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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/07/21 in tutte le aree
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È da tanto che, colpevolmente, non aprivo una discussione sul forum ma il mio tempo libero purtroppo/per fortuna è sempre meno e cerco di dividerlo adeguatamente fra le mie passioni ed interessi. Di recente c’è stata un’interessante asta che ha messo all’incanto un’intera collezione che ha creato bagarre fra numerosi collezionisti. Quello che mi ha piacevolmente colpito è stato l’interesse suscitato, oltre quello ovvio alla moneta, verso i cartellini della vecchia collezione. Solitamente quando si compra una moneta il tondello resta “anonimo”, riparte da zero nelle mani del suo nuovo possessore destinando all’oblio chi prima di lui ha curato e coccolato quella moneta, un triste destino per noi collezionisti. Un semplice pezzettino di carta che accompagna la moneta invece ha permesso di non far cadere nel dimenticatoio il precedente possessore, un dovuto rispetto a chi prima di noi ha permesso che la moneta sia finita in mano nostra. Insomma una sorta di immortalità oltre che per il tondello, anche per chi prima di noi lo ha avuto. Una visione forse un po’ troppo romantica e poco legata all’attuale momento storico del collezionismo in cui il pensiero predominante è dettato da due sole parole: “Quanto vale?”, ma permettetemi questa visione forse più adatta ai tempi che furono e nel vedere l’interesse per i cartellini, che spero non sia motivato dal pensiero di un surplus sul valore economico, mi ha fatto comprendere che qualche “vecchio romantico” numismatico ancora c’è e questo è un bene per la Numismatica. Fatta questa doverosa e piacevole premessa passerei a parlare di una moneta ora in mio possesso ma sui cui sono riuscito a ricrearne parte dei suoi passaggi di mano nel tempo. Chi mi conosce sa della mia passione mai sopita per i cavalli. La moneta del popolo per eccellenza ricca di tipologie e di innumerevoli varianti e questo la rende, a mio avviso, il motivo sul perché sia tanto apprezzata dai collezionisti. Ognuno di noi credo possa vantare di avere in collezione un esemplare particolare, raro, o magari non ancora censito. Avendo per scelta ridotto la mia raccolta a pochi esemplari e cercando di studiare a fondo queste poche monete, periodo storico compreso, mi capita sovente di vedere gli stessi esemplari transitare di asta in asta nel tempo a conferma che le monete restano… i collezionisti passano. La ricerca continua di esemplari da censire mi ha portato a scoprire diversi passaggi d’asta di una moneta ora presente nella mia collezione. Una semplice curiosità ma che fa apprezzare ancor di più questo piccolo tondello di rame passato di mano in mano per tanti anni alimentando anche, senza negarlo, un po’ di ego del sottoscritto inorgoglito sapendolo passato in alcune collezioni importanti del passato. La prima notizia su questo cavallo lo troviamo nel “ragionamento” di Giovan Vincenzo Fusco Intorno alle zecche ed alle monete battute nel Reame di Napoli da re Carlo VIII di Francia edito nel 1846 dalle stamperie del Fibreno a Napoli (il Fibreno è un breve corso d’acqua che scorre a pochi metri dalla mia casa natale… segno del destino? ?). Il “ragionamento” del Fusco, illuminante per l’epoca, non è però esente da qualche imprecisione in quanto questo cavallo viene riportato come battuto nella zecca di Capua. Ve lo presento: Da Fusco 1846, Tav. IV, nr. 3 Passano gli anni e si arriva al 1882 dove, per la legge di cui sopra che non ammette deroghe al fatto che le monete restano mentre i collezionisti passano, questo cavallo, assieme alle altre monete della collezione Fusco, viene messo all’incanto. Pur se nel catalogo della collezione la moneta non è riportata tra le poche e sicuramente più meritevoli di figurare nelle tavole, la sappiamo presente perché al lotto 2149 leggiamo la descrizione di 6 cavalli con relativi riferimenti ed uno di essi è riferito proprio al lavoro del Fusco, tav. IV numero 3. Non so chi abbia preso la moneta ma di certo dopo è finita nella collezione Cora perché nel successivo passaggio, cioè la vendita della collezione San Romé del 1924, la ritroviamo al lotto nr. 2343 proprio con l’indicazione del passaggio precedente (collezione Cora nr. 167). Con relativa immagine nelle tavole. Passano gli anni ed ecco che, all’inizio del nuovo millennio, la moneta viene riproposta in un listino di vendita della ditta Baranowsky di Roma. Un sorriso, una stretta di mano e da allora questo cavallo riposa con me. Per concludere questa è una mia storia ma sono certo che molti di voi ne hanno altre da raccontare. Vi invito a farlo in modo da non tagliare quel legame che unisce noi collezionisti di oggi con quelli del passato onorando la loro memoria. D.F.9 punti
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Non te la prendere Diamante, cerco di spiegarti qual è il problema. Il bello di questo sito è che permette in maniera gratuita e pressoché immediata di ottenere pareri numismatici da persone che sono dei veri maestri in questo campo. Spesso passano anni interi della loro vita a studiare monete. Se come risposta alla loro valutazione (sempre gratuita e sempre immediata e in questo caso - purtroppo per te - impeccabile) ottengono un “ma come fa ad esserne così sicuro?” allora ci sta che parte il sarcasmo. Ripeto, non te la prendere. Il problema è che qua non sei su Google: stai interagendo con delle persone. (A proposito, “buongiorno”, “ho trovato ieri questa a casa del nonno”, “grazie a chi vorrà aiutarmi”, sono parole che fanno sempre piacere ?)9 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutti. La mia napoletana del giorno: Ferdinando IV - 4 Tornesi 18004 punti
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Buona sera a tutti. Bei tempi quando si sfogliavano i Listini di vendita Numismatici, quelli cartacei per intenderci. Alcuni riportavano le tavole in appendice con le foto in bianco e nero delle monete, ma non di tutte, solo le più prestigiose o rappresentative e le descrizioni dei pezzi erano ridotte al minimo. Altri tempi e altri venditori. Si acquistava a "scatola chiusa". Un esempio della ditta Rinaldi.3 punti
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Acquistai, tempo fa, due grani di Filippo IV che facevano parte della Civitas Neapolis3 punti
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È una moneta piuttosto comune e, se non piace, può essere facilmente sostituita a poco prezzo con una in migliori condizioni. Per quanto concerne la "strisciata" nerastra, se si tratta di solfuro d'argento è parte della patina e non può essere rimossa se non assieme alla restante. Tuttavia, come suggerito, un bagno in acentone (preceduto da un bagno in vaselina che emulsiona) che non va ad intaccare la patina, ma "sgrassa", può giovare qualora quel segno sia di altro materiale sensibile alla sua azione. Per concludere: tentar non nuoce e... Honi soit qui mal y pense (e relative varianti). P.S.: sia acetone che olio di paraffina (vaselina) però, devono essere puri e vanno acquistati da un ferramenta o da un bricolage, non in farmacia che, essendo per uso umano, hanno aggiunta di profumi od altro che possono risultare nocivi alla patina e/o al metallo.3 punti
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Riprendo questa vecchia discussione per inserire il cartellino della collezione Mirabella ... Ne approfitto per chiedere a qualcuno esperto in grafologia se la scrittura (a me non sembra) sia la stessa sui due cartellini3 punti
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Ripropongo la discussione precedentemente chiusa dal @cdc per i troppi ot. Mi permetto di ribadire che non ho condiviso quanto fatto, visto che discussioni piene di ot ce ne sono a iosa, ma andiamo avanti. Ottimo convegno come le volte scorse, affluenza positiva in entrambi i giorni, nessun episodio spiacevole accaduto dentro e fuori dalla struttura. Misure anticovid fatte rispettare come è giusto che fosse. Segnalo purtroppo un furto di cartamoneta che è avvenuto a 200 km dal convegno ai danni di un commerciante che ore prima era stato al convegno. Quindi NULLA a che fare con il convegno e nessun collegamento si può fare tra il furto e la presenza ore prima del commerciante al convegno.2 punti
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Buon giorno. Credo che non sia sarcasmo . Forse solo un po' di risentimento da parte di chi da un parere da esperto e viene disatteso quasi con sufficienza. I PERT sono FERT i ghirigori sono rosette e nodi sabaudi e chi ha dato il suo parere sula falsità della moneta ha ragione. Cordiali saluti. Gabriella2 punti
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Buona domenica a tutti gli utenti condivido il mio tornese 1852.2 punti
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Nel n. LIII dell'Archivio Storico Sardo ho trovato questo interessante saggio su alcune lettere di cambio sulla tratta Cagliari-Pisa del XV secolo di Silvia Seruis, a p. 47 https://drive.google.com/file/d/1qVs6ayXq6eVy9x6JHCIJbzT7UoFTlwJ1/view2 punti
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Buonasera Gabriella, confermo l'identificazione come quattrino di Filippo IV. Si tratta del tipo con al rovescio il campo inquartato con le armi del Ducato, l'emissione iniziò nel 1621, si fermò nel 1630 per proseguire l'anno successivo. Nel 1661 venne poi creata una nuova tipologia, con al rovescio la sola biscia coronata. La cronologia del tipo con campo inquartato è piuttosto chiara, osservando il mutare dell'effigie del sovrano. La moneta proposta è certamente collocabile nella ultima fase di emissione, dal 1645 circa fino alla sostituzione col nuovo tipo. Il ritratto è realizzato col medesimo punzone impiegato per le doppie, che ripresero ad essere coniate proprio nel 1645 (una prima emissione, ad oggi non nota o ancora non individuata, avvenne nel 1622) e che quindi ci permettono di dare una collocazione cronologica più precisa all'uso di questo tipo di ritratto. Se desiderasse approfondire la monetazione con ritratto di questo sovrano per la zecca milanese mi permetto di inserire di seguito il link ad un mio contributo pubblicato nell'autunno 2019 sul bollettino della SNI Le emissioni milanesi di Filippo IV con effigie Cordiali saluti, Antonio2 punti
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Salve. Apro con questo tetradramma di Alessandro Magno ripreso da http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=112474.0 descritto come imitazione contemporanea in piombo (9,88 g, 24 mm) di una classica moneta del Macedone. Probabilmente si tratta dell’anima in piombo di un suberato destinata ad essere ricoperta da un sottilissimo strato d’argento per dare l’impressione di una moneta ufficiale.1 punto
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Entrata in collezione una nuova Tessera Sabauda. La numero 21 nella II Tavola del Promis. Collocata storicamente dallo studioso piemontese nel periodo di Carlo I e Carlo II1 punto
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Le monete di piombo sono state emesse in varie aree del mondo greco antico, con Alessandro Ianneo, re di Giudea e Sommo sacerdote, e i sovrani del regno nabateo tra le più importanti autorità emittenti. Si trovano anche oggetti di piombo unici provenienti da altre aree, a volte copie di una o di entrambe le facce di una moneta ufficiale, a volte con tipi di fantasia completamente sconosciuti come questi (CNG 85). NORTHERN or CENTRAL GREECE, Uncertain mint. 3rd century BC – 2nd century AD. PB Tokens(?). Lot of four lead tokens(?), probably from a city in northern or central Greece. Includes the following types: (a) Boar at bay right / Dog standing right // (b) Goat(?) standing right / Grape bunch on vine // (c) Bull standing right / Trident head // (d) Male(?) reclining left, holding thyrsos / Female standing left, holding two grain ears. Fine to VF condition. LOT SOLD AS IS, no returns. Four (4) objects in lot. CNG 85, Lot: 330. Estimate $200. Sold for $470. Questi pezzi enigmatici si identificano spesso come gettoni di distribuzione o biglietti d'ingresso, oppure per altri usi come bolle, pesi, contraffazioni contemporanee o moderne, denaro funerario, pezzi di prova o di battitura e persino monete circolanti. Come gettoni, gli oggetti possono essere serviti inizialmente da prova o garanzia di qualche genere; come pezzi di prova, gli oggetti potrebbero essere serviti a documentare i disegni delle monete per l'approvazione prima della battitura di massa, come fanno le monete modello nel mondo moderno.1 punto
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circolata Perù 5 soles de oro che celebra il mitico Tupac Amaru II rivoluzionario nonchè discendente di Tupac Amaru I ultimo re Inca1 punto
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Nell'ultimo tempo dell'impero romano di occidente la Sicilia è presa dai Vandali di Genserico : da questi passa ad Odoacre ed ancora al regno ostrogoto di Teodorico per poi, con lo sbarco di Belisario nel 535, diventare bizantina per circa 3 secoli fino alla conquista araba nel 827 che ne farà un emirato indipendente . I normanni Altavilla, in Italia anche come mercenari, diventati signori di parte delle regioni del sud, iniziano nel 1061 la conquista della Sicilia araba : prima feudo di Roberto il guiscardo, con il successore Ruggero II l'isola è elevata a regno nel 1130 . Il regno prosegue con Guglielmo I e Guglielmo II fino al 1189 : senza eredi il secondo, ultima discendente legittima degli Altavilla è Costanza (figlia di Ruggero II) allora sposa del figlio del Barbarossa, Enrico VI . I maggiorenti del regno tentando la conservazione appoggiano il regno di Tancredi, discendente illegittimo degli Altavilla, che regna fino al 1194 quando avrà una doppia fine poichè, morto prima dell'arrivo di Enrico VI calato in Italia a rivendicare la Sicilia, sarà riesumato e decapitato pubblicamente : il regno arriverà infine nel 1198 al figlio di Enrico e Costanza, Federico II di Svevia . Il periodo della signoria normanna coincide con una stagione di fioritura culturale ed artistica nell'incontro di civiltà tra Bizantini, Arabi e Normanni : tra le molte opere di questo periodo, vale ricordare un oggetto, il raro e prezioso manto (conservato in Vienna) di pregevole fattura arabo-normanna, confezionato nel 1134 per Ruggero II e che il nipote Federico II indosserà nel 1220 per la propria incoronazione, unitamente ad altri accessori dei suoi predecessori normanni . La monetazione dei Normanni di Sicilia vede i tarì di oro di tipologia mista arabo-bizantina ed i ducali di argento : Federico II continuerà con i tarì di oro .1 punto
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Torno adesso dal convegno di Roma e ovviamente il postino è passato unico giorno in cui ero via. Domani provo ad andare in posta e vi faccio sapere.1 punto
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Ipotizzando un realizzo di 100'000€, con 20€ a testa e una settimana di godimento ciascuno, l'ultimo collettaro ci metterebbe solo 96 anni a vedere il celebre scudo. L'aspettativa di vita si sta allungando rapidamente, quindi forse qualcuno tra i più giovani ce la farebbe anche...?1 punto
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Gentile Gallienus, Mi hai letto nel pensiero. Aspettavo a sbilanciarmi anch'io per "annuario" solo perché volevo consultare meglio più vocabolari. E quindi adesso, dopo averli consultati, propendo anch'io per RACCOLTA TIPOLOGIA vs RACCOLTA ANNUARIA. "Annuario" e "annuale" in realtà sarebbero dei sinonimi. Tuttavia ANNUALE mi rimanderebbe alla periodicità con la quale io raccolgo monete. Come dire... Io raccolgo annualmente il programma numismatico di Vaticano, S. Marino e Repubblica Italiana. "Annuario" mi sembra abbia invece la sfumatura linguistica giusta. è proprio quel l'arcaicità di cui tu stesso parli a rendere, secondo me, l'intelligibiltà di ANNUARIO distante abbastanza dal significato più comune di ANNUALE, e quindi a restituire un significato relativo alla parola "anno" e contemporaneamente slegato dalla periodicità con cui si compie un'azione.1 punto
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non è per niente una cattiva idea! lo scudo araldico in "crowd funding".. 20 euro a testa e poi lo facciamo girare una settimana a testa per tutti i membri del forum.1 punto
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Faccio prima a riproporre quest'articolo tratto dal Gazzettino #6 (novembre 2019) di "Quelli del Cordusio": parla di una moneta di rame, ma il discorso è perfettamente applicabile alle monete d'argento. Spero ti possa aiutare...1 punto
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Salve La sua moneta come già detto da molti è un falso. Si tratta di una moneta estremamente rara che non ha affatto circolato, che è stata coniata in poche centinaia di pezzi e per questo di grande valore e molto falsificata. Purtroppo capita spesso di trovarne di questi falsi in casa o nelle bancarelle ma si tratta di riproduzioni in metallo non nobile e approssimative. Agli occhi di chi è abituato a confrontare monete la cosa è assolutamente evidentissima ma posso immaginare che per uno a digiuno di esperienza numismatica sia più difficile capire la differenza. In tal caso se diffida del nostro unanime parere dettato dall'esperienza può portarla a visionare da un perito numismatico professionista e sentire anche il suo parere...1 punto
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ciao @Adelchi66non possiedo quei testi, ho trovato i canali di acquisto. Come dicevi, sono un po' costosi. https://shop.cisam.org/index.php?route=product/search&filter_name=caterina giostra https://www.lafeltrinelli.it/libri/otto-von-hessen/primo-e-secondo-contributo-alla/97888680900501 punto
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Ciao Beppe, Il rovescio con la C piccola sembra essere dello stesso conio, tutti lo riportano e quindi anche il tuo lo ha. Non si vede per l'usura.1 punto
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E il 1789 "Busto corto" Piccola curiosità..... Questo conio di dritto venne usato anche per la produzione di alcuni 9 Cavalli 1790.1 punto
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1977 Bermuda - 25 dollari 25° anniversario dell'incoronazione di Elisabetta II Monetone da 50 mm di diamero e c.a. 55 grammi di peso (Ag. 925) - 6.625 esemplari coniati (un'altro regalo..)1 punto
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Una Ass. convenzionale (50 €) costa 6 e qualche cent. Se assicuri 3000 euro costa 20, e rotti. Se spendi migliaia di euro e fai il pidocchioso per 15 euro di spese postali, se la perdono sono cavoli tuoi.1 punto
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Penso che originariamente era provista di appiccagnolo, solitamente la Vergine nelle medagliette di quel periodo ha il capo contornato di stelle, per questo penso più plausibile sia un santo. Ciao Borgho1 punto
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Buonasera a tutti, per la mia Napoletana di oggi, ho scelto uno dei mie 9 cavalli 1789 direi fratello di quello di Cristiano. Quando lo presi era inguardabile, completamente spatinato, ora sembra vada un po' meglio. ? Saluti Alberto1 punto
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Mi dispiace, ma si stanno dando tante informazioni fuorvianti. Mi limiterò all’ipotesi dell’acquirente consumatore. “Art. 63 (Codice del Consumo) Passaggio del rischio 1. Nei contratti che pongono a carico del professionista l'obbligo di provvedere alla spedizione dei beni il rischio della perdita o del danneggiamento dei beni, per causa non imputabile al venditore, si trasferisce al consumatore soltanto nel momento in cui quest'ultimo, o un terzo da lui designato e diverso dal vettore, entra materialmente in possesso dei beni. 2. Tuttavia, il rischio si trasferisce al consumatore già nel momento della consegna del bene al vettore qualora quest'ultimo sia stato scelto dal consumatore e tale scelta non sia stata proposta dal professionista, fatti salvi i diritti del consumatore nei confronti del vettore”. Il professionista che decide di offrire i suoi beni per la vendita anche a distanza (on-line) assume automaticamente l’obbligo di provvedere alla spedizione degli stessi. A meno che ciò non sia espressamente escluso nelle condizioni di vendita (solo ritiro a mano, ma non è l’ipotesi che ci interessa). Il primo comma è chiaro: se il professionista vende a distanza (e assume l’obbligazione di spedire) il rischio di perdita o danneggiamento resta in capo al venditore sino a quando il bene non giunge nella materiale disponibilità dell’acquirente o di un suo incaricato o delegato. Tra acquirente e vettore non si instaura alcun rapporto contrattuale (a dispetto di quanto qualcuno qui sostiene per propria infondata convinzione personale). Se il bene va smarrito, quindi, il venditore dovrà rimborsare l’acquirente e IL VENDITORE dovrà poi vedersela con il vettore. Non è un problema dell’acquirente. Il secondo comma, tuttavia, prosegue prevedendo una eccezione: il rischio passa immediatamente in capo all’acquirente se il vettore è scelto dall’acquirente stesso e NON SIA PROPOSTO DAL VENDITORE. Ma che vuol dire? Significa che se il venditore mi offre la possibilità di scegliere tra spedizione assicurata e spedizione low cost e io scelgo quest’ultima, se il bene va smarrito per colpa del vettore, ancora una volta io (acquirente) avrò il diritto di essere rimborsato dal venditore. La possibilità di scegliere l’opzione low cost, infatti, me la ha offerta il venditore e io, che ho il braccio corto, ne ho approfittato. Diverso è il caso (che ricade nella previsione dal secondo comma) in cui il venditore offra solo metodi di spedizione sicuri, tracciabili e assicurati (e statene certi, non lo fa nell’interesse dell’acquirente ma nel suo perché solo così può evitare di rimetterci se il bene va smarrito e ciò perché sarà a sua volta rimborsato dall’assicurazione di quanto avrà di tasca propria rifuso al compratore). In questo caso, se l’acquirente propone al venditore di far eseguire il ritiro presso la sede di quest’ultimo da un vettore dallo stesso acquirente designato (e il venditore accetta) allora il rischio di smarrimento si trasferisce in capo all’acquirente sin dal momento della consegna del bene al vettore. Come si può intuire, nessuna norma OBBLIGA il venditore a offrire la spedizione assicurata e a rifiutare la spedizione ordinaria. Sono le conseguenze della sua scelta, tuttavia, a obbligarlo. Come si è visto, infatti, se il venditore è così sprovveduto da spedire senza assicurazione il rischio di rimetterci è solo il suo. Se, quindi, non vuole fallire nel giro di poco tempo la scelta non può che essere obbligatoriamente quella di spedire con posta assicurata. E ciò va precisato nelle condizioni generali di vendita. E se il compratore, a questo punto, insiste per un metodo di spedizione diverso, il venditore avrebbe piena ragione di rifiutarsi di spedire (ma ciò è impossibile che accada se si lavora bene: nelle condizioni di vendita, infatti, il venditore prevederà da subito un incremento sul prezzo di acquisto pari al costo della spedizione assicurata). Questo in casa Pay Pal lo sanno, per questo rimborsano l’acquirente senza grosse difficoltà. E aggiungo: se il venditore è italiano e si rifiuta di rimborsare l’acquirente per lo smarrimento del bene durante il trasporto (con vettore offerto dallo stesso venditore) ci sono diversi strumenti semplici ed economici per indurlo a tornare su i suoi passi. Non si faccia terrorismo psicologico. Con venditori esteri il discorso è ovviamente più complicato. Nonostante anche il venditore EUROPEO sia assoggettato alle medesime regole sarà ovviamente più oneroso sostenere un contenzioso con quest’ultimo. E ora una chiosa finale. Quando le proprie competenze non sono tipicamente giuridiche bene si farebbe, quando si offre un parere, a utilizzare quantomeno il condizionale quando ci si esprime (lo fanno anche coloro che quelle competenze le possiedono). Ma si sa, i depositari assoluti della verità sono gli altri. Attendo con ansia smentite giuridiche (che sono pronto ad accettare facendo eventualmente anche ammenda se ho errato). Tutto il resto è piazzetta. Amen. Giuseppe1 punto
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Anche secondo me è solo molto circolato. Poi ovviamente vederlo in foto e dal vivo e tutta un'altra cosa.1 punto
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Il mio pensiero. Le foto non aiutano affatto. Comunque: Sul dritto vedo una testa radiata volta a destra. Sul rovescio vedo un altare. Infatti, la foto andrebbe ruotata così: Mi sembra un altare tipo BEATA TRANQVILLITAS tipo questa moneta di Costantino II: Solo che dovrebbe avere i VOTA scritti (che qui non vedo, anche se pare di leggere qualcosa). Inoltre dovrebbe essere sormontato da un globo (forse si intravvede?) e talvolta avere due lettere ai lati (qui si vede traccia di qualcosa non ben definibile). Type 3 (tesorillo.com) Da quello che ho visto nel link, una testa radiata potrebbe quindi essere Costantino I, Costantino II o anche Licinio II. Un altro altare e' quello della SAPIENTIA PRINCIPIS: Type 221 (tesorillo.com) Però dovrebbe avere una lancia in diagonale (che qui non vedo), una civetta sopra ed uno scudo ed elmo ai lato. E poi mis embra che sul dritto le teste (Costantino I e Licinio I) dovrebbero essere nude (non radiate quindi). Spero di non aver detto inesattezze. In questo caso correggetemi pure. In attesa delle auspicabili nuove foto, saluto Stilicho1 punto
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Per chi fosse interessato consiglio una bellissima pubblicazione numismatica (BN 53, "Verso l'Unità diItalia"), scaricabile gratuitamente dal sito della Numismatica dello Stato. https://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/BdN/pdf/BOLLNUM-53.pdf#page=1&pagemode=bookmarks1 punto
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1977 Seychelles - 1 rupia Il meraviglioso stemma delle Seychelles1 punto
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1977 Thailandia - Due esemplari da 1 baht (thai 2520) Commemorative per la comune circolazione Investitura della Principessa Sirindhorn (1955-vivente) figlia del Re Rama IX. Sulla prima moneta è riportato al retro l'emblema reale personale della principessa. ๒๕๒๐ Calendario thai 2520 - 543 a.C. (nascita di Budda) = 19771 punto
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Ciao a tutti, quanto ti ritrovi davanti grossi moduli, scudi e piastre, le “piccoline” passano in secondo o terzo piano, fanno fatica a competere con raffigurazioni che sono già in bella mostra. I tondelli più piccoli necessitano di un po’ più di attenzione, perché poi si scoprono delle meraviglie racchiuse in pochi mm di diametro. Si impara sempre È stato così anche per l’esemplare entrato in collezione che ben si difende tra i “pesi massimi”, anche per via del particolare lustro che si fa fatica a riportare nelle foto: 1/4 lira 1822 M Grazie.1 punto
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Eccoci di nuovo qui! Prima di iniziare vorrei ringraziare @Brios per l'interessante integrazione inerente le imitazioni russe dei ducati olandesi. Come potete vedere, a conferma di quanto scrissi, queste “riproduzioni” furono eseguite per un lungo lasso di tempo, sotto vari zar e zarine. Ora, però, senza dilungarci troppo, tornerei al tema cardine della discussione. Finora abbiamo osservato monete in pieno stile “tradizionale”, senza alcun riferimento al mutamento della forma di governo da repubblica a monarchia. A partire dal 1808, Luigi prese finalmente coraggio, facendo apporre il proprio volto su numerose tipologie di monete. Tra queste, ovviamente, non poteva mancare il nostro benamato ducato. Ecco, dunque, il cosiddetto “ducato con cavaliere”, coniato sempre (e solo) ad Utrecht tra il 1808 ed il 1809. Al dritto troviamo il ritratto di Luigi Bonaparte rivolto verso sinistra. Come potete osservare, la testa è nuda e lo sarà in tutte le sue monete. In altre parole, non vedremo mai corone d'alloro o altro a cingergli il capo. La realizzazione dei conii è affidata all'abile mano dell'incisore George. La legenda, non più in latino ma in olandese, recita: “LODEW NAP KON VAN HOLL”, ovvero “Luigi Napoleone Re d'Olanda”. Al rovescio, invece, abbiamo il classico cavaliere olandese in armatura, quasi a rappresentare l'ultimo baluardo ancora in vita della precedente monetazione. La legenda circolare “EENDRAGT MAAKT MAGT”, traducibile in “la concordia fa potenza”, ricorda ancora il “motto” dei ducati dell'ormai tramontata repubblica. Questo ducato fu coniato all'incirca in 280.000 pezzi. Molti esemplari del 1809 furono, purtroppo, rifusi direttamente in zecca per la coniazione di una nuova e definitiva tipologia di ducato, che tra poco vedremo. Si tratta, dunque, di monete non introvabili ma nemmeno tra le più comuni, certamente più ricercate ed apprezzate dai collezionisti del periodo napoleonico rispetto alle precedenti fin qui descritte. Concludiamo ora la lunga trattazione dei ducati con l'ultima tipologia di questa moneta. Con questo ducato possiamo dire che si rompe definitivamente il legame con la tradizione. Anche il secolare cavaliere in armatura viene, infatti, abolito. Al suo posto troviamo uno stemma coronato, suddiviso in quattro quadranti. Qui trovano spazio due aquile (simbolo dell'Impero francese) e due leoni rampanti (di derivazione olandese). Il legame tra Francia e Paesi Bassi viene ora reso esplicito anche sulle monete. La piccola ape che osserviamo in basso, sotto la data, rappresenta invece il simbolo della zecca reale di Utrecht. Questa moneta venne coniata tra il 1809 e il 1810, anno in cui il regno fu annesso all'Impero. Furono battuti oltre 2 milioni di esemplari. Si tratta, dunque, di monete più facilmente reperibili rispetto ai ducati con cavaliere. Il ducato del 1809, in particolare, appare con maggiore frequenza sul mercato. Perfetto! Si completa così la trattazione del ducato olandese, una moneta che, come avete potuto constatare, ha assistito ad una straordinaria evoluzione, specialmente se si considerano i soli 4 anni di regno di Luigi Bonaparte. Per oggi direi che abbiamo concluso. Alla prossima!1 punto
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Buongiorno Mr. Coin, ognuno credo che percorra la propria strada in base alle propria personalità. Strada facendo troverai il tuo personalissimo modo di collezionare, l'unico giusto per te. Cordiali Saluti Silver1 punto
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Buongiorno a tutti sono la figlia di Franchino Rosario e mi sono iscritta solo per mandare a tutti quelli che lo ricordano un saluto da parte mia e soprattutto da mio padre che a 96 anni è ancora qui a ricordare i bei tempi della nascita della numismatica milanese.1 punto
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Di solito sono delle brutte gatte da pelare. La demineralizzata intanto va bene, anche molto a lungo. Ma sappiamo tutti che farà quel che farà. Non so, dal dettaglio non riesco a rendermi conto del tipo di incrostazioni e così su due piedi su una moneta di mistura l'elettrolisi non mi piace tanto. Si tratta proprio di incrostazioni deturpanti?1 punto
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