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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/27/21 in tutte le aree
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Come le ha già scritto @Gallienus il collezionismo di monete antiche esula spesso da ragionamenti tipo "Questa tipologia in questa conservazione viene venduta mediamente a questo prezzo X per cui io sono disposto ad arrivare a X ma non a X+1, altrimenti la comprerò nella prossima asta". Ci sono monete che compaiono sul mercato ogni 10/15 anni per cui questo ragionamento non è applicabile. Semplicemente il collezionista italiano di antiche non può essere contento e indifferente alla situazione perché sa di aver perso il 10% di competitività da fine dicembre. Le stesse identiche monete costeranno il 10% in più in tasca a lui, non basterà fare spallucce ed offrire il 10% in meno perché sa che in tale maniera finiranno nella collezione di qualcun altro. Allo stesso modo è chiaro che per un commerciante che compra per rivendere la problematica è minore in quanto riverserà sull'acquirente finale i maggiori costi e non ha una collezione da completare in una tempistica comunque limitata da capacità economica e speranza di vita.7 punti
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Ringraziando @Raff82 e tutti gli amici che contribuiscono alla conoscenza di questa Piastra 1834, in passato forse poco considerata perchè comune, ma in realtà molto interessante soprattutto dal punto di vista storico, posto la variante "FERDINANDAS" : Saluti a Tutti, Beppe5 punti
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Buongiorno a tutti, Altra piastra della mia raccolta, questa volta ha una A fuori posto. Al momento questa variante non è censita in nessun catalogo, mi piacerebbe insieme a voi capire la sua rarità. Un saluto Raffaele.4 punti
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Ciao a tutti! Ho recentemente inserito in collezione una lira di Carlo I Gonzaga 1633 e ho notato che la legenda del rovescio recita SANTA LVCIA anziché SANCTA LVCIA. Ho possibilità di consultare poca letteratura sulla monetazione (MIR, CNI) e non ho trovato indicazioni della variante. Qualcuno potrebbe per favore consigliarmi un catalogo su cui poter trovare un riferimento per il mio esemplare? Allego una foto Grazie anticipatamente! Marco3 punti
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CUNIETTI-CUNIETTI A. – Il denaro Imperiale d’Ivrea battuto nel tempo in cui la città si governava per la seconda volta a Comune 1310 -1313. Milano, 1909.3 punti
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il sesterzio è sicuramente autentico, il diritto decisamente rovinato con vari improvvidi rimaneggiamenti ( in particolare i fondi, con guance e collo lisciati per cercare malamente di togliere i crateri di corrosione). Rovescio meglio conservato sebbene con falle e scrostature, alcuni principi di cancro del bronzo ( quei verdini chiari che si intravedono ) Scarterei il discorso fiume. Un cordiale saluto a tutti, Enrico3 punti
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Fusione a cera persa. Evidenziati sul dritto, nei quadrati neri, tracce di sferette. Sul rovescio, la cornice incusa, evidenzia la mancanza di conio, le linee sono anomale. Fusione e burattata per nascondere le tracce della fusione, ma i dettagli sopra citati, sono evidenti a svelare la falsità.3 punti
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Buonasera a tutti, torno a scrivere sul forum dopo un periodo d’assenza visto che l’argomento della discussione e il modo in cui è stata affrontata mi hanno imposto quasi l’obbligo morale di scrivere alcune righe. Scusatene la lunghezza. Vorrei innanzitutto partire commentando il tono della discussione. È vero che è da qualche anno che non frequento il forum ma mi sembra di ricordare che è un posto dove vige la libertà di parola (entro certi limiti, s’intende), pertanto chiunque può esprimere liberamente un suo pensiero e nessuno, a mio modo di vedere, può arrogarsi il diritto di stabilire chi “dovrebbe avere almeno il pudore di stare zitto e imparare prima di parlare” e chi invece può parlare. Mi riferisco al commento di @simonesrt che peraltro, oltre a questo passaggio quantomeno discutibile, non ha apportato nulla di costruttivo alla discussione. Non mi pare poi sia legge non scritta che la preparazione numismatica di un utente dipende da quanto tempo egli sia registrato sul forum. Dando uno sguardo agli interventi di Agrippina vedo che è stata perlopiù attiva nella sezione identificazioni, rispondendo ad alcune richieste. Una nuova iscritta ma attiva e non il classico utente “da una botta e via” interessato al valore di quello che ha tra le mani e che poi, una volta ottenuta risposta, sparisce. Ad ogni modo, passando al merito della questione, leggo che nessuno di quelli che sostengono l’autenticità dell’esemplare, ha mostrato immagini di esemplari incontrovertibilmente autentici e simili a quello del British. Si parla di un dupondio di Tranquillina, moneta R4 sul RIC, e già soltanto questo dovrebbe imporre cautela nel dare giudizi affrettati, nell’uno e nell’altro senso. “Moneta autentica.” con tanto di punto perentorio scrive @skubydu, chiedendoci, immagino, di credergli sulla parola. Nell’attesa che @Crivoz fornisca le immagini di cui ha parlato, vorrei fare alcune osservazioni sui bronzi di Tranquillina e i suoi dupondi, visto che un esemplare di questi è argomento del topic. Non sarei così fiducioso, innanzitutto, di trovare dupondi originali nelle vendite all’incanto. Essendo i bronzi molto più rari dei già rarissimi esemplari argentei a nome di Tranquillina, ci si può aspettare l’esistenza di una nutrita produzione fraudolenta, non soltanto moderna, ma anche risalente agli scorsi due o tre secoli. Non è certo un mistero che i vecchi collezionisti facevano a gara per inserire nella loro collezione i pezzi o i nominativi più rari, incappando spesso in esemplari non autentici o facendoseli realizzare appositamente (nel caso di esemplari rarissimi o di nominativi di cui non erano e non sono tuttora note monete) come “tappabuchi” per la raccolta. E infatti nell’IBSCC troviamo scritto "It has long been a suspicion that most known sestertii of Tranquillina, if not all were made in the 19th century”. Possiamo estendere questo “suspicion” anche ai medi bronzi? In un articolo del 1933 pubblicato su The Numismatic Chronicle and Journal of the Royal Numismatic Society, Fifth Series, Vol. 13, No. 51, pp. 203-219, Karl Pink parla del falsario Claude Augustin De Saint Urbain (1703-1761) e delle sue produzioni, tra cui si annovera anche un denario di Tranquillina. Nella nota 12 a questo esemplare, a pagina 412, egli cita alcuni esemplari di dupondi di Tranquillina, di cui tre nella collezione del Museo di Vienna: “According to Elmer, all three Vienna pieces are from the same die and false. The same is true of Weber Sale, Pl XXXII, 2144,2145 and of the coin (? the same as 2145) in Riechmann, Lager-kat., May 1921, xvii, 1734. Is there a genuine original, and, if so, where?” Pink afferma quindi che Elmer ha ritenuto falsi gli esemplari di Vienna, tutti provenienti da stesso conio, e lo stesso vale per gli altri. Si chiede, quindi, se esistono esemplari autentici di dupondi di Tranquillina e, se esistono, dove sono. Ho deciso quindi di pormi la stessa domanda di Pink e facendo qualche ricerca, mi sono imbattuto in un dupondio di Tranquillina conservato nella collezione del Museo Archeologico Saint-Raymond di Tolosa. L’esemplare non soltanto appare essere una vecchia fusione, di quelle tipiche sette-ottocentesche, ma anche dello stesso “conio” (o impronta) dell’esemplare conservato nel British. Cosa comporta questo? In primis che la strana sensazione di cui parla @Poemenius non è dovuta a restauro o pulizia eseguiti sull’esemplare British: le due monete di Tranquillina nascono proprio con quel disegno e con quelle lettere. Non si può sostenere, inoltre, che l’esemplare di Tolosa sia una fusione ricavata dai calchi di quello del British in quanto quello di Tolosa presenta più dettagli di quello del British (a titolo esemplificativo si osservi parte della perlinatura sul bordo destro del D/ di quello di Tolosa, assente invece su quello del British). Si notano anche altre sospette similitudini tra i due esemplari, quali la forma del tondello, e i difetti o presunti tali dello stesso, posizionati tutti nei medesimi punti su entrambi gli esemplari (si veda l’immagine). Escludendo che l’esemplare di Tolosa provenga dai calchi di quello del British, resta l’ipotesi di una comune provenienza dai calchi di un terzo esemplare oppure da matrici realizzate nel XVIII secolo atte a produrre falsi di questo tipo. Per quanto riguarda la provenienza dei due esemplari, sappiamo che quello del British proviene dalla collezione del Duca di Blacas d'Aulps, continuata dopo la sua scomparsa e poi venduta nel 1867 al British. Come giustamente detto da @Luigi78, collezione importante e prestigiosa, non priva però di falsi. Ho scritto al Museo di Tolosa per conoscere la provenienza del loro esemplare e mi è stato risposto che apparteneva alla collezione di Charles Clément Martin de Saint-Amand (1700-1763), e che il Museo ospita 4247 monete di questa collezione. Quindi: due monete di due importanti collezioni di origine francese, raccolte tra il 1700 e il 1800, entrambe dalle stesse matrici, dalla forma del tondello molto simile e che presentano gli stessi difetti localizzati negli stessi punti del tondello. Senza dimenticare i cinque/sei esemplari falsi riconosciuti da Elmer, tre dei quali nel Museo di Vienna (di questi esemplari sarebbe interessante poter visionare le immagini, per valutare se anche i due British/Tolosa provengono dalle stesse matrici di quelli citati da Pink). Orbene, tutto considerato, mi sembra che i dubbi di chi ha aperto la discussione possano essere quantomeno comprensibili. Certamente, @Luigi78, il British avrà esaminato con cura i pezzi della collezione acquisita, tuttavia lo stesso Museo di Vienna conserva ben tre esemplari falsi di dupondi di Tranquillina, secondo quanto riportato da Pink e non penso siano stati meno scrupolosi nel selezionare gli esemplari. Questo per dire che più che fare affidamento sulle storie o sulla provenienza (più o meno prestigiosa) di una moneta preferisco guardare alla moneta stessa. Penso che un atteggiamento di questo tipo, in cui si raccolgono elementi inerenti all’argomento e si cerca di dimostrare o di smentire una tesi o anche soltanto le sensazioni di un utente, sia molto più utile e soprattutto più educato che ridurlo al silenzio tacciandolo di incompetenza. Un saluto a tutti3 punti
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Concordo con te @skubydu. Sicuramente con queste foto, si cerca di analizzare approssimativamente. Ho letto ed osservato, la discussione e "penso" che ci sia un pò di confusione. La moneta del BM, con patina abbondante, ha nei piani dei sedimenti non asportati da pulitura ( dettaglio n° 1) Osservando la stessa posizione della moneta Tolosa, si evidenziano le stesse tracce, ovvero Tolosa è copiata da BM. ( dettaglio n° 2 ). Confrontandoli ......... Da qui e evidente che l'impronta per creare una copia e partita dalla moneta del BM.2 punti
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Ho sempre adorato le monete messicane: l'argento abbonda su molte di loro Queste in particolare fanno parte della mia collezione da tempo immemore: 5 Pesos del 1948, diametro 40mm, peso 30gr, argento 900, moneta di uso comune allora, quindi NON una mera medaglia Assieme a queste, nel mio cuore pro-Messico (monetariamente parlando), ci sono altre molte piccole meraviglie che provvederò eventualmente a postare in seguito2 punti
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CUNIETTI-CUNIETTI A. – ACQUI. La sua zecca, lo stemma comunale, il sigillo vescovile. Milano, 1909.2 punti
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Ciao a tutti Bel lavoro @Raff82, contribuisco con le mie. La RES l'avevo già mandata. Scusate ho inserito due volte la stessa piastra...2 punti
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@Paolo Maria La risposta che ti ho dato è basata su fatti storici e ritengo che sia corretta. Ma vorrei approfondire la questione, perchè è un po' strana. Per questo mi sarebbe piaciuto sentire altri pareri. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Mhh patina di fiume non la vedo molto. vedo una moneta spatinata. Alcune lettere sembrerebbero incise nuovamente, e poi ripatinata “alla buona”. la moneta non mi fa impazzire...2 punti
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@r.tino fa un discorso da commerciante e non da collezionista. O al massimo da collezionista seriale, di quelle monete di regno/repubblica/euro, che si trovano in qualunque momento in tutte le aste. Chi colleziona monete più antiche trova spesso e volentieri la moneta che cerca in asta una volta all'anno o forse anche meno. Mi pare surreale dire che avere una spesa fissa in più non cambi niente: cambia tutto, per esempio mi rende meno competitivo nei confronti di chi il dazio non lo paga perché è inglese. Il risultato sarà inevitabilmente una maggiore reticenza per noi a partecipare alle aste inglesi (io sono un cliente fedelissimo di Bertolami: ora lo dovrò essere molto meno) con la conseguenza che ci verrà preclusa una fetta assai importante dell'offerta; qualora invece il pezzo esitato dovesse fatalmente attrarmi, inevitabilmente lo dovrò pagare di più, con l'ulteriore seccatura che la mia spesa non va ad alimentare virtuosamente il mercato numismatico, ma finisce nelle casse statali per idiozie politico-burocratiche.2 punti
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Ad essere disordinati - e io lo sono - si hanno a volte delle gradite sorprese, com'è successo a me che non ricordavo di avere questo bel libretto in sedicesimo, in edizione limitata. Ancor più gradito perché vi ho trovato la raffigurazione di un leone che si trova sul battistero dove fui battezzato...1 punto
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Esatto! I valori vanno a seconda dei colori? o secondo gli animali al retro? Il biglietto proposto nel quiz era da 1.000 rubli (azzurro)1 punto
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Mi salta all'occhio il 1000 rubli del Tatarstan perché è l unica che non ha riportato il valore1 punto
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Ciao Rocco ed un caro saluto e un grazie a tutti per gli interventi e interesse mostrato. Come suggerito da Rocco che ringrazio, vi posto delle foto del contorno. Grazie a tutti per l’attenzione ?1 punto
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In questa conservazione direi che un valore di mercato congruo è sui 300 euro. Saluti1 punto
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Mi spiace, questo non è il mio campo. Però dovresti aprire un'altra discussione, in questa sezione https://www.lamoneta.it/forum/13-richiesta-identificazionevalutazioneautenticità/ e se possibile, fornire peso e diametro. Saluti. petronius1 punto
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Mia opinione e che la moneta è stata lasciata con i suoi sedimenti vari. Poiché il BM creava Elettrogalvani e facile dedurre, che questo dupondio di Tranquillina, ha avuto le sue copie in rame galvano, non essendo pulita, ha riprodotto anche i sedimenti e altri dettagli che sarebbero stati asportati, da una pulitura professionale. Chi ha avuto in mano i galvani, l'ha riprodotta a cera persa. Sarebbe interessante verificare i vari pesi.1 punto
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Ciao, di RES ricordo quelle postate nella discussione "Le più belle delle nostre collezioni", mi pare ne abbiano postate due o tre. Dovresti cercare là.1 punto
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Non la trovi probabilmente perchè non è Massimiano ma Galerio da augusto. Moneta classificata R2. Riferimenti: Paolucci - Zub 103; RIC VI, 59b. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ciao @dracma. Dalle foto che hai postato, viene difficoltoso ricercare il motivo del peso di gr. 5,98. Sicuramente non è una fusione, propenso ad una moneta suberata. Magari se riesci a far foto migliori, con dettagli sul bordo, potremmo rivederle e analizzarle. Ti allego i dettagli che mi fanno ritenere ad una suberata. Le monete suberate, li hanno coniate un pò tutti e non solo nel periodo Greco, ma Romano, Bizantini ed altri. Kaulonia con gr. 6,03 Un'altra Krotone con gr. 6,081 punto
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Complimenti @fabry61 per questa preziosa aggiunta in collezione!!! E grazie a tutti per le interessanti spiegazioni dietro a questa tipologia di moneta1 punto
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Intera mattinata persa dietro a questi che fanno piangere. Io super esperto,con 2 super computer e linea velocissima, fino alle 15 non sono riuscito a prendere nemmeno una moneta. mia moglie,invece sul luogo di lavoro,tranquillamente,prendendomi in giro riusciva a comprare fin dalle 10 senza alcun problema,più ordini,tanti,comprava esaltata( era la prima volta che comprava) e senza alcun nessunissimo problema che a stento credevo dicesse il vero.(era vero) io ho dovuto rinunciare ma il pomeriggio si acquistava tranquillamente ed era meglio di no perché mi sono dissanguato il conto. Se ne potevano acquistare quante ne volevi....altro che una!!! Non si possono mettere in vendita tutte le monete tutte insieme,così solo chi ha tanti soldi se le aggiudica. Non è corretto.Si dovrebbe inondarli di insulti. Il sito è penoso a dir poco. Viene da chiedersi di voler conoscere ed informarsi su chi li fa. io persone del genere li metterei subito alla porta. ma tutti i siti pubblici sono penosi. Io credo che vi lavorano solo informatici incompetenti. Sono esattamente 21 anni che faccio trading in borsa. Vi sono centinaia di migliaiadi persone,a volte milioni,che nello stesso istante danno ordini e posso assicurarvi che mai ho avuto un problema,sia di accesso,che di ordini. parlo di 21 anni,il sito peggio di un orologio svizzero,perfettamente tutto funzionante e ordini in tempo reale,sempre. Quindi vi invito a credere che è colpa di chi gestisce i siti e delle disponibilità che i tecnici informatici hanno a disposizione. ma ci vuole molta competenza. Tutti i siti pubblici sono così,ridicoli. Perché è semplice. Non interessa a nessuno che tutto funzioni o che DEVE FUNZIONARE, in borsa ,dove transitano fiumi di denaro,DEVE FUNZIONARE ASSOLUTAMENTE. Non può non funzionare....si parla di soldi,dove 1milionesimo o miliardesimo di secondo fa la differenza.1 punto
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Giusto per essere pignoli....! : stante la declinazione, "vi et mente" io lo tradurrei "con la forza e con la mente" , altrimenti avrebbero scritto vis et mens. Saluti !1 punto
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Buonasera a tutti, per la mia Napoletana di oggi ho scelto uno dei miei Grani 12 Cavalli millesimo 1791. Non so voi, ma io li trovo veramente graziosi, questo esemplare che pecca molto al diritto lo trovo veramente bello al rovescio, in fondo non si può avere tutto. ? Saluti Alberto1 punto
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DE GREGE EPICURI Beh, sarà semplicemente un conio diverso. Tieni conto che nelle provinciali i ritratti sono diversissimi, non ci sono delle "tipologie canoniche".1 punto
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Buonasera a tutti, condivido il mio 10 Tornesi 1857 Ferdinando II ? Saluti Alberto1 punto
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Condivido i mie 10 Tornesi 1857, purtroppo non in buone condizioni. Questo è il primo.1 punto
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Eccoci di nuovo qui. Quest'oggi tratteremo il 50 stuiver del 1808, una moneta che solo all'apparenza risulta uguale all'omologa del 1807. In primo luogo cambia l'incisore: il buon George viene sostituito da A. J. van der Monde, sicuramente meno talentuoso e dotato (artisticamente parlando ?). La differenza più grande la riscontriamo, pertanto, proprio nella minor cura realizzativa. Come potrete osservare tra poco, i rilievi tendono ad essere generalmente più pastosi e meno delineati, soprattutto a livello della basetta. Un'altra piccola differenza la possiamo riscontrare nel taglio del collo, dove non sarà più presente la firma dell'incisore. La minor cura del dettaglio può in parte essere giustificata dall'enorme quantitativo di esemplari coniati (circa 2.500.000). Si tratta, infatti, dell'unica moneta in argento recante l'effige di Luigi Bonaparte che certamente entrò in circolazione. Le altre, come ricorderete, sono più o meno tutte essenzialmente pseudo-prove o progetti. I 2 milioni e mezzo di pezzi furono coniati nell'arco di tre anni, dal 1808 al 1810, ma riportano sempre e solo la data del 1808. Si stima, ad esempio, che nel 1810 ne siano stati coniati 700.000 ma vi posso assicurare che non esiste alcun 50 stuiver 1810... Non chiedetemi le ragioni di questa bizzarra scelta perché francamente non le conosco. Ve la riporto semplicemente come curiosità numismatica. Per far fronte a questa emissione inedita su larga scala, furono utilizzate numerose matrici e punzoni. Difatti, per gli amanti delle varianti di conio, il 50 stuiver 1808 rappresenta certamente una moneta "stimolante". Troveremo differenze nella larghezza del busto e nella conformazione delle ciocche di capelli del re. Avremo, poi, diverse varianti per quel che riguarda le dimensioni del corpo (piccolo o grande) e la lunghezza delle zampette dell'ape, simbolo della zecca di Utrecht. Se poi andassimo ad analizzare anche i punti non ne usciremmo più. Esistono, infatti, esemplari con un punto a sinistra dell'ape, altri in cui il punto dopo la data (1808) è allineato verticalmente con quello di HOLLAND, altri ancora in cui la punta del collo di Luigi può puntare o la seconda L di HOLL o il punto finale. Insomma, ce n'è davvero per tutti i gusti! In considerazione dell'elevato numero di esemplari coniati, il 50 stuiver 1808 è certamente una delle monete più comuni ed economicamente abbordabili del Regno d'Olanda napoleonico. Mentre per molte altre tipologie abbiamo parlato di decine di migliaia di euro, in questo caso con una spesa di 700-800 euro saremmo già in grado di trovare dei pezzi in alta conservazione. Nell'ultima asta Varesi 77, ad esempio, un esemplare qFDC è andato a 700 euro più diritti. Da notare, nonostante l'elevato stato di conservazione, la basetta "pasticciata" e i capelli poco definiti in diversi punti, aspetto che raramente abbiamo riscontrato in altri casi nella trattazione di questa specifica monetazione. Questa possiamo definirla, se vogliamo, come la versione "standard", tipica di oltre il 95% degli esemplari che regolarmente passano sul mercato. Esistono, poi, degli esemplari, molto più difficili da reperire, caratterizzati da un'insolita cura del dettaglio. Quello che vi sto per mostrare è il migliore che mi sia mai capitato di osservare e. Giustamente, a mio avviso, è stato aggiudicato a 2.600 dollari (quindi ben oltre la media dei realizzi). Per concludere, sono note anche alcune prove in oro. Nello specifico, due dal peso di 50 grammi considerate dell'epoca e una sottopeso (41,5 gr) più moderna. Di seguito vi riporto uno dei due esemplari prova autentici, che ricordo essere stato aggiudicato 2-3 anni fa per un totale di circa 220.000 euro in un'asta giapponese.1 punto
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Per conoscere meglio la storia di questa tipologia e delle zecche dove e' stata emessa , consiglio : Clara Semple - A Silver Legend: The Story of the Maria Theresa Thaler 20051 punto
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infine se utile per paragoni stilistici allego l'asse di Berlino saluti Alain1 punto
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Dea moneta. Devi accedere per avere info. E soprattutto il costo. Perizia 40 Sped. in USA e ritorno 72 tasse 3,36 TOT 115,36. Io sono contrario all'inscatolamento delle monete. Se ne compro una prendo a martellate la scatoletta e libero dal loccodauno la poveretta. Tanto il coviddo non lo prende. Costa abbastanza caro far slabbare, pensaci bene.1 punto
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10 Tornesi 1856 D'Incerti 317, Pagani 350. Peso grammi 29,05 Provenienza Listino Baranowsky 1°Semestre 2001 - lotto 397 Giudicato SPL Conio decentrato al rovescio.1 punto
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Ne sparo una... 20 para del Montenegro? Le monete che si propongono per il quiz debbono essere di nostra proprietà o prelevate anche dal web? -------------------------- L'altro lato del 20 para del Montenegro (da una mia moneta)1 punto
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Sempre considerando che stiamo giudicando da delle immagini, come giustamente @Arka e @Agricola hanno osservato, vorrei che @Agricola mi indicasse a quali "macrodifferenze" fa riferimento. Non si è mai affermato che i due tondelli siano uguali ma che presentano innegabili somiglianze nella forma, nei "difetti" e nel posizionamento degli stessi. Possiamo concordare che il Tolosa provenga da fusione. - Fusione da un terzo esemplare fuso? Già in una fusione vengono a perdersi alcuni dettagli, figurarsi in una fusione di fusione. Sul Tolosa si notano dettagli dell'acconciatura e della perlinatura del bordo destro sul D/, assenti apparentemente sull'esemplare British. - Fusione da un terzo esemplare originale? Se così fosse, come giustificare gli stessi difetti sul bordo presenti sull'esemplare del British? Esiste un terzo esemplare con gli stessi difetti del Tolosa e British? tre esemplari con gli stessi difetti negli stessi punti? Bisogna anche considerare che le fusioni sono passibili di "ritocchi" volti a nascondere tracce della stessa e a rendere l'esemplare più credibile. Per quanto ne sappiamo potrebbe averli subiti l'esemplare British per evidenziare quei dettagli che invece si sono persi nella fusione dell'esemplare di Tolosa, che viene a configurarsi come fusione grezza (mancanza di dettagli, alcune lettere non completamente trasferite). O semplicemente che la fusione dell'esemplare British è meglio riuscita di quello di Tolosa. Difficile dire se Tolosa abbia o meno lo "scalino": l'esemplare British è fotografato con luce radente, mentre Tolosa con luce che tende ad appiattire i rilievi. Il bordo c'è, da vedere se produce un rilievo effettivo sull'esemplare. Comunque, sempre considerando l'angolazione diversa della luce nei due esemplari e l'inquadratura diversa del tondello, ho sovrapposto il dritto e il rovescio dei due esemplari (blu il Tolosa e rosso il British). E qui i link che rimandano a due GIF con un'animazione della sovrapposizione dei due esemplari: Dritto https://giphy.com/gifs/RuWNhhaNSrhLezVABO/html5 Rovescio https://giphy.com/gifs/mh5rNTGKHVft2dMAXH/html51 punto
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Attenzione. Nessuno pretende l’impeccabilità e la perfezione assoluta da parte dei periti. Siamo tutti esseri umani e soggetti ad errori. Però, a mio avviso, c’è una sostanziale differenza tra periti e medici (ad esempio): quando una persona si rivolge ad un medico per un problema che non è di sua competenza, il medico (solitamente) consiglia al paziente di recarsi da uno specialista o di fare visite ed analisi specifiche per avere un quadro clinico più chiaro. Avete per caso mai visto il vostro medico di famiglia operare un aneurisma dell’aorta? Ovviamente no. Per quello esiste una figura professionale che è sempre medico ma cardiochirurgo. Allo stesso modo il cardiochirurgo non avrà le competenze di un ortopedico o di un oculista nei loro rispettivi ambiti, pur avendo tutti e tre un percorso formativo simile nei primi 6 anni (quelli pre-specializzazione). In ambito numismatico, invece, capita di vedere periti che si occupano tanto di monete greco-romane quanto di lire della Repubblica, passando magari per gli stati pre-unitari e monete estere. Ovviamente, nessuno glielo impedisce ma forse anche questo è un problema. Il fatto che, in molte occasioni, non vi sia l’umiltà di dire al collezionista: “Guardi, onestamente non sono monete che tratto. Per una corretta valutazione le consiglio di recarsi da questo mio collega”. Se, invece, un perito si dichiara preparato e canna completamente la perizia, secondo me, è giusto criticarlo. Così com’è giusto criticare un medico che sbaglia la terapia o la diagnosi, dopo essersi professato esperto in quel campo. In altre parole, a mio avviso, la “cialtronaggine” andrebbe condannata sempre e comunque.1 punto
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Io invece ho notato che molti validi utenti si sono allontanati proprio per l'abbassamento del livello generale. Con questo non voglio assolutamente dire che i nuovi utenti non debbano esprimere dubbi o fare domande. Tuttavia anch'io trovo che spesso (direi anche troppo spesso) i nuovi utenti emettono sentenze con una certa leggerezza che sinceramente mi sembra fuori luogo. Una volta, quando si frequentava i circoli, c'era un rispetto maggiore per gli ''anziani''. Capisco che è un segno dei tempi, ma tutti dovrebbero avere più percezione dei propri limiti e comportarsi di conseguenza. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Questa europaccia cattiva che pur con tutti i suoi difetti tiene stabili i rapporti fra i suoi stati! Ci si rende conto di quant'è importante proprio in occasioni come queste. Ma no, che dico mai! E' meglio tornare ai bei vecchi tempi della "sovranità nazionale" completa, quando bisognava stare con le truppe vigili alla frontiera, il commercio e la circolazione erano ostacolati e le tensioni non si risolvevano a consigli e parlamenti. Vero, amici antieuropeisti sfegatati? Però a morire amazzati eroicamente nelle guerre di questa magnifica Europa del futuro-passato che sognate saranno i vostri figli o nipoti, non i miei.1 punto
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