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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/16/20 in tutte le aree

  1. Appena Arrivato, Sigla I sotto l'addome e stella in esergo. Molto raro
    6 punti
  2. Si tratta di una moneta unica, conosciuta solamente in questo esemplare (ho avuto modo di conoscere il proprietario, un collezionista francese, - virtualmente - e di scambiare qualche mail con lui prima che la mettesse all'asta). Il pezzo era emerso qualche anno fa all'interno di un lotto multiplo, non riconosciuto dal primo venditore. E' un tassello importantissimo per le emissioni di Postumo ed è quasi sicuramente legato a una serie di "donativa" che l'imperatore ha fatto in favore dei suoi comandanti militari. La moneta è stata analizzata e studiata dal noto numismatico D. Hollard nel 2017 e il suo breve saggio è disponibile a questo link: https://www.academia.edu/31923703/_2017_Antoniniens_rarissimes_de_Postume_li%C3%A9s_%C3%A0_des_distributions_imp%C3%A9riales Paradossalmente, altre monete decisamente meno rare, raggiungono cifre ben più elevate di questa. Ho seguito l'asta - non per prenderla chiaramente perché di gran lunga fuori da ogni mio budget!!! - e mi aspettavo un realizzo superiore.
    6 punti
  3. Mai dimenticare il buon vecchio Grierson, a mio parere tra i migliori ☺
    2 punti
  4. Sentire disquisire voi utenti più esperti su questa moneta, oltre ad essere per me un onore, mi lascia davvero a bocca aperta per le numerose notizie che sapete estrarre da essa, e gli insegnamenti numismatici che di conseguenza ne escono fuori!! Non credevo che una monetina presa per pochi euro, potesse nascondere così tante argomentazioni.... Cerco di investire al meglio il risicato budget numismatico che ho a disposizione, e questa volta credo di avere fatto centro..... A questo punto, ogni altra notizia è precisazione è bene accetta. Grazie!!
    2 punti
  5. Per avere una visione d'insieme della moneta consiglio Archeologia della moneta di Federico Barello, Carocci editore.
    2 punti
  6. Le “occasioni” (seppur con dei compromessi) capitano una volta ogni... ... Questa poteva essere un’occasione per mettere in collezione questo pezzo (seppur molto brutto) a un prezzo molto molto basso.
    2 punti
  7. Gaeta e le monete, tra Normanni e Svevi. Atti del settimo incontro culturale e catalogo della mostra.
    2 punti
  8. Ciao a tutti, questa sera volevo presentarvi questo testone della mia collezione: Sisto V (1585-1590), BOLOGNA, Testone Munt 96, CNI 12. D/: busto a destra, a testa nuda, con ricco piviale ornato di tre figure e fibbia con testa del Redentore. ~ SIXTVS ~ V ~ PONT ~ MAX ~ R/: figura di Felsina galeata e armata, seduta a sinistra su scudi e su fascio d'armi, con la testa di fronte, il piede destro su elmo, libri dietro alle spalle, tiene nella destra il vessillo crucigero puntato a terra e nella sinistra il libro appoggiato al ginocchio. HINC FIDES - ET FORTITUDO. Es.: BONONIA T/: liscio. Peso: 10.14 g. HINC FIDES ET FORTITUDO: "Da qui fede e fortezza". Allude alla fama di dottrina e di pietà religiosa di cui godeva Bologna. Bologna è infatti la sede della prima università italiana, fondata nel 1088, fatto che determina che su moltissime monete la legenda che identifica la città sia "BONONIA DOCET". Il nome "Felsina" è il nome antico di origine etrusca della città di Bologna. Il nome "Felsina" (pronuncia: Fèlsina) è menzionato da Plinio il Vecchio (Naturalis historia, III, 115): «Intus coloniae Bononia, Felsina vocitata tum cum princeps Etruriae esset...» «Dentro [c'è] la colonia di Bologna, chiamata Felsina quando era la principale dell'Etruria...» (Plinio il Vecchio, Nat. Hist., III, 115) Dal punto di vista numismatico, si tratta di una moneta rara, che tuttavia appare abbastanza frequentemente in asta. Questo esemplare si presenta sicuramente con una conservazione superiore alla media, conservazione che consente di apprezzare quasi tutti i dettagli della elaborata rappresentazione del rovescio e i tratti decisi dell'espressione del "Papa tosto". Da una mia analisi si tratta di uno dei migliori esemplari apparsi sul mercato, arricchito da una bellissima patina da medagliere. Da notare il peso, superiore a quello dei corrispondenti testoni romani, in conseguenza dell'"autonomia" che la città mantenne sempre rispetto alla zecca centrale di Roma. Infatti poiché il contenuto intrinseco del bolognino era definito dal Senato bolognese in modo autonomo rispetto al governo centrale di Roma che definiva invece quello del baiocco, il cambio tra le due monete era variabile; come conseguenza la moneta coniata a Bologna sul piede romano presentava un valore in bolognini che mutò più volte (in un primo momento il valore del giulio fu di 42 quattrini bolognesi poi di 40, che corrispondevano a due terzi della moneta da 10 bolognini; sotto Gregorio XIII il valore aumentò a 44 quattrini). Sottomultiplo della moneta da 10 baiocchi era il grosso alla romana corrispondente alla sua metà; multiplo era il testone da 30 baiocchi. Commenti e integrazioni sono come sempre graditi. Michele
    2 punti
  9. 1966 Birmania - 1 - 5 - 10 - 25 - 50 pyas ၁၉၆၆ 1966 ၁၉၆၆
    2 punti
  10. https://nonciclopedia.org/wiki/Numismatica La Numismatica è la strana abitudine che spinge alcuni eccentrici a collezionare e studiare monete, anziché utilizzarle per l'acquisto di beni di consumo. Ancora peggiori sono taluni collezionisti allo stato cronico, che arrivano a spendere moneta circolante per l'acquisto di soldi fuori corso anche da migliaia di anni. Il Numismatico La numismatica trova genesi in tempi remoti, per svilupparsi progressivamente sino ai giorni nostri, ovvero il punto di non ritorno in cui alcuni disadattati riescono a spendere anche più di 100.000 euro per una moneta. Il 45% dei numismatici ha compiuto la maggiore età almeno ottanta anni fa, il restante 55% è purtroppo deceduto. Alcuni numismatici si definiscono Professionisti, ovvero, svolgono professionalmente l'attività di numismatico: queste persone sfruttano il lavoro degli altri convincendoli dell'esistenza di una qualche convenienza nello scambiare una somma di moneta attuale con una moneta vecchia. Il numismatico medio, ovviamente, crede in questa convenienza. Rarità e Conservazioni Alcune monete sono state coniate in numero estremamente basso o sono state distrutte nel tempo, in questo caso il numismatico è in grado di spendere anche centinaia di migliaia di euro per averne una. Altro parametro su cui basare un acquisto è la Conservazione, ovvero lo stato in cui si trova una moneta, questi stati partono dal livello MB, ovvero molto bello (che la mente perversa dei vari numismatici attribuisce ad una moneta totalmente distrutta ed illeggibile) per arrivare al FDC, ovvero Fior Di Culo. Glossario Album: libercolo nel quale raccogliere le monete prima di gettarle nell'immondizia. Folder: cartoncino contenente la moneta sigillata. Dovrebbe garantirne l'integrità, in realtà la moneta è solitamente graffiata in quanto alla zecca si gioca a spaccanocche con gli spiccioli prima di chiuderli. Vassoio: contenitore di plastica ricoperto in velluto, venduto al prezzo di una Jacuzzi. Pinzetta: pinza utilizzata per sputare con maggior precisione sui pezzi esaminati. Raccolta tematica: perversione consistente nell'accumulare monete emesse dallo stesso omino.
    2 punti
  11. Buongiorno a tutti gli amici del forum...qui voglio iniziare una carrellata di tutte le varianti che conosco per questa specifica tipologia di monete, parlerò solo di rame e di grani dal 1814 al 1816, periodo movimentato per Ferdinando. Un po' di storia. Già nel Gennaio del 1812 attraverso lord Bentinck, Ferdinando III, con il pretesto di una finta e improvvisa malattia, fu obbligato a rinunciare ai suoi poteri, nominando reggente il figlio Francesco e a trasferirsi in campagna, a Ficuzza. Fu concessa una nuova Costituzione Siciliana, ispirata al modello inglese. A Palermo, il 19 luglio 1812, il Parlamento siciliano, riunito in seduta straordinaria, promulgò la nuova Costituzione, decretò l'abolizione della feudalità in Sicilia e approvò una radicale riforma degli apparati statali. La nuova carta costituzionale, invisa da Ferdinando, che però non vi si poté opporre a causa delle pressioni britanniche, ma anche per via delle insistenze di suo figlio, il principe vicario, finì con il diventare un eccellente strumento di propaganda per i Borbone, mentre fu deplorata da molti dei nobili che l'avevano votata, quando s'accorsero che essa toglieva loro l'antico potere. Il 5 luglio 1814, Ferdinando III, dopo aver annunciato la fine della sua lunga degenza, riprese possesso delle sue funzioni, mantenendo in vigore, almeno formalmente, la costituzione e dichiarandosi intenzionato a restituire armonia nel regno siciliano. Dietro pressioni britanniche, Maria Carolina, accusata di complotto verso l'Inghilterra, era stata allontanata dalla Sicilia e costretta a ritirarsi a Vienna, dove morì l'8 settembre 1814. Il 27 novembre 1814, ormai sessantatreenne, Ferdinando sposa a Palermo, con matrimonio morganatico, la più giovane Lucia Migliaccio, vedova di Benedetto III Grifeo principe di Partanna e già madre di sette figli. Il 23 aprile 1814, Lord Montgomery, il vice di Bentinck, si sporse dal parapetto di babordo della nave Abukir annunciando la caduta di Napoleone al Re Ferdinando, che intanto era accorso al Molo. Ma ancora l'era murattiana non era volta al termine. Passò ancora un anno, quando l'esercito del Re Gioacchino il 3 maggio 1815 fu duramente sconfitto nella Battaglia di Tolentino e il popolo napoletano iniziò a inneggiare al ritorno del Re Nasone. Dopo il recepimento delle norme stabilite al Congresso di Vienna, in particolare dopo il Trattato di Casalanza, firmato presso Capua il 20 maggio 1815, consentì a Ferdinando di riprendere possesso, il 7 giugno 1815, del Regno di Napoli. Ai Borbone, però, non furono restituiti Malta, che restò protettorato britannico, e i Presidii, che furono assegnati al Granducato di Toscana. Dopo la seconda caduta di Napoleone, Murat, che aveva cercato di raggiungerlo a Parigi, fuggì dapprima nel sud della Francia e poi in Corsica, da dove tentò di tornare a Napoli con un pugno di fedelissimi per sollevarne la popolazione. Dirottato da una tempesta in Calabria, fu arrestato, condannato a morte da un tribunale militare nominato dal generale Vito Nunziante, governatore delle Calabrie, secondo una legge da lui stesso voluta, e fucilato a Pizzo Calabro il 13 ottobre 1815. Murat, prima di morire, disse di quel tribunale voluto da Ferdinando I: «Io avrei creduto il re Ferdinando più grande e più umano. Io avrei agito più generosamente verso di lui se fosse sbarcato nei miei stati, e che la sorte dell'armi lo avesse fatto cadere in mio potere!» Nel dicembre 1816, con la Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie, Ferdinando, fino ad allora III di Sicilia e IV di Napoli, istituì una nuova entità statuale, il Regno delle Due Sicilie, e assunse il titolo di Re del Regno delle Due Sicilie. (fonte wiki) Tornando alle monete l'incisore è Vincenzo Beninati. In tutti i grani troviamo le sue sigle al rovescio V. B. a racchiudere le diverse figure "classiche" : il pegaso alato, il grappolo d'uva, le cornucopie, le spighe o ancora la Securitas in trono. Scrivo classiche appunto perchè sono chiari richiami a monete dell'antichità, che a guardar bene ritroviamo anche nel nostro passato più recente, nelle lire in italma della nostra repubblica: la spiga nel 10 lire, il grappolo nel 5 lire, la coruncopia nella moneta da1 lira. A rendere classicheggiante i nostri grani, anche la sigla P.F.A. Pius Felix Augustus, Pius Felix che ritroviamo anche nelle monete romane imperiali. I tondelli in questione sono sempre difficili da trovare in buona conservazione, vale un pò per tutti i tagli, forse il più facilmente reperibile in conservazione diciamo buona ,in bb o giù di lì è il 2 grani "normale" con la corona a 6 punte (quello a 7 è un'altra storia), monetina questa che mi ha fatto cadere tra le braccia di Vincenzo e dei tondelli da lui siglati. Quindi comincio proprio con un 2 grani del 1815, non con la prima che acquistai anni fa, ma con l'ultima arrivata di recente dall'Est Europa (si mi piacciono le missioni umanitario diplomatico numismatiche e i rimpatri numismatici) 2 GRANI 1815 (ETHIER e profilo in legenda) D : FERD.III.P.F.A.SICILIAR.ETHIER.REX profilo con corona a 6 punte sotto la data 1815. R : V.B. pegaso alato e sotto i valore G. 2. (v.b. piccole e G.2. con caratteri più grandi) contorno rigato La particolarità di questo tondello sono: la legenda "ETHIER" senza spaziatura; il profilo di Ferdinando che entra in legenda tra REX e la data; le V capovolte al posto delle A al dritto ; il fatto che da quanto posso vedere non sembra ribattuto su altre monete, cosa che invece si riscontra spesso nei 2 grani Variante rara per quel che mi dicono le mie ricerche. ecco le immagini e buona continuazione
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  12. Buonasera, curiosando tra i risultati d'asta online mi è capitato di imbattermi in un pezzo veramente interessante per Postumo. Come potete vedere sopra ci sono le immagini di due antoniniani IMP C POSTVMVS P F AVG / IOVI STATORI. Nella medesima asta del 2017 uno dei due è stato battuto per 6000 €, mentre l'altro è rimasto invenduto con un prezzo iniziale di "soli" 90€. Riuscite a scovare la sottile differenza che ha reso uno dei due antoniniani estremamente raro?
    1 punto
  13. DE GREGE EPICURI Questa volta un bel monumento, che non guasta. Però Apollonia per il momento dovrebbe astenersi, dato che gioca in casa...
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  14. Salve. L'arte si è compiaciuta a rappresentare su monete, pitture murali, bronzi, sarcofagi, ecc. l'episodio di Marte che vede Rea addormentata sotto un albero sulla riva del fiume, episodio che aveva un prototipo in quello dell'incontro tra Arianna addormentata e Dioniso. Questo episodio mitologico raccontato da Ovidio (Fasti III.V.11 e Livio, Ab Urbe Condita I) è della massima importanza per la storia di Roma, poiché il rapporto sessuale ha portato al concepimento dei gemelli Romolo e Remo, leggendari fondatori di Roma. La stessa iconografia si ritrova nei dipinti murali di Pompei e nelle terme di Tito (cfr. LIMC II/1 pp. 459-51 e II/2 p.415-6), come pure nei mosaici, nei rilievi, negli argenti e nelle gemme. Il denario di Gallieno raffigura sul rovescio Marte con lancia e scudo che s’avvicina a Rea Silvia nuda fino alla vita, addormentata a terra, con le mani dietro la testa. Unique Gallienus Denarius: CNG Feature Auction 114, May 13, 2020 - CATEGORY Roman Imperial, Silver; Est. $20,000. Starting Bid: $12,000. SOLD $27,500. DESCRIPTION Gallienus. AD 253-268. AR Denarius (21.5mm, 2.68 g, 11h). Rome mint. 8th emission, circa AD 264-265. GALLIENVS P F A VG, bust left, wearing crested Corinthian helmet and cuirass decorated with an aegis on the breast, balteus across chest, holding in right hand a spear over his far shoulder, shield decorated with aegis on left arm / P M T P XIII C VI P P (sic), Mars, holding transverse spear in right hand and round shield in left, descending right through the air to Rhea Silvia, who is reclining, naked to waist, asleep on the ground, hands behind her head. Cf. MIR 36, 945-6 for reverse type with alternate legends; otherwise unpublished. Full silvering, medium cabinet tone, traces of deposits. Choice EF. Struck in high relief with artistic dies. Unique. Ex Palombo 17 (20 October 2018), lot 101. This denarius, seemingly unique, can be dated to AD 264-265 because of the reverse legend, "Tribunicia Potestate tertium decimum Consul sextum", as it is in AD 264 that Gallienus became Consul for the sixth time (with Saturninus). Roma XIII, lot 890, and XIV, lot 796, and Triton XXI, lot 832 have offered for sale three coins that closely resemble this example, but with a different reverse legend: instead of P M T P XIII C VI P P (on this coin), they bear the legend P M TR P XV C VII P P. The reverse type of this coin has already been studied by Jean-Marc Doyen (Recherches sur la chronologie et la politique monétaire des empereurs Valérien et Gallien, vol. 2a: Etude des émissions monétaires de Milan, PhD thesis, Louvain-la-Neuve 1989, pp. 101-103, available online), and it is copied from a rare series of Antoninus Pius, struck in AD 140 (as ref. RIC III 694a and aureus ref. Calicó 1689) which celebrated with some advance the 900th birthday of Rome. It was first used by Gallienus in 260, with the legend TRIB POT VIII COS III and a laureate bust left, on a coin struck in Mediolanum (Milan) (ref. MIR 36, 945gg = Doyen 49), and again with the legend TRIB POT COS IIII (MIR 36, 946gg = Doyen 71). It shows Mars descending toward Rhea Silvia, daughter of King Numitor and a Vestal virgin who is depicted as sleeping in the forest, just before raping her.
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  15. La documentazione "normale" che tutte le aste in genere rilasciano, fattura, dichiarazione fotografica della moneta e relativa autenticità. saluti TIBERIVS
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  16. 1966 Banca d'Italia - 10.000 lire Carli/Febbraio 20 maggio 1966
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  17. complimenti per le nuove entrate. Delle due meglio la prima, ben coniata e ben centrata e nel complesso in ottima conservazione, a parte quelle tracce di malachite che però non tolgono piacevolezza alla moneta. La seconda è un pò corrosa ed ha troppi sedimenti che nascono i dettagli, onestamente avrei atteso un esemplare migliore. Come tipo è un esemplare molto piacevole, generalmente di diametro che supera i 18-19 mm, e magnifico quando ammirato in conservazione migliore.
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  18. Si, è proprio un Sestino di Federico III
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  19. Scusa, non mi sono spiegato bene. Non intendevo dire che non mi interessano le medaglie, ma le "monete/medaglie", ossia le monete non coniate per la circolazione. Le medaglie in senso stretto hanno la stessa dignità storica delle monete.
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  20. Grazie per il complimento. Le foto sono mie... Arka Diligite iustitiam
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  21. Ciao Antonio, sembra che la monetazione sveva stia dando segni di risveglio, due bei denari fredriciani, classificati ( n. 181 il primo coniato nel 1248 n. 162 il Secondo coniato nel 1243) entrambi comuni da D'andrea, personalmente preferisco quello con il ritratto. Saluti Eliodoro
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  22. Mi cospargo il capo di cenere per averti traviato Auguri, di nuovo Maurizio
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  23. Per quanto riguarda la Spagna, l'avviso nel catalogo di vendita serve ad informare i potenziali acquirenti che ci saranno ritardi nelle spedizioni in quanto la casa d'asta dovrà richiedere ed ottenere la licenza di esportazione. Due anni fa pur partecipando di persona ad un'asta in Barcellona, le monete le ho ricevute dopo 40 giorni con allegato i relativi "Permiso de exportacion definitiva".
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  24. @EmilianoPaolozzi Grazie a te per aver proposto una bella moneta che ha dato origine ad una discussione molto stimolante e istruttiva (anche per me!). Ciao da Stilicho
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  25. Grano 1815 Peso g. 3,28 Diametro 18,80 mm
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  26. Ciao Gianni? ,tranquillo non c'è bisogno dei "diritti d autore" ahahaha,mandala a chi vuoi,l'obiettivo è aiutar altri? Salutoni Riccardo
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  27. Questa è una 10 mila Machiavelli falsa in mio possesso. Dettagli molto impastati e numeri di serie che non rientrano in quel decreto ufficiale
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  28. E' normale che in un forum di numismatica i gold bugs la facciano da padroni. Pero' non esageriamo con i confronti fantasmagorici e molto fuorvianti, i fanatici dell'oro e basta sono una piccola nicchia dell'economia, visto anche che il biondo metallo produce solamente inquinamento e distruzione dell'ecosistema oltre ad un limitato uso industriale.
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  29. La moneta è autentica, sempre tenendo conto che giudichiamo una foto. Arka Diligite iustitiam
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  30. Ciao Penso anch'io si possa escludere. Comunque, bella curiosità.
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  31. Era il mio unico scopo, tutte le altre monete non le ho neppure guardate ??
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  32. Ciao io invece al contrario di altri che ne sapranno sicuramente più di me ipotizzo che sia una moneta ( o quel che ne rimane) ! Irriconoscibile sicuramente e impossibile da identificare in queste condizioni. Il bordo leggermente rialzato me lo fa pensare. Potrei azzardare, visto le misure e il peso calante , a un 5 centesimi Vittorio Emanuele II o Umberto I. Direi anche, visto la condizione, che proverei anche a pulirla ( o meglio maltrattarla un po' ). Tanto peggio di così non potrebbe diventare. Magari esce qualche elemento in più. Solo per curiosità. Così com'é tanto non ha nessun valore comunque ! Questa la mia opinione poi tu sei libero di fare quello che pensi sia meglio.
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  33. Si, è lei. Trovai questa stampa, presso un venditore di vecchie stampe e incisioni di Parigi. Pagata poco, è in realtà abbastanza rara. La particolarità è che è del 1861, e Maria Sofia è ancora indicata come Regina. Sono affezionato alla sua storia e a quella dell'ultimo Re delle Due Sicilie.
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  34. Questa non so nemmeno come faceva a circolare… bisognava essere proprio orbi!
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  35. Guardando i passaggi recenti e le relative foto ho trovato gia una piccola variante. Al /R ci possono essere o meno i triangolini tipici delle monete di Sisto V per Bologna come spaziatori della legenda. Nelle nostre non ci sono ma in questa moneta (Nomisma 52, molto ma molto bella) si. Sul Chimienti (che la giudica comune sic.) come sul MIR non ci sono.
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  36. Il mio pensiero è piuttosto simile, ma un po' più limitato: essendo io uno storico, il mio interesse per le monete è ESCLUSIVAMENTE legato al loro significato come documento storico. Questo porta come conseguenza il mio peculiare modo di collezionare, che consiste nel prediligere monete vissute e possibilmente riusate (amo appiccagnoli, fori ed epigrafi d'epoca), di tutte le epoche storiche, dalle origini al XIX secolo. Le mie specializzazioni sono il III secolo (da cui il mio pseudonimo) e le monetazioni pontificia e napoletana moderna. L'altro lato della medaglia è che non compro alte conservazioni e non mi interessano le monete/medaglie (tutte le emissioni commemorative) in quanto fonti secondarie e non primarie della storia. Essendo sgomentato dall'attualità non mi interessano neppure gli euro e ho un tiepido interesse - principalmente per motivi affettivi - per repubblica e regno d'Italia.
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  37. Grazie a tutti. Effettivamente15 anni non sono pochi. Quello che posso dire è che non me ne sono accorto. È stato un piacevole viaggio con tanti di voi: con alcuni, la maggioranza,virtuale e altri fisico. Ci siamo conosciuti, abbiamo condiviso pranzi e convegni, scambiato impressioni e discusso sugli acquisti. Ma quello che mi preme di più è ringraziarvi per la bella compagnia e soprattutto per gli insegnamenti ricevuti. Ho avuto modo di imparare a vivere la numismatica oltre che come hobby come disciplina, come studio, come conoscenza. Siamo una gran bella famiglia.
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  38. 1815 con diversa posizione del cavallo Peso 5,69 grammi Diametro 23,24 mm
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  39. 1 punto
  40. Buonasera, posto le foto delle mie monete da 2 Grani. 1814 Peso 6,20 grammi Diametro 22,86 mm
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  41. Oggi è arrivato questo corposo è splendido volume sulle monete dell’Impero Romano. Sembra aver sotto mano un millennio di storia.
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  42. 23 mm per 5,85 g sono le misure delll'AE 2 di Alessandria. Tuttavia la FEL TEMP REPARATIO non è solo legionario con cavaliere. La serie è in realtà molto più interessante. Ecco un esempio per la zecca di Tessalonica. Arka Diligite iustitiam
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  43. Initativa di un vot di fine iv secolo iniziò v secolo. Forse arcadio. L'epoca è incerta, direi entro 450. L'area è orientale, potrebbe essere di area egiziana da cui provenivano molti dei vot imitativi Saluti Alain
    1 punto
  44. Veramente complimenti: soprattutto l'allegoria di felsina e' fantastica. Il nome e' quello etrusco, ma l'insediamento e' molto piu' antico. Questa e' la mia (peso 10 g tondi, foto del venditore date le mie scarse capacita'), non si vede la faccia purtroppo. In compenso il ritratto del pontefice e' molto bello.
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  45. Mio Dio, lo scopro solo oggi. Quanto mi dispiace. Quante volte abbiamo parlato della nostra passione comune Ho sempre amato le sue discussioni ed i suoi aneddoti. R.I.P. Mark!
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  46. Non fare il modesto Francesco..... 6/7 piastre ma tutte eccezionali ? La mia 1831 la conosci già
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  47. DE GREGE EPICURI Posto la moneta in questa sezione "per obbedienza" ai cataloghi (anche a quello de La Moneta), pur ritenendo che logicamente faccia parte del Regno di Napoli. Si ripropone cioè il dissidio fra i baroni rivoltosi (che contavano sul papa) ed i re aragonesi che con grande abilità e cinismo stroncarono la rivolta. In realtà, quel che volevo chiedere è quanto sia rara la moneta: alcuni la danno R, altri solo NC. Voi che cosa ne pensate? Di sicuro, il suo interesse storico è grandissimo. Questa misura 18-19 mm.
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  48. Buonasera @allek, l'esemplare o meglio il disegno che lei attribuisce al Battista (1966) credo sia ripreso dal Garrucci (Scilla) Tav. XCV n. 15 (Collezione Luynes). Lo stesso Garrucci rappresentava l'esemplare n. 16 (Ippocampo alato) sempre proveniente dalla Collezione Luynes confluito poi all'interno del medagliere di Parigi (SNG France 1290). Museo di Parigi nel quale è conservato anche un altro esemplare con Scilla (SNG France 1289); L'esemplare riportato sull'HN Italy n. 757 presenta Scilla sull'elmo attico al dritto e sembrerebbe essere la medesima variante dell'esemplare SNG ANS n. 664. Poi abbiamo l'esemplare SNG Cop. n. 629 che apparentemente presenta un ippocampo alato sull'elmo di Athena. E ancora la Sylloge Milano n. 52 (Scilla) e la Sylloge Ashmolean Museum Oxford n. 185 (Ippocampo alato). Dopodichè abbiamo l'esemplare apparso all'asta The New York Sale n. 11, del 11/01/2006, lotto 2 e Ex R. Jameson and Dr. A. Moretti collections; and ex Numismatica Ars Classica AG, Zurich sale 23 (2002), 1015 (Ippocampo alato). Poi l'esemplare Artemide XLVIII del 2/12/2017, lotto 60 (Scilla) e infine quello per cui è stata aperta questa discussione sempre proveniente da asta Artemide. Ricapitolando: Scilla: Ex Luynes, Garrucci 15, Tav. XCV, rovescio con clava nel campo a sinistra etnico KAI su leone Nemeo e ΛI in esergo. SNG France 1289, KAI sulla schiena di Eracle, (ΛI) in esergo. Artemide XLVIII del 2/12/2017, lotto n. 60, KAI sulla schiena di Eracle, (ΛI) in esergo. Artemide 53 e del 05/12/2020, lotto n. 35, ΛI in esergo. SNG Milano n. 52, clava nel campo a sinistra, KAI su leone Nemeo e (ΛI) in esergo. HN Italy n. 757, clava nel campo a sinistra, KAI su leone Nemeo e ΔΩIIN ipotizzato in esergo dal Rutter . SNG ANS n. 664, clava nel campo a sinistra, KAI su leone Nemeo (ΛI) in esergo Ippocampo alato: Ex Luynes, Garrucci 16, SNG France 1290, clava nel campo a sinistra, KAI sul leone Nemeo, (ΛI) in esergo. The New York Sale n. 11, del 11/01/2006, lotto 2 e Ex R. Jameson and Dr. A. Moretti collections; and ex Numismatica Ars Classica AG, Zurich sale 23 (2002), 1015, KAI su leone Nemeo. SNG Cop. n. 629, ΛI in esergo. SNG Ashmolean Museum Oxford n. 185, clava nel campo a sinistra, KAI sul leone Nemeo, (ΛI) in esergo. Detto questo ho dato un'occhiata agli accoppiamenti dei coni che mi sembrano molto eterogenei, particolare che porterebbe a pensare che ci sia stata una buona produzione di queste emissioni da parte della zecca di Kailia. Infinte per rispondere al suo quesito iniziale, la moneta in questione sembrerebbe autentica e presenta caratteristiche di corrosione e cristallizzazione coerenti e condivido quanto detto sopra da @gionnysicily
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