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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/02/21 in tutte le aree
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Un saluto a voi tutti, amici lamonetiani e colleghi di numismatica! Quest'oggi vorrei condividere con voi il mio primo acquisto ufficiale di questo 2021. Direttamente proveniente dall'ultima asta Nomisma e-live, si tratta di una piccola monetina dal peso di poco più di 2 grammi. Esile e minuta, rappresenta la tipologia di più basso valore dell'intera monetazione napoleonica in Italia. D'altronde, cosa può esserci più in basso del povero centesimo? ? Nonostante sia considerata una moneta comune (specialmente per quel che riguarda la zecca di Milano), non è affatto semplice da trovare in alta conservazione. Dopotutto si tratta della tipica moneta usata dal popolo e, quindi, destinata a circolare molto. Entrando nello specifico, l'esemplare in mio possesso presenta in alcuni punti dei riflessi di rame rosso, accompagnati da un buon lustro complessivo del metallo. Altro punto di forza, che mi ha spinto ad acquistarla, sono i rilievi ben definiti e delineati, in particolar modo a livello della corona ferrea al rovescio (vedasi, ad esempio, i pallini) e, soprattutto, della capigliatura di Napoleone, considerato il principale punto debole della sua intera monetazione. I "contro" sono, invece, quell'irregolarità del bordo ad ore 7 (ovviamente non si tratta di un colpo ma di un difetto derivante dal conio) e alcune piccole screpolature al dritto sul volto di Napoleone. Queste ultime sono molto accentuate dal mega-ingrandimento fotografico ma, ricordando che il diametro del centesimo è inferiore ai 20 mm, ad occhio nudo sono pressoché invisibili. Detto ciò, lascio a voi ulteriori commenti e opinioni a riguardo. P.S. Ho visto che sul nostro catalogo manca la foto proprio del centesimo di Milano del 1807. Appena avrò modo, sarò lieto di aggiungere le immagini del mio esemplare.7 punti
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Buonasera a tutti, per la mia Napoletana di oggi non ho scelto una moneta in particolare ma un gruppetto di 3 Cavalli di Ferdinando IV sono veramente un piacere per gli occhi, non trovate. ? Saluti Alberto5 punti
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Piastra 1834 REGNI VTR. SIC ET HIER Variante 11 torrette nello stemma del Portogallo e quattro quadratini. Taglio impresso al dritto. Peso grammi 27,50 Collezione Rocco68 N° 632/8354 punti
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Le è già stato detto in un’altra discussione che queste monete, coniate in milioni di esemplari e destinate alla circolazione, non valgono (economicamente parlando) praticamente nulla. Che su Internet, Ebay, YouTube, ecc. vi siano dei soggetti che danno valutazioni fuori da ogni logica, sinceramente, non è una novità degli ultimi giorni. Anzi, è un fenomeno che, purtroppo, va avanti da diversi anni e a cui è difficile porre un argine... Perciò, per iniziare ad avere un’idea di quello che si ha realmente tra le mani è indispensabile comprare cataloghi e libri e studiarli con la dovuta attenzione. Affidarsi a presunti millantatori presenti sul Web non è mai la scelta più saggia, né in numismatica né in qualunque altro ambito. Detto ciò, bisogna anche dire che su Internet non c’è solo disinformazione. Esistono delle persone che fanno divulgazione seria, tra cui anche alcuni utenti molto validi del nostro forum come @dabbene, @rada e @principesax (per citarne alcuni).4 punti
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La moneta è sempre la stessa, ma viene resa differentemente in diverse foto e relativi setting fotografici o post. Per la cronaca, nel 2018 (sopra) da Bertolami, nel 2016 da Jacquier, nel 2015 da Nac. Rimane il fatto che fatica a trovare una casa stabile... Auction Lot Date Start Hammer Auction 41 141 (« | ») 16.09.2016 * Premium * Premium Description RÖMISCHE MÜNZEN RÖMISCHE KAISERZEIT FAUSTINA FILIA, Gemahlin des Marc Aurel, † 176 Sesterz, nach 176. DIVA FAV–STINA PIA. Drap. Büste mit Haarknoten rechts. Rv/ AETERN–ITAS/S–C. Aeternitas, verschleiert, n. links sitzend, Phönix auf Globus in der ausgestreckten Rechten, Zepter im linken Arm haltend. C 8. RIC (Marc Aurel) 1696. BMC (Marc Aurel) 1566. 24,36 g. Feines Portrait. Schöne braungrüne Patina, leicht geglättet auf dem Revers, sonst vorzüglich/fast vorzüglich Ex Auktion NAC 84 (2015), 1036. Auction Lot Date Start Hammer Auction 84 1036(« | ») 20.05.2015 * Premium * Premium Description The Roman Empire Faustina II, wife of Marcus Aurelius Diva Faustina . Sestertius after 176, Æ 24.36 g. DIVA FAV – STINA PIA Draped bust r. AETERN – ITAS S – C Aeternitas, veiled, seated l., holding sceptre and globe surmounted by phoenix. C 8. BMC M. Aurelius 1566. RIC M. Aurelius 1696. A lovely portrait and brown-green patina, somewhat tooled on the reverse, otherwise extremely fine / good very fine3 punti
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Qualche informazione : Il Tesoro di Sutton Hoo è la scoperta Archeologica più importante dell’Alto Medioevo Inglese Sutton Hoo è un sito archeologico risalente all’alto medioevo che si trova in Inghilterra, nella zona anticamente chiamata Anglia Orientale. Il sito nascondeva una nave sepolcrale con i resti di Redwald, un sovrano britannico del quale si sarebbero quasi perse le tracce se non fosse, appunto, per la sua tomba. Il Re inglese regnò nel VII secolo e fu figlio di Tytila, nipote di Wuffa e membro della dinastia Wuffinga. L’Anglia era, in quel particolare periodo storico, un centro assai importante per la nascente identità britannica, seguente al dominio romano di pochissimi secoli prima, e base per la nuova cultura anglo-sassone. Circa 10 anni prima della sua morte, avvenuta nel 624, Redwald era il sovrano più potente a sud del fiume Humber, e venne chiamato addirittura “Bretwalda”, “righello della Bretagna”, a simboleggiare l’importanza e la forza del suo dominio. Sutton Hoo fu il sito scelto per la sua tomba di altissimo pregio, un monumento funerario giunto sino ai giorni nostri e che rappresenta una delle scoperte di archeologia medioevale più importante per la Gran Bretagna. Il sepolcro del sovrano è costituito da una nave lunga circa 27 metri, che fu ricoperta di terra sino al XX secolo, quando venne scoperta in modo decisamente rocambolesco e poco scientifico. Nel 1926 la signora Edith Pretty divenne la proprietaria dell’appezzamento di terra che si rivelerà essere ospite (inatteso) del cimitero di Sutton Hoo. Il terreno, ancora lontano dall’esser definito “sepolcrale”, veniva utilizzato come appezzamento agricolo da tempo immemore, un particolare che si rivelerà essere non di poco conto nel prosieguo degli scavi. I suggerimenti arrivarono in seguito alle voci che volevano presenze “paranormali” infestare l’area, con i tumuli che venivano indicati come luoghi in cui osservare i fantasmi dei guerrieri sepolti. La signora fece iniziare gli scavi a Basil Brown, un appassionato di archeologia locale che, dopo aver esplorato 3 tre diversi tumuli, che però erano già stati violati, dopo circa un anno dall’inizio degli scavi giunse al tumulo che conteneva la nave di 27 metri di Re Redwald. Nel giro di pochissimo tempo fu evidente che la scoperta era di grande importanza, e giunsero altri esperti di Archeologia da Cambridge che però si trovarono al centro di un alterco con il museo locale. Dopo differenti vicissitudini, il confronto con dei Medium e altri episodi “curiosi”, nel Giugno del ’39 moltissimi dei manufatti di Sutton Hoo furono inviati a Londra, i quali però vennero subito rispediti al mittente per il caos generatosi in corrispondenza con l’inizio della Seconda Guerra Mondiale. La signora Pretty fu riconosciuta proprietaria degli oggetti e, con una generosità da nobile inglese, la decise di donare tutto il sito e quanto vi fosse contenuto alla nazione. I tesori di Sutton Hoo All’interno di numerosi tumuli si nascondevano tesori che, per la storia inglese e per gli esperti di archeologia rappresentarono una scoperta cardine per scoprire usi, costumi e vicende di quel periodo dell’Inghilterra post-romana. L’Alto Medioevo fu infatti un’epoca assai poco documentata della storia britannica e il ritrovamento di tombe intatte, colme di manufatti e oggetti che descrivono e mostrano la vita dei personaggi di quel periodo, rappresentò un avvenimento epocale. Oltre ai resti della nave, vennero trovate un’armatura di metallo ricoperta d’oro e gemme preziose, un casco cerimoniale, uno scudo con la spada, una lira, 37 monete d’oro e molti altri oggetti, anche piccoli, che ci consentono di comprendere come, circa 1.500 anni fa, l’Inghilterra fosse già una nazione protagonista della storia e della politica europea. Sotto: il sepolcro di Redwald ricostruito. Fotografia di Arne Koehler via Wikipedia: La Lira. Fotografia di Steven Plunkett condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia: Un coprispalla. Fotografia di Rob roy via Flickr: Lo scudo restaurato. Fotografia di Colin Payne via Wikipedia: Inserto. Fotografia di Rob Roy via Wikipedia: La Fibbia d’Oro. Fotografia di Rob Roy via Wikipedia: La nave. Fotografia di Searoom SF via Flickr: Un elemento di uno scudo. Fotografia di Wordridden via Flickr: Inserto. Fotografia di Paul Hudson via Flickr: Elementi diversi. Fotografia di Rob Roy via Flickr: L’elmo di Redwald ricostruito. Fotografia di Bill Tyne via Flickr: L’elmo restaurato allo stato originale: Oggi Sutton Hoo è stata ulteriormente scavata e studiata, scoprendo anche un secondo cimitero poco lontano dal primo, i cui tumuli erano stati distrutti durante le normali lavorazioni della terra agricola dei secoli precedenti. Il cimitero fu in uso sino a circa il IX secolo e ospitò, in netto contrasto con le sepolture nobiliari dei tumuli, diverse decine di condannati a morte per impiccagione e decapitazione. Chi era Redwald? Adesso in tantissime trasmissioni inizierebbero a parlarvi della sua storia in modo certo, come se noi sapessimo davvero di chi stiamo parlando. La realtà è che, in effetti, noi non conosciamo quasi nulla di chi fu e di cosa fece. Per essere ancora più precisi, non siamo certi se il sepolcro di Sutton Hoo sia davvero quello del Re. La sua storia si intreccia con la diffusione del cristianesimo in Inghilterra, e quindi la possiamo evincere da diverse cronache di religiosi dell’epoca. Intrecciando tutti i “pochi” dati che abbiamo a disposizione, fra cui è importante citare la Historia ecclesiastica gentis Anglorum, di Beda il Venerabile, la prima fonte che parla di Redwald, viene fuori una vicenda umana che, come è facile intuire, è tutto fuorché precisa, ma affrontiamola lo stesso. Redwald nasce nel VI secolo dopo cristo, più o meno fra il 560 e il 580 (ma non conosciamo neanche il decennio) in un contesto di instabilità politica dell’Inghilterra post-romana. Forse è discendente della casata dei Wuffinga, e sposò una donna che gli diede almeno due figli, Raegenhere ed Eorpwald. (scusate la pronuncia, vi scrivo i nomi sotto). Forse ebbe un altro figlio, Sigeberth, e forse lo esiliò in Gallia, ma come è facile intuire qui la storia si intreccia con la leggenda. In quel periodo arrivò in Inghilterra Agostino di Canterbury, mandato da Papa Gregorio I a evangelizzare la remota “Albione”, e furono in molti a convertirsi al cristianesimo, fra cui forse i figli di Redwald. Anche Redwald si convertì, ma la sua casata non seguì il suo esempio, e nella sua casa non c’era solo un altare dedicato a Cristo ma anche un altro che Beda descrive come “per le vittime di demoni”. Bisogna specificare che in quel periodo la commistione di religioni era molto più normale di quanto non possa apparirci con gli occhi di oggi. Le vicende militari che rendono Redwald un personaggio significativo anche dal punto di vista politico sono legate alla campagna che questi condusse contro Aethelfrith, il sovrano della Northumbria. Aethelfrith aveva scacciato tale Edwin, il quale si era rifugiato da Redwald. Nel 616 o nel 617 le truppe di Redwald diedero battaglia a quelle di Aethelfrith sulle rive del fiume Idle, e quest’ultimo fu ucciso. Il figlio di Aethelfrith venne esiliato, la Northumbria fu data in premio a Edwin, e Redwald aumentò a dismisura il proprio potere. Rimasto come unico sovrano già cristiano d’Inghilterra, egli viene definito da Beda “Rex Anglorum”, un titolo che di cui fu accreditato anche grazie al debito di riconoscenza che Edwin aveva nei suoi confronti. Redwald probabilmente morì nel 624, anno più, anno meno. Per capire quanto le vicende di questi personaggi siano a noi sconosciute basta pensare che la sua morte viene registrata due volte da Ruggero di Wendover, nel 599 e nel 624, anche se probabilmente il 599 è riferito alla morte di Tytila, il padre di Redwald. https://www.vanillamagazine.it/il-tesoro-di-sutton-hoo-e-la-scoperta-archeologica-piu-importante-dell-alto-medioevo-inglese-1/amp/3 punti
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E probabile che faceva falsi e qualcun altro gli faceva le patine, Ma la cosa mi sembra difficile. Cercherò di entrare nel merito ...... Patina. In questa foto che allego, osserviamo in alto, il rovescio BM, sul punto da te descritto, manca la patina su questo tratto di bordo, bene , come spiegavo prima, il perché manca la patina è relativo, ma è importante osservare BENE, il sotto fondo , che evidenzio con quadrati rossi, con A sono evidenti delle corrosioni ( crateri naturali), con dentro tracce di componenti sotto patina. Con B una parte di come si presente tutta la parte scoperta, una rugorosità, che non sarebbe POSSIBILE per un tondello realizzato a fusione. Sotto osserviamo, come più o meno, lo stesso punto del BM, come si presentano i metalli a fusione, lucidi senza rugorosità e senza corrosioni, proprio perché non è un metallo vecchio battuto a martello In giallo evidenzio la lettera U, dove nel piano tra la G e la U, vi è traccia della prima asticina della lettera, un probabile salto, un lieve scivolamento. Certo sono dettagli che vanno analizzati, come i graffi dietro la testa di Tranquillina.3 punti
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Visto che nella carrellata di scudi di Vittorio Emanuele I , recentemente proposta nelle altre discussioni, manca quello datato 1819....provvedo ad inserire un esemplare in alta conservazione di questo millesimo ? ( ovviamente non e' piu' in vendita ) Roberto2 punti
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Quando si dice che è difficile capire il colore vero da una foto... Auction Lot Date Start Hammer Auction 52 315 (« | ») 08.11.2018 * Premium * Premium Description The Roman Empire Diva Faustina Minor, Sestertius struck under Marcus Aurelius, Rome, AD 176-180; AE (g 24,39; mm 32; h 6); DIVA FAV - STINA PIA, draped bust r., hair knotted behind, Rv. AETERNITAS, Aeternitas, veiled, seated l., holding globe surmounted by phoenix and sceptre; in field, S - C. RIC 1696; C 8. A lovely portrait and brown-green patina, somewhat smoothed on the reverse, anyway extremely fine.2 punti
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Piastra 1834 Collezione Rocco68 N° 33 D/ FERDINANDVS II. DEI GRATIA REX Sotto 1834 R/ REGNI VTR. SIC. ET HIER Taglio impresso al rovescio. Riferimenti : D'Incerti 173 /f Pagani 193/a Peso grammi 27,46 Provenienza Listino Miatello, 15 Aprile 1997, giudicata BB/qSPL2 punti
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@coinscollector000 Grazie per l'apprezzamento che mi ha fatto davvero piacere. Come avrai letto, il post e' nato proprio dal tentativo di colmare una mia lacuna (e da semplice appassionato ne ho tante!); se poi sono riuscito ad ampliare le conoscenze di qualche altro utente sono ben felice. E' sempre così: con la "scusa" di scrivere si finisce per studiare, approfondire ed imparare. Ciao da Stilicho2 punti
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Ciao @Arka, perché si continua ad affermare che le lettere del BM sono piene.......Forse sono io che uso il (microscopio) a non vederle proprio piene ? La lettera A sul dritto e ripetuta ben 5 volte, su 3 non sono piene, le ultime 2 assieme, una sembra piena, l'altra non del tutto, anche se, si intravvede traccia di patina. Sul rovescio, solo 2 lettere A è non mi sembrano piene. Sulle altre , poiché si tratta di riproduzioni , certamente sono state oggetto di varie manipolazioni, anche sulle lettere.2 punti
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Città del Vaticano - Pontificato di Papa Paolo VI° 50 Lire 1973 - Anno XI°2 punti
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Della moneta da 1 dime furono coniati nel 1975 circa 900 milioni di esemplari, nelle zecche di Philadelphia e Denver. A meno che non siano in altissima conservazione (ma anche in questo caso non si raggiungono cifre elevate) valgono tutti, indistintamente, 10 centesimi di dollaro. Furono poi coniati, nella zecca di San Francisco, 2.845.450 esemplari con finitura proof (il nostro fondo specchio) non destinati alla circolazione, ma alla vendita, con sovrapprezzo, ai collezionisti. Alcuni pezzi sono stati coniati per errore senza il marchio di zecca S, e sono probabilmente quelli che hai visto nel video, il cui valore al momento non saprei quantificare, ma che presumo effettivamente elevato, vista la passione degli americani per questo genere di monete. petronius https://usa-coins.collectorsonline.org/moneta/US-D/11 P.S.: dovresti modificare il tuo nickname, magari lasciando solo il nome. Non va bene che tutti possano leggere la tua mail, il forum è visibile da chiunque, anche da chi potrebbe poi inndarti la casella postale di spam.2 punti
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1873 Regno di Prussia, Guglielmo I, 1/360 di tallero = 1 pfennig, in rame. Officina Cleve (C)2 punti
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Oggi vorrei far parlare la medaglia, non solo vista dal profilo artistico ma soppratutto da quello che vuole ricordarci. L'ingegner ERNESTO BREDA nel 1886 fondò in Milano la Società ERNESTO BREDA e C., e la medaglia ricorda che il 30 novembre 1908 usciva dallo stabilimento la millesima locomotiva ferroviaria ivi costruita!. L'industria Breda contribuì a emancipare l'Italia per il materiale ferroviario dall'industria straniera, divenne esportatrice apprezzatissima anche all'estero, tanto che si dovettero ampliare gli impianti a Sesto San Giovanni, pur rimanendo in piena attività quello di Milano.2 punti
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Vorrei condividere questo piccolo articolo uscito su Focus: Gli antenati delle monete? Anelli, piccoli archi e lame di asce Le popolazioni europee dell'Antica Età del Bronzo usavano come monete piccoli oggetti in bronzo di forma e peso molto simili. Eppure, non avevano la bilancia. I piccoli archi in bronzo utilizzati come moneta durante l'Antica Età del Bronzo. M.H.G. Kuijpers CC-BY 4.0, Le monete come le conosciamo oggi, tondi oggetti in metallo, sono nate relativamente di recente, ma l'invenzione delle monete intese come oggetto per la compravendita di beni risale infatti a 5. 000 anni fa: nell'Antica Età del Bronzo, infatti, le popolazioni europee iniziarono a utilizzare per i loro acquisti oggetti in bronzo di forma e peso simile. Uno studio pubblicato su PLOS One ha analizzato queste monete ante litteram, cercando di capire se potessero effettivamente considerarsi degli antenati del nostro Euro. LA LEGGE DI WEBER. Una caratteristica tipica dei soldi è la loro standardizzazione: ma come facevano le popolazioni antiche a pesare dei metalli per poterne uniformare il valore? In assenza di strumenti di misurazione, mettevano in pratica la cosiddetta legge di Weber: se due oggetti hanno quasi lo stesso peso, un essere umano non riuscirà a notare la differenza tenendoli in mano. I ricercatori hanno analizzato oltre 5. 000 oggetti, tra cui anelli, piccoli archi e lame di asce, spesso ritrovati raggruppati tra loro come se fossero appartenuti a un gruppo di monete dello stesso valore. I risultati hanno evidenziato che la maggior parte di questi oggetti erano sufficientemente simili per forma e peso (circa 200 grammi) da risultare indistinguibili e poter essere utilizzati come denaro. A PESO D'ORO. Fino a qualche secolo dopo, tuttavia, questi strumenti di transazione rimasero piuttosto rudimentali: «Le prime bilance risalgono alla Media Età del Bronzo (2. 000–1. 550 a. C. ) e, a giudicare dalla loro grandezza, venivano probabilmente utilizzate per misurare l'oro», si legge nello studio. Ci vorranno ancora diverse centinaia di anni per arrivare alla prima moneta vera e propria che, secondo la tradizione, venne coniata nel VI secolo a. C da Creso, re della Lidia (l'attuale Turchia). https://www.focus.it/cultura/storia/antenati-delle-monet1 punto
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Credo che questo ti convincerà. Artemide, come dea della Luna e signora della notte, rischiarando di notte le strade col lume di luna, era considerata la protettrice dei viandanti e la loro guida, specialmente nei boschi. Viatrice, femminile di viatore (lett. Viandante), è un attributo di Artemide. apollonia1 punto
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Innanzitutto devo dire che la cosa bella è cominciare una certa discussione e finire per imparare lezioni che nulla avevano a che vedere con la discussione. Nonostante abbia già da tempo in collezione monete della regina Vittoria, scopro solo adesso grazie a Talpa a quanto ammontasse il potere liberatorio dell'argento inglese. Neanche ero al corrente delle scoperte aurifere siberiane contemporanee a quelle australiane e americane. Sempre a lui voglio controbattere. Nel tuo intervento, @talpa, mi sembra ritorni come insoluto il problema che ho posto. Nulla da eccepire, in termini teorici, riguardo al ponte di equivalenza per rendere tangibile il bimetallismo, nulla da dire riguardo alla sconvenienza di estendere tale concretezza ai valori al di sotto delle 5 unità, d'accordissimo sul fatto che la scelta del mono- o bimetallismo fosse una scelta di tipo strategico e geopolitico, ma le mie domande rimangono eluse - così mi sembra - e proprio perché tu scrivi: E quindi torno a domandarmi: come mai gli stati nominati (Italia, Grecia, Francia), ma anche lo Stato Pontificio coi suoi scudi in veste aurea e argentea (sia quelli suddivisi in baiocchi che quelli in lire), seppur consci del difficile equilibrio tra AU e AG, si sono imbarcati nella coniazione di questi nominali dalla doppia faccia, esposti, nel loro rapporto, a tutte le speculazioni di questo mondo? Si sono coscientemente presi tali rischi per un fine ben più alto, quello di dimostrare in concreto cosa sia il bimetallismo? Certo, la tua idea può essere una risposta alla compresenza dei due metalli, ma non mi convince. Forse sono io che mi sto incartando, forse mi sto incaponendo nel rifiuto di una soluzione come quella prospettata da te, caro Talpa, ma devo dire che trovo più convincenti le congetture ragionieristiche di Quinto Sertorio. Devo dire che il tuo conteggio sul guadagno, amico @QuintoSertorio , è piuttosto convincente, anche se tu rimandi tutto ai decreti dell'UML, quando invece la coniazione delle monete in discussione, a parte le 5 dracme oro, è precedente all'istituzione dell'Unione. In realtà il conto del signoraggio espresso da te potrebbe essere valido anche per ragionamenti relativi alla metà del XIX secolo. Nel quadro dell'UML c'è comunque qualche specificità nella Svizzera e nel Belgio che, a differenza di Grecia, Italia e Francia non coniano il pezzo da 5? Qui mi fermo, perché in realtà non voglio che la discussione si trasformi in una discussione su mono- e bimetallismo e sull'UML (benché sia inevitabile andare a parare proprio lì). Vorrei rimanessimo sul titolo della discussione. D'altronde sono già state tirate in ballo diverse monetazioni: preunitarie, UML, zarista, rame, argento e oro.1 punto
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Anche in questo caso non convintissimo: Prode aviatrice1 punto
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Questa discussione nasce in primis dal mio amore per la Città Eterna. Poi dalla curiosità di approfondire la conoscenza di un imperatore (e delle sue monete) di cui sapevo un po’ poco, forse anche per un retaggio scolastico, quando Massenzio veniva considerato il “cattivo” contrapposto al “buono”, ovvero Costantino. Questa fu, infatti, la sfiga di Massenzio: aver sfidato un “monstrum”. Ma per nostra fortuna, le cose non stanno proprio così. Come al solito, cominciamo da una moneta: IMP C MAXENTIVS P F AVG: testa di Massenzio, laureata, a destra R: CONSERV VRB SVAE: Roma elmata, drappeggiata, seduta di fronte, con la testa a sinistra, in un tempio esastilo, con un globo nella mano destra ed uno scettro nella sinistra con uno scudo a fianco; come acroteri del tempio due Vittorie e sul frontone una corona ESERGO: RBQ : Zecca di Roma, quarta officina. RIC VI Roma 210 Il dritto ci mostra la classica iconografia della prima tetrarchia, dove i ritratti imperiali sono piuttosto statici, inespressivi e stereotipati, con scarsa personalizzazione dei tratti somatici. Massenzio (indistinguibile dagli altri augusti legittimi del tempo) appare con il viso largo e squadrato, il collo tozzo e muscoloso, la mascella volitiva, gli zigomi forti e sporgenti, la barba e i capelli cortissimi e curati. Lo sguardo è fiero, quasi truce, ad indicare chiaramente l’autorità e la forza. Insomma, un vero militare. Il rovescio presenta una legenda significativa: Massenzio è il “conservatore” della grandezza di Roma, il suo “protettore”. Roma è rappresentata in un grande tempio esastilo, come una divinità che ha in mano i destini del mondo (il globo) che governa (lo scettro) con le armi (lo scudo e l’elmo). Ciò ad indicare la sua supremazia, quale Città Eterna, sulle altre città dell’Occidente, in particolare su Milano e Treviri che l’avevano scalzata dal suo ruolo di capitale unica dell’impero. Ma non solo: Roma rivendica la sua supremazia anche sulle città dell’ Oriente. Proprio ad Oriente, in effetti, si stava spostando il baricentro del mondo romano. Massenzio si erge a difensore delle prerogative dell’Urbe quale centro nevralgico dell’impero in opposizione alla politica di provincializzazione voluta da Diocleziano e dalla prima tetrarchia da cui lui fu bandito quale tiranno. La tipologia che ho postato non è l’unica per questo rovescio. Ecco, a Ticinum, la RIC VI 106: Roma, seduta in un tempio tetrastilo con in mano un globo ed uno scettro, viene incoronata da una Vittoria stante di fronte a lei, con un prigioniero tra di loro: Sempre a Ticinum, la RIC VI 108: Roma, seduta in un tempio tetrastilo con in mano un globo ed uno scettro viene incoronata, da una Vittoria stante alle sue spalle.... Qui (ancora a Ticinum!) il globo e’ sormontato da una Vittoriola (RIC VI 105): E che dire del dritto di questa (ritorna Ticinum), la RIC VI 103? La veste di Massenzio e’ splendida.... Come si e’ visto, Ticinum mostra una certa varietà di rovesci della stessa serie; e’ un particolare davvero interessante. Ma quella che più mi piace e’ questa. Siamo ad Aquilea: RIC VI 113: Si nota una scena ancora più rappresentativa, in cui Roma, seduta nel tempio, dona il globo proprio a Massenzio. Ritengo questa moneta davvero splendida, anche per la ricchezza della scena con ben tre personaggi (c’è anche un prigioniero), quasi un piccolo quadro incorniciato dalle strutture architettoniche del tempio, anch’esso con decorazione davvero ricca. Infatti, ha un frontone del tutto particolare con la rappresentazione della lupa e dei gemelli, ulteriore richiamo al passato mitico di Roma cui Massenzio e’ particolarmente legato. E’ interessante notare come monete CONSERV VRB SVAE siano state coniate anche a nome di Massimiano e di Costantino I. Ecco Massimiano: Ed ecco Costantino I augusto: E Costantino I cesare: Quindi Costantino appare sia come augusto che come cesare. La spiegazione e’ nei tribolati avvenimenti di quegli anni convulsi. Lungi da me il raccontarne la storia (ogni vota che li rivedo scopro qualcosa di nuovo o capisco qualcosa di diverso) ma giusto per orientarci ecco il variare delle titolature di Costantino nel tempo: -dal fine luglio 306 a inizio autunno 306: augusto -da inizio autunno 306 a fine 307: cesare -da fine anno 307 a novembre 308: augusto -da novembre 308 a metà anno 310 : cesare -da metà anno 310 in poi: sempre augusto Da perderci la testa... Ma perché questo rovescio compare anche con Massimiano e Costantino I? Faccio un piccolo passo indietro… Ho trovato rovesci con CONSERVATORES VRB SVAE, ovvero al plurale. Ciò forse ad indicare una sorta di alleanza e di comunione di intenti tra Massenzio, Massimiano e Costantino contro Galerio (e Severo). Ecco la RIC VI 84a: Con il tempo i rapporti tra i tre si deterioreranno e Massenzio diventerà quindi l’unico CONSERV VRB SVAE, l’unico protettore della sua città. Ma veniamo all’Urbs Sua, a Roma. Conclusa l’età severiana che era stata caratterizzata dalla costruzione di monumenti significativi, i turbolenti decenni centrali del III secolo non videro significative realizzazioni edilizie. Si dovette attendere il regno di Aureliano perché nell’Urbe fossero nuovamente aperti grandi cantieri. Proprio con Aureliano, la città iniziò a cambiare volto, cominciando ad assumere l’aspetto di una città tardo imperiale. Infatti, per difendere la capitale dalle incursioni barbariche che ormai minacciavano direttamente la penisola italica, Aureliano decise di cingere la città con un poderoso circuito murario, che da lui prese il nome. Un decennio più tardi la città aveva perso il ruolo di capitale. Massimiano, chiamato da Diocleziano nel 285 a reggere la parte occidentale dell’impero, le aveva preferito Milano, meglio situata da un punto di vista strategico-militare. Ciò nonostante, a Roma Massimiano intraprese una intensa attività edilizia. C’era in primo luogo da provvedere alla ricostruzione ed al restauro degli edifici colpiti dal grande incendio che aveva devastato l’area del foro nel 283, durante il regno di Carino. Tra essi la Curia Iulia, completamente ricostruita come la possiamo vedere tutt’ora. La sua attività edilizia non si limitò a questo; infatti, furono costruiti anche nuovi edifici quali ad esempio le Terme di Diocleziano. Si arriva quindi a Massenzio. Per Massenzio Roma era e restava la vera ed unica capitale. L’Urbe con le sue millenarie vicende, i suoi dei, le sue leggende, era il vero centro propulsore della storia. Nessuna città poteva rivaleggiare coi i suoi templi, le sue strade ed i suoi monumenti. Campione di una linea politica tutta incentrata nella riaffermazione della gloria di Roma, egli non poteva che espandere ulteriormente il precedente programma di edilizia monumentale promosso da Massimiano caricandolo di forti valenze ideologiche attraverso il recupero dei valori tradizionali, dei culti e dei miti ancestrali (vedi Marte, i Dioscuri, Romolo fondatore…) espressi anche sulle monete (non solo quelle coniate a Roma). La basilica colossale che aveva deciso di edificare sul vecchio colle della Velia (la “Basilica di Massenzio” nel foro) lo avrebbe mostrato al mondo intero... Ogni volta che vado a Roma mi soffermo a guardare impressionato le colossali arcate ai cui piedi mi sento piccolissimo. Ma Roma era già una città grandiosa, con i templi degli antichi, primo fra tutti quello di Venere e Roma che per Massenzio aveva un forte significato simbolico e che quindi fece ricostruire in forme ancora più monumentali (come si apprezza in parte ancora oggi): Il tempio conteneva al suo interno due celle contrapposte: Quella che vediamo oggi e’ quella est (che ospitava la statua di Venere), rivolta verso il Colosseo (parte anteriore della foto). La cella ovest (che conteneva la statua di Roma) è inglobata oggi nella chiesa di Santa Francesca Romana. Insomma, noi del tempio ne vediamo solo metà (ma è una gran metà!). Secondo alcuni è proprio questo tempio quello rappresentato sulle monete CONSERV VRB SVAE. La Via Sacra, resa ancora più maestosa proprio con la sua basilica, fu ulteriormente abbellita. Ci fu inoltre la sistemazione della Meta Sudans, la costruzione di nuovi acquedotti ed il rafforzamento delle mura aureliane. E poi la costruzione di una splendida villa lungo la via Appia con il famoso circo con accanto il monumentale mausoleo di Romolo, suo figlio morto prematuramente a 13 anni, cui aveva dedicato anche un tempio nel foro (il cosiddetto tempio di Romolo). Di tutto ciò restano ancora imponenti rovine, immerse nel verde della campagna romana. Le visitai in occasione del mio ultimo viaggio a Roma prima del blocco totale: rimasi assai colpito davanti alla bellezza dei resti che facevano pensare alla bellezza degli edifici originari, solo lontanamente immaginabile. Il Circo di Massenzio… Il mausoleo di Romolo… Come appare oggi parte del complesso… Come doveva apparire allora… Ed ecco il Tempio di Romolo nel foro romano… Massenzio non si fermò qui. Fece, infatti, ridedicare il Colosso neroniano al figlio Romolo, costruì nuove terme sul Quirinale e ristrutturò i palazzi severiani e le mura aureliane (con il progetto di dotarle di un fossato). A Ostia, infine, aprì una zecca per coniare monete in un luogo più sicuro in quei periodi convulsi e per finanziare la campagna militare contro Domizio Alessandro. Particolarità: in essa non furono coniate monete CONSERV VRB SVAE, ma solo (che mi risulti) una CONSERVATOR VRBIS SVAE, un aureo: Ad Ostia furono coniate altre tipologie, tra cui ricordo le AETERNITAS AVG N…. .…..con la rappresentazione dei Dioscuri in riferimento alla tradizione navale della città. Infatti, Castore e Polluce erano i protettori di marinai. Ma il significato va oltre: va alla propaganda messenziana che enfatizza simboli classici di Roma. Costantino avrebbe completato molte delle opere che il suo sfortunato rivale aveva lasciato incompiute. Non e’ escluso che lo stesso Arco di Costantino possa risalire ad un progetto di Massenzio per celebrare la vittoria sul ribelle Domizio Alessandro. Roma in quanto antica città pagana, raggiunse proprio in quegli anni il suo massimo apogeo architettonico. Di lì a poco Costantino, discretamente, avrebbe iniziato a trasformarla in una città cristiana. Spero di non aver detto inesattezze; in questo caso invito i lettori (so che ci sono tanti “massenziani” nel forum) a segnalarlo senza alcun problema. Ciao e buona domenica da Stilicho Fonti: - Il nostro forum (una vera miniera di sapere) - RIC volume VI - La Roma di Massenzio e Costantino. Palombo Editore - Wildwinds - OCRE - Moneteromane.info1 punto
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REPUBBLICA FRANCESE - 5 FRANCHI 1873 Buona Serata, Beppe1 punto
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Buonasera a tutti, c'è veramente da sbizzarrirsi a cercare e raccogliere questi piccoli ramini, ognuno una sorpresa, si va dalla cifra 1 speculare e non alla cifra 4 a volte piccola a volte grande, e poi la cifra 8 a volte si presenta con gli occhielli aperti sopra e sotto e a volte no, insomma non c'è da annoiarsi.. ? Saluti Alberto1 punto
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@Paolone24 mi hai scoperto Ammetto di aver messo un "Mi pace" al tuo commento relativo alla moneta da 5 Lire di San Marino che sto valutanto se ascquistare1 punto
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ciao @apollonia,No non è Pan, ma un giovane su caprone, ed una buccina sulla mano destra , per produrre suoni. Puoi apprezzare il giovane sul caprone, sul dritto che segue di una bellissima Hemilitra di Himera. Al rovescio una Nike in volo a sn. con un aphlaston e lunghi nastri nella mano sn.1 punto
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Ciao e grazie della risposta. Come immaginavo, ora sono curioso di sentire altri pareri.1 punto
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Ciao Giancarlone, trovo che sia anche una gran bella Medaglia : la locomotiva che sembra venirci incontro, le scritte chiare ed armoniche, la "lapide" al verso nello stile dell'epoca....grazie per averla mostrata.1 punto
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Buongiorno a tutti, @Asclepia, @giuseppe ballauri, ho fatto foto in solitaria al Tornese del 1789 così si vedono meglio i dettagli credo. ? Saluti Alberto1 punto
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Grecia, 20 dracme 1973 Al dritto: soldato su fenice, emblema della Giunta dei "colonnelli" Al rovescio : Selene, dea della Luna che cavalca un cavallo impennante sulle acque. La mitologia ci racconta della sua relazione con il fratello Elios, con il quale si incontrava in cielo per venticinque giorni al mese. L’allegoria in questa leggenda è il rincorrersi del sole e della luna nella volta celeste. Il mito, inoltre, spiegherebbe il fenomeno dell’eclissi, che coinciderebbe con i giorni in cui Elios e Selene consumavano il loro amore, unendosi in un solo corpo celeste che rendeva l’altro invisibile.1 punto
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Possiamo ammirare la nike su questa moneta della collezione Virzi1 punto
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Tutta questa avversione è incomprensibile. Tralasciando le altre criptovalute e rimanendo su Bitcoin, parliamo di una risorsa scarsa che non ha inflazione e senza il controllo delle Banche Centrali. È una valuta in quanto accettata in tutto il mondo e da pochi mesi ha visto l'entrata nel mercato di operatori professionali come PayPal. Investitori istituzionali come JP Morgan hanno cambiato la loro opinione sul tema. Cerchiamo di capire su cosa si fonda e perché può avere successo anziché stigmatizzare una cosa perché non si vede.1 punto
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Arrivati il 1818 e 1820 (dall'ultima asta Negrini) a far compagnia al 1816 e 1817 Monete relativamente comuni in bassa conservazione, ma già così non sono così facili da trovare (senza svenarsi). Adesso manca un bel 1819 e il 1821, decisamente meno raro di quello che dicono i cataloghi (compare praticamente in tutte le aste) Foto per l'archivio prima di metterle a riposare con le sorelline sul velluto in banca1 punto
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Non ho la pretesa di convincere nessuno Anche semplicemente consultando il datadase del catalogo gigante, sono censiti ben 57 passaggi d'asta recenti di 5 lire 1821 di Vittorio Emanuele I, quando ad esempio per il 5 lire 1824 Genova (dato sempre per R3) ne sono censiti solo 9 57 passaggi non sono tantini per un R3?1 punto
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Si potrebbe aprire una sezione "Cripto". Così potremo leggere ........ Messaggio : 1) Ho messo in collezione questa Dogecoin , pagata solo $ 0,04027. Secondo voi è autentica ? Grazie. 2) Foto , peso e dimensione, prego. 3) Non ha peso ne dimensione e neanche posso fotografarla perché non è visibile. 4) A me sembra bulinata. 5) Falsissima!! 9) Che dite , la porto a periziare ? Eccetera...1 punto
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Mi sono fatto prendere un po' la mano da questo argomento. Ecco quello che sono riuscito a trovare di interessante: 3 banconote della serie *E...E con lettere consecutive (R,S,T) e 3 tipi di occhi diverso (chiaro, scuro e intermedio). Lo so dovrei incominciare a drogarmi...? https://ibb.co/CnYwtsd1 punto
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BELGIO - LEOPOLDO II° - 5 FRANCS - 1873 Ciao, Beppe1 punto
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REGNO D'ITALIA - 5 LIRE 1872 ZECCA DI ROMA Saluti a tutti1 punto
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Tiberivs hai problemi in famiglia? Io ho acquistato una moneta da un rigattiere online, che ne vendeva altre, da recenti, a romane e medievali, insieme ad altre centinaia di cose da rigattiere, solamente non si intendeva per questo il prezzo basso. Ho visto 2 foto, era sporca o patinata o ossidata o che ne so io, come il 90% delle monete antiche. Poi quando mi è arrivata a casa ho notato che non era ossido, patina, ma più che altro polvere e terra. Ho colpa io? La numismatica è anche una forma di gioco perché cercare, comprare e fare affari è l'anima di un collezionista.. ovviamente nella legalità ed io non ho fatto niente di illegale. Calmati e ragiona tu, hai aggredito dal primo momento e sei l'unico ad averlo fatto..1 punto
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Non so cosa ci attenderà il futuro ma, personalmente, preferisco 1000 volte il caro vecchio portafoglio che l'anello col microchip con cui fare pagamenti (anche a rischio di perdere il portafoglio con tutto il contante e i documenti). E lo dico non perché sono un sostenitore dell'evasione fiscale ma perché trovo ripugnante questa ossessiva invasione della sfera privata. Ormai siamo sempre più schedati eppure sembra non essere mai sufficiente... Anche questo inevitabile fatalismo nelle cose lo trovo veramente penoso: non ci si può opporre perché ormai è così. E' il corso naturale delle cose. E' la tecnologia che avanza. Il futuro che arriva, ecc. La stessa cosa la sento dire quando si parla (amaramente) dei negozi che falliscono, dell'economia che va a rotoli, della gente che acquista solo online, di Amazon che diventa sempre più ricco, ecc. Poi vedi che molti di quelli che si lamentano sono gli stessi che fanno acquisti praticamente solo su Amazon perché la roba costa quella manciata di euro in meno, mentre in un negozio "fisico" non ci mettono piede da un secolo. Colpa del coronavirus? No. Colpa della pigrizia, tipica (ahimè) del genere umano. Molto più facile starsene a casa a fare acquisti online che prendere, vestirsi, camminare (o andare in macchina), recarsi in un negozio e comprare. Quindi, quando la sera siete spaparanzati sul divano con il vostro tablet a non far niente, ripensate all'economia devastata del nostro Paese, ai negozi che chiudono, a tutte le famiglie che non avranno più un lavoro e poi vedete se è meglio comprare online, da siti che pagano un'inezia di tasse rispetto ai miliardi che fatturano ogni anno. Vi chiederete cosa c'entra tutto ciò con l'argomento della discussione? C'entra eccome! Se non vi stanno bene le cose, non piegatevi alla pigrizia o a qualche bonus di natura economica ma tenete duro e continuate per la vostra strada (finché la legge non ve lo vieta).1 punto
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Buonasera a tutta la sezione, avete mai fatto caso che francesco l presenta due busti diversi su piastra 1825..?! Vi posto i miei due esemplari che ho in collezione... che ne pensate riguardo la rarità..?!1 punto
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