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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/14/21 in tutte le aree

  1. Buona domenica a tutti, Un saluto Raffaele.
    9 punti
  2. Buongiorno e buona domenica a tutti, Saluti Raffaele.
    5 punti
  3. Credo valga la pena riportare anche qui questa chicca numismatica col Prof. Helmut Rizzolli tratta dal canale YouTube di Quelli del Cordusio. Video ben strutturato, di qualità e con anche slides di monete che racconta una storia numismatica di un lungo viaggio, di una promessa sposa che parte con una ricca dote composta da sacchi pieni di monete ...dove finiranno le monete lo racconterà il Professore.... buon ascolto e buona visione !
    5 punti
  4. Come accennato nella mia precedente discussione ([una moneta e una storia] Maxentivs pro Vrbe Sva - Monete Romane Imperiali - Lamoneta.it - Numismatica, monete, collezionismo), lo scontro tra Massenzio e Costantino fu presto inevitabile ed avvenne al Ponte Milvio, il 28 ottobre del 312. La vittoria, come sappiamo, arrise a Costantino. Massenzio, sconfitto, vi perse la vita. Il crollo finale del regime di Massenzio possiede una eccezionale testimonianza archeologica: la scoperta nel 2005 delle sue insegne imperiali sul colle Palatino, dove furono sepolte dagli sconfitti per impedire che finissero nelle mani dell’odiato nemico. Sono conservate presso il Museo Nazionale di Palazzo Massimo, a Roma. Io ho avuto la possibilità di vederle dal vicino in occasione della mostra “Costantino 313” tenutasi al Palazzo Reale di Milano nel 2013 per commemorare il cosiddetto “Editto di Milano”. Sono splendide, in particolare lo scettro con il suo bel globo verde. Dopo Ponte Milvio, Costantino (in parallelo con le azioni volte consolidare il suo dominio) si applicò coscientemente per soppiantare Massenzio nel cuore dei Romani con una oculata campagna propagandistica. Non deve quindi stupire che Costantino sia ricorso al più potente strumento allora disponibile: le monete. Il RIC VI riconosce tre monete, tutte coniate a Roma nel 313: la 303, la 304 e la 312. Vediamole nel dettaglio. Cominciamo dalla 303 e 304: Si tratta di due monete aventi al rovescio la legenda LIBERATORI VRBIS SVAE: Ecco la 303: Della 304 non ho trovato una immagine (magari qualcuno di voi mi può aiutare). Essa si distingue dalla 303 in quanto il busto di Costantino e’ laureato, drappeggiato e corazzato (E) anziché solo laureato e corazzato (D); inoltre la 304 e’ stata coniata dalla 3^ officina (T), mentre la 303 dalla seconda (S). Tuttavia, sono noti esemplari “non in RIC”: Questa e’ la RIC VI 303 ma della terza officina (T): Ed ecco la RIC VI 304, ma seconda officina (S): Ed ora passiamo alla RIC VI Roma 312: Qui il rovescio e’ dunque RESTITVTOR VRBIS SVAE Queste monete LIBERATORI VRBIS SVAE e RESTITVTOR VRBIS SVAE sono strettamente collegate alla serie CONSERV URB SVAE di Massenzio. Tuttavia, mentre il dritto e’ logicamente cambiato (ora vi ci appare l’effigie di Costantino), il rovescio e’ lo stesso (sempre la dea Roma seduta dentro un tempio), ma con una legenda del tutto diversa: LIBERATORI VRBIS SVAE alternato a RESTITVTOR VRBIS SVAE, che identificano senza ombra di dubbio Costantino come vincitore del tiranno (“liberator”) e come restauratore (“restitutor”) della pace e della giustizia nella città di Roma, ora identificata come “sua”, nello stesso modo che aveva usato Massenzio nella sua serie (in cui si era identificato come “conservatore”, “protettore”). Particolare il fatto che entrambi i tipi siano stati coniati a Roma nel 313; probabilmente furono emessi per il consumo immediato del popolo di Roma: il messaggio doveva essere forte e chiaro. Con Costantino le parole non sono mai banali. Le parole “liberatori” (addirittura al dativo, una vera e propria dedica) e “restitutor” rappresentano appieno lo sforzo del vincitore di rappresentare il suo rivale Massenzio non come un mero usurpatore, ma come un tiranno dal quale il Senato ed il popolo romano erano stati liberati. E’ una differenza sottile, ma non da poco. Allarghiamo ora per un attimo un po’ il discorso. E’ da notare come, di pari passo alla produzione delle serie succitate da parte della zecca di Roma, anche altre zecche abbiano prodotto monete volte ad enfatizzare lo stesso tema. Ecco allora i tipi : ROMAE AETER AVGG di Londinium (es. RIC VI 269): ROMAE RESTITVTAE: sempre Londinium (es. RIC VI 272): RECVPERATORI VRB SVAE di Arelate (es. RIC VII Arelate 33): Anche queste produzioni terminano presto. Si chiude, infatti, nel 315 con il tipo RESTITVTORI LIBERTATIS da dalle zecche di Ticinum e Treviri: RIC VII Treveri 23: e’ in bianco e nero, ma e’ un solido RIC VII Ticinum 31: solido anche qui Come detto sopra, in Costantino nulla e’ casuale, anche la scelta di queste ultime zecche. La scelta di Londinium potrebbe essere legata (questo e’ un mio pensiero) al forte legame con la Britannia. Basti pensare che, alla morte del padre Costanzo Cloro, furono proprio le truppe di stanza ad Eburacum a nominarlo addirittura augusto nel 306. Quanto a Ticinum , in realtà significa Mediolanum dove Costantino si recò dopo aver lasciato Roma. Proprio a Mediolanum, nel febbraio del 313, si celebrò il matrimonio tra la sorellastra Costanza e Licinio, che sancì l’alleanza tra i due augusti. Fu poi in quella sede ed in quella occasione che fu promulgato il cosiddetto Editto di Milano, che fu stabilito il nuovo assetto dell’impero e che fu programmata la guerra contro Massimino Daia. Non dimentichiamo poi il ruolo che la città aveva avuto come capitale occidentale durante la prima Tetrarchia ed anche la sua posizione strategica. Quanto a Treviri, sappiamo che fu a lungo capitale imperiale dove Costantino risiedette come Cesare e dove svolse una intensa attività edilizia, a dimostrazione del forte legame con questa città. Ricordiamo, a titolo di esempio, la Basilica Palatina: Ma a Treviri tornò anche dopo aver lasciato Milano per affrontare una campagna contro Franchi e Germani e vi celebrò anche i decennalia del regno, proprio nel luglio del 315. Quanto ad Arelate, ricordiamo che proprio Costantino vi aveva trasferito la zecca di Ostia (se ne e’ già parlato). Come detto, Costantino lasciò Roma nel gennaio del 313. Il brevissimo lasso di tempo trascorso in città fa emergere tutta la sua capacità di statista in grado di riconquistare la fiducia e il rispetto del Senato e del popolo romano con una vera transizione ideologico-religiosa (se così si può dire) , anche se certo la forza degli eserciti ebbe il suo peso (oltre che grande uomo di stato era anche un grande uomo di armi). Non dimentichiamo come Costantino fosse arrivato a Ponte Milvio, ovvero sotto l’egida dell’ ”In hoc signo vinces”, paladino di Cristo contro il pagano Massenzio. Se guardiamo alle monete su postate, però, non vi sono ancora simboli cristiani, ma addirittura c’e’ ancora un tempio pagano e una dea (anche se questa dea e’ Roma). Inutile dire quindi che, al momento della sua partenza, una tale radicale trasformazione non era stata ancora completata, anche se certamente era avviata nella giusta direzione. Ne e’ una ulteriore prova la costruzione dell’Arco ordinata dal Senato poco tempo dopo, nel 315: La cosa per noi interessante e’ nella iscrizione: Al centro dell'attico è presente la seguente iscrizione: «IMP(eratori) · CAES(ari) · FL(avio) · CONSTANTINO · MAXIMO · P(io) · F(elici) · AVGUSTO · S(enatus) · P(opulus) · Q(ue) · R(omanus) · QVOD · INSTINCTV · DIVINITATIS · MENTIS · MAGNITVDINE · CVM · EXERCITV · SVO · TAM · DE · TYRANNO · QVAM · DE · OMNI · EIVS · FACTIONE · VNO · TEMPORE · IVSTIS · REM-PUBLICAM · VLTVS · EST · ARMIS · ARCVM · TRIVMPHIS · INSIGNEM · DICAVIT ·» «All'imperatore Cesare Flavio Costantino Massimo Pio Felice Augusto, il Senato e il popolo romano, poiché per ispirazione divina e per la grandezza del suo spirito in una sola volta con il suo esercito ha vendicato lo Stato, per mezzo di una giusta guerra, sia dal tiranno che da ogni sua fazione, dedicarono questo arco insigne per trionfi.» Le parole chiave sono sicuramente INSTINCTV DIVINITATIS: Costantino ha vinto per “ispirazione divina”. Ma di quale dio? Non vi e’ ancora un accenno diretto al Dio dei Cristiani, anche se dietro lo si intuisce chiaramante. E’ ancora un po’ presto per una affermazione esplicita, ma e’ questione di poco. E poi colpisce anche la parola “DE TYRANNO”: come detto su, nella sua politica propagandistica, Costantino ha liberato Roma non da un semplice usurpatore, ma da un vero e proprio tiranno. Insomma, le parole sono pietre, nel vero senso della parola. Quanto alla attività edilizia iniziale, in riferimento all’area del foro, a Costantino (che trovò molti monumenti – o almeno i due principali, ovvero il tempio di Venere e Roma e la cosiddetta Basilica) non solo già progettati e strutturati, ma anche quasi del tutto conclusi o prossimi alla conclusione, non restò che eseguire sia l’eventuale e non precisabile completamento strutturale e decorativo sia, più probabilmente, la dedicazione o ridedicazione con il suo nome. Proprio nel periodo che seguì la vittoria su Massenzio, iniziò inoltre la costruzione della sua prima basilica, quella del Laterano. Si è molto discusso su questa collocazione ‘periferica’ della cattedrale. L’interpretazione più in voga è quella che mostra un Costantino assai prudente che non vuole urtare l’aristocrazia e la popolazione stessa, ancora in forte maggioranza pagana, e preferisce quindi inserire la cattedrale il più lontano possibile dal centro della vita pubblica, ove si trovavano anche molti luoghi sacri della religione pagana. O forse, più prosaicamente, la basilica era così grande che difficilmente poteva essere collocata nell’affollato centro cittadino? Della vecchia basilica, oggi resta il nucleo principale del cosiddetto Battistero Lateranense: In vicinanza, Costantino iniziò anche la costruzione del nuovo palazzo imperiale, chiamato Sessorium (sui resti del vecchio palazzo di Elagabalo agli Horti Spei Veteris) dove risiedette la madre Elena. Di esso rimangono i resti delle Teme Eleniane e il cosiddetto tempio di Minerva Medica, in realtà una splendida aula decagona con cupola. Vi era anche una chiesa (oggi chiesa di Santa Croce in Gerusalemme) che doveva contenere le reliquie di Cristo trovate dalla madre Elena in Terrasanta. Successivamente al periodo che ci interessa, Costantino effettuerà poi una intensa attività edilizia in senso “cristiano” che esula dalla attuale discussione. Per chi vuole approfondire alleghero’ una lettura. Fonti: - RIC volume VI - Constantine the Great-- History and Coins (constantinethegreatcoins.com) - Iconografia_di_Costantino.pdf - Roma_costantiniana.pdf Le_iconografie_monetali (1).pdf Ciao da Stilicho
    4 punti
  5. Buon pomeriggio a tutti, stavo sfogliando alcuni cataloghi nella mia biblioteca per alcune ricerche, tra i quali la vendita Jacob Hirsch XXVI del 1910. E' un'asta particolare perchè è l'unica (della serie delle Hirsch) che presenta due collezioni diverse in serie a seguire di greche (la prima di doppioni del Museo di Berlino ex coll. Lobbecke) e la seconda di amatore ignoto. Premetto che le "classiche" Jacob Hirsch, Naville Ars Classica, Egger etc....sono aste che avrò visto, rivisto e strarivisto decine e decine di volta la singola asta..... Nella seconda collezione mi accorgo di due tetradrammi di Akragas, sui quali confesso, forse per distrazione o sbadataggine, non avevo mai buttato seriamente l'occhio prima di oggi..... Presentano due simboli MAI VISTI.....uno con CONCHIGLIA TRA LE CHELE DEL GRANCHIO E LEPRE SOTTO, l'altro con TRE GLOBETTI A INTERVALLO TRA IL GRANCHIO E TESTA ARCAICA SENZA COLLO SOTTO.. Il GRANDE JACOB HIRSCH LI DESCRIVE ENTRAMBI COME INEDITI....e ci credo bene!!!!!!! Ho verificato sul Corpus di Akragas e la prof. Ulla Westermark non ne fa mai menzione, neppure tra i falsi/falsificazioni..... La difficoltà di trarre un giudizio sulla loro bontà sta nel fatto che sono foto tratte da calchi in gesso però, se osserviamo attentamente i particolari, bannarli come falsi non me la sento....anzi! Le rotture di conio sull'aquila del 369, la bellezza dei simboli, la naturalezza del modellato, i contorni dei moduli mi porterebbero a ritenerle buone...... Possiedo le principali pubblicazioni sui falsi (anche datati): Svoronos sul falsario Christodoulos, Becker, Caprara etc.....e non risultano censiti questi falsi per Akragas...... Sono curioso di vedere le opinioni dei Forumisti. Io sono appassionato da oltre 20 anni di monete greche e non mai visto esemplari analoghi ma mi chiedo al tempo stesso: possibile che ad oggi, 13 febbraio 2021, in una monetazione poderosa e voluminosa come Akragas abbiamo ancora degli unicum risalenti al 1910 e mai più apparsi? Come mai la Prof. Westermark (scuola Jenkins e quindi con una certa tradizione di impostazione delle opere) non li ha presi in considerazione neanche per citarli tra i dubbiosi o i falsi? Mi è sfuggito qualcosa? Saluti Odisseo
    3 punti
  6. Posto la mia, appena arrivata e super gradita ..anche perché è un regaloNE. Ex M.Pin
    3 punti
  7. Salve a tutti, alcuni optano per il passo della Novena in virtù del presunto scontro avvenuto presso il Ticino, Vigevano, si dice, facilmente raggiungibile dal passo predetto. Lo escludo nel modo più assoluto: Annibale aveva con sè 37 elefanti, non 37 ghepardi e aveva una certa fretta per motivi che non sto qui a precisare. La battaglia del Ticino dovrebbe chiamarsi la battaglia dell'Agogna, tra Lomello, Ferrera e Ottobiano, dove un tempo c'erano i tumuli, poi abbattuti per far posto alle risaie (lo conferma l'archeologia ma anche testi antichi). Escludendo il Monginevro, il Moncenisio e il Piccolo S Bernardo, quest'ultimo percorso da Asdrubale 10 anni dopo con i 10 elefanti, due restano i passi più attendibili: Il Col Savine Coche (200 metri ca. a ovest del Col Clapier e, quindi, il sentiero 806 interessato da antichissime frane, cioè il Rocher Penibles e la curva a est per il "Vallone del Tiraculo", e non il sentiero 805 percorso dai valdesi; oppure il Colle delle Traversette più a sud, pure interessato da più frane e, a differenze del Savine Coche, interessato da stretti passaggi e precipizi da capogiro. La via artificiale fatta costruire da Annibale in 3 gg per far passare gli elefanti, ovvio, non esiste più, in quanto il pietrisco come basamento del passaggio è precipitato per gli agenti atmosferici nati in tutti questi secoli, magari con l'aggiunta di qualche terremoto, ma la foto scattata dal professor William Mahaney misurante 1 metro massimo di lunghezza, a ridosso del Colle, sarebbe l'effettivo passaggio che ha incusso paura ai soldati cartaginesi nel superarlo: il precipizio al lato dx fa immaginare una morte sicura, figuriamoci con la neve fresca su quella ghiacciata dell'anno prima. Il colle delle Traversette per me è il primo indiziato e neanche i consoli romani ci avrebbero scommesso. Annibale è stato depistato dalle false guide galliche essendo il suo obiettivo, dopo aver superato Gap, quello di percorrere la strada che poi sarebbe stata chiamata la via Domitia, cioè quella che devia a nord all'altezza di Mont Dauphin, per poi superare L'Argenterie La Bassee, St Martin Queyrieres, Briancon e il Monginevro. Il depistamento ha invece condotto Annibale per il Queyras, cioè per Chateaux Queyras, poi, al primo bivio, dritto per Aiguille. Annibale non ci ha impiegato molto a capire di essere stato vittima di un depistamento, sapendo ben riconoscere le pietre di direzione del sentiero, quelle emiliane secondo Totò)....Poi il secondo bivio: invece di svoltare a dx per Molines e quindi per il col dell'Agnello, il suo istinto l'ha fatto andare dritto per Abries. Eccoci al terzo bivio: l'istinto non lo ha fatto allontanare dal fiume Guil, incontrato già sotto mont Dauphin, e quindi ha svolto a dx invece di andare dritto per il sentiero più stretto del torrente Bouchet (quello che porta al Col Maleure), ed ha sostato a "La Monta" dopo aver superato Ristolas: il pianoro è vasto e bello al punto da invitare a una sosta per riposare e rifocillarsi. Dopo aver superato Echalps, ultima località degna di una denominazione toponomastica, allora inesistente, il percorso si restringe a vista d'occhio: la vista del torrente de la Faito sulla sx, molto più avanti, sviluppa l'istinto di percorrerlo fino alla cima: il percorso è segnato dalla sigla GDV sulla mappa con un bivio che si affaccia prima del Buco del Viso. La deviazione a dx porta al colle (2947 m) con a dx le rocce Fourion (3153 m). La discesa solo a vederla incute timore per i motivi esposti sopra: si svolta a sx e si scende un poco zig-zagando fino a incrociare e superare l'uscita del tunnel "Buco del viso" del versante italiano, poi il percorso devia a est con il Monte Granero ben in vista (3170 m). Si percorre una lunga curva fino a incontrarne un'altra più a gomito: quella interessata dalle due frane descritte da Polibio e Livio. Spettacolo, molte cose coincidono e quante belle pietre rotolanti che si sono staccate dalla parete. Subito dopo c'è un'altra curva a sx, una rientranza, che porta fino al bivio con a sx il sentiero V20, la modern route, e il percorso che va diritto, quello percorso da Annibale. Attenzione, c'è subito un altro bivio ancora: non svoltate a dx, per la modern route, ma proseguite dritto, sotto il costone (tutti i percorsi, in epoca pre-romana, seguivano le pareti rocciose): vi ritroverete al Pian de Re, dove il professor Mahaney ha condotto le sue ricerche. Ah, dimenticavo: il comune di Ostana è stato interessato dal ritrovamento di una zanna di elefante alcuni anni fa in occasione di lavori di scavo. E' conservata con una reliquia per volere del sindaco di allora. Saluti! Alessandro Ferrante (Alecs Ferrante on fb)
    3 punti
  8. 2 punti
  9. E dato che ti piacciono.... Posto pure la mia 1839 D'Incerti 179/a Pagani 199 Peso grammi 27,43 Taglio inciso al rovescio Giudicata da Morello SPl +
    2 punti
  10. We Raffaè? Avevo giá dato uno sguardo in giro...san Valentino ha portato altre cosine per ora?.... Con calma uscirá la prossima napoletana,non mancherá?,ho un amore spassionato per le piastre?
    2 punti
  11. SIXTVS è il nome latino che, originariamente, in greco era XYSTOS. Anche per le monete di Ancona, troviamo talvolta KYRIACVS (greco) invece del nome latino QVIRIACVS.
    2 punti
  12. Buonasera a tutti, Cavalluccio Aquilano da poco accolto nella mia scuderia. Al dritto presenta la S coricata in FERRANDVS e al rovescio la T del Tramontano sotto la zampa del cavallo e l'aquiletta fra due rosette sotto la linea d'esergo. La legenda sembra avere questa separazione : EQVITAS R - - EGNI Perdonate le pessime foto, la moneta è a bagno in acqua demineralizzata.... A voi sembra così?
    2 punti
  13. Si tratta di una VICTORIAE LAETAE PRINC PERP: due Vittorie che tengono uno scudo con inscritto VOT/PR appoggiato o solo sopra una colonna o un altare. Type 110 (tesorillo.com) Questo rovescio fu coniato, per Costantino I, dalle zecche di Londinium, Treveri, Arelate, Ticinum e Siscia. Costantino vi appare con diversi busti, alcuni molto particolari: Mi sembra che il busto sulla moneta postata sia simile a quello centrale dell'ultima fila, alla luce dell'aspetto del volto, dell'elmo e della lancia. La zecca non si legge bene. Dall'aspetto, potrebbe trattarsi di Treveri oppure Londinium...non so Ti allego anche questo link: VLPP from Arles, London, Ticinum and Trier (constantinethegreatcoins.com) Ciao da Stilicho
    2 punti
  14. Su internet si trovano molte informazioni utili e non, corrette e non, poi sta ad ognuno di noi noi valutare e farsi una propria legittima idea. La pensi pertanto tranquillamente come vuole. Da parte mia sono e rimango convinto che ne esistono molti più di 11 autentici. Poi sbaglierò io.
    2 punti
  15. 1974 Tailandia - 1 baht Thai 2517 Il calendario buddhista conta come anno zero la presunta nascita di Buddha, e cioè il 543 a.C 1974 + 543 = 2517 (a destra del rovescio)
    2 punti
  16. proprio nel 1974 in Bhutan è stato introdotto il ngultrum che sostituiva la rupia bhutanese 1 ngultrum = 100 chetrums ecco la moneta da 20 chetrums 1974 FAO
    2 punti
  17. Ecco. Roman Provincial CILICIA. Isaura. Caracalla, 198-217. Diassarion (Orichalcum, 25 mm, 7.91 g, 7 h), circa 198-202. AY K M AY ANTΩNЄINOC Laureate and cuirassed bust of Caracalla to right, cuirass decorated with aegis. Rev. MHTPOΠOΛЄΩC IC/AYPΩN Tetrastyle temple containing bust of Zeus (?) to right on column. SNG Levante 263. SNG Paris 497. Somewhat smoothed, otherwise, very fine. PS. Non mi sono accorto di essere stato preceduto da okt.
    1 punto
  18. anche io ho avuto la fortuna di ammirare questi scettri sono bellissimi ogni volta che li vedo mi ricordano un pò il bastone di saruman del signore degli anelli , comunque bella discussione ci sarebbe da approfondire sulla battaglia di ponte milvio ma andremmo fuori tema...
    1 punto
  19. 2 Marchi DDR 1974 La seconda foto il mio cellulare ha deciso di farla "seppiata"... sti affari che vivono di vita propria inizio a trovarli inquietanti...?
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  20. Che ne pensate di questo tondello?
    1 punto
  21. Medaglia lauretana, bronzo/ottone, inizio XVIII sec.- D/ Madonna di Loreto.- R/ S. Giovanni Battista rivolto a sx con vessillo su croce astile. Ciao Borgho
    1 punto
  22. L'OPERA E' IN VENDITA ANCHE PRESSO LA SOCIETA' NAPOLETANA DI STORIA PATRIA, CON SCONTI RISERVATI AI SOCI Cercare i contatti sul sito internet - [email protected]
    1 punto
  23. Mi hai battuto sul tempo! Per la data potete prendere spunto dal post precedente ১৯৭৪ 1974 Bangladesh - 1 - 5 e 25 poisha emissione FAO
    1 punto
  24. Buon pomeriggio. Molto bella anche secondo me. Vedo un paio di graffietti al dritto, ma forse sono sulla copertura in plastica e non sulla moneta. Bella!
    1 punto
  25. LA VOLONTA' NON CONOSCA REMORE Buona domenica da Stilicho
    1 punto
  26. Le VLPP sono emissioni abbastanza comuni che si collocano attorno al 318-319. La resa dell'elmo e le caratteristiche dell'iconografia mi portano a ipotizzare una provenienza dalla zecca di Londinium senza escludere un origine gallica (dove furono emesse in buon numero). Il ritratto rientra nella variabilità dello stesso per questa tipologia. Illyricum
    1 punto
  27. Salve a tutti, riesumo questa vecchia discussione che ho scoperto solo oggi perché, leggendola, ho notato che si parla solo di monete ed io, che sono collezionista di cartamoneta, mi domando se la legislazione sul ritrovamento di beni archeologici culturali riguardi solo le monete o anche la cartamoneta. Si hanno notizie di casi in cui la Sovrintendenza abbia esercitato il sequestro su ritrovamenti di cartamoneta? O vale solo x le monete metalliche?
    1 punto
  28. Interessante sopratutto per i "Borbonici" https://www.calabrianews24.com/casali-del-manco-cs-trovato-il-tesoro-del-brigante-arnone/
    1 punto
  29. Se avete voglia nel linq sotto ascolterete a circa mezz' ora di disquisizioni "numismatiche" , c'è anche un intervento di tutto rispetto: il Sig. Moruzzi, che probabilmente emozionato dalla diretta, anche lui scivola sulla classica buccia di banana ( al minuto 2:34 confonde il materiale delle prime lire affermando che sono fatte in Acmonital anziché in Italma) . saluti TIBERIVS https://www.tv2000.it/attentiallupo/2020/01/21/monete-rare-ce-un-tesoro-nascosto-nei-nostri-cassetti/?fbclid=IwAR1Ob2wC6ygnfAh_ffqrEVJpTUNXA6wLAio7Vvix8D7K74i8Tkl9f7ZDBAo
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  30. 10 kg di cultura! P.s. ma allora vi piace la mia foto! Sono un professionista della fotografia?
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  31. @ElMatador è tornato a connettersi esattamente 24 ore fa, ha quindi avuto modo di leggere i messaggi in cui lo si invitava a presentarsi in maniera consona, cosa che, evidentemente, non gli interessa. A questo punto non ci resta che piangere Ah, no, era chiudere petronius
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  32. In tutto 10 kg di spedizione postale ?
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  33. Bibliografia sul tema trovata in rete: BMC, J.G. Milne, Catalogue of Alexandrian Coins, University of Oxford, Ashmolean Museum (Oxford 1933) (with Supplement of C.M. Kraay, London 1971), K. Emmett, Alexandrian Coins (Lodi, Wisconsin 2001), et tou-jours, en général, J. Vogt, Die alexandrinischen Münzen. Grundlegung einer alexandri-nischen Kaisergeschichte I–II (Stuttgart 1924). Pour la documentation numismatique, cf. les collections/publications suivantes : BMC, Dattari, Dattari et A. Savio (éd.), Numi Augg. Alexandrini,Catalogo della collezione Dattari (Trieste 2007), Milne (Oxford) ; A. Geissen, Katalog Alexandrinischer Kaisermünzen der Sammlung des Instituts für Altertumskunde der Universität zu Köln, Abhandlungen der Rheinisch-Westfälischen Akademie der Wissenschaften V (Opladen 1974–1983) 5 vols. (= Köln) ; CNA XIII ; Emmett L. Lehr, Beschreibung und Bedeutung der zwölf Tierkreiszeichen auf den Grossbronzen von Alexandria unter der Regierung des Antoninus Pius, dans : Helvetische Münzenzeitung (Hilterfingen 1971) 3–16 ; H.G. Gundel, Zodiakos. Tierkreis-bilder im Altertum, Kulturgeschichte der antiken Welt 54 (Mainz 1992) surtout 279 n° 254, fig. 277. A. Geissen, The Nome Coins of Roman Egypt, dans : C. Howgego, V. Heuchert, A. Burnett (eds.), Coinage and Identity in the Roman Provinces, Seven-teenth Oxford Symposium on Coinage and Monetary History, 19.–22. September 2002(Oxford 2005 ; Paperback 2007) 167–170 ; id., Altes und Neues. Bemerkungen zu den Gau-Prägungen aus dem römischen Alexandria, dans : XIII Congreso Internacional de Numismática, Madrid 2003, Actas I (Madrid 2005) 843–847 ; A. Geissen und M. Weber, Untersuchungen zu den ägyptischen Nomenprägungen I–X , ZPE 144 (2003)–164 (2008).3 Sauf de rares exceptions, p. ex. Trajan/Rapt de Perséphone, BMC 407 pl. II ; Geta Caesar/Antaios, BMC 1479 pl. VI.4 Pour des parallèles iconographiques aux types monétaires traités, voir les articles correspondants dans le LIMC.5 Vogt, Münzen I 123–125 ; J.G. Milne, Pictorial Coin-types at the Roman Mint of Alexandria, JEA 29 (1943) 63–66 ; id.,Pictorial Coin-types at the Roman Mint of Alexandria : A Supplement, JEA 36 (1950) 83–85 ; id., Pictorial Coin-types at the Roman Mint of Alexandria : A Second Supplement, JEA 37 (1951) 100–102 et J.W. Curtis, Pictorial Coin-types at the Roman Mint of Alexandria : A Third Supplement, JEA 41 (1955) 119–120 ;H. Voegtli, Bilder der Heldenepen in der kaiserzeitlichen grie-chischen Münzprägung (Aesch 1977).
    1 punto
  34. Per ravvivare un po' la discussione un bel quadretto ci sta sempre bene.!!!!
    1 punto
  35. Appena arrivato.. Mezzo Tornese del 1851 con punto dopo HIER. e stella a sei punte.
    1 punto
  36. Ciao Giovanni @Giov60, interessante analisi ed ipotesi... Allego anche l'esemplare della NAC 104, peso 3.33 grammi, che appare invece congruo... Michele
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  37. E passiamo ad una prima moneta incriminata: esitata in asta Ranieri 14 del 2019. La moneta è coniata su un tondello irregolare, di peso eccedente (viene riportato 3.51 g): già questo potrebbe essere sufficiente ad allarmare oltremodo, dato che è difficile ipotizzare un errore del genere in zecca. Tuttavia i dubbi più seri emergono dall'impronta che è grossolana e non rapportabile alla delicata incisione originale. Il bordo presenta una perlinatura irregolare su entrambe le facce; al D/ i campi dello stemma papale posti sotto l'aquila appaiono differenti (quasi un "acquazzone" separato dalla banda obliqua anzichè i delicati motivi araldici della codifica del colore) e molti particolari appaiono impastati ed abbozzati (vedi ad esempio il "cordame" anzichè i "cordoncini" originali che si snodano ad abbellire la cornice che circonda lo scudo sagomato); anche al R/ molte differenze tra cui capelli e barba pesantemente incisi, il collo taurino di S. Pietro, i profili dei volti non corrispondenti, la puntinatura sul girocollo di S. Pietro sostituita da un tratteggio,ecc. Un lettering grossolano sia al D/ che al R. Ora si deve tener conto che l'originale è certamente ottenuto da lamina coniata con cilindri rotanti (o basculanti) ed è perfettamente circolare in quanto fustellato successivamente. Questa moneta invece sembra quasi coniata a martello, ma non presenta ribattiture o schiacciature, se non sul contorno. E' dunque possibile che si tratti di un falso non recente, ottenuto copiando ma non clonando la moneta, e tramite coniazione. E questa è certamente l'ipotesi più convincente. Tuttavia le differenze troppo evidenti con l'originale fanno anche porre un'altra ipotesi. Escludendo il falso coevo (in oro e sovrappeso ... impossibile!) va considerato che proprio in quell'anno 1690 la zecca romana passava dalla gestione del Mastro Paravicini a quella di B. Granello (contratti novennali). Esistevano vari incisori, e se la moneta, per la sua finezza, sembra rapportabile a Giovanni Hamerani, non si può escludere l'opera dei fratelli Travani, Giovan Pietro e Antonio; anzi non si può del tutto escludere un secondo conio meno raffinato, magari approntato in fretta (ed in modo non convenzionale) durante il periodo dell'avvicendamento degli zecchieri per eventuali obblighi contratti dal Mastro decadente (Paravicini).
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  38. L'unico parametro che decreta il valore di una moneta è il prezzo di mercato che, a sua volta, muta in continuazione. Non esistono "parametri dettati dalla comunità numismatica". Come in tutte le cose, è il mercato che detta legge e non sempre c'è una "giustizia". Per questo motivo esistono monete medievali, rarissime, pezzi praticamente unici che, magari, hanno un mercato di nicchia e vengono vendute a meno rispetto a monete più moderne, coniate in milioni di esemplari ma che hanno una platea molto più vasta di collezionisti. E' un'ingiustizia? Può essere. Però è così che funziona e ha sempre funzionato...
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  39. Certo che puoi inserirle, non sono dei facsimile di cartone oppure ( ove esistessero) riconi anche in metallo pregiato prodotti a scopo commerciale. Sono monete fuori corso, difficile trovarle oggi casualmente : certo, in un negozio di Numismatica sono reperibili a poco prezzo ma se a te va di conservarle, perché no ? Costituiscono pure sempre una piccola testimonianza storica, chi ha stabilito che solo monete integre e in condizioni perfette vadano collezionate ? Conservale tranquillamente, se ti va. Ciao AM17. @AM17
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  40. Buonasera a tutti, sto rifacendo nuove foto alle mie monete, credo che questa sia una delle mie Piastre più belle. ? Piastra 1795 Ferdinando IV Saluti Alberto
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  41. E quindi ?....... non e una moneta coniata e poi pulita............ ma una moneta clonata da un originale e prodotta a microfusione o pressafusione. Ho capito bene ! Quando uno come te scrive.......... " Come vedi, non mi basta che uno, chiunque sia, mi dica" lo dico io perché io ne ho l'esperienza sufficiente" a farmi prendere ciò che dice come vangelo. Credo solo alle riprove e alle dimostrazioni....., delle opinioni e dei " secondo me" dei vari guru di turno me ne frego allegramente come me ne sono sempre fregato " Con queste affermazioni (per conto mio) non SEI DEGNO di leggere quel che scrivo. Pertanto il tuo "me ne frego" te lo puoi tenere nel tuo cassetto , sei solo un povero presuntuoso che non hai minimamente il senso del dialogo , l'educazione ed il rispetto verso gli altri è prioritaria nella vita. Tu sicuramente con questo carattere arrogante sei un povero complessato e ti immagino un povero solitario senza amici . Non hai l'idea di quanti collezionisti e utenti via mail mi sostengono con la loro solidarietà, a continuare e lo faccio IGNORANDOTI , dora in poi puoi scrivere di tutto , anche offendermi ma sarai invisibile per me e per tutti quelli che gli sei ANTIPATICO e non hanno il coraggio di dirtelo. Caro @babelone non fare il suo gioco , vai avanti IGNORANDOLO . Saranno tanti altri che chiedono di continuare con messaggi arricchite di esempi, foto ed altro . Che sia genuina o che sia falsa ognuno tirerà le sue . Qui mai nessuno ha voluto IMPORRE che il deca Ebay e genuino , lo scritto prima che anche io mi potrei sbagliare.
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  42. Calma.....Calma....Calma......sono riuscito a caricare la foto ed a meno di non sapere più scrivere e di farmi capire credo che forse sei tu che hai stravolto il senso della frase del mio post, la posto di nuovo: " Per quanto riguarda la coniazione, posto un particolare della collana in cui si vede la perlinatura che rilascia nella zona sottostante la schiacciatura del metallo simile alla circonferenza delle perle, classico esempio di coniatura " Quindi sicuramente affermo che questo particolare è riconducibile ad una coniatura con un piccolo salto di conio che si può trovare in tantissime monete autentiche e coniate tanto è, che tu rispondi che è un cavallo di battaglia dei falsari replicare questi processi coniativi sui falsi, quindi in maniera indiretta ed anche se si dovesse trattare di una replica su questa moneta, affermi che la traccia coniativa esiste, sono parole tue e chi vuole può andare a rileggersi il post , quindi il problema è un altro.... ho ragione io che affermo che è riconducibile a coniatura oppure hai ragione tu che dici che si tratta di una " Replica CONIATIVA in stampo siliconico per ingannare gli eventuali acquirenti ? " mi sembra di essere stato abbastanza chiaro...... Per lo stuzzicadenti mi riferivo al solco davanti al viso è chiaramente scritto nel post..... Purtroppo noto che al solito la discussione sta prendendo una brutta piega peccato...... come al solito c'è sempre chi vuole avere ragione per forza, personalmente, ho discusso nel rispetto degli altri, ho solo cercato di difendere la mia tesi sempre in maniera democratica portando a supporto argomenti e foto con le quali credo che tanti utenti ne hanno tratto beneficio, è un peccato davvero non avere avuto dall' altra parte gli stessi riscontri per poter avere un dialogo costruttivo a prescindere dal fatto di chi possa avere ragione o torto, ci tengo di nuovo a ribadire proprio a supporto della mia buona fede e di quello che ho sostenuto fino ad adesso, che ero anche disposto ad acquistare la moneta.
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