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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/07/20 in tutte le aree
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BASTIAN CONTRARIO Che fine aveva fatto mio padre Cesco, fu Giuseppe? Quel mattino era un Mercoledì di inizio Novembre ed il Mercoledì nella nostra cittadina di provincia è un gran giorno. Fin dalle prime ore del mattino, quando tutto è avvolto nelle brume di un incipiente inverno ed ancora non albeggia, si sentono rumori metallici, grida, l'ansimare dei motori asmatici di vecchi furgoncini e l'inconfondibile profumo delle caldarroste. Allora ti tiri giù dal letto, sbadigli, smoccoli qualche improperio rivolto ai profanatori del sonno altrui, e piano piano, perchè l'aria è fredda e foriera dei primi raffreddori, apri una finestra e capisci da una sommaria occhiata che è giorno di Mercato. Come tutti i Mercoledì mio padre si alzava presto, apriva la serranda della Tabaccheria e con un foglio in mano svolazzante salutava mia mamma: “ Ohh, io vado, ci vediamo alle 11 !”. Era ormai diventato una sorta di rituale: il foglio in mano era la “distinta” dei Tabacchi da consegnare ad un vecchio arcigno ed incartapecorito come i faldoni di scartoffie accumulate negli anni sulla sua scrivania. Un saluto, un cenno del capo, due bolli per vidimare e mio padre impaziente che non vedeva l'ora di fuggire da quell'ufficio pieno di polvere e di ragnatele. Chiusa alle sue spalle la porta cigolante, si sentiva felice perchè ormai aveva tutta la mattinata da dedicare a se stesso. Una bella passeggiata sotto i portici di Via Roma, un'occhiata alla merce esposta dalle bancarelle, una sensazione olfattiva di tessuti, di scarpe ben lucidate, di prodotti dell'orto e poi, rilassato, una capatina da “Barberino” proprietario del più bel Caffè della zona. Qui si sentiva a proprio agio, e seduto su una poltrona di cuoio bordeaux, cominciava con gli sfottò nei confronti del proprietario che era un numismatico eternamente dilettante. Nel frattempo arrivavano gli altri appassionati di monete e tra un tondello, una battuta e qualche tentativo di scambio, il tempo correva veloce. Puntuale come un orologio svizzero, mio padre alle 10.45 salutava tutti e con passo veloce ritornava a casa per dare il cambio in negozio alla mamma che doveva badare ai fornelli ed alla casa. Quel giorno non fu così. Era ormai quasi mezzogiorno e lui non si vedeva. Venni mandato alla ricerca del “disperso”. Quasi correndo, passai tra i banconi un paio di volte, ma niente. Scoraggiato, mi apprestavo a ritornare a casa, quando la mia attenzione venne destata da voci altisonanti, quasi delle grida, che provenivano dai portici vicino alla Cattedrale. Era lui, che stava discutendo animatamente con una persona che sembrava quasi un mendicante. Mi avvicinai per vedere se per caso fosse successo qualcosa e subito si creò il silenzio. La persona che parlava accoratamente con mio padre, mi fece quasi un inchino dicendomi: “ Ah questo è il Dottorino, felice di conoscerla! Mi presento sono Bastiano per chi mi vuole bene, per chi trova da ridire “Bastianass” ( Bastianaccio ), o “Bastian Contrario” per i più eruditi. Io e Cesco abbiamo avuto qualche scambio di vedute su una Banconota, ma... io sono sempre a disposizione! “ Non avevo mai visto una persona così contraddittoria: vestito con un pastrano militare decorato, invece che con medaglie, con chiazze di unto di ogni tipo e colore, scarponi da montagna lisi e sporchi ed un olezzo di capra e selvaggina che si sentiva a distanza. Eppure i modi erano signorili, l'eloquio fluente e forbito. Mio padre mi strappò a queste considerazioni prendendomi bruscamente per un braccio ed a passo di carica, mi costrinse ad andare a casa. Ad un certo punto si piantò in mezzo ai portici, si rivolse a me con occhi quasi spiritati: “ I Buoi !!! Ne ha 4 di Buoi!!! E non ne vende nessuno perchè sono un ricordo!!!” Pensai che fosse andato fuori di senno, avesse preso uno strano morbo, o nella migliore delle ipotesi, avesse cominciato ad allevare bestiame. Quando era così, la cosa migliore da fare era tacere...tra mezz'ora si sarebbe calmato. Infatti nel pomeriggio mi spiegò che Bastiano aveva una collezione strepitosa di Banconote che nessuno sapeva come avesse fatto a mettere assieme. I buoi erano il “50 Lire Buoi” una delle banconote più rare ed ambite dai collezionisti. Nessuno conosceva la storia di Bastiano, perchè era una persona selvatica e strana, eppure aveva modi che denotavano una cultura ed un'appartenenza diversa da quello che sembrava. A questo punto, a chi chiedere qualcosa, se non a Ciccì il Barbiere che recepiva le più recondite confidenze della popolazione? Detto, fatto. Lo scampanellìo della porta della Barberia annunciò a Ciccì i soliti clienti, in questo caso io e mio padre che sbottò subito: “Ma lo conosci Bastiano? “ Ciccì indicò il cliente sulla sedia, portandosi l'indice sul naso...era il Maresciallo della GdF. Finito il servizio al Maresciallo, Ciccì che era molto pettegolo, chiuse la porta: “ Cesco ma non sai la grande storia? Bastiano è il figlio del Marchese di San M*** , questo era un donnaiolo impenitente ed i Signori avevano a servizio una ragazza che era “nù Babbà “. Il Marchese, sai la carne è debole... da questa povera ragazza ebbe un figlio!” ( Pausa di effetto ) “ Siii proprio lui...Bastiano ! Poi la fine della storia è triste e lasciamo stare...” Ciccì era un grande commediante, voleva sentire la platea sbavare, vedere gli occhi fissi ed in trepida attesa. Si schiarì la voce: “... mamma e figlio furono reclusi per molti anni in un Istituto di suore, Bastiano ebbe una buona istruzione ed alla fine conobbe chi era il padre”. Ciccì prese un mozzicone di Antico Toscano e dopo qualche tiro, fu avvolto da una nube biancastra. Da questa specie di fantasma uscirono delle parole alternate a colpi di tosse: “Bastiano ebbe coraggio, si presentò davanti ai Marchesi che rimasero allibiti. Con uno sguardo pieno di odio, la Madama Marchesa prese una manciata di banconote e le sbattè in faccia al figliastro. Senza scomporsi, Bastiano le raccolse ad una a una, salutò e girò i tacchi”. “ Umm che brutta storia!” esclamò mio padre e fece per andarsene. “ Ehh...non è mica finita! Bastiano si comperò un rudere vicino alla Villa signorile dei Marchesi, cominciò ad allevare bestiame che appestava tutte le zone vicine, soprattutto la loro Villa. Ma per lui, la più bella soddisfazione era aspettare sul ciglio della strada i Marchesi che, in calesse, andavano a Messa. Faceva un profondo inchino e li salutava sventolando una manciata di Banconote! Hai capito Cesco da dove arriva questa passione ?” Dopo qualche tempo ricevetti una telefonata inaspettata. Era Bastiano che, tra un colpo di tosse ed uno sternuto, mi chiedeva se lo potevo andare a visitare. La casa era proprio un rudere, la strada fangosa e tutto attorno era avvolto da una puzza insopportabile. Con modi gentili mi fece accomodare nella stanza che usava come cucina, salotto e, dal divano sfondato, presumevo anche da camera da letto. Fui colpito dalla vista di un'enorme scaffalatura che teneva tutta una parete, ricolma all'inverosimile da libri e vecchie riviste. “Quella è la mia passione, leggo di tutto e sa da dove arrivano?..Dai cassonetti dell'immondizia! Bisogna sempre guardare nei cassonetti, la gente butta via cose incredibili!” Dopo averlo visitato e prescritto i farmaci, non vedevo l'ora di ritornare a casa a fare una bella doccia, ma sull'uscio Bastiano mi disse: “Dottore, non posso pagarla, ma le faccio vedere una cosa”. Entrò in un'altra stanza e lo sentii trafficare per qualche minuto, poi si presentò con un libro e cominciò a sfogliarlo delicatamente. “Eccolo qui !” I miei occhi si illuminarono quando vidi l'oggetto del desiderio di mio padre, il mitico 50 Lire Buoi. Bastiano cominciò a dire “ Decreto numero...del...firme...rarissimo e poi sembra stampato ieri! Dottore, le prometto che la prossima volta che viene qui glielo regalo, perchè è una brava persona, equilibrata e comprensiva...non come quel testone di suo padre..oh mi perdoni non dovevo dirlo!” e scoppiammo in una risata. Purtroppo non ci fu una prossima volta. Non lo vidi più. Ciccì affermò che era passato a miglior vita improvvisamente, trovato riverso sul pavimento dopo qualche giorno, grazie al fatto che gli animali senza cibo sembravano impazziti. Mi venne in mente la sua vita “al contrario”, il “Buoi” e la sua grande raccolta di banconote conservate tra le pagine dei libri. L'angoscia mi assalì, pensando che qualcuno sicuramente li aveva buttati nei cassonetti dei rifiuti. I n questo caso era stato profetico, nei cassonetti si trova di tutto, ma non ci sarebbe stato un altro Bastiano pronto a recuperarli. Per approfondimenti sul 50 Lire “Buoi”: https://www.ilgiornaledellanumismatica.it/laffascinante-storia-delle-50-lire-buoi-ambasciatrici-filigrana-dellarte-italiana/ Immagine tratta da: F. Gavello - Cartamoneta Italiana – Ed. Montenegro Saluti a Tutti, Beppe10 punti
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Tra le vostre (ho visto pezzi molto molto belli, complimenti!), condivido una delle ultime monete entrate nella mia collezione, un esemplare che è già tra i miei preferiti per tutta una serie di dettagli che me l’hanno impresso nella mia mente da subito e che mi consentirà di approfondire i miei studi. Al solito, le foto non sono il massimo, spero si riesca ad intuirne l’appeal; link di seguito: 60 Grana 18596 punti
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Buongiorno...andiamo avanti con la carrellata di grani, oggi passiamo ai pezzoni da 10 grani, il tipo più comune è il 10 grani 1815 con punto dopo il 10 del valore "G. 10." (esiste anche la variante senza il punto dopo il 10 "G.10") D : FERD .III.P.F.A.SICILIAR. ET HIER.REX ritratto con corona a 6 punte al centro R : FELICI TAS PV BLICA due cornucopie e spiga sigle V.B. in alto, in basso il valore G.10. Il contorno solitamente è rigato. Moneta comune in bassa conservazione, facendosi un giro sulla baia ci sono molti esemplari, molto più difficile imbattersi in esemplari dal BB pieno in su, quelli che posto sono due bei tombini che non arrivano allo splendido ma sono di poco sotto. Queste sono tra le monete che in assoluto più preferisco ed è proprio con il 10 grani delle prime due foto che ho cominciato ad avventurarmi tra i grani di Ferdinando III ci sono particolarmente legato. Saluti e buona giornata a tutti.4 punti
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Con Ludovico I, abbiamo, per la zecca de L'Aquila, la coniazione di una moneta di biglione destinata al commercio minuto ad uso locale, che richiamasse analoga moneta emessa dallo Stato Romano ( https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SENRM4/1) e che circolava normalmente negli Abruzzi. La moneta è il quattrino che aveva un valore pari a 1/2 soldi ed a 6 denari ( rif. L'Aquila tra due monarchie. Achille GIuliani). Allego il quattrino emesso da Renato d'Angiò4 punti
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Da lunedì 07 dicembre sino al 13 dicembre domenica si passa all'anno successivo: ╠═►1865◄═╣ Nella discussione originaria furono postate da: n.1 bavastro - n.1 Giako - n.1 matteo95 - n.3 nikita - n.1 Tenebroleso - n.1 villa66 Nelle caselle rosse le tre che avevo postato a suo tempo: Guatemala, Lussemburgo e Tunisia (Notare lo stile romano "III" non accompagnati da "cents", che ha funzionato bene con questa moneta, ma il cui successo probabilmente ha contribuito a portare al disastro del pezzo "no cents" V-cent del 1883). 1865, anno finale della guerra, e del primo anno della pace. Famose parole di Abraham Lincoln dal suo secondo discorso inaugurale nel marzo 1865: "Con malizia verso nessuno, con carità per tutti, con fermezza nella destra come Dio ci dà il diritto di vedere, sforziamoci a finire il lavoro siamo in, per fasciare la nazione ferite..." Che era il 4 marzo. La guerra sarebbe finita su aprile 9, e la vita di Lincoln sarebbe finita una settimana dopo, il 15 aprile. v. -------------------------------------------------- An 1865 3-cent piece struck in Philadelphia to help alleviate the coin shortage caused by the American Civil War. This first-year example of the new 3-cent “nickel”—the silver 3-cent pieces had mostly disappeared by 1862—marks the first appearance of the 25% nickel, 75% copper alloy that would become such a fixture of American coinage. (Note the Roman-style “III” unaccompanied by “cents,” which worked fine with this coin, but whose success probably helped lead to the disaster of the “no cents” V-cent piece of 1883.) 1865, final year of the War and first year of the Peace. Abraham Lincoln’s famous words from his second inaugural address in March, 1865: “With malice toward none, with charity for all, with firmness in the right as God gives us to see the right, let us strive on to finish the work we are in, to bind up the nation’s wounds….” That was March 4th. The war would end on April 9th, and Lincoln’s life would end a week later, on April 15th. v.4 punti
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Portogallo Anno: 2017B Tiratura: 500.000 Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!!!3 punti
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Sinceramente non capisco! Quindi non si dovrebbe , a suo parere, bloccare dal fare offerte chi si diverte a puntare a caso monete e successivamente non pagarle????? Guardi, giusto fresco di un attimo fa.....una persona che , bella tranquilla, chiama per chiedere di rinunciare all'acquisto di un lotto dicendo "non sono interessato alla moneta, la tolga pure". Oltretutto , manco avesse inserito la base, ha rilanciato fin oltre il doppio della base, quindi avra' pur pensato a quel che faceva!!!!! Nel mentre , tra le tantissime mail, una con scritto " il lotto numero X aggiudicatelo pure al secondo offerente, ho visto che l'ho puntato ad una cifra troppo alta, forse vale meno" Questi sono solo 2 banali esempi di gente che pensa di poter sempre fare cio' che vuole, senza considerare il lavoro di chi sta' dall'altra parte. E mi creda ..... vi sono pure quelli che si divertono !! Per nostra scelta, non chiediamo mai all’offerente perdente ( il secondo per intenderci) se è interessato ad acquistare la moneta, in quanto potrebbe lasciare spazio a dubbi e problemi vari......quindi, l'unico modo per evitare che capitino nuovamente queste situazioni e' il blocco ( relativamente alle nostre vendite) di questi soggetti.....nel quale ovviamente risulta la motivazione sul portale che utilizziamo e che di conseguenza puo' essere vista ed essere oggetto di valutazioni da parte delle altre case d'asta in fase di invii di fogli offerte. Mi creda, fortunatamente questo metodo ha permesso e permettera' in futuro di poter provare (in parte) a evitare le problematiche che purtroppo alcuni soggetti si divertono costantemente a creare Poi ovvio che, se un utente che sempre ha adempito ai suoi impegni, ma una volta, per giusta causa chiede di rescindere da un acquisto , questo non comporta certamente un' inaffidabilita'.....3 punti
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3 punti
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Grazie @favaldar, ha un bellissimo color cuoio, campi intonsi e nel rovescio rilievi alti, ma io, ribadisco, l'ho preso per la decentratura. Poi, capisco che ognuno ha i suoi gusti in fatto di patine e di conservazioni. Come giustamente detto da @doppiopunto, quando gli "studiosi di questa monetazione" (virgoletto anche io, non sapendo se l'intento era ironico o era una citazione testuale) scrivono e divulgano, magicamente i prezzi lievitano, ma fa parte del gioco. A me interessa solo far conoscere la storia della mia meravigliosa Maremma, attraverso le sue monete e le sue medaglie ?3 punti
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Buona sera a tutti, E' con piacere che comunico anche quest'anno la pubblicazione del nuovo numero di Comunicazione, il n. 76 del 2020, scaricabile dal sito della Società Numismatica Italiana a questo LINK. Le spedizioni, ai soci, del cartaceo inizieranno con il mese di Gennaio 2021, chi volesse ritiralo di persona presso la Biblioteca può darne comunicazione per email a [email protected]. Colgo l'occasione per ringraziare gli autori, e i traduttori, che hanno collaborato con i loro articoli alla pubblicazione. Gianfranco Pittini - La zecca di Mediolanum ed i suoi rapporti con le altre zecche imperiali. Raffaele Iula - Madri, reggenti e regine: il ruolo politico della donna nella monetazione altomedievale dell’Italia meridionale. Alessandro Toffanin - Su alcune varianti inedite di Grossi e Pegioni viscontei. Marco Bazzini - I grossi della zecca di Tortona (XIII sec.): una proposta di datazione delle emissioni e un esemplare falso d’età moderna. Mario Veronesi - Zecca di Correggio: sesino anomalo ed inedito con la rappresentazione di santa Liberata. Antonio Rimoldi - Simboli di emissione e segni segreti nella monetazione milanese di Filippo II. Luca Oddone e Francesco Lamanna - Creazione di una variante di grosso tornese di Asti mediante il metodo della fusione “a cera persa”.2 punti
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Grazie per la precisazione, anche se non c'era bisogno. Ieri ho assistito a un conferenza on line della prof.ssa Travaini. Ha detto una cosa che mi ha colpito molto. Ha usato la metafora della gravidanza per le pubblicazioni dei libri: un libro non è mai finito, compiuto e, come un bambino, non può nascere troppo presto perché sarebbe incompleto ma neppure oltre il suo tempo di gestazione sennò diventa troppo pesante. Quando è pronto, deve uscire. Questo per dire che sto già lavorando all'aggiornamento del mio libro. Intanto ho colmato una lacuna con un testo basico, e tra un po' saranno maturi i tempi per pubblicare le novità che in questi anni sto man mano scoprendo (ad es. le corone differenti del quattrino del 1791, come si diceva...). Ma certamente! Porto Longone era la base più fortificata e più strategicamente importante dei Presidi! E a questo proposito, ti anticipo che in queste settimane sto lavorando a un articolo proprio sulla medaglia francese (e non solo...) coniata per la conquista di Longone e di Piombino del 1646... To be continued ?2 punti
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Se pensi che in questa conservazione possa darti la stesse sensazioni ed emozionarti acquistala pure. Io però non ci metterei la mano sul fuoco. La bellezza di questa moneta è nei particolari e qui sono stati cancellati dall'usura e dall'ignoranza. L'hai avuta in mano? Hai compreso ciò che compri? Di sicuro se l'acquisto si rivelerà insoddisfacente ci vorrà molto per rivenderla e potresti perderci dei soldi. Questa moneta non è un mb "sano": usurata da una circolazione sostenuta. Il dritto è scartavetrato, la moneta è stata deturpata. Ti aggiungo l'immagine di una moneta passata qualche anno fa in asta Varesi e giudicata Mb. Realizzo, compresi diritti, quasi 2500 euro. Come vedi c'è una usura marcata ma, almeno, la moneta non è stata martoriata da una mano avventata e sciagurata. Mi sento di darti un consiglio spassionato e non temo di sbagliare: guardala in mano prima di sborsare (o sii sicuro che tu possa restituirla se non ti soddisfa). A mio modo di vedere non vorrei né una moneta del genere né una patacca; molto meglio una bella foto. Buona serata.2 punti
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1865 Stati tedeschi, Regno di Bavaria, 1 Pfenning Massimiliano II2 punti
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sembrerebbe in effetti originale.. visto che chiedi la nostra opinione, ti dico sinceramente come la penso io. Personalmente io non la comprerei mai. Anche io sto collezionando Regno ma so già che ci saranno alcune monete che non avrò mai in collezione (a meno che qualcuno non me la voglia regalare ), e questa è una di quelle. Preferisco avere una collezione "ricca" con tanti esemplari in buona (non eccezionale) conservazione. Perchè? semplicemente perchè vivo il mio collezionismo come un tentativo di sottrarre alcuni piccoli pezzi di storia all'entropia dello scorrere del tempo che tenderebbe naturalmente a disperderli chissà dove e ricomporli insieme uno vicino all'altro come nel momento della loro creazione. Quindi, per me, spendere 1000 euro per una singola moneta non avrebbe senso, non darebbe assolutamente nessun "senso" alla mia collezione l'aggiunta di un singolo pezzo. Saluti!2 punti
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Nessun intendo ironico, ho scritto quello che pensavo (e che continuo a pensare) e, oltretutto, il tuo testo rimane, a mio avviso, un riferimento per questa monetazione. Purtroppo a volte si creano delle "bolle speculative " e qualcuno, alla fine, rimane con il "cerino in mano". Mi piace ricordare anche l’Isola d’Elba, e i paesi di Porto Azzurro (già Porto Longone) e Capoliveri, che rientrano a pieno titolo nella storia dei Reali Presidii, e che mi stanno molto a cuore.2 punti
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bellissimo esemplare, complimenti! In realtà forse mi sono spiegato male non intendevo dar via nessuna delle due, ma dal momento che ho deciso di seguire una strategia tipologica per la collezione ho intenzione di selezionare un esemplare per ciascuna tipologia da mettere "nel primo cassetto" del mio piccolo monetiere mentre i "doppioni tipologici" finiscono nell'ultimo cassetto dello stesso monetiere2 punti
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Jugoslavia , 5 dinara 1965 Nel 1965 il dinaro jugoslavo fu rivalutato : 1 dinaro pesante = 100 vecchi dinari2 punti
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1965 Repubblica de Guatemala - Serie 1, 5, 10 e 25 Centavos. Dal 1965 cessa la coniazione in argento delle monete.2 punti
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Un quattrino veramente apprezzabile. Un nominale extra Regno coniato per circolare nel Regno nelle aree di confine per facilitare i commerci, soprattutto per quanto riguarda la transumanza. La movimentazione delle greggi era una fonte di entrate rilevante per l'area aquilana. Questo quattrino è caratterizzato dalla presenza del simbolo del compasso che dovrebbe identificare lo zecchiere che purtroppo però è rimasto ignoto nella documentazione superstite. La presenza di questo simbolo ci conferma che l'emissione è proprio a nome di Renato mentre i quattrini caratterizzati dalla presenza dell'aquiletta (oltre ad altre differenze) sono stati battuti nel periodo della congiura dei baroni da Giovanni d'Angiò ma a nome di Renato, come da documento postato in un post precedente. Bella moneta. Complimenti!2 punti
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1965 Sudafrica - 5 - 10 e 20 cent nelle due versioni: SOUTH AFRICA - SUID AFRIKA2 punti
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Ottima osservazione Daniele,da me non conosciuta.Possiamo parlare di "colomba magra"e "colomba grassa"!2 punti
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Da lunedì 07 dicembre sino al 13 dicembre domenica si passa all'anno successivo: ╠═►1965◄═╣ Nella discussione originaria furono postate da: n.1 bavastro - n.1 Cinna74 - n.2 miza - n.2 nikita - n.1 qwertylol - n.1 villa66 Nella casella rossa le due che avevo postato a suo tempo - Venezuela e Regno Unito Un 1965 quarter-dollar di Stati Uniti coniate in rame-nichel-placcato-rame, con un diametro di 24,3mm e un peso di 5,67g. Era con queste monete che gli americani addio ai pezzi 25-cents d'argento che erano circolate fin dai primi giorni della Repubblica. (Detto questo, il quarter-dollar è stato l'ultimo della monetazione frazionale autorizzata dalla legge di zecca del 1792 a comparire, con la sua prima produzione essendo il piccolo tiratura del 1796). Lo sciopero forte di questo particolare quartiere 1965 suggerisce che una volta potrebbe essere stato un membro di una "Special Mint Set," set di monete che sono stati supposti per avere consisteva di scioperi di circolazione appositamente selezionati ed erano assemblati e venduti dalla zecca come controfigura di monetazione prova di America allora-sospeso. Monetazione di prova americana, naturalmente, era stato una vittima della scarsità di moneta—come erano marchi di zecca. (Si noti che l'assenza di un marchio di zecca su questo 1965 non significa, come era consuetudine al tempo, un prodotto di Philadelphia). 1965 quarters come questo erano la prima delle nuove monete rivestite di essere visto dal pubblico americano più ampio. "Clads" a causa della loro costruzione stratificata, che era stata progettata per imitare le firme delle monete d'argento quindi circolanti e fatto in modo che il passaggio non richiederà all'ingrosso modifica del paese distributori automatici e telefoni a pagamento. Monetazione rivestito ha cominciato in agosto ‘65, con i quarters nuovi emessi a partire da novembre. Mi ricordo ancora di mamma e papà guardano questi primi quarters "sandwich" (come un epiteto) nuovo mentre si trovavano in salotto. Per parte mia, devo ammettere di essere piuttosto affascinato dall'interazione tra il nucleo di rame brillante e rame-nichel lucido ai bordi delle monete. Ma ero a conoscenza del loro significato più profondo—che eravamo sul punto di perdere il nostro conio d'argento. v. -------------------------------------------------------- A 1965 quarter-dollar from the United States struck in copper-nickel-clad-copper, with a diameter of 24.3mm and a weight of 5.67g. It was with these coins that Americans bid goodbye to the silver 25-cent pieces that had been circulating since the early days of the republic. (That said, the quarter-dollar was the last of the fractional coinage authorized by the 1792 Mint Act to appear, with its first production being the tiny mintage of 1796.) The strong strike of this particular 1965 quarter suggests it may once have been a member of a “Special Mint Set,” coin sets which were supposed to have consisted of specially-selected circulation strikes and were assembled and sold by the Mint as a stand-in for America’s then-suspended proof coinage. American proof coinage, of course, had been a casualty of the coin shortage—as were mintmarks. (Note that the absence of a mintmark on this 1965 does not mean, as was customary at the time, a Philadelphia product.) 1965 quarters like this one were the first of the new clad coins to be seen by the wider American public. “Clads” because of their layered construction, which had been designed to mimic the signatures of the silver coins then circulating, and done so the changeover would require no wholesale change in the country’s vending machines and pay telephones. Clad coinage began in August ‘65, with the new quarters being issued beginning in November. I can still remember Mom and Dad looking over these first new “sandwich” (as an epithet) quarters while they stood in the living room. For my part, I have to admit being rather fascinated by the interplay between the bright copper core and the shiny copper-nickel at the coins’ edges. But I was unaware of their deeper meaning—that we were about to lose our silver coinage. v.2 punti
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1 peso messicano argento per 100 parti su 1000 sul retro José Maria Morelos un prete rivoluzionario eroe nazionale messicano vissuto in america all'epoca di Napoleone, combatté per l'indipendenza dalla Spagna2 punti
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Dopo un lungo silenzio, forse anche grazie al blocco forzato a casa, ho deciso di scrivere di nuovo. E’ una storia che parte da un vero ritrovamento, ma che poi si dipana tra racconto, ricordo e fantasia. Buona lettura (spero). 10 LIRE Era marzo e si era nel pieno del blocco dovuto a questa maledetta epidemia. Piuttosto stanco dopo una lunga giornata di lavoro, dopo aver parcheggiato l’auto nel viale sotto casa, in un silenzio surreale mi avviai verso il mio portone. All’improvviso, mentre infilavo le chiavi nella toppa, la mia attenzione fu attirata da un piccolo oggetto tondo e chiaro posto proprio davanti alla soglia. Con movimento un po' impacciato a causa della grossa borsa da lavoro che portavo a tracolla, mi chinai e lo raccolsi. Quale stupore! Si trattava di un 10 lire spiga del 1984. Ma cosa ci faceva là, davanti a casa mia, una moneta da 10 lire? Chi poteva averla persa? In quei giorni vuoti, poi? Magari un vecchio nostalgico che l’ aveva nel borsellino. O magari qualcuno che la teneva in tasca come porta-fortuna. O forse qualche bambino che la usava come gioco…..Certo la cosa era strana, considerato che in quei giorni tutte le attività erano chiuse e la gente in giro pochissima. E se fosse stato un segno del destino? Chiunque l’avesse persa, l’aveva lasciata lì in bella vista per me. Possibile? Dopo uno sguardo sommario e se vogliamo anche un po' distratto (10 lire……erano sempre e solo 10 lire….ci ero passato…) misi la moneta nella tasca dei pantaloni con un movimento rapido e distratto e salii le scale. Entrato in casa, come d’abitudine, mi fermai salutare mia moglie; le chiesi come era andata la giornata, come stavano le ragazze. La solita routine, pensai. La routine…la rovina delle nostre vite…. Avevo sempre cercato di evitarla, ma inevitabilmente ci cadevo dentro….Come e’ difficile vivere, pensai. Come sono difficili e impegnative le relazioni umane….ci voleva anche questo maledetto virus….. Quindi mi recai in camera per mettermi comodo; una bella doccia, tuta, divanone e via! Ma ecco che, nello sfilare i pantaloni, sentiii un tintinnio ovattato sul pavimento; mi girai e vidi lei, bella , adamantina, che spiccava argentea sul legno nodoso. La 10 lire! L’avevo proprio dimenticata! La ripresi in mano e la guardai con attenzione, ora. Era ancora in buono stato, qualche riga e qualche macchia, ma nessuna ammaccatura. Tenerla in mano mi diede una bella sensazione di leggerezza, di freschezza, forse anche di spensieratezza. Era da tantissimo tempo che non toccavo una vecchia 10 lire. Gli anni passano e dimentichiamo facilmente, purtroppo….. Ma poi, del resto, già molto tempo prima di passare all’euro, le 10 lire erano state snobbate (proprio come i centesimini di oggi), nessuno le voleva. Ricordo bene quegli anni: quando me le trovavo tra le mani, arrivato a casa, me ne liberavo velocemente mettendole in una piccola ciotola che tenevo vicino al telefono fisso che ancora campeggiava su una mensola della sala da pranzo. Dunque, per la prima volta (credo) mi soffermai a guardarne le fattezze. La moneta mi colpì per la sua semplicità. Sul dritto due belle spighe rigogliose, sul rovescio un aratro. Immagini georgiche che mi portarono alla mente ampie distese di campi gialli sotto il sole azzurro, ondeggianti su un terreno ricoperto di terra grassa e fertile che non poneva alcun ostacolo al lavoro dell’uomo. Ricordai quando ero piccolo, la terra dei nonni, le tante corse nei campi, i giochi spensierati, le lunghe giornate che non finivano mai, il pane e salame all’ombra degli alberi e qualche timido assaggio di vino, di quello buono della vigna…. Girai e rigirai la moneta. Poi la mia attenzione cadde sulla data. 1984….. Avevo 17 anni. Ero uno studente del liceo classico, allora…Mentre pensavo, all’improvviso sentii un tuffo al cuore, una sorta di ansia che non era ansia, una sorta di fremito che non era un fremito. Era una sensazione che conoscevo bene. Il ricordo corse alla mia compagna di classe di allora, Emma. Il mio primo vero amore. Lei mi piaceva: era semplice, molto intelligente, una delle migliori della classe, sobria nel vestire, da portamento elegante e pulito. Io, invece… ero io: non certo un adone, non particolarmente appariscente, studioso, dal buon rendimento scolastico, ma piuttosto anonimo, oltre che molto timido. Con le donne ero sempre stato imbranato. Non sapevo mai come muovermi e questo non giocava mai a mio favore, come e’ facilmente intuibile. E anche con lei fu così. Un lungo approccio impacciato che durò tutta la primavera e l’inizio dell’estate. Ad un certo momento mi sembrò che anche lei fosse interessata a me, e non poco. Ma poi la scuola finì e per me fu il dramma. Non ci saremmo rivisti per mesi. Lei mi scrisse. Mi fece capire molto. Io risposi, ma stupidamente non colsi che fosse arrivato il momento giusto. Non so perché accadde, ancora me lo domando. Poi la lontananza fece il resto. Al rientro a scuola niente fu più come prima. Dopo poco, lei si mise con un altro. Era finito tutto. Da allora, nonostante gli anni, sento ancora quell’ansia che non e’ ansia, quel fremito che non e’ un fremito, ogni volta che il ricordo di lei solo mi sfiori la mente. Proprio come ora con quel 1984 impresso su una stupida moneta da 10 lire. Ah, se almeno l'avessi baciata! Ecco la 10 lire. Scusate le foto, sono negato. Buona serata da Stilicho2 punti
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...fare il presepio quest'anno! Mi sa che le altre figure le metto a 20 cm. l'una dall'altra. Teniamo duro ancora per un po'! Servus, Njk1 punto
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Ecco un esempio: In nota: D. Promis, 1858, pp. 29-30. In bibliografia: D. Promis, 1858 – Monete dei Paleologi marchesi di Monferrato, Torino. Da guida agli autori di Panorama Numismatico1 punto
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Ciao a tutti, posto il mio dieci grani del 1815 modello base.1 punto
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Buonasera, parte di questa giornata uggiosa l’ho dedicata ad un personaggio storico proveniente dalla Gallia ma che per ha trascorso parte della sua vita nella mia area. Flavius Magnus Magnentius (Magnenzio) Flavius Magnus Magnentius nacque a Samarobriva (Amiens) nel 303 d.C. Proveniva da una famiglia di origini barbare (probabilmente Franche e Bretoni), ricevette una educazione di tipo latino e intraprese la carriera militare. Di alta e robusta corporatura si mise in luce e raggiunse il comando degli Herculiani e degli Ioviani, ovvero delle guardie del corpo dell’Imperatore Constans (Costante I) con il grado di Comes. Vari elementi portano a ritenere che fosse pagano ma alcune serie monetali emesse a suo nome si riferiscono palesemente al cristianesimo. Zosimo riporta che in un clima di contestazione nei confronti della politica di Costante durante una festa privata organizzata dal Comes Marcellino ad Augustodunum (attuale Amiens) Magnenzio indossò la porpora imperiale facendosi chiamare Augusto. Le truppe appoggiarono subito la sollevazione contro Costante inneggiando a Magnenzio Imperatore (18 gennaio 350). Ad essi si unì ben presto anche il popolo della città e le truppe giunte dall’Illirico e Magnenzio ordinò la morte di Costante che fuggì alla volta della Hispania. Fu però raggiunto e ucciso nei pressi dei Pirenei (in una chiesa ad oppidum Helena, località dedicata alla nonna dell’Imperatore), da un gruppo di cavalieri guidati da tale generale Gaisone. Magnezio, forse cercando l’appoggio dei pagani, revocò le leggi antipagane promulgate da Costante e consolidò il controllo della Gallia, la Spagna e la Britannia; Costanzo II, l’Augusto fratello di Costante che controllava la parte orientale dell’Impero non potè intervenire per tempo in quanto impegnato nella campagna contro i sasanidi. Magnenzio quindi acquisì il controllo della parte occidentale dell’Impero: dopo tanto tempo era salito al potere un imperatore non appartenente alla dinastia costantiniana. Non acquisì subito il controllo dell’Italia fintanto a che Marcellino, inviato dalla Gallia come magister officiorum, non uccise l’usurpatore Nepoziano (1 luglio 350). Puntò invece prioritariamente a controllare l’Illirico e la Pannonia approfittando dell’impegno bellico di Costanzo II in Oriente e per questo motivo si spostò ad Aquileia (febbraio 350) ma Vetranione (Vetranio), il comandante delle truppe romane di stanza in Pannonia, sembra con l’appoggio di Costantina (sorella di Costantino II, Costanzo II e Costante nonché moglie di Annibaliano e quindi di Costanzo Gallo in seconde nozze) si proclamò Augusto (Sirmium, 1 marzo 350) e chiese l’appoggio a Costanzo II che in un primo momento glielo concesse. Stipulata una pace con i Sasanidi Costanzo incontrò a Heraclea (Sintica) una ambasciata congiunta da parte di Magnenzio e Vetranione (che nel frattempo si era alleato con il primo) al fine di ottenere il loro rispettivo riconoscimento come co-reggenti, che fu negato. Le trattative continuarono con Vetranione e si conclusero con l’incontro tra i due a Serdica e quindi alla rinuncia alla porpora imperiale da parte dell’usurpatore (Naissus, 25 dicembre 350) che si ritirò a vita privata in Bitinia. Restava in piedi il dualismo tra Magnenzio e Costanzo II; il primo sposò Giustina, una aristocratica imparentata con Costantino I, al fine di legittimare le sue aspettative al trono. Ma ciò non poteva bastare a Costanzo; lo scontro militare era vicino. Magnenzio poteva contare sull’appoggio di truppe provenienti dai contingenti gallici e da gruppi germanici mentre parte dell’esercito rimaneva comunque lungo il limes renano guidato dal cesare Decenzio a vigilare su eventuali incursioni alemanne (fomentate da Costanzo II). Rinforzato l’esercito con contingenti Franchi e Sassoni mosse alla volta dell’Illirico. La parte avversa contava sulle truppe prima guidate da Vetranione e su quelle di provenienza orientale (tra le quali contingenti di cavalleria): Costanzo, dopo aver nominato a sua volta Cesare Costanzo Gallo (Sirmium, 15 marzo 351), cui delegò il controllo delle province orientali, avanzò nell’Illirico per dirigersi verso l’Italia e, subita una sconfitta presso Atrans, fu costretto a ritirarsi a Siscia, concedendo l’avanzata a Magnenzio. Quest’ultimo a Petovio fu raggiunto da un emissario dell’Imperatore che gli prometteva il controllo della Gallia in cambio della cessione di Italia e Africa: si trattava di un escamortage per valutare la consistenza dell’esercito gallico. Resosene conto avanzò verso Siscia radendola al suolo e puntando quindi verso Sirmium. Non riuscendo a penetrarvi, cinse d’assedio Mursa. Qui i due eserciti si scontrarono (28 settembre 351): i 36.000 al comando contro gli 80.000 di Costanzo II e grazie alla cavalleria il secondo vinse. Magnenzio fuggì e perse sul campo di battaglia 24.000 effettivi mentre Costanzo pur denunciano la perdita di 30.000 uomini potè festeggiare la vittoria, rinunciò ad inseguire Magnenzio e il resto del suo esercito e trascorse l’inverno a Sirmium. L’usurpatore nel frattempo si ritirò ad Aquileia dove riorganizzò l’esercito e rinforzò le difese dei Claustra Iulium Alpiarum sulle Alpi Giulie. Nel frattempo le notizie dalla Gallia non erano delle migliori: Decenzio con le forze ridotte di cui disponeva non riusciva a contenere gli Alamanni che avevano incendiato Castrum Rauracense e si erano insediati nei territori tra Treveri e il Reno. Tentò invano di chiedere una tregua e nell’estate 352 Costanzo II aggirò le difese dei Claustra ed entrò in Italia giungendo ad Aquileia dove non trovò Magnenzio che a sua volta stava tentando la ritirata verso la Gallia. Le città italiane si consegnarono a Costanzo II e quest’ultimo riprese il controllo anche di Sicilia e Africa. Magnenzio raggiunse la Gallia e tentò di riorganizzare un esercito ma Costanzo inviò un contingente a sud dei Pirenei in modo di bloccare il transito di truppe di rinforzo. L’usurpatore tentò di destabilizzare il quadro generale ordendo un omicidio ai danni di Costanzo Gallo, scoperto e sventato. Costanzo intanto giunse a Milano (3 novembre 352). L’estate successiva Magnenzio fu sconfitto a Mons Seleucus e si rifugiò a Lugdunum da dove richiamò Decentio impegnato contro gli Alamanni: alla notizia della sconfitta Treveri si ribellò. Resosi conto di non avere più l’appoggio della popolazione, il 10 agosto a Lugdunum uccise la famiglia, gli amici e quindi si suicidò. Sorte analoga ebbe Decenzio, suicida il 18 agosto presso Agendicum. Il 6 settembre Costanzo II entrava a Lugdunum. Tratto da https://it.wikipedia.org/wiki/Magnenzio1 punto
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Ciao Archestrato, sarebbe opportuno non suggerire metodi per migliorare. Finché son cosi, niente di allarmante.1 punto
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Ringrazio per l'auspicio che si possa diventare come HA, ma non abbiamo bisogno di chiedere a loro come fanno perchè non sono i gestori dei servizi delle carte di Credito a cui invece mi ero rivolto a suo tempo, e se in italia, che io sappia, non lo fa nessuno forse perchè i problemi burocratici ed i costi sono superiori ai vantaggi che pensiamo di ottenere. Quanto al fatto di prendere esempio dai migliori ne sono convinto, anche se bisogna paragonare società simili, e in Italia, senza nulla togliere ai miei colleghi, nessuno può essere paragonato ad Heritage sia per dimensioni che per fatturato che per dipendenti, ecc. Ci sono inoltre mille variabili che influiscono in maniera determinante. Faccio un piccolo esempio: quando andavo al convegno a NY, c'era lo stand di Heritage. Vedevo sempre una fila di gente e mi domandavo cosa stessero facendo. Ho chiesto informazioni, ed erano i conferenti che consegnavano le monete ricevendo IN CONTANTI anticipi di decine di migliaia di dollari. Da allora ricevo annualmente una loro mail dove mi chiedo se ho monete da conferire, e regolarmente gli rispondo che bisogna fare l'esportazione e i tempi sarebbero "lunghetti" e declino così l'offerta. Questo è solo uno degli aspetti che per noi italiani è inaffrontabile. Con questo è giusto cercare di prendere esempio dai migliori per cercare a nostra volta di migliorarci.1 punto
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Ahahaha! Questa mi è piaciuta. Veramente non c'è limite al peggio quando si tratta di idee bacate. Con tutto il rispetto per chi le apprezza, secondo me si tratta più di prodotti commerciali rivolti ai collezionisti che di monete vere e proprie. Soprattutto, a mio avviso, manca quell'elemento di fascino storico e legame col passato che rappresenta un fattore cardine della numismatica. Ma, non volendo andare ulteriormente off-topic, mi fermo qui. Parole sante1 punto
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??????(Finendo le reazioni metto queste?) Che dire,è bbbella con 3b!(anche la fotografia)1 punto
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Per partecipare ad un'asta mi viene chiesto in Italia un documento e il tesserino del cod,fiscale. All'estero, una spagnola mi ha chiesto lo scan del codice fiscale(era la mia prima offerta alle loro aste) altri chiedono di indicare altre case d'asta dove ho comprato. E' tutto normale, non ho difficoltà e nulla da nascondere. E' normale che le case d'asta vogliano sapere con chi hanno a che fare.1 punto
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La moneta che presenti è autentica, in questo caso (raro!) l'autenticità di questo 5 lire 1914 non è in dubbio! Quello che è in dubbio è, come dici tu, "se ne valga la pena". E anche qui, a mio avviso bisogna fare dei distinguo. Sotto un mero punto di vista collezionistico, per me questo 5 lire non vale assolutamente la pena. Si tratta di una moneta irrimediabilmente rovinata, in MB e che ha perso tutto l'appeal che questo grande modulo in argento trasmette quando lo si può apprezzare in tutto il suo splendore. Bada, io non sono uno che colleziona solo FDC (la mia è una collezione di monete moderne e spesso il FDC nemmeno è contemplato), però su una moneta come questa ritengo che una bella conservazione sia obbligatoria. Da un punto di vista personale, è chiaro che la faccenda cambia. Se questo è l'unico modo per poterlo aggiungere in collezione, se la questione "affettiva" è maggiore rispetto a quella collezionistica, e se la qualità della moneta non è prioritaria ma si tratta solo di averla, allora potrebbe anche andare bene. La scelta è ovviamente solo tua! Michele1 punto
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NO. Quelle richieste non hanno nessun fondamento. Tu puoi mettere in vendita monete o altro al prezzo che vuoi, ma ciò non sta a significare che corrisponda al loro valore reale. Al contrario di altri, tu hai avuto dei dubbi in merito e sei passata di qua a chiedere se sussiste fondamento. Complimenti. C'è una sezione dedicata alle monete inerenti all'euro. Li troverai altri collezionisti con la tua medesima passione con cui poterti confrontare al meglio.1 punto
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Vorrei contribuire alla discussione condividendo con voi questo thread dal FAC che lessi tempo fa, nel quale Curtis Clay spiega perché la rivolta di Nepoziano sarebbe avvenuta nel 351 anziché nel 350 come è comunemente noto. http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=62201.10;wap21 punto
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Le foto sono davvero sfocate, ciò malgrado la legenda del diritto è perfettamente leggibile: ΑΥΤΟΚΡΑ ΤΙΤΟΣ ΚΑΙΣΑΡ ΣΕΒΑΣ ΥΙΟΣ. Lo stile delle legende è tipico della Bitinia. La moneta è di Tito - Koinon di Bitinia RPC II 608: LINK1 punto
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Nonostante le foto non siano il massimo (così come le condizioni della moneta), a me il profilo ricorda vagamente quello di Otone. Magari prova a vedere sul RIC se può corrispondere.1 punto
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Neanche a farlo apposta ieri avevo confessato in privato la mia passione per Magnenzio all'utente Stilicho: sono io ad aver riscritto l'anno scorso, praticamente da zero, tutta la pagina italiana a lui dedicata su wikipedia passando da 20 a 130 note e aggiungendo una corposa bibliografia finale (almeno quella essenziale). Tutto quello che c'è scritto è farina del mio sacco (compreso i possibili errori): è un personaggio dai contorni interessanti, la cui vicenda storica mi ha da sempre appassionato.1 punto
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Buonasera,ultimamente il web è invaso di fandonie atte a sviare il "navigatore",trasmettendo un falso entusiasmo con notizie assurde,gonfiate,o talmente banali e scontate che,potrebbero sembrare anche vere news per una persona che si sta avvicinando al collezionismo,esempio: "se ti trovi questa moneta nel cassetto,hai fatto i soldi!"(nel cassetto è molto difficile che ciò avvenga). Inoltre si trovano alcune delle inserzioni folli,ho visto anche se non erro di 35.000€ o giu di li anche per 1€! Sembra che ormai,chiunque si alza dal letto, decida di voler fare soldi facili con questi(chiamiamoli) annunci,credendo che ci sará il fesso che veramente staccherá l'assegno.Non voglio dire ciò che penso nel guardar certe schifezze in giro,anche perchè non le cerco,ma si trovano aimè,perciò in sintesi,passa avanti,documentati sempre e senti tante campane,poi col tempo, a priori ti metterai a ridere in automatico anche tu? nel veder ste cosacce. Saluti1 punto
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Purtroppo si, ultimamente vengono pubblicate ogni giorno decine di articoli e video su internet in cui dei fantomatici esperti di monete spiegano quali sono le monete euro o lire (le categorie più colpite) di valore. In origine erano fatti da professionisti, poi tutti (dal canale Youtube di gossip alle testate nazionali) hanno iniziato a prendere informazioni a caso senza approfondire. Il risultato sono solo decine di utenti illusi e diffidenza nei confronti dei collezionisti (in particolare i commercianti)1 punto
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Mi pare che non ci si sia soffermati abbastanza sul problema ponderale. @Tinia Numismatica ha posto domande che sono rimaste sospese. Io non ho mezzi sufficienti per affrontare l’argomento. Ricordavo però di questa bella discussione di @acraf e ho provato a rileggermela per trovare qualche possibile spiegazione al peso della moneta in questione: Devo direi di non esserne venuto a capo... Qualcuno si è fatto un’idea?1 punto
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