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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/13/20 in tutte le aree
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Salve, segnalo L'opera tratta le emissioni della Casa d'Aragona nell'Italia Meridionale dai Vespri Siciliani (1282) fino al Compromesso di Caspe (1412), interessando la Sicilia e la Sardegna. Il secondo volume, in corso di preparazione, colmerà invece il periodo compreso fra il regno di Ferdinando d'Antequera e quello di Ferdinando il Cattolico, analizzando anche la parte napoletana. 254 pagine a colori, 322 tipologie monetarie riportate, prezzo € 60 https://www.edizionidandrea.com/8 punti
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L’espressione “il gallo canta” e’ ormai desueta. Nelle nostre case a “cantare” e’ la sveglia (rigorosamente elettronica) o il telefonino (rigorosamente acceso, anche al mattino presto, oltre che la notte). Personalmente, l’espressione in “il Gallo canta” o “ha cantato” la sento ormai dire solo dagli amici granata ad ogni gol di Belotti. Ma qui il calcio non c’entra…. (e meno male, direbbe mia moglie). Cominciamo quindi ab ovo… La mia passione per la numismatica romana imperiale è piuttosto recente. Prima mi ero dilettato di storia romana, con un particolare interesse per il tardo impero, non avendo tuttavia competenze specifiche (negli studi come nel lavoro mi sono sempre occupato di tutt’altro). Con le letture il campo si è gradualmente ristretto all’età costantiniana. Da lì, il salto alle monete è stato breve. Ma di numismatica non sapevo praticamente nulla. Ho quindi iniziato a leggere, a studiare, a seguire il forum prima come ospite, poi come utente. La partecipazione attiva (unita allo studio ed all’approfondimento) mi ha insegnato (anzi, mi insegna) molto. Per questo devo tanto al nostro forum, una vera miniera di sapere numismatico. Ma non solo: il forum mi è stato di grande compagnia, una sorta di buen retiro nei momenti difficili (e in questo ultimo anno ce ne sono stati molti). Il resto è storia recente. Per quanto riguarda il collezionismo, ho iniziato ad acquistare, per così dire, un po’ a caso sulla base di quello che colpiva la mia attenzione (costi permettendo). Con il tempo (probabilmente anche per aver acquisito più conoscenze specifiche ) ho però sentito la necessità di restringere il campo d’azione ed ecco quindi che è cresciuta la passione per i bronzi del IV secolo, che ben si sposa con il mio interesse storico. Da circa un paio di mesi, dopo un lungo riflettere, ho finalmente deciso di focalizzare la mia collezione sui rovesci FEL TEMP REPARATIO. Qui non voglio entrare nel dettaglio della serie. Ci sono già state in passato discussioni molto complete e curate in cui vengono dette molte più cose di quelle che potrei e saprei dire io (e che troverete in calce, per vostra comodità). Vorrei però sottolineare alcuni punti. Molti considerano queste monete piuttosto noiose e ripetitive. In realtà non è così. Basti solo pensare alla tipologia “Cavaliere disarcionato” o “Falling horseman”: se si provasse a mettere in successione logica tutte le varianti note legate alla posizione del cavaliere si potrebbe creare una vera sequenza, animata da pura azione. Senza contare poi le varanti legate all’aspetto del cavaliere nemico: con la barba, senza barba, con il berretto frigio, coi capelli lisci o dritti o in treccine, con la divisa decorata in un certo modo piuttosto che in un altro… I dettagli del nemico varierebbero addirittura a seconda della popolazione barbarica rappresentata. Senza contare i tratti stilistici tipici delle singole zecche. E tutto ciò già solo per la serie “Cavaliere disarcionato”. Ma ce ne sono altre, nella tipologia FTR…. Per non parlare poi dell’aspetto economico: questi bronzi (pur con tutti i distinguo) costano relativamente poco. Cosa niente affatto trascurabile, soprattutto di questi tempi. Mi piace riportare quanto dice Doug Smith nelle sue pagine sul Forum Ancient Coins: “From the Falling Horseman beginning, a specialty collection could easily grow to include all the FEL TEMP REPARATIO types and, then, all Constantinian era coins. For the money, I consider these common coins to be the best bargain (interest and fun per dollar) available in ancient numismatics”. “Iniziando dalla serie “Cavaliere disarcionato” una collezione peculiare potrebbe essere facilmente incrementata fino a includere tutti i tipi di FTR e, poi, tutte le monete dell’era costantiniana. Per quanto concerne la spesa, io considero queste monete comuni il migliore affare (inteso come rapporto tra passione e divertimento e prezzo) disponibile in numismatica antica”. Parlando di proprio di FTR, pochi giorni fa, a casa Stilicho e’ arrivata lei: E’ la RIC VIII 137, coniata ad Antiochia. Questa moneta mi piace molto, nonostante alcuni evidenti difetti. E’ una bella AE2 di 22,37 mm di diametro per 5.57 grammi di peso; un grande modulo, insomma, molto piacevole già solo a tenerla in mano. E’ una delle prime emesse da Costanzo Gallo, che fu Cesare dal 351 al 354. Quelle emesse verso la fine del suo incarico (che coincide di fatto con la sua morte) sono già AE3, quindi sotto i 21 mm. E con il tempo il diametro delle FTR in generale (e di conseguenza il peso) scenderà ancora fino ad arrivare al limite tra le AE3 e le AE4. E’ una cosa che trovo interessante. Del busto di Costanzo Gallo apprezzo la capigliatura folta pettinata all’indietro (forse perché di capelli io ne ho molti meno) e i dettagli della veste corazzata, di cui si colgono benissimo le pieghe del drappeggio, gli pteruges e la grossa spilla sulla spalla destra. Mi piace molto anche la posizione del busto, di tre quarti, che trovo dia una maggior eleganza ed autorevolezza alla sua figura. Ma il vero capolavoro e’ il rovescio. Si vede un cavaliere barbaro proprio nell’istante in cui viene colpito dalla lancia di un soldato romano bardato di tutto punto e rappresentato proprio nel gesto di gettarsi sul nemico. Trafitto a morte, il barbaro perde lo scudo (che rotola a terra) e si accascia in avanti cercando, nei suoi ultimi istanti di vita, di tenersi abbracciato al collo del suo cavallo (che cade sulle zampe anteriori); ma alla fine, nonostante i suoi ultimi sforzi, viene disarcionato. E’ impressionante la cura dei dettagli. Si possono infatti apprezzare bene i particolari del cavaliere nemico: la barba, la capigliatura con le trecce, la tunica stretta in vita e i pantaloni , entrambi drappeggiati e decorati. Qualcuno sostiene che la precisione nella rappresentazione del cavaliere barbaro sia tale da consentire addirittura l’identificazione della popolazione a cui appartiene. Anche il soldato romano non e’ da meno: l’armatura e gli strumenti di difesa e di offesa curati nei dettagli, il fisico forte e muscoloso. Da notare, infine, le dimensioni della sua figura: sono nettamente maggiori rispetto a quelle del nemico, ad indicare la superiorità dei Romani rispetto ai barbari. Questa moneta e’ stata coniata ad Antiochia e ciò non e’ casuale: la città fu la residenza ufficiale di Costanzo Gallo come cesare. Era una delle città più importanti dell’impero romano e il suo rango e’ confermato anche dalla presenza di una grande zecca dotata di ben 15 officine. In queste lavoravano maestranze molto qualificate, come confermato dal livello stilistico delle monete, in particolare le FTR di largo modulo. Ecco perché il Gallo canta in casa Stilicho. E voi, avete qualche FTR a largo modulo con "Cavaliere disarcionato" da condividere? Ora non mi resta che finire augurando a tutti voi (e a me) una prossima FEL TEMP REPARATIO. In tutti i sensi! Ciao da Stilicho6 punti
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Buonasera a tutti, sulla scia della discussione in piazzetta 'il vostro miglior acquisto del 2020' vi mostro un grosso che mi ha fatto emozionare e che non si vede spesso. Comincio col dirvi che mi spiace per le foto, col tempo le rifarò, ma spero che per il momento siano sufficienti. Como Franchino II Rusca (signore di Como dal 1408, fino alla sua morte avvenuta nel 1412) grosso 'pegione' al tipo milanese, con le impronte tipiche e già in uso sotto Gian Galeazzo Visconti (1385-1402) probabile data di battitura: dopo la grida milanese di Giovanni Maria Visconti del 31 VIII 1409 (in cui fissava il corso dei suoi pichiones novissimi). moneta di grande rarità, al momento conto questi (ma sicuramente qualcuno mi sarà sfuggito): oltre a quello conservato al Museo Civico Archeologico di Bologna, ho notizia di un passaggio nel listino Rinaldi a prezzi segnati del novembre 1954, lotto 522 (MB, 25.000£); Asta Varesi Coll. Este Milani poi Crippa 2017; Asta Varesi 50 lotto 717 in BB; Gorny&Mosch 1999, Varesi 57 e poi Ranieri 4 al lotto 107 (l'esemplare qui presentato); M&M 7 lotto 999 del 2000 e un esemplare riportato su questo sito (Coll. Privata segnalazione Bellesia). Salvo passaggi doppi, da segnalare anche Coll. Gnecchi 1902 poi Ratto 1914. Storia travagliata quella di Franchino (II): nacque probabilmente intorno al 1360, in un luogo non noto, da Lotario Rusca ed Enrica, figlia naturale di Bernabò Visconti. In seguito all'instabilità politica venutasi a creare con la morte di Gian Galeazzo nel 1402, a capo della fazione ghibellina si impadronì della città, salvo poi essere esiliato poco dopo con la sconfitta inflitta dalle forze di Caterina Visconti. Rientrato nel 1408, ne assunse formalmente la signoria il 17 ottobre. Como tornava ai Rusca dopo 73 anni. Spero vi piaccia, buona serata. N.6 punti
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Buonasera a tutti e buona domenica, oggi per le più belle, ho scelto quattro dei mie pezzi da 2 Tornesi di Ferdinando II, con 4 tonalità di colore diverso. ? Saluti Alberto6 punti
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Dopo aver scoperto la biografia di Francesco II, da anni provo a divulgare la sua storia a partire da familiari, amici, colleghi.. fu un re ragazzo, che amò il suo popolo, ben oltre la durata del suo breve regno e che fece il possibile per limitare i danni di una terribile invasione . La sua triste profezia sul destino del suo popolo, si concretizza tuttora (vedi ripartizione Recovery Fond). Perse la madre, poi il padre, fu tradito dagli uomini che il padre aveva onorato e arricchito, perse il regno, perse i suoi beni, perse la sua unica bambina, di pochi mesi, visse in esilio e morì in esilio. Le sue spoglie tornarono a Napoli solo negli anni '80 . A Gaeta fu un combattente coraggioso, incoraggiò i suoi soldati e una volta in esilio, provò ad organizzare le frange legittimiste. Condusse in esilio una vita mite. La sua esitenza fu un Calvario ma non perse mai la fede. Un esempio per i cristiani. Da napoletano, un napoletano, un principe italiano, del quale dovremmo essere tutti fieri.5 punti
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Non è vero. Questa cosa che il regno di è svalutato Ve la dovete togliere dalla testa. I catorci del regno, presenti in abbondanza, si sono abbassati di prezzo. La qualità del regno è invece salita come e forse più delle altre monetazioni. La percezione sulla qualità non si ha principalmente per due motivi: il primo è che non si comprano monete belle vere e non si segue in prima persona quel mercato reale, e la seconda è che alcune se non molte delle case d'asta, assieme a molti periziatori seriali, propongono monete con gradi di conservazione spostato verso l'alto rispetto alla vecchia scuola e, di conseguenza, cataloghi di riferimento come ad esempio Gigante hanno spostato di conseguenza gradi e giudizi nei loro testi, tanto da arrivare a dichiarare che per loro il FDC e' considerato come MS63 e che in caso di MS65 (che dovrebbe invece essere il nostro FDC vero) i prezzi indicati non valgono più. Chi però colleziona e compra pezzi belli veri, la verità sul mercato la conosce bene e sa che, soprattutto nell'ultimo anno per le vicende che sappiamo unitamente alle richieste del mercato estero, il salto in avanti è stato davvero "traumatico". Riguardo alla quadriga in oggetto, penso sia meglio avere un carciofo ma originale a 1000 euro piuttosto che un buco o peggio un falsaccio in collezione. Quei pochi soldi poco più o poco meno si riprendono sempre.5 punti
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Il bolognino, un nominale che farà da apripista al forse più noto e sicuramente più recente baiocco. Nato a Bologna viene accolto favorevolmente dalla popolazione. Una moneta "piccola" ma in buon argento. Dallo Stato Pontificio viene "adottata" dai territori confinanti quali l'Abruzzo per facilitare i commerci con le aree laziali e marchigiane. Una moneta che all'epoca era ben accetta dalla popolazione al punto che, osservando gli esemplari giunti a noi, non esitava a trattenerne parte prima di separarsene ?, ma altrettanto apprezzata oggi dai collezionisti per via delle sue numerose varianti e simbologie presenti su di essa. Il primo bolognino postato da Elio è caratterizzato oltre che dall'acronimo ovidiano SMPE (Sulmo mihi patria est) che ne determina la zecca di provenienza, anche dal simbolo della corona posto proprio al centro del motto. Un simbolo rimasto ignoto ma che probabilmente andava ad identificare il mastro di zecca ma che di certo rende particolarmente rara questa moneta. Altrettanto particolare il bolognino per Guardiagrele che sottolinea una prima concessione feudale di una zecca ad un nobile (Napoleone Orsini) ma solo per il periodo di guerra. Concessione che è giunta superstite fino a noi: "Ladislaus Dei gratia rex etc. (…) Pro parte viri magnifici Neapoleonis de Ursinis comitis Manuppelli et Sancti Valentini, logothete et prothonotarii Regni nostri Sicilie, collateralis, consiliarii et fidelis nostri dilecti, fuit maiestati nostre noviter supplicatum humiliter, ut cum ipse cupiat in terra sua Guardie de provincia Aprucii Citra flumen Piscarie, quam comes idem immediate et in capite a nostra Curia tenet et posidet, confici et cudi facere bolonginos, presenti utique guerra durante (…) considerantes nostris inter alia comoda expedire fidelibus ut ubique in portibus, terris et locis dicti Regni nostri Sicilie bonarum habeatur copia monetarum (…) confici et cudi facere, per magistros et alios in his expertos et providos, bolonginos eosdem qui sint boni argenti rectque lige et iusti ponderis, expendendos in partibus dicti Regni, prou et quemadmodum expenduntur alii bolongini qui intra et extra dictum Regnum conficiuntur et cuduntur (…) Itaque presens nostra licencia et gratia confectionis et cusionis dictorum bolonginorum, predicta tamen presenti guerra durante et non ulterius". E qui entra in gioco anche l'ottimo intervento di @santone che immediatamente ha notato la rosa gentilizia, simbolo di famiglia, che gli Orsini hanno apposto sulla moneta a riprova della loro concessione. Ma su quest'ultimo bolognino vi è anche una novità che corregge la letteratura numismatica di settore. Da sempre il papa rappresentato sulla moneta è stato identificato per papa Leone I Magno ma a Guardiagrele si festeggiava, il 28 giugno, papa Leone II a cui Napoleone Orsini era molto devoto. La domanda che ci si è posta è il motivo per il quale l'Orsini dovesse essere devoto ad un papa semisconosciuto di origine siciliana... Ma il mistero è stato risolto scoprendo le vere origini di papa Leone II. Non era di origine siciliana ma della Valle Siciliana che si trova in Abruzzo, ai piedi del Gran Sasso (Leo II Junior dictus, ex Cedella Vallis Sicilianae in territorio Ulterioris Aprutii). Un papa nativo del territorio feudo degli Orsini. Quale migliore occasione per Napoleone Orsini per rappresentarlo sui bolognini (fece anche erigere una cappella a suo nome). (per quanto riguarda l'attribuzione a papa Leone II si veda L. Taraborrelli, In terra nostra Guardiagrelis, Pescara 2015, pp. 275-282.) Chiudo con un bolognino (ex Hatria Numismatica) non prettamente angioino essendo stato battuto in epoca aragonese ma chi lo fece coniare all'epoca parteggiava per il ritorno del giglio nel meridione...4 punti
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Per me, il miglior acquisto di quest'anno è sicuramente questo... Regno delle Due Sicilie - 120 Grana 18564 punti
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Buon pomeriggio a tutti. Fra Vicereali e Borboniche quando trovo un Cavalluccio Aragonese che mi piace, lo prendo. Non ne ho molti in collezione, questo è il settimo ma il primo ribattuto. Federico III ribattuto su Cavallo di Carlo VIII. Peso grammi 1,504 punti
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Grazie della segnalazione, per me un volume di estremo interesse, mi attiverò al più presto per acquistarne una copia, magari dopo le feste in modo che le poste non trattengano troppo il libro in giro per magazzini. Complimenti a te e naturalmente agli altri due autori, un complimento speciale ad Albero D’Andrea perché come editore sta pubblicando un innumerevole quantità di libri sulla numismatica, facendo crescere la cultura, la divulgazione ed il sapere di questa comune passione. BRAVISSIMI........??????3 punti
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3 punti
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Segnalo l'imminente uscita dell'ultima impresa dell'infaticabile Pietro Magliocca @Rex Neap intitolata: La moneta napoletana dei Re di Spagna nel periodo 1503 - 1680 Il manuale descrive tutte le monete coniate a Napoli durante la dominazione spagnola, ovverossia dal 1503, anno in cui Ferdinando d'Aragona prese possesso del Regno di Napoli, al 1680, anno nel quale Carlo II coniò l'ultima moneta a martello. Come di può osservare da alcune pagine qui postate, l'autore sviscera ogni singola moneta non limitandosi a una sommaria descrizione, ma analizzandola in tutte le sue varianti e, cosa più importante, elencando e raffigurando gli innumerevoli marchi. Questo manuale segue quello già pubblicato dal medesimo autore nel 2018 vertente la monetazione napoletana dal 1674 al 1860. Allego l'indice e alcune immagini del libro. Di seguito il link per procedere all'acquisto del volume: https://nomisma.bidinside.com/it/sitem/8036/pietro-magliocca-la-moneta-napoletana-dei-/2 punti
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Ciao a tutti, questa sera volevo presentarvi questo testone della mia collezione: Sisto V (1585-1590), BOLOGNA, Testone Munt 96, CNI 12. D/: busto a destra, a testa nuda, con ricco piviale ornato di tre figure e fibbia con testa del Redentore. ~ SIXTVS ~ V ~ PONT ~ MAX ~ R/: figura di Felsina galeata e armata, seduta a sinistra su scudi e su fascio d'armi, con la testa di fronte, il piede destro su elmo, libri dietro alle spalle, tiene nella destra il vessillo crucigero puntato a terra e nella sinistra il libro appoggiato al ginocchio. HINC FIDES - ET FORTITUDO. Es.: BONONIA T/: liscio. Peso: 10.14 g. HINC FIDES ET FORTITUDO: "Da qui fede e fortezza". Allude alla fama di dottrina e di pietà religiosa di cui godeva Bologna. Bologna è infatti la sede della prima università italiana, fondata nel 1088, fatto che determina che su moltissime monete la legenda che identifica la città sia "BONONIA DOCET". Il nome "Felsina" è il nome antico di origine etrusca della città di Bologna. Il nome "Felsina" (pronuncia: Fèlsina) è menzionato da Plinio il Vecchio (Naturalis historia, III, 115): «Intus coloniae Bononia, Felsina vocitata tum cum princeps Etruriae esset...» «Dentro [c'è] la colonia di Bologna, chiamata Felsina quando era la principale dell'Etruria...» (Plinio il Vecchio, Nat. Hist., III, 115) Dal punto di vista numismatico, si tratta di una moneta rara, che tuttavia appare abbastanza frequentemente in asta. Questo esemplare si presenta sicuramente con una conservazione superiore alla media, conservazione che consente di apprezzare quasi tutti i dettagli della elaborata rappresentazione del rovescio e i tratti decisi dell'espressione del "Papa tosto". Da una mia analisi si tratta di uno dei migliori esemplari apparsi sul mercato, arricchito da una bellissima patina da medagliere. Da notare il peso, superiore a quello dei corrispondenti testoni romani, in conseguenza dell'"autonomia" che la città mantenne sempre rispetto alla zecca centrale di Roma. Infatti poiché il contenuto intrinseco del bolognino era definito dal Senato bolognese in modo autonomo rispetto al governo centrale di Roma che definiva invece quello del baiocco, il cambio tra le due monete era variabile; come conseguenza la moneta coniata a Bologna sul piede romano presentava un valore in bolognini che mutò più volte (in un primo momento il valore del giulio fu di 42 quattrini bolognesi poi di 40, che corrispondevano a due terzi della moneta da 10 bolognini; sotto Gregorio XIII il valore aumentò a 44 quattrini). Sottomultiplo della moneta da 10 baiocchi era il grosso alla romana corrispondente alla sua metà; multiplo era il testone da 30 baiocchi. Commenti e integrazioni sono come sempre graditi. Michele2 punti
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spero di essere in tempo per un'ultima moneta del 1965 100 yen argento 600 parti su mille2 punti
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Figlio di Dario I e nipote di Ciro il grande, Serse I (il grande) nasce nel 519 a.C. e succede al padre come re di Persia ed Egitto nel 485 a.C. . Risolta la ribellione dell'Egitto nel 484 a.C., Serse dedica i successivi anni a pianificare la conquista della Grecia, impresa già tentata anni prima nel 490 a,C. dal padre Dario il cui esercito è sconfitto a Maratona . Serse avvia la raccolta da tutte le province del suo regno di un imponente esercito di terra e di una poderosa flotta : stimato, forse con esagerazioni, da Erodoto in centinaia di migliaia di uomini l'esercito di terra, la flotta pare arrivasse ad oltre 1200 triremi oltre il naviglio minore . Per rendere meno insidiosa la navigazione della flotta dall'Asia minore alla Tessaglia, per 3 anni i Persiani scavano nell'istmo del promontorio di Atos nella penisola Calcidica, un canale lungo 2,5 km. e largo tanto da consentirvi il transito di 2 triremi affiancate . Per l'enorme esercito di terra, l'attraversamento dell'Ellesponto viene organizzato con la costruzione di 2 ponti di navi assicurate con grandi funi di papiro dall'Egitto e di lino bianco dalla Fenicia : un primo ponte, distrutto da una tempesta, provoca l'ira di Serse che dispone la decapitazione degli ingegneri e la punizione del mare a mezzo di fustigazione ed 'incatenamento' delle acque : i successivi 2 ponti andranno a buon fine , Per il lungo tragitto attraverso la Tracia, vengono predisposti ulteriori ponti sullo Strimone e costruita ed organizzata una logistica con una serie di muniti e ben difesi centri per approvvigionamento e sostentamento dell'esercito in transito . Come ben racconta Erodoto, la conquista della Grecia, rallentata alle Termopili e nel mare dell'Artemisio, porterà all'incendio di Atene ma naufragherà nelle acque di Salamina e l'anno successivo (479 a.C.) nelle battaglie di Platea e Micale . Eschilo. combattente a Maratona, nel 472 a.C. rappresenterà quella che potrebbe essere la prima delle sue 7 tragedie pervenuteci, 'I Persiani' nella quale racconta della vittoria greca a Salamina e del ritorno a Susa dello sconfitto Serse . Le ingenti spese sostenute dall'impero persiano per quell'impresa, hanno avuto probabilmente la forma delle monete di quel regno, i darici di oro e le loro frazioni in argento .2 punti
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Rimanendo in Abruzzo, altra emissione angioina è il Bolognino emesso ad imitazione dell'analoga moneta pontificia. Aveva un valore di 18 denari, per un carlino erano necessari, invece, 10 bolognini. quello che posto fu messo da Carlo III per la zecca di Sulmona2 punti
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Buongiorno a tutti, la mia Napoletana di oggi. Tornese e mezzo 1838 Ferdinando II taglio rigato ? Che rarità gli dareste? Saluti Alberto2 punti
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Se cerchi un bronzo di Vitellio, sì non si trovano spesso. Ma Naville ne ha uno in conservazione un po' migliore che viene battuto proprio oggi pomeriggio in asta, al lotto 428. Magari puoi provarci, o quantomeno usarlo come paragone.2 punti
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è quasi periodo di renne e quindi pubblico una moneta che raffigura un altro bel animale di quelle zone, l'alce norvegese 5 ore 19652 punti
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è stato un anno ricco di soddisfazioni numismatiche, ma credo che questa sia il mio miglior acquisto del 2020. Non è di Milano... arriva da Como. N.2 punti
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Quindi vista l'ammirazione che nutro verso questo personaggio vi lascio solo immaginare l'emozione che ho provato nell'entrare in possesso di questa moneta. Purtroppo, come potete vedere, è stata piuttosto maltrattata. Il precedente proprietario deve averla lucidata fino a strappare via la patina (oltre a qualche rilievo). Ma non ho saputo resistere alla tentazione. E ora, quando guardo i miei primi quattro 10 tornesi (da Ferdinando I a Francesco II) mi emoziono come un bimbo perchè mi sembra di guardare in faccia, quasi toccare, i re per i quali ho speso ore e ore sui libri...2 punti
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Ho finalmente trovato il tempo di scaricare le foto dalla scheda di memoria. A mio parere siamo sullo SPL/FDC (D/) e qFDC (R) Ecco, dalle mie foto si dovrebbero percepire2 punti
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Ho acquistato nella scorsa asta Sincona 66 questo bel 5 Lire 1828 Genova, la moneta mi è arrivata oggi e appena ho un attimo posterò le mie foto. 5 Lire 1828 Genova ex Sincona 66 In mano è gradevole, con fondi brillanti con moltissimo lustro, soprattutto al R/, e una patina leggera rossiccia Da una partenza di 100CHF mi sono aggiudicato la moneta alla modica somma di 300CHF, secondo me un ottimo prezzo vista la conservazione (SPL secondo Sincona) La parte interessante è invece la "storia" recente di questa moneta, fatta di traversate dell'Oceano Atlantico Con l'aiuto del database di Sixbid ho potuto risalire ai recenti passaggi in asta... la moneta è sicuramente sempre la stessa, basta prendere un particolare di riferimento per confermarlo (ad esempio il puntino nero dietro la nuca di Carlo Felice al D/) Sincona Asta 66 (dove l'ho acquistata io) , venduta a 300 CHF (+ diritti). descritta "SPL" Sincona Asta 11, venduta a 1500 CHF (+ diritti). descritta "buono SPL" Sincona Asta 6, venduta a 400 CHF (+ diritti). descritta "SPL / qFDC" Heritage Sale #3057, invenduta a 1500$, scatolettata NGC AU58 Commenti sempre ben accetti, specie da @ilnumismatico , @piergi00 , @Scudo1901 , @simonesrt , @giuseppe ballauri E adesso siamo a -31 punto
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Ciao Sandokan è proprio vero molto spesso la curiosità e l'interesse di alcune monete molto comuni, senza alcun valore numismatico che però non hai mai visto suscitano in me l'immediata ricerca di capire di cosa si tratta e grazie al nostro fantastico forum troviamo sempre una risposta esaustiva....viva la numismatica... saluti Latino1 punto
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L'importante è che piaccia a te, allora sarà stato sicuramente un buon acquisto. Quando si mette in collezione una moneta deve soddisfare il collezionista, questo è l'importante!1 punto
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Salve a tutti amici! Su suggerimento di @Litra68 condivido con voi il mio ultimo articolo sul Mattino circa l'avvio del processo di beatificazione per Francesco II, l'ultimo re delle Due Sicilie. https://www.ilmattino.it/napoli/cultura/l_ultimo_re_di_napoli_verso_la_santita_annuncio_cardinale_sepe_dio_interviene_nella_storia_nostra_terra-5639195.html?fbclid=IwAR2SVLPy298ZD_ceoYuT_TMfMxi1XIDgST9o-aMKp1Sm7o0RYoAicq1YWaA Chiedo scusa a voi e ai moderatori se, rispetto alle monete - argomento principale di questo forum - sono andato "off", ma credo che questa notizia meriti un pochino di spazio tra noi che amiamo tanto le monete di quel periodo storico1 punto
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Qualcuno dotato di poteri soprannaturali riesce a decifrare la data completa?1 punto
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e due sud americane 10 centimos chile e 1 peso uruguay1 punto
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La zecca dovrebbe essere Treviri vista la "C" in esergo. È leggera ma credo autentica; del resto il peso di 1/96 di libbra non sempre era rispettato ed è visto oggi più come una rassicurazione al popolo...ciò non toglie che la maggior parte degli argentei mantenesse il peso dichiarato...si hanno sia argentei leggeri come questo che più pesanti (sui 4 g e oltre, ne ho visti anche da 4,4 g...). La leggerezza a mio avviso è data da una leggera cristallizzazione del metallo (a vista la moneta mi sembra anche un po' fragile) e da una discreta consunzione. Buona serata1 punto
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Buon pomeriggio. La moneta con il jerboa rivolto a destra dev’essere quella pubblicata in E. S. G. Robinson, COINS OF CYRENAICA. PERIODS IV, V., The Numismatic Chronicle, Fourth Series, Vol. 15 (1915), pp. 249-293. La scritta è il nome del magistrato.1 punto
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1 cent/2cent: 2003/dal 2018 (solo divisionali) 5 cent: 2003 10 cent 1: 2004 10 cent 2: 2014/2015 20 cent 1: 2004-2007 20 cent 2: 2008/2012/2015-2017 50 cent 1:2004-2007 (2007 non sempre facilmente reperibile in circolazione) 50 cent 2: 2018 1 euro 1: 2004/2005 1 euro 2: 2018-2020 2 euro 1: 2007 2 euro 2: 2009/2015/2017 (tirature discordanti per il 2016)1 punto
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Ciao, non esiste nessuna discussione in questa sezione del forum riguardo questa bella moneta, in verità, sterline a parte, i topic dedicati alle monete in oro latitano, io stesso non le colleziono. E' una commemorativa del 1955 ١٩٥٥ https://en.numista.com/catalogue/pieces28423.html (eventualmente per il valore dovresti fare una ricerca nel web)1 punto
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Buongiorno a tutti e buona domenica. Il mio scarrafone di oggi, unico 10 Tornesi di Francesco I in collezione Litra68 Millesimo 1825 Saluti Alberto1 punto
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Se c'è puzza di zolfo sta arrivando il demonio! Apocalisse 20, 10 E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta: saranno tormentati giorno e notte per i secoli dei secoli. Fuoco e zolfo? Datemi una moneta!!! E poi non dite che non vi avevo avvertiti... ====================================== Ciao a tutti, mi riallaccio ad un' altra discussione in cui facevo esperimenti con proteine bollite. Visto che "Chi smette di migliorarsi, smette di fare le cose bene", ho deciso di andare alle origini della "patina da uovo sodo" e mi sono procurato quello che credevo essere l'ingrediente del procedimento: ZOLFO puro macinato così ho ripescato la 500 lire dell'altra discussione, le ho dato una pulitina solo sul lato della quadriga con cotton fiock e H2O demineralizzata per prevenire effetti indesiderati, e la ho posta in una pirofila con coperchio insieme ad un tappo di alluminio pieno a metà di zolfo a cui ho dato fuoco. visto che il risultato non mi convinceva (non era successo praticamente nulla) ho dato fuoco anche ad un altro tappo Hui! Si intravede qualcosa... che purtroppo sparisce insieme ai fumi. Vabbè: nell'altra discussione citavo il solfuro di ferro. E così sia! Vado in officina e mischio un po' di trucioli di ferro allo zolfo e dò fuoco al tutto. Dieci minuti di "magic" e poi questo è il risultato: Prima: Dopo: Direi che la patina è venuta abbastanza omogenea, ma non arcobaleno come l'altra. Del perchè di questo non ne ho la minima idea! E per fortuna la moneta adesso ha smesso di puzzare. Servus, njk _____ Piccola pausa per i "Ping!": @enriMO @gallo83 @Jack04 magari questa è la prossima che leggi @giuseppe ballauri e l'impassibile @cabanes e - perchè no? - @giacutuli, che aveva aperto l'altra discussione. E naturalmente un "ping" anche a tutti gli altri LaMonetiani! PS: anche questo è uno scherzo, tutte le foto sono photoshoppate! Ciaoooooo! PPS: non è vero: questo si che è uno scherzo! Solo una lo è!1 punto
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Invece io la trovo una cosa importante perché per una determinata moneta ma con marchi diversi il valore cambia e spesso non di poco... Inoltre le valutazioni sono state inserite seguendo scrupolosamente l'andamento del mercato degli ultimi tempi...1 punto
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A parte il doppio senso che potrebbe avere questa frase? Concordo con te, la Moneta di @Lino86 è davvero un gran pezzo da 90!1 punto
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https://www.ebay.it/itm/Medaglia-ufficiale-della-zecca-in-argento-mondiali-di-calcio-in-Spagna-1982-/302565507942 Prendendo spunto da questa medaglia dei campionati del mondo di calcio di Spagna ‘82, volevo ricordare il grande Paolo Rossi, eroe dell’Italia ai mondiali spagnoli, che oggi ci ha lasciato. Ciao grande Pablito, i tuoi goal hanno lasciato in noi italiani un ricordo indelebile.1 punto
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Ho ricevuto una cortese risposta da Fischer Bossert, che conferma anche lui che F-B 37.n) = 37.o) Di fatto il suo recente lavoro non ha avuto un die study completo ex novo, per cui una svista del genere può capitare, anche perché in Ars Classica XV del 1933 non era riportato il pedigree Sambon - Canessa del 1907. E quindi il “viaggio” noto della moneta diventa: nel 1907 transita da Sambon, nel 1933 da Ars Classica, nel 1988 da Vinchon e nel 2017 da Monnaies d’Antan. Saluti1 punto
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Sono quasi sicuro si tratti di una fibbia bizantino-sicula tipo "a croce", dalla Sicilia orientale. http://www.museo.comune.sanmarcodalunzio.me.it/index.php/it/le-opere-2/le-fibbie-e-gli-anelli-21 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Portogallo Anno: 2017B Tiratura: 500.000 Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!!!1 punto
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BASTIAN CONTRARIO Che fine aveva fatto mio padre Cesco, fu Giuseppe? Quel mattino era un Mercoledì di inizio Novembre ed il Mercoledì nella nostra cittadina di provincia è un gran giorno. Fin dalle prime ore del mattino, quando tutto è avvolto nelle brume di un incipiente inverno ed ancora non albeggia, si sentono rumori metallici, grida, l'ansimare dei motori asmatici di vecchi furgoncini e l'inconfondibile profumo delle caldarroste. Allora ti tiri giù dal letto, sbadigli, smoccoli qualche improperio rivolto ai profanatori del sonno altrui, e piano piano, perchè l'aria è fredda e foriera dei primi raffreddori, apri una finestra e capisci da una sommaria occhiata che è giorno di Mercato. Come tutti i Mercoledì mio padre si alzava presto, apriva la serranda della Tabaccheria e con un foglio in mano svolazzante salutava mia mamma: “ Ohh, io vado, ci vediamo alle 11 !”. Era ormai diventato una sorta di rituale: il foglio in mano era la “distinta” dei Tabacchi da consegnare ad un vecchio arcigno ed incartapecorito come i faldoni di scartoffie accumulate negli anni sulla sua scrivania. Un saluto, un cenno del capo, due bolli per vidimare e mio padre impaziente che non vedeva l'ora di fuggire da quell'ufficio pieno di polvere e di ragnatele. Chiusa alle sue spalle la porta cigolante, si sentiva felice perchè ormai aveva tutta la mattinata da dedicare a se stesso. Una bella passeggiata sotto i portici di Via Roma, un'occhiata alla merce esposta dalle bancarelle, una sensazione olfattiva di tessuti, di scarpe ben lucidate, di prodotti dell'orto e poi, rilassato, una capatina da “Barberino” proprietario del più bel Caffè della zona. Qui si sentiva a proprio agio, e seduto su una poltrona di cuoio bordeaux, cominciava con gli sfottò nei confronti del proprietario che era un numismatico eternamente dilettante. Nel frattempo arrivavano gli altri appassionati di monete e tra un tondello, una battuta e qualche tentativo di scambio, il tempo correva veloce. Puntuale come un orologio svizzero, mio padre alle 10.45 salutava tutti e con passo veloce ritornava a casa per dare il cambio in negozio alla mamma che doveva badare ai fornelli ed alla casa. Quel giorno non fu così. Era ormai quasi mezzogiorno e lui non si vedeva. Venni mandato alla ricerca del “disperso”. Quasi correndo, passai tra i banconi un paio di volte, ma niente. Scoraggiato, mi apprestavo a ritornare a casa, quando la mia attenzione venne destata da voci altisonanti, quasi delle grida, che provenivano dai portici vicino alla Cattedrale. Era lui, che stava discutendo animatamente con una persona che sembrava quasi un mendicante. Mi avvicinai per vedere se per caso fosse successo qualcosa e subito si creò il silenzio. La persona che parlava accoratamente con mio padre, mi fece quasi un inchino dicendomi: “ Ah questo è il Dottorino, felice di conoscerla! Mi presento sono Bastiano per chi mi vuole bene, per chi trova da ridire “Bastianass” ( Bastianaccio ), o “Bastian Contrario” per i più eruditi. Io e Cesco abbiamo avuto qualche scambio di vedute su una Banconota, ma... io sono sempre a disposizione! “ Non avevo mai visto una persona così contraddittoria: vestito con un pastrano militare decorato, invece che con medaglie, con chiazze di unto di ogni tipo e colore, scarponi da montagna lisi e sporchi ed un olezzo di capra e selvaggina che si sentiva a distanza. Eppure i modi erano signorili, l'eloquio fluente e forbito. Mio padre mi strappò a queste considerazioni prendendomi bruscamente per un braccio ed a passo di carica, mi costrinse ad andare a casa. Ad un certo punto si piantò in mezzo ai portici, si rivolse a me con occhi quasi spiritati: “ I Buoi !!! Ne ha 4 di Buoi!!! E non ne vende nessuno perchè sono un ricordo!!!” Pensai che fosse andato fuori di senno, avesse preso uno strano morbo, o nella migliore delle ipotesi, avesse cominciato ad allevare bestiame. Quando era così, la cosa migliore da fare era tacere...tra mezz'ora si sarebbe calmato. Infatti nel pomeriggio mi spiegò che Bastiano aveva una collezione strepitosa di Banconote che nessuno sapeva come avesse fatto a mettere assieme. I buoi erano il “50 Lire Buoi” una delle banconote più rare ed ambite dai collezionisti. Nessuno conosceva la storia di Bastiano, perchè era una persona selvatica e strana, eppure aveva modi che denotavano una cultura ed un'appartenenza diversa da quello che sembrava. A questo punto, a chi chiedere qualcosa, se non a Ciccì il Barbiere che recepiva le più recondite confidenze della popolazione? Detto, fatto. Lo scampanellìo della porta della Barberia annunciò a Ciccì i soliti clienti, in questo caso io e mio padre che sbottò subito: “Ma lo conosci Bastiano? “ Ciccì indicò il cliente sulla sedia, portandosi l'indice sul naso...era il Maresciallo della GdF. Finito il servizio al Maresciallo, Ciccì che era molto pettegolo, chiuse la porta: “ Cesco ma non sai la grande storia? Bastiano è il figlio del Marchese di San M*** , questo era un donnaiolo impenitente ed i Signori avevano a servizio una ragazza che era “nù Babbà “. Il Marchese, sai la carne è debole... da questa povera ragazza ebbe un figlio!” ( Pausa di effetto ) “ Siii proprio lui...Bastiano ! Poi la fine della storia è triste e lasciamo stare...” Ciccì era un grande commediante, voleva sentire la platea sbavare, vedere gli occhi fissi ed in trepida attesa. Si schiarì la voce: “... mamma e figlio furono reclusi per molti anni in un Istituto di suore, Bastiano ebbe una buona istruzione ed alla fine conobbe chi era il padre”. Ciccì prese un mozzicone di Antico Toscano e dopo qualche tiro, fu avvolto da una nube biancastra. Da questa specie di fantasma uscirono delle parole alternate a colpi di tosse: “Bastiano ebbe coraggio, si presentò davanti ai Marchesi che rimasero allibiti. Con uno sguardo pieno di odio, la Madama Marchesa prese una manciata di banconote e le sbattè in faccia al figliastro. Senza scomporsi, Bastiano le raccolse ad una a una, salutò e girò i tacchi”. “ Umm che brutta storia!” esclamò mio padre e fece per andarsene. “ Ehh...non è mica finita! Bastiano si comperò un rudere vicino alla Villa signorile dei Marchesi, cominciò ad allevare bestiame che appestava tutte le zone vicine, soprattutto la loro Villa. Ma per lui, la più bella soddisfazione era aspettare sul ciglio della strada i Marchesi che, in calesse, andavano a Messa. Faceva un profondo inchino e li salutava sventolando una manciata di Banconote! Hai capito Cesco da dove arriva questa passione ?” Dopo qualche tempo ricevetti una telefonata inaspettata. Era Bastiano che, tra un colpo di tosse ed uno sternuto, mi chiedeva se lo potevo andare a visitare. La casa era proprio un rudere, la strada fangosa e tutto attorno era avvolto da una puzza insopportabile. Con modi gentili mi fece accomodare nella stanza che usava come cucina, salotto e, dal divano sfondato, presumevo anche da camera da letto. Fui colpito dalla vista di un'enorme scaffalatura che teneva tutta una parete, ricolma all'inverosimile da libri e vecchie riviste. “Quella è la mia passione, leggo di tutto e sa da dove arrivano?..Dai cassonetti dell'immondizia! Bisogna sempre guardare nei cassonetti, la gente butta via cose incredibili!” Dopo averlo visitato e prescritto i farmaci, non vedevo l'ora di ritornare a casa a fare una bella doccia, ma sull'uscio Bastiano mi disse: “Dottore, non posso pagarla, ma le faccio vedere una cosa”. Entrò in un'altra stanza e lo sentii trafficare per qualche minuto, poi si presentò con un libro e cominciò a sfogliarlo delicatamente. “Eccolo qui !” I miei occhi si illuminarono quando vidi l'oggetto del desiderio di mio padre, il mitico 50 Lire Buoi. Bastiano cominciò a dire “ Decreto numero...del...firme...rarissimo e poi sembra stampato ieri! Dottore, le prometto che la prossima volta che viene qui glielo regalo, perchè è una brava persona, equilibrata e comprensiva...non come quel testone di suo padre..oh mi perdoni non dovevo dirlo!” e scoppiammo in una risata. Purtroppo non ci fu una prossima volta. Non lo vidi più. Ciccì affermò che era passato a miglior vita improvvisamente, trovato riverso sul pavimento dopo qualche giorno, grazie al fatto che gli animali senza cibo sembravano impazziti. Mi venne in mente la sua vita “al contrario”, il “Buoi” e la sua grande raccolta di banconote conservate tra le pagine dei libri. L'angoscia mi assalì, pensando che qualcuno sicuramente li aveva buttati nei cassonetti dei rifiuti. I n questo caso era stato profetico, nei cassonetti si trova di tutto, ma non ci sarebbe stato un altro Bastiano pronto a recuperarli. Per approfondimenti sul 50 Lire “Buoi”: https://www.ilgiornaledellanumismatica.it/laffascinante-storia-delle-50-lire-buoi-ambasciatrici-filigrana-dellarte-italiana/ Immagine tratta da: F. Gavello - Cartamoneta Italiana – Ed. Montenegro Saluti a Tutti, Beppe1 punto
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A tal proposito ricordo di quando due anni fa commentando un quarto di dollaro che avevo trovato in ciotola condivise con me un suo ricordo d'infanzia: Ho visto molti di questi circulating all'inizio e alla metà degli anni sessanta. Li teneva e li ho spesi come un ragazzino--ma non troppi--un quarto era un sacco di soldi per un ragazzino allora. (Una soda pop, una barretta di caramelle, e cinque pezzi di gomma da masticare! Ma solo con il permesso parentale.) Le monete d'argento americane partirono in circolazione solo pochi anni dopo, quindi questo '42 Washington assomiglia a un pezzo tipicamente conservato da quei giorni. v. ------------------------------------------------------------- I saw many of these circulating in the early- and mid-1960s. Held them and spent them myself as a little boy—but not too many—a quarter was big money to a little kid back then. (A soda pop, a candy bar, and five pieces of bubble gum! But only with parental permission.) American silver coins departed circulation only a very few years later—so this ’42 Washington looks like a typically preserved piece from those days. v. ma di lui soprattutto ricorderò quello che mi scrisse, a maggio, in risposta ad un post dove avevo proposto una moneta regalatami dalla mia ragazza: Fun coin, @Meleto ...and a great girlfriend! Lucky, lucky.... v. Con questi due post in particolare mi piace ricordarlo qui adesso1 punto
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@numa numa A proposito di bolle, nell'esemplare postato qui sopra, assolutamente genuino, sono presenti sul dritto intorno alla lettera M e sotto l'occhio di Liutprando. Arka Diligite iustitiam1 punto
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vi possono essere più interpretazioni : o la ricorrenza della morte oppure , una palese ostilità verso la neonata repubblica e quindi , opera di un fervente nostalgico . Rappresenta comunque un momento storico , in cui molti hanno creduto e , la prova più tangibile è appunto l'artefatto qui presentato . Un saluto .1 punto
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