Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 01/02/21 in tutte le aree
-
Rispetto ai temi messi in campo da @Cioso alcune considerazioni iniziali sono d'obbligo. Nel sistema monetario del periodo (ma anche del secolo precedente) a sesini, quattrini e, prima ancora, ai bagattini, veniva attribuito un valore fiduciario, non direttamente proporzionale al loro contenuto in metallo pregiato, Da ciò ne deriva che il peso non è da considerare un dato ponderale vincolante e comunque non con le minime tolleranze previste per i grandi nominali. E' comunque da tenere ben presente che per i sesini gli ordini di battitura prevedevano il taglio di 402 pezzi per libbra, pari a 0,9 g/pezzo (intrinseco passato dal 62%o al 27,77%o nel corso dei vari appalti). Per le muraiole il taglio era invece a 180 pezzi per libbra, pari a 2,01g/pezzo (intrinseco passato dal 208 al 166%o). Le verifiche precedenti alla liberazione di un lotto di piccoli nominali prevedevano la pesatura di una unità di peso di monete (una libbra, per es.) e il successivo conteggio, senza verifica dei singoli esemplari, con conseguente grande variabilità degli stessi. Altra considerazione importante; gli ordini di battitura, per quanto riguarda queste tipologie, non prevedevano delle misure di riferimento per diametro e spessore. Era sufficiente che un tondello fosse più riscaldato o meno e i dettagli della moneta, il diametro e lo spessore potevano risentirne di conseguenza. In collezione io conservo un paio di sesini con diametro di 18 mm... In definitiva, vista la grande differenza fra i pesi legali delle de tipologie e la lega veramente scarsa, ritengo quindi improbabile l'ipotesi dell'utilizzo di un tondello di muraiola. Venendo al tuo esemplare. Penso faccia parte della serie che nel mio studio sulla monetazione bassa di Francesco I descrivo e classifico fra le monete anonime inseribili fra i periodi di gestione di G.F.Manfredi ed E.Teseo (Panorama Numismatico n°330, pp. 11-14). Il ritratto è ottenuto con lo stesso punzone utilizzato per gli esemplari Png2S7 e successivi... di seguito alcuni esempi... ma anche: !!?? Di seguito le immagini dell'esemplare Png2S4 (mia collezione) con peso di 1,05g, in virtù delle N speculari, ipoteticamente collocabile fra le produzioni di G.F.Manfredi. Insomma... un periodo in cui a Modena si deve essere creata una notevole confusione monetaria di cui hanno sicuramente approfittato numerosi personaggi, penso anche dopo l'esecuzione capitale dello zecchiere Gian Francesco Manfedi. Per quanto riguarda il rovescio non vedo differenze significative nella foggia e nelle dimensioni dell'aquila. Penso quindi che il tuo esemplare debba essere classificato come normale sesino inseribile nel gruppo degli anonimi emessi fra il 1645 e il 1659 Con i migliori auguri a tutti un saluto Mario4 punti
-
Buongiorno a tutti, rinnovo gli Auguri per un Anno sereno e fortunato. Come avrete intuito il mio interesse collezionistico da un anno a questa parte si è spostato al periodo del Vicereame, ma non disdegno di apprezzare le belle Borboniche, che magari a qualche Collezionista agli inizi possono apparire monotone e ripetitive. Prendiamo ad esempio la Piastra di Francesco I condivisa da Raffaele e confrontiamola con la 1826 dell'amico Sergio. All'apparenza possono sembrare identiche ma variano nel rovescio per la disposizione della legenda e per la punteggiatura avente dimensioni diverse: Grande in quella di Raff e piccola in quella di Sergio. Ma soprattutto è nel punzone dello Stemma Reale la differenza che ci fa capire come per quanto i Maestri incisori avessero cura nel riportare fedelmente tutti i particolari, qualcosa non veniva ricopiato esattamente. Chi colleziona Piastre di Francesco I sa che le varianti di conio si limitano a decori vari nei bordi, a legende lunghe o corte ma che io ricordi nessuna variante nello stemma. Vi prego di correggermi se sbaglio. La differenza che ho notato sta nella disposizione di due foglie nel ramo di alloro sul lato destro dello Stemma Borbonico. Sarebbe utile confrontare più rovesci di Piastre del 1826 per capire se la moneta di @Raff82 sia stata coniata prima di quella di @motoreavapore, o viceversa, perché sicuramente gli esuberi di metallo sul lato sinistro (nella piastra di Raffaele) mi fanno supporre che quel conio ebbe breve durata. Ho confrontato la mia 1826 ed ha il rovescio identico alla piastra di Sergio. Un caro saluto a tutti, Rocco.4 punti
-
?...ci provo...grazie @dux-sab Grazie @WilliamB...i rilievi sono buoni e mi piace molto anche il colore "abbrozzatissimo" del metallo Grazie @Litra68...è costato un pò ma ne valeva la pena...son monetine che passano raramente e questa merita anche per la conservazione che porta...come ho già scritto l'ultimo esemplare che era passato in vendita, Artemide bb/bb+ 200 più diritti, non mi piaceva questa x me è tutta un'altra storia...e sterà benone accanto alle sue sorelle in scuderia...4 punti
-
Segnalo la pubblicazione del n°58 del Bollettino della Numismatica: LA COLLEZIONE DI VITTORIO EMANUELE III, La zecca di Casale Monferrato Parte I Da Gian Giacomo Paleologo (1418-1445) a Guglielmo II Paleologo (1494-1518). Curato da Luca Giannazza. https://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=233 pubblicazione disponibile anche in formato cartaceo. Buona lettura e complimenti all'autore. Mario3 punti
-
Quest'anno arrivo in ritardo massimo per le feste, ma spero che accettiate i miei più sinceri auguri per un sereno e prospero 2021 (e comunque migliore di quello che ci siamo appena lasciati alle spalle ...?) Un caro saluto e spero a presto, MB3 punti
-
In effetti non vedo dove questa discussione porti. La forma del tondello non denota assolutamente nulla, solo che ha preso una martellata.3 punti
-
Buonasera Raffaele, @Raff82 bella la tua Piastra del 1826 , si difende benissimo, complimenti. Millesimo abbastanza raretto e difficile da trovare in condizioni decenti per via del noto conio basso. Solo per confronto ti posto la mia. Ciao e felice inizio 2021.3 punti
-
Ora qualche spiegazione. Partirei dalla J. E’ una classica SOLI INVICTO COMITI di Costantino I (per praticità non e' la stessa della tavola da gioco): una espressione al dativo piuttosto significativa, in quanto implica un certo riconoscimento ed una certa sudditanza nei confronti degli dèi pagani. Il Sole senza dubbio rappresenta la supremazia, il potere (ma anche l’eternità collegata al concetto di invincibilità). Costantino, dunque è il favorito di una divinità che si fa garante delle sue vittorie, che lo accompagna in guerra, lo protegge e lo aiuta. Particolare l’uso del termine “comes”, usato nel IV secolo per indicare una figura della gerarchia amministrativa paragonabile ad un nostro “ministro”. Il Sole compare sulle monete di Costantino I già a partire dal 310 dopo la repressione del tentativo di usurpazione operato da Massimiano, in pratica in contrapposizione ideologica alla coppia Giove/Ercole che era stata alla base prima della prima tetrarchia. Interessante come poi le emissioni di tale rovescio si intensifichino dopo la vittoria su Massenzio e il cosiddetto Editto di Milano, con la particolarità di “dritti” da cui emerge un rapporto sempre più paritario tra lui e la divinità solare: l’imperatore ed il suo comes divino lottano dunque da pari, fianco a fianco, per il benessere dell’impero. Non si avverte insomma per ora la lenta dissoluzione della simbologia pagana. Verso il 318/319 il Sole, come l’ultimo dio pagano, scomparve progressivamente dalla sua posizione dominante sui bronzi. Rimase ancora in maniera intermittente fino al 325 su alcuni solidi, forse per dimostrare che la devozione verso quel dio non era del tutto cessata, probabilmente una concessione ai pagani in una epoca di transizione verso il Cristianesimo e quindi ancora piena di contraddizioni (qualcuno però sostiene che si possa trattare come di una interpretazione della divinità solare in senso cristiano). Da notare, nell’ultimo periodo delle emissioni bronzee con il Sole (316/318) , la concomitante comparsa di monete con un interessante rovescio: CLARITAS REIPVB(LICAE); la serie fu coniata in occasione dell’elevazione a Cesari di Costantino II e Crispo (316). Il significato di tale rovescio ci riporta alla moneta “E” del nostro gioco. Si tratta, infatti, di una CLARITAS REIPVBLICAE di Roma per Costantino II: il Sole, radiato con la clamide svolazzante, avanza verso sinistra, alzando la mano destra e tenendo un frustino nella mano sinistra: La legenda CLARITAS (intesa credo come “splendore”) si associa sempre al Sole, ma, secondo il RIC, l’abbinamento si risolve in una immagine “annacquata” del dio (Il RIC usa proprio l’espressione “watering down”). Insomma, una sorta di Sole pallido. Secondo alcuni si tratterebbe di una specie di concessione alla religione cristiana: il Sole non è più protagonista (la legenda non è più sua), non è più un simbolo religioso (pagano) Secondi altri, invece, la nuova legenda allargherebbe il significato del Sole, inteso come spirito associato (e non asservito quindi) al bene comune, insomma piuttosto un simbolo della grandezza (e forse della eternità) dello Stato (REIPVBLICAE), della sua forza. Interessante che “Claritas” abbia la stessa etimologia di “clarus”, da cui “clarissimi”, appellativo molto in uso nel tardo impero per indicare i senatori o l’appartenenza ad una famiglia dell’ordine senatorio. In effetti, i rovesci SOLI INVICTO COMITI e CLARITAS REIPVB(LICAE) sono del tutto simili come immagini rappresentate, pur con una maggior ricchezza iconografica del primo Questo e’ il SOL: Questa la CLARITAS: Questo rovescio e’ stato emesso per Costantino I, ma anche e soprattutto per i Cesari Crispo e Costantino II (ma ho trovato anche una emissione di Siscia per Licinio II). Forse, questa maggior abbondanza di emissioni per i Cesari potrebbe forse avvalorare la seconda ipotesi interpretativa di cui si parlava sopra, anche nell’idea di creare una vera dinastia costantiniana che avrebbe dato solidità allo stato. Come detto, la legenda, a volte, può essere spezzata in CLARITAS REIPVB, come in questo esempio di Arelate per Costantino: In questa di Crispo, la mano sinistra che regge il globo e’ volta all’interno, la clamide e’ distesa e ferma: Interessante questa variante con il globo nella mano destra. La moneta e’ tratta dal forum ed apparteneva al nostro Agrippa: C’e’ anche un aureo: Il terzo sole si trova nella moneta “B”, in una emissione di Siscia per Crispo: Qui il Sole non e’ nella effigie, bensì come parte dell’esergo. Il segno di zecca ASIS+sole nascente si compone di tre parti: La prima identifica l'officina monetale (A, cioè prima officina). La seconda, la zecca di emissione e cioe’ Siscia (SIS). La terza identifica l'emissione monetale (il sole nascente). Fanno parte di questa emissione (sole nascente in esergo) monete caratterizzate dalla stessa tipologia del rovescio, emesse nel nome dei Cesari Crispo e Costantino II (in occasione dei loro voti decennali) e monete dell'Augusto Costantino I (in occasione dei suoi voti ventennali). La legenda del rovescio CAESARVM NOSTRORVM va letta insieme a VOT X ed indica i "vota suscepta decennalia" dei due Cesari, Crispo e Costantino II che, a fronte di un sacrificio pubblico agli dèi, si attendevano in cambio il favore divino di dieci anni felici nello svolgimento delle loro funzioni. La zecca di Siscia si trovava in Pannonia, sulle rive del fiume Sava: Fonti: -Wienand: Costantino ed il Sol Invictus (in enciclopedia costantiniana Treccani) Costantino_e_il_Sol_invictus_in_Costanti.pdf -tesorillo.com -moneteromane.info -forum ancient coins (pagine di Doug Smith). L’argomento Sol Invictus (e collegati) e’ molto complesso ed una analisi completa dell’argomento esula da questa discussione e dalle mie capacità. Ovviamente ogni integrazione e correzioni sono ben gradite. Spero che il quiz vi sia piaciuto. Ancora buon anno a tutti- Stilicho3 punti
-
Buongiorno e Buon Anno a tutti Voi. Per cominciare bene questo 2021 condivido una delle mie monete preferite. Ferdinando IV - 8 Tornesi 18163 punti
-
Proseguendo il filone delle discussioni sulle prime monete, iniziato ormai diversi anni fa con Cina (https://www.lamoneta.it/topic/130632-monete-antiche-della-cina/) e India (https://www.lamoneta.it/topic/142604-le-prime-monete-indiane/), propongo questa volta una discussione, seppur molto introduttiva, sulle prime monete del Giappone. A differenza di Cina e India, il Giappone non ha avuto una tradizione monetaria autonoma, bensì strettamente connessa alla tradizione monetaria cinese: infatti, banliang e wuzhu (risalenti al periodo 206 a.C.– 25 d.C.), nonché monete del periodo di Wang Mang (8 - 23 d.C.), sono state ritrovate in tutto il Giappone, sebbene non in grandi quantità. Vi sono ancora dei dubbi relativi a quale sia stata la prima moneta ufficiale giapponese. Ciò che è certo è che la sua emissione sia stata estremamente tardiva, sul finire del VII secolo d.C.! Per fare un confronto, si tratta di più di 1.000 anni dopo l'introduzione della moneta in Lidia, Cina e India, risalenti indicativamente al VII-VI secolo a.C. Non mi sono note le ragioni di questo ritardo rispetto ad altre culture: francamente, non penso che possa essere riconducibile a una sorta di arretratezza economico/culturale, come sostenuto, per esempio, da Shin’ichi Sakuraki (pp. 23-25), in "Catalogue of the Japanese Coin Collection (pre-Meiji) at the British Museum". Mi parrebbe, piuttosto, più plausibile ricercare tali motivazioni in una certa "avversione" da parte del "governo" giapponese nei confronti di questo strumento (non molto dissimile da quello che, probabilmente, è accaduto anche in Mesopotamia o Egitto, dove la moneta è stata introdotta molto tardivamente sebbene conosciuta da secoli). La cronologia più accreditata sembrerebbe essere la seguente: mumon-ginsen, un lingotto di argento (o una moneta vera e propria?), datato al tardo VII secolo d.C., non recante alcuna iscrizione; Fuhonsen, oggi considerata la prima moneta giapponese. Moneta di rame datata anch'essa al tardo VII secolo d.C ; Wadō kaichin in d'argento, datata al quinto mese dell'anno 708; Wadō kaichin in rame, datata all'ottavo mese dell'anno 708. Nei prossimi giorni aggiungerò foto di queste monete e qualche altra informazione di interesse. Per ora concludo con la bibliografia utile che mi è nota: Catalogue of the Japanese Coin Collection (pre-Meiji) at the British Museum - disponibile integralmente su Academia.edu. In questo volume sono raccolte tutte le monete del British Museum, con un catalogo dettagliato e con molte note storiche; Hartill, D., Early Japanese Coins, opera di riferimento per questa monetazione. L'autore è noto anche per il volume dello stesso stampo sulla monetazione cinese - disponibile su Amazon a circa 20€; Munro, Coins of Japan, libro del 1904, ma opera ancora utile - disponibile in pdf in internet. Fatemi sapere cosa ne pensate e se avete informazioni di qualsiasi genere sull'argomento Un caro augurio di un anno migliore di quello appena trascorso... Matteo2 punti
-
amico sdy82 mi autocito per chiarire il concetto: si tratta di un approccio al mondo delle monete e banconote (da qui la "infarinata numismatica"), non certo di un approccio alla Numismatica. Pochè come ben sappiamo, si parla di una scienza che studia e classifica le monete, dal punto di vista storico e artistico, non basta un trafiletto che descrive una moneta da 10 paise indiane per fare Numismatica. Quando parliamo di scienza , parliamo di libri, trattati e anche decreti di emissione e qualsivoglia documento che tratti di monetazione e delle tecniche di coniazione, della storia che ha fatto in modo che una moneta sia stata coniata e perché, con quale metallo e come e quando ....insomma un mondo di sapere che con questa raccolta c'entra poco . Non voglio svalutare la raccolta (tant'è che ho pure comprato il fascicolo) ma solo collocarla nei giusti binari, un ottimo modo di avvicinarsi alle monete, nulla di più. un caro saluto2 punti
-
Breve riassunto storico: verso la fine del VII secolo l'imperatore Tenmu iniziò una serie di riforme e innovazioni basate sul modello cinese, in particolare replicò i procedimenti amministrativi e giuridici dell'epoca Tang ma "giapponizzati". In poche parole tentò di realizzare uno Stato centralizzato, simile a quello cinese, con a capo la famiglia imperiale. Oltre il modello politico, i giapponesi acquisirono altri aspetti della cultura cinese quali l'architettura, la scrittura e, molto probabilmente, anche la monetazione. La capitale Nara fu una vera e propria copia in scala ridotta della capitale cinese Changan. Inoltre, proprio durante il periodo Nara (710 - 784) la scrittura cinese portò alla comparsa dei primi libri scritti in Giappone e alla modellazione della prima lingua giapponese, dove i caratteri cinesi kanji si mescolarono con quelli autoctoni hiragana. Per quanto riguarda la monetazione, ancora oggi ci sono diversi dubbi sulla moneta Fuhonsen. Un vecchio libro del 1798 riporta che il Fuhonsen era una sorta di amuleto utilizzato per scopi religiosi. Inoltre, alcuni testi risalenti al periodo Nara specificano che la prima monetazione nasce con le monete Wadō kaichin. Attualmente, la moneta Wado-kaichin viene valutata come la più antica, e certamente circolata, valuta giapponese. In effetti molte monete Wado-kaichin sono state ritrovate in tutto il Giappone, persino in Manciuria e Corea.2 punti
-
Assolutamente no e poi no! Mica vorrai offendere l'integrale neutralità di questa spilla?!? Qui in tutto il suo neutrale splendore (PS: la prossima volta vedi magari di postare foto più "leggibili") La soluzione è: "Distintivo per la festa nazionale Svizzera" https://it.wikipedia.org/wiki/Festa_nazionale_svizzera L'identificazione sarebbe stata ancora più facile se noi parlassimo un po' di romancio grigionese --> "d'uost" --> Agosto Grüezi, NJk PPS: Mooolto importante: la spilla va solo lavata con acqua distillata e sapone... neutro!2 punti
-
Buongiorno Rocco anche le foglie della parte sinistra sono diverse sono invertite.2 punti
-
Dalla parte della figura seduta mi sembra di leggere SANCTVS GEORGII... L'altra faccia parrebbe avere Androclo con il leone, rappresentazione tipica delle tessere fiorentine. Arka Diligite iustitiam2 punti
-
Penso che Tinia intendesse dire esattamente questo: si tratta di pezzi non ottenuti volontariamente, ma semplicemente per casualità meccanica. Perché alienazione? I pezzi sono perfettamente leggibili, ed in un sistema di tipo non fiduciario la forma o lo stile non hanno tutta questa importanza. Si tratta di monete perfettamente adatte alla circolazione2 punti
-
Cari tutti, Segnalo che Spink ha recentemente pubblicato due nuovi testi dedicati alla monetazione in oro e argento inglese fra 1649 e 1816. Il testo in argento è una nuova edizione aggiornata del testo di riferimento per questa monetazione , mentre quello dedicato alla produzione aurea è completamente nuovo. Considerando l'importanza dell'autore sono due volumi di grande rilievo. English Gold Coinage 1649-1816 Maurice Bull (spinkbooks.com) English Silver Coinage Since 1649 7th Edition Maurice Bull (spinkbooks.com)2 punti
-
2 punti
-
Ho dimenticato un particolare importante che vorrei aggiungere: Non a caso ho catalogato nel volume per prima i 3 Cavalli IN HOC SIGNO VINCES, da quelli Anepigrafi, anzi...... la suddivisione dei due Tipi è stata operata oltre anche alla diversità dei rovesci (con e senza motto), soprattutto tenendo conto proprio della diversità dei pesi tra i due. In sostanza ho stabilito quali coniati prima e quali coniati dopo un certo periodo. E una questione applicata a riforme monetarie.......eh.....eheheheh !! E tutte le monete catalogate nel Volume, dico tutte, di qualsiasi Re di Spagna trattato, sono state inserite anche con questa logica..... se le trovate prima è perchè vennero coniate prima.2 punti
-
Ciao a tutti, Nel mio girovagare in rete mi sono imbattuto in questa piastra del 34. Sappiamo tutti che il 34 è l'anno delle varianti ma sinceramente non avevo mai visto una 34 con una A al posto della V in ATR,fino ad oggi questa variante l'ho notata solo nelle '59. Conservazione a parte vorrei conoscere il vostro pensiero in merito e sapere se ne avete visto altre con questa particolarità. Un saluto Raffaele.1 punto
-
Per chi ancora non lo sapesse i beni culturali si sono occupati di recente di digitalizzare quasi tutti i registri dei vari comuni d'Italia dalla creazione dello stato civile in poi, quindi dal 1809. Trovate tutto qui: http://www.antenati.san.beniculturali.it/ io mi sono divertito a ricostruire il mio albero genealogico.. se siete fortunati, come il mio caso con antenati che non si sono mai spostati per secoli da un piccolo paesino (in cui quindi posso sfogliare tutti i vari registri in temi umani) potete risalire parecchio indietro. Io sono riuscito a tracciare la mia linea paterna fino ad un antenato nato a metà del 1700 (dal certificato di morte, avvenuta dopo il 1809). Buon divertimento a chi vuole provare. Saluti!1 punto
-
Buonasera a tutti, Ferdinando II Piastra 1834 senza punteggiatura nella legenda al rovescio. Mi ricordava un caro Amico che questa variante è ostica da mettere in Collezione. Cosa ne pensate, è rara?1 punto
-
Apollonia sarebbe utile aprire delle nuove discussioni a tema falsi , l argomento è sempre interessante. Se utilizzi pero questa discussione non si trova più nulla. grazie skuby1 punto
-
1 punto
-
Buon Natale a tutti Ha impiegato un mese ad arrivare, ma per fortuna oggi ho potuto gustarmi questa moneta come fosse un regalo! Si tratta di un cagliarese di Carlo Emanuele III, vecchia monetazione, del 1741 che non sono riuscito a non portarmi a casa per la sua conservazione che mi ha fatto venire "gli occhi a cuore" Decentrato, ma sicuramente migliore di quello che avevo in collezione, ha un peso di 2,17 grammi, sul minimo per questo tipo. Il cagliarese valeva due denari sardi, la monetazione dell'isola è sempre stata diversa da quella di terraferma, ed è stata coniata in 604.710 pezzi per questa tipologia. Non è una moneta rara, almeno il 1741, a differenza del 1745, che personalmente non ho mai avuto l'occasione di vedere, ma questa ha proprio una bella conservazione ed un colore naturale del rame che mi è piaciuto subito. Ripetendo a tutti gli auguri di Buone Feste mi auguro che piaccia anche a voi e che vi faccia venire gli "occhi a cuore" !1 punto
-
Questo era l'esemplare precedente, sicuramente non brutto, ma quello nuovo mi piace di più....1 punto
-
1 punto
-
Sicuro, io sono uscito a fare la spesa con mia moglie e con l'occasione che lei doveva comprarsi uno di quei giornaletti "da donna", io ho comprato (dopo un primo tentativo andato a vuoto) questa iniziativa. Per curiosità e per la banconota da due dollari. Come penavo, di numismatica ci sta poco, è più una infarinata di informazioni sugli Stati del mondo, condita da curiosità numismtiche. Ecco un pò di foto, del fascicolo1 punto
-
Provo: ERA UNA NOTTE NERA NERA NERA ??? Ciao da Stilicho1 punto
-
Bah alla fine,se una persona lo vuole acquistare,non sbaglia, ne diventa un numismatico conoscitore e futuro scrittore di libri. Va detto anche,visto che ho sentito parlar di prezzi/convenienza,che comunque sempre di un'azione commerciale si tratta,percui a mio avviso varrebbe la regola "prendere o lasciare", o prendere quello che vuoi,acquistar una tantum quando si trova il pezzo che piú ci incuriosisce ecc.... Anche a mio avviso,è piú bello cercare,rovistare,certo questa raccolta, a mio modo di vedere,è un'altra cosa,che si avvicina piú( in teoria) ai piú piccini(piccini piccini), che agli adulti. Ho messo tra parentesi in teoria,perchè poi vedi su,anche @sdy82 poi si incuriosisce e andrá in edicola! Questo,ovviamente è soggettivo, lo trovo bello,tra l'altro sempre per curiositá,visto che mai ne ho acquistate,tempo addietro tentai anche io di provare,ma mi andò male perchè l'edicola/addetto, mi ha fatto perdere la voglia,in quanto mi faceva passare e ripassare parecchie volte ripetendo sempre:"passa fra 2 gg",al che la mia pazienza è diventata pari a zero e quella curiositá che doveva esser OCCASIONALE a qualche numero,diventò magramente nulla?. Credo infine che,come dice @Meleto,le notizie,le info,i cataloghi ecc non mancano,percui andar lí a trovar quello che vorremmo,mi pare superfluo,ma siamo sempre lí,le ragioni per smentirci esistono sempre?. Pardon per il papiro Saluti Riccardo1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
È un bel quesito Se è stato battuto sul tondello di una muraiola però la grandezza dell'aquila deve essere come quella del sesino appunto e non più grande. Mi vien da pensare che quel particolare conio del sesino avesse un'aquila leggermente più grande. Propendo per la battitura su muraiola Bel pezzo Buon anno Marco1 punto
-
1 punto
-
Ecco le immagini sovrapposte a sostegno di quanto sopra. Il layer sotto è la tua in entrambe le immagini. Nella prima è confrontata con un falso. Nella seconda con un’imitativa.1 punto
-
Una ipotesi molto interessante. Del resto, da come ho letto, il rapporto Costantino/Sole e' molto complesso. In effetti, qualcuno sostiene (come ho detto sopra) che l'atteggiamento di Costantino verso il Sole nell'ultimo periodo possa essere letto come una interpretazione della divinità solare in senso cristiano. Buona notte Stilicho1 punto
-
Un modo eccellente di inizare il 2021. Per chi sa il francese segnalo l'ottimo "Numismatique Japonaise" del 1892, un po' vecchio ma pieno d'informazioni molto interessanti e dettagliate. Nella parte finale ci sono anche molte pagine di disegni di monete. https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/35/Numismatique_Japonaise_by_Villaret_(1892)_-_Reduced_size_-_Zeno_Oriental_Coins_Database.pdf1 punto
-
Ovviamente mi accodo anch'io a coloro che sconsigliano di cominciare quella collezione. Si tratta di una sfida enorme non commisurata al reale valore dei pezzi proposti. Lo sappiamo tutti. Però intendo fare delle precisazioni che, in linea teorica, capovolgono la mia stessa opinione. Dice bene @favaldar al post #3. Si tratta di cose buone per ragazzini. Però vorrei togliere alla parola "ragazzini" ogni sfumatura peggiorativa. Si tratta cioè di opere tagliate su una fascia di persone non preparate numismaticamente parlando (al di là della loro età anagrafica), ma badate che non c'è nulla di male a essere dei principianti, né a 10 anni né a 60! Perché bistrattare opere pensate appositamente come opere propedeutiche? Ci lamentiamo continuamente del mancato ricambio generazionale nel collezionismo, e poi ci lamentiamo di simili iniziative editoriali? A me sembra più facile avvicinare pubblico vergine tramite tali iniziative che non col Carboneri o con qualche Crawford, no? Non penso ovviamente che tali iniziative editoriali siano le uniche vie d'accesso alla numismatica, ma se esistono... ben vengano. Mi sembra importante quanto dice @talpa focalizzando l'attenzione sulle informazioni che spesso troviamo in questi volumetti. Io oggi, senza aver avuto né nonni né genitori collezionisti, sono quel che sono anche grazie a quei volumi. E ovviamente non ho mai concluso alcuna serie per i costi spropositati. D'altronde però nessuno ci impedisce di comprare sol o 10 delle 146 uscite previste (numeri a casaccio). Non possiamo sottovalutare la loro portata pedagogica. A me piacerebbe che anzi tali iniziative fossero in qualche modo portate nelle scuole primarie. Ovviamente, disgraziatamente, prima dell'obiettivo pedagogico viene quello commerciale. E quindi ti fanno pagare un'assurdità una collezione numismatica il cui valore maggiore sta proprio nelle informazioni dei fascicoli. È chiaro anche che rotolare centinaia di tondelli tra le mani nelle ciotole dei mercatini ha tutto un altro sapore. Ma non è scontato ahimé che un bambino di 10 anni riesca a trovare un mercatino a portata di mano. Più semplice è pianificare 10 uscite nell'edicola sotto casa.1 punto
-
1 punto
-
Caro Giovanni, Cito le tue parole perchè il mio messaggio di cui sopra, indirettamente, conteneva questo concetto. Sorvolando sui tentativi di grading inseriti dagli utenti (il Bb+ è fuori di testa e a tal riguardo rassicurerei il collezionista che sicuramente la moneta non è Bb), direi che il mio discorso è molto più ampio. La nostra è una passione che in molti casi fa leva sulla volubilità del momento, e avere fretta (cosa che qui è evidente dal fatto che l'utente ha incamerato diversi pezzi importanti in davvero poco tempo: serie impero, 100L aquila e 50 lire aratrice, di cui una restituita per evidenti problemi non dichiarati) non mai buona cosa bene, specialmente se si ha scarsa preparazione in merito, cosa che in questo caso traspare, ad esempio, anche dal modo in cui l'utente presenta le sue monete: mostrando in alcuni casi con un solo verso. A tutto questo aggiungiamoci l'annoso problema, ormai trito e ritrito, delle "perizie" nostrane, che sintetizzano "tutto" in una fredda sigla (e al massimo una stringata nota) , quando invece, all'atto pratico, così non è (Leggetevi la discussione sopra citata per capire a cosa alludo). In buona sostanza, chi si avvicina a questa bellissima passione, nella sua innocente inesperienza si "affida" (testuale parola ripresa dalla precedente discussione) al venditore di turno che, nella sempre citata discussione, aveva graduato l'esemplare da 50L (poi restituito, di nuovo, leggere la discussione per capire meglio) MI PARE dalla foto FdC. (tra parentesi, io un 50 lire aratrice non l'ho MAI comprato perchè non sono mai riuscito a trovarlo come piaceva a me in tanti anni... @Monetaio ne sa qualcosa... ) Non dico castronerie se ci troviamo davanti l'esempio classico di quello che succede a una persona poco esperta. E' capitato a tutti, me incluso. Ma una cosa sono moneta da 100, 200 euro (che comunque sono sempre signori soldi che meritano rispetto!), tutt'altra monete da 1000 e passa euro. Non mi stancherò mai di dire che monete "pesanti" sarebbe meglio "capirle" prima di acquistarle, e che se non possono essere acquistate con visione diretta, ALMENO acquisite da venditori che SI CONOSCONO nel loro modo di operare e di cui si ha fiducia nel loro gusto e nel loro iter valutativo (di nuovo, il ruolo dell'esperienza è fondamentale quindi). Giovanni ha postato un esempio di MS60. Ma cerchiamo di andare oltre il concetto di una "misurazione". Il concetto di misurazione implica già saper in qualche modo attuarla. Ma andiamo per gradi; prima ancora di questo c'è la necessità di maturare un gusto estetico, poi, fondamentale, "capire" il metallo, i riflessi, la brillantezza, i rilievi, saper distinguere i difetti che affliggono QUELLA tipologia monetale di interesse da agenti esterni come usura e trattamenti vari ad esempio. Insomma, tutti aspetti che assumono importanza tanto più quanto aumenta il costo della moneta che si acquisisce. Non so quanti messaggi riceva di persone che mi chiedano pareri in merito a monete fotografate (che nel migliore dei casi sono mal illuminate), e dove al massimo puoi azzardare solo una forbice di grading. La cosa preoccupante è che queste foto sono scattate proprio da venditori che ignorano il concetto di cosa rende una foto chiara (ATTENZIONE: ho scritto foto chiara ai fini valutativi. Non intendo dire quindi foto bella. Una foto può essere chiara ai fini valutativi anche se non è una bella foto artistica... come le mie ad esempio ). Da qui si capisce come il problema è ben più esteso della semplice conservazione Spl o FdC. Tutti questi aspetti analizzati appaiono chiari in questa situazione in cui, inconsapevolmente, si è venuto a trovare il nostro @Lino86. Devo dire che ogni volta che mi trovo davanti a situazioni del genere mi viene voglia di rimettere mano a quel rompicapo assurdo del mio sistema di grading valutativo, anche se è un impazzimento colossale. Infatti, la cosa che lo rende difficile, non tanto il formulare un iter orientato alla valutazione conservativa (questo si può fare più o meno tranquillamente, ed è per questo che oggi sul mercato, troviamo diversi sistemi come la scala sheldon, o il sistema di Montenegro che per così dire, cerca di fondere i due sistemi), ma un sistema che prenda atto delle lacune logiche che attualmente presentano i sistemi valutativi, li rapporti alla tipologia monetale, e sulla base di questi criteri che rappresentano la base dei dati da valutare (quindi si rende necessario un creare un flusso analitico ad hoc, che sia modulare a seconda DELLA tipologia monetale in questione) restituisca una ANALISI quanto più completa possibile della moneta. Ho sottolineato la parola analisi, perchè è proprio questo il concetto maggiormente lacunoso. Una perizia implica un'analisi, NON una sigla accompagnata, nel migliore dei casi, da una stringata nota. Il tutto poi, deve essere TRASPARENTE, ovvero, il collezionista deve CAPIRE il perchè di una valutazione. Se siete arrivati alla fine di questo mio lungo (tanto per cambiare) intervento, vi ringrazio prima di tutto. Fatemi sapere (anche in privato), se avete interesse in un sistema valutativo di questo genere. Se ne potrebbe eventualmente parlare in una discussione a parte (quindi magari evitiamo di dilungarci su questi concetti in questa), dove potrei condividerne alcuni concetti (non tutti... sennò dopo mi rubano le idee come è già successo: alcune di queste mie idee infatti sono attualmente utilizzate, anche se in maniera assai pacchiana, da un commerciante che ha saputo cogliere certi spunti resi pubblici non da me)1 punto
-
1 punto
-
Ciao @mat69, il tema a cui fai riferimento é stato più e più volte dibattuto su questo forum e a tal proposito sono state scritte decine di pagine. Ti consiglio di visitare la sezione "questioni legali sulla numismatica" dove troverai sicuramente risposte alle tue domande; allego anche il link di una discussione che ho trovato interessante: Saluti1 punto
-
Stando a numista, ho cercato anche su ngc ma non fornisce questo tipo di informazione, dovrebbe essere stata coniata solo per collezionisti e non per la comune circolazione (nel numero di pezzi da te citato, 10,460) Saluti1 punto
-
1 punto
-
Vi è un'altra variabile da tenere in conto: Non è detto che le monete siano state pagate il prezzo del FdC pieno. Ossia a fronte di un FdC scritto in bustina, il prezzo pagato potrebbe essere stato scontato ed equivalente a quello di una conservazione minore. Se l'acquirente è cosciente che il prezzo che si appresta a pagare è congruo alla conservazione REALE di ciò che acquista, l'acquirente fa bene ad acquistare. Immaginiamo che io sia interessato ad una moneta in alta conservazione, diciamo superiore allo Spl, ma non per forza FdC. Se un venditore mi offre quello che per me è uno Spl/FdC ad un prezzo congruo, io l'acquisto con piacere, anche se poi il venditore scriva sulla bustina "FDC supermegaeccezzionale con supersconto perché tu sei mio amico e ti voglio bene" ?. Chiaramente il problema si pone nel caso di neofiti o numismatici con pochi anni di esperienza, qualora fossero realmente interessati all'acquisto di un FdC. Costoro magari prendono una tal moneta convinti che sia un FdC come da "perizia", felici di fare pure un ottimo affare, rendondosi conto di aver preso uno Spl/FdC solo dopo anni. Ancora peggio sarebbe se oltre al "doping di conservazione", vi fosse anche un doping di prezzo. In ogni caso, colui che alla lunga ci perde è sempre il venditore: Io non acquisterei mai un FdC vero da chi so che è molto generoso, o comunque inaffidabile nel definire una conservazione, in particolar modo quella massima, in cui le cifre in ballo sono alte. Non potendo spesso e volentieri recarmi fisicamente alle aste, ad esempio, ho limitato i miei acquisti di FdC a ben pochi commercianti, che si sono dimostrati affidabili nel corso degli anni, e mi sono permesso di consigliare gli stessi commercianti a chi si avvicinava al mondo della numismatica per evitare che qualcuno prendesse alle prime esperienze fischi per fiaschi. Ammetto che le conservazioni minori le acquisto un pò da tutti, ma facendo la tara sulla conservazione (e quindi sul prezzo) nelle aste/listini/negozi di coloro che so essere di manica larga o larghissima.1 punto
-
1 punto
-
Posta a cavallo fra Appennino Tosco-Emiliano e Alpi Apuane, la Garfagnana è una terra molto ricca di storia, leggende e tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. Una di queste, narra di un folletto, chiamato Linchetto, o Buffardello, che vive nei boschi e passa il tempo a fare scherzi irriverenti ai viandanti di passaggio: una leggenda che può essere presa ad emblema di una terra, la cui la gente ha assistito indomita a tutte le occupazioni. Vi presento adesso una moneta fatta coniare dal duca Cesare d’Este dopo la favorevole sentenza emessa dal Senato di Milano nel 1606 che assegnava il possesso della Garfagnana al Ducato di Modena. Il Duca fece battere due Grossetti per porre in evidenza la supremazia della casa d’Este, sulla provincia, ma anche per ringraziare il popolo della Garfagnana della fedeltà allora dimostrata.1 punto
-
1 punto
-
acquisita a inasta 72... era andata invenduta a 700 euro in un'asta della Felsinea... @eracle62, ti dico la verità.. ero quasi convinto che pochi la notassero, visto che se si immetteva modena nella ricerca non usciva... usciva mi sembra solo con la scritta Garfagnana o Cesare... però ... però la paura c'era che venisse alzata di brutto, mi tremava la mano sul mause... credimi , quando ad una cosa ci tieni davvero.... invece è andato tutto bene, un rilancio e poi mi hanno mollato... urlo da tifoso che la sua squadra del cuore fa goal al 90° tanto da prendere del cre..ino dalla moglie1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.