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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/21/21 in tutte le aree
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Buonasera a tutti. @ggioggio ecco il mio Mezzo Tornese del 1839. Riferimenti : Pagani 466, D'Incerti 415. Artemide Aste del 23 Febbraio 2004, lotto 892. Peso grammi 1,48 Giudicata BB+5 punti
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Sulla seconda moneta commemorativa da mezzo dollaro, coniata dal 1951 al 1954, i Washington... raddoppiano A Booker T si aggiunge George Washington Carver (1864 - 1943) Ricercatore agronomo statunitense ed educatore nel campo dell'agronomia. A tale titolo lavorò nel Dipartimento di Agricoltura del Tuskegee Insitute dell'Alabama (quello di Booker), insegnando sul campo a ex-schiavi le tecniche di agricoltura per l'autosufficienza. Nato da una famiglia di schiavi del Missouri, venne adottato dal suo ex-padrone Moses Carver, che lo fece studiare. È curiosa l'origine del suo secondo nome, Washington: noto a tutti come "George dei Carver", come avveniva spesso con gli schiavi, assunse poi il nome George Carver; ma, esistendo un'altra persona con lo stesso nome e cognome nei pressi, spesso la posta che gli era indirizzata andava all'altro; per evitare ciò aggiunse una "W" al proprio nome (quindi "George W. Carver") e quando gli fu chiesto che cosa significasse la W, lui rispose: "Beh! Washington, perché no?" E tale nome rimase Il dritto della moneta, disegnata come l'altra dall'artista afroamericano Isaac S. Hathaway, mostra i profili dei due Washington, con quello di Carver in primo piano. petronius3 punti
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Non ho il Mezzo Tornese 1839, nell'attesa che qualche fortunato possessore lo condivida, io posto le foto del Mezzo Tornese 18443 punti
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Sinceramente poi ormai non capisco più questa esigenza pressante che ciclicamente viene fuori sul forum del PERITO ASSOLUTO. Il perito più infallibile del Papa in materia di Fede che ti certifichi l'autenticità di ogni moneta che gli capiti sotto mano (dall' oscura moneta ostrogota alla solita emissione commemorativa natalizia della Repubblica di Mbulu Mbulu) riuscendo a certificare ogni volta con certezza assoluta la sfumatura tra il FDC e il FDCSUPER+CHEPIU'BELLONONSIPUO'... Visto che si è parlato di professionisti dotati di un ordine professionale: lo sanno anche i bambini che non esistono il medico, l'ingegnere, l'avvocato, etc infallibili e assoluti. Esiste quello più bravo e quello meno bravo, quello serio e quello cialtrone, quello più simpatico e quello più distaccato, quello iperspecializzato solo in un ramo e quello che sa un po' di tutto. In questi campi della vita prendiamo atto di questa condizione. Il perito numismatico invece NO, si pretende che debba essere assolutamente perfetto. Mah. Curioso. Saluti Simone3 punti
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50 baht Thailandia 1971. 20° anniversario - Organizzazione internazionale buddista3 punti
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Roma è presente sulla maggior parte dei denari repubblicani. Avrei preferito una di queste... Arka Diligite iustitiam2 punti
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So anche io bene che a criticare son buoni tutti. Immagino che dietro queste monete ci sia tanto lavoro che deve essere rispettato. Rimane il fatto che purtroppo non riesco ad associare immediatamente la rappresentazione della moneta da 2 euro a Roma (diversamente dalla moneta da 1000 lire del 1970). Non aiuta il fatto che l'altare della patria non mi abbia mai attirato sotto il profilo estetico (anzi). Avrei sicuramente apprezzato maggiormente l'iconografia se avessero ripreso l'immagine di Atena dall'asse fuso . Riflettendo un attimo la moneta non commemora la presa di Roma, il cui 150esimo anniversario ricorreva l'anno scorso, quanto la proclamazione della stessa a capitale del regno d'Italia, avvenuta nel 1871. Le altre due non sono monete per la circolazione, per cui rientrano nell'ambito delle medaglie commemorative travestite da monete. I miei gusti mi portano ad apprezzare di più il 20 Euro Dante. La commemorativa della nutella è una trovata commerciale, ma se si vuole vendere queste monete/medaglie bisogna trovare un prodotto che interessi un pubblico maggiore possibile, in particolare bisogna cominciare a conquistare i giovani. Se verranno vendute avranno fatto bene, altrimenti male.2 punti
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1971 Banca d'Italia - 5.000 lire Carli/Lombardo del 20 maggio 19712 punti
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Non lo so, guarda. Onestamente appena l’ho visto mi sono venuti in mente quei copricapi imbarazzanti stile Mazinga Z e Goldrake (con tutto il rispetto per gli appassionati di manga giapponesi). Peccato che quelli fossero volutamente bizzarri per cercare di creare qualcosa di futuristico. Qui, invece...2 punti
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Concordo in toto. Come ho anche scritto svariate volte, mi è capitato spesso che mi sottoponessero monete che conoscevo poco o per nulla, e ho mandato il collezionista dai miei colleghi esperti nei settori che meno conosco. Secondo me dovrebbe essere sempre così, e non penso di fare la figura dell'ignorante ma di chi è conscio dei propri limiti (e pregi)2 punti
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Attenzione. Nessuno pretende l’impeccabilità e la perfezione assoluta da parte dei periti. Siamo tutti esseri umani e soggetti ad errori. Però, a mio avviso, c’è una sostanziale differenza tra periti e medici (ad esempio): quando una persona si rivolge ad un medico per un problema che non è di sua competenza, il medico (solitamente) consiglia al paziente di recarsi da uno specialista o di fare visite ed analisi specifiche per avere un quadro clinico più chiaro. Avete per caso mai visto il vostro medico di famiglia operare un aneurisma dell’aorta? Ovviamente no. Per quello esiste una figura professionale che è sempre medico ma cardiochirurgo. Allo stesso modo il cardiochirurgo non avrà le competenze di un ortopedico o di un oculista nei loro rispettivi ambiti, pur avendo tutti e tre un percorso formativo simile nei primi 6 anni (quelli pre-specializzazione). In ambito numismatico, invece, capita di vedere periti che si occupano tanto di monete greco-romane quanto di lire della Repubblica, passando magari per gli stati pre-unitari e monete estere. Ovviamente, nessuno glielo impedisce ma forse anche questo è un problema. Il fatto che, in molte occasioni, non vi sia l’umiltà di dire al collezionista: “Guardi, onestamente non sono monete che tratto. Per una corretta valutazione le consiglio di recarsi da questo mio collega”. Se, invece, un perito si dichiara preparato e canna completamente la perizia, secondo me, è giusto criticarlo. Così com’è giusto criticare un medico che sbaglia la terapia o la diagnosi, dopo essersi professato esperto in quel campo. In altre parole, a mio avviso, la “cialtronaggine” andrebbe condannata sempre e comunque.2 punti
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La mia fidanzata raccoglieva cartoline. Così andammo a un mercatino dell'antiquariato. All'epoca non erano tanti e si fece un bel po' di strada per arrivare. Mentre lei guardava le cartoline, io curiosavo tra i banchi. In uno di questi c'era una ciotolina con poche monete. Una di queste era scura, piuttosto rovinata. La presi in mano. Era un 10 centesimi di Umberto I del 1893. 1893, pensai, quasi 100 anni fa... E' antichissima... Chiesi al commrciante quanto volesse per la moneta. 1000 lire disse lui. Era più di un pacchetto di sigarette. Ma per una cosa così antica magari ne vale la pena, pensai. Così la presi. Tornato a casa cominciai a guardare la moneta. Il ritratto era quasi invisibile e anche le scritte si leggevano a fatica. Ma tenevo in mano un pezzo di storia e questo mi affascinava. Due giorni dopo mi recai in un negozio di numismatica e comprai il catalogo Alfa delle monete italiane. Il giorno dopo tornai nel negozio per comprare la seconda moneta. Da quel giorno non smisi più di guardare, studiare e comprare monete. E sono passati più di quaranta anni. Arka Diligite iustitiam P.S. Il 10 centesimi di Umberto lo conservo ancora. Credo che nessuno mi darebbe i 50 centesimi di euro che ho speso. Ma è grazie a questa moneta che ho potuto divertirmi per 40 anni e spero di poterlo fare per altri 40.2 punti
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Indipendentemente da chi è stata posseduta la moneta, credo sia un pò quello che tutti vorremmo. Mi spiego facendo un esempio: sono un collezionista che nella mia vita ho raccolto monete (romane-medioevali-regno-ecc) più o meno importanti, diciamo di una certa importanza e rarità, magari anche pezzi unici. Prima di lasciare questo mondo, visto che non ho nessuno a cui lasciare o che vuole proseguire la collezione, decido di alienare il tutto presso un commerciante. Almeno per me, sarebbe gratificante che il commerciante mettesse anche il mio nome vicino a certe monete. Chi verrà dopo di me avrà in mano qualcosa che è stato di un altro, qualcosa che è stato raccolto, custodito,preservato nel tempo e tramandato. Non ha importanza se sono famoso oppure no. Sicuramente qualcuno nell'ambiente mi ha conosciuto e forse apprezzato e questo basta. Chi era "BORDONI"? Io non l'ho conosciuto, ma sicuramente è stato un collezionista e merita di essere ricordato.2 punti
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Se cerchi qui nel forum la parolina magica "minimonete" ( che poi monete non sono) troverai molte discussioni in proposito, comunque ti risparmio la fatica, come già detto NON sono monete, NON sono medaglie, NON sono gettoni, ( resta poco ) sono assimilabili a non so cosa, comunque sono tondelli placcato oro, o nelle migliori ipotesi a 8 Karati, pesando pochissimo, fossero anche d'oro valgono pochissimo, numismaticamente non valgono nulla, la prima non riesco a capire a cosa vuol riferirsi, la seconda scimiotta una sterliana inglese in oro di quasi 9 gr, la terza si rifà ad una bella moneta spagnola in oro.... spero che tu non le abbia acquistate... Caro Matteo ( risparmio un po' di o), da quello che vedo dai tuoi interventi, ti stai appocciando in modo sbagliato alla Numismatica, sei alla ricerca spasmodica del " pezzo raro" che costa, rimani più con i piedi per terra, perchè prima o poi la fregatura arriva. saluti TIBERIVS2 punti
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Come detto da fabio 22, è una medaglia giubilare, in bronzo/ottone, a mio modesto parere per lo stile dei timpani sopra le Porte Sante molto probabilmente è attribuibile all'Anno Santo del 1675. I quattro santi (uno in realtà e la Madonna) rappresentano le quattro Basiliche di Roma che Sono S. Pietro, Santa Maria Maggiore, S. Giovanni in Laterano e S. Paolo fuori le mura, medaglia non comune. Ciao Borgho2 punti
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CILE: 1 Escudo 1971 in Rame-Nichel. Al D/: il generale José Miguel Carrera (Santiago del Cile 1785 - Mendoza 1821), uno dei protagonisti dell'indipendenza del Cile dalla Spagna; Al R/: lo stemma del Cile, simbolo araldico ufficiale del paese, creato da Charles Wood Taylor e adottato il 26 giugno 1834. Al centro lo scudo è sostenuto a sinistra da un huemul ed a destra da un condor, entrambi incoronati con la corona della Marina. Lo scudo è inoltre sovrastato da tre piume colorate di blu, bianco e rosso. Al di sotto dello scudo un nastro riporta il motto: "Por la Razón o la Fuerza" (in spagnolo "Per la ragione o la forza"). Il generale José Miguel de la Carrera y Verdugo2 punti
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Ecco la terza serie, la più lunga e a mio avviso la più intrigante per l'arrivo del...? non spoilero ? Ci ho messo un po' per tradurla, a causa di alcune incomprensioni su dei termini e su dei modi di dire, inoltre mi sono permesso di sottolineare degli aspetti che secondo me sono rilevanti in questa serie, ma tutto sommato mi sembra sia uscita una buona traduzione (per quanto posticcia), fatemi sapere. SERIE 3. A. STRUTTURA 1. Definizione La terza serie incisa a nome di Postumo si apre con un nuovo donativo, il terzo e ultimo del suo regno italico (almeno allo stato attuale della nostra documentazione). Comprende aurei radiati (gruppo A) e antoniniani con busti e titoli eccezionali (gruppi D ed E). Tra questi ultimi abbiamo classificato il n° 1059 che presenta caratteristiche stilistiche inconfondibili che lo legano alla III serie piuttosto che alla IV (dove questa tipologia è comunque frequente). Gli attuali antoniniani si dividono in due serie, una non marcata (B), che corrisponde al 2° numero di G. ELMER, l'altra recante i segni d’officina “P”, “S” e “T”, che lo studioso viennese aveva classificato nel suo semi-emissione, contemporaneamente agli aurei del nostro gruppo A. Poiché abbiamo mostrato l'esistenza di una breve serie con la legenda AEQVIT associata a marchi di officina, è improbabile che la coniazione del 111/B abbia preceduto quella di altri gruppi. Piuttosto, crediamo che le monete non contrassegnate dovrebbero essere ricondotte alla monetazione destinata al donativo. Possiamo, dunque, ricostruire questa serie come segue: La metrologia mostra che le quattro fasi degli antoniniani probabilmente non sono contemporanee. 2. Distribuzione della monetazione È possibile lo studio della distribuzione della monetazione solo per i gruppi C, D ed E: L'equilibrio tra le tre unità produttive è piuttosto approssimativo. La distribuzione è estremamente vicina a quella della serie 14 di Gallieno (ossia F: 32,40%; S: 30,41%; T: 37,12%). 3. Le titolature Contrariamente all'abitudine della progressiva riduzione dei titoli, la forma più sviluppata del nome di Postumo compare a metà della sua monetazione. Si può escludere il riutilizzo di conio in quanto lo stile è senza dubbio quello dell'incisore trasferitosi a Milano nell'estate o nell'autunno del 267. Il titolo che termina con P FEL AVG sarà ripreso da Claudio II nella sua prima emissione milanese. 4. Le denominazioni La serie n. 3 comprende un gruppo di aurei radiati di cui si conservano due copie. Non c'è dubbio che siano state prodotte con gli stessi conii usati per gli antoniniani, poiché abbiamo scoperto un legame a cuneo tra la moneta d'oro BN (n'1042 / Rl) e un esemplare di biglione proveniente dal tesoro di Roui 11y-Sacey (n "1058/106). Tutti gli altri esemplari sono antoniniani. B. DATAZIONE Non abbiamo alcun modo per determinare la data di coniazione della serie n.3. Notiamo solo: 1. Che il gruppo B comprende antoniniani senza marchio di officina, coniati secondo gli stessi standard di peso della seconda serie; 2. Che i seguenti gruppi mostrano una notevole riduzione del peso medio degli antoniniani, probabilmente a testimonianza delle difficoltà finanziarie di Aureolo; 3. Che Postumo ha reagito inviando a Milano un incisore da un team che lavorava in una delle sue due zecche principali; 4. Che la Serie n.3 è circa dieci volte più grande della precedente basandoci sulla quantità di conii utilizzati. In modo tutt’altro che sicuro, proponiamo come possibile datazione di questa terza serie, un periodo che va dalla primavera alla metà dell'autunno del 267. C. METROLOGIA E VOLUME DELLA SERIE 1. Metrologia I due aurei radiati pesano uno 3,56 g, l'altro 3,25 g (forato), con una media minima di 3,405 g. È inutile discutere di dati così tenui. Ci limiteremo a notare che la moneta d'oro sembra aver perso un quarto del suo peso (1 g) rispetto al precedente donativum. Abbiamo precedentemente detto che il gruppo B è indiscutibilmente legato alla serie II: le medie sono infatti vicine, oscillando tra 3.225 g (II/B) e 3.115 g (III/B). Aureolo, invece, è costretto ad alleggerire notevolmente il suo antoniniano da III/C: la perdita è di 0,247 g, pari al 7,93%. I valori osservati in III/E sono troppo pochi per essere affidabili. Annunciano già la successiva riduzione di peso. 2. Volume dell’emissione (Il rapporto tra dritti e rovesci)? è del 44,26 / 55,74%. Questi valori sono più o meno quelli osservati nella serie precedente (42,54 / 57,46%). D. TECNICHE MONETARIE 1. La coniazione I rovesci che presentano un'immagine incusa sono 73 (su 442), pari al 18,52%. Il calo rispetto alla serie 2 è minimo (-2,71%). Diversi angoli mostrano tracce di ritocco o anche parziale reincisione, ad esempio 1050B / R34 e 1055A / R5. Abbiamo anche individuato una possibile ribattitura (n "1054 A / i), purtroppo poco leggibile. Infine, segnaliamo un angolo inverso che appare indebitamente in questa serie; questo è SALVS AVG (n ° 1052), tipico della serie successiva, accidentalmente accoppiato con un dritto di 111. 2. La punzonatura delle legenda Accanto ai quattro firmatari/incisori elencati in precedenza, compare un quinto personaggio la cui origine gallica è fuori di ogni dubbio: porta con sé, infatti, uno stile particolare, un'epigrafia molto diversa da quella allora in uso nel Nord Italia, una nuova forma titolare, IMP C POSTVMVS PF AVG, l'unica in uso sugli antoniniani di Postumo emessi tra il 261 e l'inizio dell'anno 268, e una tecnica di incisione del tutto diversa dalla precedente per quanto riguarda il rilievo delle effigi. Su questo torneremo più tardi. Questo quinto incisore aggiunto realizza titolature estremamente nette, con lettere all'inizio molto grandi e spigolose, talvolta leggermente appallottolate alle estremità, ben disegnate, con un dotto di una regolarità mai vista nella moneta di Mediolanum. L’uso della punteggiatura fra le lettere è ancora molto comune. La troviamo principalmente al rovescio, ma un dritto presenta questa particolarità: IMP POSTVMVS.P.AVG. 3. Errori di legenda Sono stati trovati alcuni rari errori di punzonatura: CONCOHD per CONCORD (n. '1043) e un POSTVNVS (n. 1051) probabilmente recuperato dalla serie precedente. 4. I diametri di bordatura Il diametro è stato ridotto in modo abbastanza significativo, da 21,02 / 20,74 mm a 20,47 / 20,56 mm (per 15 esemplari misurabili). La riduzione del peso è stata quindi accompagnata da un'equivalente riduzione del diametro delle monete. 5. Gli incisori È apparso un nuovo incisore (M), come abbiamo già visto. Crea effigi straordinariamente belle, usando un minimo rilievo. I tratti del viso sono realistici o, per lo meno, riproducono fedelmente i ritratti che ci sono arrivati grazie alla monetazione coniata in Gallia: capelli ricci, barba folta, baffi ben marcati che mettono in risalto le labbra carnose, naso leggermente rialzato e zigomi alti. Il confronto con la produzione gallica è essenziale: E.BESLY e R.BLAND hanno semplicemente notato che "in questo periodo sono apparsi nuovi stampi sul dritto con un ritratto più naturalistico". La differenza tra la produzione di questo incisore, al suo arrivo in zecca, e quella degli altri quattro incisori è tale che è difficile non vedere in ciò la prova di un trasferimento di personale. Se nella Serie III la sua produzione è ancora quantitativamente limitata, si svilupperà notevolmente in seguito e l'ipotesi di un semplice invio di conio non può essere accettata. E. PROGRAMMA ICONOGRAFICO 1. I dritti a. Caratteristiche generali e struttura: b. I tipi: Accanto al busto corazzato e drappeggiato, visto da tre quarti prima, troviamo due forme già attestate sotto Gallieno: l'effige corazzata a destra, riccamente decorata, e una specie di busto nudo terminante con una piccola egida (L5), eccezionalmente incontrata in 6/1, gruppo 6. 2. I rovesci a. Caratteristiche generali e struttura: La struttura della serie 111 segue indubbiamente quella della precedente: La Virtus diminuisce notevolmente, in modo da ottenere un equilibrio tra ogni tipologia. In questo quadro ternario, è certo che la Salus (non è al suo posto)?: l'ibridazione è dunque assicurata.2 punti
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Ciao, ti segnalo un’altra possibile lettura. Claudio II, attorno a luglio/agosto 270 d.C., muore di peste durante la campagna contro i Goti. Ci sono vari generali che puntano alla porpora imperiale e uno di questi è Aureliano, con un buon seguito tra le truppe. Lo ricordiamo tra i generali più influenti già alla morte di Gallieno. Dal momento che il potere a Roma è un gioco di equilibri tra Imperatore, Senato ed Esercito, da Roma parte l’ordine di incoronare Quintillio: appoggiato dal Senato (e quindi a lui debitore) potrebbe attirare a sé la benevolenza di parte dell’Esercito a scapito di Aureliano, benvoluto dai militari e quindi “ostile” al Senato. Detto fatto, Quintillio in fretta e furia non viene fatto rientrare a Roma bensì viene incoronato ad Aquileia dove era di stanza a presidio del Nord Italia. Nel frattempo Aureliano è impegnato nella campagna gotica e proprio per questo motivo c’è tutta questa fretta. Chiude la guerra riconquistando alcune città cadute in mano ai Goti. Rientra a Sirmium e qui le milizie lo acclamano Imperatore. Siamo attorno al XVII giorno di regno (Eutropio, Zonara, HA)/ XX (HA), Quintillio a seconda delle versioni o viene ucciso dalle truppe rivoltose o si suicida. Se questa è la giusta ricostruzione allora affermerei che la Fedeltà e la Concordia (nei confronti dell’Imperatore) sono più auspicate e propagandistiche: in così breve tempo non vi era possibilità di fare altro. Il Marti Pacificatore è sempre un richiamo all’esercito (Marte, portatore di pace sconfiggendo il nemico, è protettore e ispiratore dell’Imperatore impegnato nelle campagne militari). Nota bene, assieme a queste emissioni dedicate all’esercito vi sono molte legende auspicanti la Pace, la Sicurezza, la Letizia, etc… La Vittoria compare solo in un caso. Quindi un tentativo di mantenere la pace assicurandosi l'appoggio dell'esercito senza evidenti intenzioni aggressive. Siscia era la zecca attiva per produrre monete destinate principalmente all’esercito impegnato sul Limes danubiano: logico che fosse una delle produzioni più attive. Nonostante ciò, sarà la prima (assieme a Cyzicus) a passare dalla parte di Aureliano (probabilmente perché passata in mano ai militari dello stesso Aureliano). Per puro spirito di discussione, chiaramente. Buona serata Illyricum2 punti
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taglio: 2 euro cc paese: lussemburgo anno: 2006 tiratura: 1.047.500 condizioni: bb città: trieste taglio: 2 euro cc paese: finlandia anno: 2009 tiratura: 1.600.000 condizioni: bb città: trieste2 punti
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Ho provato a caricare il video di questo esemplare su YouTube Renato2 punti
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Succede anche questo.... https://www.infocilento.it/2021/01/21/si-confessa-dal-prete-restituite-piu-di-200-monete-al-parco-archeologico-di-paestum/1 punto
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Ti do una mano, in primo piano abbiamo un grano di.....?... E poi un 3 cavalli di.....?...1 punto
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Ah si, la pensi così? Ora corri a togliere la tua astronave da dove l'hai parcheggiata l'ultima volta, perché altrimenti ti faccio la multa! ...1 punto
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Non che mi dispiaccia la rappresentazione della Dea Roma, ma si sarebbe potuto mettere al suo posto il monumento equestre a Vittorio Emanuele II°. In fondo è il nostro Padre della Patria, il Vittoriano è anche simbolo dell'unità nazionale... lo scorso anno ricorreva il bicentenario della sua nascita e ( causa anche la dirompente emergenza sanitaria ) non è stato menzionato minimamente.1 punto
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Paraloid, prodotti simili, cere o "vegan green nature".....io in questo caso opterei per una trattamento cera.1 punto
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So che è più semplice stare alla finestra e criticare piuttosto che mettersi a fare materialmente le cose. Mi chiedo, però, una cosa: anziché prendere spunto da una statua di Minerva presente al Vittoriano (tra l'altro, non so voi, ma nella foto dei 2 euro la Dea mi pare oltremodo invecchiata con tutte quelle rughe sparse), non sarebbe stato più iconico e rappresentativo inserirci un bersagliere di corsa? Dopotutto, l'evento che permise materialmente l'annessione di Roma al Regno d'Italia fu la Breccia di Porta Pia.1 punto
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Approdiamo al 2012, anno di coniazione di ben 5 monete commemorative. In questo post inizieremo con due di queste monete, 10 € in argento e 20 € in oro, dedicate a Michael Collins. Sul dritto è raffigurata l'arpa irlandese. Sul rovescio è presente un ritratto di Michael Collins, ad opera dell'artista irlandese Thomas Ryan, con la data di nascita e morte (1890-1922). La moneta quindi è dedicata al 90° anniversario della sua scomparsa. La storia di Michael Collins Michael Collins nacque a Woodfield, Clonakilty, nella contea di Cork nel 1890. La sua famiglia apparteneva alla piccola nobiltà irlandese, ma nel tempo perse le proprietà fino a diventare una famiglia di contadini. La fattoria di famiglia, però, permetteva di vivere più che dignitosamente rispetto alla maggior parte dei contadini irlandesi del XIX secolo. Lasciò la scuola a 15 anni per andare all'estero, finendo a lavorare in un ufficio postale di Londra. Lì, Collins sviluppò un interesse per la politica nazionalista irlandese, unendosi alla Gaelic League e alla Fratellanza Repubblicana Irlandese (IRB, Irish Republican Brotherhood). Tornò in Irlanda e prese parte alla Rivolta di Pasqua, per la quale fu incarcerato. Rilasciato nel Natale del 1916, si dedicò esclusivamente alla politica e nel 1918 fu eletto membro del Parlamento per South Cork. Quando, nel 1919, fu fondato il primo nucleo del parlamento irlandese (noto come Dáil Éireann), Collins fu nominato da Eamon de Valera Ministro degli Affari Interni e successivamente Ministro delle Finanze. Naturalmente, a causa degli scontri con l'esercito britannico, a quel tempo i ministri rischiavano di essere arrestati o uccisi e quindi la maggior parte dei ministeri esisteva solo sulla carta. Collins, però, in qualità di Ministro delle Finanze, creò un vero ministero e riuscì a raccogliere un gran numero di finanziamenti. E' impressionante anche ciò che riuscì a fare in segreto. Creò una squadra di dodici volontari, chiamati i Dodici Apostoli, che avevano il compito di assassinare gli agenti segreti britannici e i membri delle forze dell'ordine, acquistare armi e distribuirle alle unità dell'IRA sparse in Irlanda. Arrivò addirittura a gestire l'intera IRA e il governo irlandese, mentre de Valera andò negli Stati Uniti. Come sappiamo nel 1921 fu trovato un accordo tra governo britannico e i leader irlandesi. Una cosa curiosa è che Eamon de Valera nell'agosto del 1921 cambiò incarico, passando da primo ministro a Presidente della Repubblica, per poter essere all'altezza di un capo di stato nelle negoziazioni che sarebbero avvenute di lì a poco. Quando però seppe che re Giorgio V non sarebbe stato presente, decise di non andare, mandando a Londra una squadra di delegati guidata da Arthur Griffith e Collins. Collins accettò a malincuore, non ritenendosi adatto alla diplomazia. Con il Trattato anglo-irlandese nacque lo Stato Libero d'Irlanda. Dal nuovo stato erano escluse le sei contee nord-orientali, che oggi costituiscono l'Irlanda del Nord. Con l'accordo l'Irlanda aveva lo status di dominion. I puristi repubblicani non vedevano di buon occhio l'accordo, definendolo una svendita. Alcuni accusarono de Valera di non aver avuto il coraggio di andare a Londra perché sapeva che avrebbe portato a casa una sconfitta. Collins, invece, si espresse così in merito al Trattato: "A mio parere ci dà la libertà, non la libertà ultima che tutte le nazioni desiderano e sviluppano, ma la libertà di ottenerla". Si sentì in ogni caso tradito dall'amico de Valera per averlo mandato consapevolmente a Londra, rendendolo responsabile del compromesso. Il partito Sinn Fein si divise. Da una parte de Valera sosteneva che il parlamento, approvando il Trattato, aveva rotto il giuramento di fedeltà alla Repubblica irlandese. Dall'altra parte, il Governo Provvisorio (nato proprio dalle dimissioni di de Valera) guidato da Collins e Arthur Griffith, iniziava ad organizzarsi. I sostenitori del Trattato erano indicati come Esercito Nazionale. I loro avversari, invece, erano indicati come Irregolari. Il 13 aprile 1922 alcuni Irregolari occuparono il palazzo delle Four Courts, sulla riva del Liffey, a Dublino, dando inizio ad una guerra civile che costò più vite della guerra d'indipendenza precedente. Collins lasciò il suo ruolo di Primo Ministro per diventare Comandante in Capo dell'esercito irlandese. I combattimenti scoppiarono in tutto il paese. Cork, Limerick e Waterford caddero inizialmente nelle mani dei ribelli. Sfruttando la loro mancanza di preparazione e i loro scarsi armamenti, l'esercito regolare riuscì a riprendere il controllo delle principali città. Le vittorie militari segnarono l'inizio di una guerriglia caratterizzata dall'assassinio di molte personalità politiche. Il 22 agosto 1922 Michael Collins venne ucciso in un'imboscata a Beal na mBlath, vicino alla sua città natale. Il presidente dello Stato Libero, Arthur Griffith, era morto appena dieci giorni prima per un'emorragia cerebrale. Il governo passò così a William T. Cosgrave e l'esercito passò sotto il comando del generale Richard Mulcahy. L'ultimo periodo della guerra fu caratterizzato da un crescendo di violenze e atrocità che lasciarono un segno profondo nella politica irlandese. I membri dell'IRA Irregolari iniziarono ad assassinare i membri del Parlamento. In risposta, il governo iniziò a fucilare gli Irregolari che erano stati catturati. Gli Irregolari non potevano mantenere a lungo un'efficace guerriglia, non disponendo di armi e considerando soprattutto che la maggior parte della popolazione era contro la rivolta ed era terrorizzata dalla guerra civile. Questo sentimento fu confermato nelle elezioni del 1923 che videro vincere il partito Cumann na nGaedheal, favorevole allo Stato Libero. Frank Aiken, comandante degli irregolari, dichiarò un cessate il fuoco. In conclusione Michael Collins è considerato come uno dei più grandi leader politici che l'Irlanda abbia mai avuto. Il suo assassinio nel 1922 negò alla nuova nazione indipendente un leader forte, appassionato e ispiratore. Spero che vi sia piaciuta la sua storia. Ho cercato di riassumerne i punti salienti. Quando si racconta di Michael Collins, si racconta l'Irlanda.1 punto
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Un tipo di moneta bella di Umberto I,comune e parecchio circolata,ha fatto il suo e anche quello d' altri? Saluti1 punto
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Da non credere. Con che coraggio si trova un reperto archeologico e lo si porta a casa? Sarei curioso di sapere se queste monete erano state sottratte o trovate per caso da queste persone. Ricordo che da piccolo ero in visita alla Villa Adriano con mia madre e vedemmo una coppia che stava mettendo in borsa qualcosa raccolto da terra. Mia madre fece una sfuriata che ancora me la ricordo. Valeva come 10 poliziotti ?1 punto
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Trovo interessante la tua osservazione: in effetti, x un falso storico, i bolli e le perforazioni, ma anche le pieghe, gli strappi ecc.., sono come delle medaglie perché attestano la sua circolazione e la sua storia, il fatto che abbia fatto... il suo "sporco" lavoro! Mentre delle autentiche apprezziamo in particolare il design, la qualità della carta ecc., dei falsi la storia è gran parte del fascino.1 punto
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Non si sa. Generalmente sul sito mettevano i prodotti a inizio gennaio per la sottoscrizione dell'abbonamento. Ma quest'anno boh...le metteranno sul sito in tempo per fare l'abbonamento? Non è dato sapersi. Mistero sammarinese!1 punto
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Ciao nikita, diciamo che vanno tutti bene, l'importante è che non utilizzi più internet explorer, soprattutto per transazioni bancarie. Non essendo più supportato ha pesantissime falle di sicurezza. Tra i tre che hai elencato alla fin fine quello che pesa di più ai fini della scelta sono le estensioni o eventuali gestori di posta; se hai gmail ad esempio chrome potrebbe essere l'alternativa più scontata. Edge ha lo stesso motore di chrome. Firefox ha invece tantissimi plugin. Come dicevo, la cosa importante è non utilizzare più explorer. Un caro saluto1 punto
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Campo affascinante! Non so da che livello parti, ma così su due piedi potresti iniziare con: - Le monete dell’Italia antica, di Raffaele Garrucci - Monete etrusche, di Fiorenzo Catalli - Italian cast coinage, di Italo Vecchi - Etruscan coinage, sempre di I. Vecchi - I tipi monetali etruschi, di Secondina Cesano1 punto
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Vietnam del Sud: 5 dong 1971 Al dritto :leggenda Repubblica del Vietnam Al rovescio : Pianta di riso e leggenda Banca Nazionale del Vietnam1 punto
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Ciao Alberto @Litra68 posto anche il mio 12 Cavalli 1792. Buona Serata Beppe1 punto
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Ce l'ho tutte!!! Bella foto @renato, bravo, l'oro è sempre ostico da fotografare. Il rovescio un poco fuori fuoco, ma ti dirò... rendono meglio di quelle del catalogo originale1 punto
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La tesi storiografica più solida circa la successione Claudio II - Quintillo - Aureliano è quella proposta da J.R. Rea nel 1972 e così riassunta da Vincenzo Cubelli nel suo libro "Aureliano Imperatore. La rivolta dei monetieri e la cosiddetta riforma monetaria": Claudio II, in punto di morte, avrebbe dichiarato proprio Aureliano quale suo successore, tuttavia il Senato approfittò del fatto che fosse impegnato nella Mesia Inferiore contro i Goti per nominare Quintillo. Al Senato Aureliano non piaceva e, dati gli intrallazzi che i senatori tenevano a Roma (compresa la gestione della Zecca), preferirono nominare un imperatore "debole" che non avesse troppe spinte riformiste. Inizialmente anche l'esercito stanziato lungo il Danubio riconobbe il nuovo sovrano, tuttavia - proprio per il carisma e la forza di cui godeva Aureliano presso le truppe - l'appoggio al neo eletto Quintillo venne meno abbastanza rapidamente e quando Aureliano entrò a Smirne fu acclamato imperatore dai suoi uomini spingendo così Quintillo alla resa culminata con il suicidio ad Aquileia. Prima di recarsi a Roma, Aureliano dovette contrastare e frenare le turbolenze che interessavano la Pannonia minacciata dalle invasioni dei Sarmati, Iazigi, Roxolani e dei vandali Hasdingi. Questo comportò una mancata copertura dei confini italici che fecero sì che gli alemanni passassero il Brennero, così nel 271 Aureliano marciò verso l'Italia non riuscendo però a impedire il sacco di Milano. Inoltre le truppe imperiali subirono una brutta sconfitta a Pavia facendo temere la sicurezza della Capitale. Proprio in questo periodo di incertezza e timore, nella capitale quelli che un tempo erano "solo" intrallazzi interni della zecca, scoppiarono in tutto il loro vigore con una vera e propria rivolta che Aureliano, non appena riuscì ad avere la meglio sugli Alemanni con due vittorie verso i primi di marzo del 271 a Pavia e Fano, sedò con una vera e propria repressione militare probabilmente verso la fine del mese di marzo del medesimo anno. La rivolta dei monetieri, che godette di sicuro di un appoggio di parte dell'élite senatoriale, ebbe come conseguenze una drastica riorganizzazione del personale di zecca dopo l'epurazione e la condanna a morte di molti dei soggetti coinvolti (compresi diversi senatori) e una serie di interventi che portarono a una vera e propria riforma monetaria e al rafforzamento del sostegno imperiale da parte dei senatori (proprio a seguito dell'eliminazione degli antagonisti che strumentalizzarono o guidarono la rivolta della zecca).1 punto
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Ciao, Illyricum, in una materia con poche notizie certe come questa sono certamente possibili varie letture; anche se, devo dire, la tua non è molto dissimile dalla mia. Entrambi concordiamo sul fatto che nella successione a Claudio II, almeno inizialmente, Quintillo era più gradito al Senato rispetto ad Aureliano. Quest’ultimo era certo più gradito alle truppe danubiane, ma quelle di stanza ad Aquileia, sempre almeno inizialmente, appoggiarono Quintillo. La Concordia nelle varie legioni dell’esercito è un tema monetale che si propone spesso in caso di successioni imperatorie tribolate: ad esempio, il richiamo alla fedeltà delle legioni si ebbe anche nel caso della difficile situazione verificatasi a seguito dell’assassinio di Domiziano, allorché Nerva ottenne l’appoggio del Senato; e così anche quando Marco Aurelio dovette occuparsi dell’usurpatore Avidio Cassio. Stesso discorso per la Fides Militum: si pensi all’anno dei quattro imperatori; ma si potrebbe continuare. Nel caso di Quintillo la concordia era, come dici tu, solo auspicata; quindi la tua lettura su questo punto mi può trovare d’accordo. Dubbiosa, invece, l’affermazione che si trattò di soli diciassette giorni di regno, per quanto ho già detto sopra.1 punto
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E fu così che il povero @Nummus sparì (si vocifera per mano dei servizi segreti maltesi in combutta con le banche del lussemburgo )1 punto
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Ciao Roberto, credo che la risposta alla tua domanda debba essere ricercata nella situazione monetaria dello Stato Pontificio dell'epoca. Con il pontificato di Innocenzo XIII, infatti, era da pochi anni conclusa la guerra di successione spagnola (1702-1714). Come si legge dal Londei, nell'estate del 1707 la guerra investì, ad onta della sua neutralità, anche lo Stato Pontificio. L'occupazione di Comacchio, il 24 maggio 1708, fu la scintilla che provocò un breve, quanto per la Santa Sede disastroso, conflitto con l'Austria, la quale non solo sconfisse facilmente le forze raccolte all'ultimo momento da Clemente XI, ma lo costrinse, nel gennaio 1709, ad una pace umiliante con la quale il pontefice dovette confermare all'Austria il possesso di Comacchio, che sarebbe stata poi restituita solo nel 1725. Per far fronte al notevole sforzo economico imposto dalla guerra, di fronte alle necessità dello Stato, si invitavano i privati proprietari di argento a vendere tale metallo alla zecca, la quale poteva così continuare la propria produzione, che altrimenti sarebbe stata costretta ad interrompere, causa l'impossibilità di rifornirsi normalmente del metallo a causa della guerra. Il 2 settembre 1708, fu emanato un editto in cui, sempre allo scopo di impedire l'esportazione di moneta dallo Stato, si innalzavano i valori nominali dei pezzi argentei in circolazione. Una delle conseguenze di questi provvedimenti fu che l'oro prese il sopravvento sull'argento nella monetazione: mentre infatti le coniazione di quest'ultimo metallo risultano costantemente inferiori alle previsioni contrattuali, quelle d'oro sono di regola superiori e compensano quelle dell'argento, tanto che il periodo 1717-25 fu caratterizzato da una netta superiorità delle monete auree rispetto a quelle d'argento. Da questo quadro storico-numismatico, si può dunque evincere che i testoni non solo di Innocenzo XIII ma anche quelli del suo successore Benedetto XIII, sono rari perché coniati in quantità sicuramente minore. Michele1 punto
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Repubblica Democratica tedesca, 5 mark 1971 Al rovescio : Porta di Brandeburgo e leggenda "Berlino capitale della DDR" Ovviamente solo la ex zona di occupazione sovietica di Berlino (settore orientale) faceva parte della DDR e comprendeva la famosa Porta di Brandeburgo. Le autorità tedesco-orientali dichiararono la loro mezza-città come Capitale dello Stato, ma questo non era riconosciuto dagli Alleati occidentali. Il governo della DDR fece molto per far dimenticare ai berlinesi dell’Est l’esistenza di un’altra città dietro il Muro. Questa moneta fu coniata per la comune circolazione ed è evidente il messaggio di propaganda...1 punto
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Spesso nelle varie sezioni vedo interventi "ad minchiam" su monete definite gadget, che invece sono buonissime, oppure mb quando sono spl, o che non valgono nulla quando invece valgono. Purtroppo tutti possono dare pareri anche chi dovrebbe avere almeno il pudore di stare zitto e imparare prima di parlare.1 punto
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Difatto le consegne inizieranno non appena saranno pronti i libri, deve ancora riceverli come devo ancora riceverli io, pertanto facilmente gli ariveranno intorno a lunedì martedì della settimana prossima e comincerà ad inviare le copie già vendute.1 punto
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Vero, purtroppo tra i nuovi capisco questa paura visto cosa hanno fatto e cosa fanno passare sul mercato. tuttavia, ciò non può e non deve bastare. I “nuovi” del forum, prima di scrivere che una moneta è falsa dovrebbero passare più tempo ad approfondire L argomento ... vedo anche io un po’ di lacune...1 punto
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Il rovescio della moneta riporta l'iscrizione FROM SLAVE CABIN TO HALL OF FAME e raffigura una tipica capanna da schiavi, come quella dove nacque Booker, e la Hall of Fame della New York University. Un'altra iscrizione, più piccola, ricorda la Franklin County, in Virginia, dove si trovava la piantagione di tabacco di James e Elizabeth Burroughs, arrivati lì nel 1850 insieme ai loro schiavi. Tra essi, Jane, che nell'aprile 1856 dà alla luce Booker. Il padre è un proprietario di piantagione bianco rimasto sconosciuto. Nato schiavo, secondo le leggi dell'epoca, in una capanna simile a quella raffigurata sulla moneta, e che vediamo, in originale, in questa vecchia foto. Scrive Booker in Up from Slavery, la sua autobiografia: "I was born in a typical log cabin, about fourteen by sixteen feet square. In this cabin I lived with my mother and a brother and sister till after the Civil War, when we were all declared free. Of my ancestry, I know almost nothing....the cabin was not only our living-place, but was used as the kitchen for the plantation. My mother was the plantation cook. The cabin was without glass windows; it had only openings in the side which let in the light, and also the cold, chilly air of winter…there was no wooden floor in our cabin, the naked earth being used as a floor." "Sono nato in una tipica capanna di tronchi, di circa quattordici per sedici piedi quadrati (4 mt. x 5, circa). In questa capanna ho vissuto con mia madre, un fratello e una sorella fino a dopo la guerra civile, quando siamo stati tutti dichiarati liberi. Della mia discendenza, so quasi niente ... la capanna non era solo il nostro luogo di vita, ma era usata come cucina per la piantagione. Mia madre era la cuoca della piantagione. La capanna era senza finestre di vetro; aveva solo aperture laterali che lasciavano entrare luce, e anche l'aria fredda e gelida dell'inverno ... non c'era pavimento di legno nella nostra capanna, la terra nuda veniva usata come pavimento ". Ricostruita in loco in quello che oggi è il Booker T Washington Memorial, Monumento Nazionale della Virginia. petronius1 punto
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Il 16 ottobre 1901, il Presidente Roosevelt, da poco insediatosi dopo la morte di McKinley, venne a sapere che Booker T. Washington era tornato in città, e lo invitò a cena per quella stessa sera. Ebbe un attimo di esitazione, sarebbe stato il primo Presidente a ricevere una persona di colore alla Casa Bianca. Ma quell'attimo lo fece vergognare di se stesso, e lo rese ancor più determinato a rompere una tradizione che durava da sempre. Così, alle 7.30 di sera, Roosevelt accolse Booker T. Washington, e lo presentò a sua moglie Edith. Purtroppo, non esistono immagini di quell'incontro Booker T. Washington (1856 - 1915, la T. sta per Taliaferro) è stato un educatore, scrittore e oratore statunitense, punto di riferimento per la comunità afroamericana dell'epoca. Nato schiavo, e affrancato ancora bambino, riuscì a riscattarsi grazie alla buona istruzione conseguita presso la Hampton University e il Seminario Weyland. Su raccomandazione del fondatore della Hampton, Samuel C. Armstrong, ancora in giovane età diventò il primo direttore del nuovo Tuskegee Institute, una scuola per diventare insegnanti riservata agli afroamericani. Washington credeva che l'istruzione avesse un ruolo cruciale perché i cittadini afroamericani potessero risalire nella scala sociale e nelle strutture economiche degli Stati Uniti, e diventò celebre a livello nazionale come portavoce e leader della comunità nera. Nonostante il suo approccio non-conflittuale fosse criticato da alcuni altri leader afroamericani (lo chiamarono Il Grande Accomodatore), riuscì a stringere buoni rapporti con grandi filantropi (come i Rockefeller), che finanziarono con milioni di dollari la Hampton e il Tuskegee, e contribuirono a pagare gli studi a migliaia di bambini neri degli stati del sud, oltre a donare fondi per sostenere cause legali contro la segregazione razziale e la revoca del diritto di voto. Washington ricevette lauree honoris causa dal Dartmouth College e dall'Università Harvard e fu il primo nero ad essere ospitato dal presidente degli Stati Uniti alla Casa Bianca (ci torneremo su quella cena ). Dal 1895 al giorno della sua morte fu considerato l'afroamericano più potente della nazione. Anche la Zecca non poteva non accorgersi di lui, e lo celebrò infatti con due monete commemorative da mezzo dollaro d'argento, che furono coniate ininterrottamente per ben nove anni in tutte e tre le zecche. La prima dal 1946, novantennale della nascita, al 1951, la seconda dal 1951 al 1954. La prima moneta fu coniata con l'intento di finanziare con i ricavi della vendita (1 dollaro per le monete di Philadelphia e San Francisco, 1,50 per quella di Denver, coniata in un numero molto più basso di esemplari), la costruzione di un Memoriale dedicato a Booker nel suo luogo di nascita (oggi monumento nazionale del West Virginia), e per questo nel primo anno, 1946, la tiratura fu enorme, rispetto a quella usuale dei mezzi dollari commemorativi: circa 1.250.000 esemplari, contro le poche decine di migliaia (ma a volte anche meno) di tutte le precedenti emissioni, ad eccezione di quella dedicata a Cristoforo Colombo del 1892-93. La moneta mostra al dritto un bel ritratto di Booker T. Washington, realizzato, come anche il disegno del rovescio, da Isaac S. Hathaway, un artista afroamericano, cosa assai inusuale per l'epoca. petronius1 punto
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