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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/14/21 in tutte le aree

  1. Oggi è il mio compleanno, quale migliore regalo per quelli che hanno la nostra "malattia" di una moneta da inserire nella propria collezione? Un regalo di compleanno non si disprezza mai, ma quando si tratta di una moneta che ritenevi molto difficile da poter cancellare dalla "mancolista" diventa un regalo speciale che negli anni futuri ti ricorderà per sempre questo giorno. Ora lasciamo perdere i preamboli e parliamo della moneta... Si tratta di un mezzo grosso di Carlo I, moneta con l'elmo cimiero amato da tutti i collezionisti sabaudi, coniato a Torino. Questa moneta era già presente nella mia collezione per la zecca di Bourg, ma Cudazzo nella sua ultima pubblicazione ha aggiunto una nuova tipologia suddividendo in due tipi i mezzi grossi con la croce mauriziana al rovescio. Questa moneta si differenzia solo nel diritto dalle altre, assomiglia di più ai mezzi grossi di Ludovico, e la sigla di zecca viene riportata oltre lo scudetto sabaudo e non prima di esso. Classificata nel Cudazzo al numero 273 nella nota viene scritto "Questo mezzo grosso del quale ad oggi ho potuto visionare quattro esemplari ..... due di questi appartengono alla collezione Nugent conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze e pubblicata a cura del NIP, gli altri due appartengono a collezioni private". Non è solo la difficile reperibilità di questa moneta quello che la rende "speciale", ma il fascino che trasmette la sua impronta, ancora in buona conservazione, che ha racchiuso in sé lo stile che le monete della fine del '400 cominciavano ad avere con il Rinascimento, ma ancora con tutti gli attributi del periodo feudale. Spero apprezziate questa, per me, bella moneta, che non capita tutti i giorni di poter vedere!
    8 punti
  2. Questo è un supporto ultra collaudato, molto maneggevole, che permette di cambiare orientamento e inclinazione e ottimi angoli di lavoro per interventi di pulizia di tipo fisico (bisturi, per es.)... ovviamente autocostruito... e in uso con tondello di 15, 19, 28 mm e oltre... ciao Mario
    3 punti
  3. Non cambierebbe un granché la sostanza... Per carità, comprendo le motivazioni che spingono i neofiti a porsi queste domande ma, com'è già stato ribadito più e più volte, questa non è la sede opportuna per farle. Non dimentichiamoci, infatti, che ci troviamo in un forum pubblico, in cui tutto quello che scriviamo può essere letto potenzialmente da chiunque. Perciò, se si chiede quali sono le case d'asta migliori, più affidabili, più oneste, più brave, ecc. difficilmente una persona si espone a fare nomi. Ciò per almeno 3 ragioni: 1. Si tratterebbe di una forma di pubblicità (amplificata dalla visibilità del sito). 2. In base a quali fattori una casa d'aste andrebbe evitata? Per le commissioni troppo alte? Per il servizio clienti? Per la gestione delle spedizioni? Perché magari non rilascia il certificato di lecita provenienza (mi riferisco ad alcune case d'asta estere che non sono tenute a farlo)? Per la presenza di esemplari non autentici (e chi non ha mai fatto un errore in vita sua?)? 3. Non sarebbe molto corretto nei confronti di tutti quei professionisti seri che, magari, non vengono menzionati per semplice dimenticanza o perché un collezionista non li conosce. Per questo, alle domande: Chi è il migliore? Chi è il più onesto? Chi è il più professionale? Chi mi consigliereste? è sempre difficile dare una risposta. Detto ciò, credo che la cosa più opportuna da fare sia chiudere questa discussione, i cui presupposti sono sbagliati alla radice. Mi dispiace ma, come detto, lamoneta.it non è il luogo adatto per rispondere a simili domande.
    3 punti
  4. Buonasera. Dato che ci sono pochissime informazioni sulla monetazione di Aureolo scritte in italiano (mi risulta che l'unico scritto sia quello di Gianfranco Pittini), ho deciso di tradurre (alla bell'e meglio, siate comprensivi) parte di questa fondamentale ricerca di Jean-Marc Doyen, nella speranza che possa, in futuro, aiutare qualcuno che, come me, si trova in difficoltà a leggere direttamente dal francese. So anche che Aureolo non è un personaggio tanto approfondito o amato, ma ho tradotto il documento, in primis, per un mio personale interesse; dunque se fosse utile anche ad uno solo di voi per me sarebbe già oltre ciò che avevo pensato. Spezzerò la traduzione in serie, trovandomi per ora alla seconda, mi prendo un po' di "vantaggio" e posto la prima. Vi invito a segnalarmi eventuali errori e di aspettare con pazienza le altre serie che posterò sempre qui sotto ? Libera traduzione di parte dell’opera di Jean-Marc Doyen: “L’Atelier de Milan” a opera mia. FONTE: https://www.academia.edu/35545885/Latelier_de_Milan_258_268_Recherches_sur_la_chronologie_et_la_politique_monétaire_des_empereurs_Valérien_et_Gallien_253_268_thèse_de_doctorat_en_Archéologie_et_Histoire_de_lArt_Université_catholique_de_Louvain_1989_Volume_2B Rivolta di Aureolo: Emissioni a nome di Postumo SERIE 1. Della primissima emissione monetaria ordinata da Aureolo nel nome di Postumo rimane solo un tipo attestato da due copie. Uno di questi pezzi, noto esclusivamente da un disegno di Dardel riprodotto ne l’Atlas di J. de WITTE, e riportato da H. COHEN, purtroppo, trascurato da WEBB durante la scrittura del RIC e, cosa ancora più grave, trascurato da G. ELMER nel suo studio fondamentale sulla monetazione degli imperatori gallici. Il nostro studio delle serie si concentrerà, quindi, su un unico aspetto, notevole per molti versi perché va, in modo particolare, a fare luce sull’inizio del "regno" di Aureolo, dando rilievo alla sua monetazione. 1. Il Dritto Il dritto in sé non presenta nulla di particolare: ci mostra un ritratto con la scritta “IMP POSTVMVS AVG”, è uguale, insomma, a quello dell'imperatore gallico. Si tratta di un'effigie di Gallieno, vagamente ridefinito, con l'aggiunta di una barba arrotondata. La realizzazione della parte anteriore dei capelli è un’unicità della monetazione di Postumo a Milano: danno l'impressione di tre grandi “serrature?” parallele. Questa forma di acconciatura è quella di Gallieno durante la serie precedente, e l’incisore che ha realizzato questa prima immagine di Postume è, con tutta probabilità, il nostro incisore “G”: Il tipo di busto, corazzato e drappeggiato, visto frontalmente, girato di tre quarti, non si incontra più a Milano dal 263 (quinta serie di Gallieno); tuttavia, questo è l'unico modello utilizzato fino ad allora per gli Antoniniani di Postumo, da cui l’incisore “G” doveva essere stato ispirato. La punzonatura delle legende è identica a quella della serie precedenti di Gallieno, ma indubbiamente differiscono da quelle più tardive: 2. Il Rovescio L'immagine di Ercole che tiene nella mano destra una mazza, e nella sinistra il leonte e tre mele raccolte nel giardino delle Esperidi, è del tutto nuova a Milano. Questo rovescio è unico nell’iconografia di Postumo, ma c’è da dire, invece, che non mancano altre rappresentazioni del dio su moneta. Lo stile di questo tipo è particolarmente notevole: deriva direttamente dalle immagini del Bonvs Eventvs, la qualità dell'incisione e la cura dei dettagli (muscolatura, tratti del viso del dio, realismo del leonte) sembrano indicare che il conio fosse originariamente destinato alla coniazione dell'oro. D'altra parte, la punzonatura della legenda “VIRTVS AVG” viene o da “E” o da “G”, e non ha alcuna relazione, stilisticamente parlando, con le emissioni di Postumo, mentre, invece, non stonerebbe assolutamente con le emissioni milanesi di Gallieno. In realtà, il significato del rovescio è il vero elemento importante di questa moneta, dal momento che glorifica la Virtus di Postumo Augusto. Tuttavia, fin dall’inizio dell'assedio di Milano, nel 268, l'usurpatore gallico non sarà mai più menzionato nella monetazione (se non dalla sua effigie al dritto). Tutti i rovesci, dalla seconda serie alla quarta, senza eccezioni, non evocano più le qualità del nuovo Principe, come ci si potrebbe legittimamente aspettare in un programma di questo tipo, ma, piuttosto, la cavalleria appostata in città, sotto il controllo di Aureolo. Sull'autenticità dell'esemplare nella collezione di Roth, conservata a Stoccarda, non ci sono dubbi. R. ZIEGLER, che ci ha gentilmente inviato diversi calchi di questo pezzo, è chiaro su questo punto. Del resto, gran parte del rovescio è corroso, e, un esame sulle condizioni della superficie ha mostrato che non può nemmeno essere un'antica falsificazione, ad esempio mescolando due tipi presi da monete di regni diversi; la moneta è indiscutibilmente coniata. D'altra parte il tondello, anche se non è stato analizzato, sembra essere, a primo impatto, di una lega di qualità migliore rispetto al resto della produzione di quel tempo. Quindi il primo atto nel riconoscere la sovranità di Postumo sulla penisola settentrionale era l'emissione di rarissimi antoniniani di biglione (di un peso elevato e, senza dubbio, di una qualità meno mediocre del solito) e, con ogni probabilità, aurei radiati, prodotti dagli stessi conii (il modulo inverso, 21.5 mm, sembra escludere laureati il cui diametro ruota di solito intorno ai 18-18 mm). Un programma iconografico particolare atto a celebrare le virtù imperiali del nuovo Principe: Il resto della serie è ovviamente perso, ma è poco probabile che questa prima emissione abbia avuto una battuta d’arresto. Altri potrebbero apparire un giorno: non dimentichiamo che la nostra documentazione relativa al "regno" di Aureolo è molto limitata: nessun grande ritrovamento italiano è noto, e più di un terzo dei mille esemplari attualmente identificati provengono da due recenti reperti britannici (Cunetio: 221 ex .; Normanby: 150 ex.). Queste monete, ci ha confermato E. ARSLAN, sono molto frequenti nei livelli archeologici dell’antica città di Milano (Mediolanum). Possiamo quindi sperare che una scoperta importante, un giorno, potrà arricchire questa documentazione. Riteniamo, quindi, che la primissima emissione monetaria, coniata nella pianura padana in nome di Postumo, doveva avere un certo numero di tipi (forse tre, poiché il numero delle officine sembra essere mantenuto e ogni unità emetteva un tipo separato) che celebra le qualità del nuovo comandante del nord Italia. Un donativo è stato senza dubbio distribuito in questa occasione, per mantenere la lealtà delle truppe. Questo tema della FIDES si svilupperà, poi, nella seconda serie. Riguardo alla datazione, è difficile ammettere un'interruzione molto lunga tra la fine improvvisa delle emissioni in nome di Gallieno e la prima serie ordinata da Aureolo. Questa prima emissione è stata coniata, con ogni probabilità, durante l'inverno del 266/267, e l'incisore di Gallieno ha realizzato solo l'unica coppia di conii attualmente a noi nota; sarà poi “eliminato” a favore di una nuova squadra di quattro incisori appena formati. Quando il vecchio maestro incise la “VIRTVS AVG”, aveva ancora la mano abituata a produrre “BON EVEN AVG”, un tipo che appare, come abbiamo visto, nella fase più recente della quattordicesima serie di Gallieno. Una rottura, certamente logica, tra le coniazioni del legittimo imperatore e la coniazione dei ribelli, che difficilmente può interessare più di qualche settimana, di certo non mesi. Inoltre, non può essere collocato tra le serie quattordicesima di Gallieno e la prima di Postumo, ma è compresa tra la prima e la seconda, al momento del “cambio di squadra di incisori”, attestato da un certo numero di caratteristiche tecniche su cui torneremo in seguito. Comunque sia, la seconda serie prende il via in fretta: il nome di Postumo è impreciso su qualche conio e il suo ritratto sembra essere sconosciuto agli incisori: le prime effigi realistiche appariranno solo nella fase successiva.
    2 punti
  5. Guarda con le Papali collezionare solo FDC è impossibile a meno che non ti accontenti degli anni 1800 in su e già è difficile,sotto il 1800 non ho mai visto una collezione completa con tutti FDC ma nemmeno SPL ed azzarderei anche da sotto il 1900 inizia ad essere molto difficile trovarne. Poi dipende da come si colleziona,per tipo,per anno,per Papa per zecca............... Comunque i "malati" del FDC sono quasi tutti collezionisti del Regno d'Italia da dopo l'unità.? Anche con tutti i soldi del Mondo certe monete non si trovano in altissima conservazione.?
    2 punti
  6. Hanno falsificato anche le 10 Lire Spighe. Ai miei tempi, io sono del 1960, con 10 lire si comprava un cono di gelato con una pallina.
    2 punti
  7. mi hai ricordato una bella giornata e mi sono rivisto nel post 239,
    2 punti
  8. Buonasera a tutti , questa è una base per tenere ferme le monete in fase di pulizia , me la ha fatta un amico , in plexiglass , fattibile a piacimento in base al diametro delle monete
    2 punti
  9. Buonasera a tutti gli amici del forum, ho il piacere di condividere con voi uno dei miei ultimi arrivi in collezione...! Francesco l, piastra da 120 grana 1825... saluti a tutti...
    2 punti
  10. Eccomi qui con la seconda serie. Spero apprezziate ? SERIE 2 A. STRUTTURA: 1. Definizione delle fasi. Tutti gli autori hanno riconosciuto l'anteriorità delle monete recanti la forma “AEQVIT”. G.ELMER aveva ricostituito la sua "prima emissione" come segue: Questa tabella, alla maniera di un "Aufbau", dà largo spazio all'ipotesi, dato che l’esistenza delle monete d’oro 600 e 601 è solo supposta. Dunque, da parte nostra, dividiamo questo materiale, che risulterebbe essere più complesso di quanto pensasse ELMER, in due fasi. La prima fase comprende due gruppi, uno composto dagli aurei radiati, coniati usando gli stessi conii della prima emissione (quindi quelli degli antoniniani senza segno di zecca), il secondo è composto da rari antoniniani, con all’esergo “P”, “S”, o “T”. Ecco un riassunto di questi tipi: 2. Le titolature. Solo una forma è attestata, che è quella “IMP POSTVMVS AVG”. Tuttavia, un certo numero di monete (quattro in totale) sono state punzonate “POSTVNVS (sic)”. Questo errore ricorda il “PDSTIMVS” della prima emissione di Colonia. Ciò indica che l'informazione fu trasmessa solo verbalmente all’incisore. Dato che diverse monete presentano questa caratteristica, si può presumere che questo non fosse un semplice incidente di punzonatura, ma che facesse parte della riproduzione scritta di una forma parlata distorta (si pensi agli innumerevoli SECVR TENPO). Ciò dimostra, in ogni caso, che l’ortografia del nome del principale nemico dell'Impero era a malapena familiare in Nord Italia (inoltre, la monetazione gallica di Postumo appare solo molto raramente a sud delle Alpi). 3. Le denominazioni. Due nomi fanno parte di questa serie: aurei radiati e antoniniani. B. DATAZIONE: Abbiamo visto che la prima serie in assoluto è stata emessa alla fine dell'inverno 266/267. La serie successiva, molto breve, è seguita in breve tempo, nonostante un'interruzione di alcune settimane, poiché occorreva reclutare e addestrare nuovi incisori. Il numero di monete trovate mostra che la seconda serie a nome di Postumo è stata distribuita per poche settimane al massimo, collocheremo questo evento nella primavera dell'anno 267. In questa occasione Aureolo ha offerto una donativo, di cui sono conservati esemplari di dubbia autenticità. C. METROLOGIA: PHASE A, GROUPE A (aurei radiati): I due aurei radiati che ci sono giunti pesano 4,63 e 3,84 g rispettivamente! La seconda moneta, la quale mostra la traccia di un buco riempito, è, verosimilmente, un falso stampato su una moneta d'oro originale (che, a nostra conoscenza, non è mai stato trovata). Il valore medio è 4.235 g, ha quindi un interesse molto limitato. Tuttavia, sembra certo che il peso della moneta d'oro rimossa dalla quotazione sia più che raddoppiata rispetto all’ultima serie emessa da Gallieno, purtroppo altrettanto scarsamente documentata. Siamo comunque molto lontano dai 5,09 g registrati per la prima emissione monetaria milanese di Claudio. PHASE A, GROUPE B (antoniniani senza segno di zecca): in questo caso abbiamo i pesi di 56 esemplari: L'istogramma è abbastanza irregolare, ma non sembra che siamo in presenza di due popolazioni differenti. La fase B è attestata da due pesi (media: 3,12 g) che non hanno valore statistico. Se la lega non sembra essere stata modificata rispetto a quella della quattordicesima serie di Gallieno, il peso, invece, è stato notevolmente aumentato: l'antoniniano è stata "rivalutato" del 14,08% (è aumentato di 0,454 g). COMPOSIZIONE CHIMICA: Siamo estremamente poco documentati sulla composizione chimica degli antoniniani milanesi a nome di Postumo. Non è stata pubblicata alcuna analisi completa e abbiamo solo i seguenti dati: Ad eccezione di quello relativo al n ° 1506, respinto da LAFAURIE, il contenuto degli antoniniani milanesi battuti per Postumo appare omogeneo (5,78%). È vicino al 6,02% registrato per la quattordicesima emissione di Gallieno. D. TECNICHE MONETARIE 1. La coniazione. I tondelli sono generalmente molto rotondi e spessi. ?Il loro diametro è, però, inferiore a quello delle monete, la cui bordatura appare solo raramente.? Le tracce di ?ritratti d’incudine? sotto il rovescio sono numerose come prima; ne abbiamo trovate 10 (su 52 monete), ovvero il 19,23%, cifra praticamente identica al 19,6996 dell'ultima serie a nome di Gallieno. Questo elemento è un ulteriore argomento a favore di una interruzione molto breve tra gli scioperi di Gallieno e quelli del suo successore. 2. L’orientamento delle monete. I 51 assi sono suddivisi in 24 ex. A 6h (47.0696) e 27 a 12h (52.9496). Questo ci riporta al rapporto che esisteva fino alla serie 9/1 inclusa (48,31 / 51,6996). Questo elemento, che va ad aggiungersi al cambio di stile, indica che, almeno una parte della squadra della “moneta mediolanensis”, è stata cambiata. 3. La punzonatura delle legende. Pensiamo di riconoscere quattro mani diverse nella punzonatura dei titoli imperiali; li abbiamo attribuiti agli incisori “H”, “J”, “K” e “L”. Questi, infatti, conservano un certo numero di abitudini proprie di Milano (come la “V” formata da due barre parallele; la “A” in forma di “H”). D'altra parte, le “N” e la “M” sono incise con molta attenzione seguendo la normale ortografia per queste due lettere. L'uso dei punti di divisione è generalizzato per quanto riguarda i rovesci (ad eccezione di 1033B e 1037). 4. La sillabazione I trattini non sembrano avere alcun significato particolare. Inoltre, le varianti sono pochissime: AEQVIT è generalmente tagliato in AE / QVIT, più raramente in A / EQVIT. 5. Gli errori di legenda A parte le quattro monete che portano “POSTVNVS” invece di “POSTVMVS”, possiamo menzionare solo un VIRTVS AEQIT (sic) dal tesoro di Komin (n° 1040). Tuttavia, l'esistenza del pezzo non è stata verificata utilizzando un'immagine. 6. I diametri di bordatura Nonostante le dimensioni dei tondelli, in netto aumento rispetto alla quattordicesima serie di Gallieno, siamo riusciti a misurare solo 6 al dritto e 5 al rovescio: Queste cifre non sono molto diverse dai 20,85 / 20,64 mm registrati per quattordicesima serie di Gallieno. 7. Gli incisori Abbiamo visto, dunque, a proposito degli incisori, che quattro mani diverse sono apparse nella produzione della seconda serie di Aureolo. Sono questi: Solo il primo occupa un posto importante nella monetazione. È essenzialmente lui che conferisce, a questa seconda serie, il suo carattere particolarmente arcaico, con grandi effigi, dai tratti marcati, in altorilievo. Gli altri, le cui realizzazioni non mancano certo di fascino, aiutano poco nell'incidere sulle monete. E. PROGRAMMA ICONOGRAFICO I DRITTI: Il programma iconografico delle prima serie a nome di Postumo è banale, uguale a quello della sua zecca in Gallia: è elencata solo una forma di busto, D1. I ROVESCI: Il programma iconografico è organizzato attorno a un unico tema, che va ad onorare la cavalleria in tre forme; Concordia 20 ex. (27,40%); Fides (26,03%) e Virtus (46,58%). Il valore generale di questi temi è stato studiato in connessione con Gallieno. Abbiamo anche compilato altrove il catalogo delle poche rare presenze della cavalleria nella monetazione romana; non ci torneremo qui. Da una propaganda su Postumo, la monetazione milanese è passata all'uso di temi prettamente locali. Il succedersi della donativa durante il breve "regno" di Aureolo, e la rapidissima e definitiva cancellazione della Virtus (Postumi) Augusti a favore di rovesci strettamente milanesi potrebbero indicare che la base non seguì con entusiasmo i suoi dirigenti, e che dovevano essere compiuti sforzi speciali (vale a dire sussidi eccezionali) per assicurarsi il loro "sostegno franco e massiccio".
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  11. Carlo I , mezzo testone a cavallo con la spada come nel testone. scusate se non è FDC come si usa adesso!
    1 punto
  12. Che fine ha fatto Priamo "il generoso"?
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  13. Ma a noi va bene lo stesso, anzi! Complimenti per la moneta N.
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  14. 1870 Gettone satirico francese a seguito della caduta del secondo Impero di Napoleone III, imita in diametro e aspetto i 5 centesimi di Napoleone III parodizzandoli in ogni loro elemento: la corona di lauro è sostituita con l'elmo prussiano, il millesimo col numero dei prigionieri di Sedan, la legenda NAPOLEON III EMPEREUR con una frase ingiuriosa; al rovescio l'aquila imperiale si è fatta civetta, ai tempi considerata simbolo di malaugurio, e i fulmini dello stendardo imperiale sono mutati in ossa, la legenda EMPIRE FRANCAIS è volta anch'essa in senso ingiurioso nei confonti dell'ex imperatore del secondo impero.
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  15. Buon compleanno e complimenti per la moneta saluti luciano
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  16. proprio bella, e che conservazione! poi la zecca di Torino rispetto quelle in Savoia ha qualcosa in più, fa parte delle monete del piemonte quindi con una moneta alimenti due collezioni. auguri!
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  17. Personalmente, da qualche tempo a questa parte, ho preso l’abitudine a chiedere sempre foto aggiuntive (e, se possibile, anche video) dei pezzi che mi suscitano un qualche interesse, indipendentemente dalla qualità delle foto già presenti nei listini o nei cataloghi delle varie case d’asta. Posso assicurare che, anche se le foto di partenza sembrano già ben eseguite (o quantomeno sufficientemente chiare), vedere la moneta sotto diverse angolazioni aiuta, a mio avviso, a farsi un’idea più chiara della qualità del pezzo. So che può risultare un atteggiamento un po’ rompiscatole ma quando si tratta di acquisti (anche importanti) credo sia opportuno prendere tutte le precauzioni prima di decidere sul da farsi. Questo dipende da te e dalle tue sensazioni. Sicuramente non ti devi sentire obbligato in alcun modo a fare un’offerta solo perché hai chiesto qualche foto aggiuntiva (e, quindi, hai “disturbato” il venditore o la casa d’aste in questione). Se sei convinto procedi. Altrimenti, aspetta un’altra occasione. Il mondo è pieno di aste!
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  18. A rigore se il mittente ha prova di spedizione, Paypal non rimborsa nulla.
    1 punto
  19. Decisamente più affascinanti i ritratti che si possono ammirare sulla ricercatissima e rarissima opera di Hubert Goltz, "Le vive immagini di tutti quasi gl'imperatori...", edito per la prima volta nel 1557, una copia della quale sarà presto battuta in asta on-line. Il prezzo non è accessibile proprio a tutti... io mi accontento (non senza invidia per il proprietario del volume cartaceo) di ammirarne il contenuto grazie alla copia digitalizzata presente su google books e che spero possiate apprezzare anche voi al seguente link: https://books.google.it/books?id=ohv-L0X8tFUC&pg=PP3&lpg=PP3&dq=le+vive+imagini+di+tutti+quasi+gl%27imperatori&source=bl&ots=T_oWW_usF5&sig=ACfU3U3-pDL8JgIIauXjoolhW36P8Kj0dg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiwiLPE7pvuAhV0wQIHHXrWAnIQ6AEwEXoECBMQAg#v=onepage&q=le%20vive%20imagini%20di%20tutti%20quasi%20gl'imperatori&f=false Saluti.
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  20. Auguroni Paparino [emoji351][emoji351][emoji351]
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  21. Con l'occasione di questa fusione per incorporazione sono andato a rivedermi le prime sei pagine, non ricordavo più di aver inserito una mucca animata (post 78 -- ed ha un suo perchè). Tanti utenti esperti del forum hanno tranquillamente postato la loro patacca nonchè la loro storia, altri anche un'intera collezione di patacche. Alcune non sono proprio le solite che siamo abituati a vedere spesso postate dai neo iscritti nel settore identificazioni, quindi credo che nella discussione ci siano presenti.... "patacche rare"!
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  22. Ciao, Nonostante la veneranda età sembra molto ben conservata, anche se all'interno della plastica...
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  23. Auguri @savoiardo e complimenti per l'affascinante moneta.
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  24. 10 Tornesi 1851 Una moneta davvero difficile da trovare in alta conservazione Se qualcuno ha in collezione un esemplare SPL, sarei felice di vederlo
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  25. Tanti Auguri savoiardo e complimenti per il bel "regalo".
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  26. Non ci voglio mettere la malizia, ma a volte pensar male ci si azzecca. Non vi sembra che la finitura del cinturone sul davanti, assomigli tanto a qualcosa di fallico? Che poi si voglia vedere Gesù con il martello, per accettarlo all'interno di una chiesa, ci può stare.
    1 punto
  27. Tanti auguri @savoiardo e grazie per aver condiviso questo magnifico esemplare. F.
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  28. 10 Centesimi ai tempi non erano comunque proprio pochissimo. Avevo letto tempo fa(https://www.infodata.ilsole24ore.com/2016/05/17/calcola-potere-dacquisto-lire-ed-euro-dal-1860-2015/?refresh_ce=1) che 20 centesimi avevano pressappoco il potere d'acquisto di 1 euro attuale quindi 10 centesimi avevano il valore di circa 50 Centesimi attuali, uno dei tagli anche oggi più falsificati (https://www.ilrestodelcarlino.it/rovigo/cronaca/monete-false-1.4032168). Oltretutto si tratta del taglio più grande per valore in metallo non nobile poi già i 20 centesimi erano in argento e quindi controllati con più attenzione immagino...
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  29. Pensi che qualcheduno ti risponda? Mettere nero su bianco una cosa del genere? Come minimo c'è il rischio di prendersi una denuncia per diffamazione, e per giunta penso che si vada contro le regole del forum, ..... saluti TIBERIVS
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  30. Ciao, mi era sfuggita questa discussione, la moneta non è piccola, ma è solo stata coniata su un tondello "di misura", infatti al dritto è quasi completa la perlinatura che delimita il giro e al rovescio anche la corona d'alloro rientra precisamente nelle misure del tondello, per me è da ritenere tra le prime emissioni... La distanza tra la M e la C credo sia da imputare ad uno scivolamento di conio, infatti tra le due lettere mi sembra di scorgere un'altra C... È una bella monetina che a me piace molto...
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  31. Si, è il famoso ambone di Novara ed effettivamente raffigura Thor, lo si riconosce dai suoi principali attributi: Mjolnir il martello, i guanti che ne permettevano l'impugnatura e la cintura della forza sede del suo potere qui rappresentata filologicamente da una cintura con guarnizioni multiple altomedioevale. Non si sa bene cosa ci facesse un dio pagano nel programma figurativo di una chiesa, si pensa raffigurasse un Santo distruttore di idoli pagani ma penso sia più probabile rappresentasse proprio il Dio del tuono, forse inteso come nemico da combattere e sconfiggere, quanto ai matapan ho letto da qualche parte che ci fosse un legame con l'iconografia classica del Vir illustrissimus longobardo.
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  32. Se la ritieni brutta io un posto in collezione per lei lo trovo!! Signora moneta!!
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  33. Ripartiamo dal 2007, anno di coniazione di tre splendide monete. Le prime due sono una moneta da 10 euro in argento (riportata qui in basso) e una moneta da 20 euro in oro, entrambe dedicate all’influenza dell’Irlanda sulla cultura celtica europea. Sicuramente da annoverare tra le monete più difficili da “leggere” che si siano mai viste. La moneta era parte del programma di monete europeo a tema “Avvenimenti Europei”. Il progetto è opera di Mary Gregoriy. Sul dritto, com’è consuetudine, abbiamo l’arpa di Brian Boru. A mio parere una delle più nitide da poter apprezzare. Marchio di riconoscimento della cultura celtica sono senz’altro i motivi intrecciati, che si ritrovano spesso sui manufatti e nei manoscritti (come il già citato Book of Kells). A detta della progettista “i motivi intrecciati sono la prima cosa che si nota. Si intrecciano dentro e fuori, a volte diventando forme solide e altre volte diventando intangibili, mentre si trasformano ancora una volta in una nuova forma, proprio come i mutaforma delle antiche leggende”. Effettivamente, la mitologia celtica è piena di personaggi che cambiano forma. Tra i racconti più drammatici (che porto ad esempio) viene spesso citato quello di Tuan mac Cairill. La strana vita di Tuan mac Cairill Questa leggenda è raccontata in diversi manoscritti dell’XI, XV e XVI secolo. Racconta di Tuan, un eremita che conserva i ricordi delle sue precedenti incarnazioni. Inizialmente seguace del Partholon (personaggio probabilmente mai esistito della leggenda cristiana irlandese), si ritrova ad essere unico sopravvissuto dell’insediamento, successivamente ad un evento catastrofico (alcuni dicono peste, altri diluvio). Attraverso una serie di trasformazioni animali sopravvive per secoli, assistendo alle ondate di invasori giunti in Irlanda. Nella sua vita divenne un cervo, un cinghiale, un falco e infine un salmone. Fu catturato da un pescatore di nome Cairill e fu mangiato per intero dalla moglie. Rinacque dal grembo della donna come uomo e per questo divenne Tuan mac Cairill (Tuan figlio di Cairill). Tornando alla moneta, le quattro figure sono inserite in una disposizione cruciforme per evidenziare la forte tradizione cristiana dell’Irlanda. Si mischiano quindi forme pagane e cristiane. Le figure si incontrano al centro per dialogare. Partiamo dalla figura in alto a sinistra e procedendo in senso anti-orario. La prima figura tiene in mano un libro (tradizione letteraria). La seconda stringe un violino (tradizione musicale). La terza figura stringe una pala (simbolo di tutta la manodopera partita all’estero nel corso dei secoli e che ha contribuito a costruire gli altri Paesi e a diffondere la cultura irlandese). La quarta e ultima figura stringe un laptop (computer portatile), simbolo della tecnologia moderna e dell’economia di oggi. La terza è una moneta da 15 euro in argento dedicata a Ivan Mestrovic. Sul dritto (e stento anche io a crederci) non troviamo solo l’arpa irlandese, ma due foglie di trifoglio. La data è inserita in alto a sinistra e l’arpa in basso a destra. I due quadrati, invece, sono un riferimento allo stemma croato, paese natale dello scultore Ivan Mestrovic. Sul rovescio è raffigurata una suonatrice che suona l’arpa di Dalway (un’arpa dell’età moderna che fu usata, insieme a quella di Brian Boru, come modello di riferimento per l’arpa presente sul dritto delle monete). Come mai Ivan Mestrovic? Vi ricordate il concorso del 1928 per decidere il disegno della moneta dello Stato Libero d’Irlanda? Ebbene, partecipò anche uno scultore croato, Ivan Mestrovic, con un progetto noto come “Girl with harp”. L’inconveniente fu che il suo design arrivò troppo tardi per poter essere preso in considerazione. Il presidente del comitato, il poeta e senatore Yeats, scrisse successivamente: “(Mestrovic) ha realizzato un magnifico disegno e, scoprendo che la data era scaduta, lo ha dato allo Stato libero irlandese con grande generosità”. Il disegno è stato usato anche come sigillo della Banca Centrale d’Irlanda nel 1963. Oltre alle monete individuali (circa 8000) furono emessi anche 2000 set di monete a doppia prova. Questo set includeva una moneta d’argento da 15 € e una moneta d’argento da 150 Kuna (riportata in confronto qui in basso). Questa moneta “sorella” era identica alla moneta irlandese tranne che per un’iscrizione in croato e lo stemma croato al posto dell'arpa. Al prossimo post, in cui riprendiamo dal 2008...
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  34. Ciao, non è la mia monetazione, l'avevo intravista giorni fa cercando tutt'altro sul sito numista, vedi se combacia qualcosina: https://en.numista.com/catalogue/pieces52294.html
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  35. @Emilio Siculo - la sequenza delle lettere Alfa, beta, gamma lunato (C) e delta avrà invece avuto un qualche significato all’interno della sequenza dei conii riordinata dalla prof.ssa Caltabiano. Per una spiegazione delle mie osservazioni sulla moneta in https://www.cgbfr.it/sicile-messine-tetradrachme-ttb-,bgr_615987,a.html databile a ca. 455-451 a.C. della foto sottostante, mi sono rivolto alla prof.ssa Caltabiano, mia collega come ruolo dei professori universitari in un settore disciplinare diverso dal mio. Nella sua cortese e puntuale risposta, la Prof. dice che gli esemplari con lettere A, B, C e D fanno parte di un’emissione tenuta insieme dalle medesime caratteristiche iconografiche e stilistiche e segnano il passaggio dalla iniziale legenda MESSENION in MESSANION. Le lettere sono presenti non soltanto sui tetradrammi ma anche sulle frazioni contemporanee (dracme, litre, hemilitra, hexantes) e potrebbero rappresentare uno stretto controllo di emissioni realizzate in un torno di tempo molto breve, come denunciano i medesimi caratteri iconografici e stilistici che connotano i diversi esemplari. Quanto alla lettera Delta (D), si tratta di una morfologia già presente nelle monete emesse a Messana quando si chiamava ancora Zankle.
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  36. Un titolo un po' tronfio per raccontarvi un episodio (e faremo nomi e cognomi!) che mi è accaduto recentemente dialogando a distanza con un venditore inglese che seguivo sebbene non abbia mai comperato nulla da lui, non perché non avesse belle monete o prezzi accessibili, ma per il semplice motivo che non ha mai avuto - o io non ho mai visto nelle sue vetrine online - monete per la mia collezione. La storia, in tempi di covid ma soprattutto di mondo globalizzato, si è svolta unicamente nel web e sui social dove il venditore ha un negozio eBay, un profilo Instagram e un profilo facebook. I profili in questione sono: Instagram: https://www.instagram.com/venividivici_coins/?hl=it Facebook: https://www.facebook.com/vvvcoins ebay: https://www.ebay.co.uk/usr/ancient_spirit?fbclid=IwAR1RdUZfbimqumqXnjrN_YQquQMMJfLVbB4b7hpyzsyBEiyWz97qSvvHzPE Il nome del negozio è Veni Vidi Vici coins e il motivo del "contendere" è questo bell'esemplare di Vittorino: Esemplare in ottima conservazione al dritto ma con un rovescio decisamente stanco e usurato, tipico delle emissioni galliche del periodo. Correttamente classificato e sicuramente originale. Ma, la storia non ci sarebbe senza questo "ma", il venditore non si limita a presentare la moneta per quel che è... fa di più inserendo questa descrizione nei suoi profili social: Da medio conoscitore di hoard e da grande appassionato di monete del III secolo e in particolare di monete con provenienza da ripostigli storici registrati, so con certezza che nessuna moneta proveniente dal Cunetio hoard è mai finita nel mercato numismatico. Il ripostiglio consta ufficialmente di 54951 esemplari e, come riportato nel testo relativo allo studio del ripostiglio (qui la versione più recente: https://books.google.it/books/about/The_Cunetio_and_Normanby_Hoards.html?id=unPKDwAAQBAJ&redir_esc=y), ma anche come ribadito nel sito istituzionale inglese finds.org.uk: Pertanto è un dato di fatto che tutti i pezzi siano musealizzati. Una o più monete potrebbero essere uscite nel mercato numismatico solamente in queste due condizioni: 1) furto dal museo 2) accantonamento di esemplari da parte dello scopritore prima della comunicazione del ritrovamento Ora, del primo caso non vi è alcuna notizia. Del secondo nemmeno, ma anche fosse così - e per pura speculazione fingiamo lo sia - comunque un pezzo con questa provenienza non potrebbe essere venduto ufficialmente come "from Cunetio hoard" perché sarebbe sfuggito alla "conta ufficiale" e sarebbe quindi detenuto irregolarmente e quindi privo di ogni appeal commerciale e collezionistico. Ma appunto, questo caso è solo una pura speculazione, perché - ribadisco - tutti gli esemplari sono al British. Stante tutto ciò, ho scritto un commento sul profilo instagram del venditore in cui semplicemente gli dicevo che una tale provenienza è impossibile e che sicuramente a monte c'è un errore se a lui il pezzo è stato venduto così poiché "bla bla bla" e sinteticamente gli ho riportato le informazioni in mio possesso e di pubblico domino. Risultato? Mi ha risposto "you are incorrect" per poi eliminare subito il mio commento, la sua risposta e bannarmi per sempre in modo che non possa più vedere il suo profilo. La cosa mi ha sorpreso... perché tanta veemenza? Non è il caso prima di fare un confronto dialettico? ...anche privatamente magari! Al che lo recupero su facebook, trovo la moneta, rimetto il mio commento e gli aggiungo anche la richiesta di motivarmi il fatto del suo ban sul profilo instagram.... risultato? Stessa storia! Stesso commento di risposta e nuovo ban pure su facebook! La cosa diventa diabolica a questo punto... ma non demordo, gli voglio dare una possibilità ulteriore perché non mi stava antipatico e non avevo alcun intento polemico! Così, con un altro profilo facebook, lo contatto questa volta privatamente dicendo che non dubito assolutamente della sua buona fede e che un errore può capitare a chiunque! Il pezzo è buono e se ha preso una "sola"... capita! Pazienza! E che alla base potrebbe esserci un fraintendimento su quella annotazione "cunetio hoard 2553" che altro non è che il numero di catalogo del ripostiglio della tipologia di moneta in questione... si tratta di uno dei principali hoard britannici dopotutto e viene comunemente utilizzato come catalogo per la monetazione del III secolo perché più accurato del RIC per certe emissioni, soprattutto per le galliche! Potrebbe quindi aver equivocato la catalogazione per provenienza... dai suvvia, parliamoci privatamente e arriviamo a un chiarimento! Oppure, se sei sicuro della provenienza, forniscimi una prova! Risultato? Ma ve lo devo dire? E mi banna da facebook anche questo account. Morale, se lo fai tre volte su tre, senza cercare un contraddittorio... be' allora i miei non son più dubbi ma certezze: sei in piena malafede e la tua credibilità di venditore che si autodefinisce per quel che mi riguarda va a ramengo (come si dice dalle mie parti!!!) Morali della favola (uso il plurale): - tutto il mondo è paese, anche il Regno Unito - venditore professionale purtroppo non sempre è sinonimo di venditore con professionalità - chi non accetta un confronto non merita nemmeno la possibilità di averlo Prima di fare questa discussione ho pensato anche alla possibilità che il venditore in questione capiti da queste parti e legga queste parole e le possa ritenere lesive o di cattiva pubblicità nei suoi confronti... ma ho ritenuto che non sussista nulla di tutto ciò... quanto ho raccontato corrisponde al vero e ho i log delle chat di instagram e di facebook e dalla mia la certezza di una istituzione pubblica britannica (il British Museum) e in ogni caso, essendo questo un forum aperto a chiunque, rinnovo la mia domanda: have you a proof about the provenance?
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  37. ciao a tutti la razzia si chiude qui. purtroppo per la seconda Lussemburgo non assicuro la moneta a nessuno al momento in quanto è introvabile il rotolino a prezzi contenuti. Nel caso in cui dovessi trovarla verrà inserita nelle prossime razzie. grazie a tutti nel giro di qualche giorno faccio il resoconto e vi scrivo messaggio. grazie della partecipazione Pino
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  38. Parere personale, ma la trovo estremamente pacchiana. Inoltre, aimè, non sono sicuro che farà molti invenduti. Purtroppo, e sottolineo purtroppo, se viene venduta (e pubblicizzata) come "pezzo unico" o simile, la acquisteranno in molti. Per me può rimanere lì dov'è ?
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  39. Io aspetto la moneta Esselunga ?
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  40. Personalmente, la trovo imbarazzante, in primo luogo per l’idea ma soprattutto per la pessima esecuzione. Sia chiaro, anche a me piace la Nutella e, più in generale, molti dei prodotti della Ferrero ma, mi chiedo, se davvero vi fosse la necessità di omaggiare un’azienda dolciaria con una moneta commemorativa... Mi sembra che ultimamente nella zecca le idee buone stiano veramente scarseggiando. Questa non è altro che un’ulteriore conferma della mia teoria secondo cui questi oggetti sono più vicini a dei prodotti commerciali, dei gadget “turistici” che a delle vere e proprie monete. Con ciò non posso che essere sempre più convinto della decisione (presa ormai anni fa) di abbandonare il collezionismo degli euro per dedicarmi a qualcosa di più serio.
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  41. Scusate, amici. Non vorrei sembrare fuori dal coro e auspico non comprendiate male quanto vi voglio dire: a me non piace molto il 2 euro dedicato alle professioni sanitarie. La mia opinione non è assolutamente connessa a negazionismi o ad altri motivi di rabbia; tra l'altro il mio settore lavorativo è proprio nella Sanità, seppur come ruolo amministrativo. Innanzitutto, è una moneta che rischia di presentare molte lacune: la Sanità non è formata unicamente dal personale medico ed infermieristico (anche se queste figure sono spesso in prima linea) ed un semplice "Grazie", tra l'altro con accanto un cuore, sembra un semplice cavalcare l'onda emotiva del periodo. Sembra un'immagine presa da un social network. Avrei preferito piuttosto scegliere l'immagine di un medico/infermiere mentre assiste una persona, o qualcosa di simile, ed avrei scritto "Professioni sanitarie". Secondo me è stato inoltre assolutamente un bene non citare il nome del virus, come molti qui avrebbero invece desiderato... lo ritengo un qualcosa che dal punto di vista emotivo sia assolutamente da eliminare, non solo per la malattia di per sé, ma anche per quello che sta causando dal punto di vista delle normali abitudini umane; teniamolo sì dal punto di vista storico, ma non con il nome sulle monete! San Marino, se non mi sbaglio, ha realizzato quest'anno una moneta in Argento con un tema analogo, risultando però migliore. Tra l'altro, su un metallo diverso, la commemorazione con quel disegno l'avrei vista più sensata. Ripeto comunque che questa è solo una mia opinione. La moneta da 2 euro su Roma capitale, invece, mi piace maggiormente anche se andiamo sul classico!
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  42. @Gigalomane Facciamo che questa la chiudo io, magari dai una letta al regolamento, usa il tasto "cerca" prima di scrivere, e magari un buongiorno, ciao, alleluia, ci starebbero bene ad inizio o fine frase!
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