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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/13/21 in tutte le aree
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Buonasera a tutti gli amici del forum, ho il piacere di condividere con voi uno dei miei ultimi arrivi in collezione...! Francesco l, piastra da 120 grana 1825... saluti a tutti...4 punti
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Carlo I , mezzo testone a cavallo con la spada come nel testone. scusate se non è FDC come si usa adesso!3 punti
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1970 Italia Gettone che riproduce il fiorino da 100 quattrini del Governo provvisorio della TOSCANA del 1859. L'ho trovata sette anni fa in una ciotola a 50 cent e l'ho presa perchè mi aveva incuriosito. Una volta a casa scopro che aveva il punzone dell'argento .925 sul bordo, sono pur sempre 12,50 grammi per qualche spicciolo patacca patacca patacca patacca3 punti
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Egregio, la nota si riferisce essenzialmente alla differenza di 1 raggio nel III cantone fra la Lira del 1883 e 1884 con quelle degli anni seguenti come riportato nel "Gazzettino #5" del giugno 2019 (vedi qui sotto). Si tratta di 4 raggi anziché 5. 3 sono veramente pochi, per non parlare che nella moneta del discussione anche gli altri cantoni presentano meno raggi e soprattutto non ben orientati.3 punti
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Paypal ti restituirà il denaro (togliendolo al venditore) e ci sarà un tedesco in più non disposto a spedire in Italia.3 punti
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ultimi disegni di banconote di fantasia fatti in questi giorni, spero siano di vs. gradimento ? vedi link https://www.friziodesign.it/banknotes05.html2 punti
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Mi permetto di evidenziarti la nota nr 1 nel ns Catalogo relativamente alla lira di Umberto I https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-U1/6#0 saluti TIBERIVS2 punti
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1970 Mongolia - 15 mongo (100 mongo = 1 togrog)2 punti
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Io in collezione dovrei avere sia il pezzo con cifra 5 della data ribattuta su 3 sia il pezzo col 5 non ribattuto. Ve li posto. Datemi i vostri pareri.2 punti
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Dalla prima guerra mondiale in poi si sono formati in Francia gruppi di mercanti e industriali sotto vari nomi (Società di Commercio, Associazione di Commercianti e Industriali, vari sindacati e comitati, ecc.) per coniare moneta spicciola. L’anno di emissione di questo gettone è il 1922 e il 1933 è l’ultimo anno di validità (o l'anno di scadenza). In Numista puoi trovare un gettone dello stesso valore con l’anno 1927, come pure gettoni da 10 cent. sempre del 1922 come emissione ma con anno di scadenza 1927, 1930 e 1933. apollonia2 punti
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Sul Gigante in mio possesso (anno 2017) è riportato come R2. Stessa cosa per quel che riguarda il Montenegro dello stesso anno. Sul "nostro" catalogo di lamoneta è riportata, invece, come NC. Personalmente mi trovo più in linea con quest'ultima classificazione che non con le altre... Volendo fare un discorso generale, a mio avviso, qui in Italia c'è un po' la tendenza ad abusare dei termini R ed R2. In altre nazioni, come l'Olanda, quando si parla di un R2 si intende veramente una moneta "molto rara". Posso, però, capire la problematica di creare una distinzione tra monete estremamente comuni (come molte lire della Repubblica Italiana) da monete sì comuni ma che non te le tirano dietro. E' questo, a mio avviso, il punto nevralgico del problema, che porta a "sovrastimare" certe rarità. Teoricamente ci sarebbe il CC (moneta molto comune) ma vedo che è una sigla molto poco utilizzata. Peccato perché, secondo me, potrebbe tornare utile per rendere le cose un po' più chiare.2 punti
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Comunque i commenti dei # 15-16-17 non meritano ... commenti. Ho sempre trovato irriguardoso e stupido voler dire qualcosa senza sapere ciò di cui si sta parlando. Sempre e comunque. Se si ritiene di apportare qualche contributo utile ad una discussione (e non solo veder crescere il proprio numero di messaggi o di like nei social) allora bisogna conoscere quanto hanno detto gli altri, senza ritenerlo aprioristicamente "sbagliato, o non pertinente o che non porti nessun risvolto nella discussione". E' l'unico modo di crescere, non dico numismaticamente ma soprattutto umanamente. Come si può anche solo pensare ad una castroneria del genere: è un modo di ragionare puerile, aberrante e pericoloso, che ha caratterizzato ideologie e regimi totalitaristici: il presuntuoso ed arrogante che non sta a sentire gli altri (=leggere) non merita di parlare (= scrivere).2 punti
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Non me ne voglia il proprietario, ma è troppo bello per non farlo vedere.... Giusto per due chiacchiere serali Voi che conservazione gli dareste?2 punti
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Ferdinando I - Piastra 1817 R Ribattuta su quale altra moneta?2 punti
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Buonasera. Dato che ci sono pochissime informazioni sulla monetazione di Aureolo scritte in italiano (mi risulta che l'unico scritto sia quello di Gianfranco Pittini), ho deciso di tradurre (alla bell'e meglio, siate comprensivi) parte di questa fondamentale ricerca di Jean-Marc Doyen, nella speranza che possa, in futuro, aiutare qualcuno che, come me, si trova in difficoltà a leggere direttamente dal francese. So anche che Aureolo non è un personaggio tanto approfondito o amato, ma ho tradotto il documento, in primis, per un mio personale interesse; dunque se fosse utile anche ad uno solo di voi per me sarebbe già oltre ciò che avevo pensato. Spezzerò la traduzione in serie, trovandomi per ora alla seconda, mi prendo un po' di "vantaggio" e posto la prima. Vi invito a segnalarmi eventuali errori e di aspettare con pazienza le altre serie che posterò sempre qui sotto ? Libera traduzione di parte dell’opera di Jean-Marc Doyen: “L’Atelier de Milan” a opera mia. FONTE: https://www.academia.edu/35545885/Latelier_de_Milan_258_268_Recherches_sur_la_chronologie_et_la_politique_monétaire_des_empereurs_Valérien_et_Gallien_253_268_thèse_de_doctorat_en_Archéologie_et_Histoire_de_lArt_Université_catholique_de_Louvain_1989_Volume_2B Rivolta di Aureolo: Emissioni a nome di Postumo SERIE 1. Della primissima emissione monetaria ordinata da Aureolo nel nome di Postumo rimane solo un tipo attestato da due copie. Uno di questi pezzi, noto esclusivamente da un disegno di Dardel riprodotto ne l’Atlas di J. de WITTE, e riportato da H. COHEN, purtroppo, trascurato da WEBB durante la scrittura del RIC e, cosa ancora più grave, trascurato da G. ELMER nel suo studio fondamentale sulla monetazione degli imperatori gallici. Il nostro studio delle serie si concentrerà, quindi, su un unico aspetto, notevole per molti versi perché va, in modo particolare, a fare luce sull’inizio del "regno" di Aureolo, dando rilievo alla sua monetazione. 1. Il Dritto Il dritto in sé non presenta nulla di particolare: ci mostra un ritratto con la scritta “IMP POSTVMVS AVG”, è uguale, insomma, a quello dell'imperatore gallico. Si tratta di un'effigie di Gallieno, vagamente ridefinito, con l'aggiunta di una barba arrotondata. La realizzazione della parte anteriore dei capelli è un’unicità della monetazione di Postumo a Milano: danno l'impressione di tre grandi “serrature?” parallele. Questa forma di acconciatura è quella di Gallieno durante la serie precedente, e l’incisore che ha realizzato questa prima immagine di Postume è, con tutta probabilità, il nostro incisore “G”: Il tipo di busto, corazzato e drappeggiato, visto frontalmente, girato di tre quarti, non si incontra più a Milano dal 263 (quinta serie di Gallieno); tuttavia, questo è l'unico modello utilizzato fino ad allora per gli Antoniniani di Postumo, da cui l’incisore “G” doveva essere stato ispirato. La punzonatura delle legende è identica a quella della serie precedenti di Gallieno, ma indubbiamente differiscono da quelle più tardive: 2. Il Rovescio L'immagine di Ercole che tiene nella mano destra una mazza, e nella sinistra il leonte e tre mele raccolte nel giardino delle Esperidi, è del tutto nuova a Milano. Questo rovescio è unico nell’iconografia di Postumo, ma c’è da dire, invece, che non mancano altre rappresentazioni del dio su moneta. Lo stile di questo tipo è particolarmente notevole: deriva direttamente dalle immagini del Bonvs Eventvs, la qualità dell'incisione e la cura dei dettagli (muscolatura, tratti del viso del dio, realismo del leonte) sembrano indicare che il conio fosse originariamente destinato alla coniazione dell'oro. D'altra parte, la punzonatura della legenda “VIRTVS AVG” viene o da “E” o da “G”, e non ha alcuna relazione, stilisticamente parlando, con le emissioni di Postumo, mentre, invece, non stonerebbe assolutamente con le emissioni milanesi di Gallieno. In realtà, il significato del rovescio è il vero elemento importante di questa moneta, dal momento che glorifica la Virtus di Postumo Augusto. Tuttavia, fin dall’inizio dell'assedio di Milano, nel 268, l'usurpatore gallico non sarà mai più menzionato nella monetazione (se non dalla sua effigie al dritto). Tutti i rovesci, dalla seconda serie alla quarta, senza eccezioni, non evocano più le qualità del nuovo Principe, come ci si potrebbe legittimamente aspettare in un programma di questo tipo, ma, piuttosto, la cavalleria appostata in città, sotto il controllo di Aureolo. Sull'autenticità dell'esemplare nella collezione di Roth, conservata a Stoccarda, non ci sono dubbi. R. ZIEGLER, che ci ha gentilmente inviato diversi calchi di questo pezzo, è chiaro su questo punto. Del resto, gran parte del rovescio è corroso, e, un esame sulle condizioni della superficie ha mostrato che non può nemmeno essere un'antica falsificazione, ad esempio mescolando due tipi presi da monete di regni diversi; la moneta è indiscutibilmente coniata. D'altra parte il tondello, anche se non è stato analizzato, sembra essere, a primo impatto, di una lega di qualità migliore rispetto al resto della produzione di quel tempo. Quindi il primo atto nel riconoscere la sovranità di Postumo sulla penisola settentrionale era l'emissione di rarissimi antoniniani di biglione (di un peso elevato e, senza dubbio, di una qualità meno mediocre del solito) e, con ogni probabilità, aurei radiati, prodotti dagli stessi conii (il modulo inverso, 21.5 mm, sembra escludere laureati il cui diametro ruota di solito intorno ai 18-18 mm). Un programma iconografico particolare atto a celebrare le virtù imperiali del nuovo Principe: Il resto della serie è ovviamente perso, ma è poco probabile che questa prima emissione abbia avuto una battuta d’arresto. Altri potrebbero apparire un giorno: non dimentichiamo che la nostra documentazione relativa al "regno" di Aureolo è molto limitata: nessun grande ritrovamento italiano è noto, e più di un terzo dei mille esemplari attualmente identificati provengono da due recenti reperti britannici (Cunetio: 221 ex .; Normanby: 150 ex.). Queste monete, ci ha confermato E. ARSLAN, sono molto frequenti nei livelli archeologici dell’antica città di Milano (Mediolanum). Possiamo quindi sperare che una scoperta importante, un giorno, potrà arricchire questa documentazione. Riteniamo, quindi, che la primissima emissione monetaria, coniata nella pianura padana in nome di Postumo, doveva avere un certo numero di tipi (forse tre, poiché il numero delle officine sembra essere mantenuto e ogni unità emetteva un tipo separato) che celebra le qualità del nuovo comandante del nord Italia. Un donativo è stato senza dubbio distribuito in questa occasione, per mantenere la lealtà delle truppe. Questo tema della FIDES si svilupperà, poi, nella seconda serie. Riguardo alla datazione, è difficile ammettere un'interruzione molto lunga tra la fine improvvisa delle emissioni in nome di Gallieno e la prima serie ordinata da Aureolo. Questa prima emissione è stata coniata, con ogni probabilità, durante l'inverno del 266/267, e l'incisore di Gallieno ha realizzato solo l'unica coppia di conii attualmente a noi nota; sarà poi “eliminato” a favore di una nuova squadra di quattro incisori appena formati. Quando il vecchio maestro incise la “VIRTVS AVG”, aveva ancora la mano abituata a produrre “BON EVEN AVG”, un tipo che appare, come abbiamo visto, nella fase più recente della quattordicesima serie di Gallieno. Una rottura, certamente logica, tra le coniazioni del legittimo imperatore e la coniazione dei ribelli, che difficilmente può interessare più di qualche settimana, di certo non mesi. Inoltre, non può essere collocato tra le serie quattordicesima di Gallieno e la prima di Postumo, ma è compresa tra la prima e la seconda, al momento del “cambio di squadra di incisori”, attestato da un certo numero di caratteristiche tecniche su cui torneremo in seguito. Comunque sia, la seconda serie prende il via in fretta: il nome di Postumo è impreciso su qualche conio e il suo ritratto sembra essere sconosciuto agli incisori: le prime effigi realistiche appariranno solo nella fase successiva.1 punto
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Più precisamente nei musei della Canonica del Duomo di Novara, tra l'importante corredo custoditovi, sono conservate 2 lastre scolpite, frammenti della decorazione di un ambone altomedievale a doppia rampa di salita, considerato di epoca longobarda tra VII - VIII sec. . Mentre la prima lastra (di cui non ho immagine) raffigurerebbe con buona certezza Daniele tra i leoni, la seconda vede al centro una figura con aspetto "barbarico" . Gli estensori di 'Piemonte' (guida archeologica) riportano l'interessante lettura di questa seconda raffigurazione, che vi vede, pur in ambito religioso cristiano, una ascendenza nella figura mitologica nordica di Thor . Simile tipo di figure con lunghi capelli ai lati del volto e barbate, si possono ritrovare ancora alcuni secoli dopo, nelle figure, del Doge al diritto e di Cristo al rovescio, incise sui grossi 'Matapan' della repubblica di Venezia .1 punto
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Pensi che qualcheduno ti risponda? Mettere nero su bianco una cosa del genere? Come minimo c'è il rischio di prendersi una denuncia per diffamazione, e per giunta penso che si vada contro le regole del forum, ..... saluti TIBERIVS1 punto
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Da quello che dice Emilio Siculo mi sembra di capire che la moneta da giudicare non abbia corrispondenze corrette tra dritto e rovescio, in quanto credo che il conio del rovescio sia R214.1 punto
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Un brutto falso,notare la R di zecca,il medaglione dell'Annunciazione e il bordo nonche la firma SPERANZA (il 3 della data l'avete notato tutti). La foto presa in diagonale e con luce forte sfalza un pò i rilievi ma credo con tutto quello che avete scritto non ci siano più dubbi. Peso e diametro scommetto che erano dati come da catalogo ne più ne meno. ps: posso sempre sbagliare solo in mano sono sicuro al 100% ma certi punti su questa tipologia sono standard.?1 punto
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una moneta di fantasia che riprende vagamente l'aspetto delle antiche monete cinesi. è molto diffusa come moneta porta fortuna?1 punto
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Anche dietro la mia c'è l'indiano... Penso che la metterò vicina a quella del Duce... Entrambe verranno usate c'è fermacarte...1 punto
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Questa si che è una soluzione collezionistica non ti pare? Serie completa!1 punto
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I Fratelli Gnecchi, milanesi e famosi numismatici, erano anche collezionisti di medaglie S. CARLO BORROMEO, sul volume SAN CARLO BORROMEO NEL TERZO CENTENARIO DELLA CANONIZZAZIONE del 1810 descrivono questa importante placchetta: La stessa placchetta che ho in collezione non ha la barba, è stata oggetto di una ricerca, e nel periodo della famosa peste 1576-1577, S. CARLO ha emesso una lettera Pastorale il dì 30 Dicembre 1576 che invitava il clero a portare la barba rasa. Con gran gioia risolto il mistero della stessa placchetta ma successiva senza barba.1 punto
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Si... È vero... Probabilmente non 50 ma una quarantina... In diverse sere... In pratica una sera a un mercatino mi fregarono 10 euro con 2 monete farlocche e poi la sera dopo a un altro mercatino me ne fregarono un altra 30ina con altre monete farlocche... Purtroppo, pensando fossero davvero di argento spesi tanto... Che delusione quando scoprii che erano delle patacche inutili! Ora stanno sulla mia scrivania come fermacarte! Almeno a qualcosa sono servite! ?1 punto
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Provo: Concertino SIS tenta, MA evita CON CERTI "NO" SI STENTA, MA E' VITA Dimmi qualcosa. Ciao da Stilicho1 punto
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Bel rompicapo, tra l'altro pare ci sia stata una collisione di conii1 punto
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Quindi potrebbe essere stata ribattuta due volte a questo punto.1 punto
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The most complete and accurate work on these imitation coins from Italy is the Gamberini di Scarfea (gamb.) I will check if I have the right volume and look for your coin.1 punto
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Questa si vede già dalla foto che è in conservazione superiore io darei anche un QFDC.1 punto
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Apri la contestazione su PayPal. Ti guideranno loro sul da farsi e se hai diritto sarai rimborsato. https://www.paypal.com/it/smarthelp/article/non-ho-ricevuto-l'oggetto-acquistato-oppure-ho-ricevuto-un-oggetto-diverso-da-quello-pubblicizzato.-cosa-posso-fare-faq1344 Se non hai ricevuto l'oggetto riavrai i tuoi soldi accreditati nelle tempistiche descritte nel link che ti ho inviato. Ciao1 punto
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Ciao Saturno : sulle "monete di necessità" il discorso sarebbe lungo. E' evidente che tutti i gettoni che contengono una cifra fanno riferimento alla moneta corrente, ma non necessariamente sono definibili "monete di necessità" in quanto, specialmente se sono elaborati e contengono scritte e figure, possono essere stati emessi per altri motivi (sconti, premi, ecc.) e fanno le veci della moneta corrente non perché questa sia divenuta introvabile, ma anche come forma propagandistica di chi li emette. Di gettoni intesi come "monete di necessità" ne sono stati mostrati in passato tanti esemplari qui nel sito : ad esempio, ne furono prodotti tantissimi nel periodo in cui, stante la introvabilità degli "spiccioli", ne vennero approntati anche da negozianti, commercianti, ecc. , finché le banche misero in circolazione gli "assegnini" che ebbero una grande circolazione. Saluti. @Saturno1 punto
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Nel 2008 furono emesse 4 monete. Le prime due sono dedicate all’esplorazione dell’Antartide, in particolare una moneta da 5€ in argento e una moneta da 100€ in oro (riportata qui sotto). Sul dritto è presente l’arpa circondata da una corona di alloro. Sul rovescio sono raffigurati i due esploratori Ernest Shackleton e Tom Crean. Shackleton è stato un esploratore britannico di origini irlandesi, al comando di due spedizioni antartiche tra il 1907 e il 1916: la Nimrod e la Endurance). Nella prima spedizione scalò per la prima volta il Monte Erebus, un vulcano attivo sull’isola di Ross, localizzò il Polo Sud Magnetico e scoprì il passaggio nel ghiacciaio di Beardmore. In una successiva spedizione, il gruppo di Shackleton arrivò a 88° 23’ Sud, a 180 km dal Polo Sud. Per tre anni questo fu il primato di avvicinamento al Polo. Sulla decisione di fermarsi e tornare indietro, Shackleton disse: “Meglio un asino vivo che un leone morto”. Al tempo della spedizione Endurance, invece, il polo sud era stato già raggiunto da Roald Amundsen. L’obiettivo era quindi la traversata del continente antartico. La spedizione partì 3 giorni prima che l’Inghilterra dichiarasse guerra alla Germania (1° agosto 1914). Nei pressi del mare di Weddell la nave rimase incastrata nella banchisa e andò alla deriva. Dopo dieci mesi fu abbandonata e un mese dopo fu completamente distrutta dalla pressione del ghiaccio. Shackleton creò un accampamento d’emergenza sulla banchisa dove trasferì l’equipaggio. Dopo mille peripezie (che vi invito ad approfondire) riuscì a mettere in salvo tutto l’equipaggio raggiungendo la stazione baleniera di Stromness e organizzando i soccorsi per gli uomini dell’equipaggio rimasti indietro. Shackleton morì a bordo della spedizione Quest, salpata pochi mesi prima da Londra, nel 1921. Fu sepolto nella Georgia del Sud, nel cimitero dei pescatori di Grytviken. Tom Crean, raffigurato insieme a Shackleton sulla moneta, era secondo ufficiale nella spedizione Endurance. Tiratura in argento: 6000 pezzi. Tiratura in oro: 3000 pezzi. Le altre due monete emesse nel 2008 sono dedicate all’isola di Sceilig Mhichil, patrimonio dell’UNESCO, situata al largo della costa occidentale d’Irlanda. In particolare, sono state emesse una moneta da 10€ in argento e una moneta da 20€ in oro. Sul dritto è presente l’arpa. Sul rovescio è raffigurata l’isola di Skellig Michael (in irlandese Sceilig Mhichil) con uno stormo di uccelli che vola dalla cima verso 12 stelle. Al di sotto è presente il nome dell’isola. L’isola prende il nome dall’arcangelo Michele, mentre Skellig deriva dall’irlandese sceilig che significa “piccola o ripida area di roccia”. L’abbondanza di roccia e l’isolamento del luogo fecero sorgere un monastero gaelico, fondato probabilmente tra il VI e l’VIII secolo. Ha un’isola gemella chiamata Little Skellig (in irlandese Sceilig Bheag), più piccola e inaccessibile. La valle intermedia è nota come Sella di Cristo. Fun fact: è stata usata come location per le riprese di tre diversi film di Star Wars, tra il 2015 e il 2019, oltre che per Heart of Glass (1976) e Byzantium (2012).1 punto
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Dal nasino all'insu e taglio capelli a me ricorda moltissimo Gordiano III nelle monete della troade, di Misia o regioni vicine. Il rovescio sembra anche a me un tripode con scritte ai lati.1 punto
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Ho appena ricevuto la moneta vinta sull'ebay francese. La moneta era presentata come da classificare e l'asta si è conclusa ad una cifra piuttosto alta, visto che mi insrisco in una discussioen che parla vi valutazione me a sono cavata con 130 euro. Quante volte me la sono lascita sfuggire la rarità quando mi ero creduto l'unico ad averla azzeccata Questa volta è toccata me. Magari qualcuno di voi ha partecipato alla stessa asta e siamo stati involontariamente avversari la metto qui in spirito d'amicizia per festeggiare assieme un'acquisto non scontato abbazia san benigno Giovanni Battista di Savoia racconigi.bmp1 punto
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1970 Territorio francese degli Afar e degli Issas - 50 franchi Era così denominato il territorio dell'attuale Gibuti tra il 1967 e il 1977, regione precedentemente nota come Somalia Francese.1 punto
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Non è complicato, io dico solo che case d'aste estere e privati, sia italiani che esteri, non hanno l'obbligo di rilasciare l'attestato imposto dal nostro codice. Sul fatto di cedere una moneta tra privati, normalmente chi vende non gradisce far sapere all'acquirente a quanto l'aveva acquistata e, quindi, la documentazione d'acquisto non la mostra (anche perché - ripeto - non ne ha l'obbligo).1 punto
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Certo, ma se ho comprato da un privato non ho nulla; se ho comprato da una casa d'aste all'estero ho solo la fattura e, a volte, anche foto e descrizione della moneta.1 punto
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Segnalo un rarissimo bolognino aquilano di Ladislao con stellina a fine legenda del D https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-LADAQ/21 punto
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Ovviamente mi accodo anch'io a coloro che sconsigliano di cominciare quella collezione. Si tratta di una sfida enorme non commisurata al reale valore dei pezzi proposti. Lo sappiamo tutti. Però intendo fare delle precisazioni che, in linea teorica, capovolgono la mia stessa opinione. Dice bene @favaldar al post #3. Si tratta di cose buone per ragazzini. Però vorrei togliere alla parola "ragazzini" ogni sfumatura peggiorativa. Si tratta cioè di opere tagliate su una fascia di persone non preparate numismaticamente parlando (al di là della loro età anagrafica), ma badate che non c'è nulla di male a essere dei principianti, né a 10 anni né a 60! Perché bistrattare opere pensate appositamente come opere propedeutiche? Ci lamentiamo continuamente del mancato ricambio generazionale nel collezionismo, e poi ci lamentiamo di simili iniziative editoriali? A me sembra più facile avvicinare pubblico vergine tramite tali iniziative che non col Carboneri o con qualche Crawford, no? Non penso ovviamente che tali iniziative editoriali siano le uniche vie d'accesso alla numismatica, ma se esistono... ben vengano. Mi sembra importante quanto dice @talpa focalizzando l'attenzione sulle informazioni che spesso troviamo in questi volumetti. Io oggi, senza aver avuto né nonni né genitori collezionisti, sono quel che sono anche grazie a quei volumi. E ovviamente non ho mai concluso alcuna serie per i costi spropositati. D'altronde però nessuno ci impedisce di comprare sol o 10 delle 146 uscite previste (numeri a casaccio). Non possiamo sottovalutare la loro portata pedagogica. A me piacerebbe che anzi tali iniziative fossero in qualche modo portate nelle scuole primarie. Ovviamente, disgraziatamente, prima dell'obiettivo pedagogico viene quello commerciale. E quindi ti fanno pagare un'assurdità una collezione numismatica il cui valore maggiore sta proprio nelle informazioni dei fascicoli. È chiaro anche che rotolare centinaia di tondelli tra le mani nelle ciotole dei mercatini ha tutto un altro sapore. Ma non è scontato ahimé che un bambino di 10 anni riesca a trovare un mercatino a portata di mano. Più semplice è pianificare 10 uscite nell'edicola sotto casa.1 punto
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DE GREGE EPICURI Sulla fodera del cofanetto c'è lo stemma della ditta Johnson, con l'anno di fondazione (1836). La chiesa è certamente San Giusto, e gli stemmi visibili (almeno 2) sono quelli di Trieste; forse c'è qualcosa anche sulla bandiera, che però si vede male. Se la frase del bordo è proprio quella riportata, la data di emissione della medaglia dovrebbe essere il 2018 (cento della vittoria); mentre questi "cittadini dell'ordine" sarebbero stati costituiti nel 1870. Chi siano costoro, è tutto da scoprire. La presenza degli stemmi di Istria, Dalmazia, Zara, Pisino, Fiume, Parenzo conferisce alla medaglia un sapore "nostalgico". Però, se fosse stata commissionata da una delle associazioni dei giuliano-dalmati (che mi pare esistano tuttora) credo che ciò sarebbe stato riportato, al D o al R. Forse si potrebbe chiedere informazioni direttamente alla Johnson. P.S. Scopro ora che i "Cittadini dell'Ordine" sono "il più antico istituto di vigilanza d'Italia e d'Europa, fondato nel 1870". Quindi, la medaglia è stata commissionata proprio da questo Istituto di Vigilanza.1 punto
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Ciao @Sirlad, Sarebbe opportuno, prima di dare una legittima opinione, di osservare meglio. La numismatica classica, non studia solo le monete belle, ben centrate, non corrose, con bella patina, la dove i dettagli si leggono meglio, ma per fortuna, anche quelle di scarso valore commerciale, dovuto alle condizioni di conservazione, ma pur sempre un pezzo di storia. Ora una moneta in bronzo, arrivata a noi, attraverso chissà quali condizioni chimico-fisiche, al punto di essere irriconoscibile, NON va trattata MALE, o quanto meno, accertarsi se veramente si tratta di un ""gadget per turisti "". Spazzolando, mi sono imbattuto in questa discussione, che a parte qualche messaggio non opportuno e diretto a conoscenze per i principianti. In un bronzo cosi ridotto è impossibile rilevare i "dettagli", bene a fatto a postare @antonio bernardo, il suo bronzo di Suesa Aurunca, che in un confronto, si potrebbe (azzardare) a identificarla alla zecca di Suesa Aurunca. Avresti dovuto osservare il focolaio di cancro, nei capelli vicino al taglio del collo. Questo dettaglio, gli da la genuinità, come puoi osservare dalle foto che allego.1 punto
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Propongo una cronologia per le tessere usate a Padova. Mi piacerebbe sentire il vostro parere [emoji6] Per comodità uso la classificazione del Verci. V. 5 Jacopino dal 1350 V.4 Idem V. 6 - 7 - 13 - 12 - 16 Francesco I V. 2 Marsilio 1373 circa V. 3 - 11 - 14 - 15 Francesco II1 punto
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Le mie? Il 5 lire San Marino, il tallero di Maria Teresa, il tallero d'Eritrea, il 20 lire sia con VEIII che con Mussolini, una tedesca con Hitler, e due monete cinesi in ferro.1 punto
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Non sono soltanto gli elementi iconografici a dirci che è un falso d'epoca ma anche il metodo di costruzione del conio. Non so se avete mai notato (almeno negli esemplari conservati meglio) una leggera cornicetta a semicerchio sottostante le leggende. Bene, quelle erano delle ghiere che apposte sul conio servivano a mettere tutte le lettere a livello. In questo falso d'epoca è evidente che i falsari non disponevano di tale attrezzatura, infatti, nessuna lettera della leggenda è allineata. Altra particolarità è la corona sullo stemma non in posizione centrale. Non si tratta di una variante ma è tutta la moneta che è differente .............. in peggio. Per quanto concerne la costruzione del conio in epoca medievale e in epoca moderna, vi invito a leggere il volume di Giuseppe De Sopo. ;) Juniomoneta sicuramente lo avrà questo volumetto e si renderà conto che i metalli dei conii erano diversi da epoca ad epoca. Nell'epoca moderna per battere monete di tondello più grande rispetto alle sottili monete medievali, i conii erano fatti in metalli differenti ........... e differente era la tecnica di punzonatura e incisione sui conii.1 punto
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