Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/22/21 in tutte le aree
-
Ciao, in realtà non si tratta di un suberato ma di un regolare antoniniano con una imbiancatura superficiale di argento o simil tale (lega). La procedura di imbiancatura si faceva senza rivestire un'anima di rame con una lamina d'argento (procedura del suberato) bensì con un processo differente che prevedeva l'esposizione a vapori di agenti con poteri sbiancanti per la lega di cui erano composte queste monete. C'era un bell'articolo di Pilon (mi sembra, o Callu) in cui venivano spiegate le varie tecniche di argentatura superficiale delle emissioni galliche... Se lo recupero metto il link5 punti
-
Buonasera a tutti , sto seguendo con attenzione la discussione e colgo l occasione di condividere alcuni dettagli della mia piastra 1851 con bordo rigato foto scattate con microscopio digitale. focalizzandoci sulla C , il mio parere è che le righe siano state impresse dopo causando quella sbavatura sulla C..3 punti
-
Giuseppe buonasera, per me è cosa molto comune la mancanza della stanghetta sulle A come anche le aquile ribattute...! Comunque la tua ha il 9 su 8, non so se ci avevi fatto caso... colgo l occasione per postare l ultimissima arrivata a casa solo qualche giorno fa... Ferdinando lV, piastra da 120 grana 1795 “SIGILIAR”... Mi piace davvero molto anche se non è in altissima conservazione, ha una bellissima patina, bei fondi e non soffre dei classici difetti per questa monetazione di lll classe... una buona serata a tutti..!3 punti
-
3 punti
-
Come già scritto da Petronius il falso può essere anche perfettamente identico alla moneta buona senza che ciò comporti tuttavia la commissione di un reato. Non è la falsificazione in quanto tale a essere repressa, in questo caso. Se però il falso viene realizzato con particolare destrezza e costituisce l’ “artificio” o il “raggiro” che il falsario (o chi per lui, ad esempio il venditore) utilizza per ricavare un “ingiusto profitto” ai danni di un malcapitato acquirente, allora si potrebbe parlare di truffa (art. 640 c.p.). Aggiungo che quando il venditore del falso è un commerciante professionale quest’ultimo potrebbe incorrere - se non dovessero sussistere i presupposti della truffa - nel reato “minore” di frode in commercio (art. 515 c.p.). Saluti.3 punti
-
Dico la mia senza presunzioni, ma credo sia molto plausibile. Secondo me è possibile sia stata usata una macchina simile a questa che ho trovato sul web. Su uno dei conii era impresso il motto per intero, mentre l'altro, quello mobile, era rigato per non farla scivolare ed aumentare il grip.2 punti
-
Grecia - 5 Dracme 1976 Busto di Aristotele, opera dello scultore Lisippo Copia romana conservata a Roma, Palazzo Altemps2 punti
-
2 punti
-
È una tessera veneziana del tipo PROVISORIA all'olio.2 punti
-
Complimenti a Tutti per le bellissime Piastre 1859 postate. Mi sono sempre chiesto se le Piastre coniate da Francesco II con l'effige paterna ( sicuramente passarono mesi x l'approntamento dei nuovi conii ) siano distinguibili da quelle coniate da Ferdinando prima del decesso. Quindi chiedo gentilmente agli esperti. Posto una delle mie Piastre 1859 che presenta due piccole anomalie: la prima è la mancanza della stanghetta della "A" di FERDINANDVS. La seconda è che sembra che le Aquile dello Stemma di Aragona-Sicilia siano state ribattute. Un Caro Saluto a Tutti, Beppe2 punti
-
La mia collezione dei marenghi di Carlo Felice , pur lentamente, prosegue : 20 Lire 1831 Torino (P) Carlo Felice2 punti
-
Jon Frum (noto anche come John Frum o John From) è la figura centrale di un culto del cargo diffuso sull'isola di Tanna, nello stato oceanico di Vanuatu. L'area dove si ritiene che Jon Frum riapparirà Tale movimento religioso sorse tra gli anni trenta e quaranta del Novecento, quando Vanuatu era un condominio anglo-francese con il nome di "Nuove Ebridi". Le circostanze della nascita di tale culto sono poco note. Non è chiaro se esso sia sorto spontaneamente tra gli abitanti di Tanna o sia stato creato ad opera di un singolo predicatore. E, soprattutto, la stessa figura di Jon Frum risulta essere avvolta nel mistero. È noto come tale culto cominciò a svilupparsi con l'arrivo di circa 300.000 soldati statunitensi nelle Nuove Ebridi, incaricati di difendere l'arcipelago da una possibile invasione giapponese. Jon Frum è infatti descritto come un soldato americano della seconda guerra mondiale, a volte ritenuto un uomo di colore, a volte un bianco. Non si hanno però notizie storiche circa l'esistenza di un militare americano chiamato Jon (o, più correttamente, John) Frum. Del resto, il cognome Frum è molto raro nel mondo anglofono, per cui si ritiene esso possa essere la corruzione di cognomi come "Frumm", "Frumme" o "Fromme", piuttosto comuni tra le famiglie tedesche ed ebraiche. Secondo un'altra interpretazione, tale nome deriverebbe da una corruzione dell'espressione John from America ("John dall'America"), che gli isolani possono aver sentito usare dalle truppe statunitensi di stanza sull'isola durante la guerra. Si ritiene inoltre che la figura di Jon Frum possa essere stata notevolmente influenzata da una divinità-vulcano adorata localmente. Gli isolani furono notevolmente impressionati dalla disciplina, dal senso di appartenenza e dall'abbondanza di risorse dell'esercito americano. Una certa impressione dovette forse esercitare anche il fatto che, nelle file delle truppe statunitensi, militavano pure soldati di colore. Ciò portò allo sviluppo della figura di Jon Frum che, secondo i fedeli, dovrebbe portare loro serenità e prosperità (anche in forma materiale, attraverso l'invio dei beni della società occidentale, come tipico dei culti del cargo). I seguaci di Jon Frum, in particolare, costruirono strisce segnaletiche e una torre di controllo nella speranza che arrivassero degli aerei a portare loro i cosiddetti "cargo". https://it.m.wikipedia.org/wiki/Jon_Frum2 punti
-
2 punti
-
Voglio condividere con gli appassionati delle monete sabaude e con gli amanti dei piccoli due denari questo nuovo acquisto, importante per la mia collezione tipologica dei duedenarini. Lasciamo perdere la conservazione, avrebbe bisogno di un leggero restauro che non penso di effettuare, mi piace così, ma è, come ho già scritto in altri post quando parlavo di questa tipologia, una vera chimera per chi colleziona queste piccoline. Si tratta del primo due denari coniato nella monetazione sabauda con al diritto la croce e corona nodo data al rovescio, per questo mi piace chiamarlo "il padre dei due denari". Prodotto durante il periodo della reggenza di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, madre di Vittorio Amedeo II, a seguito dell'ordinanza del 27 Marzo 1676 e di una seconda del 13 Aprile dello stesso anno. Solo qualche mese dopo, il 2 Agosto, una nuova ordinanza modificava il conio, cambiando la croce mauriziana con una piana, perché queste monete potevano essere scambiate con i mezzi soldi coniati precedentemente che erano ancora in circolazione. I due denari valevano un terzo dei mezzi soldi, quindi il rischio di danno era elevato, da quel momento l'impronta non subisce più grosse modifiche per più di un secolo, sino al 1800 data dell'ultimo esemplare coniato di questa longeva moneta. Vista la difficoltà di reperire esemplari di questa tipologia la coniazione deve essere stata minima, o devono essere stati ritirati molti esemplari per limitare il rischio economico. Battuta da Damiano Capellino al diritto reca una croce mauriziana, legenda M(ARIA) I(OANNA) BAP(TISTA) VIC(TORIVS) AM(EDEVS) DVC(ES) SAB(AVDIE) P(RINCIPES) P(EDEMONTIS) REG(ES) CYP(RI) al rovescio corona, nodo savoia, data 16761 punto
-
Stavo dando una occhiata ad alcune aste e ............. Alle Welt: Lagerräumung: Ca. 23,5 Tonnen - über 10 Millionen Münzen base d'asta 500.000 €. Se la cosa vi interessa sbrigatevi perchè scade fra un paio d'ore. Meglio prenotare un TIR per farvele portare a casa, coviddo permettendo.1 punto
-
E' veramente un piacere parlare con te, fai venire ancora più voglia di collezionare ma soprattutto conoscere la storia di ogni oggetto che si colleziona. Grazie davvero1 punto
-
Ho letto che è molto probabile che siano stante usate allo stesso tempo diverse tipologie di virole.1 punto
-
Si tratta di un amuleto, in quanto non esistono monete con quelle figure al rovescio. Il dritto imita la moneta Chun Hua Yuan Bao, emessa dall'imperatore Taizong della dinastia Song tra il 990 e il 994 d.C.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
.... Perdonatemi, ma continuo a non vedere la continuità delle linee dentro l'incavo della lettera.1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Buongiorno Alberto, a prescindere che un conio, o una coppia di coni, batte centinaia se non migliaia di esemplari, il concetto "stesso conio" lo trovo alquanto irrilevante perché è cosa assolutamente normale trovare diverse monete che vengono battute lo stesso giorno dallo stesso conio, potrebbe, penso , avere valenza di studio in caso di una progressiva rottura del conio in modo da studiare le varie dinamiche prodotte proprio dalla progressiva fino alla completa rottura del conio, per il resto ne sconosco l'utilità... Ovviamente questo è il mio parere... Per quanto riguarda la coniazione a martello credo faresti veramente fatica a trovare due monete uguali anche se battute in successione, quindi, in questo caso, il dire "stesso conio" lascia il tempo che trova...1 punto
-
Il culto del cargo è un culto di tipo millenarista sincretico apparso in alcune società tribali melanesiane in seguito all'incontro con popolazioni occidentali. Originatesi dall'osservazione delle navi e dei traffici europei, i diversi culti del cargo hanno in comune la fede nell'avvento di navi o aerei da trasporto (in inglese cargo, da cui il nome di questi movimenti religiosi) carichi di beni destinati non agli europei ma agli indigeni. I credenti del culto ritengono che la consegna dei beni sia disposta per loro da parte di un ente divino. Il culto del cargo si è sviluppato principalmente in alcuni angoli remoti della Nuova Guinea e in altre società tribali della Melanesia e della Micronesia in concomitanza con l'arrivo delle prime navi esploratrici occidentali del XIX secolo. Culti simili sono però apparsi anche in altre parti del mondo. Il culto del cargo ha avuto la sua maggiore diffusione in seguito alla seconda guerra mondiale, quando le tribù indigene dei luoghi interessati ebbero modo di osservare le navi giapponesi e statunitensi che trasportavano grandi quantità di merci. Alla fine della guerra le basi militari dell'Oceano Pacifico furono chiuse e di conseguenza cessò il rifornimento di merci. Per attrarre nuovamente le navi e invocare nuove consegne di merci, i credenti del culto del cargo istituirono rituali e pratiche religiose, come la riproduzione grossolana di piste di atterraggio, aeroplani e radio e l'imitazione del comportamento osservato presso il personale militare che aveva operato sul luogo. Durante la seconda metà del Novecento il culto del cargo è diminuito fino a scomparire quasi del tutto. Sull'isola di Tanna, nella Repubblica di Vanuatu, sopravvive ancora il culto di Jon Frum, uno dei più conosciuti, che nacque prima della guerra e divenne in seguito un culto del cargo. Sulla stessa isola è vivo il Movimento del Principe Filippo, che ha come oggetto la figura di Filippo di Edimburgo, marito di Elisabetta II, regina del Regno Unito. I resoconti sul culto del cargo solitamente iniziarono riferendosi ad una serie di movimenti presentatisi verso la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX secolo. Il primo culto del cargo conosciuto è stato il Movimento Tuka, iniziato nelle isole Figi nel 1885. Altri tra i primi movimenti si sono presentati in Papua Nuova Guinea, incluso il Culto Taro nella Papua settentrionale, e la Pazzia dei Vailala documentata da F. E. Williams, uno dei primi antropologi ad operare in Papua Nuova Guinea. Il periodo classico di attività del culto del cargo, ad ogni modo, è stato negli anni durante e dopo la Seconda guerra mondiale. La vasta quantità di materiale di guerra che fu paracadutata sopra quelle isole durante la campagna del Pacifico avvenuta contro l'Impero del Giappone significò infatti un drastico cambiamento dello stile di vita degli isolani. Prodotti industriali come vestiti, cibo in scatola, tende, armi ed altri beni di utilità arrivarono in grandi quantità per rifornire i soldati e anche gli isolani che erano le loro guide ed ospiti. Alla fine della guerra le basi aeree furono abbandonate, e i cargo non furono più paracadutati. Per far sì che i carichi di beni tornassero ad essere paracadutati o anche portati per via aerea o per mare, gli isolani talvolta iniziarono ad imitare i comportamenti che avevano visto assumere dai militari occidentali. Fabbricarono quindi cuffie audio di legno indossandole seduti dentro a finte torri di controllo da loro costruite; iniziarono a mimare i segnali di atterraggio aerei in mezzo alle piste e ad accendere segnali di fuoco e torce per illuminare le piste di atterraggio e i fari di posizione. I cultisti pensavano che gli stranieri avessero una speciale connessione diretta con i loro antenati, che secondo loro erano gli unici esseri ad avere il potere sufficiente a produrre le ricchezze dei cargo. In una sorta di magia simpatetica e imitativa, molti di loro costruirono, con i mezzi a loro disposizione, riproduzioni a grandezza naturale di aeroplani e nuove piste di atterraggio simili a quelle occidentali, nella speranza che questo avrebbe attirato molti più aeroplani pieni di "cargo". Ovviamente, queste pratiche non portarono al ritorno degli aeroplani semidivini, pieni di tutti quei meravigliosi carichi che venivano paracadutati durante il conflitto, ma finirono comunque per sradicare ogni altra pratica religiosa locale esistente prima della guerra. Un caso più recente di questo tipo di comportamento si ebbe nel 1979, quando la nave taiwanese Lunchaun, che trasportava un grosso carico di componenti elettrici, si rovesciò nel Pacifico vicino alla Polinesia. Gran parte del carico rovesciato venne saccheggiata dagli isolani locali che ricavarono – dai detriti recuperati – oggetti, alcuni di uso pratico e altri di uso rituale. Interessante notare che molti di questi appaiono essere stati pensati come semplici ma potenti elettromagneti, i quali, per semplice fortuna o per sperimentazione, sembrano aver funzionato più o meno bene. Alla fine questi culti sono svaniti, ma il termine è rimasto in uso nella lingua corrente per indicare un gruppo di persone che imitano l'aspetto estetico superficiale di un processo o sistema senza averne la comprensione delle meccaniche profonde. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Culto_del_cargo1 punto
-
2$ 1976 Jefferson Commemora i 200 anni della Dichiarazione di Indipendenza Raffigura l'opera Declaration of Indipendence di John Trumbull https://it.m.wikipedia.org/wiki/Declaration_of_Independence1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Utente che fà giochini, utente cancellato dalla lista. La Baia e grande, ed il Web ancora di più.1 punto
-
Il problema è che se metti un prezzo di riserva su eBay, anche se non vendi l’oggetto, sei costretto a pagare un tot di commissioni. Quindi, capisci bene che ogni volta che l’oggetto va invenduto ci rimetti... Con ciò, ovviamente, non giustifico minimamente un comportamento del genere che, anzi, reputo scorretto e molto poco rispettoso. C’è gente che si crede furba a comportarsi in questa maniera ma non si rende conto che la verità viene sempre a galla. Può forse funzionare nei confronti dei collezionisti alle prime armi ma certamente si rivela un arma a doppio taglio per i collezionisti di lungo corso, che finiscono col fare passaparola.1 punto
-
1975 Bhutan - 5 e 10 chetrums (100 chetrums = 1 ngultrum)1 punto
-
Per me è un falso orrendo... volevo solo condividere con voi questo orrore. È stata presente in un’asta di qualche mese fa. Ovviamente... lotto invenduto. Troppi caratteri che fanno pensar male, per non parlare poi dell’oliva mancante...1 punto
-
Ciao a tutti, segnalo agli interessati che è uscito il terzo volume della raccolta di vedute di castelli trentino-tirolesi contenute nel Codice Brandis. Qui li link http://www.tangram.it/it/il-codice-brandis-volume-3/ All'interno trovate un mio studio dedicato a commercio, dazi e monete nell'area trentino tirolese nel Seicento.1 punto
-
Tutta la serie russa 1975 zecca di Leningrado tolta dal blister originale (degradato) e da me riconfezionata in oblò Nabor Monet 1975 Goda letteralmente "serie monete 1975 anno"1 punto
-
In merito al problema del sito vaticano, segnalo che il sito ha cambiato indirizzo ed è funzionante. Non si raggiunge più con il vecchio indirizzo https://www.ufn.va/it/, ma occorre usare il nuovo indirizzo https://www.cfn.va/it/. Non ho idea da quando sia così, ma lo ho scoperto oggi guardando con maggiore attenzione il messaggio di errore.1 punto
-
Concordo con l'amico @sandokan: è quasi certamente un sigillo, o meglio la sua parte metallica con l'impronta, visto che i tre punti di (ex) fissaggio lo dovevano pur attaccare a un manico o a qualcosa del genere. E certamente non è uno stemma Della Rovere, mancando dell'albero di rovere che ne è la figura tipica e costantemente utilizzata. Di sicuro è contenuto dentro uno scudo sagomato, cosa normale per uno stemma ma teoricamente possibile per un'impresa (genere di raffigurazioni allegoriche parallele all'araldica, molto in voga nel periodo rinascimentale a cui certamente è assegnabile la forma dello scudo). Mi sorprende la totale assenza di scritte, spesso presenti nei sigilli anche a contenuto araldico.1 punto
-
Ti ho già dato un indizio se vuoi divertirti a fare una ricerca. Sennò ti chiedo di pazientare ancora qualche giorno... ?1 punto
-
Buonasera, come lei già sa la legge punisce solo la falsificazione di moneta avente corso legale. La falsificazione di monete antiche o da collezione non è reato di per se (si pensi ai gadget o alle riproduzioni talmente grossolane da non poter ingannare nessuno). Integra gli estremi del reato di truffa, invece, quando la falsificazione è finalizzata proprio a gabbare i potenziali acquirenti. Saluti.1 punto
-
Buon pomeriggio. La più bella delle mie Piastre : Ferdinando II, 18591 punto
-
Ho scoperto che la calibrazione delle fotocamere del rover Curiosity, che si trova sulla superficie di Marte dalla fine del 2012, viene effettuata attraverso il confronto visivo con.. un cent del 1909. Come si può vedere, di conseguenza e ovviamente, quindi la moneta si trova fuori dalla atmosfera terrestre e in particolare sulla superficie di Marte da quasi 10 anni. Tra le varie cose, questo ci permette anche di rispondere alla domanda che tutti sicuramente ci siamo posti prima o poi.. "come patinerebbe una moneta su Marte?" Ecco la risposta Qualcuno conosce altre monete extra-terrestri? Saluti!1 punto
-
Unione Sovietica - 1 Rublo 1975 30° Anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica Yevgeny Viktorovich Vuchetich ( 1967 ) La Madre Patria Chiama! Volgograd - Memoriale ai Caduti della Battaglia di Stalingrado del 19431 punto
-
Auctiones GmbH > eAuction 50 Auction date: 11 September 2016 Lot number: 24 Price realized: 12,000 CHF (Approx. 12,288 USD / 10,960 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Thraco-macedonian tribes. The Letaioi. AR Stater (22 mm, 9.36 g), c. 500-480 BC. Obv. ΛETAI, bearded Centaur carrying off protesting Maenade; below, dotted ground line. Rev. Crested Corinthian helmet right within incuse square. Svoronos, Hell. 38, 4 and pl. VI, 2. St. Topalov, Ancient Thrace. Contributions to the Study of the early Thracian Tribal Coinage and it's Relations to the Coinage of the Odrysians and the Odrysian Kingdom during 6th - 4th c. B.C. (2003), 222, 30.Traité I 153 ('Lete'). Extremely rare and of the highest interest. A beautiful coin of powerful archaic style. Scuff in the incuse field on the reverse, otherwise nearly extremely fine / very fine. This coin is part of a series of Staters issued by Thraco-macedonian tribes in the early 5th Century. Its motif is an adaptation of the silver coinage of the island of Thasos that had become the predominant trade currency in the region. The tribes, however, replaced the Thasian Satyr with a wild Centaur more appropriate for the wild lands they were living in. The vast majority of these coins carry no ethnic and therefore make it impossible to ascribe them to specific tribes, but a few exceptional issues - such as ours - come with the ethnic spelled out. We therefore know that our coin was struck by the Letaioi, an obscure tribe in the mountainous region of the borderland between Thrace and Macedon that was famous for its rich silver deposits. The exceptionally well crafted obverse die in its utterly powerful archaic style makes it possible, if not likely, that the tribe was rich enough to hire a Greek master die cutter for this special issue. Whoever the artist was, he beautifully captured the motion and energy of his dramatic coin design while rendering the Centaur and the Maenade's faces in a most amazingly calm and noble Archaic style. Estimate: 12000 CH ILLUSTRAZIONE: "CENTAURO E MENADE", OLIO SU TELA DI ETTORE FORTI (1880-1920)1 punto
-
taglio: 1 euro paese: andorra anno: 2016 tiratura: 2.339.200 condizioni: bb+ città: trieste taglio: 50 cent paese: sanmarino anno: 2018 tiratura: 1.100.000 condizioni: bb+ città: trieste1 punto
-
Ciao. Queste monete sono comuni perchè ne vennero complessivamente coniate (negli esercizi dal 1930 al 1934) n. 50.008 esemplari per il tipo da 100 Lire e n. 50.694 per il tipo da 50 Lire. Che all'epoca potesse ottenerle anche un privato disposto a fornire l'oro necessario, non ci troverei nulla di strano (fra l'altro, se le Banche si fecero coniare alla zecca 49.378 esemplari da Lire 100 e la tiratura complessiva di questa moneta fu di 50.008 pezzi, ci sono 630 monete che non vennero coniate per le banche ma....per altri..). Le Relazione dice che le monete coniate per le banche finirono tutte all'estero e pertanto è verosimile ritenere che, in un certo momento, buona parte di queste monete fece ritorno in Patria. Quando rimpatriarono e in che numero , rimane, al momento, ignoto. M.1 punto
-
Ciao Mr. Coin e grazie per il "buon".....aggettivo che potrebbe non essere condiviso da tutti. Per tentare di rispondere alla Tua domanda, partirei - come sempre - dai dati documentali. Qui sotto, posto la pagina 44 delle Relazione della Regia Zecca 1914-1939, che riporta alcune notizie interessanti e, soprattutto, ufficiali, sull'emissione di queste monete auree: Dunque, a partire dal secondo semestre dell'esercizio (di Zecca) 1930/'31 e per finire con l'esercizio 1933/'34, migliaia di coppiole auree "Italia su prora" (100 Lire) e "Littore in marcia" (50 Lire) vennero prodotte per alcuni Istituti bancari, che preventivamente avevano fornito l'oro necessario e corrisposto alla Zecca il diritto di coniazione, pari a L. 22 per ogni Kg. di oro monetato. Le monete così ottenute, precisa la Relazione, "furono tutte spedite a Rio de Janeiro, Montevideo, Santiago, Buenos Aires, Barranquilla (ridente Città sita nel nord della Colombia, n.d.r.) ed in varie città del Mediterraneo Orientale. La Relazione non spiega il motivo per il quale queste Banche procedettero all'operazione "oro in lingotti contro oro monetato italiano" ma, con un po' di fantasia potremmo anche ipotizzarlo. Contestualizzando l'operazione nel periodo storico immediatamente successivo alla "Grande Depressione" economica del 1929 e alla fase di crescente egemonia del Regine Fascista, si può ragionevolmente ipotizzare da un lato un intento propagandistico mirato a diffondere in quei Paesi dell'America Latina, nei quali la presenza di connazionali emigrati era molto significativa, il "messaggio dell'Italia Fascista" e, dall'altro, garantire una "riserva" aurea fuori dall'Italia ed in Paesi che in quel momento potevano considerarsi politicamente "stabili" , in oro monetato piuttosto che in oro in lingotti (forse per una migliore "liquidabilità", in caso di emergenza, dell'oro monetato piuttosto che di quello in lingotti)??? Caro azaad, non so sia corretto affermare che i collezionisti dell'epoca poterono reperire quelle monete senza alcun surplus sul valore nominale. Innanzitutto perché, come già sappiamo, le monete in oro non si "compravano" dalla zecca pagandole, ma si ottenevano versando alla Zecca l'equivalente dell'oro fino necessario alla loro coniazione oltre alle spese (quelle, si, si pagavano) di coniazione. D'altro canto, la determinazione operata dal R.D. 18.7.1930, n. 1.148, secondo cui gr. 7,919 di oro fino corrispondevano esattamente a L. 100, fu una valutazione di tipo esclusivamente politico, che lasciava il tempo che trovava, dal momento che l'Italia non era produttrice d'oro e quindi, se doveva approvvigionarsi di questo metallo, doveva acquistarlo sul mercato internazionale al prezzo, appunto, di mercato e non a quello imposto da una sua legge. In secondo luogo, l'impossibilità di acquistare, pagandola, una moneta aurea nazionale, che veniva ceduta dalla Zecca solo previa consegna dell'oro fino corrispondente, rendeva abbastanza pleonastico il rapporto fissato "politicamente" tra Lira italiana e oro. Un interessante documento che posto di seguito, scoperto in archivio dalla ricercatrice Nunziatina Panetta e pubblicato a pag. 150 sul Suo libro "Gli indigeni preferivano i Talleri", 2015, ci fa chiaramente capire quanto fosse inutile (salvo che per motivi "propagandistici") aver fissato per legge il rapporto Lira/oro prescindendo dal reale prezzo di mercato del biondo metallo: Come potete rilevare, anche se il documento si riferisce alle monete auree "imperiali" del '36, che peraltro venivano coniate ancora sulla base del rapporto Lira/oro fissato dal R.D. n. 1.148/1930, la moneta da 100 Lire di gr. 7,919 di oro fino, conteneva in realtà un controvalore pari a Lire 169,32 mentre la moneta da 50 Lire di gr. 3,959 di oro fino, avrebbe contenuto in realtà un controvalore pari a Lire 84,66. Per scrupolo dovremo controllare il prezzo dell'oro al grammo sul libero mercato nel periodo 1931, 1932, 1933 ecc, sapendo però che dal documento postato nel 1936 l'oro sarebbe costato al grammo Lire 21,38. Da questa rilevazione, dunque, apprendiamo che (almeno nel 1936) nessuno avrebbe potuto pagare 100 Lire (poniamo, in banconote) per acquistare la moneta d'oro da 100 Lire, in quanto tale moneta avrebbe avuto un "valore", al netto dei diritti di coniazione, di quasi 170 Lire. Parliamo di un valore del metallo prezioso contenuto dalla moneta, superiore di circa il 70% rispetto al valore facciale della stessa (con buona pace del R.D. n. 1.148/'30, che stabiliva, ancora nel 1936, un rapporto fisso Lira/oro)! Saluti. M.1 punto
-
Resta da risolvere il "mistero" del sigma al diritto: E' chiaramente una lettera singola e doveva essere facilmente interpretata al tempo della sua emissione. Se accettiamo l'idea di una coniazione emessa all'inizio della symmachia timoleontea, allora il sigma potrebbe stare a indicare l'iniziale della "Sikelia", che ricorre frequentemente nelle emissioni della symmachia. Era una sorta di personificazione dell'intera isola, nell'ottica degli indigeni Siculi. Il nome Sikelia è attestato in pseudo-Scimno, 270, e la sua etimologia deriverebbe dal mitico re Sikelos, che ricorre in diverse fonti mitologiche come vissuto o prima o poco dopo la Guerra di Troia. Il nome Sikelia compare su rari bronzi della symmachia coniati ad Alaisa.1 punto
-
ciao amici... :) ....justo per il nostro piaccere......e anche un up....per questa monetazione carica di storia.... :closedeyes: ....e fortuna per noi di osservarne una... :mellow:1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.