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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/04/21 in tutte le aree

  1. Inauguro il nuovo anno con uno dei miei primi acquisti 2021: D\ CONSTAN-TINVS AVG R\ PROVIDEN-TIAE AVGG, TRP RIC 449var - Irregular Il pezzo è accompagnato da questo cartellino: che riporta il numero 399 che è il riferimento al catalogo del rispostiglio pubblicato in Coin Hoards from Roman Britain vol. X dato che il pezzo proviene dal ripostiglio di Chapmanslade scoperto con il metal detector nel 1993. Qualche dato sul ripostiglio, tra cui una sua composizione di massima si trova nel sempre ben preciso e puntuale sito del PAS: https://finds.org.uk/database/hoards/record/id/2186 Si tratta di un ripostiglio di 5200 pezzi circa caratterizzato anche da una discreta presenza di radiati del III secolo (12 esemplari di cui 8 imitativi!) e da 25 nummi tetrarchici. La bustina arriva dritta dritta dai catalogatori del British Museum che hanno studiato l'insieme e trattenuto parte del ripostiglio.
    6 punti
  2. Buonasera a tutti, è da tanto che non apro una discussione, ne approfitto per aprire la mia N° 1 del 2021..? Tutto parte dallo studio di una mia monetina della quale non ho mai approfondito la Storia, nel cercare di catalogarla e mi auguro di averla ben inquadrata, ho avuto la possibilità di aggiungere qualcosa al poco che sapevo. Già nel titolo riporto con piacere una frase di due parole che non conoscevo e che riguardano Federico II di Svevia. La moneta è un modestissimo Denaro in Mistura, se ho ben capito la monetazione di questa casata si basava sull'emissione di monete in oro, rame e Mistura. Ma questo potremmo approfondirlo insieme se vi fa piacere, allo stesso modo potreste postare le vostre. Premetto che non sono pratico di questa monetazione, ma vorrei approfittare per studiarla insieme, ogni tassello di conoscenza è un qualcosa in più che arricchisce il nostro sapere. È chiaro che sarebbe forse più semplice prendere dei libri e studiare, ma credo che con l'ausilio delle monete possa essere altrettanto interessante. Riporto delle brevi note prese da Wikipedia. La dinastia sveva in Sicilia durò dal 1198, anno in cui fu proclamato re Federico II di Svevia, al 1266 quando Manfredi di Sicilia fu sconfitto da Carlo I d'Angiò. Ebbe i suoi prodromi quando nel 1194, con la morte di Guglielmo III, divenne regina di Sicilia sua zia Costanza d'Altavilla, moglie (dal 1185) di Enrico VI, figlio dell'imperatore Federico Barbarossa. Tre anni dopo Enrico morì, e per un anno Costanza restò sola a governare la Sicilia. Pochi mesi prima della morte incoronò il figlio di quattro anni Federico II, posto sotto tutela papale dalla morte della regina. Aveva così inizio nel 1198 la nuova dinastia degli Svevi in Sicilia. Eccoci dunque alla Figura che da una parte di titolo alla Discussione. Federico Ruggero di Hohenstaufen (Jesi, 26 dicembre 1194 – Fiorentino di Puglia, 13 dicembre 1250). Federico apparteneva alla nobile famiglia sveva degli Hohenstaufen. Discendeva per parte di madre dai normanni di Altavilla (Hauteville in francese), conquistatori di Sicilia e fondatori del Regno di Sicilia. Conosciuto con gli appellativi stupor mundi ("meraviglia o stupore del mondo") o puer Apuliae ("fanciullo di Puglia"), Federico II era dotato di una personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha polarizzato l'attenzione degli storici e del popolo, producendo anche una lunga serie di miti e leggende popolari, nel bene e nel male. Il suo mito finì per confondersi con quello del nonno paterno, Federico Barbarossa. Il carisma di Federico II è stato tale che all'indomani della sua morte, il figlio Manfredi, futuro re di Sicilia, in una lettera indirizzata al fratello Corrado IV citava tali parole: "Il sole del mondo si è addormentato, lui che brillava sui popoli, il sole dei giusti, l'asilo della pace". Il suo regno fu principalmente caratterizzato da una forte attività legislativa moralizzatrice e di innovazione artistica e culturale, volta a unificare le terre e i popoli, ma fortemente contrastata dalla Chiesa, di cui il sovrano mise in discussione il potere temporale. Ebbe infatti ben due scomuniche dal papa Gregorio IX, che arrivò a vedere in lui l'anticristo. Federico fu un apprezzabile letterato, convinto protettore di artisti e studiosi: la sua corte fu luogo di incontro fra le culture greca, latina, germanica, araba ed ebraica. Uomo straordinariamente colto ed energico, stabilì in Sicilia e nell'Italia meridionale una struttura politica molto somigliante a un moderno regno, governato centralmente e con un'amministrazione efficiente. Io lo ricordavo solo per aver Istituito l'università a Napoli. E per essere definito come Stupor Mundi. ? Ora potreste continuare voi oppure insieme. Saluti Alberto
    5 punti
  3. lasciato alle spalle un anno difficile per tutti vorrei esprimere i miei ringraziamenti a tutti quelli che con la loro competenza e passione (cito i primi che mi sovvengano Hirpini, Sandokan, Meleto e non se ne abbiano a male tutti gli altri!) in qualche modo mi hanno aiutato a passare il tempo dapprima segregato in casa (e si sa quanto duramente ha colpito la pandemia nella bergamasca) e poi il periodo trascorso in ospedale. Leggere le risposte alle richieste di identificazione m'è servito ad alleggerire la tensione ed anche a capire che...non imparerò mai nulla del mondo delle monete anche se mi appassiona? auguro un buon anno a tutti gli appassionati di questo sito sperando in un 2021 migliore p.s. ho lasciato un piccolo e modesto segno tangibile per la donazione peccato non poter dare di più
    4 punti
  4. Come sappiamo la collezione Reale e’ quasi sterminata, circa 120.000 monete in tutto, questo e’ il primo tentativo di pubblicazione, o meglio ripubblicazione della collezione nella sua consistenza finale dopo l’originale pubblicazione del CNI ( Corpus) che e’ iniziata nel 1910 con il primo volume dedicato ai Savoia e terminato con il 1943 con quello dedicato a Napoli ( seconda parte). L’opera fu tra l’altro lasciara incompiuta. Che significa che - per Savoia ad esempio - tutte le monete acquisite dopo il 1910 sono in collezione ma non descritte e pubblicate ma solo inventariate. con il piano di questa attuale pubblicazione si e’ iniziato da zecche minori o anche grandi ( Quella di Milano, che consta di oktre 5.000 monete, la si sta portando avanti tramite una collaborazione con la SNI che sto attualmente coordinando) ma si e’ volutamente lasciate da parte la zecca di Roma e quella di Napoli, estremamente impegnative per la consistenza del materiale che saranno affrontate piu’ avanti nel piano dell’opera. Questo lavoro di pubblicazione, portato avanti senza troppi clamori e’ ampiamente meritorio perché consente di conoscere classificazione dati e immagini di un grandissimo numero di monete in precedenza inedite o non pubblicate mettendo a disposizione degli studiosi una mole di dati impressionante e allo stesso tempo fornendo la migliore garanzia di sicurezza alla collezione stessa ( la pubblicazione e’ la migliore tutela). ovviamente in un’opera di pubblicazione cosi articolata l’effettiva uscita dei fascicoli ( bollettini) segue un piano editoriale che risponde ad esigenze redazionali diverse e che va coordinato con il piano generale delle pubblicazioni del ministero e in particolare del museo nazionale romano che comprende anche altre pubblicazioni ( di ripostigli ad esempio o di altre collezioni ) che rientrano nell’attività editoriale complessiva dell’istituzione.
    4 punti
  5. Napoletana di giorno 3 Gennaio 2021 Ferdinando IV Piastra 1816.
    4 punti
  6. 1969 Germania federale - 5 marchi F 375° anniversario della morte di Gerardo Mercatore
    3 punti
  7. e per finire l'ultimo regalino del 2020 Taglio: 2 euro Nazione: Vaticano Anno: 2002 Tiratura: 2.000 negli starter kit e in divisionale Condizioni: BB Città: Milano
    3 punti
  8. Come sappiamo dopo il fallito tentativo di occupazione del 1920 il dominio italiano sull'Albania iniziò concretamente nel 1939, quando la corona del regno albanese fu assunta da Vittorio Emanuele III, anche se fin da metà anni '20 la politica fu quella di cercare di stringere i legami con l'Albania per influenzarla sempre di più fino a stabilire un protettorato. In particolare verso la fine del 1925 venne fondata la Banca Nazionale d'Albania, che l'anno dopo emise banconote in franchi oro con scritte in doppia lingua, come in questo esempio del taglio 20: Teoricamente sono banconote albanesi, perchè l'Albania era ancora formalmente e sostanzialmente indipendente pur se condizionata dall'Italia, ma è veramente così? Questo interessante studio intitolato "L’espansione finanziaria dell’Italia in Albania (1925-1943) - La Banca Nazionale d’Albania e la SVEA" di Lorenzo Iaselli secondo me leva ogni dubbio. http://www.delpt.unina.it/stof/12_pdf/1.2.pdf Infatti si legge nella parte iniziale che: "Tuttavia le relazioni economiche tra Italia e Albania assunsero un decisivo rilievo soltanto a partire dal marzo del 1925, allorché furono concluse le convenzioni che accordavano all’Italia concessioni petrolifere e l’incarico di creare una banca di emissione. La convenzione per la costituzione della Banca Nazionale d’Albania fu firmata il 15/3/1925 dal Ministro degli esteri albanese, MufidBey Libohova, e da Mario Alberti, rappresentante di un gruppo finanziario italiano – in cui figuravano le principali banche del paese – che, su invito dellaSocietà delle Nazioni, aveva organizzato l’operazione [...] La banca fu costituita a Roma il 2 settembre del 1925 ed il suo capitale fu fissato in 12.5 milioni di franchi oro. La distribuzione delle quote azionarie e le norme statutarie assicurarono all’Italia un controllo pressoché totale sulla condotta dell’istituto. Il progetto iniziale prevedeva che il 49% del capitale della banca fosse riservato a cittadini privati albanesi, il 26% al gruppo italiano, e la restante quota ai gruppi svizzero, belga e iugoslavo; di fatto, invece, questa distribuzione venne a modificarsi perché le azioni spettanti agli albanesi furono attribuite all’Italia e, per alcuni accordi intercorsi tra Alberti e la Banca Commerciale di Basilea, la partecipazione italiana finì con l’attestarsi intorno all’80% del capitale. Inoltre fu assicurata l’indipendenza dell’istituto dal governo albanese, fu fissata la sede legale a Roma e fu attribuita la presidenza ad un italiano". Questo assetto configurava la Banca Nazionale d'Albania come istituto di fatto italiano, sotto il completo controllo italiano, e quindi a mio avviso tali banconote vanno considerate di fatto come cartamoneta italiana emessa per la circolazione da un'altra parte, in un caso quasi identico a quello dei biglietti della Cassa per la circolazione monetaria della Somalia emessi dall'AFIS.
    2 punti
  9. In queste parole di Villa66 c'è un aspetto spesso per niente considerato ma affascinante: che tutte queste monete hanno viaggiato molto prima di finire a noi. Qualcuna più, qualcuna meno ma la loro storia muta è sicuramente ricca di viaggi! Un aspetto che mi affascina molto delle monete è che provengono dal passato e dal passato più o meno recente sono giunte a noi. Ma quando vedo monete provenienti da luoghi anche geograficamente lontani mi viene sempre da pensare a come fossero quei luoghi in quegli anni e per le mani di chi passarono (anche per questo preferisco le monete circolate agli FDC assoluti, belli, ma privi di un vissuto in un certo senso...).
    2 punti
  10. Il libro è finalmente arrivato questa sera ? ho avuto solo modo di sfogliarlo rapidamente, ma sembra davvero molto interessante (oltre che ben fatto). Complimenti agli autori e ringrazio @legionario per la disponibilità e celerità nell'operazione. Buona serata, Simone
    2 punti
  11. 1969 Banca d'Italia - 1.000 lire tipo Verdi II° tipo Carli Lombardo del 25 marzo 1969 Questa banconota del 1969 è conosciuta con fibrille e senza fibrille (quella che posto è senza fibrille), l'unica differenza che è riportata dai cataloghi per questo contingente, aggiungo personalmente che è anche del tipo con dicitura piccola. Avendo scoperto io stesso una variante (foto sotto: decreti dicitura piccola e dicitura grande), tentai inutilmente nel 1982 di farla inserire nel catalogo alfa, mi sarei accontentato che ne facessero menzione anche solo in una nota a margine, era comunque una variante che non comportava per i due tipi nessuna rarità dell'una rispetto all'altra. Anche se qualcuno l'ha definita una differenza da 'lana caprina', credo che il diverso font utilizzato si noti abbastanza: Ritento nel 1991 ma nulla... riuscii però a far sistemare una loro assurda asserzione sulle AM-LIRE del 1943-44, il catalogo alfa sosteneva che le banconote appartenenti alle serie speciali contrassegnate con un asterisco, andavano a sostituire gli esemplari ritirati dalla circolazione per logorio, venivano invece emessi per sostituire in ugual misura le banconote danneggiate durante le fasi di stampa. Successivamente non ci ritentai più... nella mia raccolta sono presenti le canoniche 9 emissioni che vanno dal 1969 al 1981 + questa variante per il 1969.
    2 punti
  12. Buonasera, che ne dite di questo denaro? La conservazione non è eccelsa ma mi sembra una variante poco comune. Grazie mille Paolo
    2 punti
  13. Confermo che si tratta di un grosso per Casale Monferrato, ma devo correggere l'attribuzione: nonostante la pessima conservazione, si leggono abbastanza nitidamente le cifre del millesimo, ossia un 2 e uno 0 nella parte sx della foto, oltre che un 6 nel quarto in basso a dx. Ne risulta quindi che si tratta di un 1620, data da attribuire a Ferdinanado Gonzaga e non a Vincenzo I: https://catalogo-mantova.lamoneta.it/moneta/MN-FPP/78 Si tratta oltretutto di un millesimo di grande rarità, come un pò tutti quelli di Ferdinando post-1615.
    2 punti
  14. Certo, direttamente da acsearch...
    2 punti
  15. Buongiorno a tutti, anche questa piastra ha qualche cosa particolare.. ? Saluti Alberto
    2 punti
  16. Segnalo alla prossima asta Stack's Bowers & Ponterio un Grosso Soranzo di Tipo 01 sempre con la particolarità della crocetta apicale.
    2 punti
  17. É atalarico Il rovescio va girato di 180 gradi Il concetto di valore... 1,2,2 e mezzo nummi etc, é un tema molto complesso... Diciamo che è un ae4 a prescindere dal valore... Ciao
    2 punti
  18. Buonasera, l’argomento spese processuali in ambito penale sta a cuore a molti, quindi, sperando di fare cosa gradita a chi non ne sia già a conoscenza, allego il link per leggere questa recente notizia. Qualcosa si muove... forse... (e da capire come). Saluti https://www.repubblica.it/politica/2020/12/20/news/manovra_giustizia_emendamento_costa-279195214/
    1 punto
  19. Buonasera! Iniziamo l'anno nuovo parlando di una moneta molto particolare. Si tratta di uno zecchino di Sebastiano Venier (1577-1578) diverso dai soliti esemplari. La particolarità, ed è la prima che vedo così, è che invece del canonico nome scritto "seb venerio" ha scritto solo "seb veneri". Anche il retro è un po' diverso, con un inversione di una lettera, infatti c'è scritto sittpxedat invece del normale sittxpedat. Anche l'aureola del redentore è diversa dalle normali monete del Venier. Cosa ne pensate?
    1 punto
  20. Buonasera a tutti Viennese de Filiberto II C373 Ma crocette nel 2° e 3° cantone (e non nel 1° e 4° ) Le due lettere di fine de legenda sono mal leggibili ma sembrano diverse dal PC..... variante o falso d'epoca ?
    1 punto
  21. Ciao carmhack, il foro serviva per infilare comodamente le monete su un pezzo di corda, semplificando così il loro trasporto. Durante il periodo Edo, le persone che pagavano con le monete unite insieme ricevevano un piccolo sconto. Un esempio? Se un oggetto costava 100 mon, e l'acquirente aveva 100 monete da 1 mon tutte infilate in un pezzo di corda, lo sconto era quasi sempre di 4 mon.
    1 punto
  22. Il catalogo del BM (Catalogue of the Japanese Coin Collection (pre-Meiji) at the British Museum) è comprensivo di immagini, anche se nel file pdf di Academia.edu sono di bassa qualità (forse per invogliare ad acquistare il volume, disponibile a un ottimo prezzo). Comunque, siccome sono riportate i codici di inventariazione del museo, non è difficile trovare le immagini in alta definizione direttamente sul sito del Museo. Il British Museum non ha in collezione esemplari di mumon-ginsen, a testimonianza della loro rarità. In internet si trovano delle immagini, ma pare che al riguardo ci sia stata una frode di portata rilevante, per cui mi prendo un po' di tempo per scovare esemplare sicuramente autentici. Si passa, quindi, direttamente alle altre monete Coerentemente con quanto detto finora, le "monete/amuleti" Fuhonsen sono classificate per prime, sebbene non riportino date ipotetiche di emissione, visto i dubbi sulla data della loro produzione. Il BM è in possesso di 3 esemplari: 1. https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1884-0511-2390 2. https://www.britishmuseum.org/collection/image/815312001 3. https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1884-0511-635 Purtroppo senza immagini disponibili.
    1 punto
  23. Quando la forma è tipica e cercata, per tipologia di realizzazione del tondello o riutilizzo , allora è storia quando la forma è effetto( e non causa) della deformazione plastica ineguale di un tondello rotondo,per l’applicazione di una forza ineguale, non è storia, è fanta numismatica alla Voyager in questa discussione e nell’altra e in qualunque altra che vada oltre questi limiti
    1 punto
  24. Questa tipologia di 3 cavalli esiste solo per l'anno 1625,la sigla dietro la testa del Re è la B del mastro di zecca Fabrizio Biblia che opero'in zecca dal 12 giugno 1623 al 22 agosto 1625... Esiste una variante molto rara con al rovescio VINCIT anziché VINCES... ma non è questo il caso...
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  25. La seconda con 7 pallini nello stemma del Portogallo
    1 punto
  26. È molto bello quello che scrivi. È pulito e onesto. C'è un senso di comunità in questo forum che in fin dei conti risulta benefico oltre ogni discorso numismatico e collezionistico in generale. La passione è il motore dell'apprendimento. Tanti di noi imparano senza accorgersene: io e probabilmente anche tu. Il mare è fatto di gocce. Serenità a te per l'anno nuovo.
    1 punto
  27. Buonasera Scudo 1901 , suggerisco di spostare la discussione nella Sezione Medaglistica, il Curatore Borghobaffo è un gran competente di medaglie religiose. Grazie. @borghobaffo
    1 punto
  28. Non sarei in grado di fare un bilancio ponderato del mio 2020 numismatico. Mi astengo. Però trovo molto intelligente questo spazio: ci incatena, in positivo, ai nostri piani, pietra di paragone per le nostre condotte. Prima di tutto vorrei acquistare un paio di volumi di letteratura numismatica e storico-economica. I miei propositi d'oro per il 2021: - 1/2 sovrana di Vittoria WIDOW HEAD - 5 rubli di Nicola II ZAR di tutte le Russie - Marengo romano di V.E. II I miei propositi d'argento: - completare la raccolta dei singoli anni di coniazione delle Caravelle (fino al '67 o '68, non ricordo) - mettere in collezione qualche argento di Maria Luigia I miei propositi in metallo vile: - terminare la serie dei 2 euro commemorativi comuni - prendere ancora qualcosa della serie dei rubli commemorativi sovietici in Cu-Ni iniziata più di 20 anni fa! - continuare con qualche bronzetto antico romano da studio. - cominciare a sistemare le mappe geografiche che raccolgo da pochi anni stabilendo finalmente una metodologia di reperimento. Comunque... pezzi comuni, conservazioni basse. Poi vorrei avere più tempo per l' opera di ricatalogazione del mio posseduto tipologico. Sono a buon punto col Regno, per cui sono riuscito più o meno a chiosare tutte le mie monete con annotazioni sulle circostanze dell'acquisto/del reperimento. Spero di passare presto alle monete dell'Unione Monetaria Latina. A dire la verità, però, vorrei anche dedicare meno tempo alla numismatica, ai decreti, alla storia dei prezzi. Lo so che sembra una contraddizione... Intendo dire che vorrei spendere quantitativamente e qualitativamente meglio il mio tempo, dando il giusto peso alle mie collezioni, ma senza distogliere la mia attenzione da quelle letture che nulla hanno a che vedere col collezionismo, senza distogliere la mia attenzione dai miei strumenti musicali. Ecco i miei propositi! Nulla di più di quanto specificato in una discussione-censimento che ho lanciato qualche mese fa. Felici propositi a tutti! P.s. Diciamo che se dovessi per caso inciampare su un 3 tornesi di Ferdinando II di metà Ottocento o in una civetta ateniese del IV SEC A.C., o anche solo su 1 € per un caffè d'asporto... li prendo lo stesso anche se non erano stati pianificati. ??
    1 punto
  29. Lasciamo tempo al tempo. Qualche istinto ludico si trasformerà forse in collezionismo consapevole, qualche altro volgerà in un nonnulla (ma magari sempre meglio che la ricerca spasmodica dell'ultimo dispositivo tecnologico di consumo, come ci faceva osservare @mat69) e qualche altro diventerà una cosa a metà, un sollazzo a cui dedicare 30 minuti al mese, senza aver voglia di andare a rovistare tra le ciotole (consiglio a tutti i principianti di farlo), ma pur sempre un divertente hobby. Il fatto di approcciarsi metodologicamente a una disciplina, a un hobby, a una passione appartiene già alla fase di piena consapevolezza. Ricordiamoci che l'istinto ludico è cosa serissima. Saluti a voi.
    1 punto
  30. Da lunedì 04 gennaio sino al 10 gennaio domenica si passa all'anno successivo: ╠═►1969◄═╣ Nella discussione originaria furono postate da: n.1 bavastro - n.2 miza - n.1 nando12 - n.3 nikita - n.1 villa66 Nella casella rossa le tre che avevo postato a suo tempo. Un 1969d half-dollar da Stati Uniti d'America. Colpito dalla zecca di Denver in argento—la "finezza" di queste monete è solitamente thumbnailed come 40%—con un diametro di 30,6mm e un peso di 11.50g. (Questa particolare moneta ho tirato dalla circolazione nel ‘69—un sacrificio importante del potere d'acquisto!) Il 1969d half-dollar è finora (2015) l'ultimo americano prodotto per circolazione di moneta d'argento. (Le altre denominazioni avevano già perso il loro argento e le metà di Kennedy rivestito d'argento del 1970 sono state coniate esclusivamente per insiemi; successive edizioni d'argento sono stati anche monete da collezione solo.) Solo Denver ha colpito half-dollars per la circolazione nel 1969 (il marchio di zecca al dritto era un altro recente partenza da tradizione numismatica americana), e queste monete circolanti argento americano finale contrassegno la fine di una monetazione d'argento che ha avuto inizio quando il nome "Stati Uniti d'America" è stato un fatto letterale. Con il tempo che questo 1969d half-dollar è caduto da una pressa coniatura, tuttavia, quasi tutti del Nord e del Sud America aveva guadagnato uno stato indipendente e l'età del colonialismo era morta da molto tempo. Quindi non è una sorpresa che 1969 è un anno quasi mai ricordato per una grande opportunità coloniale scontata—non in argento, ma in acciaio inox—la placca attaccato alla gamba del lander lunare di Apollo 11: "Qui uomini dal pianeta terra la prima volta piede sulla luna, luglio 1969 A.D. Siamo venuti in pace per tutta l'umanità." v. ---------------------------------------------------------------- A 1969d half-dollar from the United States of America. Struck at the Denver mint in silver-clad—the “fineness” of these coins is usually thumbnailed as 40%—with a diameter of 30.6mm and a weight of 11.50g. (This particular coin I pulled from circulation in ’69—a major sacrifice of purchasing power!) The 1969d half-dollar is thus far (2015) the last American silver coin produced for circulation. (The other denominations had already lost their silver and the silver-clad Kennedy halves of 1970 were coined exclusively for sets; subsequent silver issues have also been collector-coins only.) Only Denver struck half-dollars for circulation in 1969 (the obverse mintmark was another recent departure from American numismatic tradition), and these final American circulating silver coins mark the end of a silver coinage that began when the name “United States of America” was a literal fact. By the time this 1969d half-dollar fell from a coining press, however, almost all of North and South America had gained independent statehood and the age of colonialism was long since dead. So it’s no surprise that 1969 is a year almost never remembered for a great colonial opportunity foregone—not in silver, but in stainless steel—the plaque attached to the leg of the Apollo 11 lunar-lander: “Here men from the planet Earth first set foot on the Moon, July 1969 A.D. We came in peace for all mankind.” v
    1 punto
  31. Da lunedì 04 gennaio sino al 10 gennaio domenica si passa all'anno successivo: ╠═►1869◄═╣ Nella discussione originaria furono postate da: n.1 Lafayette - n.1 nando12 - n.4 nikita - n.1 Saturno - n.1 villa66 Nelle caselle rosse le quattro che avevo postato a suo tempo. Uruguaiano 2-centesimos di Nikita è un 1869A da Parigi; ecco il 1869H da Birmingham. Il 1869A è andato dalla Francia a Uruguay all'Italia; il 1869H andato dall'Inghilterra a Uruguay negli Stati Uniti. v. ------------------------------------------------------------- Nikita’s Uruguayan 2-centesimos is an 1869A from Paris; here is the 1869H from Birmingham. The 1869A went from France to Uruguay to Italia; the 1869H went from England to Uruguay to the United States. v.
    1 punto
  32. Ho due commenti: - la forma ovale del flan non mi sembra di per se’ interessante dal punto di vista speculativo. In altre monetazioni è così frequente da sembrare la regola. Si vedano ad esempio gli stateri arcaici di Kelenderis, per i quali doveva esservi qualche aspetto di produzione dei flan che spiega il tutto. Ma per le siciliane greche in generale, non trovo nulla da dire - la sequenza delle lettere Alfa, beta, gamma lunato (C) e delta avrà invece avuto un qualche significato all’interno della sequenza dei conii riordinata dalla prof.ssa Caltabiano. La A appare alla fine della serie VI nel conio R127, mentre le 3 successive lettere appaiono in ordine fra R133 e R138 nella serie VII. L’interpretazione presentata nel corpus non è univoca: a) si attribuisce poca probabilità ad una semplice numerazione dell’emissione con 1, 2, 3 e 4; b) valore ancora numerico, ma secondo la teoria del numero all’interno della dottrina pitagorica; c) valore alfabetico, rimandando alle 4 stelle principali della costellazione della lepre, da A a D appunto, che formano il corpo stilizzato di questo scattante animale
    1 punto
  33. Penso che si sia equivocato cio' che asseriva Pino @Monetaio.......a mio avviso intendeva far capire che , pur avendo disponibilita' economiche che consetano di muoversi senza alcun problema verso monete dal costo non inarrivabile (vedi 50 lire 1912 in eccellente conservazione), non e' cosi' semplice riuscirvi per via della disponibilita' e reperibilita' sul mercato di queste. Non penso sia una cosa che stupisca che noi commercianti abbiamo mancoliste di nostri clienti, questo non significa vantaggiare chi ha piu' soldi....semplicemente accontentare chi prima ci chiede un determinato pezzo in una specifica conservazione. Detto cio' , trovo logica l'affermazione di Pino quando dice che fino a che non trova il pezzo di cui ha richiesta, la fila di chi glielo chiede non puo' far altro che allungarsi . PS per @Monetaio....pensa che io sono momentaneamente messo peggio di te con sta moneta ?....2 che hanno qFdc "vero" e che lo vogliono FDC (VISTO UNO SOLO IN VITA MIA ) ...vedi te quanto dovranno aspettare!!!!!! ....ovviamente cio non preclude a chi lo ha chiesto, di aver fatto stessa cosa da altri venditori e di trovarlo prima altrove!!!!! Questo poi non e' un discorso solo legato a monete da parecchi soldi....altro esempio banale, economicamente parlando, e' il 2 lire 1911 cinquantenario FDC , anche uno si presenta con tanti soldi e un commerciante ha gia' una o due richieste , fino a che non riesce a trovarlo difficile esaudire la richiesta ( ALTRA MONETA DOVE FINO AD ORA , AVUTO UN SOLO ESEMPLARE) . ....che poi tra le varie aste o negozi ve ne siano tante spacciate per "FDC eccezionale, miglior esemplare conosciuto" o "MS" ( come dice giustamente @Giov60) , per spuntare i prezzi di vendita ai quali siamo arrivati in questo periodo....questo e' tutt'altro discorso. A questo punto subentra l'eccelente discorso di Fabrizio @ilnumismatico.......prima di avventurarsi a spendere tanti soldi per le conservazioni eccellenti, bisogna saper "capire" realmente la moneta e non solo il cartellino o slab che l' accompagna Roberto....(Numismatica Scaligera)
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  34. Ciao @Xenon97, grazie per il tuo intervento. Per quanto riguarda le Fuhonsen, riporto un passaggio sempre dal libro sulla collezione del British Museum, p. 24: Secondo l'autore le Fuhonsen sarebbero dunque da considerare le prime monete ufficiali giapponesi. In particolare, oltre alle testimonianze archeologiche, particolare rilievo assumono anche prove letterarie, come quella citata delle Cronache del Giappone, risalenti al VII secolo. In questa fonte è riportato un "editto" del 683 con cui si sanciva l'obbligo di utilizzo di monete in rame e il divieto di utilizzo di quelle d'argento (i mumon-ginsen?). Considerato il fatto che le Wadō kaichin (sia quelli rarissimi in argento, che quelli in rame) risalirebbero all'anno 708, sembrerebbe che questo editto non possa che riferirsi ad altre monete, forse proprio alle Fuhonsen. L'autore comunque conclude dicendo che il dibattito sul fatto che le Fuhonsen fossero monete prosegue tutt'oggi, anche se il ritrovamento di prove di fusione di oltre 10.000 monete presso il sito di Asukaike suggerirebbe, quanto meno, anche un loro utilizzo come moneta e non solo come oggetto rituale:
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  35. Buonasera a tutti, Ferdinando II Piastra 1834 senza punteggiatura nella legenda al rovescio. Mi ricordava un caro Amico che questa variante è ostica da mettere in Collezione. Cosa ne pensate, è rara?
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  36. Il che ci fa capire che,o bisogna essere nababbi,o si fa una cernita molto forte? ( poi ognuno,come si sente fa) Saluti
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  37. Rispetto ai temi messi in campo da @Cioso alcune considerazioni iniziali sono d'obbligo. Nel sistema monetario del periodo (ma anche del secolo precedente) a sesini, quattrini e, prima ancora, ai bagattini, veniva attribuito un valore fiduciario, non direttamente proporzionale al loro contenuto in metallo pregiato, Da ciò ne deriva che il peso non è da considerare un dato ponderale vincolante e comunque non con le minime tolleranze previste per i grandi nominali. E' comunque da tenere ben presente che per i sesini gli ordini di battitura prevedevano il taglio di 402 pezzi per libbra, pari a 0,9 g/pezzo (intrinseco passato dal 62%o al 27,77%o nel corso dei vari appalti). Per le muraiole il taglio era invece a 180 pezzi per libbra, pari a 2,01g/pezzo (intrinseco passato dal 208 al 166%o). Le verifiche precedenti alla liberazione di un lotto di piccoli nominali prevedevano la pesatura di una unità di peso di monete (una libbra, per es.) e il successivo conteggio, senza verifica dei singoli esemplari, con conseguente grande variabilità degli stessi. Altra considerazione importante; gli ordini di battitura, per quanto riguarda queste tipologie, non prevedevano delle misure di riferimento per diametro e spessore. Era sufficiente che un tondello fosse più riscaldato o meno e i dettagli della moneta, il diametro e lo spessore potevano risentirne di conseguenza. In collezione io conservo un paio di sesini con diametro di 18 mm... In definitiva, vista la grande differenza fra i pesi legali delle de tipologie e la lega veramente scarsa, ritengo quindi improbabile l'ipotesi dell'utilizzo di un tondello di muraiola. Venendo al tuo esemplare. Penso faccia parte della serie che nel mio studio sulla monetazione bassa di Francesco I descrivo e classifico fra le monete anonime inseribili fra i periodi di gestione di G.F.Manfredi ed E.Teseo (Panorama Numismatico n°330, pp. 11-14). Il ritratto è ottenuto con lo stesso punzone utilizzato per gli esemplari Png2S7 e successivi... di seguito alcuni esempi... ma anche: !!?? Di seguito le immagini dell'esemplare Png2S4 (mia collezione) con peso di 1,05g, in virtù delle N speculari, ipoteticamente collocabile fra le produzioni di G.F.Manfredi. Insomma... un periodo in cui a Modena si deve essere creata una notevole confusione monetaria di cui hanno sicuramente approfittato numerosi personaggi, penso anche dopo l'esecuzione capitale dello zecchiere Gian Francesco Manfedi. Per quanto riguarda il rovescio non vedo differenze significative nella foggia e nelle dimensioni dell'aquila. Penso quindi che il tuo esemplare debba essere classificato come normale sesino inseribile nel gruppo degli anonimi emessi fra il 1645 e il 1659 Con i migliori auguri a tutti un saluto Mario
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  38. Auguri per un buon anno nuovo a tutta la sezione. Un saluto Raffaele.
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  39. primo post per me del 2021 con una monetina panamense da 1 centesimo, peccato per quella macchia vicino al numero 8 Buon Anno nuovo a tutti ed alle vostre famiglie !!!!
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  40. Nomos AG > obolos 17 Auction date: 20 December 2020 Lot number: 338 Price realized: 1,601 CHF (Approx. 1,810 USD / 1,478 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: CILICIA. Tarsos. Circa 440-410 BC. Stater (Silver, 21 mm, 10.80 g, 11 h). Horseman (Syennesis?) riding to left, wearing kyrbasia, holding lotus flower in his right hand and reins in his left, and with a bow in bowcase on the saddle; below horse, key symbol. Rev. Two Persian soldiers, standing vis-a-vis, each holding a vertical spear with both hands, with a bow over his far shoulder and with a bowcase over his shoulder; between them, possible traces of an erased inscription (TRZ), or nothing. Cf. Casabonne Type D1 = Traité II, 2, 526 and Pl. cvi, 6. Extremely rare. Struck from a worn obverse die and with minor scratches on the reverse, otherwise, good very fine. The name Syennesis was apparently a dynastic one used by the native kings of Cilicia, who were vassals of the Persians during the late 6th and 5th centuries BC. Kings with this name are known from the late 7th century onward: one was a commander under both Darius I and Xerxes I, and another was involved in the conflict between Artaxerxes II and Cyrus the Younger as described by Xenophon. Starting Price: 1000 CHF
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  41. Per chiarire l’approccio suggerito, 0,85 è il valore arrotondato alla seconda decimale del rapporto delle densità del rame e dell’argento. La densità è il rapporto tra la massa di un oggetto (m) e il suo volume (V), in una formula d = m/V da cui possiamo esprimere il volume di una moneta d’argento come V(Ag) = m(Ag)/10,45 e di una moneta di rame come V(Cu) = m(Cu)/8,92. Se le monete dei diversi metalli hanno lo stesso volume, possiamo scrivere m(Cu)/8,92 = m(Ag)/10,45, da cui m(Cu) = 8,92 m(Ag)/10,45 e quindi m(Cu) = 0,85 m(Ag) L’ultima uguaglianza è quindi valida a parità di volume delle due monete, come dire che la massa di un suberato d’argento con l’anima di rame o di bronzo è pari a 0,85 volte la massa della rispettiva moneta d’argento a condizione che la quantità di materia che compone le due monete occupi lo stesso volume, indipendentemente dalla forma. Questo per spiegare eventuali discrepanze dovute al fatto che la moneta autentica e il suberato della stessa forma circolare hanno volumi diversi per differenze di diametro e/o di spessore.
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  42. Credo che il collezionismo sia profondamente cambiato. La mia età mi porta a ricordare che 30-40 anni fa il collezionismo viveva soprattutto nei convegni e nei mercatini; le aste erano poche ed erano un mondo esclusivo al quale in pochi potevano accedere. Oggi con le aste online in molti hanno la possibilità di accedere e di fare i propri acquisti (anche per monete di poche decine di euro). Ovviamente nell'ultimo anno, con la situazione sanitaria che ancora perdura, l'acquisto online ha trovato nuova linfa e ciò comporta, secondo me, una difficile quantificazione del numero di collezionisti.
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  43. 20 anni fa la leu e Sternberg di zurigo avevano 4000 clienti a cui mandavano i cataloghi. ora credo che la leu di winthertur abbia 8000 iscritti sul web. questa gente è su tutto il mondo. chi si iscrivi a questo forum non è per forza un collezionista, non credo che in italia ci siano 50'000 collezionisti.
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  44. Eh quella bisogna recuperarla nei sacchi della famosa "nota 56"
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  45. Peccato che l’Aretusa frontale del sommo Kimon non sia moneta che si trova nell’ovetto Kinder... che peccato! L’oggetto in questione - non lo chiamerei moneta per non offendere Kimon - va però benissimo per adornare l’albero di Natale! Mi si scusi la celia... Un saluto ES
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  46. Secondo me, non conviene la sterlina 2020. La zecca di Londra sta speculando sulle manie collezionistiche. Se devo investire, prendo il bullion, a peso; non ha senso pagare un surplus per una moneta contemporanea, priva di fascino e di storia. Se proprio devo pagare più del fino contenuto, mi compro una sterlina della regina Vittoria, magari anche stemmata, o di Giorgio IV.
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