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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/06/21 in tutte le aree

  1. Intanto vorrei ringraziare @Armando Bramanti di essere intervenuto, mettendoci la faccia, per cercare di giustificare la sua scelta, benvenuto. Ho letto attentamente le sue motivazioni ma sinceramente non ci ho trovato quella convincente solidità scientifica per cui mi sarei considerato soddisfatto intellettualmente, forse la ragione che mi ha impedito di comprendere a pieno la sua esposizione è stato un fastidioso rumore di fondo, come di uno stridio di unghie su degli specchi... A parte gli scherzi, trovo che al netto della questione ci sia ancora una volta la piaga del "politicamente corretto " che nella volontà di accontentare qualcuno scontenta tutti. Il fatto che per la datazione si usi un calendario che fa riferimento ad un evento religioso è secondario e non dovrebbe dare fastidio a nessuno in quanto convenzione ormai assodata e accettata a livello globale se non altro perché l'archeologia è stata inventata in Germania in un contesto culturale europeo quindi cristiano, ma forse è questo che da fastidio. Se proprio vogliamo cambiare le convenzioni perché non spostare il meridiano di Greenwich, chi ha deciso che debba essere proprio quello il meridiano di riferimento? Oppure perché in marina si usano a livello mondiale termini in italiano? E altrettanto nella musica classica e ancora, perché utilizzare l'inglese come lingua franca nell 'aviazione civile? Non mi pare che queste convenzioni siano in discussione, quindi devo dedurre che l' unica causa del tentativo di cancellazione della terminologia a. C d. C sia religioso, fatto che come ripeto è puramente secondario ai fini dell'uso cui è destinato. Quanto all'articolo che appare su Archeologia Viva, rivista che reputo di punta nel panorama editoriale italiano e a cui sono abbonato da quando non era neanche l' Archeologia Viva che conosciamo oggi e della quale conosco da tempo la linea editoriale, non sono certo io che devo dare un giudizio, mica si può decifrare l'elamita tutti i giorni, e comunque fin che si scrive di archeologia e storia io sono contento. Riguardo al non essere abituato a scrivere in italiano... Sorvoliamo, se si deve scrivere per una rivista italiana, essendo il redattore italiano e i lettori italiani ci si aspetta una adeguata sensibilità al contesto di riferimento... quantomeno, tutto il resto è snobismo.
    5 punti
  2. Ciao a tutti! Oggi, rigirando le monete della mia "ciotola" privata, mi è saltata all'occhio questa corona cecoslovacca: per la firma di M. Kučová fin qui nulla di speciale, la solita monetina di bronzo da due centimetri. Ho fatto una piccola ricerca in rete. La figura al rovescio rappresenta una giovane donna che pianta un tiglio. Ma questa figura che ha decorato per oltre trent'anni la moneta cecoslovacca più usata, è stata ispirata da Bedřiška Synková, una diciannovenne che era stata condannata a dieci anni di prigione dal governo comunista ceco nel 1954 per aver gestito un'organizzazione vietata di scout. La Marie Uchytilová-Kučová (così il suo nome completo) non era poi così fedele alla linea: ha usato come modello una fotografia che aveva richiesto alla madre di Bedřiška, che lavorava nella sua stessa scuola. Diciamo che in cecoslovacchia si passavano di mano in mano una dissidente! E pure con l'approvazione del governo! Qui l'artista che lavora ad un modello della sua scultura - completata postuma - di bambini vittime dei nazisti: Certe volte, anche le piccole cose riservano sorprese. Servus, Njk
    4 punti
  3. Inizia ad essere veramente avvilente sentir parlare sempre di investimenti e acquisti “furbi”... Che diamine! Siamo in un forum di numismatica, dove l’unica preoccupazione dovrebbe essere collezionare monete, medaglie o banconote che ci suscitano una qualche emozione ed interesse. Basta con questa logica del “lo compro oggi perché così, in futuro, varrà”.
    4 punti
  4. Gentili tutti, sono il tale Armando Bramanti, autore dell'articolo in questione. Un amico (che ha risposto sopra) mi ha fatto presente questa discussione, che ho sfogliato velocemente. Ho deciso dunque di spendere un paio di parole. L'uso di locuzioni di datazione che non facciano riferimento esplicito al cristianesimo non è un'iniziativa privata, è tutt'altro che recente e risale a vari secoli fa. In inglese, tra le altre lingue, è pratica comune al giorno d'oggi l'uso di BCE / CE in sostituzione di BC / AD. Molte fondazioni, riviste, musei, università disincentivano l'uso delle seconde, ma non mancano i sostenitori delle formule più tradizionali. In italiano l'uso è più limitato, avete ragione quando lo sottolineate, e non c'è ancora accordo circa la locuzione da usare (anche solo Wikipedia ne suggerisce numerose, tra cui a.e.v., p.e.v., a.e.c.). Non essendo abituato a scrivere in italiano, ho cercato laddove possibile di rispettare norme che seguo di solito in altre lingue. Vi assicuro che il dettaglio non è stato sorvolato con leggerezza, e dopo una breve discussione con l'editore della rivista si è deciso di mantenere la formula a.e.c. Ad ogni modo sottolineo che il cambio non presuppone un grande sforzo di comprensione da parte del lettore. Da pochi decenni ci muoviamo tutti in un mondo molto più globale, per cui bisogna anche ricordare che quelle che per noi sono convenzioni immutabili potrebbero non essere tali altrove. Da studiosi o appassionati di storia saprete bene che calendari, sistemi di datazione, molte cronologie e persino l'approssimazione della scansione del tempo astronomico sono convenzioni umane e come tali soggette a continui cambi, limature o stravolgimenti. Penso che possiamo tutti concordare che il c.d. anno zero ha ben poco a che vedere con la nascita di Cristo e rappresenta dunque l'ennesima convenzione. Poiché ad oggi non vi è un comune accordo universale sul tema, ogni discussione è benvenuta - la comunità accademica discute questa e molte altre convenzioni costantemente. Meno benvenute sono posture derogatorie ed argomentazioni esili che hanno come base solo la cieca convinzione personale. Ad ogni modo vedo che qualcuno di voi ha speso il tempo necessario per cercare su google il mio nome. Sono onorato. Sicuramente così facendo avrà notato che i miei interessi accademici e scientifici vanno oltre la difesa della locuzione a.e.c. in italiano. Spero che potrà trovare dati più interessanti altrove nella mia produzione. A chi ha letto l'articolo (di divulgazione e senza grandi pretese) su Archeologia Viva suggerirei di apprezzare o criticare il contenuto. Comunque sono consapevole di essere su internet, e che anche una risposta come questa non frenerà certe narrative. Vi ringrazio ad ogni modo per l'attenzione che avete dedicato all'argomento! Buon proseguimento a tutti.
    3 punti
  5. Isole Vergini Britanniche, 10 cents 1973 al rovescio : martin pescatore dagli anelli
    3 punti
  6. Salve a tutti, oggi vi propongo questo "Bono per pani" emesso nel 1853, qualche anno prima dell'unità d'Italia, dalla parrocchia di San Lorenzo. A mio parere, per varie ragione, è un "documento" interessante, non da ultimo per l'ottimo stato di conservazione e per i suoi quasi 170 anni di storia. A differenza dei normali buoni, dove il valore è espresso in valuta (lire, fiorini etc.) in questa tipologia è espresso nel bene che si può acquistare/ritirare. Era probabilmente destinato alle classi sociali meno abbienti, diciamo pure per i poveri, visto che ad emetterli è stata una parrocchia. Ho un paio di quesiti da porre: sapreste identificare a quale parrocchia di San Lorenzo si riferisce? Premetto che il bono proviene da un mercatino bolognese, per questo motivo chiedo cortesemente a @sandokan se, grazie a quel timbro, riesce a dirmi qualche cosa; sapreste decifrare compiutamente la data - credo sia 29 dicembre ma non ne sono sicuro- e la scritta appena sopra? Ringrazio tutti coloro che vorranno aiutarmi o esprimere un loro parere su questo Bono. Saluti.
    2 punti
  7. Giusto per completare la tua richiesta: la prima è del 1947 (non 1945), in argento .600/1.000 in quelle condizioni vale l'argento contenuto, diciamo 1 max 1,50 euro, personalmente l'ho trovata in una ciotola al mercatino a 50 cent. La seconda e la terza sono del 1958 come giustamente segnalate, sempre in argento .600 in quelle condizioni si possono trovare da due a cinque euro, a prezzi maggiori rimangono invendute. Le ultime due sono in metallo comune, precisamente 5 e 25 lire-siriane (entrambe 1996) attualmente utilizzabili nel paese di origine valgono pochi cent/€ al cambio, ma noi collezionisti di monete mondiali (che non andiamo in Siria ) li troviamo nei mercatini a 50cent/1 euro cadauna. Molto bella la moneta da 5 lire-siriane con su raffigurata la zona archeologica della cittadella di Aleppo. (da una mia moneta)
    2 punti
  8. Ciao Asclepia, ecco il mio con sigla ZN, la foto lascia MOLTO a desiderare galaad
    2 punti
  9. Buonasera a tutti, eccomi qua, ho ancora un paio di mezzi tornesi. ? Mezzo Tornese Ferdinando II 1853 Saluti Alberto
    2 punti
  10. Mezzo Tornese 1853, variante testa grande (quella del Carlino per intenderci). Più comune rispetto al 1854. Un caro saluto a tutti e condividete.
    2 punti
  11. Ero indeciso se condividerla nella discussione "Viceregno che passione", poi ho scelto questa degli scarrafoni. Filippo II, 3 Cavalli Busto a destra e dietro le sigle IAF / CI Peso grammi 3,50
    2 punti
  12. Lieto di aver letto la sua spiegazione, anche se non mi ha pienamente convinto su certi aspetti. Qui in Italia, se non lo sapesse, dato che “non è abituato a scrivere in italiano”, la locuzione usata nel 99% dei testi scolastici e accademici riguardanti la Storia è a.C. Quindi, non inventiamoci che non c’è comune accordo su questo tema, per piacere. Secondo Wikipedia, da lei citata, locuzioni come “a.e.c.” et similia sono usate prevalentemente in nazioni asiatiche e musulmane, in cui si vogliono evitare riferimenti alla figura di Cristo. Il suo intento (o quello dell’editore) era accondiscendere gli usi di queste società? Un po’ come le scuole che vietano il crocifisso in aula ed il presepe a Natale per non urtare la sensibilità dei bambini di altre religioni? Perché, se è così, le dico subito che la discussione per me finisce qui. Se, invece, ci sono altre motivazioni più profonde e scientificamente valide per optare su una locuzione così poco utilizzata nel nostro Paese la pregherei, gentilmente, di chiarircele. Grazie. https://it.wikipedia.org/wiki/Era_volgare
    2 punti
  13. Ciao Zonca, pessimo esordio quello di definire "critiche a vanvera" l'osservazione fatta da TIBERIUS, stavo giusto scrivendoti per farti osservare la stessa cosa. Tu vuoi acquistare un prodotto ; evidentemente hai difficoltà a distinguere tra una moneta e una medaglia, malgrado questo pensi che - in quanto tale ( tali ?) - dovrebbe avere un alto valore . Perché ? Perché al verso c'è la parola "prova" ? e quand'anche ? Ti garantisco che non è una prova di conio di una medaglia ufficiale ma, nel migliore dei casi, si tratterebbe di una medaglietta ideata dopo la prima guerra mondiale - non so da chi e perché - per celebrare tre personaggi dell'epoca. L'idea che possa trattarsi di una moneta non ha senso : allora in Italia governava una Monarchia e sulle monete c'era l'effigie del Sovrano, impensabile che potesse condividere lo spazio con qualsiasi altro personaggio (al massimo con la Regina o il Principe ereditario, e questo valeva per tutte le Monarchie, europee e straniere). La stessa cosa vale nell'ipotesi di un gettone : potrà sembrarti strano ma Casa Savoia era da poco Sovrana nell'Italia Unita e aveva l'esigenza di riaffermarlo in ogni occasione e di pubblicizzare il volto dei regnanti : oggi sarebbe impensabile vedere il volto di un Presidente della Repubblica su un Gettone, allora invece era una cosa molto comune : il volto del Re compariva anche su medaglie sportive e su gettoni privati, commerciali. Concludendo : di medaglie un po' ne mastico, ma di questo dischetto non ho notizie : fosse anche la prova di una medaglia commissionata da qualche Ente (che per altro non ho mai visto realizzata)), la riterrei giusto una curiosità. Valore ? Ad libitum, fai tu.... Saluti. @TIBERIVS
    2 punti
  14. Ora interviene lui.....♥️
    2 punti
  15. Ecco, senza voler toglier risposta a @simonesrt?...........scegliendo condizioni anche migliori, si trovano facilmente..........
    2 punti
  16. Mi chiedo ogni tanto come sia possibile che ci siano ancora 14000 contagi giornalieri dopo mesi di pandemia: poi vedo immagini come questa, in cui una persona evidentemente ha freddo al mento perché lo ha coperto con la mascherina (invece di tenerla sul viso), persino in questa situazione di (relativo) assembramento, e ottengo le risposte che cercavo. Sta fumando? Bene, uscisse dalla fila, tanto il numeretto ce l'ha, si allontana per quei 3-4 minuti che servono per fumare, e poi rientra in fila: è tanto difficile da capire? Scusate lo sfogo ma 'ste cose mi fanno imbestialire.....
    2 punti
  17. Buonasera a tutti, si tirano fuori i due Tornesi di Ferdinando II ? non posso tirarmi indietro ? Tornesi 2 millesimo 1843 Saluti Alberto
    2 punti
  18. Tra pochi giorni uscirà questa pubblicazione sul Tallero di Maria Teresa. A breve saranno comunicate le modalità di prenotazione.
    1 punto
  19. Buonasera. Dato che ci sono pochissime informazioni sulla monetazione di Aureolo scritte in italiano (mi risulta che l'unico scritto sia quello di Gianfranco Pittini), ho deciso di tradurre (alla bell'e meglio, siate comprensivi) parte di questa fondamentale ricerca di Jean-Marc Doyen, nella speranza che possa, in futuro, aiutare qualcuno che, come me, si trova in difficoltà a leggere direttamente dal francese. So anche che Aureolo non è un personaggio tanto approfondito o amato, ma ho tradotto il documento, in primis, per un mio personale interesse; dunque se fosse utile anche ad uno solo di voi per me sarebbe già oltre ciò che avevo pensato. Spezzerò la traduzione in serie, trovandomi per ora alla seconda, mi prendo un po' di "vantaggio" e posto la prima. Vi invito a segnalarmi eventuali errori e di aspettare con pazienza le altre serie che posterò sempre qui sotto ? Libera traduzione di parte dell’opera di Jean-Marc Doyen: “L’Atelier de Milan” a opera mia. FONTE: https://www.academia.edu/35545885/Latelier_de_Milan_258_268_Recherches_sur_la_chronologie_et_la_politique_monétaire_des_empereurs_Valérien_et_Gallien_253_268_thèse_de_doctorat_en_Archéologie_et_Histoire_de_lArt_Université_catholique_de_Louvain_1989_Volume_2B Rivolta di Aureolo: Emissioni a nome di Postumo SERIE 1. Della primissima emissione monetaria ordinata da Aureolo nel nome di Postumo rimane solo un tipo attestato da due copie. Uno di questi pezzi, noto esclusivamente da un disegno di Dardel riprodotto ne l’Atlas di J. de WITTE, e riportato da H. COHEN, purtroppo, trascurato da WEBB durante la scrittura del RIC e, cosa ancora più grave, trascurato da G. ELMER nel suo studio fondamentale sulla monetazione degli imperatori gallici. Il nostro studio delle serie si concentrerà, quindi, su un unico aspetto, notevole per molti versi perché va, in modo particolare, a fare luce sull’inizio del "regno" di Aureolo, dando rilievo alla sua monetazione. 1. Il Dritto Il dritto in sé non presenta nulla di particolare: ci mostra un ritratto con la scritta “IMP POSTVMVS AVG”, è uguale, insomma, a quello dell'imperatore gallico. Si tratta di un'effigie di Gallieno, vagamente ridefinito, con l'aggiunta di una barba arrotondata. La realizzazione della parte anteriore dei capelli è un’unicità della monetazione di Postumo a Milano: danno l'impressione di tre grandi “serrature?” parallele. Questa forma di acconciatura è quella di Gallieno durante la serie precedente, e l’incisore che ha realizzato questa prima immagine di Postume è, con tutta probabilità, il nostro incisore “G”: Il tipo di busto, corazzato e drappeggiato, visto frontalmente, girato di tre quarti, non si incontra più a Milano dal 263 (quinta serie di Gallieno); tuttavia, questo è l'unico modello utilizzato fino ad allora per gli Antoniniani di Postumo, da cui l’incisore “G” doveva essere stato ispirato. La punzonatura delle legende è identica a quella della serie precedenti di Gallieno, ma indubbiamente differiscono da quelle più tardive: 2. Il Rovescio L'immagine di Ercole che tiene nella mano destra una mazza, e nella sinistra il leonte e tre mele raccolte nel giardino delle Esperidi, è del tutto nuova a Milano. Questo rovescio è unico nell’iconografia di Postumo, ma c’è da dire, invece, che non mancano altre rappresentazioni del dio su moneta. Lo stile di questo tipo è particolarmente notevole: deriva direttamente dalle immagini del Bonvs Eventvs, la qualità dell'incisione e la cura dei dettagli (muscolatura, tratti del viso del dio, realismo del leonte) sembrano indicare che il conio fosse originariamente destinato alla coniazione dell'oro. D'altra parte, la punzonatura della legenda “VIRTVS AVG” viene o da “E” o da “G”, e non ha alcuna relazione, stilisticamente parlando, con le emissioni di Postumo, mentre, invece, non stonerebbe assolutamente con le emissioni milanesi di Gallieno. In realtà, il significato del rovescio è il vero elemento importante di questa moneta, dal momento che glorifica la Virtus di Postumo Augusto. Tuttavia, fin dall’inizio dell'assedio di Milano, nel 268, l'usurpatore gallico non sarà mai più menzionato nella monetazione (se non dalla sua effigie al dritto). Tutti i rovesci, dalla seconda serie alla quarta, senza eccezioni, non evocano più le qualità del nuovo Principe, come ci si potrebbe legittimamente aspettare in un programma di questo tipo, ma, piuttosto, la cavalleria appostata in città, sotto il controllo di Aureolo. Sull'autenticità dell'esemplare nella collezione di Roth, conservata a Stoccarda, non ci sono dubbi. R. ZIEGLER, che ci ha gentilmente inviato diversi calchi di questo pezzo, è chiaro su questo punto. Del resto, gran parte del rovescio è corroso, e, un esame sulle condizioni della superficie ha mostrato che non può nemmeno essere un'antica falsificazione, ad esempio mescolando due tipi presi da monete di regni diversi; la moneta è indiscutibilmente coniata. D'altra parte il tondello, anche se non è stato analizzato, sembra essere, a primo impatto, di una lega di qualità migliore rispetto al resto della produzione di quel tempo. Quindi il primo atto nel riconoscere la sovranità di Postumo sulla penisola settentrionale era l'emissione di rarissimi antoniniani di biglione (di un peso elevato e, senza dubbio, di una qualità meno mediocre del solito) e, con ogni probabilità, aurei radiati, prodotti dagli stessi conii (il modulo inverso, 21.5 mm, sembra escludere laureati il cui diametro ruota di solito intorno ai 18-18 mm). Un programma iconografico particolare atto a celebrare le virtù imperiali del nuovo Principe: Il resto della serie è ovviamente perso, ma è poco probabile che questa prima emissione abbia avuto una battuta d’arresto. Altri potrebbero apparire un giorno: non dimentichiamo che la nostra documentazione relativa al "regno" di Aureolo è molto limitata: nessun grande ritrovamento italiano è noto, e più di un terzo dei mille esemplari attualmente identificati provengono da due recenti reperti britannici (Cunetio: 221 ex .; Normanby: 150 ex.). Queste monete, ci ha confermato E. ARSLAN, sono molto frequenti nei livelli archeologici dell’antica città di Milano (Mediolanum). Possiamo quindi sperare che una scoperta importante, un giorno, potrà arricchire questa documentazione. Riteniamo, quindi, che la primissima emissione monetaria, coniata nella pianura padana in nome di Postumo, doveva avere un certo numero di tipi (forse tre, poiché il numero delle officine sembra essere mantenuto e ogni unità emetteva un tipo separato) che celebra le qualità del nuovo comandante del nord Italia. Un donativo è stato senza dubbio distribuito in questa occasione, per mantenere la lealtà delle truppe. Questo tema della FIDES si svilupperà, poi, nella seconda serie. Riguardo alla datazione, è difficile ammettere un'interruzione molto lunga tra la fine improvvisa delle emissioni in nome di Gallieno e la prima serie ordinata da Aureolo. Questa prima emissione è stata coniata, con ogni probabilità, durante l'inverno del 266/267, e l'incisore di Gallieno ha realizzato solo l'unica coppia di conii attualmente a noi nota; sarà poi “eliminato” a favore di una nuova squadra di quattro incisori appena formati. Quando il vecchio maestro incise la “VIRTVS AVG”, aveva ancora la mano abituata a produrre “BON EVEN AVG”, un tipo che appare, come abbiamo visto, nella fase più recente della quattordicesima serie di Gallieno. Una rottura, certamente logica, tra le coniazioni del legittimo imperatore e la coniazione dei ribelli, che difficilmente può interessare più di qualche settimana, di certo non mesi. Inoltre, non può essere collocato tra le serie quattordicesima di Gallieno e la prima di Postumo, ma è compresa tra la prima e la seconda, al momento del “cambio di squadra di incisori”, attestato da un certo numero di caratteristiche tecniche su cui torneremo in seguito. Comunque sia, la seconda serie prende il via in fretta: il nome di Postumo è impreciso su qualche conio e il suo ritratto sembra essere sconosciuto agli incisori: le prime effigi realistiche appariranno solo nella fase successiva.
    1 punto
  20. buongiorno a tutti, vi presento il mio ultimo acquisto.. direi una delle monete che mi piace di più proprio per l'incisione del dritto.. avevo il desiderio di prenderla in alta conservazione... ed ho trovato questa.. ho una mia idea in merito alla conservazione.. ma mi piacerebbe sapere la vostra opinione.. purtroppo in rete non sono riuscito a trovare foto in grado di farmi capire bene la reale conservazione di un fdc, sempre le solite foto da catalogo da saper interpretare.... i punti critici sempre il baffo...?cmq la moneta è questa.. dite la vostra... grazie?
    1 punto
  21. Grazie @galaad del contributo?...come ho scritto a me il ZN manca....monete sempre difficili da trovare in conservazione apprezzabili, un pò da cultori del genere, la tua è piacevole...spero di tappare presto anche io quel buco...
    1 punto
  22. Scusate ma ci sarà un motivo per cui queste locuzioni sono cadute in disuso, nonostante svariati tentativi. Evidentemente, in Italia (ma non solo) è più facile mantenere in vigore a.C./d.C. (per tradizioni consolidate, uso comune, immaginario collettivo, ecc.) anziché inventarsi presunte “ere volgari” o “comuni”... Non voglio passare come un reazionario bigotto ma, onestamente, non trovo proprio la necessità di sostituire locuzioni diffuse da secoli e di facile uso anche per la gente comune. O, almeno, l’unica motivazione che vedo è di natura politica/religiosa e, dunque, personalmente non la condivido. Allo stesso modo, non condividerei se qualcuno mettesse in discussione il sistema usato nei Paesi islamici, basato su un calendario diverso dal nostro. Ogni Paese ha la propria cultura e le proprie tradizioni, che vanno rispettate. Perciò, evitiamo di cancellare le nostre radici, solo perché riteniamo possano risultare offensive per chi ha origini diverse... L’Italia è amata nel mondo proprio per la sua Storia, i suoi monumenti, la sua cultura. Se ci uniformiamo tutti gli uni con gli altri, non avremo più nulla di particolare che valga la pena di essere apprezzato. P.S. Ovviamente il messaggio non è rivolto direttamente a @gigetto13, che reputo una persona intelligente e capace di saper distinguere il rispetto reciproco della Storia e delle tradizioni dei popoli con l’imposizione e la sostituzione forzata di pezzi del nostro passato. Il suo messaggio mi è servito solo come spunto per questo mio intervento.
    1 punto
  23. ? ...un vecchio amico, direi: vedo dalla bibliografia che questo testo riesuma quello pubblicato su una Cronaca Numismatica cartacea risalente ad appena trent'anni fa...
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  24. 1 punto
  25. Ciao, ti ringrazio della sollecitudine nella risposta, gentilissimo. Al prossimo aiuto, Carlo.
    1 punto
  26. Se non ho capito male, il budget di @rada dovrebbe aggirarsi sui 130 euro (ovvero la richiesta iniziale del venditore). Per quella cifra (euro più, euro meno), come mostrato da @r.tino, si possono trovare esemplari in condizioni nettamente superiori. Dunque, personalmente, gli darei ancora un po' la caccia, soprattutto per la questione dell'appiccagnolo rimosso che abbassa notevolmente l'appeal del pezzo. Guarda che in realtà sono tutte aste già concluse da mesi. Non hai notato, affianco al prezzo di partenza, la dicitura "martello"? Quello indica a quanto è stato aggiudicato il lotto. Mediamente, come possiamo vedere, sono andate sui 100 euro. Mettici un 20% di commissioni e 10 euro di spedizione. Per 20 euro circa, onestamente, non avrei il minimo dubbio su cosa optare. Poi de gustibus...
    1 punto
  27. Colleziono sin da bambino, e la lettura delle storie con protagonista Zio Paperone (specie quelle di Barks) mi ha ben presto indirizzato verso la collezione delle monete made in USA insieme a quelle di Vittorio Emanuele III. Poi, per un certo periodo di tempo, circa 5 anni, ho cambiato e mi sono dedicato alla collezione delle monete imperiali romane, con il classico obiettivo di avere almeno una moneta per ogni imperatore. Infine, ho ceduto tutto il resto e sono tornato alla passione iniziale, quella per le monete americane, dal 1776 ad oggi, affiancandola, questa volta, non più alle monete di Vittorio Emanuele III bensì a quelle del nonno Vittorio Emanuele II come Re di Sardegna, Re Eletto e Re d'Italia (mi appassiona molto il periodo storico del nostro Risorgimento). E' chiaro che, di tanto in tanto, sorgono altre tentazioni anche molto al di fuori delle collezioni principali, ma una volta compreso che il denaro ed il tempo a disposizione sono limitati, preferisco dedicarmi a pochi campi ben delimitati e curarli al meglio..?
    1 punto
  28. Se non erro in ogni periodo è capitato che qualcuno avesse l'idea di modificare il calendario o il sistema di datazione, gli esempi più eclatanti, più vicini e relativamente più duraturi sono stati quelli operati dai rivoluzionari francesi nel Settecento e in parte per rimanere in casa quelli del periodo fascista. Tutti gli ideatori erano accomunati dall'idea, consentitemi il termine presuntuosa, che il cambiamento politico sul quale vorrebbero costruire un nuovo sistema di datazione sia talmente importante da meritare questa operazione. Ma la storia ci mostra che questi sistemi di datazione sono spariti con la stessa velocità dei regimi che incarnavano. Mi domando quale idea, così meritevole ed eclatante possa essere alla base di questo nuovo sistema di datazione? Personalmente ritengo, ma posso sbagliare (se qualcuno mi mostrerà le prove di ciò) , che alla base di questa innovazione c'è una sorta di pensiero neolibelare e razionalista che pretende di tagliare i ponti con tutto ciò che riguarda la religione come se la fede in Dio sia un problema imbarazzante e da eliminare. Vorrei ricordare a questi signori che la fede nella scienza e nella ragione ha partorito quegli abomini chiamati gulag/lager , che in nome della scienza si sono uccisi decine di milioni di persone e in un arco temporale relativamente breve e altrettante sono state perseguitare (la religione non è così efficace ed efficiente). Se poi alla base c'è anche qualche idea massonica, dal momento che queste genialate provengono tutte e sempre dal mondo anglo/americano dico proprio no grazie, non abbiamo bisogno di novità futili. Ripeto se i signori @Armando Bramanti e @Myrddin Wyllt o chiunque altro avesse delle prove scientifiche sull'utilità reale di queste nuove tipologie di datazione (non basandosi sulle mode momentanee d'oltreoceano) sarei ben felice di adeguarmi chiedendo anche scusa.
    1 punto
  29. Ciao☺️ Si,lo trovo interessantissimo come te,primo perchè ha una storia longeva,poi perchè la trovo una testimonianza forte di quanto la Chiesa aiutava i poveri con tali buoni. Detto ciò,sul web si richiama l' attenzione in quel periodo,in particolar modo per la cittá di Brescia,ma se lo hai acquistato nel bolognese,ci sta che sia stato emesso da una parrocchia di S.Lorenzo di Bologna o provincia. A quanto mi pare di vedere e capire,la data potrebbe esser 29 novembre 1853 appunto. Ps: come detto da @nikita_,il buono è stato corretto a penna a 4 pani? Salutoni Riccardo
    1 punto
  30. @lorluke Hai ragione ma daltronde non si vive di solo amore quindi è normale che le persone pensino anche ad un futuro,se non guadagno, almeno non rimissione aquistando questa o quella moneta. In più l'insegnamento dei giornali,internet,televisione parlano sempre meno di storia,di cultura e sempre più di consumismo,affari e cianfrusaglie varie che oggi vanno di moda ma che non avranno mai una storia,vanno molto le perline lucenti che davano agli indiani d'america,oggi. ? é l'insignamento alla vita che è sbagliato e gli esempi che vengono dall'alto sono sempre peggio. Cerchiamo noi di fare qualcosa anche se in piccolo. Vi consiglio di acquistare i piccoli centesimi di Napoleone in rame che oggi si prendono con pochi euro (se non in alta conservazione) ma che in mano vi faranno sognare dei tempi andati ma che sono la nostra storia e nel tempo acquistaranno anche un valore economico.
    1 punto
  31. Io al momento utilizzo uno stereo microscopio ottico che direi di qualità adeguata allo scopo, con un budget abbordabile: È un binoculare, da cui discende il principale limite di non poter collegare una macchina fotografica per riprendere delle foto. Gli oculari sono da 10x e ampi 23 mm. L’obiettivo ha zoom variabile nel range 0,75 - 5,00x, il che porta l’ingrandimento da 7,5x a 50x. Io ho aggiunto un anello a Led circolare, anziché acquistare l’illuminazione installata sul microscopio. Per chi non ha provato un microscopio ottico: la qualità e ampiezza dell’immagine non è minimamente comparabile a quanto si ottiene anche con una buona lente allo stesso ingrandimento di 7 o 10x. Non conosco gli strumenti digitali, ma credo che uno strumento come quello sopra, ma di tipo trinoculare con innesto di una macchina fotografica possa essere un ottimo sistema sia per vedere da se’ sia per condividere le immagini riprese, con il piacere in aggiunta di poter utilizzare uno strumento di ingrandimento ottico (vintage forse; ma le nostre monete non lo sono?). Ringrazio ancora @claudioc47 per il supporto che mi aveva dato nella scelta, non facile per chi è totalmente a digiuno di questi strumenti. ES
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  32. Molto interessante questa discussione. In queste monete si può davvero ammirare l'ombra della Storia. Imperi secolari svaniti nel giro di pochi decenni l'uno dall'altro. Si può veramente toccare con mano quanto sia cambiato il mondo e il nostro continente in particolare in tra il 1815 e il 1945. Ecco alcune delle mie monete degli ultimi re e imperatori. Ho escluso quelle in cui non compare l'effigie del sovrano. Poi ho aggiunto un 2 1/2 gulden di Guglielmo III dei Paesi Bassi perché ci stava bene e riempiva un vuoto. Poi fortunatamente per lui non è stato l'ultimo del suo regno. Nell'ordine sono: 5 franchi di Luigi Filippo, ultimo re di Francia 2 1/2 Gulden di Guglielmo III dei Paesi Bassi 5 franchi di Napoleone III, ultimo imperatore di Francia 5 lire di Pio IX, ultimo papa-re 1 rublo di Nicola II, ultimo zar di tutte le Russie 5 pesetas di Alfonso XIII, ultimo re di Spagna prima della II Repubblica 5 corone di Francesco Giuseppe 5 lire di Vittorio Emanuele III 10 dracme di Costantino II, ultimo re di Grecia
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  33. Ciao fabio67 : se possibile, inviare foto più a fuoco, magari su fondoneutro. Saluti.
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  34. Salve, Chieti Carlo VIII cavallo con croce potenziata MIR 426 RRR dopo quello con ghirlanda questo cavallo è il più raro di quelli coniati a Chieti
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  35. Egitto, 1 pound 1973, FAO Al rovescio : Celebrazione della diga di Assuan (la data sotto la diga : 15 gennaio 1971, si riferise al giorno di inaugurazione della diga)
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  36. dal titolo pensavo a un secchio magico pieno di monete antiche. Queste che hai postato non mi sembrano proprio. Lascio la parola a chi ne sa più di me. Resto in attesa di vedere le prossime.
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  37. Da buon appassionato di geopolitica e di storia contemporanea, devo dire tutte, ma con forte preferenza per i paesi europei (Italia, Russia, UK, Germania in primis). Una nota particolare per notgled, rubli commemorativi, penny
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  38. 1973 Canada - 25 cent 100° Anniversario della Royal Canadian Mounted Police
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  39. A questo proposito riporto questo interessante articolo di Cronaca Numismatica, che riassume le conoscenze sugli oggetti premonetali in ambito mediterraneo, dando anche conto dell'etimologia dei termini obolo (spiedo) e dracma (manciata). https://www.cronacanumismatica.com/dagli-spiedi-alle-tartarughe-dargento/
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  40. Visto che nella carrellata di scudi di Vittorio Emanuele I , recentemente proposta nelle altre discussioni, manca quello datato 1819....provvedo ad inserire un esemplare in alta conservazione di questo millesimo ? ( ovviamente non e' piu' in vendita ) Roberto
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  41. Buonasera a tutti, per la mia Napoletana di oggi non ho scelto una moneta in particolare ma un gruppetto di 3 Cavalli di Ferdinando IV sono veramente un piacere per gli occhi, non trovate. ? Saluti Alberto
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  42. Ci sono fotografie e filmati che fanno impressione tanto ci fanno toccare la storia. Pensa per esempio che esiste un dagherrotipo di Luigi Filippo ma anche di Maria Luigia e numerose fotografie e dagherrotipi di Napoleone III. Mai avrei detto di poter vedere in fotografia o simili procedimenti l'immagine di questi personaggi storici così remoti... Comunque hai pensato di estendere la collezione al resto del mondo? I regni non sarebbero poi moltissimi in più credo ? Poi altra curiosità che volevo chiederti per il diametro delle monete hai qualche preferenza o accetteresti anche tagli piccoli e grandi indifferentemente con conseguente differenza di diametri tra le diverse monete? Poi riguardo al metallo ho visto che stai privilegiando l'argento ma andresti ad inserire anche monete in rame o bronzo? Infine, ? perdonami le molte curiose domande ma la nascita di una collezione così tematica è sempre molto interessante, perché per Vittorio Emanuele III hai scelto la lira 1907 e non piuttosto la lira impero più vicina cronologicamente alla fine del suo regno? Quanto alle conservazioni mi trovo assolutamente d'accordo con te forse perché anch'io nelle monete cerco più la storia in sé e mi accontento dei bei BB generalmente piuttosto che la conservazione eccelsa... nulla di eretico penso ?
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  43. Aggiungo alla discussione anche queste cartine dell'Europa che mostrano in rosso le monarchie e in blu le repubbliche. 1815 1930 1950
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  44. Voi pensate ai vostri problemi per quando comprate una moneta da 50 euro in GB. I veri problemi li avranno gli inglesi quando ora importano qualsiasi merce dall'EU. ma chi e' causa del suo mal pianga se stesso.
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  45. @TIBERIVS Certo che dò i contanti alla badante. Il problema è che non sono rimborsabili spese di farmacia non tracciate. La carta prepagata è accettata come tracciabile? @giacutuli Quando i giovani di oggi si troveranno di fronte a problemi che arrivano dopo i 60 anni, vorrei proprio vederli... E per quanto riguarda l'evasione, il problema non sono i contanti. In Germania non ci sono limiti al contante e l'evasione è molto inferiore a quella italiana. Per battere l'evasione basta un semplice (troppo semplice) trucco. Tutto scaricabile. Renderebbe l'evasione irrisoria e risparmieremmo un sacco di spese inutili. Arka Diligite iustitiam
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  46. Buonasera, a mio modo di vedere non c'è nessun perito che può dare un parere definitivamente oggettivo di una moneta, perché la stessa moneta proposta a 4 periti diversi avrà quasi sicuramente 4 pareri diversi, questo perché il giudizio definitivo di ognuno sarà condizionato in minima parte anche dalle proprie esperienze, quindi un minimo di soggettività è plausibile anche nel perito più preparato... Ma una cosa che non è stata presa in considerazione è che ogni monetazione dovrebbe essere valutata anche in base alle tecniche di coniazione dell'epoca, uno SPL del 600 non sarà mai come uno SPL dell'800 proprio perché le tecniche di coniazione erano troppo differenti, ed è a questo punto che entra in gioco il collezionista,generalmente il collezionista tende a studiare anche le tecniche di coniazione delle monete che raccoglie e quindi può essere più preparato in una determinata monetazione rispetto ad un perito o commerciante che invece tratta le più svariate monetazione per ovvi motivi, poi è ovvio che alcuni di essi possono essere preparati in una determinata monetazione perché probabilmente prima di diventare commercianti e/o periti erano a loro volta collezionisti, quindi in definitiva voglio dire che ognuno di noi è perito delle monete che sceglie di collezionare perché oltre all'estetica e alla storia ne conoscerà anche la tecnica con cui venivano coniate...
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  47. la mia collezione tipologica è incentrata sul regno d'Italia, nonostante le preunitari siano oggettivamente molto belle non sento l'esigenza di acquistarle, mi sono chiesto il motivo.. e mi sono dato una risposta... non sento alcun legame affettivo con l'autorità o il sovrano che l'ha emessa. Invece da vittorio Emanuele II in poi, inizio ad avvertire qualcosa dentro, una sensazione di riconoscenza/ammirazione verso i padri fondatori dell'Italia unita, se non avessi provato questo sentimento di appartenenza credo che non avrei mai iniziato a collezionare..
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  48. Perché peccato? Sai quante persone si sono avvicinate a questo mondo proprio guardando ciò che aveva nelle tasche... un consiglio spassionato: leggi, leggi ed ancora leggi, non smettere mai di averne voglia. Sai quante cose interessanti ho scoperto qui sul forum, e quante ancora ne avrò da scoprire... quando si è agli inizi, fondamentali sono: la calma ed il sangue fermo!
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