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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/21/21 in tutte le aree
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Dato che gli era avanzata una lettera I, per non sprecarla, qualche anno dopo l'hanno messa su questo grano3 punti
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Tutta la serie russa 1975 zecca di Leningrado tolta dal blister originale (degradato) e da me riconfezionata in oblò Nabor Monet 1975 Goda letteralmente "serie monete 1975 anno"3 punti
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Questa, invece, ha una lettera in meno nel nome del Re :PHLIPPVS, anziché PHILIPPVS, sempre la I come nella monetazione di Ferdinando IV... È la prima e unica pubblica che ho visto con questo errore...3 punti
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Voglio condividere con gli appassionati delle monete sabaude e con gli amanti dei piccoli due denari questo nuovo acquisto, importante per la mia collezione tipologica dei duedenarini. Lasciamo perdere la conservazione, avrebbe bisogno di un leggero restauro che non penso di effettuare, mi piace così, ma è, come ho già scritto in altri post quando parlavo di questa tipologia, una vera chimera per chi colleziona queste piccoline. Si tratta del primo due denari coniato nella monetazione sabauda con al diritto la croce e corona nodo data al rovescio, per questo mi piace chiamarlo "il padre dei due denari". Prodotto durante il periodo della reggenza di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, madre di Vittorio Amedeo II, a seguito dell'ordinanza del 27 Marzo 1676 e di una seconda del 13 Aprile dello stesso anno. Solo qualche mese dopo, il 2 Agosto, una nuova ordinanza modificava il conio, cambiando la croce mauriziana con una piana, perché queste monete potevano essere scambiate con i mezzi soldi coniati precedentemente che erano ancora in circolazione. I due denari valevano un terzo dei mezzi soldi, quindi il rischio di danno era elevato, da quel momento l'impronta non subisce più grosse modifiche per più di un secolo, sino al 1800 data dell'ultimo esemplare coniato di questa longeva moneta. Vista la difficoltà di reperire esemplari di questa tipologia la coniazione deve essere stata minima, o devono essere stati ritirati molti esemplari per limitare il rischio economico. Battuta da Damiano Capellino al diritto reca una croce mauriziana, legenda M(ARIA) I(OANNA) BAP(TISTA) VIC(TORIVS) AM(EDEVS) DVC(ES) SAB(AVDIE) P(RINCIPES) P(EDEMONTIS) REG(ES) CYP(RI) al rovescio corona, nodo savoia, data 16762 punti
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Salve a tutti Oggi sottopongo alla vostra attenzione questi 20 centesimi. Come stato di conservazione come li giudichereste? (un'idea me la sono fatta ma per non influenzare i vostri pareri per il momento aspetto a dirla). Le foto sono a luce naturale ma se occorre posso fornirne anche altre. E quanto la valutereste approssimativamente? In gran parte è ancora presente il lustro tranne che in parte dello stemma Come sempre vi ringrazio per ogni risposta e parere2 punti
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Io, pur non vedendola dal vivo, mi sentirei di escludere che sia falsa: bei volumi e ben coniata, con usura e ossidi dell’argento che contribuiscono al parere positivo.2 punti
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Buongiorno a tutti e buona domenica, partecipo anche io a questa discussione, la mia prima Publica di Filippo IV. ? Conservazione appena passabile, ma piacevolmente in collezione Litra68. Peso g. 16,69 Diametro 31/32mm Saluti Alberto2 punti
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Quando scopro che si autorilanciano per principio io lascio perdere, foss'anche l'oggetto che più mi interessa al mondo.2 punti
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Leggendo le prammatiche De monetis et illas falsificantibus (delle monete e di coloro che le falsificano), mi sono imbattuno nella prammatica XXVII del 2 marzo 1629 nella quale è dimostrato come la piaga del falso nummario coinvolgeva anche le monete di rame. Riporto uno stralcio della prammatica:2 punti
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Ahahah Ma che risposta è.. Cioè uno chiede un informazione tranquillamente, che cosa centrano le unghie, scavare bho2 punti
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Macrino 217-218 d.C. Marcus Opellius Macrinus fu il primo imperatore a non provenire da una famiglia di rango senatoriale. Il suo regno è stato un interludio tra due gruppi di imperatori della stessa dinastia, i Severi. Trascorse i 14 mesi del suo regno in oriente, dove si dimostrò incapace di mantenere l’influenza guadagnata dal suo predecessore Caracalla. La prima parte della vita di Macrino è praticamente sconosciuta. Il sospetto del suo coinvolgimento nell’omicidio di Caracalla e le sue umili origini diedero adito a numerose “voci” riguardo il suo inizio carriera. Ad esempio che fosse stato un cacciatore, un gladiatore o addirittura di essersi prostituito. Voci poco credibili provenienti da fonti ostili, fossero vere, non avrebbe mai potuto raggiungere le più alte cariche nell’amministrazione dell’impero. Dione Cassio, che lo conosceva personalmente, lo fa nascere a Cesarea in Mauritania (odierna Cherchell, Algeria) nel 164 d.C., anche se altri citano il 166. Anche se molte fonti lo dichiarino proveniente da una famiglia povera, è più probabile invece, che appartenesse ad una famiglia d’elite locale, con le capacità economiche di mantenerlo agli studi. Quando Macrino arrivò a Roma, il suo carattere gli procurò molte amicizie, che gli permisero di scalare l’amministrazione imperiale durante il regno di Settimio Severo. Settimio Severo RIC IVa 299v aureo, zecca di Roma 202-210 d.C. D: SEVERVS PIVS AVG, testa laureata a sinistra V: VICTORIAE, Vittoria conduce biga verso destra Esergo: AVGG Si guadagnò una buona reputazione di giurista, fu consigliere legale del prefetto del pretorio Plautiano, direttore del traffico della via Flaminia, e in seguito assunse la carica di “procurator thesaurum”, cioè amministratore finanziario delle proprietà personali dell’imperatore. Quando Caracalla divenne imperatore, nominò Macrino prefetto del pretorio, facendogli condividere la carica con Oclatinio Avvento, un militare di esperienza, anche lui proveniente dalla gavetta; i due servirono Caracalla durante le campagne in oriente. Quando Macrino scoprì che qualcuno (forse un astrologo) lo aveva denunciato come rischio alla sicurezza dell’imperatore, fu costretto ad agire; nella primavera del 217 Caracalla si recò in visita ad un tempio vicino a Carre, accompagnato dalla sua guardia personale che includeva Macrino. Il gruppo ritornò con i corpi dell’imperatore e di una delle guardie (altre fonti citano che il pretoriano fu giustiziato in seguito), e con la “storia” che il colpevole dell’omicidio fosse la guardia morta. Caracalla RIC IVa 525b, sesterzio, zecca di Roma 214 d.C. D: M AVR ANTONINVS PIVS FELIX AVG , busto laureato, drappeggio e corazza, rivolto a destra. V: PM TRP XVII IMPIII COSIIII PP, Caracalla accompagnato da due ufficiali, si rivolge alle truppe. Esergo: S C Naturalmente non tutti furono convinti del racconto, ma l’opportuna scomparsa del sicario e l’apparente dolore di Macrino, fecero in modo, 11 Aprile 217, che fosse riconosciuto imperatore dalle truppe. Il fatto che dovesse la sua nuova carica solamente al volere dell’esercito, senza aver consultato il Senato, costituì il preludio alla lunga serie di imperatori militari successivi. La sua carica fu solo in seguito ratificata dal senato, probabilmente a causa dell’odio verso Caracalla e/o dell’annulamento di alcuni aumenti delle tasse e di un’amnistia in favore degli esiliati. Macrino recitò un mea culpa per non avere ascendenze senatorie, e promise di governare ispirandosi a Marco Aurelio e Pertinace. Nonostante molti detestassero Caracalla per la sua brutalità, era, per contro, molto amato dai suoi soldati, che vedevano Macrino come il presunto responsabile della sua morte. Cercò di mantenere la propria (scarsa) popolarità tributando onori divini all’imperatore defunto, e sulle sue monete assunse il nome di Severo. Macrino RIC IVb 121 sesterzio, zecca di Roma, aprile-dicembre 217 d.C. D: IMP CAES M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureato, drappeggio e corazza rivolto a destra V : PONTIF MAX TRP PP, Felicitas stante a sinistra con caduceo e scettro Esergo: S C (Senatus Consulto) Nel tentativo di creare una nuova dinastia, coniò monete a nome del figlio Diadumeniano, nominandolo Cesare all’età di nove anni, con i titoli di “Principe della gioventù” e “Speranza dello stato”. Diadumeniano RIC IVb 106 antoniniano, zecca di Roma, 217-218 d.C. D: M OPEL DIADVMENIANVS CAES, busto radiato, drappeggio e corazza, rivolto a destra V: PRINC IVVENTVTIS, Diadumeniano stante a sinistra con bastone e scettro, a destra due insegne legionarie Diadumeniano RIC IVb 116 denario, zecca di Roma, 217-218 d.C. D: M OPEL ANT DIADVMENIAN CAES, busto a testa nuda, drappeggio, rivolto a destra V: SPES PVBLICA, Spes avanza a sinistra con fiori e sollevando la veste Un primo grave errore tattico, fu permettere alla madre di Caracalla, Giulia Domna, di recarsi in Siria dove poteva facilmente avere contatti con le truppe. Quando Macrino si rese conto che Domna stava tentando, con un certo successo, di organizzare una rivolta, le ordinò di lasciare la Siria, ma Giulia era gravemente ammalata di cancro al seno, e preferì lasciarsi morire di fame. Giulia Domna RIC IVa 895 (Settimio Severo) sesterzio, zecca di Roma 206-211 d.C. D: IVLIA AVGVSTA, busto drappeggiato a destra V: MATER DEVM, Cybele turrita seduta a sinistra, regge un ramo e appoggia il braccio sinistro su un tamburo, leone sotto la sedia Esergo: SC Nel frattempo Macrino riuscì ad inimicarsi i soldati con delle mosse poco azzeccate, concesse a Tiridate II l’Armenia, facendola, di fatto, uscire dal controllo di Roma; quando il sovrano partico Artabano V (l’ultimo re dei Parti) invase la Mesopotamia, rifiutò le offerte di pace avanzate da Macrino, avvertendone la debolezza, e gli eserciti si scontrarono a Nisibi; i tre giorni della battaglia non ebbero esito favorevole per le truppe di Macrino, che fu costretto ad accettare una pace ingloriosa con i Parti, pagando una considerevole indennità di guerra e restituendo i prigionieri, nonostante ciò... monete coniate a Roma inneggiano ad una “vittoria partica”... Macrino RIC IVb 49 denario, zecca di Roma 217-218 d.C. D: IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureato e corazzato rivolto a destra V: VICT PART PM TRP II COS II PP, Vittoria avanza a destra con ghirlanda e palma. Artabano V 213-227, dracma Peggiorò la situazione tagliando la paga alle truppe e riducendone i privilegi concessi da Caracalla. Una mossa non molto astuta, se vuoi mantenere dalla tua parte i soldati... A questo punto, visto che nel frattempo era scomparsa la minaccia dei Parti, la sorella di Giulia Domna, Julia Maesa, fece la sua mossa. Fece intrufolare suo nipote Vario Avito Bassiano (il futuro Marco Aurelio Antonino, Eliogabalo) in un campo legionario vicino Emesa (città d’origine della famiglia) e lo fece acclamare imperatore dai legionari. Per rafforzare la pretesa al trono del quattordicenne, la madre Giulia Soemia dichiarò che Vario (il futuro Eliogabalo) fosse il figlio illegittimo di Caracalla, suo primo cugino. Giulia Maesa RIC IVb (Eliogabalo) 415 asse, zecca di Roma 218-222 d.C. D: IVLIA MAESA AVGVSTA, busto diademato rivolto a destra V: PIETAS AVG, Pietas stante a sinistra, braccio destro sopra un altare acceso, nella destra un contenitore di incenso S C ai lati della figura Giulia Soemia RIC IVb 241 (Eliogabalo) denario, zecca di Roma 218-222 d.C. D: IVLIA SOAEMIAS AVG, busto a destra V: VENVS CAELESTIS, Venere stante a sinistra con mela e scettro, stella in campo a sinistra Eliogabalo RIC IVb 146b denario, zecca di Roma 218-222 d.C. D: IMP ANTONONVS PIVS AVG, busto laureato (con corno) drappeggio, rivolto a destra V: SVMMVS SACERDOS AVG, Eliogabalo stante a sinistra con ramo e patera sacrifica su tripode, stella in campo a sinistra Trovandosi a fronteggiare una aperta ribellione, e non avendo il tempo di richiamare le legioni del Reno e del Danubio, Macrino inviò a sedare la rivolta il prefetto del pretorio Giulio Ulpiano con uno squadrone di cavalleria, ma i soldati uccisero Ulpiano e passarono dalla parte di Eliogabalo. Nel tentativo di dare una parvenza di stabilità alla sua dinastia, Macrino elevò al rango di Augusto il figlio Diadumeniano, e fece coniare ad Antiochia monete in suo nome, dichiarando la “felicità dell’epoca” e distribuì elargizioni alle truppe nella speranza di riportarli dalla sua parte. Diadumeniano RIC IVb 118 denario, zecca di Roma 218 d.C. D: IMP C M OPEL ANT DIADVMENIAN AVG, busto laureato, drappeggio e corazza, rivolto a destra V: FELICITAS TEMPORVM, Felicitas stante a sinistra con cornucopia e caduceo (moneta conosciuta in soli quattro esemplari) Macrino RIC IVb 79 aureo, zecca di Roma 217-218 d.C. D: IMP C M OPEL SEV MACRINVS AVG, busto laureato, drappeggio e corazza, rivolto a destra V: LIBERALITAS AVG, Macrino e Diadumeniano seduti su una piattaforma, alle loro spalle un ufficiale, Liberalità stante a sinistra con caduceo e scettro, un cittadino ai piedi della piattaforma Ma non funzionò... fu costretto a rifugiarsi ad Antiochia, solo i governatori dell’Egitto e della Fenicia gli rimasero fedeli, ma non riuscirono ad inviare in tempo i rinforzi. Contro di lui marciò un'armata guidata da Gannys, un eunuco di Eliogabalo, e il giorno 8 giugno 218, gli inflisse una sonora sconfitta. Abbandonato dalla maggior parte dei suoi soldati, cercò di raggiungere Roma nella speranza di trovare qualche sostegno, alcune fonti dicono che si fosse tagliato barba e capelli per cambiare il suo aspetto, ma riconosciuto da un centurione a Calcedonia, fu arrestato e giustiziato. Sorte simile toccò a Diadumeniano, che il padre cercò di far fuggire presso i Parti, fu catturato vicino a Zeugma e giustiziato. Questo prova, ancora una volta, che tagliare la paga ai dipendenti con la spada, può rivelarsi pericoloso per la salute di un imperatore.... In ogni caso Macrino, purtroppo per lui, non ebbe la capacità militare e politica, nè gli appoggi necessari a reggere l’impero. Per quanti riguarda i ritratti sulle monete di Macrino, si possono notare due tipologie diverse, nel RIC vengono descritte come “lineamenti più giovani con barba tagliata” tipo 1, e “lineamenti più anziani con barba lunga”tipo (2) Nel primo appare solo leggermente diverso dagli ultimi ritratti di Caracalla, probabilmente perchè gli incisori della capitale non conoscevano ancora il suo vero aspetto. Il secondo ritratto, originario di Antiochia, è invece più realistico e lo mostra con la più consueta folta barba. Macrino RIC IVb 95 antoniniano, zecca di Roma 217-218 d.C. D: IMP C M OPEL SEV MCRINVS (sic) AVG, busto con corona radiale e corazza rivolto a destra V: SECVRITAS TEMPORVM , Securitas seduta a sinistra con scettro, davanti a lei un altare acceso Macrino Sear Greek 2948; Prieur 246. tetradracma 25 mm 14,3 g. zecca di Antiochia D: AYT K M OP CE MAKRINOC CEB, busto laureato con drappeggio e corazza rivolto a destra V: DHMARC EX UPA TO, aquila stante di fronte con le ali aperte, testa a destra, tiene tra gli artigli un animale sacrificale. Exergus2 punti
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Buona sera a tutti, @Rocco68faccio compagnia alla tua stupenda 59enne. Un saluto Raffaele.2 punti
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Altro quattrino aquilano di Renato (attribuito a Giovanni ) simbolo aquiletta nella legenda MIR 70 RRR di ampio modulo2 punti
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Mi è stato regalato questo oggetto uniface che reputo sia un peso monetale. Il suo peso è di grammi 4,40 per un diametro di 15 mm circa. Mi date una mano a classificarlo? Grazie.1 punto
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Davvero belle e particolari queste monete del Bhutan, complimenti.1 punto
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Certo, Sankio78, non può che essere così : ma il pezzo d'artiglieria indica un cannone, un obice, se vuoi anche un mortaio, ma non un proiettile. Qualche anno fa sempre in zona ci fu un incendio in una boscaglia posta in un pendio scosceso : i VV.FF. arrivarono, circondarono il luogo, ma non entrarono finché non cessarono le esplosioni di ordigni che il calore faceva detonare ! Buona serata.1 punto
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Buona sera. Veramente bella, dalle foto, a me, sembrerebbe non circolata come da cofanetto della serie. In quanto al valore, ho visto esemplari simili in rete intorno ai 12 euro. Buona serata . Gabriella1 punto
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Bene ciò! Allora fino a domani si potrebbe aprire un "toto-prezzo" ? Sparo 550 euro compreso di spedizione1 punto
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Buonasera e bentrovati, con piacere ripropongo in questo spazio, dopo lungo tempo di inattività, uno degli ultimi acquisti. Si tratta di un dollarone Peace 1925, zecca di San Francisco, grado di conservazione SPL. Voi mi direte perché allora hai scritto MS65? ? Ho acquistato la moneta da un venditore che l'aveva messa in vendita come una generica 1925, io però ho notato subito che si trattava di una "S" e ho capito che mi trovavo di fronte ad una moneta "non comune" (o quanto meno di una tiratura non elevatissima) e che la volevo in collezione. Sfogliando il red book ho notato che (se escludiamo le High Relief) la key date 1925 S in grado MS65 è il dollaro Peace più ambito dai collezionisti. Ora..., quando ho visto l'inserzione della moneta non avevo ben chiaro il grado di conservazione, perché le foto erano di scarsa qualità e con la moneta imbustata. Non è che ci speravo, però confesso che ho fantasticato pensando ad un grado più elevato di quello che è. Purtroppo non è un Fior Di Conio, azzarderei a dire EF40 (se ci arriva) e mi rimetto a Vostro insindacabile giudizio. Attendo con ansia i Vostri graditi pareri su stima e conservazione. Grazie! Purtroppo le prime foto che ho scattato facevano veramente pena, quindi concedetemi una licenza poetica con queste qui di sotto, solo per far capire che in mano la moneta è comunque gradevole:1 punto
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Perché le banconote buone le hanno già trovate gli altri e a te hanno lasciato le ciofeche. ???1 punto
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L'antoniniano è stato coniato in quantità industriali a metà III secolo, e nel giro di pochi anni è stato travolto dal deprezzamento (principalmente sotto Gallieno). Dunque sono monete che hanno circolato pochissimo essendo state tesaurizzate.1 punto
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In merito al problema del sito vaticano, segnalo che il sito ha cambiato indirizzo ed è funzionante. Non si raggiunge più con il vecchio indirizzo https://www.ufn.va/it/, ma occorre usare il nuovo indirizzo https://www.cfn.va/it/. Non ho idea da quando sia così, ma lo ho scoperto oggi guardando con maggiore attenzione il messaggio di errore.1 punto
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Nel caso in cui tu volessi ricercare una determinata missiva telematica, anche di anni che furono, e indipendentemente da questo caso in oggetto, basta inserire un paio di parole chiave nella barra di ricerca (che c'è all'interno di ogni casella mail).1 punto
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La prammatica era il mezzo maggiormente diffuso per decretare la volontà sovrana in molti campi e molto materiale è dedicato alla regolamentazione della moneta. Ricordo che sono fonti di prima mano, quindi di primaria importanza per gli studi numismatici. La peculiarità è che, nonostante inizino a pubblicarsi per mezzo della stampa dal XVI secolo, la lingua prevalente è l'italiano (perlopiù compresibilissimo), poi a scalare il latino e, per ovvie ragioni, lo spagnolo.1 punto
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Alla fine della fiera, se non sono troppo indiscreto, quanto è costata?1 punto
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Ma l'avevi appena trovata quando hai scattato la foto? Sembra tu abbia scavato con le unghie...1 punto
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L'alternativa da noi è iniziata il 9 maggio 1950 a Parigi.1 punto
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credo di averla trovata! CILICIA. Antiochia ad Cragum. Caracalla (?), 198-217. Tetrassarion (Bronze, 30 mm, 15.33 g, 6 h). Μ ΑΥ ΑΝΤωΝΙΝΟΝ ЄΥϹЄΒ ЄΥΤΥΧΗ ϹЄΒ Laureate and draped bust of Caracalla (or Elagabalus?) to right. Rev. ΑΝΤΙΟΧЄω ΤΗϹ ΠΑΡΑΛΙΟΥ Eagle standing facing on wreath, wings spread and head to left. RPC VI online 6982. SNG Levante 475. Very rare. Good fine.1 punto
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Certo è doveroso usare tutti gli accorgimenti possibili, ma filmare le spedizioni richiederebbe che si vedessero bene le singole monete spedite per poterle poi identificare in caso di errore e la vedo molto complicata. Penso che chi non ha mai fatto le spedizioni di un dopo asta, soprattutto se si parla di asta con migliaia di lotti aggiudicati , con il telefono che suona in continuazione per aggiungere/togliere/modificare ordini non si rende conto della difficoltà nel gestire il tutto. Comunque gli esempi che ho fatto sono realmente accaduti e in 20 anni di aste penso di parlare a ragion veduta. Poi è meglio che tutto vada per il meglio, ma come dico sempre a lavorare si sbaglia, importante è riconoscere errore e porci rimedio senza scuse sciocche.1 punto
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Ciao Sergio Soldo del II tipo per Emanuele Filiberto di Savoia; per individuare la zecca vedi il collegamento. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-EF/31 Ciao Mario1 punto
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La fine del XII secolo fu importante per un altro motivo, la nascita del ''grosso''. L'esigenza di una moneta grossa si fece sentire a Venezia che era in piena espansione economica. Si coniò così una moneta di più di due grammi di peso, circa il doppio dei denari di Friesach e Aquileia e del valore di 26 piccoli che sparirono dal mercato (vedi Saccocci sulla motivazione). Questo comportò una rivoluzione in Italia, dove molte zecche cominciarono a battere moneta grossa, ma anche nell'area monetaria della Marca veronese. Infatti anche nella parte nord occidentale della Marca si cominciò a battere moneta. Dapprima la zecca di Bressanone, che ebbe poca influenza sul resto della marca, successivamente quella di Trento con i suoi denari, i soldi e l'abbondante emissione di grossi vescovili. Tutto ormai era pronto per la grande operazione finanziaria di Mainardo II... Grosso di Enrico Dandolo Denaro piccolo di Trento Grosso di Trento Arka Diligite iustitiam1 punto
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Salve posto il mio 10 tornesi in bassa conservazione confermo stella a 5 punte senza punto dopo hier.1 punto
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Tornese 1835 Bordo perlinato al dritto e lineare nel rovescio. Contrassegno stella a 6 punte.1 punto
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Liberate ste monete e bruciate tutta la carta superflua! O non é così vero che tutti qui collezionano solo per passione, ed in realtà si preoccupano dell'eventuale perdita di valore in una futura rivendita? Io colleziono 2€ non cartoncini!1 punto
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concordo sul fatto che se dovessero davvero decollare i prezzi, ne prenderò una anche io. l'euro era bello perche era una collezione per tutte le tasche, si poteva scegliere se fare uno stato, una finitura (FDC BU O PROOF) solo da roll. ora invece stanno spingendo sempre piu sul mercato di nicchia ma non si rendono conto che alla fine non faranno altro che ridurre il numero dei collezionisti. io sto pensando veramente di continuare solo con italia vaticano e san marino e mollare il resto. collezionavo monete e ora sto iniziando a collezionare pezzi di cartoncino.1 punto
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Hai fatto bene. In Russia questo completto del genere costa circa 100-120 euro.1 punto
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L'Hafner è una ricchissima collezione fotografata, ma carente di riferimenti per l'identificazione, il mio manuale è stato creato per dare al collezionista dei riferimenti per agevolare l'identificazione delle molteplici zecche, ho volutamente cercato una stampa di ottima qualità e carta estremamente bianca ricca di cellulosa, per migliorare al massimo la visione delle monete fotografate. Buona collezione a tutti.1 punto
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Buonasera. Mi sembra di avere sufficiente dimestichezza con la lingua italiana per spiegare il motivo per cui ho aperto questa discussione, ma comincio a dubitare delle capacità di comprensione/comprendonio di chi legge. Qualcuno mi vuole spiegare quale sarebbe questa fantomatica teoria che mi si attribuisce? Ma sapete cos’è una teoria? E La differenza tra teoria e ipotesi? E la differenza tra un’ipotesi propria oppure citata con la fonte per onestà intellettuale, vale a dire indipendentemente dal fatto di condividerla o meno, ma con lo scopo di esporla per una discussione costruttiva? Dal titolo “Monete coniate su tondello ovale “ e dal primo post è evidente la mia intenzione di presentare delle monete di una forma non convenzionale. Dal commento il Curatore considera l’argomento di interesse e mi chiede se Ci può essere qualche spiegazione tecnica associata a questo difetto. La mia risposta è: Mi sono posto anch'io questa domanda e ho aperto la discussione nella speranza di trovare qualche risposta. Sarebbe questa la mia teoria? Proseguo riportando un’ipotesi sulla forma ovale delle monete con la fonte https://www.cointalk.com/threads/not-exactly-round.291740/. Sarebbe questa una mia ipotesi? Proseguiamo al post # 11 a mia firma con: È possibile che i tondelli rotondi in origine assumessero una forma ovaloide per qualche “stiramento” durante la coniatura che era effettuata sul tondello arroventato. Però vi sono anche monete coniante da tondelli di forma ovale o ovaloide in origine, e a questo riguardo è interessante l’articolo sul restriking delle monete d’argento di Atene, “civette” in particolare, scaricabile da https://www.ascsa.edu.gr/uploads/media/hesperia/hesperia.80.2.0229.pdf Parlare di possibilità equivale ad esprimere un giudizio dogmatico? Richiamare il restriking storico delle “civette” da tondelli di forma ovale o ovaloide in origine equivale forse a sottintendere che lo siano necessariamente state anche le monete romane? Lasciamo perdere l’inciso sui suberati al post # 30 che può essere privo di interesse e passiamo al post # 52, che si apre con il collegamento https://www.forumancientcoins.com/dougsmith/voc2.html per mettere subito in chiaro di riportare una parte pertinente alla discussione tratta dall’articolo a firma del curatore del sito Doug Smith (che sicuramente deve aver visto qualche moneta romana a differenza di me). Sarebbe forse questa la mia teoria?1 punto
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Mi permetto di aggiungere che: una moneta proveniente da un'asta estera che "entra" in Italia con tanto di certificato di lecita provenienza, fattura, scontrino e qualunque altro documento, sarà soggetta non più alle leggi del paese di provenienza, ma alle leggi italiane, come ho già precisato in altre discussioni simili. La mia comunque non voleva essere un elemento di "disturbo", ma solo una piccola aggiunta che comunque immagino che già conoscete1 punto
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Il Forum sta facendo la "muta" riguardo agli utenti che sanno di determinati argomenti fra cui anche le monete senatoriali romane del periodo comunale. Occorre pazienza. Io stesso sono preso da altri problemi e intervengo solo se chiamato in causa e non sempre. Ma tant'è..... Noto che per gli esemplari con pettine intersecante (tipo Caprignano) hai ancora molti dubbi. Ti consiglio di leggere un mio contributo https://www.academia.edu/36541731/I_denari_provisini_del_cosiddetto_Gruppo_di_Caprignano_ Sono tre Gruppi (più un sottoGruppo, in realtà) e sono sempre uguali ognuno con segni nella croce che rimangono invariati per ogni Gruppo. In due tuoi denari vi è un salto di conio che complica un poco la lettura delle monete ma nulla di così complicato. L'ultimo esemplare che hai postato presenta una rosetta a sette punti. E' la produzione che precede i conii di Carlo I. Raro, specialmente con rosetta a destra. ciao1 punto
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