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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/07/21 in tutte le aree
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Buonasera a tutti, lasciamo da parte le rigature destrorse e sinistrorse nei sottocorona. Vi presento il rinnovato ( per conservazione) Grano Cavalli 12 1798 Sappiate che la pulizia di terzo grado....... Non è stata opera mia, ma di un autentico " macellaio" ... Senza offesa per la categoria. Spero che con il tempo si attenui quel rossore del rame nudo.3 punti
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Sono titoli dell'Impero Austro-Ungarico passati in forma transitoria, dopo la Prima Guerra Mondiale, in carico alla Direzione Generale del Debito Pubblico del Regno d'Italia. Partiamo dal primo - Terzo Prestito di Guerra Austriaco, obbligazione al portatore da 200 Corone, interessi al 5 e mezzo %. I tagli emessi per questa tipologia di obbligazioni sono da 100, 200, 1000, 2000 e 10.000 Corone. Valore in base alla conservazione, direi una decina di euro. L'altro dovrebbe essere (uso il condizionale e dopo ti spiego il perché) Sesto Prestito di Guerra Austriaco, obbligazione al portatore da 10.000 Corone, interessi al 5 e mezzo %. I tagli emessi per questa tipologia di obbligazioni sono da 100, 200, 1000 e 20.000 Corone. Come puoi notare non ho riportato il taglio da 10.000 Corone, il motivo? Il mio catalogo non lo riporta. Suppongo pertanto che nel momento della sua redazione fosse sconosciuto anche all'autore Valore in base alla conservazione - prendo come riferimento il taglio più alto - direi una trentina di euro. Se mi autorizzi, vorrei girare le immagini ad Alex Witula, l'autore del catalogo, per aver una conferma da lui. Un'ultima cosa, questi titoli si distinguono per la presenza di vari timbri e marche da bollo che venivano apposti sui certificati del Debito Pubblico Austriaco. Quelli sui tuoi, sono dell'Ufficio del Registro con l'indicazione della città e data di emissione. Alcuni di questi timbri sono di assoluta rarità, come per esempio la marca da bollo da due Corone annullata con il timbro "Delegazione del Governo" . Saluti. @petronius arbiter cosa ne pensi?3 punti
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Buonasera amici...condivido questa che è una monetina più rara di quel che si crede, monetazione per amanti del rame, 4 quattrini 1798, cifre allineate, meno rara della cugina con cifre sfalsate ma ad avercene, si vede poco...ci ho messo un bel pò ma ho migliorato la conservazione di quella che avevo in collezione...eccola...rigatura della corona da sinistra a destra ancora visibile, nel tipo con cifre sfalsate la rigatura è posta da destra a sinistra.3 punti
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Salve, e grazie a @417sonia per l'esattezza delle info fornite, alle quali c'è ben poco da aggiungere: - lo stemma inglese è in versione "antica", o per meglio dire "semplice", l'essenziale inquartato di Francia e d'Inghilterra al quale il tempo e la storia hanno aggiunto in forme diverse gli stemmi di Scozia, Galles, Irlanda, Hannover; - il motto che gli gira intorno è quello del celebre Ordine della Giarrettiera, in uso da dopo la metà del XIV secolo e così chiamato perché (secondo la leggenda) un re avrebbe aiutato una dama a reindossare una giarrettiera caduta: di conseguenza quelle parole possono essere tradotte in maniera forse meno letterale, ma più "a senso", come un regale ma sonoro vaffa rivolto a coloro che malignavano sul gesto compiuto; - la rosa è purtroppo priva di colori, i quali ci avrebbero aiutato a dire se fosse Tudor o Lancaster: mancando però evidenti riferimenti a una di queste due famiglie, ritengo quindi che potrebbe essere la doppia rosa Tudor-Lancaster (rossa all'esterno, bianca all'interno) in uso dalla fine del XV secolo; - il bravo @Magus mi ha preceduto di pochissimo!, stavo per notare anch'io che la seconda parte della legenda attorno alla rosa è quella da lui identificata: aggiungo che il riferimento è a un Guglielmo, nome usato da (se non erro) quattro regnanti inglesi. Escluderei che l'oggetto sia stato emesso da Guglielmo III e Gugliemo IV, vissuti fra XVII e XIX secolo, soprattutto perché usarono stemmi resi complicati dall'aggiunta delle proprie figure araldiche dinastiche; restano Guglielmo I e Gugliemo II, a loro volta da escludere come emittenti perché vissero nell'XI secolo, ma... - ...ma nulla impedisce di pensare che l'oggetto sia stato realizzato per ricordare uno di questi ultimi due, il che spiegherebbe la presenza dello stemma "antico" d'Inghilterra sopra evidenziato; - chi, quando, perché e per quale scopo abbia fatto produrre quest'oggetto, ahinoi, è un altro discorso; - forse un aiuto può venire dalla parola che precede GWIHELMVS, magari pulendo con delicatezza l'oggetto la si riesce a leggere meglio: non so perché, ma mi viene da pensare a una parola in gaelico, probabilmente suggestionato dal GW con cui inizia la seconda.2 punti
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Probabilmente questo taglio non era anomalo per il popolo, dato che si erano già coniate monete da 9 Cavalli sotto Carlo di Borbone e Ferdinando IV. Dall'ultima coniazione del 1804 fino al 1832 erano passati solo 28 anni. E sicuramente i 9 Cavalli non erano andati fuori corso nel 1804 ma forse si usavano ancora (qui potrà essere più preciso qualcuno più esperto di me).2 punti
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Buonasera, Paragonare quanto scritto da @giuseppe ballauri alle "offese gratuite" rivolte al personale della Zecca Napoletana da Giacutuli, mi sembra esagerato. Vi invito a non "sporcare" le discussioni in questo modo. Siamo qui per imparare, io primo fra tutti. Un caro saluto, Rocco.2 punti
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Recentemente uscito : Sivana Balbi De Caro Quaderno della Zecca N. 4 : La Fabbrica delle Monete Roma 20212 punti
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Ma che problemi hai??? Ti sto scrivendo come vedo e faccio io le cose...non capisco manco qual'è l'argomento, di che stiamo parlando??? Lo sai? Stiamo parlando di come si descrive una linea...da dove parto io e da dove parti tu son cose relative...io parto dall'alto, tu dal basso, altri partono da dove parti tu, altri da dove parto io, ma an do sta il problema, il risultato non cambia se ci si capisce...cmq a me interessa parlare di monete e fino ad oggi mi sono sempre fatto capire...saluti e baci, da sinistra a destra e dall'alto verso il basso...2 punti
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Fino a qualche tempo fa era agganciato all'euro, ma a causa di alcuni recenti sviluppi si è rivalutato moltissimo: Secondo me il ruro resta una bolla speculativa però ?2 punti
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Io non so quale metodo sia giusto, nel senso se partire dall'alto o dal basso, ma prendendo in riferimento le rigatura sui 10 tornesi di Francesco II e la rigatura dei sottocorona delle piastre di Ferdinando IV si è sempre scritto : Da destra a sinistra ↖↖↖ Da sinistra a destra ↗↗↗ Con riferimento dal basso...2 punti
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Buongiorno @gennydbmoney...un pò di confusione si. Tagliamo la testa al toro: Rigatura \\\\\ per il tipo cifre allineate Rigatura ///// per cifre non allineate e senza corona. Io scrivevo da sinistra a destra nel mio perché parto dall'alto verso il basso. In sto caso dei segni "/" "\" sono più chiari delle parole2 punti
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Napoletana del giorno Ferdinando IV, 5 Tornesi 1798 P sotto la corona e senza punto. Rami della corona lunghi.2 punti
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Nuova intervista di Quelli del Cordusio che e’ questa volta con la Prof.ssa Lucia Travaini, docente di Numismatica medievale e moderna all'Università Statale di Milano, che ci ricorderà la figura del grande numismatico Philip Grierson e il suo ultimo libro " Monete, mercanti e matematica ". Vi auguro buon ascolto e una buona visione ! https://drive.google.com/file/d/1g9Jj_3vtE6Cvf-u49FDm5KMfZ6wFnAOg/view?usp=drivesdk2 punti
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Non sono affatto esperto di araldica, ma mi sembra che la leggenda sia "GW(I)HELMVS A(L)NANDETE " o qualcosa di simile (le lettere blu sono più incerte): Sembrerebbe un nome proprio. Cercando "WIHELMVS" online i risultati si riferiscono per lo più all'inno olandese "Wilhelmus van Nassouwe". Invece "ALNANDETE" o il più comune "Alandete" pare essere un cognome spagnolo. Aspettiamo gli esperti saluti1 punto
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Guardate che di regali di case dolciarie è piena la sezione identificazioni. E non credo che li vorreste... ? Arka Diligite iustitiam1 punto
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@DOGE82 complimenti per il bel pezzo aggiunto. Alla faccia della sorpresa di Pasqua!!! Ha ragione @fabry61: non fare il timido e non nasconderti dietro al rischio di fare pubblicità, dicci la marca delle uova!!!1 punto
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Se ritieni che il mio messaggio sporchi la discussione puoi anche cancellarlo, ma cancelli anche la frase sugli analfabeti che ha citato Giuseppe, perché se il mio intervento non è attinente alla discussione allora non è attinente neanche la sua affermazione...1 punto
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Posto il mio Tornese Uno e Mezzo del 1850, scusandomi in anticipo per la qualità delle foto...1 punto
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Colpo e piuttosto forte che ha spostato parte del metallo. Il tutto patinato dal tempo. Infine pulizia maldestra con colpo di grazia. Confermo zecca Tessalonica. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Grazie Mario per questa iniziativa che seguo con piacere, ho avuto il piacere di conoscerti a Pistoia, sembra un secolo fa. I Gazzettini che mi hai dato sono il ricordo di quel bel convegno1 punto
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Posto anch'io il mio Tornese e mezzo del 1854,unica data comune di questa difficile Tipologia. Mi sono chiesto molte volte perchè sia stato coniato il Tornese e mezzo, I tagli delle monete di rame erano già ben rappresentati: 10-5-3-2-1 e 1/2 Tornese. Questo taglio anomalo avrebbe potuto confondere il popolo che era costituito dalla quasi totalità di analfabeti. Saluti a Tutti, Beppe1 punto
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Noto una nuova valuta, il ruro In base alla descrizione penso sia equivalente a 6 euro (500 ruro x 6 = 3.000 euro)1 punto
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Tendenzialmente, considerato che la nostra scrittura parte da sinistra e che, allo stesso modo, lo sviluppo della stessa procede dal basso ( le famose righe dei quaderni ), se devo tirare delle righe inclinate mi verrà naturale procedere da Sx e dal basso.1 punto
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Harlan J. Berk, Ltd. > Buy or Bid Sale 215 Auction date: 4 May 2021 Lot number: 315 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Marcus Aurelius as Caesar, Marriage to Faustina II. Sestertius; Marcus Aurelius as Caesar, Marriage to Faustina II; 139-161 AD, Rome, 145 AD, Sestertius, 27.93g. C-1022, RIC-1253a, BM-1786. Obv: AVRELIVS CAE - SAR AVG PII F COS II Head bare r. Rx: VO[T]A - PVB - LICA around, S C in exergue, Marriage scene: Veiled Faustina on l. and togate Marcus Caesar on r. stand facing one another, clasping r. hands; behind and between them Concordia stands front, head turned toward Marcus; Marcus also holds roll in lowered l. hand. Acquired from Harlan Berk, 2005; ex Hess 211, 9 May 1932, Walters and Webb Collections, lot 978.This is a magnificent sestertius with a magnificent pedigree. It depicts the marriage of Marcus Aurelius to Faustina Jr. Incredible untouched surfaces. MS Estimate: 5750 USD Illustrazione: rilievo da un sarcofago romano del II secolo d.C. raffigurante un matrimonio romano (in latino dextrarum iunctio, "stretta di mano"), British Museum1 punto
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1982 Banca d'Italia - 5.000 e 10.000 lire Entrambe le banconote: Ciampi/Stevani emissione del 3 novembre 1982 Come nota personale aggiungo che sono le due banconote più brutte che la Banca d'Italia abbia mai prodotto, per i miei gusti naturalmente, questi due nominali hanno sostituito personaggi del calibro di Cristoforo Colombo e Michelangelo. Praticamente sono state delle banconote/prova di transizione. Tratto dal libro "Il biglietto di banca" di Roberto Mori (capitolo III - il soggetto), ex Direttore centrale B.I. ed ex responsabile della fabbricazione delle banconote, l'autore definisce le decorazioni presenti in questa serie una paccottiglia con chiaro intento riempitivo.1 punto
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Se chi te la sta vendendo avesse detto fdc tu l'avresti pagata per fdc? Credo di no. lo stato di conservazione è una cosa delicata, è importante farsi l'occhio personalmente guardando migliaia di monete che passano nelle aste con i relativi realizzi, ci vuole del tempo ma va fatto, devi arrivare a dare un tuo giudizio personale che puo' non essere concorde con quello che scrive il venditore ed allora la moneta non la prendi, ricorda sempre che sei tu ad acquistare e la moneta deve piacere a te prima di tutto. Fermo restando che quella che posti è senza dubbio una bella moneta, dalla foto sembra autentica ben centrata, legende completamente leggibili, bel ritratto espressivo, buon metallo e peso corretto, tuttavia non è una moneta rara quindi se il prezzo è troppo alto attendi e cerca ulteriormente, la fretta puo' essere cattiva consigliera. saluti maumo1 punto
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Ciao Sirlad I costi di commissione su cata sono piu' bassi, la sola moneta lho presa a 180, ma in condizioni migliore il prezzo sale, devo dire che e' molto bella anche se molto usurata..... Ho anche il dramma di alessandro il grande, meno usurato, ma questo e' bello da vedere e posto nella collezione fa la sua figura Adesso sono a caccia di una civetta....... ma li, i prezzi sono davvero molto alti Cesare1 punto
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Concordo sull'autenticità. Per la conservazione suggerisco di guardare la barba e altri particolari in rilievo. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Comunque consiglierei ai neofiti di non cominciare la collezione con una delle monetazioni più difficili in assoluto. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Quello che ti posso dire è che è stato pulito e che non è splendido. Ha parecchi punti di usura e la lucentezza è data dalla pulizia probabilmente chimica, che ha lasciato residui. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Effettivamente può dare l’idea di un foro otturato o di un tentativo di foratura. Penso però che si tratti di un particolare della leontè presente anche sul diritto di un esemplare del Museo di Berlino. apollonia1 punto
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Sì, è un mistero... Ma di misteri simili la numismatica è piena. E i falsi sono di tutti i generi, anche di monete comuni. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Buongiorno a tutti e buona Pasqua. Oggi volevo presentare questo testone della mia collezione. Paolo V (1605-1621), Roma. Munt 81, CNI 574. D/: stemma semiovale, chiavi con impugnatura ovale con fiocchi . PAVLVS . V . - . PONT . MA . R/: la Beata Vergine nimbata e velata col Bambino nimbato, seduta di fronte su trono posto sopra ad un podio; ai lati di fronte: S. Pietro a destra nimbato, tiene le chiavi con ambo le mani; a sinistra S. Paolo nimbato è appoggiato con ambo le mani sullo spadone puntato a terra. . S . PETRVS . - . S . PAVLVS . In basso, stemma Bonanni, Pagliari e Martelli, zecchieri. T/: liscio Peso: 9.36 g. L'elaborata rappresentazione del R/ di questo testone costituisce una nuova tipologia che verrà riproposta soltanto su un altro testone del successore di Paolo V, cioè Gregorio XV (Munt. 11). Oltre a questo, esiste per Paolo V anche la variante classificata al Munt. 82 che al D/ presenta lo stemma a targa e l'anno di pontificato in legenda, testone che era già stato presentato da @anto R Antonio in questa discussione: Questa tipologia, che viene generalmente considerata molto rara (mentre rarissima può essere ritenuta la variante con l'anno di pontificato in legenda), si presenta solitamente in bassa conservazione, sotto il BB o meno, mentre questo esemplare può essere ritenuto, dopo una mia ricerca sui pochi esemplari apparsi sul mercato, il migliore per qualità, potendolo considerare un buon BB con una gradevole patina iridescente. Vanta inoltre, possiamo dire così, un lungo ed illustre pedigree. Questo testone infatti viene dalla collezione Cappelli (ex Bank Leu 36, n. 743), passato poi nella collezione DeFalco (NAC 81, n. 464). Da adesso in poi resterà fermo per un pò nella mia raccolta! Vostri commenti ed osservazioni sono come sempre graditi! Michele1 punto
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Caro @Cioso, Ti sono vicino. ? Sono 2-3 anni che, molto sporadicamente, acquisto i rottami (più o meno tali) di cui parla @L. Licinio Lucullo. Lo faccio perché vorrei avvicinarmi anch'io alla numismatica antica. Ho acquistato in un'ottica molto emotiva (sorvolando sulla spendibilità futura dei pezzi), senza fare grosse letture. Però nel frattempo ho capito di non essere interessato ai ritratti imperiali, ma alle raffigurazioni repubblicane. Rimango affascinato dai "ritratti" delle divinità. E allora penso che sarebbe bello metter su una galleria di Giove / Zeus o di Diana / Artemide. E quindi il passaggio verso una certa monetazione greca sarebbe breve. Però mi piacerebbe anche avere uno sguardo sincronico su ciò che è stato il III - II secolo a.C. riguardo alle mie zone di provenienza, e quindi Latium Adiectus e Neapolis. E perché non provare a raccogliere monete presumibilmente transitate dalle mie zone d'origine? Ognuna di queste idee implica letture importanti che al momento non riuscirei per vari motivi ad affrontare. Anche il mondo celtico mi stuzzica l'intelletto... ...però continuo a non decidere. Troppo preso dalle mie raccolte principali. Tuttavia faccio incursioni ogni tanto nelle sezioni della numismatica antica qui sul forum, annoto possibili strade collezionistiche percorribili e compro piccole cose per capire quanta empatia possa nascere tra me e loro.1 punto
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@Stilicho Approffittando del richiamo a questa discussione, vorrei aggiungere che anche il termine siliqua non è il nome corretto per la moneta d'argento del IV e V secolo. Siliqua infatti è un unità di misura corrispondente a 1/6 di scrupolo che era 1/24 di un oncia. Quindi una misura estremamente piccola. E' un termine che però, alla pari del follis, viene usato da secoli dagli studiosi e dai collezionisti e quindi di difficile rimozione. Il nome più corretto per queste monete probabilmente è ''argenteo'', come quelli della riforma di Diocleziano. Arka Diligite iustitiam1 punto
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taglio: 1 cent paese: austria anno: 2021 tiratura: ? condizioni: SPL città: trieste note: NEWS!!1 punto
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taglio: 2 cent paese: austria anno: 2021 tiratura: ? condizioni: spl città: trieste note: NEWS!1 punto
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Un investimento in numismatica, è un investimento a lungo termine senza certezza del risultato, anche se condivido quanto espresso da altri lamonetiani in merito alla possibilità di puntare a qualità e rarità di alcune monete o a monetazioni che riscuotono ampio consenso, strategia che aumenta significativamente le possibilità di un buon risultato dell'investimento. C'è chi investe in monete per lasciare una bella collezione a chi verrà dopo di noi: 1. Perché la possano rivendere e trovarsi un bel gruzzoletto 2. Per provare a trasmettere questa passione e farla proseguire. In entrambe le ipotesi la collezione non ci seguirà ma ci sarebbero dei benefici. Nel mio caso, è qualcosa che faccio principalmente per me, perché mi fa piacere farla: non si vive di solo pane! ..poi se chi verrà potrà usufruirne per fare soldi, conservarla, proseguirla, bene! Altrimenti pace: è e sarà stata una bella compagnia. magicoin1 punto
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Comunque mi pare che ci sia sempre un po' di confusione per quanto riguarda le tirature delle monete maltesi (ed anche nella pagina dedicata a Malta nel sito eurocollezione i punti interrogativi sono parecchi)... Un altro esemplare dei 2 euro maltesi del 2015, ed anche 1 cent maltese del 2017 (anch'esso teoricamente non dovrebbe trovarsi in circolazione) mi erano stati entrambi offerti da un altro collezionista nel corso di uno scambio di monete circolate...1 punto
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PREMESSA Una bellissima leggenda irlandese racconta che, dove finisce un Arcobaleno, un folletto abbia messo un pentolone pieno di monete d'oro...decisamente no è il mio caso! TITOLO: IL PAIOLO E LA PUZZA DEI SOLDI Casa mia confinava con una Salumeria – Gastronomia, molto rinomata perchè potevi trovare degli ottimi funghi, tartufi ed era caratterizzata da un carrettino posto sul marciapiede, con un'insegna smaltata di un Gallo ed un paio di spiedini, sui quali rosolavano sempre dei polli che emanavano un profumo irresistibile. I titolari avevano un figlio, Dante, bell'uomo, indolente ed un po' scapestrato, che alla vita di bottega preferiva le battute di caccia, le giornate passate a pescare, girare le vallate montane per comperare i prodotti del luogo e magari godere di qualche ora di compagnia di qualche bellezza locale. Ogni tanto Dante ci coinvolgeva in queste gite avventurose, dove la meta era sconosciuta, l'orario di ritorno indeterminato ed il mezzo di trasporto...la sua Fiat 500 Giardiniera, stanca ed ansimante con riporti di legno, che mi piaceva moltissimo, perchè non avevo mai visto un'auto costruita con questo materiale. Partimmo una Domenica "presto". Presto per Dante voleva dire dopo le 11, perchè nella notte aveva giocato a carte fino al mattino. Qualche mese prima, in una “malga”, aveva trovato una pianòla di fine '800 con meccanismo a mano ( in pratica per suonare dovevi girare una grossa ruota di ghisa) e poi... il proprietario diceva di avere molte monete, bisognava andare a vedere! Quando arrivammo, trovammo un montanaro segaligno con un forcone in mano che ci guardava di traverso...riconobbe Dante, si sciolse un po' e ci portò in un locale dove convivevano numerose capre, un paio di mucche da latte, galline ed un povero cane pulcioso e cieco da un occhio che cominciò, ahimè, a strusciarsi contro le mie gambe. La pianòla giaceva in un angolo in uno stato pietoso. Per lei erano finiti i tempi del “Tabarin” ed era ormai irrecuperabile. Mio padre diede di gomito a Dante perchè restavano da vedere le monete. Il montanaro tolse un paio di assi dal pavimento e si calò in una botola dove scorrevano i liquami e riemerse con un paiolo maleodorante. Quello che mi colpì furono le sue parole che posso riassumere così ( per quel che mi ricordo a distanza di decenni ? “Queste qui sono tutte d'argento, nascoste quando c'erano i Kartoffen! Maledetti...prendevano le bestie, bruciavano le case e noi nei boschi a mangiare castagne e radici!”. Cercando di non essere schizzinosi, mettemmo il paiolo in una fontana per un paio d'ore, mentre il montanaro ci offriva un'assaggio dei formaggi. Aspettammo con impazienza Dante, che probabilmente si era dato da fare con qualche procace donzella del posto, poi caricammo tutto sulla Giardiniera e ritornammo a casa a tarda ora. Il viaggio fu un incubo, la puzza emanata dal paiolo era terribile, amplificata anche dalle forme di formaggio comperate da Dante. Il nostro olezzo era percepibile a miglia di distanza e mia mamma era fuori di sé. Mi ricordo che passammo la notte nella vasca da bagno ed i vestiti furono buttati via. Per fortuna il paiolo con le monete era nascosto nella cantina di Dante e col tempo siamo riusciti a pulire le monete...ed il paiolo. EPILOGO: Le monete erano in effetti tutte d'argento da Vitt.Em.II a Vitt.Em.III , tutte circolate e poche date rare, circa una Ventina di Kg (!), praticamente vendute a peso. Il Paiolo era probabilmente usato come Pentolone per lavare i Vestiti con Liscivia e cenere ed è forse migliore delle monete. Però, con questi umili tondelli, fin da giovane ho sperimentato la pulizia delle monete. Molti storceranno il naso, perchè le monete non vanno mai pulite, ma il mio racconto, forse, farà cambiare idea a qualcuno. Ciao Beppe Il Paiolo o meglio il Pentolone ( nella mia cantina ) Fiat 500 C Giardiniera ( Fonte Internet ) Qualche moneta del paiolo !!!1 punto
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La scatoletta misteriosa. Correvano i primi anni '80, piena guerra fredda. Non ricordo esattamente che anno, forse il 1983, proprio quel terribile anno in cui il mondo intero rischiò più d'una volta e senza nemmeno saperlo di saltare in aria, distrutto dalla guerra nucleare (*). Ma per fortuna, come possiamo notare dal fatto che siamo ancora vivi, il mondo non finì e potei continuare la mia infanzia, ancora inconsapevole di quanto pericoloso fosse. In una scrivania di una stanzetta di casa mia c'era una piccola scatola di legno dipinto di blu, bassa e larga con l'interno ricoperto di velluto rosso imbottito e una trentina di strane monete che m'incuriosivano: ce n'erano di varie epoche e posti, tutte molto diverse una dall'altra e soprattutto così diverse dagli spiccioli che maneggiavo io. Era molto rilassante osservarle una per una alla luce di una lampada da tavolo, osservare quell'affascinante varietà di dimensioni, stili, materiali, scritte e altre caratteristiche. Tutta un'altra storia rispetto ai pochi tipi di monete che all'epoca potevano capitarmi in mano: la 50 lire, le 100 lire modello '54, Marconi e FAO, le 200 lire modello '77, valorizzazione donna e FAO. Conoscevo anche le monete da 5, 10 e 20 lire, ma quelle erano già state levate di mezzo dall'inflazione, mentre a rendere ogni tanto curiosa la situazione c'erano i gettoni telefonici della SIP che all'epoca circolavano col valore di 200 lire. Ecco che senza rendermene conto cominciava a nascere dentro di me la passione per la numismatica che continua ancora oggi. Ma un brutto giorno questo idillio s'interruppe. Arrivò il momento di trasferirci in una casa più bella di una via più bella, a poca distanza dalla vecchia. Una volta risistemati tutti i mobili e ripresa la solita vita aprii ancora una volta la scrivania, ma mi prese un colpo... la scatola era sparita! Allarmato corsi da mia nonna a chiedere spiegazioni. - Ma dov'è quella scatoletta blu con dentro le monete che stava nella scrivania? - Non so... sarà in uno dei pacchi nello sgabuzzino - rispose lei con poca convinzione. Erano degli scatoloni di cartone chiusi col nastro grigio in cui era rimasta della roba dalla vecchia casa, che si era deciso di sistemare con calma dopo (o forse mai più?), impilate sui vari ripiani di uno scaffale di ferro in uno sgabuzzino. Siccome, guardacaso, in quel cantuccio silenzioso mi piaceva molto rifugiarmi per giocare pensai di unire l'utile al dilettevole: dovevo assolutamente riavere la mie adorate monete, quindi dovevo rovistarci dentro. Ma come fare? Erano troppo pesanti per me, ed erano tutti sovrapposti. Non potendo spostarli per guardarci dentro mi venne in mente un'idea geniale: cominciai a bucarli e ad infilarci dentro un braccio, nella speranza di percepire col tatto la scatoletta blu e tirarla finalmente fuori. Ma la mia speranza fu vana: nessun oggetto era così rigido, o se lo era non si trattava di quello che cercavo. Dopo vari tentativi ci rinunciai, sconsolato. Un sabato pomeriggio come tanti di quell'epoca cominciai come tante altre volte l'allegra routine del preludio al giorno libero da impegni scolastici e studenteschi: dopo pranzo mi bastava scendere e attraversare la strada per andare in sala giochi, pronto a un pomeriggio di svago e divertimento. Subito il via alle tre partite di rito con le 300 lire a mia disposizione, poi una sempre divertente e didattica sessione d'osservazione degli altri giocatori. Dopo alcune ore riattraversai soddisfatto come sempre la strada per tornare a casa, da dove in lontananza a volte sentivo provenire dal juke box della sala giochi canzoni come "Smalltown Boy" di Bronski Beat o "Noi, ragazzi di oggi" di Luis Miguel. Quella sera non sapendo cosa fare pensai di guardare alcune cartoline con interessanti francobolli della serie Siracusana e Castelli, come avevo preso a fare da un po' di tempo... quand'ecco il colpo di scena: aprii la scrivania e la scatola era tornata al suo posto! Contentissimo per quel "miracolo" ricominciai ad ammirare le mie care, vecchie amiche monete: adesso avevo a mia disposizione sia loro che i francobolli per sognare. Tempo dopo il figlio di un'amica di famiglia che collezionava monete me ne regalò due olandesi in corso, ma la cosa davvero importante che mi regalò quel giorno fu la sua ottima idea: anch'io avrei cominciato una raccolta. Le misi insieme alle altre e fu l'inizio della mia collezione di monete. Poi presi una 500 lire Mercurio e una 1000 lire Verdi secondo tipo, resti di commissioni che mi fu permesso tenere, e le inserii in un astuccio piatto di stoffa azzurra: quello fu l'inizio della mia collezione di banconote. Ora quella modesta cassetta custodisce ancora monete, i miei doppi. Quelle che aveva dentro sono nei raccoglitori, cosi come anche le prime due banconote. Ancora oggi non so di chi fosse stato quel contenitore prima che lo adottassi io, ma chi lo lasciò probabilmente non pensava che avrebbe influito così tanto sugli interessi di qualcuno... o magari sì? Non so che fine farà la mia collezione quando non ci sarò più, ma so di certo che prima la scatoletta blu tornerà in un cassetto. (*) https://www.ilpost.it/2013/05/18/able-archer-urss-1983/1 punto
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