere che tra tutte le frazioni quelle delle giustine sono spesso assai attraenti... Nel tuo caso un bel mezzo da 70 però, complimenti e buona collezione.
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  29. Provo: PURÈ CON TRITO DI SALVIA Ciao da Stilicho
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  30. Ottima cosa essere corretto da chi è indubbiamente più esperto. Almeno provo ad imparare qualcosa. Grazie.
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  31. Aggiungerei soltanto che sul catalogo lamoneta questa tipologia (stesso diametro sui 15mm) viene identificata come un follaro invece che mezzo: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-RIIRS5/10 La presenza del punto al centro dell'anello al R/ mi farebbe pensare a questi riferimenti: 1145-11461 W-RIIRS5/10-2 Messina D'Andrea-Contreras 2013 no.249 Travaini 1995 no.246 Spinelli tv.VII no.19 (pg.46 no.CCXIX) C 1 Dr. e Vr.: all'interno dell'anello centrale • Attendi comunque gli esperti per un'identificazione più precisa saluti
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  32. Matapan di Lorenzo Tiepolo, se non sbaglio. Non sono esperto di Veneziane, ma mi pare un bel pezzo. Conservazione, direi qspl. Mi si corregga se ho scritto cose errate, grazie.
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  33. Messaggio per le generazioni a venire
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  34. Se ti può interessare io son riuscito qualche tempo fa a venderne una manciata a 2 € l'una.
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  35. Ribuonasera, di solito hanno un titolo molto basso se non semplicemente dorate, questo ti fa capire che anche il loro valore intrinseco è insignificante, se posso darti un consiglio lascia perdere, con il tempo ti renderai conto di che schifeffezza sono, risaluti
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  36. Ciao, la tipologia è questa che trovi nel link, ma devi aspettare qualcuno che ne sa di più su questa monetazione medievale: https://en.numista.com/catalogue/pieces83898.html
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  37. Uno statere nello standard eginetico in eccezionali condizioni commemorativo della CX Olimpiade è questo della NAC AG, Auction 79- Starting price: 28.000 CHF - Estimate: 35.000 CHF - Result: 50.000 CHF Lot 10. JDL Collection Part II: Geek Coins PELOPONNESUS. ELIS. OLYMPIA, Stater c. 340, 110th Olympiad, Aeginetic standard, AR 12.29 g. Obv. Laureate and bearded head of Zeus right. Rev. F-A/A-P Eagle standing right on ram’s head. Literature Traité II/3, 1155, pl. CCXXXIV, 10 BMC Peloponnesus 72, 122, pl. XV, 2 SNG Lockett 2409 (these dies) C. T. Seltman, The Temple Coins of Olympia, Cambridge, 1921, 18, 194 (these dies) Jameson 1244 (these dies) BCD Olympia 153 (these dies) Weber 4050 (these dies) Kraay-Hirmer pl. 158, 505 (this coin) M.-M. Bendenoun, Coins of the Ancient World, A portrait of the JDL Collection, Tradart, Genève, 2009, 21 (this coin) Condition Very rare and in exceptional condition for the issue. A superb portrait, in the finest style of the period, struck in high relief. Old cabinet tone, an insignificant metal flaw on reverse, otherwise extremely fine. Provenance Frank Sternberg AG XVI, Zürich 1985, lot 131. Bank Leu AG 13, Zürich 1975, lot 167. One of the few ancient traditions to have been resurrected in modern times is the quadrennial Olympic Games. Though the religious spirit of the original games has vanished, the element of athletic rivalry among nations has survived intact. Every four years the world’s attention turns to these great games, just as it did in Olympia so many centuries ago. The coinage issued for these games in ancient times had seve- ral purposes – as vehicles for commerce, as a source of income through a mandatory exchange, as a showcase for the works of gifted engravers, as keepsakes for visitors, and as celebrations of Zeus and Hera, who presided over the Sanctuary at Olym- pia and the games themselves. A narrow range of images occurs on Olympic silver coinage, all of which are dedicated to Zeus, his consort Hera, Nike, or to the nymph Olympia. Often these divinities are represented with artful portraits, though Zeus is also represented with his eagle and thunderbolt. Nike occurs as a symbol of victory, and when a laurel wreath occurs it would seem to be as an allusion to the games. Olympic staters appear to have been produced only for the games, and Charles Seltman’s comprehensive die study (1921) proves that two separate mints existed, one perhaps at the Temple of Zeus and the other at the Temple of Hera. The mint of Hera probably was combined with that of Zeus some time toward the end of the 4th Century B.C., and perhaps a century later the Olympic mint may have been moved to the regional capital of Elis. This stater, issued by the temple mint of Zeus, is a pristine example of the fine workmanship of Olympic coinage from the early Hellenistic period. Its forceful head of Zeus is paired with a vigilant eagle. Even within the repeating themes at Olympia, the engravers maintained freshness in their designs by employing different artistic approaches and by taking delight in minor varieties. On the Zeus-eagle staters, for example, the eagle is perched variously on the capital of an Ionic column, a simple base, a hare, a fawn, the back of a recumbent ram, a stag’s head, a snake or, in this case, the head of a ram. apollonia
    1 punto
  38. Ok?, semplicemente la tua affermazione così "tranchant" poteva essere facilmente fraintesa dall'utente che ha presentato la "moneta", il quale non essendo addentro al mercato italiano magari non conosce questa monetazione. Di fatto hai ragione, non esiste una moneta così, ma ho voluto integrare per far capire il perché il suo esemplare é un falso! Michele
    1 punto
  39. Ma ci mancherebbe anche. Un saluto?
    1 punto
  40. Effettivamente può dare l’idea di un foro otturato o di un tentativo di foratura. Penso però che si tratti di un particolare della leontè presente anche sul diritto di un esemplare del Museo di Berlino. apollonia
    1 punto
  41. Buonasera amici...condivido questa che è una monetina più rara di quel che si crede, monetazione per amanti del rame, 4 quattrini 1798, cifre allineate, meno rara della cugina con cifre sfalsate ma ad avercene, si vede poco...ci ho messo un bel pò ma ho migliorato la conservazione di quella che avevo in collezione...eccola...rigatura della corona da sinistra a destra ancora visibile, nel tipo con cifre sfalsate la rigatura è posta da destra a sinistra.
    1 punto
  42. Il mio miglior lowball! Ne avete mai visto uno così? Ho fatto fare a suo tempo dei controlli. Secondo tutti i pareri... autentico. Probabilmente il degrado è dovuto non (tanto) alla circolazione quanto a una destinazione d'uso sui generis: fermacarte, medaglione, portafortuna apotropaico, pocket piece (come scriveva @Burkhard) da toccare e ritoccare e lucidare e poi ancora toccare! I rilievi sono davvero quasi allo stesso grado dei campi. Il testone rimane tuttavia più definito dell'altra faccia. Non saprei dire perché. Forse è solo questione di resistenze al logorio. Un certo disegno con le proprie quote resiste meglio di altri disegni. Accetto supposizioni. Forse, considerandolo un fermacarte, veniva tendenzialmente posizionato con il rovescio all' ingiù. D'altronde nulla ci vieta di pensare che invece la moneta sia finita nelle tasche di qualche scaramantico proprio perché ormai inservibile e non collezionabile (tranne che per me). E allora in quel caso si potrebbe re-ipotizzare qualche forma di circolazione.
    1 punto
  43. @olivia Buongiorno Olivia. Premesso che i tuoi taler, come correttamente riportato da altri, NON sono quelli del 1780, personalmente non sarei così sicuro che i due esemplari di Konventionstaler che hai postato siano delle patacche. Le foto non sono perfette, non abbastanza per apprezzare appieno i particolari, ma certamente si notano dei graffi anche profondi. Il peso non collima con i canonici 28,06, ma anche in questo caso andrei cauto nel dire che l'elemento è probante: ci sono appunto i graffi, alcune ammaccature e bisogna conoscere la precisione della bilancia e va considerato che il peso dei Konventionstaler non è così preciso come si ama credere, c'è comunque una tolleranza (quasi due grammi è comunque una differenza molto grande). Il peso di questi talleri, da letteratura, dovrebbe essere però 27,96 g e non 28,06, del resto la X dopo la data significa che la moneta contiene 1/10 di marco di Colonia [in ted. Kölnische Mark, mezza libbra] di fino e - considerato che 1 Mark (marco) = 233.856 grammi e che il titolo è 0.833, i conti tornano. Sarebbe interessante avere le immagini (delle buone immagini) dei contorni delle due monete: il contorno è quello che spesso denuncia la patacca meglio di tanti altri elementi, anche perché è meno osservato (infatti non li hai postati); controlla comunque che in rilievo ci sia la scritta in rilievo "IUSTITIA ET CLEMENTIA" e valutane lo stato. Facci sapere. Un saluto cordiale
    1 punto
  44. Appartengono ad altre tipologie di talleri con M.Teresa, la prima non deve avere il velo e la seconda non deve avere la spilla. (le autentiche) https://en.numista.com/catalogue/pieces33437.html https://en.numista.com/catalogue/pieces160943.html Sulla loro autenticità non so pronunciarmi, anche se il peso indicato ( 27,1 - 26.2) mi sembra sin troppo calante rispetto i 28 grammi originari, troppi per rientrare in un'eventuale tolleranza, ma forse è meglio aspettare qualcuno che ne sa di più su questa specifica monetazione.
    1 punto
  45. Buongiorno in occasione del 160° anniversario della proclamazione del Regno d'Italia e dell'Unità nazionale, vi presento il mio 20 Lire 1861 T insieme al documento in cui Vittorio Emanuele II assume il titolo di Re d'Italia.
    1 punto
  46. Concordo pienamente. Aggiungo che le Autorità dovrebbero recarsi al Pantheon e rendere omaggio alla Tomba del Re Vittorio Emanuele II. Dispiace davvero pensare che in Italia celebriamo il 25 aprile, il 01 maggio, il 02 giugno, che (senza addentrarci in questa sede in un giudizio su ciò che rappresentano) sono oggettivamente date divisive e non festeggiamo il 17 marzo e il 04 novembre ...
    1 punto
  47. Guarda, a mio parere, oggi 17 marzo dovrebbe essere Festa Nazionale, data rossa sul calendario, allo stesso livello del 2 Giugno. Con esposizione della bandiera nazionale nelle strade e visita al Vittoriano da parte del Presidente della Repubblica.
    1 punto
  48. Non c'è che dire... La nostra Storia è davvero affascinante, peccato che le Istituzioni in primis facciano poco per promuoverla e quel poco che fanno è spesso ideologicamente orientato. Il Regno d'Italia è la più grande conquista della Nazione italiana ma è spesso valutato quale una "parantesi marginale" nella nostra storia.
    1 punto
  49. : l'inno di Paisiello, che ci sta sempre benePer tutti coloro che, poi, volessero approfondire, su www.books.google.com basta digitare "regno di napoli" o "regno delle due sicilie" e filtrare i risultati per "libro intero" e "XIX secolo": ci sono digitalizzazioni complete e consultabili gratuitamente di una marea di libri (dalla storia alla topografia, dalla cultura alle leggi sulla monetazione, ovviamente ;) )
    1 punto
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